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Full text of "MC microcomputer 180"

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• Shamrock: tre monitor per ogni esigenza 

• Windows 95 e i modem voice 

• BiCad: dalla Russia con Java 

• Il Giubileo del 2000 su Internet 

• Perfezionare l’inglese con i CD-ROM 

• Tips & Tricks di Windows 95 

• Le Information Appliances 

• Corel: l'Otto volante 

• Chipset a confronto 

• Come far da sé... in rete 

• HTML dinamico 

• Computer & Video Web '98 

• Microsoft SQL Server 6.5 

• Aspettando WorkSpace On Demand 

• Final Draft 4.1 per Mac 


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Cinque proposte 
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6 Indice degli Inserzionisti 
40 Editoriale di Paolo Nu',1 
48 Posta a cura di Pino Nicotra 

■—.■ n— ■■ —■ -■ ■ — 1 — ■ ■ ■■■ ■■ ■ ■■ ■ ■ . | 

50 Annuario del Software Didattico 
54 Computer People 

57 BYTE Italia \ 

66 News a cura di Pino Nicotra e Fabio Della Vecchia 

Reportage 

126 UML. ovvero verso lo standard di Diana Marano 

130 Comcex Fall 1997 di Sergio Pillon 

133 "Effetto Stonebraker" oer Informix di Giuseppe Casarano 

Attualità 

136 Salvalavista Computer 626 Beghelli di Giuseppe Casarano e Alessandro Ghiro 

Telecomunicazioni 

140 II modem, la tua voce di Enrico M Ferrari 

Archeologia Informatica / 

1 44 1 965: è italiano i primo PC PI 0 ' . ! des-c.oo personal computer di Gaetano Di Stasò 

Informatica & Società 

150 Pari opportuni per Internet, il principio è legge di Manlio Cammarata 

Arte Informatica 

162 Ooera totale di Ida Gerosa 

Informatica & Architettura 

a cura di Paolo Martegani e Riccardo Montenegro 

164 La parola ai lettori 

165 L'officina multimediale di Riccardo Montenegro 

167 In libreria 

168 La ScalaWeb. il teatro interattivo di Francesco Zurlo 

Altri Tempi 

170 Verso quota cinquanta di Raffaello De Masi 

174 Playworld di Francesco Cariò 

Intelligiochi 

184 Attila vive di Corrado Giustozzi 

Avvisi ai Naviganti 

188 Navigando s'impara di Enrico M. Ferrari 

Tecnica 

190 Chipset per Socket 7 di Luca Angeielli 

Prove 

196 Cinque proposte "Made in Italy" 

Pegaso Team: Aktarus PK 233 di Massimo Novelli 
Italiana Tecnologie: CS Giove Revolution 300 II di Massimo Novelli 
Computer Union Union Pro di Bruno Rosati 
Jepssen: VAS 233 MHz di Bruno Rosati 
Micro&Mega: XSAV di Massimo Novelli 
222 ALPS MD 1000 di Luca Angeielli 

226 Clar sWork Office 5.0 e FileMaker Pro 4.0 di Francesco Petroni 


4 


MCmicrocomputer n. 180- (numerazione editoriale) 




















gennaio 1998 


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1 

232 

236 

240 

OverView 

Traxdata: di tutto un po'! di Luca Angelellì 

Shamrock: tre monitor per ogni esigenza di Enrico M. Ferrari 

Cyberclick; controllo totale dì Paolo Aiduim 

a 

242 

Digital Imaging 

Phase One PowerPhase di Andrea de Prisco 

i 

252 

ABC 

Basta prenderli con le buone... di Raffaello De Masi 


258 

Prodotti Multimediali 

Imparare e perfezionare l'inglese diDìnoJoris 

l 

270 

Computer & Video 

Computer & Video Web di Bruno Rosati 

278 

Computer & Video 

Speciale VGA 3D: alcune proposte di Massimo Novelli 

! 

284 

Realtà Virtuale 

Dispositivi di visualizzazione per la ricerca, per l'industria, 
per l'intrattenimento di Gaetano Di Stasio 

f 

290 

Telematica 

Il Giubileo del 2000 su Internet dì Sergio Pillon 


296 

HTML 

Dynamic HTML di Giuliano Boschi 


302 

Mathematica 

Il suono dei cavi a cura di Francesco Romani 


308 

Desktop Publishing 

L'Ottovolante di Mauro Gandir.i 


314 

Grafica 

bCad: dalla Russia con Java di Francesco Petroni 


320 

Data Base 

Alcune modalità di selezione dei dst sperimentate con MS VB5 dì Fiancesco Petroni 


328 

Workgroup 

MS OL Server 6.5: il componente RDBMS dì MS BackOffice (prima parte) 
di C. Petroni e L. Sandulli 


336 

Client Computing 

Information Appliance di Leo Sorge 


340 

344 

OS/2 

Aspettando WorkSpace On Demand di Giuseppe Casarano 

PD Software - Intranet e OS/2 a cura del Team OS/2 Italia 


348 
354 
' 356 

Macintosh 

Final Draft 4 1 di Raffaello De Masi 

Markzware's Flight Check 3.1 dì Raffaello De Masi 

PD Software - Immaginando di Valter Di Dio 


360 

Amiga 

Il montaggio del video non-lineare di Massimiliano Marras 


366 

369 

Micromarket - micromeeting - microtrade 

Moduli per abbonamenti, arretrati, annunci 



Shamrock: tre monitor 
per ogni esigenza 


236 





Speciale VGA 3D: 
alcune proposte 


ISSN 1123-2714 


gennaio 1998 


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AASHIMA ITALIA SRL Va cei Pignaltan 174 


231 

INFOWARE SRL Via M. Boldetti 27/29 - 00162 ROMA 


BL,3740050 CENTERGROSS FUNO BO 


107 

(TALSEL SRL Via Logo VA 40128 BOLOGNA 

53 

ACCA Software SRL Via Michelangelo Cianoulli 41 


239 

JAZZ HIPSTER CORPORATION TAIPEI TAIWAN 


83048 MONTELLA AV 


89-91 

JEPSSEN ITALIA SRL Via Raddusa sn - 94011 AGIRA EN 

16 

AIR ONE Via Sardegna 14-00187 ROMA 


7-8-9-10-11 

LOGIC SRL S S. dai Giovi 34 - 20030 BOVISIO MASCIAGO MI 

75 

ARTEC SRL Via degli Atìobrandeschì 47 • 00163 ROMA 


14-15 


221 

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39 

MAVIAN LABS SRL Via Modena 50 - 00184 ROMA 

307 

COFAX TELEMATICA SRL Vie del Co® Portuensi 110'A 


22-23 

MCPERSON SRL Va Fontane 13 - 33170 PORDENONE 


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SBF ELETTRONICA SRL Va Cumana 19/A - 80126 NAPOLI 

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EPSON TTALIA SPA Va Fili Casiraghi 427 


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F.C.H. SRL Via Cimarosa 18 - 57124 LIVORNO 


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SOFTWING SRL Via Montepulciano 15 - 20124 MILANO 

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FACAL PRODUCTS SRL Via Siicela 84 


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SYMBOLIC SRL Va N. Sauro 9 - 43100 PARMA 

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SYNTECH SRL Vaia Treviso 13/C - 33170 PORDENONE 

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FINSON SRL Via Cavalcarli 5 -20127 MILANO 


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erano un paio Oi errori, a dicembre, nella pagmetta che qualcuno mi fa l’onore di continuare a 
leggere. 

Il primo, e certamente piu grave, è l'aver scambiato gli Achei (Danaosl con la dea della morte (Tha- 
natosl La traduzione corretta di 'Timeo Danaos et dona ferentes' è dunque 'non mi fido degli Achei, 
in particolare se si presentano carichi di doni' Chiedo venia 

Il concetto, comunque, non cambia: 6 pericoloso fidarsi di un organismo di telecomunicazioni che 
offre accesso ad Internet sottocosto; domani potrebbe regalarlo e dopodomani, dopo aver costretto 
tutti i provider ad abbandonare la fornitura di accessi, potrebbe stabilire in santa pace quali servizi 
possono transitare sulla rete e a quale prezzo. 

Internet ha aggirato la logica tariffaria delle compagnie telefoniche ed è comprensibile che i "carrier' 
cerchino di riconquistare il controllo della loro riserva di caccia Nell'interesse generale è pero neces¬ 
sario guardare oltre la punta del naso ed opporsi alla logica dei "sussidi incrociati" attraverso i quali i 
vecchi concessionari di diritti esclusivi legati alla telefonia vocale tentano di guadagnare il controllo 
anche di uno del pochissimi mercati sul quali si sono presentati in ritardo. Ricordo che questo è an¬ 
che il parere espresso dal Commissario Europeo per la tutela dei consumatori, l'Italiana Emma Boni¬ 
no. 

Il secondo errore, meno grave in assoluto, è viceversa imperdonabile: sulla base del comunicato rila¬ 
sciato dal Ministero il 28 ottobre, ho creduto e lasciato intendere ai miei interlocutori che lo "sconto 
sui CDN” fosse frutto delle pressioni esercitate dalle associazioni dei consumatori, da quelle dei 
fornitori di accesso e dallo stesso Ministero delle Comunicazioni. 

A un mese di distanza è viceversa apparso evidente che, come si legge nel provvedimento n.5428 
deliberato il 30 ottobre 1997 dall'Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato, gli 'sconti per i 
CDN destinati ad Internet fanno organicamente parte degli impegni assunti da Telecom . al fine di 
favorire una soluzione delle problematiche concorrenziali emerse nel corso dell'istruttoria" 

In altre parole, per circa un mese non ci siamo resi conto che la presa in giro era di ordine superiore 
a quello apparso evidente in prima istanza: lo 'sconto CDN per Internet', che, a causa dell'asimme¬ 
tria a favore di Telecom, nel 1998 contribuirà sensibilmente a ridurre l'evidenza (ma non la sostan¬ 
za II dei "sussidi incrociati" tra servizio telefonico di base e l'offerta di accesso ad Internet, è stato 
magistralmente presentato all Antitrust come "impegno a favore della concorrenza' 

Complimenti per la fantasia. Vediamo ora l'altra faccia dei 'provvedimene Internet' quelli rivolti agli 
utenti finali. Anche su questo punto si è creata una discreta confusione. In un tentativo di chiarezza, 
tiassumo in tabella le tre formule di sconto che Telecom offre a partire dal gennaio 1998. Come si 
vede, la formula 1 e la formula 3, che ricalcano le contestatissime 'tariffe promozionali Internet' del 
28 febbraio '97. sono rivolte a tutta l'utenza A conferma che, come sospettammo, si trattava di una 
operazione di marketing voluta da Telecom. La 'formula 2" viceversa è del tutto nuova e riguarda ef¬ 
fettivamente Internet 

In sintesi, rispetto a febbraio c'è un mieto provvedimento prò Internet, la formula due. Su tutti gli al¬ 
tri fronti, ci sono cortine fumogene, prese in giro, scarsa comprensione dei problemi. 

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molto superiori a quelle della generazione 
precedente (EDO o Fast Page), riducendo 
quindi a zero il periodo che il processore deve 
attendere per scrivere o leggere da una cella 
di memoria. Questo fatto consente una modalità 
di lavoro appunto "sincrona" tra bus di 
comunicazione e RAM con un incremento reale 
di prestazioni (rispetto alle già veloci EDO RAM) 
di almeno il 15%. 


HARD DISK ULTRA DMA 33 


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raggiungere con hard disk di tipo EIDE capacità 
di trasferimento dati (transfer rate) fino a poco 
tempo fa esclusivamente riservate ai costosi 
hard disk SCSI. Ciò che non tutti sanno è che 
necessita di un controller apposito per essere 
sfruttata. Oggi sulle macchine equipaggiate col 
Processore Pentium® Il soltanto il ChipSet Intel 
440 LX (e non il 440 FX o i precedenti) è in 
grado di gestirla. La tecnologia Ultra DMA 
permette quindi, in pratica, di raddoppiare la 
velocita di trasferimento dati dell'hard disk fino 


ad un incredibile massimo di 33MB/sec. 
E 1 importante ricordare che un hard disk Ultra 
DMA abbinato ad una main board che non 
disponga di ChipSet Intel 440 LX, perde 
completamente il vantaggio dell ultra DMA: 
l'hard disk viene in questo caso utilizzato come 
un normale disco a tecnologia EIDE. 


TECNOLOGIA AGP 


L'avanguardia tecnologica per le schede video: 
AGP significa Accelerated Graphic Port, uno 
speciale bus sulla Main Board dedicato 
esclusivamente alle potentissime schede video 
che supportano questo standard. Tutte le 
principali aziende produttrici di schede video 
hanno già prodotto modelli AGP che permettono 
un colloquio ad elevatissima velocità con la 
memoria ed il processore. In questo modo viene 
risolto il problema principale delle schede video 
precedenti: la limitatezza della portata del bus 
PCI che non consentiva l'enorme flusso di dati 
necessario alle moderne applicazioni di grafica 
3D. animazioni e filmati, che saranno sempre 
più diffuse in futuro. 


ATTENZIONE ! 


Macchine basate su Processore Pentium® II, 
che utilizzano ChipSet obsoleti (per esempio 
il 440 FX) non sono in grado di gestire nessuna 
delle tre tecnologie sopracitate; sono quindi 
dotate di un buon motore che però non 
può riuscire ad esprimere appieno la sua 
potenza. 



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• Hard D isk 3 GB ■ Ultra DMA 

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• Sezione video Scheda Acceleratrice 3D per Windows 95 
Plug & Play AGP 4 MB • 16.000.000 di colori 

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manuali, MS Money 97, Norton Antivirus 2.0, Internet Fast Fmd, 

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coordinamento di Rino Nicotra 


Scrivete a MC! 

Per scriverci avete a disposizione sia la por 

ita tradizionale (Via Carlo Perrier 9, 00157 Romai sia il fax della 

redazione 1418924861 siali e-maii. c 

me postaiuimcnnk iti nomo i messaqqi vengono girati 

alle persone di competenza, per cui vi cor 

isigliamo di indirizzarvi alla casella della redazione piuttosto che a 

quella dei singoli redattori che comunque, come al solito, trovate qui sotto E piu semplice per voi e, anche 
se sembra strano, per noi... E' difficile che riusciamo a fornire risposte private (quindi non inviate francobolli 
o buste affrancate); per le e-mail qualche volta succede. Voi provate, basta che non vi offendiate se non vi ri¬ 
spondiamo... Vi assicuriamo comunque che leggiamo tutta la corrispondenza e teniamo nella massima con- 

siderazione ciò che ci viene segnalato 


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Nominativo 

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Andrea de Prisco 

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Corrado Giustozzi 

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Marco Marinacci 

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Manlio Cammarata 

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Francesco Carlà 

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f carla@simul it 

Giuseppe Casarano 

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Francesco Fulvio Castellano ME5130 

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Cesare Cittadini (Team OS/2) MC2934 

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Andrea Suatoni 

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trenti le Direttore, 

da alcuni anni vivo in Italia e, occu¬ 
pandomi di informatica per hobby e la¬ 
voro (l'uno è stato conseguenza dell'al¬ 
tro), leggo anche con piacere la rivista 
MCmicrocomputer di cui Lei è diretto¬ 
re. In particolare riservo sempre un po¬ 
sto speciale per i numeri di "MC", poi¬ 
ché a mio avviso è l'unica rivista infor¬ 
matica nel panorama italiano a poter 
passare anche come magazine. In altre 
parole mi piace molto l'impostazione un 
po' più estesa rispetto a molte altre te¬ 
state di informatica Inon solo nel nostro 
Paese, parlo ad esempio della Germa¬ 
nia, che conosco bene): informatica va 
bene, ma nello stesso campo ci sono 
molte sfumature e molti settori collega¬ 
ti, o 'lìnkati' come adesso si dice in 
Web. Insomma una apertura mentale e 
un"ipertestuahtà cartacea", mi passi 
l'orribile termine, piuttosto rara da tro¬ 
vare con tanta opportunità in una rivista 
che parla di 'cose tecniche". 

Le scrivo perché mi piacerebbe discu¬ 
tere con Lei, da lettore ormai smaliziato 
e affezionato, della futura linea editoria¬ 
le della testata capo-gruppo, proprio in 
virtù della estensione appena dedotta e 
di alcuni avvenimenti dell'ultimo perio¬ 
do che mi hanno colpito e che rivestono 
importanza nel panorama tecnico inter¬ 
nazionale; mi spiego meglio. Toccherò 
alcuni punti, se mi concede la lunghez¬ 
za della lettura, che ritengo interessanti 
da discutere. 

Ho letto su uno degli ultimi numeri che 
l'anno prossimo la Sua casa editoriale 
presenterà una versione in lingua italiana 
della rivista americana BYTE. Leggo con 
una certa costanza BYTE e la considero 
molto interessante; è una rivista dal ta¬ 
glio eminentemente tecnico, che molto 
ha dato e continua a dare a tutti coloro, 
come me, che si occupano di informati¬ 
ca in senso tecnico-scientifico. Tuttavia, 
trovo che molti dei temi trattati dalla rivi¬ 
sta americana erano già trattati in modo 
esauriente, ancorché autorevole, nella ri¬ 
vista da Lei condotta. Al di là della conve¬ 

48 


nienza e delle opportunità commerciali 
ed economiche che sicuramente avrete 
analizzato, mi chiedo e Le chiedo se vi 
era realmente bisogno di questa diversifi¬ 
cazione e, mi perdoni il termine forse ec¬ 
cessivo, "svendita" delle capacità della 
eccellente redazione di MC a favore di 
un prodotto che a me sembra del tutto 
simile a MC ma " straniero‘ e comunque 
duplicato. Non vi può essere una sovrap¬ 
posizione, dannosa a livello di immagine, 
tra la rivista da Lei condotta e un'altra ri¬ 
vista cosi simile ma in pratica fatta da al¬ 
tri? La prego di togliermi questo dubbio, 
anche perché molti miei colleghi, quando 
hanno saputo della cosa, mi hanno subi¬ 
to chiesto che bisogno ci sarà di compra¬ 
re due riviste che parlano delle stesse 
cose. Non occupandoci per il momento 
del tema economico, non sarebbe forse 
stata più benvoluta dai lettori più tecnici 
e affezionati una sezione tecnica all'inter¬ 
no di MC stessa, o ancora un allegato 
tecnico magari da slegare rispetto alla ri¬ 


vista in sé? Ci sono fior di redattori nel- 
l'MC che conosco. Forse essi non sareb¬ 
bero capaci di generare una sezione tec¬ 
nica come e meglio di una BYTE, italiana 
o americana che sia ? Sono domande cui, 
spero, Lei potrà darmi rispostai 

La ringrazio dell’attenzione e le invio i 
miei più cordiali saluti. 

Leonardo Glisselss 
Roma 


A l di là delle perplessità che esprime 
e delle domande che pone, la sua 
lettera è davvero densa di complimenti 
e farà piacere a tutta la redazione. Gra¬ 
zie a nome di tutti, quindi. 

Lei parla di sovrapposizione fra BYTE 
ed MC, e di svendita delle capacità del- 

cortinuB a pag 52 
MCmicrocomputer n, 180 - gennaio 1998 








































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Software Didattico 0 
quello di includete lutti I 
software educativi in ita’ 
nano In commercio, più I 
prodotti maggiormente 
significativi tra quelli 
della produzione Interna¬ 
zionale. La catalogazio 
ne avviene non sulla 
Base di materiale illustra¬ 
tivo. ma oscluslvamente 
visionando smgolarmen 
le ciascun programma 

la non inclusione di un 
prodolto In questa odi 
zione deriva quindi dalla 
non disponibilità del prò 
dolio stesso I produttori 
o distributori di software 
educativo in italiano 
eventualmente non Inclu¬ 
so in questa edizione 
sono Invitati a contattare 
l'editore o direttamente 
l'Istituto Tecnologie 
Didattiche del CNR (Via 
De Marini 6. 
Torre di Francia. 

16149 Genova 
tei 1010)6475.11. 

0 '997 - Prodallo su 
licenza CNR 
Consiglio Nazionale 
delle Ricerche 







Didattiche (ITD) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), con sede a 
Genova. 

Nata nel 1985. la BSD del CNR svolge attività di raccolta, catalogazione e valu¬ 
tazione del software didattico ed ha come scopo primario quello di supportare la 
ricerca educativa nel settore delle Tecnologie Didattiche. L'Annuario del 
Software Didattico ha essenzialmente lo scopo di rendere disponibile al 
largo pubblico informazioni acquisite dal mondo della ricerca. 

L'Annuario è costituito da due CD-ROM (formato Windows): uno con- - 
tiene la banca dati, mentre sull'altro sono disponibili le versioni dimo- 
strative di oltre 200 programmi. La maggior parte dei dimostrativi sono 
interattivi, ossia consentono di provare realmente il programma prima di deci¬ 
derne l'acquisto. 

Nell'Annuario sono presenti quasi 1.700 software didattici, che costituiscono la 
quasi totalità della produzione in italiano e una selezione ragionata di prodotti 
stranieri, riguardanti tutte le discipline, sia scientifiche sia umanistiche (matema¬ 
tica, fisica, chimica, educazione linguistica, storia, geografia, scienze naturali, 
arte, economia e diritto, abilità di base ecc.). Sono inoltre inclusi dizionari ed 
enciclopedie su CD e software dedicati ai bambini per far prendere loro confi¬ 
denza con la scrittura, la lettura, l'aritmetica, il mondo del computer eccetera. 

Per i prodotti accessibili ai disabili sono, per quanto possibile, indicate le princi¬ 
pali specificità di impiego (tipo di disabilità, eventuali accessori necessari). 


Annuario Software Didattico una guida preziosa 
per chi vuole usare (o far usare) il computer per imparare 












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TUTTE LE RICERCHE 


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1.600 TITOLI 


• Titolo • Area disciplinare (materia) 

• Scuola • Lingua • Editore • Sistema 
operativo (DOS, Windows, Mac OS) 

• Supporto di 
distribuzione 
(floppy o CD¬ 
ROM) • Anno 
di produzione 

• Prodotti 
accessibili ai 
disabili 




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-I allego fotocopia del versamento sul c/c postale n. 14414007 intestato a: Technimedia srl - Via Carlo Perder, 9 - 00157 Roma 
-J allego versamento a mezzo vaglia postale intestato a: Technimedia srl - Via Carlo Perder, 9 - 00157 Roma 
J allego assegno intestato a Technimedia srl 

—I pagherò con Carta di Credito —I CartaSi □ Diners LI American Express 







































































segue da gag 48 


la redazione nell'affiancare ad MC una 
rivista simile ma fatta da altri II punto è 
proprio questo: BYTE Italia non sarà una 
rivista "fatta da altri", ma da noi, dalle 
stesse persone (almeno in gran parte) 
che fanno MC, naturalmente utilizzando 
anche il lavoro svolto dai nostri "colle¬ 
ghi" d'oltre oceano, e scegliendone la 
parte "migliore" o comunque più adatta 
alle esigenze ed alle aspettative del 
pubblico italiano. Anche se questo può 
far quindi pensare ad una copia di MC, 
è vero in realtà il contrario, e cioè che si 
tratta del miglior sistema per rendere i 
due prodotti compatibili e complemen¬ 
tari, non esclusivi l'uno dell'altro, non 
propedeutici l'uno all'altro. Questo è 
quanto ci proponiamo. 

Ogni mese in MCmicrocomputer vor¬ 
remmo affrontare tanti argomenti che 
dobbiamo invece lasciare fuori: affronta¬ 
teli e lasciatene fuori altri, diranno im¬ 
mediatamente alcuni. E via; togliete le 
prove, togliete l’Amiga, togliete le 
News, togliete gli articoli di programma¬ 
zione, togliete il Mac, togliete i giochi, 
togliete il PD, togliete questo, togliete 
quello., ognuno, naturalmente, toglie¬ 
rebbe ciò a cui è meno interessato. La 
soluzione sarebbe lasciare tutto e fare 
una rivista più grossa, ma bisognerebbe 
alzarne il prezzo e questo non sarebbe 
gradito alla maggioranza dei lettori. Giu¬ 
stamente, perché d'altra parte ognuno 
ne troverebbe interessante solo una 
parte, e sarebbe in pratica disposto a 
"pagare solo quella" La logica delle ri¬ 
viste "mattone" risponde a criteri com¬ 
merciali che se da un lato non condivi¬ 
diamo, dall'altro, onestamente, sono 
propri di gruppi editoriali con imposta¬ 
zione diversa dalla nostra. Noi, dal 
1981, facciamo "semplicemente" le co¬ 
se nelle quali crediamo nel modo mi¬ 
gliore in cui riusciamo a farle, e questo 
ci fa guadagnare una grossa stima nella 
parte di pubblico che la pensa come 
noi, è la nostra strada ed è quella sulla 
quale abbiamo intenzione di continuare. 

Consideriamo quindi BYTE Italia non 
come un duplicato di MCmicrocompu¬ 


ter, ma quasi come un’estensione nella 
quale affrontare determinati argomenti 
o, magari, i medesimi argomenti ma da 
un punto di vista differente. Volendo 
semplificare (forse troppo), possiamo 
dire che esistono le cose ed i perché 
delle cose: attualmente MCmicrocom¬ 
puter si occupa delle cose e dà un certo 
spazio ai perché; BYTE Italia si occu¬ 
perà essenzialmente dei perché, e darà 
un certo spazio alle cose. Due riviste di 
informatica, due punti di vista coerenti 
ma distinti e, come dicevo prima, com¬ 
plementari: ci sarà chi leggerà l'una, chi 
l'altra e chi tutte e due, per sapere nel 
modo migliore le cose e i perché. Ac¬ 
quisterà due riviste, ma avrà due riviste; 
ed a questo proposito abbiamo studiato 
una vantaggiosa offerta di abbonamen¬ 
to alle due pubblicazioni, che trovate 
nelle prossime pagine. 

Naturalmente, come sempre, le pa¬ 
role contano poco, perché a contare 
sono i fatti. Al momento in cui scrivo 
abbiamo praticamente ultimato il primo 
numero di BYTE Italia, che sarà in edi¬ 
cola verso la metà di gennaio; anticipo 
che siamo soddisfatti ma naturalmente 
vogliamo che il secondo numero ci 
piaccia (e piaccia) più del primo. Fra 
MCmicrocomputer e BYTE Italia do¬ 
vranno esserci sinergie, non conflitti, 
ma le sinergie non dovranno essere 
pretestuose: in altre parole chi oggi 
compra MC non dovrà essere costret¬ 
to a comprare BYTE Italia, il che signifi¬ 
ca che non abbiamo in programma di 
togliere argomenti da MC (il che signi¬ 
ficherebbe impoverirla), ma di aggiun¬ 
gere argomenti. . aggiungendo una rivi¬ 
sta E questo ci sembra molto più cor¬ 
retto, oltre che più produttivo. Penso, 
in tutta sincerità, che avremo bisogno 
di qualche numero per "aggiustare il ti¬ 
ro" ed ottenere la massima integrazio¬ 
ne possibile. I commenti dei lettori sa¬ 
ranno come al solito i benvenuti (e, an¬ 
che se non so quanto ci credete ma 
giuro che è vero), tenuti nella massima 
considerazione). 

Marco Marinacci 


Date spazio 
a Linux 

Olro Giuseppe. 

non è giusto!!! 

RIVOGLIO l'AngoLmux, ma che non 
sìa più tale!!! 

Sono, anzi preferisco dire siamo, stan¬ 
chi! Siamo migliaia anzi milioni dì utenti 
più o meno esperti, ma soprattutto inca¬ 
volati e stanchi. 

Stanchi di usare quelle porcherie rifila¬ 
te per sistemi operativi prodotti dalla MS 
(intuisco sia Microsoft, ndr) Linux conta 
3 milioni dì utenti in tutto il mondo, e 
questa è solo una cifra fittizia. E anche 
se fosse reale adesso ne avrebbe 3 mi¬ 
lioni + uno (me medesimo!. E’ mia inten¬ 
zione entrare in questo mondo che a 
detta dì tantissime persone che conosco 
è meraviglioso, efficiente ma soprattutto 
ALTERNATIVO. 

MC è sempre stata la mia rivista pre¬ 
ferita perché ha sempre saputo dare 
informazioni precise e complete su tutto 
il vasto mondo dell'informatica senza 
tralasciare nulla, e soprattutto restando 
aperta ad innovazioni di ogni genere. Ma 
da alcuni anni avevo smesso di leggerla 
per la troppa pubblicità in rapporto alle 
informazioni che non ne giustificavano il 
prezzo. 

Adesso che ho ripreso ad acquistarla 
speravo di trovarla nuovamente interes¬ 
sante, c'è ancora Amiga (secondo me la 
migliore piattaforma + O.S. che mente 
umana o divina abbia partoritoI; ma so¬ 
prattutto stava cominciando ad esserci 
Linux a conferma della bontà della rivi¬ 
sta, finché questo mese. 

Insomma, cosa succede? Diventerà 
una rubrica fissa ma soprattutto con lo 
spazio che merita? 0 è solo stato un 
fuochi no ma proprio ino ino di paglia? Se 
siete furbi, ed io lo credo veramente, gli 
dareste lo spazio che menta anche per¬ 
ché non gli sì può più essere indifferenti. 
Veloce, efficiente con qualsiasi network 
ed anche parco nelle richieste di siste¬ 
ma, come è giusto che sia un O S. serio, 
è forse il preferito dell'Internet povero, 
quello che non può o non pensa dì usare 
workstation e Unix ben più blasonati co¬ 
me Netra+Solaris, o IBM+AIX ecc. Se 
poi si pensa che Caldera ha avuto la cer¬ 
tificazione POSIX e sta pubblicizzando il 
suo OpenLmux con, tra l'altro, enormi 

continua a oag 56 

MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


CD-ROM e Teatro 

Il 23 e 24 gennaio 1998 al Dipartimento Arte Musica e Spettacolo (DAMS) dell'Uni¬ 
versità di Bologna (via Barbera 4, Tel. 051/22.91.02) si terrà un Convegno internazio¬ 
nale, dedicato all'uso del CD-ROM applicato alla cultura teatrale, organizzato dal 
Prof Nicola Savarese. 

Scopo del Convegno è anche quello di presentare alcune significative realizzazioni e 
sperimentazioni nel campo della storia e della ricerca teatrale contemporanea. 

Al convegno parteciperanno anche i nostri collaboratori Francesco Petrom e Aldo Az- 
zari 


52 






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e Rilevazione Costi 


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Analisi prezzi • 
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NUMERO 







LA PRIMA RIVISTA 
(PER TUTTI) 
TUTTA SU CD-ROM 


Questo mese, come avete visto, MC esiste solo in versione "tradizionale”, senza 
Computer People. 

La prima rivista (per tutti) tutta su CD-ROM ha avuto una buona accoglienza e, dopo i 
primi tre numeri “sperimentali”, stiamo ora pensando di farla uscire come pubblicazione 
autonoma, non più allegata ad MC, anche perché vari lettori non interessati a 
Computer People ci hanno segnalato lacune distributive che hanno provocato delle 
difficoltà nel reperire MCmicrocomputer “da sola". 

Prevediamo che Computer People tornerà presto, in una nuova veste. Vi chiediamo un 
momento di pazienza: siamo al lavoro per stabilire secondo quale formula, e speriamo 
di dirvi tutto nel numero prossimo. 

Nel frattempo, se avete perso qualche numero potete richiederlo con il tagliando in 
questa pagina. 


Naturalmente aspettiamo i vostri suggerimenti. 





POTETE 


RICHIEDERLO 
CON IL 
TAGLIANDO 
IN QUESTA 
PAGINA. 


Inviare a: Technimedia srl - Via Carlo Perrier, 9 • 00157 Roma 

□ Speditemi il numero 1 di Computer People ai prezzo di lire 10.000 

□ Speditemi il numero 2 di Computer People ai prezzo di lire 10.000 

□ Speditemi il numero 3 di Computer People ai prezzo di lire 10.000 

Cognome e Nome o Ragione sociale. 


Indirizzo. 

CAP. 





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.e pertanto 




□ allego fotocopia del versamento sul c/c postale n. 14414007 intestato a: 

Technimedia srl - Via Carlo Perrier, 9 • 00157 Roma 

U allego versamento a mezzo vaglia postale intestato a: Technimedia srl - Via Carlo Perrier, 9 • 00157 Roma 
J allego assegno intestato a Technimedia srl 

J pagherò con Carta di Credito J CartaSi J Diners J American Express 

N.Scad.intestata a:. 

Indirizzo........CAP.... 

Città.Prov.Firma. 

Desidero ricevere fattura fiscale, vi fornisco pertanto il numero di partita IVA. 























( Posta J 


segue aa pag 52 

consensi. Attendo fiducioso. 

Ciao. 

Roberto Giuffrè IMr. Mechano) 

Sono un felice utente Linux e desidero 
che MC, che leggo regolarmente, dia 
molto più spazio a questo fantastico si¬ 
stema operativo. Mi piacerebbe poter 
leggere news, recensioni, approfondi¬ 
menti come, ad esempio, sulla configu¬ 
razione di applicativi, sull'ottimizzazione 
del sistema. 

Antonio Milite 

R cevo mensilmente un certo numero 
di feedback sulla presenza di Linux al¬ 
l'interno di MC, e sono quasi tutte del ti¬ 
po di quelle appena riportate. Innanzitut¬ 
to porgo la mia visione: Linux lo vedo es¬ 
senzialmente come server Internet. Poi 
può avere una sua rilevanza per quelli 
che al mio tempo e a Roma si chiamava¬ 
no smanettoni, ed ha una grande valenza 
didattica a svariati livelli. Non lo vedo né 
come Client né come alternativa desk¬ 
top Poi scendo nel dettaglio: l'AngoLi- 
nux può saltare qualche mese, ma resta 
vivo anche se la linea della rubrica è 
cambiata da Unix a Client Computing, al¬ 
lontanandosi da Linux. Ciò premesso 
passiamo alle risposte vere e proprie. La 
prima delle lettere è indirizzate a Giusep¬ 
pe Zanetti, un collaboratore al quale chie¬ 
do scusa ufficialmente per chiedergli arti¬ 
coli molto leggeri. 

Questo ambiente è «riportante, siamo 
d'accordo con tutti, e nel limite del possi¬ 
bile stiamo cercando di accontentarli. I 
power user sono sempre meno degli 
utenti generali, che a loro volta sono me¬ 
no dei generici interessati. L'AngoLmux 
si rivolge principalmente agli interessati, 
per suscitare in loro quella curiosità che li 
può far diventare utenti E' questo l'o¬ 
biettivo dello spazio -ino -ino (quando 
c'è) Vorrei però far presente che gli 
utenti attivi di Linux, ammesso e non 
concesso che siano tre milioni più uno, 
restano una frazione rispetto agli utenti 
di altri sistemi, ed è per questo che dedi¬ 
chiamo loro più spazio. Dal punto di vista 
commerciale, poi, il problema fondamen¬ 
tale di Linux è quello di tutti gli sharewa¬ 
re: applicazioni serie ne esistono, ma 
nessuno può commercializzarle perché 
se per caso dentro ci sono un paio di li¬ 
nee di codice trafugate la sua azienda s'i¬ 
nabissa dietro a cause legali A questo 
problema, finora, in Italia se ne aggiunge¬ 
va un altro: l'estrema alcatorietà del sup¬ 
porto tecnico, affidato a volenterosi indi¬ 
pendenti. Adesso che la Cofax distribui¬ 
sce CalderaOpenLinux qualcosa sta 
cambiando, perlomeno per quanto ri¬ 
guarda la situazione italiana. 

Queste sono le varie ragioni che deter¬ 


minano lo spazio dedicato ai singoli argo¬ 
menti. Lo spazio, non il lavoro o l'atten¬ 
zione: all'interno d’una redazione non tut¬ 
to il lavoro fatto finisce sulle riviste, e 
questo è anche il caso di Linux. E' estre¬ 
mamente probabile che in un futuro as¬ 
sai prossimo la quantità d'informazione 
che potremo pubblicare su questo argo¬ 
mento sarà maggiore, e anche più tecni¬ 
ca Perché diventi molto più tecnica, 
però, devono verificarsi altre condizioni 
oggi assenti. 

Una parola la devo spendere su MC- 
microcomputer. Non so quanti altri gior¬ 
nali abbiano meno del trenta per cento di 
pubblicità, come ha appunto MC, ma so 
che molti ne hanno fino al 50 per cento. 
Inoltre, pur parlando da collaboratore, 
posso dire che non cerchiamo di essere 
furbi, bensì di dare un servizio 


Leo Sorge 


Partizioni 
e FAT32 


■ osseggo un Hard Disk Quantum Sci¬ 
rocco da 2,5 Gigabyte erroneamente for¬ 
mattato con la FatW per cui il sistema 
operativo Windows 95 OSR2 vede solo 
2,1 Gigabyte. Vorrei pertanto sapere co¬ 
me fare a riformattarlo con la nuova 
Fat32 m modo da vederlo per intero non¬ 
ché recuperare spazio. Ho provato usan¬ 
do il comando Format incluso nel Floppy 
di Microsoft che si ha insieme al CD ma 
non fa altro che riformattare solo i primi 
2 giga che già vede e lo fa nel vecchio 
modo. Quindi vorrei sapere come proce¬ 
dere esattamente e se la procedura è 
standard per tutti i dischi o se occorre 
usare un programma apposito per ogni 
hard disk. Ringrazio anticipatamente ed 
aspetto fiducioso una Vs. risposta. 

Francesco Inchingolo 

C ro lettore, l’operazione che le con¬ 
ente di decidere se utilizzare una 
FAT a 16 o 32 bit non è la formattazione 
bensì quella della creazione della partizio¬ 
ne. La partizione dell'hard disk si esegue 




ancora prima della formattazione utiliz¬ 
zando il comando FDISK, presente sul di¬ 
schetto di avvio a corredo del sistema 
operativo o sull'eventuale disco di ripristi¬ 
no che è possibile creare con l’apposita 
procedura prevista In "Installazione Appli¬ 
cazioni" all'Interno del pannello di con¬ 
trollo. Dobbiamo ricordarci che la possibi¬ 
lità di utilizzare un file System con FAT a 
32 bit ci è offerta solo da Windows 95 
OSR2, per intenderci quello che come si¬ 
gla porta la seguente numerazione 
4.00.950 B visibile nelle proprietà di "Ri¬ 
sorse del Computer" attivabili con il tasto 
destro del mouse sulla relativa icona pre¬ 
sente sul desktop. Eseguendo FDISK la 
prima indicazione che dobbiamo inserire 
è la risposta al quesito "Attivare il sup¬ 
porto per unità grandi?" Rispondere "S" 
(si) equivale a scegliere la creazione di un 
file System con FAT a 32 bit. I passi suc¬ 
cessivi prevedono la creazione della parti¬ 
zione (se il disco è nuovo) o la rimozione 
di quella esistente, con successiva crea¬ 
zione di quella nuova, se il disco è già 
stato utilizzato. Tali passaggi sono esatta¬ 
mente quelli di sempre, l'unica differenza 
sta nella scelta che si esegue al primo 
passaggio. Dopo il riavvio del sistema 
sarà necessario riformattare l’hard disk. 
Dopo l’installazione del sistema operati¬ 
vo, potremo consultare le proprietà del 
disco rigido e l'informazione relativa alla 
FAT sarà "FAT 32" 

Rino Nicotra 


56 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 

























Finalmente anche in edizione italiana 
la prima rivista di informatica 
^óe\ mondo! 


BYTE Italia è una pubblicazione technimedia 





BYTE 


Difficile spiegare cos’è BYTE a chi non la 
conosce. Non è infatti una rivista di 
informatica qualsiasi, almeno per chi 
l'informatica la segue da... quando era una 
disciplina per un ristretto numero di 
appassionati e non un fenomeno di massa 
com’è ora. Erano i tempi dei 
microprocessori a otto hit ed 1 MHz, degli 8 
KByte di RAM e delle memorie di massa su 
cassetta audio. Erano i tempi pionieristici di 
quando ancora non si sapeva bene a cosa 
sarebbero serviti i personal computer, e gli 
appassionati erano ritenuti da amici e 
conoscenti dei poveri matti, un po’ asociali 
e sicuramente strampalati, che si 
trastullavano con complicati pezzi di 
elettronica cui al massimo si riusciva a fare 
accendere dei led su un pannello frontale... 

In quell’epoca, lontana “solo” vent’anni 
(che sembrano secoli, ma questo è un altro 
paio di maniche) BYTE c’era già; sulle sue 
pagine scrivevano i “guru” di allora, e sui 
loro articoli si formava quella che sarebbe 
divenuta la successiva generazione di 

esperti. 

Sin da allora caratterizzata per il suo taglio 
culturale oltre che tecnico, BYTE è sempre 
stata considerata da tutta la comunità 
informatica come un riferimento di qualità, 
prestigio ed autorevolezza. 
Oggi BYTE vende oltre mezzo milione di 
copie negli Stati Uniti ed altrettante 
all'estero grazie ad una ventina di edizioni 

nazionalizzate. 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 








HTML dinarmic 
lavila sul Web 


| pi#mi Ji ' . 

JSSSSW» 


Inicnu/iow 

le rione or 

in Europa 


Exiranel alla ribalia 


! e digitali 

,c °mrner> 

'Ofllco 


MCmicrocomputer n, 180 - gennaio 1998 


Italia 


L’edizione italiana di BYTE nasce a gennaio 
del 1998 portando anche nel nostro 
Paese un riferimento forte su, come recita 
il pay-off, “presente e futuro 
dell'Information Technology”. Innanzitutto 
BYTE Italia non è solo la semplice 
traduzione di BYTE: è una rivista 
autonoma, attenta alla situazione di 
mercato del nostro Paese, nella quale più 
di un terzo dei contenuti redazionali è 
originale, ossia realizzato ad hoc e 
localmente dai migliori esperti italiani. 

Su BYTE Italia non troverete prove di 
prodotti non importati in Italia o analisi di 
fenomeni di mercato esclusivamente 
americani. Troverete però ben sedici pagine 
di articoli specializzati tradotti da LAN TIMES, 
il quindicinale interamente dedicato alle 
tecnologie di networking che costituiscono 
l'asse portante delle aziende moderne. 

La tempestività è importantissima in un 
mondo tumultuoso ed in continuo divenire 
come è quello dell’informatica di oggi: 
pertanto BYTE Italia esce in edicola nello j 
stesso mese di copertina dell’edizione 
americana. E per mantenere ai massimi 
livelli sia la quantità che la qualità 
dell'informazione pubblicata, avrà una quantità 
volutamente limitata di pubblicità ben 
selezionata. Il tutto al medesimo costo in 
edicola dell'edizione originale. 

BYTE Italia è un appuntamento da non 
perdere per capire dove sta andando 
l'informatica e perché. 


“1 


PRESENTI E Fili RO DEH INFORMATION TKHNOLOGV 









SE ABBONARSI 
A O RIVISTA 

CONVIENE... 


RISPARMI 27.000 LIRE 

UN ANNO 

(1 1 numeri) 

MCmicrocomputer o di BYTE Italia 

X&hGXC 

L. 72.000 



micirocompurar 


• untori "amato d’ "'j u»< ui 

• >%r"fcck ir* mor*y pei ogn uigwio 

• 3'Coà dato Rt-u*o io" loro 

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• T ci 4 Trltfci d‘ W -.j-.wi 95 

• lf WlomoBO" 

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• C"ip» a confronto 

• la» da tè In »••• 

• nTMldno^co 

• 

• Mc-c.cfr 5 QlS«rv«* 6 S 

■ Àip*to«do WpkSpoci O" (Wo 

• F*oi Dnjfr 4 I et* Ma: 


Speciale VGA 3D 
Comdex Fall '97 
ClarisWorks Office 5.0 
e FileMaker 4.0 


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A 2 RIVISTE 
CONVIENE 
DI PIU'. 



RISPARMI 84.000 LIRE 



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111 numeri) 

MCmicrocomputer più BYTE Italia 



Per abbonarli 
utilizza 
Il tagliando 
pubblicato 
In ultima pagina 



I LA PRIMA RIVISTA’óVìtl 
DI INFORMATICA DEL MONDO 




AIO 1998 


BYT 


• TAL 




FINALMENTE ANCHE IN 
VERSIONE ITALIANA! 


L. 9.000 GENNAIO 1998 


^ PR ESENTE E FUTU RO DEIL’INFORMATION TECHNOLOGY | 

( A % \ 


Tacilica: Rhapsody, 
IIOP, Mips RI 2000 , DHTML 

I punii di m«rÌtO *997 
Quale futuro per ie 
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Russia con Javo 
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l’inglese con i CMOM 
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|on Applionces 
volante 
nfronto 

t o sé m rete 
co 

Video Web '98 
pi Server 6 5 
WwkSpace On Demond 
' 1 per Moc 



LAN TIMES 


La sezione 
dedicata alle 
tprnnlnaip 


le VGA 3D 
bx Fall '97 


Vorks Office 5.0 

I.U. A lì 


Una buona notizia per chi è già 
abbonato o per chi vuole 
abbonarsi: dal numero di 
gennaio la spedizione delle 
copie sarà anticipata di circa 
una settimana. 

Le riviste arriveranno dunque 
a destinazione con maggior 
tempestività. 

Attenzione chi è già abbonalo ad 
MCmicrocomputer può estendere l'abbona¬ 
mento anche a BYTE Italia mantenendo la 
stessa data di scadenza, e usufruire deli of¬ 
ferta speciale cumulativa. Pagherà solo la 
quota parte relativa al numero di mesi resi¬ 
dui. Gli abbonati riceveranno una comunica¬ 
zione al propno domicilio, ma chi vuole può 
naturalmente contattare subito il nostro uffi¬ 
cio (tei. 06-41892.477). 















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AGENDA TOTALE III 
PER WINDOWS 95 

Utilissimo orgamzer elettronico 
che, grazie alle sue (unzioni di 
agenda, di pianificatore e di 
rubrica, permette di gestire i 
contatti e di organizzare le 
proprie attività in maniera 
ottimale. 

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AUTO:COSTI SOTTO 
CONTROLLO 

Pianificare e controllare i costi 
nguardanti la propria auto è più 
semplice grazie a questo pro¬ 
gramma cne consente dì valu¬ 
tare i costi al chilometro, le 
spese fisse e quelle variabili; 
gestisce un parco auto e un 
piano d ammortamento. 
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COMPUTER CHEF II 
PER WINDOWS 

Oltre 700 ricette raggruppate 
per categoria, selezionabili a 
propno piacimento 
Possibilità dì inserire ricette 
personali, di comporre il menu 
giornaliero e di interrogare il 
computer. 

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CONTINTASCA III 
PER WINDOWS 

Programma per la gestione 
della contabilità familiare che 
permette di risolvere ogni pro¬ 
blema di bilancio domestico, 
generale o per singolo compo- 
nente. tenendo tutto 
perfettamente sotto controllo 
tramite tabelle e grafici. 
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INSCADENZA 
PER WINDOWS 

Permette dì amministrare e 
controllare tutte le scadenze 
familiari o di piccole aziende 
(pagamenti ai fornitori, scaden¬ 
ze fiscali, erediti, eco.), 
visualizzando tutti i dati tramite 
grafici o direttamente da 
stampante 
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PROTEGGI I 
I TUOI DATl| 



PROTEGGI I TUOI DATI 

Consente di controllare 
l'accesso e la visibilità delle 
informazioni contenute nel 
computer, creando delle 
cartelle 'sicure 1 ' nelle quali 
inserire tutte quelle informazioni 
riservale che si vogliono 
lontane da occhi indiscreti 
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VDS PRO 

PER WINDOWS 95 

Ideale per difendere il proprio 
sistema dall'attacco da virus È 
strutturato in maniera tale da 
riconoscere virus conosciuti e 
sconosciuti e dispone di un 
modulo residente in memoria 
per II controllo contìnuo del 
computer. 

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AQUILA III 
PER WINDOWS 95 

È il programma più completo 
per la gestione della propria 
azienda Multiaziendale e 
multìmagazzino. gestisce 
archivi separati con possibilità 
di trasferire dati da un’azienda 
all'altra, elaborando analisi 
contabili e statistiche Lire 
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CONTINBANCA III 
PER WINDOWS 

Ideale per chi vuole tenere 
sotto controllo il proprio conto 
corrente con estrema precisio¬ 
ne anche a livello professionale 
É in grado di gestire più conti 
correnti con la possibilità di 
effettuare il riepilogo di una 
situazione globale. 

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WINDIETA IV 

Il miglior programma di 
dietoterapia per la famiglia esi¬ 
stente sul mercato. Consente di 
elaborare diete, permettendo di 
effettuare il controllo del peso 
ed una pianificazione della 
dieta con una semplicità ed una 
versatilità mai viste! 

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BASTA CARTA! 

Eliminate il mare di carta che vi 
sommerge quotidianamente 
con questo programma che vi 
permette di gestire in maniera 
coerente ed ordinata qualsiasi 
tipo di documento, organizza¬ 
ndo lettere, disegni, togli 
elettronici, audio, ecc 
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EXTRAWORD II 
PER WINDOWS 

Potente e completo elaboratore 
di testi in grado di gestire più 
documenti contempora¬ 
neamente, ognuno associato 
ad una propria finestra, con la 
possibilità dì inserimento di 
immagini È presente un corret¬ 
tore ortografico in italiano. 
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CONTRATTI 

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LETTERE COMMERCIALI 
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Una raccolta di modelli di 
lettere commerciali, contratti e 
documentazioni; sono utili 
esempi per la persona 
inesperta nella redazione di 
testi, e per chi desideri forme 
alternative di esprimersi 
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CONTATTA I TUOI 
CLIENTI! 

Ideale per la gestione dei 
contatti e delle trattative per la 
vendila Le comode barre di 
comandi offrono la possibilità di 
accedere a tutte le funzioni del 
programma in maniera chiara e 
senza possibilità di errore 
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FALCO II 

PER WINDOWS 95 
Contabilità Ordinaria 

Si rivolge a tutte le piccole e 
medie aziende che hanno 
bisogno di un programma che 
gestisca in modo semplice ed 
efficiente la contabilità ordinane 
in partita doppia. 

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FOGLIO TOTALE II 
PER WINDOWS 

È un foglio elettronico dotato di 
molteplici funzionalità che 
consentono di realizzare lavon, 
anche complessi Supporta 
diversi tipi di database esterni 
per consentire un facile 
accesso ai dati per l’analisi, la 
manipolazione e l'archiviazione 
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PROGETTO AGENTE 
DI COMMERCIO II 
PER WINDOWS 

La migliore soluzione per 
gestire gli affari di uno o più 
agenti. Vengono contemplate: 
interscambiabilità dei dati tra gli 
archivi, statistiche, stampe 
personalizzabili, inserimento 
ordini, ecc 
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OPERAZIONE 

ETICHETTE 



OPERAZIONE ETICHETTE II 
PER WINDOWS 

Il programma si propone come 
soluzione finale per chiunque 
abbia bisogno di realizzare 
delle etichette per la propria 
attività, mettendo a disposi¬ 
zione dell’utente specifiche 
funzionalità. 

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PROGETTO 
AGENZIA VIAGGI II 
PER WINDOWS 

Completa gestione dei clienti, 
dei viaggi di gruppo e orga¬ 
nizzati. della biglietteria con 
acquisto, vendita e prenota¬ 
zione dei biglietti: persona¬ 
lizzazione dei voucher tramite 
apposito modulo. 

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OPERAZIONE MODULO II 
PER WINDOWS 

Realizzato per risolvere I 
problemi inerenti alla creazione, 
compilazione e stampa di 
svariati tipi di moduli. SI 
compone di due programmi 
tramite i quali è possibile 
l'impostazione del modulo. 
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PROGETTO ALBERGO II 
PER WINDOWS 

Permette la gestione completa 
di un albergo di piccole-medie 
dimensioni; gestisce: camere 
(definite per tipologia), prezzo, 
posti letto, piano, accomoda¬ 
menti, prenotazioni check-in. 
ecc. 

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PROGETTO AUTOFFICINA II 
PER WINDOWS 

È possibile archiviare, visua¬ 
lizzare e modificare clienti e 
fornitori, predisporre e archi¬ 
viare preventivi, gestire il 
magazzino con relativi listini, 
emettere fatture e/o ricevuta 
fiscale, stampare, ecc. 

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PROGETTO CARROZZERIA 
PER WINDOWS 

Offre le seguenti procedure: 
gestione anagrafica clienti e 
fornitori, gestione listini prezzi, 
realizzazione preventivi, ge¬ 
stione magazzino, fatturazione, 
scadenziario e realizzazione 
preventivi. 

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PROGETTO CONDOMINIO III 
PER WINDOWS 

È il programma che concilia le 
esigenze di tutti gli ammi¬ 
nistratori di condominio. 
Gestisce: tabelle condominiali, 
conto corrente, forme di paga¬ 
mento, stampe, gestione bilan¬ 
ci. ecc. 

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PROGETTO DENTISTA II 
PER WINDOWS 

È il programma professionale 
per la completa gestione di uno 
studio dentistico, supportato da 
un'ampia gamma di strumenti 
e funzioni disponibili che risol¬ 
vono tutti i problemi. 

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PROGETTO EDICOLA 
PER WINDOWS 

Gestisce clienti, fornitori, 
prenotazioni, resi, richieste di 
arretrati, conti correnti; permette 
di inserire gli articoli venduti 
associandoli a 4 listini, di 
emettere fatture, fare statisti¬ 
che. stampare 
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PROGETTO FOTOGRAFO 
PER WINDOWS 

Grazie alle sue funzioni e 



emettere preventivi e fatture, 
archiviare materiale fotografico 
creando cataloghi d'immagini 

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PROGETTO IMPRESA III 
PER WINDOWS 

È costituito da un insieme 
integrato di funzioni che 
permettono di organizzare gli 
ordini ai clienti e fornitori ed i 
relativi scadenziari, di con¬ 
trollare le fasi di vendita, emet¬ 
tere fatture, ecc. 

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MEDICO GENERICO 


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PROGETTO MEDICO 
GENERICO III 
PER WINDOWS 

Il miglior programma per la 
gestione di un ambulatorio di 
Medicina generale. È com¬ 
prensivo di tutte le procedure 
cliniche, diagnostiche, ecc.. che 
sono espletate dal medico di 
famiglia. 

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PROGETTO NEGOZIO 
D'ABBIGLIAMENTO 


PROGETTO NEGOZIO 
D ABBIGLIAMENTO 
PER WINDOWS 

Ideale per tutti I gestori di 
negozi d'abbigliamento. Il pro¬ 
gramma è basato su una 
struttura multidocumento che 
permette di mostrare a video 
più tabelle contemporanea¬ 
mente. 

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PROGETTO RISTORANTE 
PER WINDOWS 

È un software razionale e 
flessibile, di facile ed immediato 
utilizzo, creato appositamente 
per gestire ristoranti, tavole cal¬ 
de, mense ed altri tipi di esercizi 
di ristorazione. 

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PROGETTO 
TELEMARKETING 
PER WINDOWS 

L'assistente ideale per orga¬ 
nizzare campagne di tele¬ 
marketing o di vendita telefo¬ 
nica: In base alle vostre 
esigenze, organizzate dei 
progetti e il programma gene¬ 
rerà la lista delle chiamate. 
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FATTURA 


SOLUZIONE FATTURA III 
PER WINDOWS 

Permette di redigere, archiviare 
e stampare, qualsiasi tipo di 
fattura (differita, accompa¬ 
gnatoria, riepilogativa, note di 
accredito), sia di articoli che di 
prestazioni di servizio. 

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SOLUZIONE MAGAZZINO III 
PER WINDOWS 

Organizza qualsiasi tipo di 
magazzino sia commerciale 
che industriale, definendo e 
gestendo: distinta base, carico 
e scarico, depositi, movi¬ 
mentazione interna, documenti 
e listini prezzi. 

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NUMERI DA 9 A 12 ANNI 

È la nuovissima collana 
Educational studiata, progettata 
e creata per accompagnare, 
sollecitare e potenziare II nor¬ 
male apprendimento di bambini 
da 6 anni in poi. in maniera 
divertente e coinvolgente. 
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ESPLORANDO 

L'ASTRONOMIA 

Organizzato in capitoli che trat¬ 
tano i principali temi affrontati 
nello studio della disciplina 
nella Scuola secondaria di 
secondo grado: gli strumenti 
astronomici, la Terra, il sistema 
Terra-Luna, il sistema solare, le 
stelle, l’universo. 

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ESPLORANDO 
LA CHIMICA 

Il programma e suddiviso in 
capitoli che trattano i principali 
temi affrontati nella scuola se¬ 
condaria di secondo grado: 
stato della materia, elementi, 
composti, struttura dell'atomo, 
reazioni e legami chimici, la 
tavola periodica. 

Lire 69.000 



ESPLORANDO 

LA GEOMETRIA 

Per le Scuole Medie Inferiori 

Nel prodotto vengono svolti i 
seguenti argomenti: linea, 
poligoni, triangoli, quadrilateri, 
cerchio, le isometrie (la tra¬ 
slazione. la simmetria assiale e 
centrale, la rotazione). 

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ESPLORANDO LA 

MATEMATICA 

Per le Scuote Medie Inferiori 

Vengono trattati: i numeri nella 
vita quotidiana, la storia del 
numero, le operazioni con i 
numeri, divisori e multipli, la 
frazione, le antiche macchine 
per calcolare, ecc. 

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DATTILO TEST 
PER WINDOWS 

Progettato per insegnare ad 
usare al massimo delle proprie 
capacità una moderna tastiera 
di computer. 9 lezioni spe¬ 
cifiche, 350 esercitazioni, test 
di velocità, consigli pratici, 
statistiche dettagliate, testi 
specifici e prove di velocità. 
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ESPLORANDO LA FISICA 

Strutturato in diversi capitoli che 
affrontano tra l'altro: la misura 
delle grandezze, le leggi fisiche, 
cinetica e dinamica, fenomeni 
di equilibrio, energia e tra¬ 
sformazioni, i fenomeni elettrici, 
fisica atomica. 

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MULTIMEDIALE 
PER INSEGNARE 

Creato per preparare lezioni 
multimediali, con possibilità di 
inserire quiz a risposta singola 
o multipla all'Interno degli 
stessi. È composto da due 
moduli: un 'autore' per prepa¬ 
rare le lezioni e un 'lettore' per 
proporre le lezioni stesse. 
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3D DREAM HOUSE 
DESIGNER 

Programma per la creazione 
tridimensionale della casa dei 
propri sogni! Punti di vista da 
diverse angolazioni, gestione 
dell'arredamento, creazione di 
animazioni In lormalo AVI, mo¬ 
difica dei colori e dei materiali, 
vista diurna e notturna, ecc. 
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EXTRACAD III 
PER WINDOWS 95 

È un ambiente di disegno alta¬ 
mente produttivo e flessibile, 
che consente la realizzazione 
di studi e tavole per tutti i campi 
della progellazione. Dotalo di 
interfaccia ergonomica e 
personalizzabile, di molteplici 
eniilà geometriche, ecc, 

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PHOTO A GRAFICA 
PER WINDOWS 95 

E il nuovo programma a 32bit 
per il disegno e il ritocco 
fotografico, la manipolazione e 
la modifica delle immagini; un 
programma estremamente 
potente e totalmente nuovo che 
non porrà limiti alla vostra 
creatività. 

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FINSON TOTOGOL 

Oltre ai Iradizionali condiziona¬ 
menti, il programma permeile 
ai più esperti di avvalersi delle 
Riduzioni, dei Quadri AND e 
dello sviluppo di Matrici La pos¬ 
sibilità di stampare lo sviluppo 
(anche sulle nuove schedine a 
6 colonne) rende il programma 
veramente completo. 

Lire 69.000 

SUPERTOTOVELOX 
PER WINDOWS 

Vincere al totocalcio è ora più 
facile. Il programma è in grado 
di tornire gli strumenti indispen¬ 
sabili per affrontare qualsiasi 
problematica inerente alle 
riduzioni. 

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BACK WOODS BILLIARDS 

Entra nel Country Bob's per 
una partita di biliardo diversa 
dal solito e mettete in gioco la 
vostra abilità: quando riuscirete 
a battere le vostre meravigliose 
antagoniste, non vincerete solo 
una partila di biliardo! 

Lire 79.000 



MB ■ ■ - D 

LOTTOVELOX 





CATALOGA 
LE TUE IMMAGINI 

È il programma ideale per 
chiunque desideri archiviare o 
catalogare le proprie immagini, 
anche in raccolte suddivise in 
album (fino ad un numero 
infinito di livelli), siano esse foto 
digitalizzale o la collezione 
delle proprie Clip Art 
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EXTRACAD III per Windows 95 

Simboli per l'Arredamento d'interni • 

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Simboli per l'Idraulica - 

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Simboli Elettronici Analogici • 

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Simboli Elettronici Digitali ■ 

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Simboli Elettrici Industriali e Civili • 

Lire 39.000 

SUBITO CLIP ART 
VOLUME I 

I temi di questo volume sono: 
business, architettura, turismo, 
zodiaco, calendario, oroscopo, 
frecce, stagioni, mezzi di tra¬ 
sporto. stemmi, musica, alfabe¬ 
to e numeri. 

Lire 39.000 


LOTTOVELOX II 
PER WINDOWS 

È un completo e potente 
programma per II gioco del 
Lotto. Le funzioni presenti sono: 
gestione sistemi, verifica vin¬ 
cite. gestione estrazioni, gestio¬ 
ne ritardi e presenze, statistica. 

C revisioni, smorfia, 
ire 99.000 


WINGOL 

WinGol è II programma dell’ul¬ 
tima generazione per il Totogol, 
ricco di tante e tali sofisticate 
caratteristiche, che si pone 
sicuramente all'avanguardia 
nell'intero panorama siste¬ 
mistico italiano. 

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CLUB 21 

Fatti accompagnare dalla 
sensuale Tara nelle stanze di 
un club privato di Las Vegas per 
giocare a black jack contro 6 
bellissime ragazze. Quando 
avrai spogliato tutte le ragazze, 
Tara ti riceverà da solo nella 
sua stanza privata e... 

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ELECTRA 


FLOWCHART 




ELECTRA III PER 
WINDOWS 95 

Utilizza un ambiente di lavoro 
dell'ultima generazione per la 
progettazione concettuale, 
funzionale e di dettaglio, 
nell'ambito elettronico ed 
elettrotecnico, realizzato con 
metodologie e tecnologie 
innovative. 

Lire 99.000 

FINSON FLOW CHART 

È un programma per realizzare 
flow charl, organigrammi e 
schemi di processo, in modo 
ordinato, preciso e di forte 
impatto grafico. Raccoglie 
anche una libreria di oltre 40 
simboli per la realizzazione 
degli schemi. 

Lire 79.000 


DS-TOTO PER WINDOWS 

È un programma per i sistemisti 
di Totocalcio, sia esperti che 
dilettanti La funzione di con¬ 
trollo delle vincite consente di 
conoscere, già durante lo 
svolgimento delle partite, il 
punteggio totalizzato e la previ¬ 
sione dell'entità dei premi 
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SUPERTOTIP 
PER WINDOWS 

Dispone di potenti algoritmi di 
condizionamento ed è in grado 
di fornire l'elaborato delle 
operazioni sia a video che In 
stampa, polendo slampare I 
siste mi elaborati direttamente 
su schedina con relativo costo 
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ALLEY OATS 

Benvenuti nel Twin Peeks Bowl- 
O-Rama, dove i vestiti cadono 
come birilli; qui conoscerai la 
bionda Candy, la furba Rachel, 
l’Intrigante Elizabeth e molte 
altre ally-mate con le quali 
conversare, giocare e 
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FREE ENTERPRISE 

Offre la possibilità di sfidare il 
mondo degli affari ed avviare 
un'impresa. Per poter sfidare la 
concorrenza dovrai acquistare 
macchinari, creare aree 
destinate alle materie prime, 
assumere personale, allestire 
uffici, ecc. 

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PANDORA S POKER 
PALACE 

Rispettando sempre le 
classiche regole del poker, 
potrai scegliere Ira 9 diverse 
variazioni e contro chi giocare, 
ma devi avere abbastanza 
contante per affrontare ragazze 
molto eccitanti. Dovrai essere 
molto bravo per vincere! 
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STUDIO 4.0 

Dai vita alla tua musica! È un 
programma famoso per l'equi¬ 
librio Ira le sue potenti carat¬ 
teristiche e una facilità d'uso 
che non ha eguali; estrema- 
mente divederne e versatile da 
usare, dotato di funzioni deci¬ 
samente accattivanti. 

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TOTAL CONTROL 

Vi troverete al comando di una 
base spaziale posta su un 
pianeta da colonizzare II vostro 
compito sarà quello di disporre 
le potenti risorse belliche 
messe a disposizione, combi¬ 
nando tattica e strategia 
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MC 01-98 


TELEFONO 




















L'azienda statunitense ha presentato le sue novità per il 1998 

Vince il 7 sulla ruota di AMD 

In attesa del nuovo chip K7 si stabilizza la situazione del K6, che si arricchisce di nuove potenzia¬ 
lità multimedia e d'una offerta per i portatili che giunge ai 266 MHz. La piastra madre resta basa¬ 
ta sul socket 7 al quale vengono apportate modifiche super, in primis i 100 MHz. 


di Leo Sorge 



Per la prima volta AMD deci¬ 
de di offrire alla stampa, e 
quindi al pubblico, anticipa¬ 
zioni di fatti che si succede¬ 
ranno nel corso di un intero 
anno. Gli argomenti sono 
due, le evoluzioni della fami¬ 
glia di processori K e quelle 
della connessione Socket 7. 
La mossa è forse dovuta alla 
consapevolezza che i proble¬ 
mi di produzione degli ultimi 
tempi potrebbero minare il 
mercato dei suoi potenti 
microprocessori, per i quali 
AMD ritiene di avere sulla 
concorrenza un vantaggio di 
almeno 9 mesi. Ai discorsi 
sulla produttività si aggiungo¬ 
no tre argomenti fondamenta¬ 
li: l’attuale sviluppo del Super 
7. il sistema e il bus che nel 
'98 vedrà prima i 100 MHz e 
poi nuove configurazioni fino 
alla cache di terzo livello; l'e¬ 
stensione multimediale 3D 
(prima metà del 1998); i pros¬ 
simi chip fino al K7, che verrà 
presentato nel corso del pros¬ 
simo Microprocessor Forum 
(ottobre). Vediamo gli argo¬ 
menti uno per uno, partendo 
dalla situazione produttiva. 

Piena produttività: 
in arrivo 

Negli ultimi tempi AMD ha 
avuto grossi problemi di resa, 
che hanno afflitto i risultati del 
terzo e quarto trimestre 1997, 
tanto da far prevedere risultati 
negativi per l'intero anno 
fiscale. Per ogni chip funzio¬ 
nante, infatti, ce n’è uno non 


utilizzabile, una percentuale 
troppo bassa per essere in 
attivo. La stampa internazio¬ 
nale sosteneva che tale resa 
potesse essere anche mino¬ 
re, voci francamente più scan¬ 
dalistiche che altro. La posi¬ 
zione ufficiale di AMD è che 
tali problemi possono essere 
risolti fin dal primo trimestre 
del 1998, un anno nel quale 
intendono fornire al mercato 
tra 15 e 20 milioni di chip 
ovviamente funzionanti. 

Nel caso del K6 - che ricordia¬ 
mo essere il NexGen Nx686 
nmappato sulla tecnologia 
AMD e sul pinout Pentium - 
non è ipotizzabile risolvere i 
problemi acquistando capa¬ 
cità produttiva esterna, in 
quanto la mappatura del 
nuovo processo richiedereb¬ 
be almeno un anno di tempo. 
A suo tempo NexGen entrò 
sul mercato con l'Nx586 gra¬ 
zie ad un accordo di manifat¬ 
tura con IBM Microelet- 
tronica. Alla domanda diretta. 
"Acquisterete da IBM Micro?" 
la risposta è stata che l'Nx686 
non è mai entrato in produzio¬ 


ne presso le fabbriche di Big 
Blue. 

Super 7 a 100 
MHz 

Socket 7 evolve 
in Super 7. che 
permetterà di 
sfruttare ancora 
meglio i chip X86. 
Entro la fine del 
1997 (scriviamo ancora nel 
vecchio anno, ndr) ci sarà la 
compatibilità con AGP. che 
sarà la prima aggiunta alle 
attuali compatibilità, che 
annoverano USB. UDMA. 
SDRAM ed ACPI Nel 1998 
vedremo le SDRAM da 100 
MHz - ovviamente con un 
bus principale alla stessa 
velocità, l'interfaccia 1394 ed 
altre soluzioni che verranno 
annunciate via via nel tempo. 
Per quanto riguarda la logica 
necessaria sulla piastra ma¬ 


dre, oltre alla stessa AMD 
sono pronti anche National, 
SiS, Via ed Ali II supporto è al 
momento garantito in una 
situazione di mercato. 

Multimedia: 
l’estensione 3D 

La proposta di Intel, quel- 
l'MMX che doveva rivoluzio¬ 
nare il software dei personal, 
non ha finora impresso alcuna 
svolta. Ben pochi produttori 
hanno sviluppato software 
specifico per MMX, anche se 
va ricordato che la stessa 
cosa accadde per l'unità in vir¬ 
gola mobile, che adesso ci 
accompagna nelle nostre ela¬ 
borazioni. 

Certo nella grafica 3D serve 
molta virgola mobile, e non ci 
sono stati miglioramenti 
importanti nel floating pomt 
né della FPU né della unita 
MMX umt. E' un lavoro svolto 



66 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 






L'occasione dell'incontro è stata 
sfruttata anche per porre alcune 
domande sull'evoluzione della 
tecnologia. IBM Micro ha brevet¬ 
tato un procedimento che con¬ 
sente di usare rame (e non più 
solo alluminio) nei conduttori 
interni del chip, in modo da 
aumentare la velocitò totale 
AMD ha annunciato che useran¬ 
no tale tecnologia, ma con 
modalità ancora ignote. 

Un altro problema è la differenza 
tra gli alloggiamenti dei micropro¬ 
cessori, ormai su slot per Intel, 
sempre Socket per AMD ed altri 


dalle schede grafiche, ma fin 
qui senza nessun aiuto da 
parte della motherboard. 
Adesso la nuova proposta 3D 
svolgerà esattamente questo 
compito. Si tratta di 24 nuove 
Istruzioni che si appoggiano 
sui registri dell'MMX (a loro 
volta mappati sugli indirizzi 
della FPU) sfruttando le libre¬ 
rie Direct3D, DirectSound e 
OpenGL oltre che l'hardware 
grafico. La stessa Microsoft 
ha annunciato il supporlo nei 
suoi compilatori, una scelta 
piu che sufficiente dato che le 
nuove funzioni non richiedono 
il supporto del nucleo del 
sistema operativo Questa 
collocazione del modello 
software permetterà a tutti i 
sistemi operativi che adottano 
OpenGL (quindi gli Unix in 
generale) di sfruttare 3D, 
anche se non è chiaro cosa 
succederà per i compilatori 
Nel frattempo Intel sta lavo¬ 
rando ad MMX2, ma per que¬ 
sta tecnologia (almeno nella 
prima versione) AMD ha una 
licenza ufficiale già discussa 
in una causa preliminare, 
quindi in linea di principio 
dovrebbe poterne implemen¬ 
tare le nuove versioni ed arric¬ 
chirle con 3D. 

I chip prossimi 
venturi 

I primi esemplari del K6 a 266 
MHz sono previsti già per 
gennaio. A breve distanza 
dovrebbero essere disponibili 
le parti a 300 MHz. mentre 
entro la fine di giugno si 
dovrebbe materializzare il 
super K6 a 350 MHz. Le 


Orbene AMD ha annunciato che 
probabilmente in un futuro non 
troppo lontano sarò meccanica¬ 
mente compatibile con gli slot. 
Questa risposta, che definirem¬ 
mo politìcally correct. permette 
di ipotizzare che anche loro evol¬ 
veranno verso un assemblaggio 
su slot, i cui contatti elettrici però 
potrebbero non essere gli stessi 
degli slot di Intel, almeno non 
subito. Ricordiamo infatti che 
Sloti è di proprietà di Intel, men¬ 
tre forse le prossime versioni, 
magari anche la 2, saranno licen¬ 
ziate ad altri. 

attuali motherboard Socket 7 
a 66 MHz possono alloggiare 
anche il 300 MHz. ma per 
velocità superiori ci sono pro¬ 
blemi con la cache, ma fran¬ 
camente non è proprio il caso 
di spingersi fino a quel punto. 
Sempre a gennaio verranno 
annunciati chip per portatili a 
266 MHz, una velocità molto 
alta anche per Intel, il cui 
packaging raffredda meno di 
quelli di AMD. Parlando di 
potenza, i benchmark di AMD 
dicono che - limitatamente 
alle prestazioni intere - già a 
266 MHz i K6 battono Alpha e 
Pentium che vanno a clock 
significativamente maggiori. 

In attesa del K7, del quale si 
saprà verso la fine dell'anno, 
vediamo qualche informazio¬ 
ne sul K6+ 3D. Si tratta d'un 
mostriciattolo da 21 milioni di 
transistor in tecnologia perlo¬ 
meno 0,25 micron (le fonti 
ufficiali non si sbilanciano) La 
cache di livello 2 sarà di 256 
KB on chip e andrà alla velo¬ 
cità del processore. Una 
cache di terzo livello, innovati¬ 
va nel settore, si espanderà 
per 1 MB, permettendo a 
quasi tutti i programmi di 
risiedere direttamente su una 
memoria di velocita paragona¬ 
bile a quella delle odierne 
cache di secondo livello. La 
compatibilità con il Socket 7 è 
assicurata 


«ws; * chi- 

AMD 

Via Novara 570, 
20153 Milano, 
Tel. (02) 3390541 


Sette nuove banche europee collaborano con VISA 
al progetto pilota l /SEC 


Un totale di quarantacinque banche di diciotto Paesi europei, 
tra cui nove italiane, inizieranno da questo mese di gennaio 
a scambiarsi le prime transazioni sicure su Internet grazie 
al protocollo SET. 

di Corrado Giustozzl 


E' opinione di lutti gli analisti che il commercio elettronico su Internet non 
decollerà sinché non verrà rimosso l'ostacolo, sinora in realtà più psicologico 
che reale, costituito dal potenziale rischio di frodi all'atto del pagamento. E' 
chiaro infatti che nel momento in cui si affida alla Rete una transazione finan¬ 
ziaria, tipicamente consistente in un'autorizzazione ad addebitare un dato 
importo su una carta di credito il cui numero viene comunicato come parte 
della transazione stessa, le parti in causa devono avere la massima certezza 
che tutta l’operazione awenga in modo assolutamente sicuro. E non solo per 
scongiurare eventuali frodi, ma anche semplicemente per evitare possibili 
errori (ad esempio un addebito errato, mancante o ripetuto) o la divulgazione 
di notizie private (ad esempio sulla natura della merce acquistata o del vendi¬ 
tore da cui si è acquistato!. In questo contesto dunque la transazione deve 
godere di determinate proprietà: deve essere "certa' 1 , ossia iniziare e termi¬ 
nare con la piena consapevolezza delle parti in causa; deve essere "sicura'', 
ossia impedire che eventi accidentali o intenzionali possano modificare i dati 
significativi della transazione (ivi compresa l'identità dei corrispondenti); e 
deve essere "riservata", ossia impedire che i dati in transito possano essere 
divulgati a terzi estranei alla transazione stessa. 

Tutto ciò in realtà si può fare in buona sostanza con le tecnologie attuali, ad 
esempio utilizzando un protocollo crittografico "di sessione" quale SSL il 
quale prowede a creare fra i due corrispondenti un "canale sicuro" a prova di 
intercettazione casuale SSL è una tecnologia semplice e diffusa, supportata 
dai più comuni "merchant server" e da tutti i browser; ma trattandosi di una 
tecnologia piuttosto generale non è la più adatta a proteggere operazioni cosi 
specifiche e particolari quali le transazioni economiche II primo motivo è che 
nella transazione "convenzionale" viaggiano comunque in chiaro informazioni 
sensibili quali, appunto, il numero di carta di credito, il nome del venditore e 
dell'acquirente, la tipologia e quantità di merce acquistata, in secondo luogo 
non vi é certezza dell'identità dei corrispondenti, infine manca il controllo 
diretto dell'ente che ha emesso la carta di credito interessata, il quale non 
può quindi verificare e se del caso autorizzare la transazione 
Per tutte queste ragioni un paio d anni fa le più grandi società di carte di cre¬ 
dito del mondo, Visa e MasterCard cui poi si è aggiunta American Express, di 
concerto con importanti partner tecnologici quali IBM, Netscape, RSA, 
Microsoft, VeriSign ed altri, decisero di promuovere lo sviluppo di uno specifi¬ 
co protocollo mirato proprio alla soluzione delle esigenze tipiche delle transa¬ 
zioni per acquisti on line. Tale protocollo, denominato SET (Secure Electronic 
Transaction, ossia Transazione Elettronica Sicura), è diventato una realta lo 
scorso anno col rilascio ufficiale della versione 1.0 delle relative specifiche 
tecniche. 

SET promette di essere la soluzione ideale ai problemi del commercio elet¬ 
tronico. e la sua adozione generalizzata permetterà di sbloccare definitiva¬ 
mente un nuovo settore di business da cui tutti gli analisti unanimemente si 
attendono enormi redditi. Esso prevede una complessa negoziazione on line 
a tre parti (acquirente, venditore e istituzione finanziaria! nella quale ciascuna 
parte viene a conoscenza dei soli dati di sua competenza, certifica alle altre le 
informazioni che essa fornisce, e ottiene positiva conferma che ciascuna 
delle altre parti abbia portato a termine con successo le operazioni di sua 
spettanza; il tutto senza mai mandare in giro dati sensibili e comunque sotto 
una stretta protezione crittografica 

Ma quando sarà realmente possibile fare acquisti sicuri on line mediante 
SET? Probabilmente sin dai primi mesi di quest'anno sta infatti per conclu¬ 
dersi l'ampio progetto pilota di sperimentazione della tecnologia SET iniziato 
da VISA lo scorso 29 maggio in Europa, denominato VSEC, che vede a 
tutt'oggi la partecipazione di 45 istituti bancari di 18 Paesi. Transazioni SET 
erano già in corso da mesi tra banche di Austria, Danimarca, Finlandia. 
Francia, Germania, Irlanda, Norvegia, Paesi Bassi. Portogallo e Spagna. 
Ultimamente al progetto si sono aggiunte anche diverse banche italiane, 
alcune delle quali inizieranno ad effettuare transazioni da questo mese di 
gennaio: Banca Antoniana popolare Veneta. Banca Nazionale del Lavoro. 
Banca Sella, Cariplo, Setefi, Deutsche Bank, Servizi Interbancari, SSB, 
Cariverona. 

Il progetto VSEC terminerà il prossimo autunno, ma si prevede che già prima 
di tale scadenza alcuni istituti finanziari partecipanti commceranno ad offrire il 
servizio ad alcuni esercenti Successivamente, VISA fornirà il programma 
VSEC completo a tutti i 4500 istituti bancari soci in Europa 
Per maggiori informatori: rirrn /Aww. wsa.com 


MCmicrocomputer n 180 - gennaio 1998 


67 















IBM Microelettronica prosegue la sua doppia anima di produttore ed innovatore 

nel settore dei circuiti integrati 

Le tre C di IBM Micro 

Dal punto di vista della produzione pura le famiglie di prodotto sono due, il 6x86MX di provenienza Cyrix 
e la famiglia PowerPC 4. Le linee guida della strategia attuale passano per tre parole che iniziano con la C: 

computer, consumer e communication. 

di Leo Sorge 


IBM x86 Desktop Roadmap 



186MB 

29 V coi» 
3 JV I/O 
CMOS 5*9 


PR2O0 

PR233 

PR26S 

PGA 

GA 1090 



Oltre ai microprocessori, tro¬ 
viamo in catalogo anche le 
memorie, già oggi le SRAM 
con accesso da 5ns e le Dram 
da 64 MB. Con questi prodotti 
si fanno pochi soldi ma si 
abbattono i costi, da quando 
la stessa tecnologia Cmos 
serve anche per i micropro¬ 
cessori, mentre prima le linee 
di prodotto erano diverse. 

6x86MX 
a 300 
e 350 MHz 

Guardiamo più da vicino i pro¬ 
cessori x86. IBM ha in conse¬ 
gna i componenti a 233 MHz 
fin dall'ultimo trimestre del 
1997, mentre dall'inizio del¬ 
l'anno è disponibile la versio¬ 
ne a 266 MHz. Il prossimo 
passo in avanti è il processore 
a 300 MHz, realizzato in tec¬ 
nologia da 0,18 micron, men¬ 
tre il 350 MHz sarà realizzato 
in geometria 0,13 micron. 
Tutti questi prodotti supporta¬ 
no ovviamente le piastre 
madri con Socket 7. 

Nel mondo IBM Microelet¬ 
tronica gli x86 servono per far 
cassa e per restare nel merca¬ 
to commodities Big Blue pro¬ 
duce chip su licenza di Cyrix, 
con cui aveva un contratto 
quinquennale in scadenza nel 
'97 ma con un prolungamento 
automatico di 1 + 1 anni. Nel 
frattempo Cyrix è stata acqui¬ 
sita da National, che a sua 
volta produce chip in tecnolo¬ 
gìa opportuna, per cui potreb¬ 
be non rinnovare l'accordo di 
manifattura con IBM. Sarebbe 
piuttosto strano se lo facesse 
in tempi brevi, in quanto il 
processo che permette di pro¬ 
durre chip anche noti in una 
nuova fabbrica richiede da 9 a 


12 mesi. Inoltre National per¬ 
segue l'obiettivo del System- 
on-a-Chip, per cui forse non le 
converrebbe produrre diretta¬ 
mente sul mercato tradiziona¬ 
le. 

PowerPC 

negli 

embedded 

Il successo del PowerPC, che 
non è stato grande come 
avversario di Intel, prosegue 
nel cosiddetto settore embed¬ 
ded, cioè degli oggetti dedica¬ 
ti, dalla stampante alla macchi¬ 
na fotografica, dal videogioco 
al decoder TV. Questo permet¬ 
te ad IBM di proporre il 
PowerPC serie 4 come base 
alla quale aggiungere sullo 
stesso microprocessore una 
serie di funzionalità che rendo¬ 


no competitivo il costruttore 
che ne equipaggia i prodotti. 

Ad esempio PowerPC va avan¬ 
ti come nucleo per TV set-top 
box. Oggi va su 4 chip, ma tra 
pochi mesi sarà su un solo 
chip. Il core 4XX con descram- 
bler ed MPEG 2 sarà finito in 
primavera, con le prime unità 
in maggio. Un grande accordo 
di questo tipo è stato siglato 
con Sagem (che ha lanciato il 
suo set-top box in Francia, 
ndr). Altri accordi sono stati 
siglati tra primarie aziende 
mondiali di reti e telecomuni¬ 
cazioni con la filiale IBM Micro 
di stanza in Israele, che fa 
comunque capo al raggruppa¬ 
mento del Mediterraneo. 

Tecnologie 
di domani 

Un brevetto interessantissi¬ 


mo è quello rilasciato recen¬ 
temente per usare rame nei 
contatti interni ai micropro¬ 
cessori. Oggi infatti si usa 
alluminio, che però alle attuali 
frequenze interne si compor¬ 
ta male, rallentando le comu¬ 
nicazioni. A radiofrequenze 
come le attuali centinaia di 
MHz il rame, per tutta la pista 
ovvero per la sola pellicola più 
esterna, ha un comportamen¬ 
to molto migliore. Il problema 
era renderlo utilizzabile per la 
modellazione delle piste inter¬ 
ne, ed è questo il risultato 
ottenuto nei laboratori di IBM 
Research. 

A frequenze ancora più eleva¬ 
te ritorna in auge il germanio, 
che offre un comportamento 
a radiofrequenza molto mi¬ 
gliore del tradizionale silicio. 

La soluzione trovata è di far 
crescere il silicio su una base 
di germanio, che in laborato¬ 
rio va fino a 40 GHz Su pro¬ 
dotti commerciali è tranquilla¬ 
mente operativa su chip sm- 
olo almeno fino ai circa 2 
Hz per GSM e Dect e ai 2.4 
Gbps per switch ATM 
Inoltre con questi materiali 
analogico e digitale possono 
andare su un solo chip, sfrut¬ 
tando anche le piste in rame: 
tutte le nuove tecnologìe IBM 
possono essere sfruttate in 
soluzioni custom smgle-chìp. 


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68 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 






























EIZO' è marchi» registralo di EIZO Co. 


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Oggi un monitor Eizo rappresenta forse la massima 
espressione della tecnologia in fatto di nitidezza della 
visione, protezione dell'operatore dagli effetti nocivi 
della lunga permanenza davanti ad uno schermo e 
risparmio globale di energia. 

Tutto questo si traduce in ima preziosa considerazione 
pratica: se anche sarete costretti dal progredire dei 
processori, delle esigenze di lavoro, dei programmi e 
dei sistemi operativi a cambiare diversi computer nei 
prossimi anni, potete stare tranquilli che il vostro Eizo 
sarà più che adeguato alle vostre esigenze per molti 
computer a venire. 

E questo è già di per sé una bella sicurezza. 

E, perché no, anche un bel risparmio. 

Considerate i vantaggi di un Eizo in termini di salute, 
di non affaticamento degli occhi e di rispetto 
dell'ambiente, valutate che ogni Eizo è garantito per 
tre anni, e non dimenticate il fatto che oggi come oggi 
un Eizo non costa poi così tanto come potreste pensare. 
E per saperne ancora di più, chiedete la vostra copia 
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completo CD-ROM che vi aprirà gli occhi su tante cose. 


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[ il CD-ROM in omaggio. 

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I □ casa □ ufficio Società 

I Indirizzo_ 

| CAP_Città_ 

I _l per non ricevere ulteriori comunicazioni, barrare la casella 

1 





















Il 4 dicembre Microsoft ha rilasciato una serie di annunci, destinati a dare una decisa spinta 
in avanti al mondo, un po' appannato, dell'ambiente Office per Mac 


La versione per Macintosh sarà completamente compatibile con la corrente versione 97 per PC, e garantirà 
ia stessa compatibilità con la futura versione 98 per quest'ultimo ambiente. 


di Ralfaello De Masi 


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Tana fimi lamia paga al ihii «Ui«u 



VM II \HI\ W Ull INI 


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fati f»m 




□a: 


Ricordiamo che la corrente 
release, la 4.2, risale al 1994, ed 
essa non ha più goduto, in più 
di tre anni, di alcun aggiorna¬ 
mento, neppure minore. In 
seguito all'accordo siglato, il 6 
agosto, al MacWorld di Boston 
tra Steve Jobs e Bill Gates, 
viene rilasciata la prima versio¬ 
ne beta della famiglia di softwa¬ 
re Office che prenderà il nome, 
già definito, di Office 98 
Macintosh edition. Essa sarà 
completamente compatibile 
con la corrente versione 97 per 
PC. e garantirà la stessa com¬ 
patibilità con la futura versione 
98 per quest'ultimo ambiente. 
L'accordo prevede, da parte di 
Microsoft, lo sviluppo e la distri¬ 
buzione delle versioni successi¬ 
ve mentre, da parte sua, Apple 
integrerà Microsoft Internet 
Explorer nel suo sistema opera¬ 
tivo, come browser ufficiale 
(decretando, di fatto, la fine, 
peraltro già abbondantemente 
annunciata, del pregevole pro¬ 
getto Cyberdog). Gli utenti Mac 
potranno, quindi, beneficiare di 
tutte le caratteristiche già pre¬ 
senti in Office 97 per PC. com¬ 
presa la totale integrazione con 
Internet e il linguaggio HTML, il 
selt-reparing, l'avanzata gestio¬ 
ne delia grammatica e della sin¬ 
tassi, la messaggistica Outlook 
Express 

Le migliorie introdotte nel 
nuovo package sono parecchie. 


e. in molti casi, superano quelle 
già note in area Windows, 
preannunciando quindi le carat¬ 
teristiche che saranno prossi¬ 
mamente disponibili anche In 
questo ambiente Sarà innanzi 
tutto disponibile Office Assi- 
stant, già apprezzato per la sua 
facilità e praticità d'uso; godre- 
mo inoltre di un più efficace 
controllo della struttura della 
frase, di un agevole "wizard” 
per la produzione di lettere e 
modulistica, di opzioni di auto¬ 
costruzione di indici e stili, del 
nuovo concetto di "mappatura" 
del documento, di toolbar più 
efficienti e di piu pratica custo- 


mizzazione. Notevole lo sforzo 
per l'integrazione dell’ambiente 
Web in Word, con inserimento 
programming-free degli stru¬ 
menti tipici di tale ambiente, 
come check box, radio button, 
liste e popup menu, bottoni di 
controllo, OK e reset, di testo 
animato, disegni di sfondo e, 
ancora, di automazione di 
sequenze. Le modifiche appor¬ 
tate ad Excel sono meno evi¬ 
denti, ma altrettanto importanti 
nella sostanza. Il principe dei 
fogli elettronici si presenta, nel¬ 
l'edizione 98, con un look meno 
"cattivo", visto che lo sforzo 
degli implementatori si è rivolto 



Nella nuova versione sarà anche dispo¬ 
nibile Office Assistant. già apprezzalo 
per la facilità e praticità d'uso . 


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In Excel 
nell'edizio¬ 
ne 98 si è 
cercato di 
trasforma¬ 
re i com¬ 
plessi stru¬ 
menti di 
elaborazio¬ 
ne e di ana¬ 
lisi in 
forme e 
aspetto più 
semplici e 
agevoli nel¬ 
l'uso 


sempre più a trasformare i 
complessi strumenti di elabora¬ 
zione e di analisi in forme e 
aspetto più semplici e agevoli 
nell'uso Introdotti i multipli 
Undo, di cui si sentiva effettiva¬ 
mente la mancanza, l'autocorre¬ 
zione delle formule, la formatta¬ 
zione condizionale (già vista su 
versione PC), una migliore 
gestione delle aree di stampa. 
Numerosi i nuovi formati di 
chart, come nuova è la possibi¬ 
lità di restringere i range di valo¬ 
re validi per certe celle; anche 
nuovo è un più efficiente uso 
dei commenti. 

PowerPoint, terzo ma non ulti¬ 
mo della lista, offre un ambien¬ 
te completamente ridisegnato 
rispetto al precedente, che non 
era stato privo di qualche criti¬ 
ca. Disponibili oggi le animazio¬ 
ni, una più potente libreria di 
clip, nuovi tool dedicati e studia¬ 
ti per presentazioni a piccoli 
gruppi (il Meeting Mmder), e, 
ancora, una ottimale integrazio¬ 
ne in ambiente WWW Infine, 
completamente nuovo per 
l'ambiente mela, Outlook 
Express, un prodotto innovativo 
per l'ambiente di e-mail Da 
un'occhiata, ahimè superficiale, 
alla versione messaci a disposi¬ 
zione abbiamo potuto notare 
che il pacchetto si presenta con 
caratteristiche di prim'ordme, 
superando alcune barriere fino¬ 
ra ritenute invalicabili, come, ad 
esempio, l'HTML mail, Inutile, 
infine, parlare del browser 
Explorer, ben noto già nella ver¬ 
sione 4, da poco tempo disponi¬ 
bile, che intelligentemente ha 
scelto di differenziare aspetto e 
opzioni dall’eterno rivale 
Netscape. 

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MCmicrocomputer n 180 - gennaio 1998 








































PanaFlat LC40: l’altra dimensione 


PanaFlat LC40 rappresenta l’inizo di una nuova generazione di monitor dal design eccezionale e di minimo ingombro. 
L'assenza totale di emissioni elettromagnetiche, di calore e i ridotti consumi di energia sono caratteristiche che fanno di 
questo monitor un prodotto tecnologicamente all’avanguardia. Lo schermo 14” a cristalli liquidi TFT a matrice attiva permette 
di visualizzare 16 milioni di colori con risoluzione 1024x768 punti senza distorsioni e con immagini perfettamente stabili. 
Per soddisfare ogni tua esigenza professionale, Panasonic offre inoltre una gamma di monitor convenzionali da 15” a 21”. 

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Wen.Suite 2.00: 
per navigare con Atari 

Emmesoft comunica la 
disponibilità di Wen.Suite 
2.00, il nuovo browser 
Internet per Atari, veloce e 
affidabile, incluso in una 
suite completa per la navi¬ 
gazione su Internet. 

Di realizzazione francese, questa 
Suite Internet ha fra le sue carat¬ 
teristiche piu interessanti 

- Implementazione del protocollo 
PPP senza utility aggiuntive, con 
modem HS. Nel caso di compu¬ 
ter lenti, è disponibile un apposi¬ 
to programma da inserire nella 
cartella AUTO 

- Compatibilità HTML 3 (le inte¬ 
grazioni HTML 3.2 e Netscape 2 
sono in corso) 

- Cache ‘intelligente" per limitare 
al minimo gli accessi on-line 
(Wen.Suite si è rivelato fino a 10 
volte più veloce dei browser 
concorrenti su piattaforma 
Atari...). 

- Aggiornamenti Online comple¬ 
tamente automatici, tramite col- 
legamento con il sito Web. 

- Facile parametrizzazione dell'in¬ 
terfaccia utente (famiglia e corpo 
delle font selezionabili a piacere, 
con NVDI 3 e successivi o 
Speedo GDOS). 

Altre interessanti funzioni sono 
la dimensione finestre con valo¬ 
re predefinito o adattabile al 
monitor, i colori a scelta per 
testo, link e sfondo e le immagi¬ 
ni a resa variabile e caricamento 
disattivarle. 

Wen.Suite può anche essere 
utilizzato come browser grafico 
off-line per file HTML, ASCII, 
GIF e JPEG, da dischetto, disco 
rigido o CD-ROM. 

Di prossima implementazione ci 
saranno Frame e imagemap ed 
un Editor HTML per creare da 
soli gli ipertesti e le proprie pagi¬ 
ne Web. 

Wen.Suite è compatibile con 
tutti i modelli Atan sene ST, STE, 
Mega ST, Mega STE, TT e 
Falcon e con tutte le versioni di 
TOS e i sistemi operativi multita¬ 
sking (Geneva, Magic). 

E 1 compatibile, inoltre, con i 
cloni Atan di più recente introdu¬ 
zione (Medusa, Hades, Milàn 
ecc.). 

La disponibilità di Wen.Suite è 
immediata, costa lire 149.000 
IVA esclusa, il manuale e i file in 
formato HTML sono tradotti in 
italiano. 

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10144 Tonno, Tel. (01V 484309 rie. 
aut.. fax 011/4374311 


Symantec ha annunciato l'ultima versione del suo famoso prodotto 
di utilità introdotto per la prima volta nel lontano 1982 





Arrivano le Norton Utilities 3.0 per Windows 95 


Norton Utilities 3.0 per Windows 95 ora include una versione completamente 
integrata di Norton CrashGuard 3.0 che fornisce la migliore protezione oggi 
disponibile dai blocchi del sistema e delle applicazioni software. 


di Enrico Ferrari 



Lavorando costantemente in back¬ 
ground, CrashGuard usa solamente 150 
K di memoria per intercettare i blocchi, 
consentire agli utenti di salvare i dati e 
ripristinare le applicazioni. CrashGuard 
include inoltre la funzione Norton Anti- 
Freeze che consente di ripristinare le 
applicazioni bloccate, anche quando l'u¬ 
tente è obbligato a utilizzare Ctrl + 
Alt+Canc. Ora integrato con Norton 
System Doctor, il sensore CrashGuard 
non solo intercetta i blocchi delle appli¬ 
cazioni, ma tiene anche sotto controllo 
le risorse di sistema critiche per indivi¬ 
duare condizioni che possono potenzial¬ 
mente provocare blocchi del sistema o 
delle applicazioni, come un'improvvisa 
carenza di risorse o di memoria, e impe¬ 
disce che tali blocchi si verifichino. 

Nuova ed esclusiva funzione di Norton 
Utilities, WinDoctor è un'utilità che amplia le 
possibilità di risoluzione dei problemi da parte 
degli utenti. L'utilità tiene costantemente sotto 
controllo e ripulisce il sistema, quindi rileva e 
ripara in modo intelligente i problemi nel 
Registro di configurazione di Windows 95, nei 
file di sistema e nelle applicazioni software. 
WinDoctor controlla la presenza di problemi 
quali collegamenti perduti, voci di registro non 
valide, applicazioni danneggiate e file DLL 
mancanti, propone un elenco dei problemi rile¬ 
vati e può ripararli automaticamente o consen¬ 
tire all'utente di farlo manualmente WinDoctor 
rileva inoltre gli errori software, raggruppando i 
problemi in base alle relative cause, e garanti¬ 
sce che le applicazioni Windows siano corret¬ 
tamente installate e funzionanti. Se ad esem¬ 
pio un utente ha rinominato la cartella di un'ap- 
licazione, WinDoctor identificherà tutti i pro- 
lemi del registro di configurazione e dell'appli¬ 
cazione causati da questa operazione e li ripa¬ 
rerà. 

L'utilità Rescue Disk offre significativi migliora¬ 
menti per il recupero da disastri e fornisce la 
possibilità di salvare le informazioni di soccor¬ 
so su un disco Iomega Zip. Norton Utilities è il 
primo prodotto che consente agli utenti di 
recuperare i loro sistemi avviandoli in 
Windows invece che in DOS. La nuova proce¬ 
dura guidata di ripristino fornisce agli utenti 
informazioni operative dettagliate mediante 
una familiare e intuitiva interfaccia in stile 
Windows. Gli utenti possono salvare il loro 
lavoro e recuperare i file critici utilizzando 
Windows. Essi possono anche eseguire i pro¬ 
grammi di Norton Utilities per Windows come 


Norton Registry Editor e Disk Doctor per ripa¬ 
rare i problemi e recuperare il sistema II sen¬ 
sore Informazioni Rescue in Norton System 
Doctor ora raccomanda l'aggiornamento del 
disco di soccorso quando vengono rilevate 
modifiche alle aree di sistema critiche come il 
record di avvio o le informazioni CMOS. 

Norton Optimization Wizard fornisce alcune 
funzioni di ottimizzazione del sistema, tra cui 
Ottimizzazione del Registro, un processo che 
comprime il Registro di configurazione di 
Windows e riduce i tempi di avvio dell'ambien¬ 
te operativo. Norton Optimization Wizard otti¬ 
mizza anche la dimensione e posizione del file 
di swap di Windows collocandolo all'inizio del 
disco. Norton Optimization Wizard consente a 
Windows di accedere più rapidamente al file di 
swap, aumentando cosi le prestazioni del 
sistema. 

Significativamente migliorato in questa versio¬ 
ne di Norton Utilities, Speed Disk fornisce la 
più rapida ed efficiente ottimizzazione del 
disco. Utilizzando una nuova tecnologia, Speed 
Disk ottimizza la disposizione dei file sul disco 
in base alla loro frequenza di accesso e di 
modifica. Il programma di utilità colloca i file 
usati spesso all'inizio del disco e quelli usati 
raramente alla fine, lasciando lo spazio libero 
nel mezzo aumentando così le prestazioni glo¬ 
bali del sistema e riducendo anche la fram¬ 
mentazione dei file nel corso del tempo. 



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Si arricchisce la gamma di modelli dell'azienda nipponica 

Da Sony quattro nuovi monitor Trinitron 

/ monitor Multiscan sono nati per soddisfare le esigenze di chi opera in ambiente di progettazione 
grafica o con applicazioni multimediali interattive. 

di Andrea Monlesl 



A breve distanza dalla 
presentazione del 24 pol¬ 
lici GDM-W900, avvenu¬ 
ta in occasione di Smau 
'97, Sony torna alla cari- ' 
ca con ben quattro nuovi 
modelli, suddivisi in due 
linee per differenti tipolo¬ 
gie di impiego: PST, per 
grafica professionale. 
CAD/CAM e publishmg, 
nei modelli a 17" e 21", 
ed AS, per applicazioni 
multimediali, nelle ver¬ 
sioni a 15" e 17" 

I nuovi monitor Multi- 
scan sono tutti forniti di 
dispositivi antiriflesso e 
antistatico, con regola¬ 
zione da schermo guida¬ 
ta da un menu multilin¬ 
gue; sono di tipo Plug & 

Play ed aderiscono alle nor¬ 
mative vigenti per il risparmio 
energetico e la salvaguardia 
ambientale. 

La qualità dell'immagine, 
garantita dalla tecnologia 
Trinitron, è stata ulteriormen¬ 
te migliorata con l'introduzio¬ 
ne di nuovi sistemi di conver¬ 
genza e messa a fuoco. 

II modello GDM-500PST, 
nuova punta di diamante della 
gamma, è caratterizzato da 
uno schermo superpiatto e 
un tubo trinitron 
compatto, si avvale 
di uno speciale rive¬ 
stimento multistrato 
antiriflesso e rag¬ 
giunge una risolu¬ 
zione massima di 
1600x1280 La tec¬ 
nologia a griglia ad 
apertura variabile 
permette di modifi¬ 
care la lunghezza 
del raggio proietto¬ 
re, mantenendo 
inalterata la lumino¬ 
sità dal centro agli 

angoli dello scher¬ 
mo, mentre la nuova e più 
veloce CPU, il nuovo cannone 
elettronico ed i sistemi di 
lenti EFEAL e MALS garanti¬ 


Con l'introduzione del 
nuovo GDM-200PST da 
17". Sony intende dare un 
grande impulso al mercato 
dei display di lascia alta in 
questa dimensione. Il 
modello adotta un nuovo 
tubo Trinitron compatto ed 
è provvisto di sofisticati 
sistemi di regolazione 


La nuova "ammiraglia 1 ' 
dei monitor Sony è rap¬ 
presentata dal modello 
da2t" GDM-500PST II 
monitor, che risponde 
alle più severe normati¬ 
ve internazionali in 
fatto di ergonomia, È 
particolarmente adatto 
per le applicazioni più 
spinte di CAD/CAM, 
grafica professionale e 
progettazione 


scono una migliore focalizza- 
zione, un elevato livello di 
dettaglio ed una più precisa 
geometria deH'immagine. 

A completare il quadro, un 


I monitor Sony della nuova 
famiglia AS sono partico¬ 
larmente indicati per il 
mondo della multimedia¬ 
lità interattiva Infatti, in 
una carrozzeria dall'ele¬ 
gante color grigio scuro, 
incorporano un sofisticato 
sistema di restituzione del 
suono in 3D 


esclusivo sistema di 
compensazione degli influssi 
esterni impedisce che il 
campo magnetico terrestre o 
le variazioni di temperatura 


condizionino la qualità delle 
immagini prodotte. 

Il GDM-200PST, suo fratello 
minore a 17 pollici, presenta a 
sua volta nuovi sistemi di 
messa a fuoco, un cinescopio 
compatto, sistemi di lenti 
MALS ed un nuovo micropro¬ 
cessore per il controllo della 
distorsione, per una risoluzio¬ 
ne massima di 1280x1024. 

I monitor 120AS e 220AS, 
rispettivamente da 15“ e 17", 
sono provvisti di un valido 
sistema per la riproduzione 
del suono 3-D, che consiste, 
oltre che nell'amplificatore 
integrato, in due tweeter da 
3,5 watt ed in un 
subwoofer da 10 
watt, alloggiati ai lati 
ed alla base del siste¬ 
ma stesso. I comandi 
per il controllo del 
sistema audio sono 
posti nella parte ante¬ 
riore del monitor, che 
prevede inoltre un 
microfono incorporato 
e la presa per una 
cuffia. 

Entrambi sono carat¬ 
terizzati da un'ottima 
qualità delle immagini 
anche nelle animazio¬ 
ni, grazie alla funzione 
Graphic Picture 
Enhancement svilup¬ 
pata da Sony, e forni¬ 
scono una risoluzione 
massima di 1280x1024 La 
rapidità di connessione è 
garantita dal bus USB 
I nuovi monitor saranno 
disponibili a partire dal mese 
di gennaio presso tutti i riven¬ 
ditori Sony. 


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queste esigenze con la 
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una serie di modelli con i 
processori più potenti e 
innovativi presenti sul mer¬ 
cato e caratterizzati da con¬ 
sumi ridottissimi per una 
lunga autonomia delle batte¬ 
rie (fino a 10 orel A partire da 
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Bnanza (MI), 
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Il codice Leicester è ora su CD-ROM 

Arriva sul mercato italiano "Leonardo da Vinci”, la trasposizione digitale del famoso 
codice Leicester (codice Hammer) di Leonardo, un trattato scientifico scritto dall'artista 
fiorentino intorno al 1510, acquistato di recente da Bill Gates. 


Il CD-ROM è realizzato dalla società Corbis 
Publishing. una delle banche dati di immagini piu 
prestigiosa d'America, con oltre 700 000 documen¬ 
ti digitalizzati. 

Il CD-ROM "Leonardo da Vinci" contiene, inoltre, 
un'ampia presentazione dell'artista con i riferimenti 
alla vita, all'epoca in cui visse e all'insieme delle 
sue opere. 

Inoltre, è possibile "visitare" una galleria virtuale dei 
capolavori di Leonardo, scoprendone ogni partico¬ 
lare guidati dal commento di Martin Kemp, celebre 
storico d'arte ad Oxford. 

Il CD-ROM contiene tutti i 36 fogli del manoscritto 
originale, redatti "recto verso" in minuscola calligra¬ 
fia con il metodo dello specchio, da destra a sini¬ 
stra e viceversa, che possono essere decifrati 
attraverso il "codescope" Infatti, semplicemente 
premendo un tasto sugli scritti autografi di 
Leonardo si attiva la funzione 'codescope', che 
permette di ottenere in sovnmpressione la tradu¬ 
zione del testo, riga per riga 
A ciò si aggiunge una ricostruzione video delle 
esperienze descritte e rappresentate con gli schizzi 
da Leonardo sulla geologia, l'astronomia e i movi¬ 
menti delle acque. I disegni dei codice vengono 
comparati a fotografie contemporanee per mostra¬ 


re l'aspetto 
prodigioso e la 
pertinenza 
delle scoperte 
fatte cinque¬ 
cento anni fa 
dall'artista. 

"Leonardo da 
Vinci" è com¬ 
patibile con 
tutti i personal 
computer che 
utilizzano i si¬ 
stemi operativi 
Windows 95 e 
Windows 3 1 
ed è intera¬ 
mente tradot¬ 
to in italiano 
ed è disponibile in Italia al prezzo di lire 99.000 
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Tel. (02) 33.10.6160 



La Zanichelli 

fa chiudere un sito 

dell’Università dello Utah 

E' finita con la "vittoria" 
della Zanichelli la prima 
disputa telematica tra 
Italia e Stati Uniti. 

La casa editrice bolognese ha 
ottenuto, infatti, la chiusura di 
un sito dell'Università america¬ 
na dello Utah in cui erano ripor¬ 
tati circa 300 testi dei piu impor¬ 
tanti poeti e scrittori italiani, da 
Dante a Boccaccio, da Ariosto a 
Machiavelli, da Leopardi a 
Svevo Quei testi erano stati 
presi -senza citare la fonte - dal 
CD-ROM "Letteratura italiana 
Zanichelli", come ha scoperto 
casualmente, "navigando" sulla 
rete, lo stesso curatore dell'o¬ 
pera elettronica, il professor 
Pasquale Stoppelli, ordinario 
dell'Università dell'Aquila 
La Zanichelli ha inviato una pro¬ 
testa formale alla Facoltà di 
Linguistica di Salt Lake City, 
accompagnata dall'annuncio di 
una diffida legale con richiesta 
di risarcimento dei danni 
Il responsabile del sito del¬ 
l'Università dello Utah, che si e 
dichiarato all'oscuro delle origini 
dei testi riprodotti, ha preso atto 
della richiesta, ordinando la 
chiusura delle "pagine telemati¬ 
che" illegali. "Si è trattato di un 
vero e proprio episodio di pirate¬ 
ria telematica, perché il nostro 
CD-ROM è stato scaricato com¬ 
pletamente sul sito americano, 
rispettando rigidamente anche 
la scansione in capitoletti e l'or¬ 
dine dei testi", ha dichiarato il 
professor Stoppelli. L'azione 
intrapresa dalla Zanichelli ha 
dato luogo ad una querelle tra 
italianisti utenti di Internet sulla 
legittimità di arrogarsi i diritti di 
opere non più coperte da copy¬ 
right. 


Errata Corrige 

Sul numero 178 a pagina 98, abbia¬ 
mo pubblicato una notizia riguar¬ 
dante la presentazione da parte 
della Texas Instruments di una 
nuova serie di orgamzer e di un 
Personal Digital Assistant, rettifi¬ 
chiamo quanto riportato nel riqua¬ 
dro "Dove & Chi", in quanto l'a¬ 
zienda a cui fare riferimento non è 
Acer Italy Srl. bensì Texas 
Instruments Italia Di cui vi diamo 
l'esatto rifenmento 
Texas Instruments Italia - Centro 
Dir Colleom, Pai perseo. Via 
Paracelso 12, 20041 Agrate Brianza, 
Tel . 10391 65.681 


76 


MCmicrocomputer n 180 - gennaio 1998 

















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rirconda, la sua voce è pronta per guidarvi nel 
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ancora venga prodotto nel mondo dell'informatica dei suoni sono le proposte dell'azienda di Torino. 


di Andrea Monlesi 


sia in S/PDIF) e chip DSP da 80 
MIPS Altri prodotti hardware 
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Midimusic 

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A/D-D/A a 20 bit, 2 ingressi 
e 8 uscite, due tracce in 
registrazione ed otto in ascolto 
e chip DSP Motorola 56301, 
Gina, una versione avanzata 
della precedente, con ingressi 
ed uscite digitali S/PDIF e livelli 
di registrazione controllabili via 
software; Layla, un sistema 
con scheda PCI e modulo 
esterno da un'unità rack con 8 
ingressi e 10 uscite analogi- 


uscita digitali S/PDIF, indirizza¬ 
mento interno a 
24 bit, chip DSP 
Motorola 56301 
ed interfaccia MI¬ 
DI integrata. 

Passando al setto¬ 
re software, Sonic 
Foundry propone il 
suo Sound Forge 
4.0, un program¬ 
ma di livello asso¬ 
luto per l'elabora¬ 
zione dei suoni, 
caratterizzato da 
una vasta serie di 


funzionalità e di effetti, 
Supporta la compressione 
audio e consente la conver¬ 
sione dei file in diversi for¬ 
mati, Una massima compatibi¬ 
lità ai plug-in, la possibilità di 
utizzare un numero illimitato di 
"undo" durante l'editing e la 
capacità di gestire file con 
campionamenti e risoluzioni 
differenti, ne fanno uno stru¬ 
mento adatto a soddisfare 
qualsiasi esigenza. 

Ancora software per il tratta¬ 
mento del suono con Care- 
walk Audio, di Carewalk 
Music Software, un program¬ 
ma di sequencing per PC che 
permette la gestione contem¬ 
poranea di tracce MIDI e 
audio, l'editing delle quali è 
gestito graficamente. 
La caratteristica piu 
interessante di questo 
prodotto è il suo 
ambiente grafico ad 


che, ingresso e 


Il digitai audio da appannaggio 
di pochi sta diventando sem¬ 
pre più alla portata di qualun¬ 
que appassionato; al punto 
che musica ed effetti sonori 
sono ormai parti integranti 
di un qualsiasi calcolato¬ 
re dotato di estensioni 
multimediali. Ma non 
mancano, per i più esi¬ 
genti, programmi e 
schede dalle funziona¬ 
lità sempre più estese, 
come negli articoli che 
Midimusic propone. 

Tra questi va segnala¬ 
to il sistema TripleDat 
della casa tedesca 
Creamware, del quale è 


stata pubblicata sull'ulti¬ 
mo numero della rivi¬ 
sta una recensione 
relativa alla versione 
originale. Midimusic 
è l'importatore, e unico distri¬ 
butore autorizzato, dell'adatta¬ 
mento localizzato per il nostro 
paese con manuali e software 
in lingua italiana, in vendita al 
prezzo di 2.950.000 lire, IVA 
esclusa. Dallo stesso produtto¬ 
re arriva anche TDAT 16, siste¬ 
ma comprendente una versio¬ 
ne aggiornata del software 
TripleDat, ampliato con funzio¬ 
ni di registrazione multitraccia 
e gestione completa di mixing 
e routing, ed una scheda PCI, 
con 2 ingressi e 2 uscite di tipo 
ottico (utilizzabili sia in ADAT 


oggetti, con il 
quale è possibile 
simulare i pannel¬ 
li frontali dei devi- 
ce esterni, con- | 
trollandoli in mo¬ 
do molto sem¬ 
plice. 

Finale della Co¬ 
da Music Te¬ 
chnology, è inve- | 
ce un program¬ 
ma per la notazio¬ 
ne e la stampa 
musicale consi¬ 
derato tra i migliori del merca¬ 
to. Oltre ad una grande versati¬ 
lità. che consente di applicare 
agli spartiti le stesse pratiche 
funzioni di modifica e visualiz¬ 
zazione caratteristiche di un 
word processor, finale consen¬ 
te di inserire la musica tramite 
la tastiera, il mouse o uno stru¬ 
mento MIDI collegato 
L'inserimento delle "legature", 
operazione generalmente tra 
le più problematiche, è estre¬ 
mamente semplificata e ITntro- ( 
duzione dei testi è controllata 1 
dal programma, in modo che 
le sillabe vengano automatica- , 
mente allineate alle note. Le 
operazioni di impaginazione | 
sono notevolmente facili da 1 
realizzare, inoltre tutte le parti¬ 
ture possono essere esportate 
in vari formati grafici. 

Il ramo plug-in è invece con¬ 
traddistinto dai prodotti della 
Waves, azienda leader del set¬ 
tore, che fornisce processori 
audio e software specializzato, 
per un valido upgrade di qual¬ 
siasi sistema. 


78 


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ite la ricostruzione hot stand-by e hot- 


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Costruita con il nuovo standard d'interfaccia 
AGP (Advanced Graphic Port) A volte più 
veloce del PCI, la scheda grafica ASUS 
30explorer vince su tutti i concorrenti con i 
suoi oltre 255 punti 3D Winbench (misurati 
con Pentium II a 266MHz). La scheda eroga 
128 bit di dati al secondo - il doppio delle 
schede grafiche oggi al top 
del mercato. 

Caratterizzata da una 
completa assenza del flicker, 
un potente 3D rendering e il 
motore triangle set-up. la 
scheda è la soluzione ideale 
per chi cerca il massimo per 
design, gioco, educational ed 
applicazioni gestionali. 


Scheda grafica 3DP-V264GT2/TV 

La soluzione PC/TV economica con processore grafico ATI 
RAGEII + DVD e acceleratore DVD/MPEG-2 incorporato. La 
risoluzione massima è di 1280 a 1024 colori. Supportata 
da 4 MB di memoria EDO / 40ns, ha uscita TV PAL/NTSC 
simultanea con una risoluzione fino a 800x600. Espandibile 
tramite l'interfaccia AMC (ATI Multimedia Channel) con TV 
tuner. 


Scheda madre P2L97 P2L97-S P2L97-DS 


Scheda madre ATX con chipset Intel 440LX. 
Slot 1 Intel Pentium II per CPU da 233 MHz a 
333 MHz. Slot AGP dedicato per interfaccia con 
schede grafiche 66/133 MHz (Sideband). 
Controller EIDE Ultra DMA/33 a bordo, la versione 
P2L97-S possiede il controller Adaptec AHA7880 
Ultra Wide SCSI on-board, 
a doppio connettore da 
50 e 68 pin. Disponibile 
anche la versione Dual 
Pentium II P2L97-DS con 
doppio Slot 1. Tutte tre 
le versioni permettono il 
monitoraggio 
dell'hardware e software 
tramite il programma 
Intel LDMC. 


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Scheda SCSI Ultra-Wide a 
RAID 0/1/3/5. 

Supporta fino a 8 
diversi. Consente la 
swap on-line dei dispositivi. 


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Scheda madre Pentium con chipset Intel 430TX predisposta 
al supporto dell' ultima generazione di microprocessori 
MMX 166-233 MHz. It controller EIDE Ultra DMA on board 
permette un transfer rate fino a 33Mb/Sec. Alloggia memorie 
SDRAM o FPM EDO. Supporta un controllo completo hardware 
e software, anche in remoto tramite il programma Intel 
LDMC. 


Scheda grafica 3DP-V385Gx2 

La convergenza della grafica 2D/3D di alte prestazioni 
con l'elaborazione e riproduzione dell'immagine video 
digitale. La scheda incorpora II processore S3 
Virge/GX2 e un motore di uscita TV NTSC/PAL. 

Con le 4 MB di memoria SGRAM visualizza un'immagine 
con la risoluzione di 1280x1024 a 16.7M colori. Ha 
due uscite video indipendenti con diverse profondità 
di colore e vari effetti speciali. Interfaccia LPB (Locai 
Peripherial BUS) predisposta per espansione con TV- 
Tuner, Video Capture ed upgrade Hardware MPEG-1/2. 


Scheda grafica 3DP-V500TX 

Acceleratore grafico per Workstation 
professionale con motore triangle set-up e 
coprocessore a virgola mobile incorporato. 
Con le 8 MB di memoria VRAM per il buffer video 
arriva a una risoluzione di 1600x1280 con True 
Color. Sulla scheda sono installate ulteriori 8 MB 
di memoria DRAM per l'elaborazione delle Texture, 
il Z-Buffer, Stendi Buffer e il Windows Clipping. 
Possibilità di installazione di 2 schede per Dual 
Dysplay Screen. 



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M1$UUI 






















Da Sony una nuova stampante digitale a sublimazione di colore 

Sony Italia ha annunciato la disponibilità della UP-D2500, una nuova stampan¬ 
te digitale a colori a sublimazione termica che rappresenta un deciso passo in 
avanti nella disponibilità di sistemi avanzati di stampa fotografica. 


Grazie all'utilizzo combinato di 
una testina termica ad alta 
risoluzione e di un nuovo tipo 
di supporto cartaceo messo a 
punto da Sony specificamen¬ 
te per l'impiego nel nuovo 
modello, la UP-D2500 è in 
grado di produrre stampe di 
qualità fotografica con colori 
sempre saturi e brillanti e con 
più di 16 milioni di sfumature 
di colore per punto. La nuova 
UP-D2500 opera sia con carta 
a sublimazione di grammatura 
normale che con speciali car¬ 
toncini. Inoltre, grazie alla pos¬ 
sibilità offerta da Windows di 
replicare una stessa immagi¬ 



ne in 4 oppure 8 immagini più 
piccole, il modello risulta 
molto indicato anche per la 
realizzazione di stampe foto¬ 
tessera. Sempre riguardo ai 
supporti cartacei disponibili, 
oltre al modello standard 
UPC-2010, sono disponibili sia 
la carta laminata UPC-2040 
che grazie alla sua resistenza 
alla luce, all'acqua e al caldo è 
indicata per l'impiego in docu¬ 
menti d'identità, sia i modelli 
di sticker adesivi UPC-20S16 
e UPC-20S4. Il nuovo model¬ 
lo, che si affianca agli oltre 10 
modelli di stampanti video e 
digitali prodotti dal marchio 
Sony e commercializzati in 
Italia, produce stampe di qua¬ 
lità in formato A6 in circa 45 
secondi, offrendo una risolu¬ 
zione di 310 punti per pollice. 
E' dedicata al campo della 
fotografia digitale, della medi¬ 
cina e in numerosi altri settori 


scientifici e industriali, e del- 
l'intrattemmento, in questo 
agevolata dalla sua semplicità 
d'uso che non richiede com¬ 
petenze specifiche e alla sua 
facile connettibilità con PC e 
sistemi Mac. Infatti, se l'inter¬ 
faccia incorporata Centronics 
che supporta anche l'IEEE 
1284 e i driver software per 
Windows 95, Windows NT 
4.0 e pei Macintosh assicura¬ 
no un veloce trasferimento 
dei file bitmap, la disponibilità 
di un apposito modulo softwa¬ 
re per l'impiego in connessio¬ 
ne con PhotoShop aumenta¬ 
no ulteriormente la versatilità 
operativa 

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Sony Italia 

Via Galileo Galilei 40, 
20092 Cimsello Balsamo (MI), 
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un PC e tanti monitor 

Lindy Video Splitter è un dispo¬ 
sitivo che permette di collega¬ 
re fino ad otto differenti moni¬ 
tor allo stesso personal compu¬ 
ter. riproducendo contempora¬ 
neamente l'immagine su tutti i 
video adatto a presentazioni o 
aule di insegnamento, consen¬ 
te di avere la stessa Immagine 
visualizzata su più display 
senza dover aggiungere sche¬ 
de video 

Il prodotto é disponibile nelle 
versioni da 2, 4 e 8 uscite VGA, 
con risoluzione massima pan a 
1024X768 punti per pollice, è 
collegabile ad un qualsiasi per¬ 
sonal computer dotato di pro¬ 
cessore Pentium ed è in grado 
di gestire una distanza massi¬ 
ma tra i monitor e il PC pari a 
50 metri Lindy Video Splitter e 
facile da installare, basta colle¬ 
gare l’uscita video dei PC allo 
splitter, l'alimentatore e i moni¬ 
tor Lindy Video Splitter è già 
disponibile sul mercato nelle 
versioni a 2, 4 e 8 porte, rispet¬ 
tivamente al prezzo di lire 
475 900 (IVA inclusa). 518 900 
(IVA inclusa) e 1 064 900 (IVA 
inclusa). 

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Wind porta Enel sul mercato telefonico 

Francesi e tedeschi di nuovo in Italia. In attesa degli americani. 



di Leo Sorge 


Deutsche Telekom, Enel e France Télécom hanno ufficializzato la loro 
joint venture telefonica, denominata Wind. Le parole chiave del 
nuovo polo telefonico italiano sono la convergenza tra mobile e fisso, 
l'aggiornamento tecnologico (ISDN, ATM, GSM, Dect) e qualità del 
servizio: è con queste armi che intende mettere entrambi i piedi nella 
telefonia italiana, il quarto mercato telefonico europeo Alla presenta¬ 
zione ufficiale, avvenuta a Roma lo scorso 1 ° dicembre, hanno preso 
parte Franco Tato, amministratore delegato di Enel, Ron Somme, 
presidente di Deutsche Telekom, e Michel Bon, presidente ed ammi¬ 
nistratore delegato di France Telékom. 

La presentazione della struttura è invece stata fatta da Tommaso 
Pompei, che nel nuovo polo dovrebbe ricoprire il ruolo di amministra¬ 
tore delegato La nuova nata si propone di diventare un operatore glo¬ 
bale delle Tic sul mercato italiano, stimato dagli esperti in forte cresci¬ 
ta, con un salto in 10 anni da un valore di 33mila a 60mila miliardi. 
Nella torta italiana delle telecom del 2007 Wind si assegna il 20% 
nella telefonia mobile e il 15% in quella fissa, per un fatturato di 
10rnila miliardi ed 8 milioni di clienti Due parametri sembrano parti¬ 
colarmente interessanti, ovvero il rapporto fatturato per cliente e 
quello fatturato per dipendente. 

Nel primo caso abbiamo una media di 10 milioni di lire annue per 
cliente, nel secondo una produttività per addetto di 1 miliardo annuo 
Il primo valore la dice lunga sul vero target dell'iniziativa (industria, 
finanza, Stato), anche se l'offerta sarà rivolta anche a tutti gli altri 
interlocutori: singoli, famiglie ed aziende di qualsiasi dimensione II 
secondo valore è altissimo per le medie d'un settore rispetto al quale 


WIND 

'Wind avrà una produtti- ^ m m 
vità d'un ordine di grandezza superiore', ha commentato Pompei Per 
quanto riguarda la struttura societaria di Wind, il 51% viene gestito 
dall'Enel, attraverso la Holding Finanziaria Italiana, società nella quale 
potranno entrare nuovi soci, mentre il 49% è stato conferito alla 
Holding Finanziaria Internazionale, che fa capo a Deutsche Telekom e 
a France Télécom Nei prossimi 10 anni Wind investirà 12mila miliardi 
di lire e nel 2007 avrà 10rnila dipendenti, di cui il 35% al Sud (nel 
Mezzogiorno previsti il call-center, centro amministrativo e laboratori 
ricerca e sviluppo), il 20% al centro e il 45% al Nord Tommaso 
Pompei ha inoltre sottolineato che la joint venture andrà avanti anche 
se Wind non dovesse aggiudicarsi la licenza per il terzo gestore del 
radiomobile. In particolare come alternativa si fa riferimento al Dect, 
ma probabilmente anche alle risorse satellitari, che stanno per diven¬ 
tare abbondanti Comunque vada i tre soci resteranno insieme, facen¬ 
do diverso riferimento a Sprint, il gestore statunitense già partner di 
FT e DT in Global One, la rete planetaria che comunque offrirà a Wind 
la connessione internazionale 

Enet, la rete Enel, si prevedeva che entro il '99 raggiungesse 110 
città, con la posa di 12mila km di fibre ottiche, con investimenti esclu¬ 
sivamente dell'ente Adesso il 49% delle cifre in ballo è di competen¬ 
za dei partner, Al momento Enet viene separata dai ponti radio, 
oggetto di future discussioni Wind ha firmato un contratto di affitto di 
Enet valido 15 anni, Enel al momento è proprietaria del 51% di Wind, 
e per questa quota risponderà degli investimenti iniziali, progressiva¬ 
mente le trasferirà il suo business telefonico interno. 


80 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 















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Migliorato il prodotto leader nel settore OCR 

OmniPage Pro 8.0: l’OCR si evolve 

Caere annuncia OmniPage Pro 8.0, l'ultima versione del noto programma di OCR. 

La nuova versione, disponibile anche in italiano con funzionalità tipiche del riconoscimento della nostra lingua, 

è disponibile su Windows 95/NT. 



La funzionalità più importante 
nella versione 8,0 è il nuovo 
motore OCR che migliora 
notevolmente l'accuratezza 
OCR in media del 62% rispet¬ 
to alla versione 7,0 (verificato 
su numerosi tipi di pagine). La 
versione 8,0 comprende inol¬ 
tre nuove capacità multithread, 
una migliore integrazione con 
Microsoft Word e altri poten¬ 
ziamenti che si aggiungono alla 
serie di consolidate funziona¬ 
lità di questa premiata applica¬ 
zione. 

Riconosciuto recentemente 
come più rapido della dattilo¬ 
grafa più veloce registrata nel 
uinness dei primati, Omni- 
age Pro converte in modo 
rapido ed accurato i documenti 
scanditi in testo elettronico 
modificabile, eliminando la 
digitazione aggiuntiva del 
testo. 

OmniPage Pro 8.0 genera (in 
media) il 62% di errori in meno 
rispetto alla versione prece¬ 
dente senza comprometterne 
la velocità. Il nuovo motore 
garantisce una mag¬ 
giore accuratezza di 
lettura di documenti 
■problematici" come 
quelli gravemente 
danneggiati o spie¬ 
gazzati o quelli che 
contengono poco 
testo, molto testo, 
righe o colonne di 
numeri e testo in 
diverse lingue. 

Fra le nuove caratte¬ 
ristiche va citato il 
nuovo riconosci¬ 
mento del testo su 
sfondo scuro che 
consente ad Omni¬ 
Page Pro di gestire testi in 
bianco su fondo nero. 

Questa funzionalità è utile per 
chi lavora con le riviste, che 
spesso hanno testi chiari su 
fondi scuri. Una migliore 
gestione delle lingue garanti¬ 
sce una maggiore accuratezza 


di lettura delle pagine che 
includono testi in più lingue. La 
versione 8.0 comprende singo¬ 
le reti neurali specifiche per 
ogni lingua, statistiche linguisti¬ 
che specifiche e (oltre a quello 
in inglese americano) i dizionari 
per 12 lingue dell'Europa occi¬ 


dentale portoghese 
brasiliano, inglese bri¬ 
tannico, danese, olan¬ 
dese, finlandese, fran¬ 
cese, tedesco, italia¬ 
no, norvegese, porto¬ 
ghese. spagnolo e 
svedese. In preceden¬ 
za era disponibile solo 
il dizionario in inglese 
americano. Inoltre, 
OmniPage Pro è ora in 
grado di individuare 
automaticamente più 
lingue su una singola 
pagina. 

Gli utenti di Microsoft 
Word (versioni di Office 95 e 
97) troveranno una migliore 
integrazione con il loro elabora¬ 
tore di testi preferito: il 
Controllo del Riconoscimento 
in Microsoft Word consente 
ora all'utente di verificare i 
risultati OCR in Word. La fun¬ 


zionalità di Controllo del 
Riconoscimento di OmniPage 
Pro individua le parole sospet¬ 
te e consente agli utenti di 
confrontarle con l'immagine 
bitmap originale per una facile 
verifica. 

Inoltre la condivisione del dizio¬ 
nario utente di MS Word da 
parte di OmniPage Pro 8.0 eli¬ 
mina la necessità di gestire 
due dizionari utente/personaliz- 
zati distinti per Word e 
OmniPage Pro, La versione 
8.0 consente di selezionare il 
dizionario utente di Word 
come se fosse di OmniPage 
Pro. Quando questa opzione è 
selezionata, le parole aggiunte 
al dizionario utente sono dispo¬ 
nibili m entrambe le applicazio¬ 
ni. 

OmniPage Pro 8 0 è il primo 
programma OCR da scrivania 
ad utilizzare il multithread, che 
sfrutta i vantaggi di Windows a 
32 bit per eseguire più opera¬ 
zioni alla volta. Il multithread 
consente all'utente che lavora 
con un documento a più pagi¬ 
ne di scansire, riconoscere e 
modificare le pagine contem¬ 
poraneamente. 

Questo migliora notevolmente 
le prestazioni generali e per¬ 
mette all'utente di lavorare in 
modo più efficace, eliminando 
la necessità di attendere il 
completamento di ogni pro¬ 
cesso prima di poter passare al 
successivo. In precedenza gli 
utenti con documenti a più 
pagine da elaborare dovevano 
attendere il caricamento e il 
riconoscimento di tutte le pagi¬ 
ne prima di apportare modifi¬ 
che al documento 


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Si tratta dei modelli Professional e Personal, che presentano nuove funzioni e 
caratteristiche. Ai possessori di Pilot 5000, 3COM assicura un facile aggiorna¬ 
mento verso le nuove funzionalità offerte dai nuovi modelli. 


Il modello PalmPilot Profes¬ 
sional, con 1 MB di memoria 
è dotato della capacità di 
connessione e-mail e dell'op¬ 
zione di sincronizzazione 
delle informazioni del palma¬ 
re con il computer desktop 
dell'utente. Entrambi i 
modelli dispongono di uno 
schermo retroilluminato e 
vengono forniti con evoluti 
applicativi di gestione delle 
spese, di Personal Informa¬ 
tion Management (PIM) e 
con nuovi giochi. 

Il PalmPilotTm Personal 
dispone degli stessi applicati¬ 
vi di gestione spese e PIM 
evoluto, di schermo retroillu- 
mìnato e di 512 KB di 
memoria. 

Il nuovo schermo retroillumì- 
nato di PalmPilot consente 
agli utenti di operare in 
ambienti a bassa illuminazio¬ 
ne, assicurando un impatto 
limitato sulla durata delle bat¬ 
terie. 

Un uso frequente di tale fun¬ 


zione garantisce comunque 
che le due batterie di tipo 
AM forniscano energia per 
circa due mesi. 

Gli utenti di Pilot 5000 
potranno usufruire di tutte le 
nuove caratteristiche di 
PalmPilot Professional, con 
la semplice aggiunta di una 
scheda di aggiornamento, 
installabile dall'utente, e del 
software desktop. 

Grazie al software per la 
gestione remota dell'e-mail, 
PalmPilot Professional con¬ 
sente agli utenti di Microsoft 
Mail, Microsoft Exchange, 
Microsoft Outlook e Lotus 
cc:mail di creare nuovi mes¬ 
saggi, rispondere o inviarne 
altri e gestire a distanza il 
contenuto della propria 
casella di posta elettronica 
nel desktop. Per inviare o 
ricevere nuovi messaggi, gli 
utenti dovranno semplice- 
mente attivare HotSync, 
affinché la casella postale di 
PalmPilot venga sincronizza¬ 


ta in modo "intelligente" con 
quella del proprio desktop 
Tutti gli applicativi PIM di 
PalmPilot - agenda, rubrica, 
elenco appuntamenti e block 
notes - sono stati potenziati 
per offrire una maggiore faci¬ 
lità d'uso, un collegamento 
migliore tra dati inseriti ed 
applicativi, una maggiore 
flessibilità nella gestione 
delle videate. Tramite la 
nuova funzione di ricerca 
"Look up" è possibile, anzi¬ 
ché immettere ripetutamen¬ 
te i dati relativi ad una singo¬ 
la persona nei diversi appli¬ 
cativi, trasferire automatica- 
mente i dati contenuti nella 
rubrica, in una voce dell'a¬ 
genda o dell'elenco appunta¬ 
menti. Gli applicativi PIM di 
PalmPilot consentono inoltre 
di visualizzare videate setti¬ 
manali e mensili aH'interno 
dell'agenda, e offrono nuove 
funzioni di ordinamento e 
organizzazione per l'applica¬ 
zione block notes. 



Il nuovo ap¬ 
plicativo di 
gestione spe¬ 
se fornito assie¬ 
me a PalmPilot 
consente agli utenti 
di registrare elettronicamen¬ 
te spese, date e informazio¬ 
ni, che potranno anche esse¬ 
re esportate, con una sem¬ 
plice pressione del pulsante 
HotSync, nei modelli stan¬ 
dard di Microsoft Excel inclu¬ 
si nei PalmPilot. 


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Task! presenta due innovative schede grafiche e video pro¬ 
dotte da ATI: si tratta delle nuove schede XPERT@Play e 
XPERT@Work che sono entrambe basate sul nuovo chipset 
ATI 3D RAGE PRO con funzioni DVD ed utilizzano un DAC da 
230 MHz, che permette altissime frequenze di refresh video. 


ATI XPERTOPlay è un acceleratore grafico che offre le più elevate 
prestazioni anche con la grafica tridimensionale. E' dotata di un'u¬ 
scita TV S-VLDEO. che permette di collegare il personal computer 
a qualsiasi schermo televisivo di grandi dimensioni e al videoregi¬ 
stratore, ed è quindi particolarmente indicato anche per il mondo 
dei giochi e della navigazione su Internet. Nella versione dotata di 8 
MB di memoria video è possibile raggiungere, in modalità true 
color, una risoluzione di 1600x1200 dpi in 2D e di 1280x1024 in 
3D. La scheda supporta gli standard Direct 3D e OpenGL, oltre alla 
modalità full-motion MPEG e al nuovo sistema DVD. Insieme alla 
scheda viene fornito il software necessario per la gestione di tutte 
le funzionalità. 

ATI XPERTOWork è la versione del modello XPERT@Play per il 
mondo business, questa scheda, infatti, è stata progettata per 
essere impiegata in ambienti dove si rende necessario disporre di 


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una qua¬ 
lità grafi¬ 
ca elevata per ogni tipo di applicazione professionale, con un con¬ 
seguente aumento della produttività e delle prestazioni dei perso¬ 
nal computer, 

ATI XPERT@Work è dotata della tecnologia RAGE PRO che, oltre a 
garantire le più elevate prestazioni e la migliore qualità nella grafica 
bidimensionale, consente di operare con applicazioni 3D 
Anche in questo caso, la scheda viene fornita insieme al software 
necessario per la gestione di tutte le funzionalità del prodotto. 


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Si svolgerà dal 18 al 20 febbraio 



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L'Hotel Executive di Milano 
ospiterà VoiceCom '98, la 
terza edizione della manife¬ 
stazione dedicata alla telefo¬ 
nia su computer e sponsoriz¬ 
zata da Telecom Italia. 

Si tratta dell'appuntamento nel 
quale consulenti, tornitori e gestori 
possono approfondire le opportu¬ 
nità offerte dalla nuova frontiera 
generata dalla convergenza tra 
voce e dati. Un importante appun¬ 
tamento per le aziende che consi¬ 
derano le soluzioni di integrazione 
tra voce e computer. 

La manifestazione, organizzata da 
ITER e SOIEL International, è arti¬ 
colata in tre momenti: conferenza, 
meeting ed esposizione. 

La manifestazione è rivolta ad uten¬ 
ti di medie e grandi aziende che 
desiderano offrire migliori servizi 
ottimizzando le risorse, In partico¬ 
lare il target di VoiceCom è compo¬ 
sto da direttori di cali center, diret¬ 
tori marketing, direttori dei sistemi 
informativi, telecom manager. 
L'occasione è ghiotta per consulen¬ 
ti, System integrator, developer, 
VAR, installatori e rivenditori, che 
possono al contempo aggiornarsi e 
farsi conoscere. 

Le tre giornate di conferenze preve¬ 
dono contributi internazionali e 
numerose testimonianze dell'uten¬ 
za Questi i temi più importanti che 
verranno trattati durante la manife¬ 
stazione: Computer Telephony 
Integration, l'evoluzione del Cali 
Center, Marketing Database & 
Computer Telephony, Voice Reco- 
gnition, Internet e Intranet Tele¬ 
phony, la liberalizzazione nelle tele¬ 
comunicazioni. 

L'ingresso è gratuito. 


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Tel (02) 26000074 


Da FTP Software OnWeb Host per accessi a Dati Mission Criticai 

Accesso aperto, sicuro, gestito e scalabile alle informazioni su host 
da qualsiasi browser del web abilitato Java. 

Fornita l'autenticazione per soddisfare le necessità di un mondo browser- 
centrico. Applicazioni ai servizi necessari per creare VIP (Virtual IP) 
Network, reti IP virtuali. 

di Francesco Fulvio Castellano 


Il problema di rispondere alla necessità di 
accedere via Web ai sistemi host è stato 
risolto dalla statunitense FTP Software, che 
annuncia la disponibilità dell' OnWeb Host. 
un'architettura basata su Java che offre 
accesso Web-to-Host indipendente dalla 
piattaforma, gestito, scalabile e sicuro alle 
applicazioni mission criticai. OnWeb Host 
consente, in altre parole, di accedere alle 
informazioni da qualsiasi piattaforma Client 
che disponga di un browser Java e, essen¬ 
do installato solo sul server, permette di 
gestire a livello centrale tutte le operazioni 
di implementazione, configurazione, aggior¬ 
namento delle versioni. Con OnWeb Host, 
FTP Software offre una soluzione di acces¬ 
so standardizzato alfhost per le organizza¬ 
zioni che dispongono di client desktop 
diversi. 

OnWeb Application Server incorporato 
aiuta, in più, nella verifica e nel controllo 
dell'accesso all'host da parte degli utenti, a 
prescindere dall'origine dell'utente stesso e 
dalla destinazione host. Le soluzioni 
OnWeb Host sono state ideate specifica¬ 
mente per consentire ai clienti FTP di capi¬ 
talizzare ed estendere gli investimenti in 
dati aziendali mission criticai. Con l'introdu¬ 
zione di OnWeb Host, FTP Software si 
impone ora come fornitore al top di tecnolo¬ 
gia per l'accesso alle informazioni, ottimiz¬ 
zando la potenza delle architetture basate 
su web. Per il suo design scalabile basato 
sul server e alla vasta gamma di configura¬ 
zioni clienti disponibili, OnWeb Host offre 
una soluzione per l'accesso all’host efficace 
e conveniente, particolarmente adatta alle 
organizzazioni di grandi dimensioni che 
devono consentire a partner, dipendenti e 
produttori un accesso ai dati omogeneo e 
sicuro. 

OnWeb Host presenta quattro vantaggi 
principali: la gestione centralizzata, apertura, 
sicurezza e scalabilità. Vediamoli in sintesi. 
La gestione centralizzata di OnWeb Host 
consente il controllo completo dell’accesso 
all'host ed elimina la necessità di gestire i 
Client singolarmente. Nucleo centrale di 
OnWeb Host è OnWeb Application Server, 
un servlet Java che fornisce applet conte¬ 
nenti il motore di emulazione di terminale. 
Mettendo OnWeb Host a disposizione dei 
desktop degli utenti tramite un browser 
Java, l'accesso alle risorse dell'host viene 
standardizzato tramite un'unica operazione. 
A tutte le piattaforme desktop (Windows, 
Macintosh, UNIX, ecc.) viene cosi fornita la 


stessa modalità di interazione per l'accesso 
all'host. E 1 ''open" perché supporta le più 
recenti tecnologie Internet e Intranet nelle 
quali i web server funzionano da server 
applicativi e i web browser da configurazio¬ 
ne Client standard OnWeb Host gira su 
qualsiasi client dotato di browser Java, 
compresi Windows 95, Windows NT, 
MacOS, UNIX, workstation, PC desktop e 
client leggeri. 

Per quanto riguarda la sicurezza, OnWeb 
Host consente di estendere l'accesso a 
partner, produttori e clienti oltre il firewall, 
tramite le tecnologie di autenticazione e 
crittografia basate sul protocollo Secure 
Sockets Layer (SSL). Un link privato garanti¬ 
sce la sicurezza tra client e server a prescin¬ 
dere dal fatto che l'utente sia localizzato su 
una Intranet aziendale, su Extranet o su 
Internet. Infine, la scalabilità. Gli emulatori 
di OnWeb Host girano a livello locale utiliz¬ 
zando la potenza di elaborazione del client o 
dei nertwork computer, alleggerendo cosi il 
server dalla gestione di molteplici connes¬ 
sioni. Dato il limitato carico sul server, le 
prestazioni possono essere fatte scalare nel 
momento in cui un numero maggiore di 
utenti deve accedere alle risorse dell'host 
Il prodotto, attualmente in beta test in Italia, 
sarà disponibile dal prossimo dicembre '97 
(nota: per i prezzi vedere l'elenco in cartella 
stampa), FTP Software Ine., con sede a 
New York e detentrice del 32% del merca¬ 
to per soluzioni web per Intranet, Internet 
ed Extranet, fornisce prodotti software di 
infrastruttura facilmente gestibili e sicuri, 
unitamente alle applicazioni e ai servizi 
necessari per creare Virtual IP Network (reti 
IP virtuali): basandosi sul principio che le 
organizzazioni gestiscono le persone e i loro 
"privilegi" di accesso, le reti IP virtuali con¬ 
sentono agli utenti di estendere le proprie 
reti oltre i limiti tradizionali, in modo sicuro e 
facilmente gestibile, raggiungendo il perso¬ 
nale e le società in ogni parte del mondo e 
permettendo lo sviluppo del commercio 
elettronico e di workgroup virtuali II target 
italiano? Fiat, Enel, Finmvest e altri di quella 
grandezza. 


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Vuol un'esperienza elettrizzante? Preparati al massimo coinvol g imento di una sessione 
di gioco ultra-reale con il nuovo Joystick Microsoft SldeWInder" Force Feedback Pro! 
Finalmente potrai sentire tutti gli urti, I colpi, l'attrito e la forza di gravità del tuoi giochi 
preferiti direttamente sul joystick, cioè sulla tua mano. Force Feedback Pro ha 16 funzioni 
programmabili, possibilità illimitata di creazione di profili di gioco, 8 pulsanti con doppia 
funzione, hat swltch a 8 direzioni, acceleratore digitale Incrementale, rotazione 3D e tutta 
laj 8 filema.{U.MaJnl 9 ropr 9 cessore on board. Come se non bastasse, Include anche 
18 profili por I giochi più famosi, Il software GDS 2.0 e due fantastici g iochi Force Feedback: 
'Interstate - 76" e 'NIDK: missione laguna beach" Force Feedback Pro fa parte della linea 

che comprende anche II nuovo Joystick SldeWinder Precision Pro. 

Microsoft SldeWinder: il massimo In termini di programmabllità, velocità e precisione. 

Per saporno di più telefona al 02/70,398.398, risponde Microsoft. 


SldeWinder, ‘Dove vuol andare oggi?’e Microsoft sono marchi registrati di Mi 













Presentati anche First Aid 98 per la diagnostica del sistema e la nuova versione 
di Uninstaller per la rimozione dei file non in uso 

Oil Change per l’aggiornamento automatico dei driver e delle patch via Internet 

CyberMedia distribuisce adesso anche in Italia Oil Change. una comoda utility che aggiorna automaticamente 
il sistema trovando su Internet le relative patch e update. Il cambio d'olio digitale via Internet permette 
di aggiornare automaticamente le applicazioni, ponendo fine al problema del software superato o difettoso. 


di Enrico Ferrari 


La versione per gli Stati Uniti 
del programma era in grado di 
riconoscere solamente le ver¬ 
sioni americane delle applica¬ 
zioni per Windows. Quella 
distribuita attualmente in Italia, 
invece, è stata riveduta per 
supportare le versioni in inglese 
e in italiano, monitorando un 
database globale degli aggior¬ 
namenti che viene sottoposto a 
costante espansione. 

Oil Change è in grado di sosti¬ 
tuire automaticamente i pro¬ 
grammi e i driver hardware sor¬ 
passati o difettosi con nuovi 
aggiornamenti, un processo 
che normalmente viene fatto a 
mano eseguendo lunghe ricer¬ 
che sui BBS o nei siti Web 
Internet, nella speranza di riu¬ 
scire a trovare gli aggiornamen¬ 
ti o i patch desiderati. Oil Chan¬ 
ge invece utilizza le potenti fun¬ 
zionalità di Internet per reperire, 
scaricare e installare gli aggior¬ 
namenti per i driver e le applica¬ 
zioni per Windows 95, il tutto in 
modo automatico. 

Oil Change esegue un controllo 
completo dei PC dell'utente, 
determinando quali applicazioni 
e quali driver sono installati 
Confrontando questi dati con 
uelli disponibili sul server Oil 
hange, il programma rileva gli 
aggiornamenti disponibili per il 
software posseduto dall'uten¬ 
te, presentandogli quindi una 



lista di possibilità Tale lista rap¬ 
presenta un estratto da quella 
lobale presente sul server Oil 
hange, nella quale sono con¬ 
tenuti tutti i dati riguardanti i 
prodotti sia del mercato italiano 
che di quello statunitense. Se 
l'utente dispone di programmi 
o driver realizzati per l'Italia o 
per gli Stati Uniti, gli verrà pre¬ 
sentato un elenco degli aggior¬ 
namenti esistenti relativi alla lin¬ 
gua corretta. Oil Change, infatti, 
rileva la versione dell'applicazio¬ 
ne e presenta automaticamen¬ 
te l'aggiornamento che la 
riguarda. 

Tutte le volte che l'utente si 
collega al servizio Oil Change, il 
programma esegue il controllo 
dei PC per determinare i pro¬ 
grammi e i driver installati. Dato 
che il controllo sul PC viene 
eseguito ogni volta che l'utente 
si collega al servizio Oil 
Change, le informazioni relative 
al software installato sul com¬ 
puter sono sempre le più 
aggiornate disponibili, permet¬ 
tendo a Oil Change di fornire 
all’utente la lista dei driver e dei 
patch più recenti. 

Se è disponibile un aggiorna¬ 
mento per il software presente 
sul PC, Oil Change ne dà comu¬ 
nicazione all’utente, fornendo 
anche una breve descrizione 
dell'aggiornamento stesso. Se 
l'utente lo desidera, Oil Change 
provvede automaticamente al 
collegamento con il sito Web 
del produttore dei software, al 
download dell’aggiornamento e 
alla sua installazione sul PC Oil 
Change è disponibile dal mese 
di ottobre presso i rivenditori 
italiani al prezzo consigliato di L. 
99.000 (IVA inclusa). Il prezzo 
comprende l'utilizzo del servizio 
Oil Change per la durata di un 
anno. 

First Aid è un altro prodotto 
CyberMedia nato per fornire 
un antidoto contro i problemi 
dei PC. 

First Aid è stato progettato per 



girare sui PC degli 
utenti in modo conti¬ 
nuativo e senza inter¬ 
ferire in alcun modo 
con il normale svolgi¬ 
mento delle operazio¬ 
ni. Qualora si verifichi 
un problema impor¬ 
tante, come un crash 
di sistema oppure un 
General Protection 
Fault, il programma 
interviene con un'o¬ 
perazione di salvatag¬ 
gio, intercettando il 
crash in modo tale da 
permettere agli utenti 
di salvare il lavoro in 
corso e di continuare 
a lavorare. 

Dopo che First Aid ha 
comunicato all'utente 
il tipo di problema 
verificatosi, questi ha 
la possibilità di consultare 
le informazioni riguardanti il pro¬ 
blema stesso, oppure di proce¬ 
dere direttamente alla sua solu¬ 
zione selezionando semplice- 
mente il pulsante AutoFix. 
L’ultimo annuncio della Cyber¬ 
Media riguarda l'uscita della 
nuova versione di Uninstaller, la 
nota applicazione per l'elimina¬ 
zione di programmi per Win¬ 
dows, che si contraddistingue 
per una velocità di ricerca supe¬ 
riore e per il supporto all’aggior- 


Aggiorna 


vostro 


software 


□utomoticomente! 


Risolve 
i problemi 
in Windows... 
Automaticamente! 


namento via Internet. 
Uninstaller è un prodotto in 
grado di rimuovere compieta- 
mente programmi e file da PC 
dotati di Windows 95 o Win¬ 
dows NT 4.0. 

Nei confronti della precedente 
versione 4.0, CyberMedia Unm- 
staller 4.5 esegue la scansione 
dei file con una velocità supe¬ 
riore del 50%, incorpora la tec¬ 
nologia CyberMedia Oil Change 
che permette di ricevere gli 
aggiornamenti via Internet pre¬ 
mendo un solo pulsante, rimuo¬ 
ve i file di collegamento relativi 
alle connessioni Internet e sup¬ 
porta un numero di applicazioni 
ancora maggiore. Agli utenti 
registrati di Uninstaller 4.5 
viene anche assicurata l'assi¬ 
stenza gratuita e illimitata da 
parte di CyberMedia 


DOVE & CHI- 

CyberMedia 

Tel. 167 80318, 
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MUOVA SitA. 

Sentirsi liberi, vivere meglio, questo è 
il vero ruolo della tecnologia e solo Jeps- 
sen si è fatta carico di tradurre questa 
aspirazione in una stupenda realtà: con 
Total Automatinn potrai avere infatti 
un unico sistema di controllo a cui im¬ 
partire i comandi da eseguire o i controlli 
da effettuare, senza nessun limite. A 
casa, in ufficio o in azienda. Total Auto- 
mutimi permette infatti il controllo via 
etere di un'infinità di dispositivi elettro¬ 
nici o elettrici, sensori e 
quant'altro ci sia alimentato 
elettricamente. senr.a ri- 
chiedere collegamenti 
tramite cavi, anche per 
apparecchiature non di¬ 
rettamente collegate ad 
un impianto elettrico, in 
un raggio d'azione fino 
a I Km. Il software in 
dotazione per Win¬ 
dows 95 e NT. è un ve¬ 
ro gioiello di ingegne¬ 
ria informatica: rico¬ 
nosce i comandi non 
solo tramite tastiera, 
mouse, modem od altri 
dispositivi di imput, ma 
anche direttamente con 
la voce, con un'estrema 
semplicità d'impiego. 
Grazie alla sua 
intelligenza 
artificiale. 
Total Auto- 
mation si pre¬ 
occupa inoltre di 
eseguire gli ordini impartiti con assoluta 
autonomia e precisione, evitando invo¬ 
lontari comandi o controlli errali. Con 
Total Automation è nata l'era della 
libertà tecnologica. Total Automation 
è in vendita a partire da I.. I.498.00(f+ 
Iva. Per ulteriori informazioni contatta 
il nostro Servizio Clienti per telefono o 
via Internet, oppure compila ed invia per 
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Primo e unico servizio del genere attivato in Italia, va a colmare un vuoto nell'ambito 
delle rilevazioni sui media nel nostro Paese. 

Nasa Web Sites e Web Audit: il primo osservatorio italiano su Internet 

Con questo servizio di monitorizzazione, ACNielsen tiene costantemente sotto controllo la presenza 
delle aziende italiane su Internet e fornisce una classificazione completa e aggiornata dei vari siti per tipologia 

funzionale e per settore merceologico 


Il commercio via Internet, e la 
presentazione di prodotti sulla 
Rete, necessita di un organi¬ 
smo qualificato in grado di 
tenere sotto osservazione la 
Rete Con questo proposito è 
nato ed è oramai pienamente 
funzionante Nasa Web Sites, Il 
nuovo servizio di rilevazione dei 
siti Web delle aziende italiane 
attivato da ACNielsen, nasce 
per fornire alla comunità 
imprenditoriale e agli operatori 
del settore un punto di osserva¬ 
zione attendibile e aggiornato 
sull'affermazione del World 
Wide Web quale nuovo canale 
di informazione a disposizione 
delle aziende. Il servizio Nasa 
Web Sites è diventato operati¬ 
vo con la prima rilevazione 
effettuata alla metà del giugno 
1996. A partire da questa data, i 
dati raccolti vengono rivisti e 
aggiornati quattro volte all'anno 
e i risultati sono riassunti in un 
rapporto trimestrale. Le presen¬ 
ze delle aziende sulla rete ven¬ 
gono censite, monitorate e 
classificate secondo tipologia 
funzionale e settore merceolo¬ 
gico."In Italia la mancanza di 
informazioni attendibili su 
Internet ha finora limitato lo 
sfruttamento commerciale di 
questo medium e gli investi¬ 
menti, in qualche caso anche 
importanti, che le aziende 
hanno effettuato relativamente 
al nuovo canale sono stati gui¬ 


di Enrico Ferrari 


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NASA WebAudit 


Internet Audi! Standard* (Ver* 1.0): Contenuti 

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dati più che altro dalla risonanza 
dei media" dichiara Domenico 
loppolo, Direttore della Divi¬ 
sione Media e responsabile del 
progetto Nasa Web Sites. 

"Ora però, grazie a questo 
nuovo servizio, anche le azien¬ 
de italiane possono disporre di 
una ricerca oggettiva e di tutte 
le informazioni essenziali per 
sapere come i concorrenti e i 
propri partner utilizzano le pos¬ 
sibilità offerte dal Web". 

Gli scopi dell'Iniziativa sono tre: 

- documentare la presenza in 
rete delle aziende italiane: 

- valutare in che modo le azien¬ 
de presenti in rete sfruttano le 
caratteristiche peculiari del 
World Wide Web; 

- consentire alle aziende inte¬ 
ressate di mettere meglio a 
fuoco la propria strategia con 
riferimento al nuovo mezzo. 

Le caratteristiche riportate sono 
l'URL (Uniform Resource 
Locator. per esempio: 
http://www.melsen.ini l'indiriz¬ 
zo di posta elettronica cui fare 
riferimento, il referrai index 
(ovvero il numero dei link - 
rimandi ipertestuali - puntati in 
direzione del sito preso in con¬ 
siderazione), il numero di ac¬ 
cessi giornalieri (ovvero il 
numero medio dei frequentato- 
ri di un sito per giorno), la data 
dell'ultimo aggiornamento del 
sito Accanto a questo nuovo 
servizio è naio anche Nasa 


Web Audit, il ser¬ 
vizio di misurazio¬ 
ne e certificazio¬ 
ne del traffico sui 
siti Web. 

Con questo servi¬ 
zio di certificazio¬ 
ne dell'audience 
dei siti Web ven¬ 
gono offerte alle 
aziende che inve¬ 
stono nello svi¬ 
luppo commer¬ 
ciale di Internet 
informazioni pre¬ 
cise rilevate in 
base a standard condivisi. 

Nasa Web Audit, ideato da 
ACNielsen e messo a punto 
con la collaborazione tecnologi¬ 
ca di Inferentia, uno dei princi¬ 
pali Web Project Designer in 
Italia, mette a disposizione 
delle imprese interessate allo 
sviluppo commerciale di Inter¬ 
net, tra le quali i Service 
Provider, i "nuovi" editori, le 
concessionarie e le agenzie di 
pubblicità, i pianificatori delle 
campagne e gli investitori, 
informazioni reali, raccolte in 
base a standard riconosciuti e 
certificati, che permettono di 
misurare gli accessi a ciascun 
sito Web e di misurare la capa¬ 
cità di ciascun sito Web di met¬ 
tere in contatto le imprese con i 
consumatori e di rappresentare 
pertanto un efficace canale di 
comunicazione 


Dal punto di vista della metodo¬ 
logia, sono stati definiti degli 
standard di partenza (relativi alle 
definizioni, ai termini implicati e 
agli elementi della misurazione) 
che orientano le attività del ser¬ 
vizio ma che saranno costante- 
mente aggiornati tenendo 
conto dei nuovi sviluppi tecno¬ 
logici. 

Gli standard sono pubblicati sui 
siti Web di ACNielsen 

thtto://www. acnielsen.it/Web4 

udit/l e di Inferentia (http 

l//www inlerenna.il/WebAuclit/ 


DOVE & CHI - 

ACNielsen 

Via G. Di Vittorio 10, 
20094 Corsico (MI), 
Tel (02) 45197460 


Internet Expo: successo per la prima edizione 

1112 dicembre si è tenuta a Vigevano la nuova kermesse dedicata al cyber¬ 
spazio ed ai suoi protagonisti. 




Con oltre sessanta aziende partecipanti, Internet Expo è stato, e 
sarò anche in futuro, un nuovo ed importante momento di riflessio¬ 
ne sia per gli operatori del settore che per tutti coloro che studiano 
Internet come un nuovo media sul quale ragionare e discutere. In 
pratica Internet Expo vuole rappresentare un punto di riferimento 
dove incontrarsi e confrontarsi per tre giorni per analizzare tutte le 
opportunità che Internet può riservare ai nascenti business in Rete 
in Italia. Durante la manifestazione sono stati anche premiati i vinci¬ 
tori del concorso Internet Expo Award realizzato in collaborazione 


i? u no«!«..mi 

Pai*//o ftpovi/iorrt 
Wjrv*no PV 


INI£RNET^|Ì 



con II Corriere della 
Sera - Corriere Lavoro 
per lo sviluppo di 
nuovi modelli di busi¬ 
ness in Rete. 

Grazie anche ai nume¬ 
rosi seminari organiz¬ 
zati dalle società espositrici, i visitatori hanno potuto realmente toc¬ 
care con mano le molteplici soluzioni proposte. 




90 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 




































IL CUORE 
DELLE TUE 
ATTIVITÀ 
BATTE DENTRO 
UN SISTEMA 
JEPSSEN. 


Non c'è nulla clic lu non possa fare con un 
sistema Jepssen: polente c supcrvcloce, grazie 
alla rivoluzionaria tecnologia VAS SF PCI. an¬ 
nulla definitivamente i confini ira la fantascienza 
c la realtà. Finalmente puoi disporre di un com¬ 
puter per il controllo totale di tutte le tue attività 
c affidargli il compito di eseguire tutto ciò che ti 
c necessario fare nel modo più logico, preciso e 
rapido possibile. 

Ecco le peculiarità che rendono 
esclusivo ogni computer 
Jepssen: 

- La tecnologia proprieta¬ 
ria Super Fast PCI che 

a. evolve lo standard tradizio¬ 

nale aggiungendo ai pro- 
t 1 grammi una velocità di ela- 

X Fonatone mai raggiunta 

I? prima; 

, - w| | 1 - Il Total Upgradc che 

/ consente di aggiornare o 

jjj potenziate in qualsiasi mo¬ 

mento la configurazione 


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Il Total Automation, con 
l'ajjozione di un sistema di 
automazione modulare con¬ 
figurabile per un impiego 
"personalizzato", che ti per¬ 
mette di creare il tuo sistema di 
controllo ideale; 

- Il Vocal Auto- 
mation che evolve 
il concetto di con¬ 
trollo totale non 
solo tramile co¬ 
mandi impartiti con la 
tastiera o il mouse, ma diretta- 
mente con la tua voce, proprio co¬ 
me nei filtro di fantascienza: puoi scri¬ 
vere una lettera, inviare un fax. fare una 
telefonata oppure accendere una lampada, la 
macchina del caffè o il climatizzatore: tutto 
naturalmente solo con la tua voce! 

I computerà Jepssen sono disponibili a partire 
dalla configurazione 166 MMX, completa di 
software Vocal Automation c microfono a cuffia, 
a sole L. 1.099.000 + Iva. Per ulteriori informa¬ 
zioni contatta il nostro Servizio Clienti per tele¬ 
fono o via Internet, oppure compila ed invia per 
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Presentata la nuova edizione completamente in italiano di Flight Simulator 98 


Da Microsoft le novità dell’edutainment 


Il "fiore all'occhiello" della famiglia dei Game di Microsoft compie, con questa edizione, ben 15 anni, dopo aver 
raggiunto oltre due milioni di copie vendute, confermandosi così uno dei titoli multimediali di maggior successo. 
L'importante compleanno porta per tutti i giocatori tante altre piacevoli sorprese. 

di Enrico Ferrari 


Il simulatore di volo civile di 
Microsoft si rivela, intani, l'unico 
ad aver mai ottenuto l'approva¬ 
zione ufficiale da parte di 
Cessna, Learjet e FightSafety, 
case produttrici degli aerei pre¬ 
senti nella simulazione 
Il maggior realismo della nuova 
edizione è dato da una grafica 
rinnovata che sfrutta al meglio le 
nuove potenzialità fornite dalle 
schede acceleratrici 3D. A crea¬ 
re un'atmosfera da vera cabina 
di pilotaggio contribuiscono, poi, 
sia l'accuratissima ricostruzione 
dei pannelli degli strumenti di 
bordo, basata sulle fotografie e 
sui piani costruttivi originali di 
ogni velivolo, sia i sorprendenti 
effetti audio, che rendono possi¬ 
bile sentire il differente fruscio 
dell'aria contro l'aereo, a secon¬ 
da della velocità e dell'altitudine. 
Per gli amanti dei giochi d'azione 
invece, Microsoft propone il 
secondo episodio di Close 
Combat, la fortunata serie di 
wargame Ambientato sulle 
sponde del Reno durante il 
1944, questo gioco per¬ 
mette di rivivere, ed anche 
di modificare, gli avveni¬ 
menti storici accaduti 
durante l'operazione Mar¬ 
ket Garden. 

Anche questa volta i gioca¬ 
tori potranno scegliere se 
prendere il comando delle 
Forze dell'Asse o di quelle 
Alleate durante la Seconda 
Guerra Mondiale, per poi 
combattere e disputarsi i 
cinque ponti sul Reno, indi¬ 


spensabili ad Americani e Inglesi 
per poter sperare di mettere 
fine alla guerra. L'azione si svol¬ 
ge nel 1944, quando le forze 
Alleate si trovarono a dover 
superare le sponde del Reno, 
durante l'Operazione Market 
Garden ideata dal generale 
Montgomery, passato alla storia 
per aver sconfitto Rommel in 
Africa. Gli scenari di gioco copro¬ 
no una vasta gamma d'operazio¬ 
ni. dal guado di un fiume fino 
agli eroici lanci dei paracadutisti. 
Ancora una volta con la serie 
Close Combat il giocatore potrà 
misurare le proprie doti di abilità 
tattica e di intuito militare, dal 
momento che verrà investito del 
comando di uno o più plotoni, 
agendo e combattendo secondo 
le logiche proprie della guerra. 
Per gli appassionati di storia anti¬ 
ca Microsoft propone Age of 
Empires, un avvincente gioco di 
strategia per vivere sul PC l'evo¬ 
luzione dell'umanità, guidare 
l'uomo attraverso i suoi primi 10 



mila anni ed immergersi 
completamente nella 
storia. 

Stimolante lo scenario e 
le condizioni che si pon¬ 
gono fin dalla prima 
schermata al giocatore: 
una piccola tribù com¬ 
posta da una manciata 
di uomini dell'età della 
pietra. Quanto mai 
arduo il compito: guida¬ 
re questa stessa piccola 
tribù, attraverso mille 
peripezie, e condurla 
fino ai primi secoli dopo 
Cristo trasformandola in 
una fiorente e prospera 
civiltà. La scelta delle 
popolazioni, proposta da 
Age of Empires, è am¬ 
pia: Egizi, Greci, Babi¬ 
lonesi ma anche Corea¬ 
ni e Giapponesi! Il gio¬ 
catore può decidere di 
guidare la propria tribù 
fino a diventare uno tra i 
12 grandi popoli che hanno 
segnato la storia dell'u¬ 
manità. Arrivano infine da 
Dreamworks Interactive 
tre nuovi giochi: Attack of 
thè Mutant, seconda 
puntata della serie Goo- 
sebumps, Chaos Island, 
ispirato alla saga Jurassic 
Park e Dilbert, trasposi¬ 
zione su CD-ROM del 
famoso fumetto america¬ 
no. Dreamworks Interac¬ 
tive è la società nata dalla 
toint-venture tra Micro¬ 
soft e SKG di Steven 



La simulazione di volo non è mai stata cosi realistica! 


Spielberg con l'ambizione di 
creare una nuova forma di diver¬ 
timento in cui si fondono avan¬ 
zata ricerca tecnologica, sofisti¬ 
cati effetti speciali e contenuti 
altamente innovativi 


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1,6Gb 5400a 

100 

338 

CD-Rom 

PhiliDS 2*X 

184 

Pioneer 24X 

192 

Floppy 

1.44Mb 

41 

1.44Mb 

41 

Unità di Backup 

Opzionale 

— 

Opzionale 

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2MB 1280 


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SB awe64 std 

180 

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ODzionole 

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105tst NMB 

40 

105tst NMB 

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10 

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Win95 Plus fat32 

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12 mesi 

100 

Opzionale 

.... 

Opzionale 

— 

L. 9.TOT 

• •• 


Intel Rentiun II 300 

1.841 

SuperMicro 
P6DLS 440LX 
UWS + ATA 

1 036 

64Mb DIMM 

559 

U.W. Intearato 


Seagate UWSCSI 
4.5Gb lO.OOOa 

1.694 

32x SCSI Plextor 

451 

1.44Mb 

41 

Zìd 100 eide 

242 

Xpef1@play AGP 
8MSGRAM 1600 
moeal TV out 

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Ati TV Tuner 3IN 

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Intel P233 MMX 727 
Intel Peni. 11233-1.000 
Intel Pont. Il 266 1.3L4 
Intol Peni. Il 300 1.841 
AMD K6 200MX 399 

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17" 447Zo 1280.27 _ _L-L40 

17" 447X1 1600ni .1.738 

1-7' 447Xoy dp.25 Subwoofor 2.268 
17- 447Pto 1600@80Hz 2.Q16 

.19" 446Pro 1600@80Hz 2.627 

21 445Xav dp.22 Subwoofor 3.792 
21 445X, dp.22 1600 102KH< 3.140 

211 445Xpro I800©80Hi .26 4.668 

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XP£RT(8>PIAY PCI 8 MB SGRAM con 
CHIP All 3DRAGE PRO 1VOUT .450 

XPERTfSWORK PCI 4 M8 SGRAM 

eoo CHIP AH JORAGEPRO _325 

XPERTlfflWORK PCI 8 MB SGRAM 

con CHIP AH 3D R4GE PRO _421 

XPERTLi’PlAY AGP 8 MB SGRAM 476 

TVlunec.lelovitieo.ocquo.MBegl 214 

MAINBOARD SUPERMICRO 
M8 P233 P5MMS 98 TX430 AT 

233. MHz.512. Pipo.EIDE _349. 

MB P233 P5MMA TX430 ATX 

233.MHz.51 2 Pepe EIDE_392 

MB Duol PII P6DL5 Chip Set 
Intel 1X440 + UWS e Slot AGP _1Q36 

MAINBOARD TYAN 
MB P233, TITAN TURBO 2 AT 


512 Coche Sin. TX430. ItDA 
MB P233. TITAN TURBO 2 ATX 
5.12 Coche Sin. TX430. ItDA 

MAINBOARD SHUTTLE 

MB P233. 569 TX .512 Kb 
MBP266.571 TX 512 Kb AT 
MB P266.567 TX 512 KhATX 
MB P266.603 TX 1Mb AMD 

MAINBOARD ASUS 

MB P23.3.5Z.1 TX 512 Kb 97AT 
MB P233. S 71 TX 512 Kb 97ATX 

HARD DISK 

1.7 Gb fotitsu.UA.TA _ 

2.6 Gb Fuutsu UA1A_ 

3.5 Gb Fuiitsu UÀ»_ 

4.3 GbPutilsu UATA 
5.0 Gb Futilsu UATA 


_292 

.292 

_243 

299 

_312 

_320 

_351 

_398 

_353 

_413 

_453 

.524 
_523 

1.6 Gb Quonlum STRATUS U.ATA 338 

3.2 Gb.Quonlum STRATUS U ATA 440 

4.3 Gb Quantum STRATUS UATA_605 

6.5 Gb Quonlum STRATUS UATA_791 

65_Gb IBM DHEA364B0 UATA_777 

4.5 Giga UWSCSI. Quontum Aliasi! 1.3.13 

4.5GwUVVSC5I.CHE£1AHIOOOOb 1.694 

SCHEDE AUDIO CREATIVE 

Sound Btoct lbYibmlDE P&P_94 

Sound Blostet 16 Volito IDE il. P&P 118 

Sound Blostet AWE 64 IDE it. OEM_ISO 

Sound BtasletAWE 64 GOLD IDE il. “ 406 

CD-ROM 

CD24X.Philips.inlemo.EIDl _184 

CD.24X Piooeerjnterno_EIDE _ 207 


CD 24X Pioneer intorno EIDE slotin 

CD 24X Pioneer interno SCSI_ 

CD 32X Ploxlor interno SCSI 

MODEM 

Thundotcom33.6 ini. voico/laii 
Thundorcom33.6 est, voice/fax 
USR 33.6 Spostet voice est. flash 

pur 

DV Mosto! I/O DV VHS. Y/C. YUV 

AV Mosler PCI_ 

Mono Mochtno 8 ISA 
F PS 60 M-JPEG_ 

MEMORIE 

Simnt 8 Mb Edo RAM 60 ns 
Simm 16 Mb Edo RAM 60 ns 
Sitimi 32 Mb Edo RAM 60 ns 
Dimm 32 Mb lOOMhzRAM 10 ns 
Dimoi 64 Mb lOOMhz RAM 10 ns 
Dimm 128 Mb JOOMhzRAM 10 ns 

ASSEMBLAGGIO A GARANZIA 

24 Mesi di copertura- 

36 Mesi di copcrtuia 
60 Mesi di copertura 


—147. 

180 

348 

6.922 

-1.691 

594 

586 


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SOFTWARE BUNDLE FULL 

Bundlo Microsoft 7 titoli su CD 
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SICILIA 

Manina • Piauo Immacolato di Mormo. 4 
98122, Tol 090-712243 

SAROEGNA 

Caolino - Via Piorluigt da Palastono, 90 - 09126 
Tol 070/454036 


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Tel 02/2828252, Fax. 02/26140415 
orari 9-12.30/15 30-19 


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Via Piva, 84 Valdobbiadene (TV) 
Tel.0423/972544, Fox.0423/971226 
h. 8-12/16.30-19.30 


SBF VICENZA 


36100, CONTRA PORTON DEL LUZ70 
TEL 0444/540499 FAX 0444/540559 
ORARI 9.00- 13.00/ 15.30-19 30 


SBF NAPOLI 


00167, Vio Silvestro II 4b/4c 80126, Vio Cumana !9/o 

Tel, 06/6624862, Fox. 06/6622166 Tel 081/2395663, Fox 081/5930297 
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La ricetta Lindy per espandere il PC 

La numerosa famiglia di schede Lindy si amplia 
con numerose novità per espandere in maniera 
semplice il PC 

La famiglia comprende sche¬ 
de di input/output, una serie 
di soluzioni combinate che 
adottano le più recenti tecno¬ 
logie in fatto di collegamenti 
seriali e paralleli; schede per 
la gestione dei lettori floppy 
disk e per il controllo degli 
hard disk, disponibili in varie 
configurazioni con interfaccia 
SCSI o EIDE; schede di rete e 
schede per videogame, 

- Schede di input/output 
La scheda a 16 bit è dotata di 
un'interfaccia da nove poli di 
tipo seriale e di una da 25 poli 
sempre seriale. Entrambe le 
uscite sono configurabili per 
potersi adattare ad ogni per¬ 
sonal computer di tipo XT, AT 
e Pentium. La scheda 2S/1P a 
8 bit è dotata di due porte 
seriali da 9 e 25 poli e di una 
parallela da 25 poli; anche in 
questo caso sono disponibili 
una serie di possibili configu¬ 
razioni che consentono di eli¬ 
minare gli eventuali problemi 
di conflitti con le periferiche 
già installate. La scheda 
RS232 a 16 bit monta una 
porta seriale da 25 poli ad alta 
velocità, mentre la scheda 
parallela 16 bit EPP/ECP è 
dotata di una porta parallela di 
tipo Enhanced Printerport 
bidirezionale, che assicura un 
trasferimento dati alla velocità 
massima di 2 MB al secondo. 

Un’altra scheda parallela ma 
di tipo SPP, Standard Printer- 
Port bidirezionale, è il modello 
a 16 bit dotato di un buffer di 
83 byte. 

Tutte le schede hanno monta¬ 
to il chip 16C550. 

- Schede controller 
La scheda controller 7HDD 
offre un'interfaccia di tipo 


Da Microlink Football on thè Web 

Non si tratta di un gioco ma bensì di un programma di curiosità e 
statistiche sul mondo del calcio, che ogni lunedi è possibile aggior¬ 
nare direttamente da Internet. Il prodotto in versione lite può esse¬ 
re scaricato dal sito |http://www.tootOàinf 

Microlink - Via Sestese 61, 50141 Firenze, Tel. (055) 42.74.300 


La Lego lancia i mattoncini intelligenti programmabili 

Mitchell Resnick, informatico di "Lego Futura" al Media 
Lab del mitico MIT di Boston, ha ideato il nuovo sistema 
di apprendimento definito "manipolativo digitale". 
L'annuncio dato a Milano in anteprima mondiale. 

di Francesco Fulvio Castellano 

Gioco e computer, vale 
a dire l'esercizio della 
manualità e l'uso dei 
mezzi digitali; i cardini 
della formazione delle 
nuove generazioni 
Nuove tecnologie nelle 
mani dei bambini. 

L interattività è il futuro 
dei giochi dei bambini 
e, dunque, interattività 
significa che bisogna 
evitare loro la TV e la 
violenza dei videogiochi 
perche "impongono" 
staticità e non li fanno 
partecipare. 

In parole semplici: cosa 
è il giocattolo? E‘ un oggetto con cui i bambini giocano e si divertono. 
Semplice? Forse, ma non cosi scontato. 

Si chiama Mattoncino Programmabile o, più brevemente. MP. Si, 
stiamo proprio parlando dei mattoncini Lego. Grande come un pac¬ 
chetto di sigarette, contiene un microcomputer che controlla sino a 
quattro motori, riceve input da sei sensori e, tramite infrarossi, comu¬ 
nica con altri dispositivi e apparecchi elettronici, inclusi quelli più 
comuni, quali videoregistratore e videocamera. Uno dei primi risulta¬ 
ti del nuovo corso è l'MP, presentato a Milano in anteprima mondiale 
al Museo della Scienza e della Tecnica da Mitchell Resnick, ricercato¬ 
re informatico e docente al Media Laboratory del MIT Resnick è par¬ 
tito dal presupposto di dare ai bambini la possibilità di costruire dei 
"manipolativi digitali" che II stimolino a pensare, ad essere attori, 
superando il modo con cui si guarda la realtà, da sempre influenzato 
dagli strumenti che si hanno a disposizione. L'MP, infatti, mette i 
bambini in condizione di percepire in modo nuovo il mondo circo¬ 
stante e di conoscerlo in maniera più approfondita 
In breve, l'MP è un prodotto informatico di nuova generazione pro¬ 
gettato dalla Lego, capace di interagire con il mondo esterno, in parti¬ 
colare con soggetti, oggetti e situazioni del quotidiano. Può essere 
usato a scuola come in casa per svolgere attività didattiche tra le più 
svariate o per il gioco. Il nuovo sistema permette ai bambini in età 
scolare di costruire e programmare, ad esempio, animali robotici per 
simulare il comportamento di quelli veri, costruire una piccola stazio¬ 
ne meteo da tenere sul balcone o realizzare ricerche personalizzate, 
fissando un sensore sul proprio petto per monitorare il proprio battito 
cardiaco e la respirazione da fermo o in corsa, c'è solo l'imbarazzo 
della scelta Da oltre dieci anni il Gruppo Lego collabora strettamente 
con il Massachusetts Institute of Technology di Boston per adattare 
il gioco dei mattoncini alle tecnologie informatiche per i più avanzati 
impieghi nel campo della didattica. Tra i programmi sinora realizzati, il 
più noto è Lego/Logo, un sistema di microrobotica abbinato al PC, 
usato in 15.000 scuole negli USA. Il tempo per il lancio dei nuovi pro¬ 
dotti, frutto di queste esperienze, è sempre più vicino, come è stato 
ora annunciato a Milano e che ha richiesto un investimento del 
Gruppo Lego di 3.000 miliardi per il decennio 1996-2005 
Oltre all'MP. Mitchell Resnick ha presentato altri manipolativi digitali, 
quali il "Cricket" e le "Perline Programmabili", che grande impres¬ 
sione favorevole hanno suscitato tra il vasto pubblico di docenti, psi¬ 
cologi, educatori e assistenti presenti alla conferenza stampa 

DOVE & CHI- 

Lego Spa - Via C. Colombo 12, 20020 Lainate (MI), 

Tel (02)93.19 51 


SCSI ed è compatibile con 
tutti i personal computer equi¬ 
paggiati con slot PCI. Questo 
modello è compatibile con lo 
standard Plug and Play, è 
dotato di bios di tipo flash e 
offre prestazioni di trasferi¬ 
mento dei dati che arrivano 
fino a 10 MB al secondo. 
Sono tre, invece, le schede 
controller di tipo IDE. La sche¬ 
da IDE ISA 2FDD/2HDD è in 
grado di pilotare due lettori 
per floppy disk, tipicamente 
uno da 5,15 pollici e uno da 
3,5 pollici, e due dischi fissi. 
La IDE ISA 2FDD 2,8 
MB/2HDD/2S FIF012P è 
decisamente una delle più 
complete in quanto integra 
due controller per i floppy 
drive, compresi quelli per i 
dischetti da 2,8 MB, un con¬ 
troller capace di pilotare due 
hard disk di tipo IDE, due 
porte seriali a 9 poli e due 
porte parallele da 25 poli. 

La scheda Ethernet PCI 10 
Mbps è un adattatore di rete 
ad alte prestazioni, compatibi¬ 
le con lo standard Plug and 
Play. La scheda è dotata del 
chip intelligente prodotto da 
AMD, include un connettore 
di tipo BINIC e uno di tipo RJ- 
45, opera a 32 bit, offre una 
velocità di trasferimento pari a 
10 Mbps ed è utilizzabile con i 
più diffusi sistemi operativi di 
rete quali Novell, SCO UINIX, 
Lan Manager e Windows NT. 


DOVE & CHI - 

Lindy Italia Srl 

Via dei Mulini 3. 
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Tel. (031)27.21 40 



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Si realizza la fusione National Semiconductor-Cyrix 


Il 17 novembre National Semiconductor Corporation 
ha annunciato all'assemblea degli azionisti di Cyrix 
Corporation, tenutasi a Dallas, di aver definitivamente 
approvato l'acquisizione dell'azienda produttrice 
di microprocessori. 


I termini di questa fusione 
sono che: Cyrix diverrà una divi¬ 
sione di National, attraverso 
uno scambio azionario i cui ter¬ 
mini saranno successivamente 
comunicati, e che ogni azione 
Cyrix sarà convertita in 0.825 
azioni National. 

"Questa acquisizione ci con¬ 
sentirà di disporre di tutti i bloc¬ 
chi funzionali per l'integrazione 
di un PC in un unico chip" ha 
affermato Bian Halla, CEO di 
National "permettedoci di offri¬ 
re soluzioni per computer nella 
fascia inferiore ai 1000$. 
Insieme saremo in grado di 
offrire processori integrati per 
un’ampia gamma di PC ed 
apparecchiature per le autostra¬ 
de informatiche". 

Kevyn McDonough, senior 


vice-presidente e co-general 
manager di Cyrix, ha conferma¬ 
to che "il completamento di 
questa transazione è determi¬ 
nante per un ulteriore sviluppo 
dei prodotti Cyrix per il mercato 
dei microprocessori. Cyrix ha 
un ambizioso piano di sviluppo 
per processori ad alte prestazio¬ 
ni MMX, 6x86MX ed il nuovo 
processore integrato MediaGX 
che detiene una posizione pre¬ 
dominante nel mercato dei 
computer di fascia inferiore ai 
1000$ 



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D-82256 Furstenfeldbruck, 
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Accordo tra Geotek e AOpen per la distribuzione dei prodotti Acer 

Dopo Elsa, nuovo partner privilegiato per fa Geotek Italia 
per la fornitura di componenti d'assemblaggio. Prevista 
inoltre l'apertura di nuove filiali per la società di Padova. 

L'intesa con la società del gruppo Acer è 
volta ad assicurare la fornitura di tutti i prodot¬ 
ti della casa madre, e segue perfettamente la 
filosofia di mercato dell'azienda italiana, basa¬ 
ta su una capillare diffusione su tutto il territo¬ 
rio di soli componenti di accertata qualità 
AOpen Computer distribuisce con il proprio 
marchio le schede madri, i driver per CD¬ 
ROM, gli alimentatori e le schede-adattatore 
Acer, con un fatturato previsto per quest'an¬ 
no di circa 400 milioni di dollari, ottantotto dei 

S jali prodotti dalla filiale europea, situata in 
landa. Con un'ampia lista di distributori 
nazionali e società collegate a livello OEM, ha 
conquistato una robusta fetta di mercato, conseguendo anche sva¬ 
riati riconoscimenti per la qualità dei suoi prodotti, in modo particola¬ 
re per le sue motherboard, dai principali organi della stampa specia¬ 
lizzata Questo accordo conferma dunque la ferma volontà da parte 
di Geotek di emergere nel panorama del mercato nazionale come 
una delle aziende qualitativamente più affidabili, un’azienda allo stes¬ 
so tempo attiva neH’ampliamento della sua rete di distribuzione, È 
infatti prevista a breve dalla società, l'apertura di due nuove filiali, una 
a Firenze ed una Rimini, che andranno ad aggiungersi a quelle di 
Bologna e Roma, e che insieme alla sede centrale di Padova costitui¬ 
ranno il fondamento di un sistema di servizio di vendita e distribuzio¬ 
ne veloce, con agenzie dislocate in tutte la principali città 



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Aperta una filiale in Italia che dipenderà dalla sede di Seagate in Francia 

Seagate Software annuncia Crystal Reports 6.0 per applicazioni Windows e Web 

All'avanguardia nello sviluppo dei software di Business Intelligence per archiviare, gestire e analizzare i dati, 
annuncia ora la disponibilità di Crystal Reports versione 6.0. 


di Francesco Fulvio Castellano 


Nel corso di una conferenza 
stampa la statunitense Seagate 
Software IMG ha annunciato l'a¬ 
pertura in Italia di una propria 
filiale con sede a Milano La pre¬ 
senza diretta sul territorio italia¬ 
no consentirà a Seagate 
Software IMG (Information 
Management Group) di consoli¬ 
dare. anche sul nostro mercato, 
la propria immagine di unico for¬ 
nitore al mondo di soluzioni 
software complete ed integrate 
per il Business Intelligence (B.l.) 
del quale la filiale italiana intende 
conquistare una considerevole 
fetta del mercato II suo installa¬ 
to oggi è di circa 3000 licenze. I 
prodotti e le soluzioni proposte 
da Seagate Software IMG Italia 
verranno commercializzati attra¬ 
verso un canale distributivo 
strutturato su diversi livelli, che 
prevede la partnership commer¬ 
ciale con distributon tradizionali. 
OEM e VAR (10/12). Inoltre, 
verrà introdotta la figuip del VAC 
(Value Added Consultanti, che 
avrà la funzione di proporre nel¬ 
l'ambito delle proprie consulen¬ 
ze le soluzioni Seagate 
Software. A capo della nuova 
struttura è stato nominato Paolo 
Zini. Attualmente la società 'de 
facto' che distribuisce in esclusi¬ 
va i prodotti Seagate Software è 
la Questar di Bergamo ! prodotti 
che propone Seagate Software 
al mercato italiano sono: 
Seagate Crystal Reports 6.0, 
Seagate Crystal Info 6.0 e 
Seagate Holos 6.0. 



:Ar 


7 - 


0 


Paolo Zini, Country Manager della 
Seagate Software IMG Italia. 


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Crystal 
Reports 

Si tratta di un'applicazione 
desktop per query e repor- 
ting dedicata agli utenti 
business che devono 
poter accedere ai databa¬ 
se in modo individuale. 
Seagate Crystal Reports è 
in grado di collegarsi a 
praticamente qualsiasi 
sorgente di informazioni e 
produrre da questi dati 
report in un formato ade¬ 
guato anche per presen¬ 
tazioni, E' lo strumento di 
reporting più utilizzato a 
livello mondiale; è dispo¬ 
nibile in cinque lingue e 
milioni di copie sono uti¬ 
lizzate worldwide. Il for¬ 
mato di file di Seagate 
Crystal Reports IVRPT) è diven¬ 
tato uno standard industriale 
nell'ambito del reporting; molte 
società Global 2000 hanno adot¬ 
tato il formato * RPT per i loro 
report ed è un sistema partico¬ 
larmente potente di creazione di 
report per progetti Web e 
Windows. 

L'edizione Professional di 
Seagate Crystal Reports 6.0. 
che può essere utilizzata per 
collegamenti con sorgenti di 
dati SQL e OBDC. è già disponi¬ 
bile al prezzo di lire 790.000 
(IVA esclusa), mentre l'aggior¬ 
namento delle versioni prece¬ 
denti è disponibile al prezzo di 
lire 560.000 (IVA esclusa) E' 
disponibile anche l'edizione 
standard, solo con funzioni di 
accesso ai dati PC. 

Seagate 
Crystal Info 

Realizzato in un'unica struttura 
facilmente gestibile, Seagate 
Crystal Info (conosciuto con il 
nome in codice BlackWidow, 




Seagate 

Holos 


si; \r;\ri: crystv. 

REPORTS 

PROFESSIONAL 


let¬ 
teralmente Vedova Nera) è un 
sistema di reporting e analisi di 
dati che permette di distribuire 
le informazioni su tutti i livelli 
dell'impresa; gli utenti busi¬ 
ness possono accedere e inte¬ 
ragire con report predefmiti 
oppure creare query e report 
personalizzati. I report possono 
essere pianificati, le richieste di 
elaborazione demandate a vari 
server e i risultati possono 
essere condivisi dai vari livelli 
dell'organizzazione. Uno dei 
suoi vantaggi è che consente e 
incoraggia la condivisane di 
informazioni e la loro distribu¬ 
zione attraverso l'impresa. E', 
in effetti, la risposta alla richie¬ 
sta da parte del mercato di 
strumenti OLAP a costi com¬ 
petitivi, le Client license di 
BlackWidow offrono la possibi¬ 
lità di accedere in modo sicuro, 
di visualizzare, di programmare 
e di analizzare i report esistenti 
(sia relazionali, sia OLAP) attra¬ 
verso l'Info Desktop o tramite 
un Web browser. E' disponibile 
in Italia da subito a lire 
3.225.000 (più iva) per 5 utenti. 


Qui siamo di fronte ad 
un ambiente di svilup¬ 
po integrato per le ap¬ 
plicazioni di Business 
Intelligence progettato 
per applicazioni su 
larga scala; fornisce un 
elevato valore, informa¬ 
zioni coerenti e aggior¬ 
nate direttamente agli 
utenti finali. Disegnato 
appositamente per ope¬ 
rare con installazioni IT 
preesistenti, Seagate 
Holos si integra con le 
applicazioni informati¬ 
che standard degli 
ambienti medio-grandi, 
come data-base relazio¬ 
nali, sistemi di posta 
elettronica, sistemi 
legacy e anche fogli elet¬ 
tronici nelle postazioni client. 
Seagate Holos è costruito su un 
modello client/server e contiene 
tutti gli strumenti necessari per 
sviluppare applicazioni ad alte 
prestazioni soluzioni per le 
grandi imprese con funzionalità 
OLAP, integrazione con sorgen¬ 
ti di dati sottostanti e strumenti 
per il reporting, l'analisi e la pre¬ 
visione statistica, l'elaborazione 
di modelli evolutivi e funzioni di 
data mining. Seagate Software, 
una consociata di Seagate 
Technology Ine. (110 mila 
dipendenti, fatturato intorno ai 
10 miliardi di dollari), realizza 
strumenti e applicazioni nei set¬ 
tori del B.l e della gestione 
delle informazioni e delle infra¬ 
strutture, compresa la gestione 
di rete, sistemi e archivi, ha sta¬ 
bilito relazioni strategiche con 
Microsoft, Novell, IBM, H-P, Ca- 
bletron e altri leader industriali 


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Seagate Software IMG Italia 

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Viper è un marchio deposilalo della Olrecled Electronics, Ine., utilizzato sotto licenza. 

Riva 128 è un marchio commerciale della NVIDIA Corporation e della SGS-THOMPSON Mlcroelectronlcs. 


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Arrivano i nuovi monitor IIYAMA ad alta risoluzione 

IIYAMA introduce una nuova linea di monitor chiamati Vision Master, modelli 
da 17" con nuovi standard qualitativi. 


Il modello base proposto è il 
Vision Master 17. dotato di 
un'area di lavoro pari a 
320x240 mm e di una risolu¬ 
zione massima di 1600x1200 
dpi con una frequenza di 
refresh pari a 69 Hz, Ideale 
per workstation di supporto in 
studi grafici, è adatto ad appli¬ 
cazioni professionali di edi¬ 
ting video ed assicura un 
favorevole rapporto quali¬ 
tà/prezzo. 

Vision Master 17 ES è invece 
pensato per la multimedialità, 
dato che integra alle caratte¬ 
ristiche del modello base una 
coppia di casse da 1,5 watt; 
con la predisposizione al 
suono tridimensionale, è il 
monitor pensato per chi vuole 
il massimo dalle applicazioni 
interattive, siano essi video- 
giochi od educativi su CD¬ 
ROM 

Ai vertici della gamma si col¬ 
loca, invece, il Vision Master 



PRO 17, caratteriz¬ 
zato dall'adozione 
del tubo catodico 
DiamondTron che 
incrementa l'area di 
lavoro disponibile 
fino a 325x243 mm, 
e porta a 72 Hz la 
frequenza di refresh 
alla risoluzione mas¬ 
sima di 1600x1200 
dpi. 

Dedicato al profes¬ 
sionista, il PRO 17 
beneficia dei van¬ 
taggi della tecnolo¬ 
gia DiamondTron di 
Mitsubishi, che otti¬ 
mizza la definizione dei singoli 
punti andando oltre il concet¬ 
to di dot pitch, sostituito da 
quello di 'aperture grille". 

Sui tre modelli, che soddi¬ 
sfano le più recenti normati¬ 
ve internazionali, Concordia 
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Videoconferenza su Lan migliorata grazie a SecureFast 

Il nuovo LANscape 2. 0 di IVC, potenziato dall’architettura di switching 
SecureFast di Cabletron, fornisce prestazioni senza precedenti nella videocon¬ 
ferenza su reti IP. 


Cabletron Systems e Intelect Visual Communi¬ 
cations Corp,, una divisione di Intelect Com¬ 
munications Systems Ltd, hanno annunciato 
un'iniziativa congiunta nei campi dello sviluppo 
tecnico e del marketing, per promuovere ed 
affermare l'utilizzo del supporto IP Multicast 
nelle applicazioni di videoconferenza. 
"Supportando I IP Multicast - ha affermato Peter 
Bassett, Vice Presidente Vendite e Marketing di 
IVC - LANscape 2.0 fornisce una qualità video 
molto elevata, sia che si tratti di videoconferen- 
ze o della trasmissione di video in diretta. L'IP 
Multicast permette di inviare un solo messag¬ 
gio, una sola volta, a tutti i partecipanti. Rende 
quindi possibile la riduzione dei carichi di lavoro 
tipici della trasmissione video o delle videocon¬ 
ferenze con piu di due partecipanti' 

La collaborazione prevede anche una serie di 
test per verificare l'interoperabilità tra il sistema 
di videoconferenza desktop LANscape 2.0 di IVC 
e i servizi di rete SecureFast di Cabletron, la 
prima soluzione di switching a livello 3 che sup¬ 
porta una tecnologia IP Multicast, utilizzando il 


protocollo IGMP (Internet Group Messaging 
Protocol) definito dallo IETF. Agli utenti finali 
viene cosi offerta una delle prime applicazioni 
basate su LAN che impiegano lo switching a 
livello 3 e la tecnologia IP Multicast, garanzia di 
una superiore velocità di trasmissione dei conte¬ 
nuti multimediali e di un livello di qualità 
audio/video senza precedenti 
LANscape 2.0 si basa sul protocollo IP, quindi 
funziona su qualsiasi rete (comprese Ethernet, 
Fast Ethernet, Gigabit Ethernet, TI/EI, ATM e 
SONET), permettendo agli utenti di selezionare 
via software il protocollo di trasmissione TCP o 
UDP 


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Cabletron Systems Srl 

Strada 2 Palazzo Ci. 
20090 Milanofiori, Assago (MI), 
Tel 02.892202.1 


Al Guggenheim Museum di Bilbao 
è di scena la tecnologia IBM 

L'inaugurazione del Museo Gug¬ 
genheim di Bilbao in Spagna, 
avvenuta il 18 ottobre scorso, ha 
rappresentato indubbiamente un 
evento di risonanza internaziona¬ 
le da un punto di vista culturale, 
artistico e politico-sociale. Il 
nuovo museo, che sarà dedicato 
all'arte americana ed europea del 
ventesimo secolo, si inserisce in 
un programma di nuova espan¬ 
sione urbanistica della città di 
Bilbao, la capitale storica della 
regione dei Paesi Baschi. 

Un museo dalle forme particola¬ 
ri, un azzardo architettonico che 
ha riscosso subito un enorme 
successo si coniuga con l'aspet¬ 
to tecnologico, che merita di es¬ 
sere ricordato, dato che ha avuto 
un ruolo decisivo ai fini della rea¬ 
lizzazione di un progetto cosi 
ambizioso, 

L'architetto americano Frank 
Gehry, che ha iniziato a disegna¬ 
re il Museo nel 1991, ha infatti 
utilizzato "Catia", il software 
CAD per la progettazione com¬ 
mercializzato da IBM, per realiz¬ 
zarne il modello virtuale. 

Il progetto è la prima opera d ar¬ 
te del museo stesso; l'opera 
architettonica è costituita da un 
complesso di edifici, gallerie, un 
auditorium, un ristorante, un'a¬ 
rea di vendita, uffici amministra¬ 
tivi, tutti collegati tra loro da un 
enorme atrio centrale. Dislocato 
sotto uno dei ponti più importan¬ 
ti di Bilbao, il Puente de la Salve, 
il museo incorpora la struttura 
all'interno del progetto, sotto un 
tetto scultoreo raffigurante un 
gigantesco fiore metallico. 

Dal suo studio di Santa Monica 
in California, Gehry ha modellato 
questo complesso architettonico 
in modo digitale usando gli stru¬ 
menti di progettazione forniti da 
Catia di IBM. Anche i dettagli del 
progetto, sia interni che esterni 
del museo, sono stati consegna¬ 
ti ai subappaltatori spagnoli in 
formato Catia. Questi, a loro 
volta, hanno collaborato con 
ABGAM, agente IBM e centro di 
competenza Catia/CADAM spa¬ 
gnolo, per l'analisi del lavoro da 
svolgere. 

Per dare un'idea dell'Impegno 
tecnologico che ha comportato il 
progetto del Museo, basti pen¬ 
sare che è stato necessario 
costruire modelli 3D di ogni 
parte della superficie esterna 
(realizzata in pietra e titanio), di 
ogni struttura portante interna e 
di tutti i vani scala. 


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Da Compaq i primi server con architettura Highly System 

Compaq Computer Corporation annuncia quattro nuovi server Compaq ProLiant, i primi del settore 
caratterizzati da un'architettura di sistema ad alto parallelismo (Highly Parallel System Architecture), una nuova 
concezione basata su standard che esalta le prestazioni del sistema raddoppiando la memoria e la larghezza 

di banda PCI (Peripheral Component Interconnect). 




inni 


111 


Questa tecnologia è stata sviluppata da Compaq 
in collaborazione con Reliance Computer 
Corporation (RCC), che la mette a disposizione 
di tutti i produttori di server Grazie ad accordi 
strategici di partnership e a un'innovativa espe¬ 
rienza di engineering, Compaq è la prima 
società ad offrire ai clienti questa potente archi¬ 
tettura, che usa doppi controller di memoria e 
bus PCI dual-peer per trasferire dati in parallelo 
tra ciascuna CPU e sottosistemi cntici come la 
memoria e le unità disco. I nuovi server ProLiant 
sono anche dotati di Compaq Integrated 
Remote Console, che svolge funzioni di gestio¬ 
ne remota, compresa la possibilità di far ripartire 
il sistema a distanza, a prescindere dal sistema 

operativo di rete, e di Automatic Server _ 

Recovery, che riavvia automaticamente il server 
dopo un errore o un guasto critico dell hardware o 
del software, il server salva le informazioni sull'errore in un apposito 
registro (server health log), fa ripartire il sistema ed eventualmente 



avverte l'amministratore di rete Entrambe le funzioni 
offrono evidenti e fondamentali vantaggi per filiali e 
uffici distaccati che non dispongono di uno staff on- 
site Per rendere più brevi gli interventi di assistenza 
e ridurre i costi di manutenzione e di upgrade, i tre 
nuovi server Compaq hanno uno chàssis studiato per 
semplificare l’accesso ai principali sottosistemi 
Questi server sono già predisposti per 120 e montano 
su ciascun modello il nuovo connettore Compaq 120, 
che supporterà in futuro acceleratori I/O basati sugli 
standard, per una scalabilità I/O intelligente. Il server 
Compaq ProLiant 5500 parte da un prezzo di lire 
A 20.323.000 (IVA esclusa). ProLiant 3000 sarà dispo¬ 
nibile a partire da lire 11.265.000. ProLiant 1600 da 
lire 7.961.000 e ProLiant 1200 da lire 5.856.000 


Compaq Computer Spa - Milanofiori, Strada 7, Palazzo R. 
20098 Rozzano (MI), Tel. (02) 57.59.01 



Non nascondiamoci 


dietro un dito. 


Buggerati e rassegnati, le nuove 0 
Protezione HASP (e il loro prezzo) 
non vi lasciano più scuse... 

Tutti sappiamo che ogni anno l'uso illegale del software vi priva di buona 
parte dei guadagni. E sappiamo altresì che oggi è possibilissimo difendersi: 
infatti, sempre più svluppatori di programmi, ovunque nel mondo, proteggono I 
loro investimenti con le chiavi HASP. Con quale risultato? Vendono di più e vivono 
tranquilli. HASP è largamente riconosciuta come la soluzione più avanzata a livello mondiale 
per la protezione di applicativi: perchè Hasp offre più sicurezza di qualunque prodotto 
similare, più affidabilità, più funzioni, più facilità d’uso. In sostanza perché: 

HASP è ‘‘La Numero 1" 

la più piccola nelle dimensioni, la più grande nelle prestazioni 

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MemoHASP “la migliore tra le chiavi di protezione prodotte dalle quattro più importanti 
C ompagnie a livello mondiale". 



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le modalità di acquisto; questi prodotti possono avere la confezione esterna diversa dal prodotto standard. Telelonare per conterma. S.E.& O. 






















































Con questo annuncio si amplia l'iniziativa di Candle nell'elaborazione aperta basata su messaggi 


Candle amplia le soluzioni in ambiente mìddleware con Auto Bridge e software “Roma” 


Il software Roma collega gli ambienti di messaggistica IBM e Microsoft. 

Presentata a Cannes, durante il Gartner Group Symposium, l'ultima versione, ancora in beta test. 


di Francesco Fulvio Castellano 


Tra le varie aziende che al 
Symposium 97 di Gartner 
Group a Cannes erano presenti 
con prodotti innovativi, la 
società statunitense Candle 
Corp. di Santa Monica, Cali¬ 
fornia, si è fatta notare come la 
più attiva nella comunicazione e 
nel lancio di un suo nuovo pro¬ 
dotto. Durante una conferenza 
stampa ha presentato il softwa¬ 
re Roma che, con la nuova fun¬ 
zione di "bridge", si attiva 
uando gli utenti utilizzano 
alcon e MQSeries contempo¬ 
raneamente. Ma vedremo più 
avanti come e perché. 

Con questo annuncio si amplia 
ora l'iniziativa di Candle nell'ela¬ 
borazione aperta basata su 
messaggi, nome in codice 
"Roma" Il software è ora in 
grado di offrire una potente 
soluzione per collegare i siste¬ 
mi di messaggistica di IBM e 
Microsoft. Con il software 
Roma gli utenti potranno utiliz¬ 
zare un'interfaccia unica per 
accedere a MSMQ di Microsoft 
e a MQSeries di IBM. Questa 
funzionalità consente di scrive¬ 
re applicazioni di messaggistica 
utilizzabili su entrambi i sistemi. 
Grazie a una directory basata 
sul protocollo Lightweight 
Directory Access Protocol 
(LDAPI, la società americana 
fornirà inoltre una nuova tecni¬ 
ca per la ricerca e la localizzazio¬ 
ne delle risorse applicative. 
Cos’è Auto Bridge? Facciamo 


un esempio. Le funzionalità di 
Roma nella precedente versio¬ 
ne consentivano alle applicazio¬ 
ni di utilizzare sia Falcon, sia 
MQ (attraverso un'API comu¬ 
ne); ora, la nuova funzione di 
"bridge", si attiva invece quan¬ 
do gli utenti utilizzano Falcon e 
MQSeries contemporaneamen¬ 
te. E cosi Roma adotterà auto¬ 
maticamente, attraverso la 
directory LDAP, questa funzio¬ 
nalità quando sarà necessaria. 
Un'applicazione può collegarsi a 
Roma sia attraverso MQSeries 
che tramite Falcon, e poi utiliz¬ 
zare LDAP per trovare altre 
applicazioni con cui colloquiare. 
Quando Roma avverte che 
un'applicazione si vuole collega- 
re a un’altra applicazione che 
utilizza la stessa tecnologia di 
messaggistica, il collegamento 
avviene in modo diretto 
Quando invece le applicazioni 
utilizzano sistemi di messaggi- 
stica diversi, un bridge Roma si 
frappone in maniera automatica 
e dinamica tra i due sistemi. 
L'intero processo è compieta- 
mente trasparente allo svilup¬ 
patore di applicazioni e riduce 
l’amministrazione di sistema, 
migliorando sensibilmente la 
produttività. 

Aubrey Chernick, Chairman e 
CEO di Candle Corporation, che 
ha personalmente presentato il 
nuovo prodotto alla stampa, ha 
dichiarato: "Gli utenti attual¬ 
mente in beta test sono molto 


soddisfatti dei vantaggi aggiun¬ 
tivi che il bridging intelligente 
può apportare al progetto 
"Roma": si tratta di un ulteriore 
passo avanti per portare i van¬ 
taggi della messaggistica in 
ambiente aperto ai nostri clien¬ 
ti". I vantaggi offerti da Roma 
sono quattro e vediamo in sin¬ 
tesi quali, 

1 - Consentirà alle applicazioni 
di girare su numerosi prodotti 
middleware di messaggistica, 
assicurando la flessibilità 
necessaria per passare da un 
prodotto a un altro senza modi¬ 
ficare l'applicazione. 

2 - Ridurrà i costi e i tempi di 
sviluppo delle nuove applicazio¬ 
ni proponendo un approccio 
coerente per la progettazione 
delle applicazioni di messaggi¬ 
stica e per la comunicazione. 
Via le API di messaggistica, 
quindi: gli sviluppatori e gli ISV 
(Independent Software Vendor) 
opereranno con un'unica inter¬ 
faccia Roma 

3 - Il protocollo LDAP consente 
di localizzare le applicazioni e di 
indirizzare i dati In modo dina¬ 
mico all'Interno dell'intera rete, 
riducendo ulteriormente i costi 
di sviluppo e facilitando l’ammi¬ 
nistrazione del sistema. 

4 - Infine, ridurrà i rischi facen¬ 
do leva su un software consoli¬ 
dato che velocizza l’implemen- 
tazione delle applicazioni di 
messaggistica senza legare i 
clienti a un sistema specifico. 



Aubrey Chernick Chairman & CEO 
di Candle Corporation. 


Candle Corp. (da poco ha aper¬ 
to una Candle Southern Europe 
Operauon a Milano) è una tra le 
società più avanzate nello svi¬ 
luppo e la fornitura di soluzioni 
per Networked Business. 
Dell'offerta fanno parte le Solu¬ 
tions for Networked Applica¬ 
tions, costituite da software e 
servizi per progettare, sviluppa¬ 
re e gestire applicazioni busi¬ 
ness. 

L'azienda ha celebrato nel ’96 il 
suo ventesimo anno di attività e 
impiega oggi oltre 1500 profes¬ 
sionisti in 55 uffici distribuiti in 
tutto il mondo. 


A Bologna c’è Campus, il primo food and Internet Court d’Europa 


Il giorno 19 novembre in Via Monte- 
grappa 11 a Bologna, dietro P.zza 
Maggiore e a dieci minuti a piedi dalla 
Stazione, è stato inaugurato Campus, 
uno dei più innovativi progetti distributi¬ 
vi connessi al mondo della ristorazione, 
dell'informazione e dell'intrattenimen¬ 
to. 

Concerti jazz, classici, jam session, 
poesia e musica, rassegne video, 11 
computer in collegamento Internet (la 
zona Netsplore), un American Cafè 
Restaurant attivo dalle 7 della mattina 

104 



alle 2 di notte, la possibilità di acquisto 
di CD-ROM, costituiscono l'insolito ed 
efficace scenario su cui si muoverà una 
clientela di varia provenienza sociale, 
differenziata per orari, interessi ed età. 
Si tratta della evoluzione degli Internet 
Cafè, abbinati ad uno spazio ampio, 
confortevole e divertente in cui intera¬ 
giscono due aree commerciali: Crazy 
Bull e Netsplore ed in grado di soddi¬ 
sfare le più disparate esigenze di un 
consumatore alla ricerca di luoghi alter¬ 
nativi. 

MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 















Aztech WaveRider Platinum-3D: una scheda audio da 96 voci reali 

Add On ha annunciato la disponibilità sul mercato italiano di Aztech WaveRider Platinum-3D, una scheda 
sonora di alto livello che sfrutta il sistema di sintetizzazione wavetable capace di riprodurre 96 voci contro 
la maggior parte delle altre soluzioni wavetable oggi disponibili, dotate di una polifonia di 32 voci. 


Il Compound Synthesis Engine è un sistema che 
utilizza pienamente le capacità multimediali dei 
processori Intel Pentium con MMX sfruttando il 
motore di sintetizzazione wavetable hardware 
standard (Basic Engine) al quale aggiunge le fun¬ 
zionalità del motore wavetable software 
(Enhanced Engine) per ottenere 96 voci. Grazie 
Compound Synthesis Engine e alla memoria 
ROM wavetable da un megabyte è possibile 
riprodurre 128 strumenti e 132 tonalità d 
percussione II grande vantaggio di questa 
scheda sonora è rappresentato dalla possibi¬ 
lità di mappare i suoni prodotti da ogni singo 
lo musicista, operazione impossibile con una scheda a 32 voci, 
perché in un'orchestra completa ci sono mediamente tra i ses¬ 
santa e gli ottanta elementi. Tra le caratteristiche tecniche della 
scheda Aztech WaveRider Platinum-3D spiccano la qualità 
audio CD sia in riproduzione sia in registrazione a 16-bit; gli 
effetti sonori 3D integrati, il sintetizzatore vocale FM Yamaha 
OPL3 a 20 voci integrato e, naturalmente, il sintetizzatore 



wavetable a 96 voci. Altre funzioni sono rap¬ 
presentate dalla compatibilità con lo standard 
Plug and play che assicura una facile installa¬ 
zione sia della scheda sia del software; i dri¬ 
ver audio full duplex che permettono di ese¬ 
guire sessioni di comunicazione audio via 
Internet senza interruzioni; il supporto degli 
standard Sound Blaster e Windows Sound 
System e Adlib di Microsoft; la compatibilità 
con lo standard MIDI e la possibilità di gesti¬ 
re diverse fonti di ingresso audio: Digital 
Audio, FM, microfono e lettori CD, La scheda 
è dotata di quattordici software applicativi per 
la gestione di tutte le funzionalità, del manuale multilingue e di 
una cuffia stereofonica di alta qualità. La scheda Aztech è già 
disponibile al prezzo di lire 115 000 (IVA esclusa) 


>VE & CHI- 

Add On Srl - Via Stefim 2, 20125 Milano, Tel. (02) 66988357 




MAFIA: STORIA, MISTERI E PROTAGONISTI 


LA STORIA DELLA MAFIA dalle orìgini ai giorni nostri 


Un eccezionale reportage 
che ti permetterà di immer¬ 
gerti nella storia e nei misteri 
della mafia, un modello cri¬ 
minale di gestione del pote¬ 
re. Tutto è rigorosamente 
documentato e vero. Testi, 
foto, filmati, musiche, tabel¬ 
le sapientemente armoniz¬ 
zate, abbinate, avvicinate, si 
illuminano vicendevolmente 
in un modello duttile e facil¬ 
mente fruibile anche ai 
ragazzi in età scolare, per i 
quali il “fenomeno" mafioso 
non sarà più un mistero. 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


105 














Da Panda Software arriva l’assicurazione antivirus 


Panda Software ha pensato di fornire un servizio antivirus basato su 
una filosofia innovativa: protezione antivirus, 24 ore al giorno, 365 giorni 
all'anno. 


Quando si acquista l'assicu¬ 
razione antivirus, per tutto il 
periodo coperto dall’assicura¬ 
zione si avrà diritto ad una 
serie di servizi. Vediamoli: 
SOS Virus: servizio con il 
quale Panda Software è 
impegnata nella soluzione di 
nuovi virus in un massimo di 
24 ore (nel 96% dei casi) 
senza ulteriori costi Questo 
servizio è attivo anche il 
Sabato e la Domenica. 

24h - 365d Hot-Line, un ser¬ 
vizio Hot-line per la clientela 
attraverso telefono, fax, 
Internet, o e-mail 24 ore al 
giorno per 365 giorni all'an¬ 
no Il servizio Hot-Line è 


curato personalmente da 
tecnici specializzati di Panda 
Software. 

Aggiornamenti: i clienti del¬ 
l'assicurazione antivirus di 
Panda Software riceveranno 
ogni mese direttamente a 
casa, o in ufficio, l'aggiorna¬ 
mento su CD-ROM o via 
Web. 

Con questi aggiornamenti 
riceveranno non solo la 
capacità di riconoscere e 
neutralizzare nuovi virus, ma 
godranno delle nuove tecno¬ 
logie che saranno incorpora¬ 
te nel prodotto in costante 
evoluzione. 

L'assicurazione antivirus 


Tutti i servizi sono operativi 
al 100% in tutto il mondo. 


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Panda Software Italia 

Tel. (02) 24202-208 
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e-mail: Ipanda igperuzzo coni 


potrà essere acquista¬ 
ta o rinnovata con la 
periodicità che meglio 
si adatta alle diverse 
aziende: uno, due o 
tre anni, con conse¬ 
guente flessibilità 
della durata del con¬ 
tratto di assicurazio¬ 


ne. 

Provare il prodotto prima del¬ 
l'acquisto: Panda Software 
ha disponibili versioni com¬ 
plete dei suoi antivirus, total¬ 
mente operative per il perio¬ 
do di un mese, con il propo¬ 
sito di permettere la valuta¬ 
zione del prodotto prima del¬ 
l'acquisto. 



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- velocità 1 ,9Mbps [III 

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Dove trovare Italsel: 


- Alcor 1 

- Buffetti 

- Comet 

- Compagnia Italiana 
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• Computer Discount 

• Continente 

- Compy 

- Coop Adriatica 

• Cosi 

- Cyberstore 

- Eltrongross 
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- Hoepli 

- Infoteca 

- Librerie Feltrinelli 

- Librerie Mondadori 

• Media World 
■ Megabyte 

- Metro 

• Micronix 

- Mondadori 
Informatica Center 

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Informatica Corner 

• Quotha 32 

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Un Mac sul PC grazie a Gemulator 98 

Emmesoft annuncia la disponibilità del nuovo emu¬ 
latore Macintosh per Windows. 





Arriva Gemula¬ 
tor 98, un vero 
e proprio emula¬ 
tore hardware, 
con un cuore 
Mac originale 
inserito stabil¬ 
mente nel PC, 
che consente di 
avere un Macin¬ 
tosh sul proprio 
sistema Win¬ 
dows. Non si 
tratta quindi di una lenta 
emulazione software, ma di 
un hardware in grado di far 
girare il System 6, System 7, 
System 7.5 e di eseguire 
anche i programmi che acce¬ 
dono all'hardware diretta- 
mente. 

Tra ì modelli Mac direttamen¬ 
te emulati troviamo: Mac 
128, Mac 512, Mac Plus, 
Mac SE, Mac Classic, Mac 
LC, Mac II, Mac Ilei, Mac 
llcx, Mac Classic II. 
L'emulazione delle CPU 
Motorola significa che, oltre 
a Macintosh, il PC può emu¬ 
lare anche un computer Alari 
(Gemulator infatti è nato, nel 
1992, proprio come emulato¬ 
re Alari). 

Sulla scheda ISA trovano 
posto due diverse serie di 
ROM: di conseguenza è cosi 
possibile installare nel PC 
una terza piattaforma. 
L'attuale "Standard Edition" di 
Gemulator permette anche 
l'emulazione Atari 800 XL e 
XE, ST e STE. Mega ST e 
STE (TOS ROM 1 0/2.06), 
mentre la prossima 'Advan¬ 
ced Edition" consentirà 
anche l'emulazione del TT 
(TOS 3.06). 

Gemulator accetta le ROM 
originali Apple datate 1984- 
92, dai mitici famosi 128 e 
512 (2-chip) fino alla famiglia 
LC e Mac serie II (4-chip), 
emulando i processori Moto¬ 
rola serie 68000 (già adesso, 
con la versione "Standard 
Edition" in commercio) unita¬ 


mente ai loro fratelli maggiori 
68020, 030 e 040 con l'an¬ 
nunciata "Advanced Edition 
5.1", presentata in questi 
giorni al MacWorld Expo di 
San Francisco. 

Avendo a disposizione un 
processore Pentium Pro a 
200 MHz. Gemulator 98 è in 
grado di eseguire i program¬ 
mi Mac alla velocità di un 
68030 a 150 MHz. 

Per l'installazione è richiesta 
una scheda ISA 8 bit con le 
ROM Apple (acquistabili 
separatamente o ricavabili da 
un Mac usato). La scheda 
viene inserita nel PC, senza 
cablaggi né saldature II 
software a corredo, su CD¬ 
ROM, permette di installare 
l'emulatore Mac all'interno di 
Windows, utilizzando Win¬ 
dows Explorer o il File Ma¬ 
nager, 

I prezzi di Gemulator 98 
sono: per la "Standard Edi- 
tion" 280.000 lire IVA esclusa 
(senza ROM), mentre il prez¬ 
zo indicativo per Gemulator 
98 "Advanced Edition" è di 
390.000 lire (senza ROM). 


DOVE & CHI - 

Emmesoft 

Via S. Donato 49, 
10144 Torino, 
Tel. (011)484309 


CoFax: l’ISDN su misura 

La CoFax si è andata specializzando negli ultimi anni 
verso il mercato ISDN, proponendo una vasta gamma 
di prodotti che vanno dalle schede interne a 64K per 
computer, ai Terminal Adapter, ai sistemi di video¬ 
conferenza su ISDN. 


Una soluzione "classica" 
prevede la scheda ISDN 
Speed Win, una scheda 
interna per bus ISA che 
permette di connettere un 
Personal Computer ad un 
accesso base ISDN. La 
scheda Speed Win ha 
un'architettura di tipo ISA 
a 16 bit e supporta lo stan¬ 
dard Plug&Play: è quindi di 
immediata e facile installa¬ 
zione. Garantisce inoltre il 
pieno utilizzo di uno o di 
entrambi i canali B della rete ISDN, con supporto per trasmissioni a 
64K oppure a 128K grazie al bundling dei canali B I protocolli dati 
supportati sono 1X75, il PPP ed il protocollo EFT Può quindi essere 
utilizzata per applicazioni di accesso remoto a BBS, per accedere alla 
rete Internet oppure per applicazioni di trasferimento file. La scheda 
Speed Win dispone dei driver CAPI 1.1 e 2 0 solo per l'ambiente 
operativo Windows 95, e dell'interfaccia NDISWAN mmiport driver 
L'interfaccia CAPI (Common Application Program Interface) è utilizza¬ 
ta dalla maggior parte degli applicativi software di comunicazione per 
ISDN, come per esempio il software RVS-COM light fornito in dota¬ 
zione con la scheda. UNDISWAN miniport driver è invece l'interfac¬ 
cia che in Windows 95 permette di utilizzare sulla scheda ISDN l'ac¬ 
cesso remoto della Microsoft. In questo modo è possibile utilizzare 
la scheda Speed Win per accedere alla rete Internet oppure per l'ac¬ 
cesso remoto a LAN attraverso l'accesso remoto di Windows 95. A 
corredo con la scheda viene inoltre fornito il software RVS-COM, che 
permette di utilizzare la scheda Speed Win per trasmettere e riceve¬ 
re fax, per il trasferimento file, per l'emulazione di terminale oppure 
come modem virtuale con applicativi Hayes-AT La scheda Speed 
Win quindi permette, con una economica spesa e con una facilità di 
installazione e di utilizzo, di dotare il proprio PC delle più avanzate 
capacità trasmissive. Le schede Zoom TA/S e DUOIS garantiscono il 
pieno utilizzo della rete ISDN, raggiungendo velocità di trasferimento 
di 460,8 Kpbs grazie alla compressione dati ed al bundling dei canali 
Ciò garantisce un'elevata velocità nell’accesso ad Internet, nella con¬ 
nessione remota a reti LAN ed un'elevata qualità nel trasferimento 
dei segnale video. Le schede Zoom si collocano nella famiglia ISDN 
con una proposta anicolata nella Zoom TA/S e Zoom DUO/S. 
Supportano i protocolli dati X.75, V. 120 e V 110 ed il modello Zoom 
DUÒ/S ha anche un fax/modem analogico integrato, che supporta lo 
standard V.34plus (33.6 Kbps) e trasmissioni fax di Classe 1 e 2. La 
scheda Zoom DUO/S con il fax/modem assicura quindi la piena inte- 
roperabilità tra la rete ISDN e la rete analogica, senza bisogno di 
dover utilizzare il vecchio modem/fax su una porta analogica nel caso 
si volessero spedire dei fax. Entrambi i modelli inoltre sono dotati di 
una porta per la connessione di una cornetta telefonica (fornita unita¬ 
mente con le schede) allo scopo di utilizzare al meglio anche le fun¬ 
zionalità in fonia della rete ISDN. Le schede sono facilmente installa¬ 
bili grazie al supporto Plug&Play per un’installazione semplice ed 
immediata, l’interfaccia ISDN SO è integrata. Per quanto riguarda la 
velocità di trasmissione. 2 canali a 64 Kbps; 128 Kbps utilizzando il 
protocollo MultiLink PPP (IMI—P); fino a 460.8 Kbps con bundling dei 
canali e compressione dati. 



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CoFax Telematica - Viale dei Colli Portuensi 110/A,, 00151 Roma. 
Tel. (06) 58201362. imtp://www.cotax.i1 


108 


MCmicrocomputer n. 180-gennaio 1998 

























Nomai: nuovo hard disk removibile e CD riscrivibile 

Nomai annuncia la disponibilità del nuovo hard disk rimovibile Nomai 750, che offre un'elevata capacità, 
prestazioni ad un prezzo contenuto, e il nuovo lettore CD multifunzionale Nomai 680. RW che si basa sulla 
più avanzata tecnologia 6x read/2x mite e consente di riscrivere i CD fino a mille volte. 


L'hard disk removibile Nomai 750 ha una capa¬ 
cità di 750 MB ed è poco più grande di un comu¬ 
ne floppy disk, ma offre una capacità pari ad 
oltre 600 volte e le prestazioni di un hard disk. 

Per esempio, gli utenti possono memorizzare fino 
ad 80 minuti di filmati MPEG, o 74 minuti di CD 
Audio, oppure oltre 100 immagini ad alta risoluzione 
su ciascuna cartuccia. 

I dischi sono robusti, leggeri e portatili e sono ideali per 
operazioni di memorizzazione addizionale, back up e scambio di 
dati Inoltre, il drive fornisce compatibilità con le cartucce 
SyQuest 135 e 270 MB e, naturalmente, Nomai 540 

II nuovo lettore CD multifunzionale Nomai 680.RW permette di 
duplicare qualunque formato CD: ROM, audio, video ed è parti¬ 
colarmente adatto per effettuare operazioni di backup, archivia¬ 
zione e scambio di dati su piattaforme PC e Macintosh. 

Il Nomai 680.RW offre numerosi vantaggi: può essere usato 
come un veloce lettore di CD-ROM, offre una qualità pari a quella 
di un masterizzatore professionale CD, ma, utilizzando i più 
recenti supporti ad elevata sensibilità di Nomai, consente di scri¬ 


vere e riscrivere i CD fino a mille volte, Nomai 680.RW 
è disponibile in versione esterna per collega¬ 
mento alla porta parallela o in versione inter¬ 
na ed include il software necessario per pre- 
masterizzare e duplicare i CD e per supporta- 
I re il trasferimento dei dati "Direct to Disc'. Gli 
utenti potranno utilizzare il nuovo formato 
UDF (il formato standard dei nuovi prodotti DVD) cosi 
come i classici formati CD (ISO 9660, CD-CD, ecc.) Il formato 
UDF consente il trasferimento dei dati in modalità drag and drop 
ed offre la possibilità di utilizzare il CD-RW come un floppy ma 
con una capacità superiore di 450 volte e maggiori prestazioni 
I prodotti Nomai sono distribuiti in Italia da: Aesse, Anteg, 
Electromque d2, Esselte, Farp Electronica, Hot Line, Mactronics 
Data Systems. Mitas. Modo. Turnover, Vegstore. 

* ohi - 

Nomai - 188, rue de la Libertà - B.P. 141 • 50301 Avranches 
Cedex - France, Tel. (33) 02.33.89 16.00 




90.000 120.000 120.000 


Frequently Asked Questioni 


Cosa offrite di diverso per la 
mia presenza in Internet ?” 


Answer 1 : 


\N i o 


RapidSite 




tanto per cominciare: 

Answer 2: k... 


tanto per continuare: 


Thlnhlng 


http://wwmind.Wn 


Tel. 02-89159094 



i uuaicne r 





Professional 


1 Personal 



Registrazione Dominio 

• 

• 

* 

T Traffico dati massimo mensile 

325 MB 

1000 MB 

2000 MB 

1 Spazio dati su disco 

10 MB 

20 MB 

50 MB 

Caselle di posta elettronica 

1 

5 

10 

Autortspondltori 

3 

10 

15 

Forwardlng 

3 

10 

15 

Statistiche dettagliate 

• 

■ 

• 

Anonymous FTP server 


• 

• 

Supporto di script CDI 


• 

• 

Supporlo Microsoft FrontPage 


• 

• 

Motore di ricerca Exite! 

Rea! Audio! Video 

SSL secure server 
mSQL database server 

Supporto Cybercash 

Shopping Cari program 


• 

• 

• 

• 

• 


Costo setup iniziale 

Tutti I nostri Piani prevedono la repislraziona del nome di dominio. Es: www.nome.cont/ 


MCmicrocomputer n 180 - gennaio 1998 


109 











































Sarà costruito a Thames Valley (U.K.) il modernissimo centro CA Headquarters per l'Europa 


Da Computer Associates Enterprise/Csi per la gestione dei desktop e controllo costi 

L'annuncio dato a Milano da Charles B. Wang. Chairman e CEO di CA International. Ine. 
Enterprise/CSi è sostenuta da tutti i più importanti vendor di PC. La nuova generazione 
di servizi di gestione dei PC integrati nel prodotto Unicenter TNG Framework gratuitamente. 
Acquisita Avalan Technology con la linea "Remotely Possibie" per soluzioni 
di "mobile computing" basate su Internet. 


di Francesco Fulvio Castellano 


Il dinamismo di Computer 
Associates nel mondo è sem¬ 
pre più visibile Dopo la CA 
World Conference di New 
Orleans e le varie presentazio¬ 
ni al recente Comdex di Las 
Vegas, ecco che a Milano, tre 
giorni dopo, riunisce la stam¬ 
pa europea (del Mediterraneo, 
cioè Italia, Spagna, Portogallo, 
mentre I’"elite" del nord era 
stata riunita due giorni prima a 
Londra) per un incontro al 
Principe di Savoia, Dopo una 
carrellata di dichiarazioni in 
videotape di VIP Ida Bill Gates 
a McNeally) per dire "quanto è 
buono il nuovo prodotto di 
CA”. Sam Greenblatt, senior 
vice president di CA, ha detto, 
tra l'altro, che "questo è il 
risultato della collaborazione di 
CA con Compaq, Dell e Intel 
Corp, e altre aziende al vertice 
del mercato dei PC che ha por¬ 
tato a questa sorprendente ini¬ 
ziativa che mira a fornire ai 
reparti dei servizi informativi 
un controllo senza precedenti 
di tutti i desktop dell'azienda 
consentendo, al tempo stesso, 
una notevole riduzione del 
total cost of ownership 
(TCOr. 

E qui inizia lo "show" di Carles 
B. Wang, Chairman e CEO di 
CA. Nato a Shanghai nel 1944 
e trasferitosi con la famiglia 
negli USA nel '52, si è laurato 
alla Columbia University E' un 
noto personaggio nel mondo 
deU'IT ed è l'artefice del suc¬ 
cesso di CA nel mondo, che 
oggi fattura 4 miliardi di dollari 
e impiega oltre 10rnila persone 
in 40 Paesi I prodotti che 
hanno fatto la storia di CA 
sono. Jasmme, il database 
obiect oriented multimediale; 
Unicenter TNG. il manage¬ 
ment of thè wired enterpnse; 
Openlngres, il database tecno¬ 
logico per soluzioni mission- 


critical; e CA Discovery 2000, 
Ma entriamo nella descrizione 
del nuovo prodotto. 
Enterprise/CSi (Configuration 
Standardization Initiative), cosi 
è stata denominata questa ini¬ 
ziativa assolutamente nuova 
supportata dall'intero settore 
industriale, offre la prima solu¬ 
zione puramente software a 
livello enterpnse per rimettere 
ordine all'attuale caos di server 
e desktop presenti in ambienti 
eterogenei mediante un’ocula¬ 
ta gestione basata su politiche 
predefmite e mediante la pos¬ 
sibilità di attivare automatica- 
mente i PC al fine dì effettuare 
le operazioni di configurazione 
e manutenzione. Le soluzioni 
CA supporteranno i sistemi 
"Wired for Management" per 
l'intera azienda. Qundi integra¬ 
zione è il passa- parola: inte¬ 
grazione della gestione dei 
desktop e dei server a livello 
globale per un maggiore con¬ 
trollo della performance e del¬ 
l'affidabilità generale dei servì¬ 
zi business-critical. 
Enterprise/CSi garantisce l'e¬ 
secuzione automatica di tutte 
le funzioni per la gestione dei 
desktop e dei server compre¬ 
se l'installazione, la configura¬ 
zione e l'aggiornamento dei 
sistemi operativi; la gestione 
degli asset dell'azienda, Thelp 
desk, la gestione delle proble¬ 
matiche, la gestione della 
memoria, la protezione dei 
virus, la consegna dei nuovi 
pacchetti software e il control¬ 
lo remoto Tutte queste funzio¬ 
nalità avanzate per la gestione 
globale dei PC consentiranno 
alle aziende di. 

- ridurre i costi dì installazione 
dei nuovi PC, dei nuovi upgra- 
de e delle applicazioni automa¬ 
tizzando i task ripetitivi via rete 
in modalità remota; 

- incrementare considerevol¬ 


mente la produttività dell'uten¬ 
te finale implementando un 
approccio standardizzato per la 
configurazione dei desktop e 
dei server in base a politiche 
predefmite; 

- ridurre i costi di manutenzio¬ 
ne durante il ciclo di vita dei 
prodotti eliminando la neces¬ 
sità di recarsi ad ogni singolo 
PC per installare nuovo 
software, upgrade, o per com¬ 
piere altre attività di "hou- 
sekeeping”, 

- aumentare la disponibilità dei 
servizi critici mediante un'azio¬ 
ne di manutenzione program¬ 
mata, coerente e fuori orario; 

- rendere i tecnici molto più 
efficaci offrendo loro informa¬ 
zioni complete circa lo stato 
del desktop mediante il sup¬ 
porto DMI, accelerando cosi le 
operazioni di individuazione, 
diagnosi e soluzione dei pro¬ 
blemi. 

Entrerprise/CSi è il risultato 
degli studi sul cost of owner¬ 
ship condotti durante il proget¬ 
to MERIT (Maximizing thè 
Efficiency of Resources in IT), 
un consorzio del settore al 
quale partecipa anche CA 
Con l'annuncio di Enter- 
prise/CSÌ di Comdex, Las 
Vegas, e Milano, diversi part¬ 
ner hardware e software 
hanno organizzato delle demo 
di soluzioni gestionali compati¬ 
bili. Con demo tecniche ha 
visto tra gli altri: Intel Corp., 
Dell Computer Corp . Hewlett- 
Packard, Compaq Computer 
Corp., Arthur Andersen 
Questo prodotto è supportato 
da AMD. AST Computer, Data 
General, Fujitsu, Intergraph, 
National Semiconductor, NCR 
Corp., Packard-Bell-Nec, 
Toshiba America e Unisys 
Corp. 

Unicenter TNG Framework è 
l'unica soluzione integrata in 



Charles B Wang Chairman & CEO 
di Computer Associates. 


grado di offrire strumenti com¬ 
pleti per il network discovery, 
la gestione della topologia, il 
controllo delle prestazioni, il 
monitoraggio degli eventi e 
degli status, l'amministrazione 
della sicurezza, la distribuzione 
del software, la gestione della 
memoria, il bilanciamento dei 
carichi di lavoro la gestione 
dell’help desk e delle modifi¬ 
che, e molte altre funzioni per 
il controllo dei tradizionali 
ambienti lavorativi, nonché 
delle reti Intranet e Internet. Il 
browser DMI di Unicenter 


110 


MCmicrocomputer n. 180-gennaio 1998 










TNG è disponibile con le ver¬ 
sioni 2.1 di Unicenter TNG e lo 
stesso Framework. A questo 
annuncio, CA ha abbinato l'an¬ 
nuncio dell’upgrade di WakePC 
per Unicenter TNG e 
Framework che consente di 
attivare a distanza un PC com¬ 
patibile Wake-on-LAN o Ma- 
gicPacket per la manutenzione 
fuori orario. 

CA ha annunciato, dopo l'ac¬ 
quisizione di Cheyenne Soft¬ 
ware dello scorso anno, l'ac¬ 
quisto di Avalan Technology 
Ine., l'azienda produttrice della 
famiglia di prodotti "Remotely 
Possible/32" per il protocollo 
remoto delle piattaforme 
Windows NT, Windows 95 e 
Windows 3.x. 

La tecnologia Avalan amplia la 
già vasta offerta delle opzioni 
disponibili nell'ambito delle 
soluzioni gestionali CA, raffor¬ 
zandone la posizione di merca¬ 
to per quanto riguarda il mobile 
computing basato su connes¬ 
sione Internet. 

Infine, nell'ottica di un ulteriore 
rafforzamento della propria 
presenza a livello mondiale, 
Computer Associates Inter¬ 
national Ine. ha annunciato la 
costruzione di un modernissi¬ 
mo complesso destinato a 
diventare la sede europea di 
CA. La nuova struttura sorgerà 
a Thames Valley, U.K. e, quan¬ 
do completata, offrirà centinaia 
di nuovi posti di lavoro. Qui 
saranno concentrate le attività 
di training, sviluppo e ricerca, 
vendita, supporto tecnico e 
marketing su scala europea. 
Come noto, CA ha sede ad 
Islandia, N.Y. e sviluppa oltre 
500 prodotti integrati per l'ela¬ 
borazione e gestione delle 
informazioni aziendali. 



Computer Associates 

Palazzo Leonardo Sforza 3, 
Milano 3 City, 

20080 Basiglio (MI), 

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I vulcani sono su un CD-ROM 

DLI Multimedia annuncia "Vul¬ 
cani", un nuovo CD-ROM realiz¬ 
zato daH'americana Corbis 
Publishing, una società fondata 
nel 1989 da Bill Gates, che si 
dedica alla creazione e allo svi¬ 
luppo di un archivio di immagini 
digitali ad alta qualità. 

"Vulcani" è un viaggio attraverso 
il misterioso mondo dei vulcani 
che rappresentano da sempre 
l'elemento naturale più incontrol¬ 
labile e portatore di grandi scia¬ 
gure. Partendo dal Monte Saint 
Hélène vicino a Seattle fino al 
Vesuvio, passando per l'Unzen e 
il Parco dì Yellowstone si scopro¬ 
no i vulcani più grandi del mondo 
rivivendo i cataclismi del passato 
come quelli dì Pompei e del 
Krakatoa. 

II CD-ROM offre una serie esau¬ 
stiva di spiegazioni scientifiche 
sui vulcani, la loro formazione e 
la loro attività e presenta le bio¬ 
grafie dei migliori vulcanologi 
insieme a carte topografiche, 
testimonianze e fotografie. Oltre 
400 fotografie aiutano a scoprire 
la bellezza e il pericolo della forza 
distruttrice dei vulcani, offrendo 
testimonianza delle esplosioni 
più violente e delle colate laviche 
più spettacolari avvenute ai quat¬ 
tro angoli dei mondo. 

Il CD-ROM "Vulcani" è compatibi¬ 
le con tutti i personal computer 
che utilizzano i sistemi operativi 
Windows 3.x e Windows 95 ed 
è interamente tradotto in italia¬ 
no. 

"Vulcani" è già disponibile sul 
mercato italiano al prezzo di lire 
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VPN - Per la creazione di reti private virtuali su Internet. 
Desktop - Per la crittografia dei dati su laptop/desktop. 
Commerce - Per la sicurezza del commercio elettronico. 


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MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


SYMBOLIC 

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Grande enfasi impressa al problema “anno 2000" e dintorni per l'assenza del settore pubblico 


Tutte, ma proprio tutte le tecnologie e le strategie dell'information technology affrontate, analizzate, commentate 
e “raccomandate" dagli analisti del Gartner Group all’European Symposium and ITxpo97 a Cannes. 

Oltre 3200 partecipanti provenienti da tutti gli angoli d'Europa (200 dall'Italia) e oltre, per seguire nella quattro- 
giorni di lavori ben 31 “track" entro le quali si sono sviluppate 135 sessioni e 48 presentazioni e soluzioni di aziende 
informatiche che hanno esposto nei sotterranei del famoso Palais des Congrés et des Festivals di Cannes. 

di Frenetico Fulvio Castellano 



All'insegna di "This is IT" 
(troppo facile il gioco di 
parole), si è tenuto a 
Cannes l'ormai affermato 
Gartner Group Sympo¬ 
sium, un "must" per chi 
vuole sapere ogni anno, in 
autunno, dove va a parare 
ITT. Cannes (e la 
Croisette) è stata letteral¬ 
mente invasa da oltre 
3200 congressisti europei 
ed extra europei, affollan¬ 
do per quattro giorni salo¬ 
ni, sale e salette del 
Palazzo del Festival. 
Quello che è ormai diven¬ 
tato l'appuntamento del¬ 
l'anno si è trasformato nel 
punto di riferimento di 
tutto lo scibile e lo scindi¬ 
bile del mondo IT. In quat¬ 
tro giorni sono stati pre¬ 
sentati in 31 "scenari" 
ben 135 sessioni da spe¬ 
cialisti di primo piano del 
Gartner Group L’imbarazzo, 
dopo una simile immersione, 
sta solo nella scelta dei sogget¬ 
ti da trattare: gli argomenti pre¬ 
sentati sono tutti di estremo 
interesse. 

Tanto per ricordare i più impor¬ 
tanti, si è parlato di: Tecnologia 
avanzata, Sviluppo applicativo. 
Data warehouse e business 
intelligence, Distributed com¬ 
puting, Applicazioni enterprise, 
Enterprise vendor, IT manage¬ 
ment, IT transition, Strategie 
per la sicurezza informatica. 
Scenari e "piste" Internet. 
Intranet e il posto di lavoro elet¬ 
tronico, Architetture di net¬ 
work, Network e System mana- 
ement. Reai decision, 
ervers, Telecomunicazioni 
(riforme globali e regionali m 
atto), Commercio elettronico. 
Commercio web e applicazioni 
extranet, Anno 2000 e Euro. 
(Per gli atti del simposio, in 
inglese, per chi fosse interessa¬ 
to a consultarli, può rivolgersi 
alla segreteria di redazione di 


MC, oppure rivolgersi a Gartner 
Group Italia, Milano, tei. 
02.48289.1) 

A noi, oggi, preme sottolineare 
l'importanza che il problema 
"anno 2000" e dintorni (Y2K 
Compliance, questa la sigla 
internazionale) investe vis-è-vis 
i governi e le istituzioni europei 
del tutto impreparati (meno un 
paio) ad affrontarlo. E' quanto 
mai opportuno che il nostro 
governo si svegli subito perché 
di tempo ne è rimasto, se è 
rimasto, pochissimo, e se non 
interverrà immediatamente 
"scaricherà" i suoi, che poi 
sono nostri, problemi con altre 
tasse e, preso dall'affanno, 
apporterà soluzioni raffazzonate 
e costose senza risolvere la 
nuova situazione che si pone di 
fronte. Qualcuno si chiederà 
come mai stiamo riproponendo 
questo tema. Il motivo è molto 
semplice. Primo, perché al 
Symposium è stato oggetto di 
una superaffollata conferenza 
stampa e grande enfasi è stata 


posta all'argomento. Secondo, 
perché nel documento, molto 
allarmato e allarmante, prepara¬ 
to dal Basel Committee on 
Banking Supervision and 
Government Affairs (gruppo dei 
10) sull'anno 2000, veniva sol¬ 
levato un problema che. nei 
prossimi mesi, disturberà il 
sonno di tanti uomini di busi¬ 
ness e di governo, ovvero la 
"Certificazione Y2K 

Compliant": alcuni vendor indi¬ 
cano che i loro prodotti sono 
2000 compliant mentre, in pra¬ 
tica, non lo sono affatto. Il titolo 
del paragrafo è illuminante: 
Certification. 

Il tema della certificazione dei 
prodotti, e delle applicazioni 
software in genere, è certa¬ 
mente l'argomento che nel 
prossimo periodo acquisirà la 
maggiore visibilità. I motivi prin¬ 
cipali sono evidenziati dal docu¬ 
mento stesso. Cosa sta acca¬ 
dendo? La risposta è molto 
semplice: come le aziende e gli 
enti governativi, anche i fornito¬ 


ri di prodotti software hanno 
iniziato con ampio ritardo ad 
adeguare i propri prodotti e 
sono ancora - quasi tutti - in 
mezzo al guado. Gartner 
Group ritiene che il 40 per 
cento delle aziende nel 
mondo - e la totalità dei 
governi - non è andato oltre 
la fase di una iniziale consa¬ 
pevolezza della crisi e di una 
sua valutazione; tutti quanti 
dovranno affrontare seri pro¬ 
blemi nelle loro applicazioni 
critiche. In una ricerca pre¬ 
sentata al Symposium. 
Gartner Group cita due cam¬ 
biamenti importanti per 
poter affrontare con succes¬ 
so pianificazione e attuazio¬ 
ne dei progetti correttivi per 
l'anno 2000 : 

1 - la trasformazione dei pro¬ 
blemi anno 2000 in un pro¬ 
gramma ad ampio raggio di 
"disaster recovery" richiede 
il convinto supporto dei massi¬ 
mi livelli della direzione azienda¬ 
le e/o dei funzionari pubblici; 

2 - la consapevolezza che i pro¬ 
blemi anno 2000 emergeranno 
rima del 1° gennaio 2000 
utti stanno intensificando piani 
di emergenza per quanto 
potrebbe succedere nel caso 
un software non soddisfacesse 
le esigenze anno 2000 entro il 
periodo richiesto, e piani di ripri¬ 
stino da questo potenziale disa¬ 
stro Per fortuna, e contraria¬ 
mente a quanto si crede, il 1 ° 
gennaio 2000 non è la data limi¬ 
te entro la quale completare la 
conversione. I problemi si pos¬ 
sono manifestare in tutti i casi 
in cui verranno fatti calcoli e 
transazioni che coinvolgano 
entrambi i secoli, come nel 
caso di contratti pluriennali che 
hanno scadenze successive al 
1 ° gennaio 2000, per non parla¬ 
re di pensioni, liquidazioni, 
mutui, assicurazioni, sanità, 
ecc. Non pianificare in funzione 
del proprio THF (Time Horizon 


112 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 














to Failure) significa, per Gar- 
tner Group, aumentare del 
50% il rischio di problemi 
relativi all'anno 2000 e piani¬ 
ficare in modo non corretto. 
L'Europa, purtroppo, va al 
rallentatore, si salvano solo 
l’Inghilterra e la Norvegia. In 
Inghilterra è stata costituita, 
da due anni, una Task Force 
2000, un organismo "spon¬ 
sorizzato" dal governo bri¬ 
tannico, la quale ha invitato 
l'attuale governo laburista a 
sfruttare il proprio periodo di 
residenza dell'Unione 
uropea per premere sui 
responsabili dei diversi 
Paesi della comunità e atti¬ 
vare iniziative capaci di mini¬ 
mizzare gli effetti dell'anno 
2000 

La Gran Bretagna, per questo 
problema, è in una situazione 
avanzata rispetto il complesso 
dei Paesi europei. 

Questo, però, non deve spin¬ 
gerla all'isolamento perché il 
"2000" è un problema che 
non conosce confini. Con la 
probabile introduzione del¬ 
l'Euro in molti Paesi dell'UE. la 
questione della gestione delle 
date a otto cifre si fa sempre 
più pressante ed è importante 
che il governo britannico si fac¬ 
cia interprete con gli altri Paesi 
europei dell'importanza del 
problema e dell’urgenza di 
affrontarlo. 

Vediamo ora i benchmark di 
Gartner Group. A Cannes è 
stato presentato un modello, 
denominato Compare, che 
definisce una serie di criteri 
per misurare lo stato di avanza¬ 
mento dei lavori nei progetti di 
conformità alle date previste 
con l'anno 2000. Questo 
modello suddivide il progetto 
anno 2000 in cinque livelli criti¬ 
ci che coprono l'intero ciclo di 
modifica, dall'iniziale fase di 
consapevolezza e di pianifica¬ 
zione alla piena conformità. 
Secondo questo modello oggi 
solo il 35% delle aziende, e 
non parliamo degli Stati, è alla 
fase modifica, nella quale 
dovrebbero trovarsi già tutte le 
aziende; tutte le altre sono in 
ritardo. Più in particolare: 

- il 25% delle aziende è al III 
livello, ovvero hanno completa¬ 
to la pianificazione del proget¬ 
to, eseguito una programma¬ 
zione dettagliata, pianificato i 
costi e assegnato al progetto 
risorse e personale; 

- il 5% è al livello IV: gli asset 
tecnologici aziendali sono stati 
quindi aggiornati per l'anno 


2000, testati e certificati come 
conformi e la totalità delle 
soluzioni acquistate all'esterno 
è stata programmata per esse¬ 
re conforme; 

- meno del 5% è al V livello 
con la conformità totale di tutti 
gli asset tecnologici aziendali. 
Ottenere la conformità, o la 
certificazione, è una cosa 
molto complessa. Entro la 
prossima primavera il 75% dei 
fornitori di servizi esterni che 
svolgono attività di aggiorna¬ 
mento all'anno 2000 avrà con¬ 
tratti che li impegneranno 
totalmente e quindi non sarà 
disponibile. Sempre secondo 
ricerche Gartner Group, le 
organizzazioni S.l. che non 
hanno raggiunto il livello III 
prima dell'aprile scorso (si, 
1997) entro l'anno 2000 si tro¬ 
veranno a dover affrontare una 
quantità di problemi doppia 
rispetto alle organizzazioni che 
alla stessa data erano al livello 
III. Questo discorso è valido 
anche per il governo italiano, e 
non solo quello come abbiamo 
visto più in alto, Per ora fermia¬ 
moci qui. 

Nel corso del 1998 affrontere¬ 
mo altre tematiche relative al 
mondo IT, che certamente 
interesseranno i lettori della 
nostra rivista e tutti coloro che 
operano nell'orbita dell’univer¬ 
so IT la cui pervasività coinvol¬ 
ge tutti noi. 


DOVE & CHI - 

Gartner Group Europe 

Tamesis, The Glanty 
Egham, Surrey TW20 9AW, 
United Kingdom, 

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MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


Anti-Virus 

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Data Security 
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Windows 3.1 

Windows 95 

Windows NT - 

Windows NT Server 

OS72 - 

OS/2 Warp 

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I prodotti Edify Corporation sono distribuiti in Italia da Datamat SpA 

Edify lancia il concetto di “self-service” enterprise con Electronic Workforce R5 

La statunitense Edify Corporation annuncia di aver dato vita a una nuova strategia per estendere al mercato 
enterprise soluzioni "self-service". Alla base c'è Electronic Workforce Release 5. una piattaforma software aperta. 

ottimizzata per Windows NT. per soluzioni self-service avanzate. 

di Francesco Fulvio Castellano 




La missione di Edify è quella di 
aiutare le aziende a costruire 
relazioni forti con clienti e 
dipendenti tramite soluzioni 
self-service innovative e tecno¬ 
logicamente avanzate. Forse 
con alcuni esempi si compren¬ 
de meglio il concetto. Negli 
anni 70 arrivarono le pompe di 
benzina "self-service'' e l'acqui¬ 
sto tramite Bancomat, un 
servizio 24 ore. e cioè il 
concetto "sometime, 
somewhere”. Negli anni 
80 "basta una telefona¬ 
ta" e diventa "anytime. 
anywhere". La consacra¬ 
zione del self-service arri¬ 
va nei nostri anni '90 e 
cioè con ''anytime, 
anywhere, any way" E 
mentre ci avviamo agli 
anni 2000, con Internet 
arriva il concetto di "pos¬ 
sesso" e, quindi, "anytime, 
anywhere, any way, every- 
thing": focalizzazione sul clien¬ 
te e sul dipendente, fare leva 
sull'IT, il primo ed il migliore 
vince. E' un fenomeno - ha 
dichiarato Paolo Turriziam, 
Marketing Manager di Edify in 
ambito Datamat Spa di Roma, 
nel corso di una conferenza 
stampa - sorto da poco negli 
USA che si sta sviluppando e 
affermando anche in Europa e 
ora in Italia. Si tratta di e-com¬ 
merce e phone-banking? 

Anche, ma non è tutto. 
Vediamo perché. 

Gli elementi che compongo¬ 
no soluzioni self-service 
sono: la nuova release per 
Windows NT di Electronic 
Workforce, il software di 
punta della società, lo svi- ,. 
luppo di soluzioni applicati- ■ •", * • 
ve di electromc banking e 
"human resource" in 
ambiente Windows NT; 
nuove partnership con 
integratori e vendor di 
tecnologie hardware e 
software all'avanguar¬ 
dia sul mercato dell’IT. quali 




Microsoft, Tandem e 
Hewlett-Packard. 
L'importanza strategica della 
gestione dei rapporti con i 
clienti sta dando vita a una 
nuova generazione di appli¬ 
cazioni self-service che auto¬ 
matizzano, integrano e per¬ 
sonalizzano le interazioni tra 
un'organizzazione e i propri 
clienti e dipendenti Reso 
popolare su vasta scala dagli 
sportelli elettronici ATM e 
dalla prima generazione di 
prodotti telefonici IVR (Interac¬ 
tive Voice Responso), il self- 
service sta vivendo una rapida 
affermazione anche grazie al 
successo di Internet e intranet. 
Con l'annuncio di Milano, Edify 
intende affrontare le sfide 
che si presentano alle orga¬ 
nizzazioni Global 2000 nel 
passaggio dalle soluzioni 
puntuali verso le soluzioni 
self-service integrate a livello 
enterprise. 

Alla base di tutta questa stra¬ 
tegia di tipo aziendale c'è 
Electronic Workforce Relea¬ 
se 5. una importante nuova 
versione del prodotto di 
punta di Edify. Si tratta di una 
piattaforma software 
aperta, ottimizzata per 
Windows NT, base di 
riferimento di oggi e degli 
anni a venire per i sistemi 
operativi di tipo enterprise 
E' un'architettura aperta ed 
estesa, ha strumenti avan¬ 
zati di sviluppo visivo ed ha 
la disponibilità su più vasta 
scala di applicazioni di fascia 
alta. Negli ultimi 12 mesi, 
Edify ha annunciato e distri¬ 
buito innovative applicazioni 
self-service nell'ambito dei 
servizi finanziari e delle risorse 
umane rivolte a mercati in gran¬ 
de espansione. Edify intende 
estendere le proprie applicazio¬ 
ni Electronic Banking System 
(EBS) e Employee Service 
System IESV) all'ambiente 
Windows NT. Le due soluzioni 


sono indirizzate rispettivamente 
ai mercati delle soluzioni self- 
service per l'on-line banking e 
gestione del personale via 
Internet, intranet e telefono. 
Edify intende collaborare con 
aziende che condividono il suo 
concetto di eccellenza tecnolo¬ 
gica e l'approccio all'open 
enterprise computing: gli accor¬ 
di annunciati si aggiungono a 
quelli già esistenti con Bell 
South, Cambridge Technology 
Partners. EDS, Fu|itsu, The 
Hunter Group, NCR, People- 
Soft, Pnce Waterhouse, SAP, 
Trustmark, Unisys e Watson 
Wyatt. 

Edify Corporation, con sede a 
Santa Clara (California), è forni¬ 
tore all'avanguardia di soluzioni 
self-service utilizzate da orga¬ 
nizzazioni Global 2000 per rea¬ 
lizzare servizi via Internet, intra¬ 
net e telefono. Il software Edify 
vanta, nel mondo, 1.450 instal¬ 
lazioni presso 850 importanti 
aziende Datamat Spa, con 
sede a Roma e distributrice dei 
prodotti Edify, è una società 
avanzata nell'ingegneria dei 
sistemi e nello sviluppo e distri¬ 
buzione di soluzioni applicative 
complesse. La società è a capo 
di un gruppo con 1.250 dipen¬ 
denti e un fatturato di 210 
miliardi nel '96 (previsti 250 
miliardi per il ’97). Opera nei 
settori banche, finanza, pubbli¬ 
ca amministrazione centrale, 
telecomunicazioni, aerospazio e 
difesa. I clienti italiani di Edify 
sono: Banca di Roma, Ahtalia, 
Servizi Interbancari, Airóne, LP. 
Sogei e altri Nel mondo: 
Chase, MCI, SigNETonline. 
AT&T, b@nk, Sears. Nike, DHL, 
Unisys, Oracle e H-P 



Datamat 

Via Laurentina 760, 
00100 Roma, 
Tel. (02) 50.271 


114 


MCmicrocomputer n. 180-gennaio 1998 


























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Pentium 


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Il miglior rapporto fra tecnologia, 
robustezza e leggerezza 


L’insieme di questi tre elementi fanno del CF35 l'ultimo 
ritrovato in materia di mobile computing, La più attuale 
componentistica a livello di processore, schermo a LCD e batteria, 
stata integrata in un notebook di moderna concezione, sottile e 
leggero, senza trascurare gli aspetti di robustezza e affidabilità 
grazie agli accorgimenti tecnici già sperimentati con successo 
sugli altri notebook della linea Panasonic. Il cuore: processori 
Intel MMX, ampi schermi a matrice attiva e batteria Ioni di Litio 
di serie. L'anima: Cabinet LCD in magnesio, Hard Disk avvolto da 
una soluzione di gel ammortizzante. Il look: solo 2 kg di peso e spessore 
ridotto. Non vi è dubbio che il CF35 è il computer ideale per chi fa del notebook il proprio 
strumento di lavoro quotidiano. jg% ^ 


Asti Est 0141 212979 • Bari DOM 080 5427344 • Grandale (CO) 2C Service 031 564919 • Roges di Rende (CS) IntoGral 
New 0984395711 • Firenze Sileon Park 055 4360546 • Genova EES 0106140492 • Viareggio (LU) Aitar SSM 058448539 
• Bucdnasco (MI) NCS 0245101514 • Milano Digital Media Int. 02 29406377 • DueEsse 02433652 • Equart 02,717097 ■ 
«onte. 02 48302205 • LEmmeci 0270630515 • Open Mind 0257301466 ■ Novara Sideros 0321 478270 • Pescara Inloland 
085 692924 ■ Foligno (PG) Siaco 0742391110 • Pesaro EcoOit 0721 25089 • Roma Avim 068607280 • GD Gradata 
06 636610 • La Spezia Soltcat 0187,21113 • Torino Esl 167239882 • General Soli Oli 6600164 • Startab Oli 4373344 • Tro- 
larello (TO) Tecno Ouality 011 6499138 • Mestre (VE) Progetto Informatica 041,972182 ■ Malo (VI) C-Dala 0445 580603 


Indirizzo Internet: littp: ""'vpanasnnicTfl 




W.W.V.1 


Panasonic 

Panasonic Italia Via Lucini. 19 20125 Milano Te). (02) 67881 Fax 6788253 










coordinamento di Andrea de Prisco 


Notizie dell'"altro mondo" 

Apple e Microsoft “Unity” per un nuovo sistema operativo! 
Rumori della grande rete o realtà? Comunque potrebbe 
essere la svolta per il futuro dell’informatica personale..., 
intanto consoliamoci con qualche indiscrezione e 
poche novità in attesa di una sfornata per il MacWorld 
di San Francisco. 


di Paolo Cognetti 


E se fosse tutto 
vero?... 

Passata la grande (e deludente) at¬ 
tesa per i mega-annunci di dicembre 
(anche se la Apple smentiva, si sapeva 
tutto già da tempo, basta leggere Mac 
Corner di novembre) nei siti dei ru- 
mours si torna a vociferare sui motivi 
dell'investimento di 150M di dollari di 
Microsoft nella società di Cupertino, 

Fonti reputate da MaCity (www.ma- 
city.it) molto attendibili cominciano a 
parlare di una fusione tra WindowsNT 
e Rhapsody per creare un super siste¬ 
ma operativo (Unity?...) in grado di gi¬ 
rare su piattaforme Intel e PPC e di 
consentire alle software house di uni¬ 
ficare lo sviluppo degli applicativi Mi¬ 
crosoft ne trarrebbe immediati benefi¬ 
ci quali: 

1) uscire dal mondo dei OS e con¬ 
centrarsi sullo sviluppo di applicativi 
dal quale provengono sicuramente 
profitti maggiori; 

2) evitare tutti i guai con l'antitrust 
per l'installazione di MS Explorer diret¬ 
tamente come parte di un sistema del 
quale non sarebbe più proprietaria; 

3) gettarsi a capofitto nel mercato 
della rete globale. 

Come scrive Fabrizio Frattim di Ma- 
City "Fantasia o realtà soltanto il tem¬ 
po potrà dircelo." 

Intanto dal 6 al 9 gennaio si svolge 
quella che è reputata la più importante 
rassegna riguardante il pianeta Apple: 


il MacWorld Expo di San Francisco; 
durante questa edizione potrebbe es¬ 
sere presentato il nuovo CEO di Apple 
anche se il discorso iniziale sarà tenu¬ 
to da "sua maestà" Jobs; smentita ca¬ 
tegoricamente la presentazione dei 
Network Computer, ci si consolerà 
con l'uscita ufficiale di MacOS 8.1 e 
con la presentazione, anche se in ver¬ 
sione sviluppatori, di QuickTime 3.0; i 
NC saranno presentati ad aprile, come 
affermato da Ellison in un discorso 
all'università di Harvard, e avranno un 
processore a 300 MHz, una scheda 
Ethernet, MacOs e Netscape (???) 

Nel frattempo (12 dicembre), il 
sempre informatissimo MaCity ha dif¬ 
fuso la notizia che la Apple avrebbe 
comunicato ai rivenditori di non accet¬ 
tare più ordini per la serie 6500 e sta¬ 
rebbe per farlo anche per i 4400, i due 
Mac entry-level uscirebbero cosi di 
produzione lasciando la fascia bassa 
del listino coperta soltanto dalla serie 
5500, cosa molto strana visto che non 
ci sono nuove macchine home in vista 
(ma sarà vera la smentita sulla presen¬ 
tazione dei NC al MacWorld?). 

Portatili da corsa 

Da un'anticipazione di Reality 
IhttpV/www. macnn.com/reali tv/l si ap¬ 
prendono le prime indiscrezioni sui 
nuovi portatili della Apple che dovreb¬ 
bero venire alla luce entro il primo 
quadrimestre del 1998 anche se il si¬ 
gnificativo numero di unità presenti 


nei laboratori di test fa sospettare una 
presentazione per gennaio. 

Saranno due macchine equipaggia¬ 
te con il microprocessore G3, la più 
piccola (nome in codice Main Street) 
avrà un clock a 233-250 MHz, un mo¬ 
nitor 12,1" FTN, 32 Mb di Ram, 2-3 
GB di disco rigido e CD-ROM 20x 

Il modello superiore (nome in codi¬ 
ce Wall Street) sarà in tre versioni con 
clock da 250 e 292 MHz, con Bus di 
Sistema a 60M Hz, 512 KB di Backsi- 
de Cache, monitor TFT da 13 e 14 pol¬ 
lici in grado di visualizzare fino a 1024 
x 768x24 bit, Ram da 32 a 64 MB, di¬ 
sco rigido da 4 a 5 MB CD-ROM 20x o 
2x DVD Drive e scheda integrata con 
modem 56k e Ethernet lObaseT. 

Una notizia molto interessante, se 
confermata dai fatti, è che i nuovi 
PowerBook potrebbero avere una for¬ 
ma nuova molto vicina all'avveniristico 
eMate e potrebbero essere prodotti 
non solo nel classico grigio ma in più 
colori. 

Pico: 

grafica professionale 

Pico srl di Reggio Emilia, leader or¬ 
mai indiscusso per il software dedica¬ 
to ai professionisti dell'immagine, ci 
propone tre nuovi pacchetti per la rea¬ 
lizzazione ed il trattamento di grafica 
bidimensionale, tridimensionale e in 
movimento. 


116 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 









Il pezzo forte è sicuramente il nuovo 
Bryce 3D, l'evoluzione di Bryce, il pro¬ 
gramma per la creazione di incredibili 
paesaggi digitali; Bryce 3D aggiunge, 
alle funzionalità tipiche di Bryce, la 
possibilità di creare animazioni ed ef¬ 
fetti atmosferici in una scena, realizza¬ 
re scene 3D importando file in formato 
DXF, 3DMF, OBJ realizzati da pro¬ 
grammi come Poser o Detailer e salva¬ 
re video in formato AVI, QuickTime e 
QuickTimeVR di qualità professionale, 

Tra le nuove caratteristiche troviamo: 
cieli e nebbia ancora più realistici, pro¬ 
prietà volumetrica a texture per produrre 
un'atmosfera penetrabile da oggetti, ca¬ 
mere o luci in movimento, lune con 
mappatura reale, fasi lunari, stelle caden¬ 
ti, arcobaleni, movimento delle nuvole. 

Della nota Extensis troviamo Phot- 
Tools 2.0, una collezione di plug-in per 
Adobe Photoshop con cui realizzare 
effetti grafici per la stampa, il multi¬ 
media ed Internet. 

La versione aggiornata presenta 
nuove funzioni e strumenti tra cui: 

PhotoText: nuova ed unica tecnolo¬ 
gia che permette di creare e modifica¬ 
re il testo aH'interno dell'immagine; 

PhotoButton: per costruire pulsanti ' 
originali sulla base di 16 forme prede¬ 
finite e modificabili. Sono disponibili, 
strumenti di controllo per la forma, il 
colore e le luci che lo rendono lo stru¬ 
mento ideale per progetti multimediali 
e per Internet; 

PhotoCastShadow: per realizzare 
ombre in modo interattivo e con un 
controllo molto preciso. 

Ultimo prodotto ma non meno im¬ 


portante, troviamo 
il nuovo Alien Skin 
Eye Candy per 
Adobe After Effect 
per la realizzazione 
di effetti fantastici 
su filmati e anima¬ 
zioni. Direttamente 
derivato da Eye 
Candy per Photo¬ 
shop, mette a di¬ 
sposizione 19 ef¬ 
fetti spettacolari tra 
i quali: Superficie, 
Vortice, Disturbo 
HSB, Vetro. Strabi¬ 
co, Tremolio, Mola¬ 
tura Interna ed 
Esterna, Prospetti¬ 
va, Incisione, Ri¬ 
flesso, Scontorno, 
Fuoco, Fumo, Tessuto, Cromo, Effet¬ 
to Movimento, Stella e Negativo. 

Per informazioni' Pico srl - Tel. 
0522-440012 - \hllp://www piccTi\ 

Con Aleph 
si “comunica” 

La Aleph, azienda all'avanguardia 
nel mercato italiano per networking & 
communication, ha aperto due nuove 
divisioni per meglio supportare i propri 
clienti. 

La divisione Intranet-Extranet-Inter- 
net si occuperà della commercializza¬ 
zione di prodotti hardware e software, 
dello sviluppo e realizzazione di pro¬ 
getti e della fornitura di servizi per le 
aziende che intendano intraprendere 
un'attività su Internet. 

La seconda è la Mobile Computing. 
Core business della neonata divisione 
saranno la produzione di soluzioni ver¬ 
ticali che integrino tecnologie di rete 
tradizionali, telecomunicazioni wire¬ 
less e mobile computing; la distribu¬ 
zione di prodotti Terze Parti (computer 
palmari ed accessori) nonché la forni¬ 
tura di servizi a Utenti Finali e System 
Integrator. A dirigere la Divisione Mo¬ 
bile Computing sarà Marco Ravelli, 
che per molti anni si è occupato dei 
settori mobile e telecomunicazioni per 
Apple Italia 

"La nascita di questa Divisione - ha 
dichiarato Ravelli - è un passo quasi 
"dovuto”. Infatti, in un momento co¬ 


me quello attuale in cui le distinzioni 
tra i settori dell'informatica, del 
networking e delle telecomunicazioni 
diventano sempre più sfumate, la loro 
interazione apre il campo a potenti si¬ 
nergie. E' logico quindi che chi come 
Aleph può già vantare una lunga espe¬ 
rienza sia nel settore del networking & 
commumcation di tipo "classico" che 
in quello delle soluzioni Internet/lntra- 
net, decida di integrare nei suoi pro¬ 
getti e nei suoi prodotti anche tecnolo¬ 
gie quali l'informatica palmare e le te¬ 
lecomunicazioni wireless." 

Per informazioni; 

Aleph srl Tel 050 89 81 11 
ihtiDV/www.aiepninn] 

Formattare tutto 
e bene 

ZIP, Jaz, Syquest, Bernoulli, Ma- 
gneto Ottici, Dischi Rigidi, Disk Ar¬ 
ray. IDE, SCSI. Busi, Bus2, Sche¬ 
de SCSI aggiuntive. . MacOS, DOS. 
Windows, Windows95... e chi più ne 
ha più ne metta, il mondo delle me¬ 
morie di massa è sicuramente quanto 
di più vasto e confuso ci sia nell'ambi¬ 
to dei personal computer e per for¬ 
mattare e verificare le varie tipologie 
bisogna essere sempre pieni di utility 

La Software Architects Ine. ci viene 
ora in aiuto con due programmimi sem¬ 
plici ma potenti: FormatterFive e Disk 
Drive TuneUp. 

Il primo è la nuova versione del già 
noto tool per imzializzare, partizionare, 
ottimizzare e verificare dischi ad alta 
capacità da utilizzare indifferentemen¬ 
te su sistemi Mac, DOS e Windows. 

FormatterFive è in grado di ricono¬ 
scere e montare periferiche SCSI e 
IDE collegate al busi, al bus2 o su 



MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


117 



























































Mai Bendi 3.0 DlskMix 
con un drive Zip 


( onlÌHW«noor N«ikUi<l 

t«n«iuiar<«>kftfuii 
Cimi lìitk Din» Timt'p 



schede SCSI di terze parti, supporta i 
nomi lunghi di Windows95, e tutto 
quanto è compatibile con lo SCSI Ma¬ 
nager 4.3 del MacOs. 

Disk Drive TuneUp è invece una 
nuova utility che dà la possibilità di ve¬ 
locizzare i dischi fino al 210% attraver¬ 
so l'utilizzo di cache del disco e in 
RAM la cui ampiezza è completamen¬ 
te definibile dall'utente, è in grado di 
formattare e verificare, anche in back¬ 
ground, oltre 300 tipi di drive magne¬ 
tici e ottici collegati a qualsiasi bus del 
Macintosh ed è perfettamente compa¬ 
tibile con il MacOs 8.0. 

Per informazioni: 

Lead srl - Tel. 0332-870780 


per discussioni elettroni¬ 
che, condivisione file e col¬ 
laborazione, interfaccia¬ 
mento di informazioni 
aziendali critiche da data¬ 
base esistenti, accessi re¬ 
moti e servizi di informa¬ 
zioni online, invio di Fax, 
messaggistica vocale su li¬ 
nee telefoniche end-line e 
telefonia cellulare ETACS o 
GSM e, a breve sarà dispo¬ 
nibile un gateway sviluppa¬ 
to dal distributore italiano per SMS 
(Short Message su GSM). 


~nòn 


Per informazioni: 

Aleph srl - Tel. 050 89 81 
\nttp://www.aiepnmT7i 


n 


Anche il PowerBook 
vede! 

Per chi non può far a meno della vi¬ 
deoconferenza anche quando è in viag¬ 
gio, la iREZ Research ha realizzato una 
piccola videocamera a colon completa 
di scheda PCMCIA da utilizzarsi con i 
PowerBook che supportano il protocol¬ 
lo Zoom Video (2400, 3400 e G3), il suo 


Messaggistica 
di prima classe 

Con un parco installato di 5 milioni 
di Client e di 20.000 server nel mondo, 
è ormai riconosciuto a livello interna¬ 
zionale come il sistema di comunica¬ 
zione che consente il più ampio insie¬ 
me di connessioni utente, attraverso 
piattaforme differenti, differenti Siste¬ 
mi Operativi (supporta Windows, 
DOS, OS/2, Novell e MacOs e a bre¬ 
ve anche UNIX) e protocolli di rete. 

Stiamo parlando di FirstClass, un 
gestore di messaggistica e comunica¬ 
zione in grado di supportare protocolli 
TCP/lP, IPX, AppleTalk e Modem (tutti 
i tipi, inclusi TA ISDN) e di interfacciar- 
si con Internet (SMTP, POP3 e NNTP). 
Con la nuova release FirstClass Intra¬ 
net Server ha la possibilità di pubblica¬ 
re su WEB il contenuto di un server 
FirstClass, di leggere e scrivere e- 
mail, conferenze e documenti attraver¬ 
so qualsiasi browser WEB, funziona¬ 
lità questa che va ad aggiungersi alle 
già presenti workgroup conferencing 


nome è Kritter ed è grande più o meno 
come una pallina da golf, è provvista di 
due piedini che permettono di aggan¬ 
ciarla al monitor del portatile e si collega 
allo slot Zoom Video attraverso una 
scheda PCMCIA in grado di trasferire 
30 fotogrammi al secondo in preview 
mode senza interferire minimamente 
sulla velocità dell'unità centrale che re¬ 
sta cosi libera di dedicarsi al software di 
videoconferenza. La Kritter può inoltre 
catturare filmati a 12-15 fps a una di¬ 
mensione di 320x240 pixel, è compati¬ 
bile con l'Apple Video Player e con i più 
famosi software di videoconferenza co¬ 
me iVisit di BoxTop Interactive e CU- 
SeeMe; viene venduta con iREZ Video 
Player, Kai's Power Goo I .Ose, Kai's 
Photo Soap e un software di videocon¬ 
ferenza basato su QuickTime. 

La iREZ Research ha realizzato anche 
una scheda PCMCIA, la CapSure PC 
Card, con le stesse specifiche della Krit¬ 
ter Camera ma con un input video com¬ 
posito o S-Video compatibile con i se¬ 
gnali NTSC, PALe SECAM. 

Per informazioni 
\nrtp://www. irez. corri 


Un turbo per il 
browser 

Navigare in Internet è cosa lenta e 
snervante? Connectix Corp produttore 
di QuickCam e Virtual PC ha realizzato 
Surf Express, una utility che sfruttando 
le più recenti tecnologie di caching e 
proxy permette di accelerare MS Ex¬ 
plorer e Netscape fino al 36%. 

Tre le tecnologie utilizzate FASTo- 
re™ per la gestione della cache, Find- 
Cache™ per cercare velocemente una 
pagina tra le ultime visitate, SmartFet- 
ch™ che aggiorna automaticamente in 
cache le pagine visitate più frequente¬ 
mente. 

Per informazioni: 

Active Software/Elcom 

Tel. 0481-520343 
\ntto://www active-sottware coTfl 

QuickTime fa 3.0 

Sarà disponibile probabilmente con 
Allegro (MacOs 8.5 o 9.0) entro il pri¬ 
mo quadrimestre del '98 ma la Apple 
lo ha già rilasciato in versione beta 
stiamo parlando di QuickTime 3.0. 

In questa nuova versione gli svilup¬ 
patori di Cupertino hanno particolar¬ 
mente prestato attenzione a creare un 
tool che abbracci un più ampio forma¬ 
to di file, ecco quindi il supporto per 
AVI, OMF (Open Media Framework), 
Digital Video, .WAV, AU. MPEG-1 and 
BMP, questa è anche la prima versio¬ 
ne che offre pari potenzialità per i due 
ambienti Mac e Windows95/NT. 

Tra le funzionalità più appariscenti, 
la possibilità di applicare effetti video 
in tempo reale, e il supporto per alcu¬ 
ni acceleratori hardware. 

Il web browser plug-in supporta ora 
movie a risoluzione multipla in modo 
da poter mettere a disposizione un fil¬ 
mato su Internet secondo la velocità 
di connessione, è stato inoltre inte¬ 
grato QuickTime VR e possibilità 
avanzate per il richiamo di URL diret¬ 
tamente con un click sul filmato. 

Purtroppo molte delle nuove caratte¬ 
ristiche non saranno apprezzabili finché 
non verranno scritte applicazioni che ne 
sfruttino appieno le potenzialità. 

Per informazioni: 

\pttp://www.Quicktime.appiè.corri 


118 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 






















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texture da associare ad ogni componente 
dell'appartamento • Fotorealistici effetti di luce 
e ombra • Visualizzazione del progetto 
con effetto giorno o con effetto notte 
• Possibilità di usare ed importare 
foto di ambienti • "Passeggiate" 
virtuali nella casa creata • 

Possibilità di creare filmati 
AVI • Visione del progetto 
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solo immaginare, noi 
te la facciamo vedere! 

Vieni a scoprire la differenza! 


















... e Lari Software Ine. 
arriva per prima 

Il primo prodotto disponibile per 
sfruttare le nuove capacita di QuickTi¬ 
me 3.0 per il web è Lightning 
Draw/WEB 1,1 

La nuova versione offre un alto con¬ 
trollo e strumenti sofisticati per la 
creazione di filmati a basso transfer ra¬ 
te con la possibilità di ridimensionare 
la finestra senza incremento di misure 
del file. 

Gli sviluppatori della Lari Software’s 
hanno lavorato a stretto contatto con il 
Developer Group di Apple per assicu¬ 
rare una compatibilità completa, cosi 
le trasparenze, le sfumature a 32 bit e 
altre potenzialità uniche in Lightning- 
Draw/WEB sono pienamente suppor¬ 
tate da QT 3 0 

Attraverso LightningDraw/WEB si 
possono creare grandi background, 
banner, illustrazioni e elementi interat¬ 
tivi senza che questi appesantiscano il 
sito web con grande risparmio nel 
tempo di download delle pagine stes¬ 
se. 

Le immagini prodotte oltre che in 
formato QT. possono essere esporta¬ 
te negli standard GIF, con un totale 
controllo sulle trasparenze, il dithering 
e le palette, e JPEG 

Per informazioni: 
\mto://www.iarisottware.con\ 

Con 3Dfx 
si gioca che è 
un piacere 

Per gli amanti dei giochi più realisti¬ 
ci, TechWorks ha presentato una 





scheda acceleratrice per 
grafica 3D, la Power3D 
card. Questa scheda non 
sostituisce la scheda video 
del Macintosh ma, inserita 
in uno slot PCI, dialoga di¬ 
rettamente con essa e ac¬ 
celera notevolmente i gio¬ 
chi 3D trasformando il com¬ 
puter in una vera console 
da gioco. 

Basata su 3Dfx Voodoo 
Graphics, la Power3D sup¬ 
porta i giochi su standard 
QuickDraw 3DRAVE e 
3Dfx, ha caratteristiche di 
tutto rispetto, anche rappor¬ 
tandola alle cugine del pia¬ 
neta Windows, tra cui: correzione pro¬ 
spettica per un realismo avanzato, ri¬ 
duzione dell'effetto "pop-up" nella 
composizione delle texture, riempi¬ 
mento dei poligoni ad oltre 45 mega- 
pixel/sec, tracciamento di oltre 1 milio¬ 
ne di triangoli per secondo. 

La scheda viene venduta con quat¬ 
tro giochi: Quake Episode 1 di Id 
Software (Power3D 3Dfx), MechWar- 
rior 2 di Activision (3DRAVE), VR Soc¬ 
cer di VR Sports (Power3D 3Dfx), e 
Weekend Warrior di Bungie Software 
(Power3D 3Dfx): altri giochi sono o sa¬ 
ranno a breve disponibili tra i quali: 
MYTH, Carmageddon, Fighter Squa- 
dron, Shattered Steel, FI8 3.0, Korea 
Crisis, Unreal, Galapogos, Shadow 
Warrior, Malice, Virtual Wings, MDK e 
Falcon 4,0. 

Per informazioni: 

[mg /Avvvw r ecoworks coni 

Sempre più Newton 

Per i modelli 2000 e 2100 del tanto 
bistrattato ma mai affondato Newton, 
la EZShow Systems Ine. ha realizzato 
due schede PCMCIA Type II in grado 
di visualizzare 640x480 punti a 256 co¬ 
lori su un monitor VGA (EZ2VGA) o su 
un televisore NTSC (EZ2TV); a breve 
sarà disponibile una scheda con risolu¬ 
zione 800x600 e output PAL Le sche¬ 
de vengono sfruttate pienamente da 
Avail PointPro di Pelicanware un pro¬ 
gramma di presentazione che con i 
suoi strumenti per scrivere, disegnare, 
creare tabelle e grafici statistici è in 
grado di generare slide full color full 
screen; l'outliner permette di organiz¬ 


zare in maniera semplice la presenta¬ 
zione che può essere direttamente 
proiettata dal Newton o distribuita a 
tutti con il Viewer compreso. 

Nel pacchetto sono inclusi oltre 30 
background e schemi predefimti, foto 
e disegni possono essere importati da 
Mac o da Windows senza problemi. 

Per informazioni: 
inp://www.ezsr>ow.con\ 
nttp-//www pelicanware coii] 

Chi cambia nome 
e chi casa 

In onore al grande successo ottenu¬ 
to dai propri router di rete Netopia, la 
Farallon Ine (www.farallon.com), ha 
mutato la propria ragione sociale in 
Netopia Ine. Prepariamoci quindi a 
trovare questo nuovo m archio nel listi¬ 
no Alias II www alia siti già distributore 
italiano dei prodotti Farallon La Qual- 
comm |www quaicomm comi| produt¬ 
trice di quello che è sicuramente il più 
utilizzato browser di posta elettronica, 
Eudora, e di apparecchiature per la co¬ 
municazione senza file e satellitari, ha 
acquisito la proprietà della Now 
Software produttrice di Now Up-to-Da- 
te e delle Now Utilities 

Con questa acquisizione la Qual- 
comm aumenta la propria forza di svi¬ 
luppo integrando nel proprio organico 
tecnologia e personale di talento co¬ 
me ha affermato Jeff Jacobs, vice pre¬ 
sidente e generai manager di Qual- 
comm Eudora Division 

Kg 


120 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 























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RAM: EDO 16 Mb espandibile 
Driver Floppy: 35 I 14 Mb 
HDD: / ICO MbFIDF 
Monitor: I -1 colore 0 28 n t 
CD Player: .'4x EIDE 
Stampante: Hewlett Packard 
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Software: Windows 95 CD, 
Internet Explorer 4 0, Works 4.0 
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nato prima delt'acgulslo 






























Windows CE Developer's Forum 

Già alla sua prima uscita, l'incontro promosso da DS Group 
si propone come punto d'incontro per la nuova ondata di 
superclient. 

di Leo Sorge 


Arrivare sul mercato in tempo per es¬ 
sere protagonisti: quante volte le azien¬ 
de italiane hanno mancato delle opportu¬ 
nità? Per quanto riguarda il nuovo vento 
di Windows CE, però, stavolta qualcuno 
si sta muovendo per tempo. Sì tratta di 
DS Group, che sta spingendo questo 
nuovo obiettivo in tutti i settori: mercato, 
informazione, formazione. Insieme ai 
suoi partner ha messo in piedi una serie 
di iniziative sull'argomento, partendo dal¬ 
lo Smau ed arrivando ad una intera mez¬ 
za giornata nell'ambito del Developer's 
Forum. Il numero di iscritti all'evento del 
27 novembre è stato cosi alto da costrin¬ 
gere la dinamica impresa ad aggiungere 
una presentazione tenuta il giorno prima. 

Per questa ed altre iniziative di DS 
Group il punto d'incontro è sul web. al- 
l'URL Iwww.enterprisece.coTnl Alcune 
zone sono protette da password otteni¬ 
bile tramite la CE Card, un servizio dell'a¬ 
zienda. Tra le altre proposte va segnalato 
l'interessantissimo catalogo IN ITALIA¬ 
NO di oltre 100 prodotti, che oltre agli 
HPC e ai primi accessori hardware e 
software comprende schede GSM, let¬ 
tori di codice a barre ed anche una solu¬ 
zione completa GPS (con hardware e 
software). E' in fase avanzata di allesti¬ 
mento un laboratorio specializzato su CE 
di stanza a Crema. 

Il mercato aziendale 

Windows CE 2 è un'occasione non so¬ 
lo per chi vuole aggiornare il proprio 
hardware, ma anche e soprattutto per 
tutte quelle aziende che non hanno an¬ 
cora avuto una vera informatizzazione. 
Adesso potranno partire direttamente 
con il piede giusto Per ora. infatti, il 
prezzo e le caratteristiche dei nuovi HPC 
in italiano con CE 2 (oltre 1,5 milioni di li¬ 
re) non sembrano adatti al mercato con¬ 
sumer tanto quanto lo sono per le azien¬ 
de. 


I tool di sviluppo 

Come da copione c'è stata una panora¬ 
mica dei tool di sviluppo disponibili, ovve¬ 
ro Visual Basic for Windows CE e Visual 
C++ for Windows CE. Per entrambi verrò 
messa in commercio un'estensione agli 
ambienti tradizionali che farà riferimento 
alla lista di API ridotta per CE 2 rispetto 
agli altri prodotti Win32. Sul sito Microsoft 
sono disponibili versioni gratuite della be¬ 
ta di entrambi gli ambienti, di dimensioni 
intorno a 100 gigabyte (non è un errore), 
non supportate (neanche da un manuale) 
e non garantite, per cui è condivisibile la 
scelta di DS Group di attendere i prodotti 
supportati. Il Basic, completo di supporto 
Active X, è più adatto alla realizzazione o 
al porting di giochi, mentre i programmi 
aziendali necessitano del C++ e delle 
MFC per CE, disponibili con gli altri tool 

Dal punto di vista tecnico è stata data 
una certa descrizione di Obiect Store, il 
motore database di Windows CE, e delle 
API native per l'accesso ai dati in generale 
e ad un sottosistema particolare per il da¬ 
tabase dei contatti Ricordiamo che 
ObiectStore non va su scheda flash ester¬ 
na, ma solo sulla memoria locale 

Attenzione alla piattaforma di sviluppo. 
L'emulatore dell’HPC è infatti disponibile 
solo su NT (Unicode come CE), per cui 
Windows 95 (che è Ansi) può servire per 
sviluppare codice ma il test va fatto ogni 
volta sull'HPC. Inoltre gli emulatori per CE 
1 e CE 2 non convivono, quindi bisogna 
fare subito una scelta. 


Apollo, CE nell'autoradio 

Sono state presentate in anteprima le 
novità in arrivo con la nuova versione 2 e 
con i progetti collaterali. Nei piani di Mi¬ 
crosoft per Windows CE non ci sono solo 
HPC, com'era noto: oltre all'embedded. 
infatti, si parla di tre nuove piattaforme 
dai nomi di Mercury, Gryphon e Apollo. 




Mercury e Gryphon si propongono rispet¬ 
tivamente come fratello maggiore e fra¬ 
tello minore del noto HPC. Il primo è so¬ 
stanzialmente un HPC più grande: dispo¬ 
ne di più memoria, maggior numero di 
colori per il display, funzioni aggiuntive in 
ROM. Il secondo, pur essendo un dispo¬ 
sitivo programmabile, somiglia esterior¬ 
mente più ad un pocket organizer che ad 
un HPC è ridotto nelle dimensioni (sta 
nel taschino di una camicia), non dispone 
di tastiera e presenta un set di funziona¬ 
lità limitato rispetto agli altri dispositivi, 
andando sempre più verso quel wallet 
PC sul quale il buon Bill Gates ci sta cate¬ 
chizzando già da diversi anni. Apollo meri¬ 
ta un discorso a parte, in quanto si rivolge 
ad oggetti di tipo diverso, sostanzialmen¬ 
te elettrodomestici con display: l'interfac¬ 
cia utente si basa infatti su un 'Form Ma¬ 
nager' anziché sulle tradizionali finestre. 
Apollo offre un nutrito set di API per le 
funzionalità tipiche di un'autoradio, dai 
controlli di volume alla sintonia radio, fino 
al controllo di un lettore CD. Oltre a que¬ 
ste, possiede API per riconoscimento e 
sintesi vocale, global positioning e Street 
navigation. Non manca il supporto per la 
comunicazione IR e wireless. Uno stru¬ 
mento del genere potrebbe facilmente 
controllare le prestazioni dell'auto, imple¬ 
mentare le mappe ed il GPS e svolgere 
ulteriori funzioni in maniera centralizzata. 

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MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


125 

















UML ovvero verso lo standard 

L'OMG (Object Management Group), entro la fine dell'anno, si pronuncerà in 
merito al riconoscimento dell'Unified Modeling Language come standard 
metodologico per l'analisi ed il disegno Object Oriented. Vediamo quindi di fare 
un po’ di luce su quello che gli ideatori dell'UML hanno definito “linguaggio 
universale per la modellizzazione dei sistemi software in ottica Object Oriented” 

di Diana Marano 


Negli ultimi cinque-dieci anni abbiamo as¬ 
sistito ad un vero e proprio ‘boom’ di meto¬ 
di, o metodologie, per l'Analisi e il Disegno 
Object Oriented. Se all'inizio degli anni '90 
queste metodologie erano poco numerose, 
oggi sono diventate rapidamente più di cin¬ 
quanta. Ciascuna delle attuali metodologie 
ha i suoi punti di forza e i suoi lati deboli e 
può risultare particolarmente efficace per la 
descrizione di un certo tipo di realtà Spesso 
però, le differenze tra esse risultano pratica- 
mente irrilevanti, in molti casi si riducono a 
semplici questioni di terminologia, di nota¬ 
zioni o poco più. Queste differenze, per 
quanto superficiali, sono comunque fasti¬ 
diose ed anche pericolose, basti pensare al 
fatto che a volte utilizzando strumenti CASE 
(Computer Aided Software Engineering ) 
non si riesce a interpretare in maniera uni¬ 
voca i modelli prodotti; una situazione che 
ricorda veramente da vicino la stona della 
Torre di Babele. 

Per arginare il dilagare di metodi ultima¬ 
mente c'è stata un'inversione di tendenza e 
si è cercato di fare un po' di ordine e di per¬ 
venire alla confluenza di metodi diversi, an¬ 
che allo scopo di soddisfare il più possibile 
le esigenze di mercato; questo è stato il 
motivo dell'elaborazione dell'ULM con l'o¬ 
biettivo di poter modellizzare il più vasto 
spettro di realtà applicative. 


In quest'ottica si sono mossi tre dei più 
famosi protagonisti in ambito Object Orien¬ 
ted: Booch, Jacobson e Rumbaugh, sulle 
cui metodologie si erano concentrati la 
maggior parte non solo degli analisti, ma an¬ 
che degli investimenti. L'incontro tra questi 
tre personaggi, che amano definirsi "/ tre 
amigos", non è stato casuale. I loro metodi 
infatti sono in un certo senso complemen¬ 
tari: OOSE ( Object Oriented Software Engi¬ 
neering) di Ivar Jacobson, basato com'è sui 
'Use-Case'. ha dimostrato la sua forza so¬ 
prattutto per il Business Process Renginee- 
ring e l'analisi dei requisiti, OMT-2 ( Object 
Modeling Techmque-2) di James Rumbau¬ 
gh risulta invece particolarmente espressivo 
nella progettazione dei sistemi informativi 
che gestiscono un elevato volume di dati ed 
infine Booch-93 di Grady Booch è il più 
orientato alle fasi di disegno e di costruzio¬ 
ne delle applicazioni, specialmente quelle di 
contenuto ingegneristico. 

Nel 1994 è nato così il "Progetto UML” 
con l’ingresso di James Rumbaugh nella 
società Rational in cui Grady Booch ricopre 
il ruolo di chief scientist . Lo studio congiun¬ 
to dei due ha prodotto l 'Unified Method che 
verso la fine del 1995 è stato migliorato con 
le idee di Ivar Jacobson, arrivato in Rational 
con la posizione di vice president per il Bu- 
smnes Engineering, in conseguenza all'ac¬ 
quisto dell'azienda svedese Objectory 
in cui egli operava. Dopo quasi un anno 
di lavoro, negli ultimi mesi del 1996, 
viene messa a punto la nuova metodo¬ 
logia, che assume il nome di Unified 
Modeling Language (UML versione 
0 9) L'iniziativa è stata universalmente 
apprezzata da un gran numero di 
esperti di metodologie Object Oriented 
e produttori di software, che vi hanno 
aderito collaborando attivamente al mi¬ 
glioramento e all'ampliamento del- 
l'UML. La prima versione ufficiale, la 
1.0, è stata presentata nel gennaio del 
1997 e gli autori, resisi conto della vali¬ 
dità generale del loro lavoro, hanno de¬ 
ciso di sottoporre l'UML allo OMG, co¬ 
si da farlo diventare un vero e proprio 


standard Infine il 10 settembre 1997 la ver¬ 
sione finale di UML, la 1.1, è stata sottopo¬ 
sta all'approvazione dell'Analysis & Design 
Task Force RFP-1 di OMG e di fatto UML 
ha avuto un cosi ampio consenso da non la¬ 
sciare quasi dubbi sull'esito del verdetto 

Cosa è oggi l'Unified 
Modeling Language 

Allo stato attuale dunque l 'Unified Mode¬ 
ling Language è più della semplice conver¬ 
genza dei lavori di Booch. Jacobson e Rum¬ 
baugh; presentato come "Metodo della Ter¬ 
za Generazione’ è in realtà un metodo eclet¬ 
tico che. oltre alle idee dei suoi autori, acco¬ 
glie quelle di numerosi altri metodologi: Da¬ 
vid Harel per i diagrammi di stato, Bertrand 
Meyer per le pre- e postcondiziom, Sally Sh- 
laer e Stephen Mellor per il Ciclo di Vita de¬ 
gli Oggetti, Rebecca Wirfs-Brock per re¬ 
sponsabilità e collaborazioni Alla stesura 
della versione 1.0 dell'UML ha inoltre colla¬ 
borato una fitta schiera di altri studiosi, co¬ 
me: Peter Coad, James Odell e Ed Your- 
don. Anche le grandi imprese dell'informati¬ 
ca mondiale, come Microsoft, Hewlett- 
Packard seguiti da Oracle, Texas Instru¬ 
ments e Unisys, hanno aderito all'iniziativa 
insieme ad IBM, anche se quest’ultima non 
ne ha fatto grande pubblicità. 

Vediamo con maggiore dettaglio in cosa 
consiste la proposta metodologica del¬ 
l'UML: avete notato che dalla primissima 
versione, quella proposta da Booch e Rum¬ 
baugh, ad oggi il metodo ha cambiato no¬ 
me? Inizialmente infatti era stato battezzato 
Unified Method, ma successivamente si è 
scelto di rinunciare all'appellativo di 'meto¬ 
do' per attribuirgli quello di 'linguaggio uni¬ 
versale'. La decisione è stata presa dai suoi 
autori in seguito alla constatazione che " ave¬ 
re un solo processo universale buono per 
tutti gli stili dello sviluppo non sembra pos¬ 
sibile e tanto meno desiderabile in quanto 
ciò che va bene per un progetto probabil¬ 
mente è sbagliato per un altro' Invece 



Figura 1 - Un sistema è descritto da un insieme di modelli 


126 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 







Diagramma delle classi 


Autore 


Nome stimg 
Eia mleget 


Computer 


Nome stiuig 
Memory mleget 


PC personale Computer 


Bob Autore 


Nome 

Età- 


Bob 

33 


Nome - IBM APTIVA 
Memory ° 64 


PC personale Computa 


Nome IBM ThinkPad 
Memoiy = 64 


Figura 2 ■ Un esempio di diagramma delle classi e 
del corrisponderne diagramma degli oggetti, con 
istanze multiple di un oggetto 


UML può essere usato per modellizzare 
qualsiasi tipo di processo. Inoltre proprio 
perché non sostiene una sola causa meto¬ 
dologica precostituita, ma ne abbraccia una 
vasta gamma, esso può fregiarsi dell'appel¬ 
lativo di "universale": può esprimere signifi¬ 
cati di natura diversa, può essere impiegato 
per descrivere realtà totalmente differenti, 
proprio come un linguaggio di programma¬ 
zione può essere usato nei più svariati mo¬ 
di. Dunque gli autori propongono di avere 
un processo, inteso come procedimento di 
analisi e disegno, di tipo generale basato sui 
'Use-Case', incentrato sull'architettura, ite¬ 
rativo e incrementale; i suoi dettagli però 
vanno adattati alle peculiarità del dominio 
applicativo in cui dovrà calarsi e alla cultura 
dell'organizzazione a cui esso si riferisce. 

Viste, diagrammi 
e model element 

Le caratteristiche fondamentali dell’anali¬ 
si Ob|ect Oriented sono: i concetti di svilup¬ 
po per componenti e di riuso del software, 
la visione più completa del ruolo che i dati e 
le funzioni, incapsulate in un'unica struttura, 
hanno nel sistema e l'applicazione delle 
stesse tecniche di astrazione nei passi di 
analisi, design, ed implementazione, visti 
come raffinamenti successivi di un unico 
processo. Il beneficio che si ottiene è che il 
numero di possibili errori di cattiva interpre¬ 
tazione dei documenti di analisi durante il 
design, o del design durante l'implementa- 
zione, si riduce di molto e, in fase di manu¬ 
tenzione. diventa anche più semplice preve¬ 
dere l'impatto che potranno avere le modifi¬ 
che richieste a livello di requisiti o di design. 

Perché usare tecniche di analisi e dise¬ 
gno? L'obiettivo ultimo dello sviluppo del 
software è la produzione di codice corretto', 
la stesura di diagrammi che descrivano in 
forma grafica il sistema che dobbiamo svi¬ 
luppare ha lo scopo di facilitare la compren¬ 
sione del problema, di inquadrarne meglio i 
punti critici e di comunicare ad altri i nostri 


risultati con un lin¬ 
guaggio comprensibi¬ 
le a tutti, nel caso 
dell’UML appunto un 
linguaggio universale. 
L'analisi si concentra 
su cosa il sistema 
debba fare, il design 
su come debba farlo; 
in altre parole, nel la¬ 
voro di analisi occorre 
modellare il proble¬ 
ma, non la sua even¬ 
tuale soluzione. Inol¬ 
tre nell'analisi di gran¬ 
di sistemi occorre 
sempre considerare 
le soluzioni dopo aver compreso, se possi¬ 
bile, l'intero problema. Questa schematizza¬ 
zione dei veri aspetti di un problema da ri¬ 
solvere aiuta almeno ad avere una vista di 
insieme del sistema. 

L'UML si compone essenzialmente di tre 
parti: le viste, che mostrano i differenti 
aspetti del sistema che stiamo modellando 
e consistono di un insieme di diagrammi, i 
diagrammi veri e propri, gra¬ 
fi che mostrano il contenuto 
di una vista (UML ne preve¬ 
de 9), e Model element, 
cioè i concetti object orien¬ 
ted usati in ogni singolo dia¬ 
gramma, come classi, og¬ 
getti, messaggi, associazio¬ 
ni, dipendenze, generalizza¬ 
zioni. Inoltre è possibile 
espandere l'UML a uno spe¬ 
cifico metodo o processo o 
adattarlo alle necessità di un 
utente con commenti o 
informazioni su ogni singolo 
elemento del modello. 

Come si sa il primo passo 
per analizzare un sistema è 
individuarne i requisiti es¬ 
senziali e gli obiettivi, in altre 
parole fornirne l'analisi fun¬ 
zionale e dei requisiti. In ba¬ 
se a quanto viene rilevato in 
questa fase, il passo succes¬ 
sivo è individuare le entità 
che partecipano al sistema, 
cioè, in termini Ob]ect Orien¬ 
ted, le classi astratte e quel¬ 
le concrete con le generaliz¬ 
zazioni e le specializzazioni 
necessarie, e le loro respon¬ 
sabilità. 

Nelle prime fasi dunque si 
tende ad affrontare lo studio 
di un problema da un punto 
di vista più prettamente lo¬ 
gico. In questa ottica è uti¬ 
le la Use-case view, che 
mostra appunto le funzio- 


Figura 4 - Il diagramma degli sta¬ 
ti per un ascensore esso mo¬ 
stra tutti i possibili stati in cui gli 
oggetti della classe ascensore 
possono trovarsi , 


nalità del sistema come esse vengono 
percepite dagli attori (utenti o altri sistemi) 
esterni. I diagramma dei casi d'uso da cui 
la Use-case view è composta, proposti da 
Jacobson, forniscono una descrizione gene¬ 
rica dell'uso del sistema, cioè di ogni funzio¬ 
nalità implementata dal sistema, specifican¬ 
do le interazioni tipiche che ogni attore ha 
con esso. Questa vista è fondamentale in 
quanto proprio i suoi contenuti guidano lo 
sviluppo delle altre viste e viene anche usa¬ 
ta per verificare se il sistema soddisfa real¬ 
mente le esigenze dell'utente. 

La logie view aiuta a guardare dentro il 
sistema e a descrivere come questo imple¬ 
menta le funzionalità desiderate e contiene 
sia la descrizione delle strutture statiche 
(classi, oggetti e relazioni), descritte dai dia¬ 
grammi delle classi e degli oggetti (fonda¬ 
mentali in ogni metodologia object oriented) 
sia le collaborazioni dinamiche che intercor¬ 
rono tra i vari oggetti quando si scambiano 
messaggi. La struttura dinamica è descritta 
da una serie di diagrammi specifici: dia¬ 
grammi degli stati, in cui vengono mostrati, 
con un modello simile a quello degli automi 



Figura 3 - Un ’Use-Case’ diagram che mostra in maniera mollo sem¬ 
plificata un sistema informativo di un'agenzia di assicurazioni. 



Sali» 


Tnuc-ou 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


127 


































































a stati finiti, tutti i possibili stati in cui un og¬ 
getto di una classe può trovarsi e quali 
eventi provocano ogni cambiamento di sta¬ 
to, diagrammi delle sequenze, ereditati dalla 
metodologia di Jacobson OOSE, e diagram¬ 
mi delle collaborazioni, che con una forma 
grafica diversa mostrano la sequenza di 
messaggi scambiati tra un insieme di og¬ 
getti e ciò che accade ad uno specifico pun¬ 
to dell'esecuzione del programma. Contri¬ 
buiscono alla logie view anche i diagrammi 
delle attività, derivati dal Diagramma degli 
Eventi proposto da Odell, che mostrano il 
flusso sequenziale delle attività e sono tipi¬ 
camente usati per descrivere le attività svol¬ 
te da un'unità operativa 

La Component view ò una descrizione 
dei moduli che implementano il sistema e 
delle loro interazioni: è principalmente indi¬ 
rizzata quindi agli sviluppatori e consiste di 
diagrammi dei componenti, in cui viene ap¬ 
punto visualizzata la struttura fisica delle 
componenti software. 

La Concorrency view fornisce una 
scomposizione del sistema in uno o più pro¬ 
cessi e uno o piu processori ed è utile per 
un uso più efficiente delle risorse ed indi¬ 
spensabile nella descrizione di processi pa¬ 
ralleli e/o concorrenti. Ovviamente questa 
vista è dedicata agli sviluppatori e agii inte¬ 
gratori di sistema e consiste nei diagrammi 
dinamici usati nella logie view, nei diagram¬ 
mi dei componenti e nei diagrammi dello 


sviluppo, in cui viene mostrata pro¬ 
prio l'architettura fisica del- 
l'hardware e del software coinvolti 
nel sistema. 

Infine la Deployment view, composta 
da diagrammi dello sviluppo, include uno 
schema che mostra come i vari componenti 
sono distribuiti nell’architettura fisica e per¬ 
ciò è indispensabile nello sviluppo di appli¬ 
cazioni in ambiente distribuito. 


I tool CASE 


Le più grandi ed esperte ditte produttrici 
di tool CASE, come la Rational o la Platinum 
Technology, hanno già presentato i loro pro¬ 
dotti a supporto dell'UML Prodotti come 
Rational Rose e Paradigm Plus infatti esibi¬ 
scono il loro completo supporto a questa 
metodologia 

L'Umfied Modeling Language è stato in¬ 
teso come un processo generale, proprio 
per questo nel manuale viene esso stesso 
descritto attraverso un meta-modello che, 
nell'intenzione degli autori, deve essere di 
supporto a chiunque voglia sviluppare un 
tool CASE che lo implementi. 

Generalmente un tool CASE che si rispet¬ 
ti dovrebbe avere alcune caratteristiche 
quali; essere in grado di comprendere il si¬ 
gnificato dei diagrammi che l'utente sta di¬ 
segnando, riconoscerne le regole semanti¬ 
che e sintattiche in modo da impedire un 
uso non appropriato degli elementi del mo¬ 
dello: usare un repository comune in cui 
vengano collezionate e mantenute con¬ 


Metodi e lin g ua gg i di modellizzazione: 
qual è la differenza? 


gruenti tutte le informazioni sul modello co¬ 
si da riportare per esempio eventuali modifi¬ 
che a un nome di classe in tutti i diagrammi 
in cui essa compare: supportare la naviga¬ 
zione agevole tra diagrammi diversi sia per 
seguire un particolare elemento sia per pas¬ 
sare da livelli di descrizione più generali a 
quelli più particolari. 

Un altro requisito dei tool CASE è la pos¬ 
sibilità di generare codice e di operare il "re- 
verse engeneermg": a partire dalle informa¬ 
zioni collezionate nei diagrammi, il tool do¬ 
vrebbe essere capace di generare almeno 
lo "scheletro", cioè la struttura delle defini¬ 
zioni di classi e dei metodi che comporran¬ 
no l'applicazione, in uno, ma possibilmente 
anche in più di uno, dei linguaggi di pro¬ 
grammazione obiect onented più diffusi; il 
tool deve essere anche in grado non solo di 
produrre una descrizione in termini di dia¬ 
grammi e viste a partire da codice scritto in 
uno dei linguaggi supportati, ma anche di ri¬ 
produrre i risultati espressi precedentemen¬ 
te con una delle metodologie previste, per 
esempio Jourdon-Coad, in un'altra, per 
esempio in UML, 

I tool che ho nominato sono "multi- 
method', implementano un gran numero di 
metodi object oriented e quindi l'analista è 
cosi libero di scegliere quello a lui più confa¬ 
cente ed eventualmente visualizzare i risul¬ 
tati prodotti anche con gli altri metodi. 


Conclusioni 


La tecnologia Obiect Oriented sta sem¬ 
pre più affermandosi sul mercato e sicura¬ 
mente i suoi punti di forza sono tanti. Come 
si è visto un sistema è descritto da diversi 
tipi di modelli, ognuno con uno scopo diffe¬ 
rente' il modello dell'analisi descrive le ri- 


Si sente spesso parlare di metodi e di linguaggi di modeling ma qual è la vera differenza 
tra questi due termini? Un metodo è una via esplicita per strutturare pensieri e azioni. Un 
metodo forza l'utente a chiedersi cosa deve fare, come deve farlo e quando deve essere 
fatto e quindi a stabilire lo scopo stesso della specifica attività. Un linguaggio di modelliz¬ 
zazione al contrario non ha istruzioni sul cosa, come e quando deve agire un processo. 
Quando costruiamo un modello, in un certo senso, strutturiamo anche i nostri pensieri, 
descrivendo esplicitamente lo scopo del sistema stesso. Un modello è espresso in un lin¬ 
guaggio di modellizzazione che consiste di notazioni e di un insieme di regole sintattiche, 
semantiche e pragmatiche su come deve essere usato; la sintassi ci guida nell'uso dei 
simboli, la semantica fornisce un significato ad ogni simbolo, le regole pragmatiche defini¬ 
scono il modo in cui costruire un modello, usando i simboli previsti, perché esso diventi 
comprensibile e raggiunga il suo scopo. 

Per usare bene un linguaggio di modellizzazione occorre imparare tutte le sue regole. 

La forza dell'UML consiste proprio nell'implementare un linguaggio di modellizzazione e 
non un metodo e di essere inoltre poco meno comprensibile di un linguaggio naturale. 


chieste funzionali, il disegno trasforma i ri¬ 
sultati dell'analisi in soluzioni tecniche e via 
di seguito. La veloce carrellata che abbiamo 
fatto sull'UML vuole essere di stimolo per 
ulteriori approfondimenti su questo linguag¬ 
gio "universale" che veramente può essere 
usato per modellizzare qualsiasi tipo di pro¬ 
cesso. 

Chiaramente non basterà approvazione 
dell’OMG per rendere l'UML accettata da 
tutti ma molto probabilmente sarà il merca¬ 
to stesso a decretarne il suo successo, «e 

MCmicrocomputer n, 180 - gennaio 1998 












































































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D. Chi sono i quattro "assi" della produzione infor¬ 
matica mondiale? 

R. Facile: Intel, Microsoft, IBM e Sony. 

D. Cosa è il meglio della loro produzione? 

R. Facilissimo: rispettivamente processori Pentium 
H MMX+mainboard, Windows NI hard disk ad alte 
prestazioni, monitor Trinitron. 

D. Quali sono gli standard più aggiornati? 

R. ATX per l'architettura, DIMM per le memorie, 
LX per il chipset, AGP per la grafica, UltraATA per gli 
hard disk e 32 bi t per il software. Tutto il 
resto=investimento sbagliato. 

D. Dappertutto offerte di sistemi con il solito 


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Windows95... Perché voi NT di default? 

R. Beh, se parliamo di PC professionali basati su 
architetture 32 bit (Pentium II) non ha senso par¬ 
lare di Windows9x. Questo è un fatto. Inoltre NT è 
più complesso da (pre)installare e necessita di un 
supporto tecnico professionale che non tutti evi¬ 
dentemente sono in grado di offire. Questo è un 
altro fatto. 

D. Okay, ma allora niente giochini? 

R. Gente, WindowsNT 4.0 (s.p.3) supporta anche il 
DirectX! Il supporto multimediale è al 100%! 

D. Così in famiglia tutti vorranno metterci le mani! 
R. Ognuno avrà il proprio desktop e password... 
D. È vero che un programma a 32 bit (es. 
Photoshop, Lightwave, AutoCAD ecc.) gira più ve¬ 
loce sotto NT che sotto Windows95? 

R. Definitivamente. E molti altri vantaggi. 

D. Voglio un PC così proprio adesso! 

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coordinamento di Corrado Giustozzi 


Comdex Fall 1997 


Come ogni anno prima del Natale 
arriva la grande “Oktoberfest” 
dell'Informatica. A Las Vegas si svolge 
quella che è probabilmente la 
maggiore “fiera” informatica 
dell’anno: oltre 250.000 partecipanti, 
centinaia di novità, una città 



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semiparalizzata dal traffico, alberghi che passano dai 99 dollari per 
notte a oltre trecento, e solo per i quattro giorni del Comdex. Vale 


Figura 1 - L'affollamento 
nella prima giornata ha reso 
il semplice "passeggio" una 
esperienza degna di una 
mattinata in palestra! 


la pena? Cosa hanno vaticinato quest’anno i guru dell'Informatica? 


Internet crollerà sotto il peso del suo stesso traffico? 


di Sergio Pillon 


I segreti del successo del Comdex? 
Sicuramente uno è il luogo dove si svol¬ 
ge! Non sono molti i posti del nostro 
emisfero che possano contemporanea¬ 
mente accogliere un simile evento dal 
17 al 21 di novembre e dove allo stesso 
tempo poter andare in giro in maglietta 
Las Vegas è un enorme parco dei diver¬ 
timenti per adulti pochissimi i minoren¬ 
ni al Comdex, ed anche questa è una 
caratteristica; mentre infatti è pieno di 
ragazzi lo SMAU, ed anche il CEBIT di 
Hannover, il Comdex Fall è quasi "solo 
per adulti". Già, non è facile portare i fi¬ 
gli in una città dove devi avere 21 anni 
solo per attraversare la hall dell'albergo, 
o devi entrare al ristorante dalla porta di 
servizio se ci vai con loro! 

E quindi soprattutto addetti ai lavori, 
venuti quest'anno per vedere il primo 
Comdex organizzato dalla Ziff-Davis, or¬ 
mai davvero multinazionale della comu¬ 
nicazione nel mondo informatico, che 
ha aggiunto questa mostra alla sua col¬ 
lezione di attività; ed alcune cose sono 
già cambiate da questa edizione (fig. 1). 

130 


Domande e risposte 
vecchie e nuove 

Non sono le une le risposte alle al¬ 
tre. ma nuove domande ed opinioni 
correnti, raccolte tra esperti ed analisti 
che vedremo se si confermeranno o 
smentiranno nel '98 Eccole in una car¬ 
rellata: 



Java: 

• 1996 Questo linguaggio "scrivi 
una volta, esegui ovunque" arriverà co¬ 
me una tempesta 

• 1997: Chi lo controlla e quanto è 
robusto? 

NC e NetPC: 

• 1996: I cosiddetti "thin Client" so¬ 
no chiaramente una mossa pubblicitaria 

• 1997 PC a basso prezzo, comple¬ 
tamente funzionali arrivano sul mercato 

NT: 

• 1996: I sistemi operativi per server 
sono pronti per arrivare nelle aziende 

• 1997 NT 5.0 arriverà pesantemen¬ 
te in azienda 

Figura 2 - Bill, con un podio "discreto" Se avete la 
pazienza di fare un confronto con lo scorso anno 
qualcosa t'ha Imparata: la camicia ha i bottoncini 
sul colletto, in questo modo non ha bisogno di un 
ragazzo che lo rimetta a posto, come succedeva lo 
scorso anno appena faceva buio In sala. Chissà se 
la recente sentenza dell'antitrust è stato il motivo 
per fare solo un lauto buffet per la stampa dopo la 
presentazione invece della tradizionale conferenza 
stampa? I giornalisti, si sa, a pancia piena sono 
meno " cattivi"... 

MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 







Figure 3 - Eccolo II Ma¬ 
rine, ma la foto non gli 
rende giustizia, un uo¬ 
mo con più torna nelle 
dita delle mani di quan¬ 
to io non abbia nelle 
cosce. Sicuramente 
avranno tatto prove se 
gli HPC possono esse¬ 
re masticati ed ingoiati 
se si viene presi dal ne¬ 
mico... 


per una presentazione dal tema "amo il 
mio PC" non era male! Poi lo ha aper¬ 
to, ed era acceso, oohh del pubblico in 
sala, ma poi quando ha tirato fuori dalla 
tasca un HPC con Windows CE 2 0 
aspettavamo tutti il lancio almeno in 
platea, invece nulla! Però ha presentato 
un applicativo per Handheld PC svilup¬ 
pato dal corpo dei Marine che serve 
per "mantenere i suoi ragazzi vivi sul 
campo di battaglia", Si tratta di un si¬ 
stema che usando un radio-modem 
presenta con una interfaccia Web lo 
scenario del campo di battaglia sulla 
mappa del terreno, indicando anche i 
buoni ed i cattivi (testuale!). Selezio¬ 
nando con la penna i cattivi si hanno le 
informazioni (armamento, ecc.), indivi¬ 
duando dei nuovi cattivi si inviano le 
informazioni alla base, che le rimanda 
agli altri Marine. Inoltre si prende l'ico¬ 
na che rappresenta il proprio plotone, si 
trascina nella nuova località e. arriva¬ 
no le informazioni sul percorso ma an¬ 
che sui pericoli connessi. Insomma, lo 
scenario della battaglia su una intranet 
specializzatissima. A proposito: come lo 
portano a spasso l'HPC i Marine degli 
Stati Uniti? In un beauty case, mimetico, 
stagno, imbottito e con una batteria 
grande quasi come l'HPC stesso., 

La cosa che ha colpito dell'interven¬ 
to di Bill e di tutta la presenza Micro¬ 
soft è stata la assoluta mancanza di ri¬ 
ferimenti a Windows '98. Sarebbe sta¬ 
to il posto giusto per annunciarlo, inve¬ 
ce nulla, neppure due righe nella cartel¬ 
la stampa La presentazione si è con¬ 
clusa con una demo dove un povero ra¬ 
gazzo ha aiutato Bill a mostrare come, 
in una rete NT 5.0, staccando un PC e 
collegandone uno "vergine", in pochi 
minuti si riconfigura il tutto, automatica¬ 
mente, daH'installazione del sistema 
operativo fino agli applicativi II ragazzo, 
chiaramente sulle spine per l'importan¬ 
za della presentazione di un sistema in 
fase di "alpha testing", in un paio di 
momenti ha guardato il PC a mani giun¬ 
te (letteralmente: ha alzato gli occhi al 
cielo e ha giunto le mani!), quando 
sembrava si fosse bloccato. Curioso: di 
tutti ho trovato le foto in sala stampa, 
nessuna del ragazzo. 

Il resto? NT 5 e Windows CE 2.0, in¬ 
sieme ad Exchange Server, una Micro¬ 
soft che dimentica il mercato consumer 
per rivolgersi alle aziende? L'immagine 
della Microsoft è stata risollevata ai 



Uso commerciale di Internet: 

• 1996: Il commercio elettronico sul 
Web è una attività "marginale" per le 
aziende 

• 1997: Il valore delle transazioni 
commerciali sul Web ha superato i 10 
miliardi di dollari 

Costruire i PC all'ordine del clien¬ 
te: 

• 1996: Assemblare il PC all'ordine 
darà un vantaggio competitivo 

• 1997: Assemblare all'ordine e lo 
standard della pratica commerciale 

Costi/Valore della gestione del 
PC: 

• 1996: I PC diventano sempre più 
cari da acquistare e costosi da mante¬ 
nere 

• 1997 Gli investimenti esistenti 
debbono essere protetti con una ge¬ 
stione migliore 

La Banda passante: 

• 1996 Non è sufficiente 

• 1997 Ancora non è sufficiente 


Browser: 

• 1996: Microsoft ha preso uno spa¬ 
zio nel mercato 

• 1997: Microsoft vuole almeno la 
metà del mercato 

ActiveX/CORBA: 

• 1996: I compratori cercano di 
orientarsi nelle differenze tecniche 

• 1997 Riuscirà il DNA a mettere i, 
postbruciatori ad Active X? 


Figura 4 - Il centro di comunicazione della 
Novell, 5.6 milioni di messaggi e la cosa stu¬ 
pefacente è che .. ha funzionato per tutto II 
tempo, sempre affollatissimo. In primo piano 
i lettori per il badge, per identificare chi usa¬ 
va la postazione. 


Microsoft 


Un evento nuovo curioso è stato 
l'anticipo: quest'anno il Comdex è ini¬ 
ziato la sera prima con la presentazione 
"fuori concorso" di Bill Gates (fig, 2). 
venuto vestito come al solito per una 
birra con gli amici. Chissà, forse la sera 
a Redmond non si usano le giacche? 

Una serata speciale per lui, nella 
quale ha regalato ad ognuno dei circa 
10.000 ascoltatori una maglietta con su 
scritto "Amo il mio PC". E l'ogget¬ 
to della presentazione è stato pro¬ 
prio questo, i 10 motivi per amare 
il PC. ad uno dei primi posti di Bill 
il fatto che la sua casa è compieta- 
mente controllata da PC e. qual¬ 
che volta funziona anche! Lo spet¬ 
tacolo è stato completato dall'arri¬ 
vo di un maggiore dei Marine, ve¬ 
ro, con tanto di inno che lo ha in¬ 
trodotto, uno di quelli con il collo 
più largo della testa e con la giacca 
della divisa che sembrava imbotti¬ 
ta con i giornali (fig. 3). La prima 
cosa che ha fatto vedere è stato il 
suo laptop, la seconda... il lancio 
del laptop sul palco, seguito da 
una serie di pestoni allo stesso; 


131 






Total Cost of PC Ownership 



Figura 5 - Una diapositiva impressionante. Il costo 
annuale di gestione di un PC per una azienda è 
superiore a quello dell'acquisto e si paria di costi 
che si npetono tutti gli anni 


A Day In thè Life... 

* X1W mMJN )OIS', «N OIG«M2A'IOM ANI) NttOJ 

Desktop application* E-moil 

Filo serve» occess Ability lo p»inl 

Network application* (Oracle, IIS,...) 

Ability lo be mobile (dial-in, web occess 
of e-mail, workstation indopenòence, ...) 

Documenl monogement 

Corporate Information directory occess 


Novell 


Figura 6 - Un nuovo arrivato in azienda per lavora¬ 
re ha bisogno di tutto questo ed i controlli di ac¬ 
cesso. manutenzione, configurazione, ecc., deb¬ 
bono essere “globali". 



miei occhi quando all'uscita, in una fila 
pazzesca, ho chiesto al signore in jeans 
davanti a me se sapesse qualcosa della 
conferenza stampa. Gentilmente ha ti¬ 
rato fuori un foglietto e mi ha detto la 
stanza. Poi l'ho rincontrato: era Steve 
Ballmer, il numero due di Microsoft, 
che pazientemente faceva la fila tra i 
comuni mortali, senza scorte, vie pre¬ 
ferenziali. ecc. Quanti nel suo ruolo in 
altre aziende lo avrebbero fatto? 


Novell 

Novell aveva messo su per il Com¬ 
dex una postazione con centinaia di PC 
connessi alla rete per permettere l'uso 
della posta elettronica a tutti i parteci¬ 
panti all'evento. Duecentocinquantami- 
ia utenti, oltre un milione di messaggi 
al giorno (fig. 4). 

La presentazione dell'amministrato¬ 
re delegato di Novell, Eric Schmidt, "Il 
nuovo volto del networking", ha intro¬ 
dotto. oltre che il punto di vista della 
sua azienda, alcuni concetti interessan¬ 
ti. Il principale è stato un nuovo approc¬ 
cio alla sicurezza della rete, in cui non 
esiste più, dall'arrivo dell'Internet "mo¬ 
derna", il concetto di sicurezza alla for¬ 
te apache, dove i cattivi sono fuori e i 
buoni dentro. In effetti i concetti stessi 
di intranet, extranet. Internet sono con¬ 
cetti artificiosi. La separazione, in parti¬ 
colare dall'arrivo del commercio elet¬ 
tronico, non è più cosi chiara e netta 
Inoltre ogni persona in una azienda con 
una rete ha bisogno di un PC configura¬ 
to ad hoc, e l'evoluzione del software 
rende il costo totale di "gestione" del 
PC molto superiore a quanto si imma¬ 
ginasse. 

Una soluzione è il concetto di "per¬ 
sona digitale". Nella dimostrazione tre 
simpatici tecnici, con uno show alla fra¬ 
telli Marx, hanno creato un nuovo am¬ 
ministratore delegato di Novell, che ha 
trovato in pochi minuti un PC configu¬ 
rato per lui. con gli applicativi, la posta 
elettronica, la sicurezza ed ogni volta 
che si collegherà, anche da diverse 
città dove la sua azienda è presente, 
avrà sempre il suo PC davanti. 


Fig. 7 - / cerchi concentrici della sicurezza e delle 
applicazioni La rete del proprio gruppo di lavoro, 
dell'azienda, delle aziende collegate, il mondo 
■ esterno ", i clienti. Le tecnologie attuali consento¬ 
no tutto questo, il network del futuro e la scom¬ 
messa da vincere. 


Insomma anche il PC diventa "vir¬ 
tuale": la configurazione è nella rete, la 
rete è lo strumento. Fate un salto su 
Inno://www noveii~còn1 per saperne di 
più (figg. 5-6-7) 


Per finire.... 

Almeno altre due cose mentano at¬ 
tenzione: innanzi tutto la sala stampa, 
come al solito sponsorizzata da IBM, 
aveva network computer (NC) alternati 
ai PC tradizionali, con installati il Client 
remoto di Windows NT 3.51, Netscape 
Navigator e Word per Windows. Ho fat¬ 
to molte prove e mi sono sembrati ab¬ 
bastanza "robusti”, anche per un uso 
da non esperti. Ogni tanto, inspiegabil¬ 
mente. si "piantavano" ed il tecnico 
informava gentilmente che probabil¬ 
mente si trattava di congestione della 
rete Che avesse ragione Bill Gates nel 
dire che il NC non ha ragione di essere 
senza hard disk? 

La seconda "cosa" è Windows CE 
2.0. La prima prova in Italia di un HPC è 
uscita su MCmicrocomputer ormai un 
anno fa, ma sono rimasto abbastanza 
deluso dall'evoluzione avuta Innanzi 
tutto gli HPC 2.0 per ora non sono an¬ 
cora in vendita, ed i costi si avvicinano 
comunque a quelli di un PC di fascia 
bassa II colore e un gadget che porta il 
costo dello Sharp Mobilion a circa 
1.700.000 lire, ma vedere una presen¬ 
tazione PowerPoint con il Mobilion col¬ 
legato ad un monitor esterno mi ha fat¬ 
to pensare ad una presentazione fatta 
col Commodore 64! I font scalettati, 
nessuna animazione, non si vedono le 
sfumature di colore, insomma una pre¬ 
sentazione impresentabile. 

Un oggetto da venditori, nel senso 
dei "piazzisti" ovvero "field force”, co¬ 
me la chiamano gli americani, Se pen¬ 
sate che il Toshiba Libretto, un vero 
Pentium 75 con Windows '95, era in 
offerta a 2 200.000, il prezzo del Mobi¬ 
lion HPC o dell'HP sembrano davvero 
eccessivi. D'altro canto CE nasce come 
sistema operativo delle calcolatrici, del¬ 
le lavastoviglie e dei frigoriferi, non sup¬ 
porta l'ActiveX se non in minima parte 
ed avrà una macchina virtuale Java. Mi¬ 
crosoft che non supporta Microsoft? 


KB 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 






























"Effetto Stonebraker" per Informix 

In Informix sono certi di avere un prodotto che può vincere il confronto 
con qualsiasi concorrente e per meglio far comprendere la nuova 
filosofia associata al loro Informix Universal Server hanno mandato in 
campo il professor Michael Stonebraker. 


di Giuseppe Cosarono 


La storia recente ci ha insegnato che 
non sempre il prodotto tecnologica¬ 
mente più avanzato risulta il vincitore 
sul mercato; e chi meglio di Michael 
Stonebraker, padre di Ingres, ha potu¬ 
to imparare questa lezione! Agli inizi 
degli anni '80 ha avuto a disposizione 
probabilmente il migliore sistema di 
gestione di basi di dati relazionali ma, 
per mille motivi, principalmente di 
marketing, il prodotto non si è affer¬ 
mato come avrebbe meritato. 

Grazie all'incontro organizzato dalla 
Informix ho avuto modo, a fine set¬ 
tembre, di intervistare Michael Stone¬ 
braker e di rendermi conto di come sia 
ben determinato questa volta a uscire 
vincitore. 

Devo ammettere che mi ha fatto 
particolarmente piacere poter scam¬ 
biare alcune opinioni con il professor 
Michael Stonebraker, sui cui libri ho 
studiato qualche anno fa e che attual¬ 
mente riveste il ruolo di Vice Presiden¬ 
te e Chief Technology Officier di Infor¬ 
mix Software Ine. 

Informix Universal 
Server 

La proposta innovativa della quale 
Stonebraker si è fatto promotore con¬ 
siste nel nuovo sistema di gestione di 
dati relazionale ad oggetti: Informix 
Universal Server. Come ha spiegato 
Stonebraker, i sistemi attualmente in 
uso in molte realtà lavorative, come i 
servizi finanziari e quelli Web, ma an¬ 
che i sistemi di entertainment, esigo¬ 
no in modo sempre più pressante un 


aumento di performance in termini di 
tempi di risposta, la possibilità di gesti¬ 
re tipi di dati sempre più complessi, 
come quelli richiesti da applicazioni 
multimediali, la possibilità di consenti¬ 
re un numero sempre più elevato di 
accessi contemporanei ai dati ed infine 
la possibilità di sfruttare le potenzialità 
dell'approccio Object Oriented. 

Per soddisfare queste richieste i 
maggiori produttori di software per la 
gestione delle basi di dati hanno volto i 
loro sforzi nell'aumentare le capacità 
dei loro prodotti. Accanto ai tradizionali 
e tanto amati RDBMS ( Relational Data¬ 
Base Management System ), cosi facili 
da usare, scalabili e forti di un linguag¬ 
gio di interrogazione semplice e poten¬ 
te come l'SQL, sono nati sistemi per la 
gestione della documentazione in for¬ 
mato elettronico (EDMS, Enterprise 
Document Management System), si¬ 
stemi per la gestione dei processi 
aziendali (WFMS, WorkFlow Manage¬ 
ment System), sistemi per la gestione 
e la manutenzione di siti Web o azien¬ 
dali (WCMS, Web-site Content Mana¬ 
gement System). Tutti questi sistemi 
generalmente si appoggiano a RDBMS 
tradizionali per la sola memorizzazione 
degli attributi degli oggetti, per esem¬ 
pio per le chiavi di ricerca o per le de¬ 
scrizioni, mentre gli oggetti veri e pro¬ 
pri vengono ospitati in BLOB ( Binary 
barge Ob/ect) del database o in file in¬ 
dipendenti. I collegamenti tra gli og¬ 
getti e i relativi attributi sono cosi ge¬ 
stiti dalle applicazioni. 

Da questo scenario si sta rapida¬ 
mente evolvendo verso sistemi infor¬ 
mativi più integrati e ai database tradi¬ 
zionali si affiancano quelli che unifica¬ 


no la tecnologia relazionale con la tec¬ 
nologia ad oggetti per permettere la 
gestione di dati complessi: è nata la 
tecnologia relazionale ad oggetti e i 
nuovi gestori di database sono detti 
Object-Relational DataBase Manage¬ 
ment System (ORDBMS). 

La proposta di Informix, di cui Stone¬ 
braker è il primo portavoce, consiste 
proprio nell' "aprire le porte" della ge¬ 
stione dei dati alla visione Object 
Oriented, che più facilmente di altre 
consente la manipolazione semplice di 
dati complessi, gli oggetti, senza però 
rinunciare a tutti i vantaggi che la tec¬ 
nologia relazionale ha portato nella ge¬ 
stione dei dati. In questo modo il data¬ 
base diventa un "repository" di oggetti, 
aventi proprietà e metodi cosi come 
possono essere definiti con un lin¬ 
guaggio di programmazione Object 
Oriented. al quale si aggiunge la fa¬ 
coltà di reperire le informazioni cercate 
direttamente sfruttando le potenzialità 
delle Query SQL. La complessità delle 
ricerche che possono essere effettua¬ 
te aumenta notevolmente cosicché il 
sistema stesso ne risulta enormemen¬ 
te potenziato. 

Sulla base di questa idea è nato 
Informix Universal Server, frutto del¬ 
la combinazione del database relazio¬ 
nale ad oggetti Illustra Server con 
Informix-OnLine Dynamic Server 
Informix Universal Server è un tipico 
database aziendale capace di gestire 
dati complessi multimediali, che ven¬ 
gono memorizzati e gestiti come og¬ 
getti nativi, salvaguardando il livello di 
prestazioni richiesto dalle applicazioni 
OLTP (On Line Transaction Proces¬ 
sing) e sfruttando a pieno la potenza e 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


133 





Informix rinasce dalle proprie ceneri con una rivoluzione a tutto campo 

Dopo i "disastri annunciati", ora si ripresenta a viso aperto: annuncia un investimento in conto 
capitale pari a 50 milioni di dollari da parte di un gruppo di investitori guidato da Credit Suisse 
First Boston, l'apertura di una linea di credito per 75 milioni di dollari e la vendita di proprietà terriere 
per 60 milioni di dollari. Inizia bene il quarto trimestre mentre viene ribadita la "superiorità 
tecnologica" della sua offerta, semplificata ora con un server unico. 

di Francesco Fulvio Castellano 


Dal tumultuoso mercato dell'IT ri¬ 
sorge l'Araba Fenice, Tanto è vero 
che Informix, per ripresentarsi con 
un nuovo volto alla stampa nazio¬ 
nale e ai suoi clienti perplessi, do¬ 
po quella negli USA, ha chiamato 
l’incontro con un nome esotico e 
indovinato: Progetto Phoenix (nulla 
a che vedere con la capitale 
dell'Arizona). Insomma, Informix, 
dopo il disastro finanziario (e non 
tecnologico) degli ultini 6/8 mesi 
che la davano per spacciata, rina¬ 
sce dalle proprie ceneri e si ripre¬ 
senta totalmente cambiata: negli 
uomini, finanziariamente, e nei 
prodotti E i dipendenti, ahiloro, 
sono passati dai 4.500 ai 3.600, 
meno 900. Ma vediamo cosa e 
come è successo. 

Come tutti ora sappiamo, nessun guaio è venuto dai prodotti; i 
guai seri sono venuti dalla gestione della società 
Nell'aprile di quest'anno si era aperta la crisi per la negativa 
posizione finanziaria e, in 100 giorni, è avvenuto il ribaltone in 
quattro mosse: prima con il siluramento del vertice, CEO (Phil 
White) incluso, e la nomina del nuovo presidente e CEO, Bob 


Finocchio; poi é stato ristrutturato il 
cash-flow e imposto un drastico ta¬ 
glio delle spese operative, in seguito 
è stato costituito il nuovo team diret¬ 
tivo e. infine, sono state rinnovate le 
offerte dei prodotti e da li, via al 
nuovo corso. 

Quindi, sistemato il passato, "e dopo 
aver provveduto ai nuovi finanziamen¬ 
ti è arrivata la buona novella", come 
ha dichiarato alla stampa Enrico Du- 
rango, Amministratore Delegato di 
Informix Software Spa, durante l'in¬ 
contro che si è svolto nella propria 
sede di Cernusco sul Naviglio (Mila¬ 
no), presentando la "nuova faccia" 
della società di Menlo Park, California 
In Italia le cose non sono andate cosi 
male 25 miliardi è il revenue, 7/8 mi¬ 
liardi di ordini entro la fine dell'anno, l'utile netto operativo e al 
26% dopo i restatement, quindi un buon attivo anche se diffi¬ 
cile oggi definirlo con cifre esatte. Le prospettive per il futuro? 
Eccole. 

Dopo aver "sistemato" i risultati operativi e finanziari relativi 
agli esercizi ‘94, '95, '96 e al primo trimestre '97, la società ha 
reso noto di aver completato l’emissione di titoli azionari con- 



Ennco Durango, Amministratore Delegato dì Informix Software 
S p A , ospite della manifestatone 


la scalabilità dell'architettura DSA (Dy- 
namic Scatabte Archìtecture ), proprie¬ 
taria della casa di Menlo Park. 

Abbiamo chiesto a Stonebraker il suo 
parere sulle difficoltà che un utente di da¬ 
tabase tradizionali può incontrare nel pas¬ 
sare all'uso di un database Obiect Rela- 
tional e ci ha completamente rassicurati: 
è sicuramente necessario un certo sfor¬ 
zo di apprendimento ma questo si limita 
al dover capire che con questa nuova 
tecnologia è possibile manipolare anche 
dati di tipo più complesso di quelli finora 
trattati allo stesso modo degli altri, poi 
tutte le conoscenze acquisite restano an¬ 
cora valide, ad esempio, per reperire una 
informazione complessa si potrà per 
esempio scrivere. 

select id from images where 
sunset(pìcture) and date > '01/01/1996' 

dove images è un oggetto, cioè un 


dato complesso. 

In database Object Oriented puri ciò 
non sarebbe chiaramente possibile 
con il linguaggio SQL ma occorrereb¬ 
be navigare in un insieme di oggetti 
per reperire quello con le caratteristi¬ 
che cercate. 


Espandibilità 

Le soluzioni possibili basate su 
Informix Universal Server sono in 
grado di soddisfare le necessità di 
un'ampia gamma di ambienti di elabo¬ 
razione aziendali, si va dai sistemi di 
Workgroup a semplici applicazioni di 
DataWarehousing, agli OLTP di grandi 
dimensioni fino ad Intranet e Web ap¬ 
plication. 

Se poi le funzionalità di base non so¬ 
no sufficienti è possibile affiancare 
una serie di altri moduli che ne esten¬ 


dono ulteriormente i campi di applica¬ 
zione; infatti con i moduli DataBlade, 
che vengono inseriti direttamente al¬ 
l'interno dell'Umversal Server, è pos¬ 
sibile riconoscere e gestire con effi¬ 
cienza nuove tipologie di dati com¬ 
plessi con le relative funzioni ad essi 
correlate. 

Si può cosi ampliare il campo di ela¬ 
borazione dei dati ai testi, ai docu¬ 
menti, ai moduli per il DataWarehou¬ 
sing, alle applicazioni finanziarie, alle 
applicazioni geospaziali a due e a tre 
dimensioni e a tante altre ancora 

Con un ORDBMS è in pratica possi¬ 
bile abbinare la componente di gestio¬ 
ne dei dati con quella di elaborazione 
della logica applicativa, in pratica le 
applicazioni stesse possono essere 
contenute nel database; ad esempio, 
è possibile con un semplice "restore" 
installare una applicazione Web con 
tutte le pagine HTML, i dati e la com- 


134 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 









vedibili privilegiati per un valore di 50 milioni di dollari tramite 
tre investitori guidati da un'affiliata di Credit Suisse First Bo¬ 
ston. Questa operazione fa seguito all'investimento di capitali 
per 40 milioni di dollari effettuato da Fletcher International e 
comunicato lo scorso agosto. 

A tutto ciò si aggiunge l’impegno dichiarato da parte di Bank 
of Boston e Canadian Imperiai Bank of Commerce per l'aper¬ 
tura di una linea di credito del valore di 75 milioni di dollari per 
la durata di due anni Nel frattempo Informix ha ceduto una 
sua proprietà terriera a Santa Clara, in California, per un am¬ 
montare di 60 milioni di dollari. Tralasciamo tutte le altre ope¬ 
razioni di assestamento del terzo trimestre per dire che Infor¬ 
mix ha ammesso che gli errori commessi nei passati esercizi 
hanno riguardato diversi aspetti e sono stati imputabili princi¬ 
palmente "a una non conformità rispetto le procedure della 
società e all'applicazione di prudenti politiche di riconoscimen¬ 
to dei ricavi". 

Che stile - e che contorcimento di parole - per dire che la fi¬ 
nanza allegra ha portato al disastro Le promesse di Bob Finoc¬ 
chio sono, nell’ordine: mantenere l'identità di Informix quale 
produttore di database che si rivolge ai mercati specifici; conti¬ 
nuare a penetrare e a far crescere la base installata; aumenta¬ 
re la quantità di nuove licenze richieste da nuovi clienti; man¬ 
tenere la leadership tecnologica del prodotto; dare vita a un 
forte canale NT; valorizzare i giusti rapporti di collaborazione; 
trattenere e acquisire i giusti talenti e modificare la cultura 
dell'azienda, dando nuova enfasi alla responsabilità individuale 
e ai rapporti lavorativi a lungo termine 

Nel frattempo è iniziato bene il quarto trimestre: sono stati si¬ 
glati contratti importanti con First Union Corp.. la sesta banca 
degli Stati Uniti, con Komatsu, fornitore giapponese di servizi 
e prodotti destinati all'industria, e con OnVillage. un Internet 
provider specializzato in servizi "pagine gialle" per le imprese. 
Infine, anche il VAR ModaCAD di Los Angeles ha scelto Infor¬ 
mix per sviluppare soluzioni di commercio elettronico e di data 
warehousing destinate al settore della distribuzione. 

Ad ogni buon conto. Informix ha semplificato la propria offerta 
come vediamo di seguito. 

La società di Menlo Park ha annunciato la semplificazione del¬ 
la propria linea di prodotti server per database. La scelta punta 


a rendere ancora più esplicito l'approccio architetturale unifica¬ 
to per database che costituisce il nucleo dell'offerta dell'azien¬ 
da nonché a facilitare la comprensione e quindi l'acquisto dei 
prodotti. L'azienda ha anche annunciato un'API comune che 
permetterà di scrivere un'unica volta applicazioni che funzione¬ 
ranno su tutte le configurazioni di server Informix. 

Da oggi commercializza un unico server, Informix Dynanuc 
Server, con un menu di opzioni di configurazione integrate che 
rispondono alle necessità di utenti che devono implementare 
applicazioni OLTP, di data warehousing, per l'azienda distribui¬ 
ta nonché per la gestione di applicazioni per il Web e per il 
coment management 

Nucleo dell'offerta di Informix è l’innovativa Dynamic Scalable 
Architecture (DSA) che, con un'architettura "parallela 
everythmg" unica sul mercato, fornisce prestazioni ottimali in 
qualunque ambiente e consente di sfruttare al meglio le risor¬ 
se hardware disponibili. 

Tra i cambiamenti più importanti che Informix ha introdotto 
nella propria linea di prodotti è incluso Informix Dynamic Ser¬ 
ver, conosciuto m precedenza con il nome OnLme Dynamic 
Server. E’ il database Informix che supporta applicazioni per il 
data warehousing Informix Dynamic Server ha cinque opzioni 
di configurazione Advanced Decision Support Option, prece¬ 
dentemente inclusa in Extended Parallel Server; Extended Pa- 
rallel Option in precedenza inclusa in Extended Parallel Sever; 
MetaCube ROLAP Option, già nota come Informix-MetaCube; 
Universal Data Option. in passato parte di Informix-Universal 
Server, e, infine, Web Integration Option, in precedenza Web 
DataBlade e Informix-Universal Web Connection. 

Tra le novità è stato anche annunciato un nuovo Client Infor¬ 
mix unificato che consente agli sviluppatori di scrivere un'uni¬ 
ca volta le applicazioni e di implementarle su Informix Dyna¬ 
mic Server o su una qualunque delle sue opzioni 
Questo garantisce agli utenti e agli sviluppatori la possibilità di 
programmare facilmente attraverso una sola API e di imple¬ 
mentare qualunque configurazione server Informix senza do¬ 
ver scrivere o compilare nuovamente l'applicazione. 

Per concludere, ora il motto e: "Informix: il database con il fu¬ 
turo costruito dentro". Speriamo per Informix che il passato, 
sia passato. 


ponente di logica applicativa. E' quindi 
possibile estendere le capacità di base 
del sistema tramite DataBlade svilup¬ 
pati ad hoc oppure scrivere delle pro¬ 
prie funzioni che possono essere utiliz¬ 
zate all'interno del database. 

In definitiva si possono combinare 
tra loro un'ampia gamma di moduli Da¬ 
taBlade predefimti e già sviluppati da 
Informix o da produttori indipendenti 
e, se proprio non si riesce a trovare 
quello che ci serve, si possono sem¬ 
pre sviluppare in proprio dei moduli 
DataBlade 

Partnership 

per offrire le migliori 

soluzioni 

Uno dei punti su cui Michael Stone- 
MCmicrocomputer n, 180 - gennaio 1998 


braker ha particolarmente insistito 
quando gli ho chiesto quali erano i 
punti di forza di questo nuovo prodotto 
è stata la politica di partnership. Infor¬ 
mix, già nel 1994, ha stabilito un note¬ 
vole passo avanti nella tecnologia as¬ 
sociata ai database con l'introduzione 
della DSA (Dynamic Scalable Architec- 
ture ), la tecnologia di processing paral¬ 
lelo alla base di tutti i prodotti Informix 
che consente di sfruttare al meglio la 
potenza degli attuali processori otte¬ 
nendo prestazioni e scalabilità elevatis¬ 
sime. 

Con l'introduzione, alla fine del 
1996, dell'Umversal Server, Informix 
ha ritenuto valida la politica per la qua¬ 
le, per dare il meglio ai propri clienti, è 
molto conveniente lavorare affianco ai 
produttori leader riconosciuti dei vari 
segmenti di mercato. 

La filosofia è sufficientemente sem¬ 
plice, è praticamente impossibile per 


un produttore poter offrire la migliore 
soluzione in ogni campo e quindi è 
preferibile stringere accordi di partner¬ 
ship con aziende i cui prodotti siano 
complementari rispetto ai propri cosi 
da offrire ai propri clienti soluzioni ve¬ 
ramente complete e soddisfacenti 

Oltre quindi ad aver stretto partner¬ 
ship con i principali produttori di appli¬ 
cazioni, come SAP, Peoplesoft e Baan, 
Informix collabora strettamente con i 
maggiori partner hardware, integratori 
di sistemi e VAR a livello mondiale per 
assicurarsi che soluzioni proposte ai 
propri clienti siano ottimizzate secondo 
le loro esigenze. 

Informix Universal Server è sicura¬ 
mente un ottimo prodotto, speriamo 
che dopo aver investito molto in que¬ 
sta nuova tecnologia e nella sua diffu¬ 
sione dal punto di vista informativo e 
culturale Informix riesca a raccogliere 
il giusto successo dal mercato. MS 


135 







di Giuseppe Cosarono e Alessandro Ghiro 


Salvalavista Computer 626 Beghelli 

La presenza sempre più diffusa di 
macchine e attrezzature informatiche sul 
luogo di lavoro e nella vita comune sta 
realmente cambiando il nostro modo di 
vivere e di usare i sensi, come ad esempio 
quello della vista. Infatti, di fronte ad un 
videoterminale, il nostro cono visivo risulta 
avere un angolo ridotto rispetto alle 
normali attività e un’illuminazione 
tradizionale può diventare persino un 
fattore di disturbo per uno sguardo che 
passa alternativamente dalla tastiera ad 
un documento e successivamente allo 
schermo. 

E allora, utilizzando un detto ormai di uso comune, meglio prevenire che curare! 



Le esigenze di lavoro o di altre attività 
quotidiane impongono sempre più spes¬ 
so di passare molte ore davanti ad un 
monitor E' necessario magari controlla¬ 
re ed interagire con un processo azien¬ 
dale. scrivere un articolo, redigere un do¬ 
cumento. creare o ritoccare un'immagi¬ 
ne con milioni di colori, sviluppare un 
programma, impaginare una rivista o. 
perché no, navigare sulla "rete delle re¬ 
ti" attraverso un mare di informazioni 
rappresentate da pagine Web più o me¬ 
no animate e multimediali. Lo stress 
provocato da tali attività spesso non ci 
consente di mantenere uno stato di 
"perfetta" forma; soprattutto gli occhi ri¬ 
sultano particolarmente affaticati per un 
tipo di lavoro al quale magari non sono 
abituati. Probabilmente l'evoluzione tec¬ 
nologica sta correndo più velocemente 
di quanto possa adattarsi il nostro fisico 
all'uso di nuovi strumenti e si vengono 
quindi a creare situazioni e fenomeni fi¬ 
no a pochi anni fa completamente sco¬ 
nosciuti. 

E’ illuminante a questo proposito eviden¬ 
ziare i possibili malesseri che sono previ¬ 
sti come conseguenza di un uso smoda¬ 
to o improprio di tali tecnologie: affatica¬ 
mento visivo o astenopia, disturbi mu¬ 


scolo-scheletrici, disturbi da stress, ec¬ 
cetera. In particolare l’affaticamento visi¬ 
vo può essere caratterizzato da: bruciore 
agli occhi, lacrimazione, secchezza, fo¬ 
tofobia (ovvero fastidio alla luce), visione 
annebbiata o sdoppiata e cosi via. 
Recependo le direttive presenti nel de¬ 
creto legislativo 626/94, che passa da 
una visione tecnico-normativa della sicu¬ 
rezza ad un approccio basato sulla pre¬ 
venzione e sulla gestione comune della 
sicurezza e della salute, la Beghelli ha in¬ 
trodotto sul mercato Salvalavista Com¬ 
puter, una lampada, o meglio, un diffu¬ 
sore elettronico, studiato e realizzato ap¬ 
positamente per illuminare tutte le po¬ 
stazioni di lavoro che fanno uso di video¬ 
terminali. 


Salvalavista Computer 

La lampada Salvalavista Computer o, co¬ 
me riportato sulla sua confezione, il dif¬ 
fusore elettronico luminoso a luce com¬ 
binata, si presenta come una "tavoletta" 
di 47 cm di larghezza, profonda 24 cm e 
spessa poco più di 5, che va appoggiata 
sopra al monitor. La lampada è costituita 
da materiale termoplastico che gli confe¬ 


risce una notevole leggerezza ed ugual¬ 
mente da' un senso di robustezza e pra¬ 
ticità d'uso. Salvalavista Computer na¬ 
sce da un progetto portato avanti dalla 
Beghelli insieme al Centro Ricerche 
FIAT con il fine di arrivare ad un prodotto 
che fosse conforme con tutti gli stan¬ 
dard ed i requisiti tecnici più importanti 
La lampada è corredata da un alimenta¬ 
tore esterno mentre l’interruttore di ac¬ 
censione è integrato sul retro del diffu¬ 
sore, facilmente accessibile anche quan¬ 
do la lampada è montata sopra al moni¬ 
tor del proprio personal computer 
Salvalavista Computer è dotata, se la 
consideriamo una lampada, o è dotato, 
se lo chiamiamo diffusore, di tre sorgen¬ 
ti di luce calibrata studiati per non provo¬ 
care riflessi sul monitor del personal 
computer ed per creare il giusto contra¬ 
sto di luce tra l'ambiente circostante ed 
il monitor stesso, I diffusori laterali sono 
estraibili e permettono di adattare Salva¬ 
lavista Computer a tutti i videoterminali 
che vanno dai 14 ai 21 pollici in maniera 
semplice e veloce; infatti non si può par¬ 
lare di una vera e propria procedura di in¬ 
stallazione visto che il tutto si esaurisce 
nelTappoggiare la lampada sul video, re¬ 
golare i diffusori e collegare l'alimentato- 


136 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 










re ad una qualsiasi presa di corrente: il 
tutto si svolge in meno di un minuto. 

La luce emessa da Salvalavista Compu¬ 
ter è stata studiata in maniera tale da 
non abbagliare e da evitare i fastidiosi ri¬ 
flessi che spesso nascono da sistemi di 
illuminazione inadeguati. Il manuale ri¬ 
porta che gli occhi devono essere al li¬ 
vello del bordo superiore del video; se si 
rispetta questa indicazione la luce diffu¬ 
sa dalla lampada non raggiunge mai di¬ 
rettamente gli occhi. Tuttavia questa im¬ 
postazione consigliata non è quella che 
viene istintivo assumere, che è invece 
quella col monitor leggermente inclinato 
verso l'alto in modo che lo sguardo 
dell'operatore cada a perpendicolo verso 
il centro dello schermo. In quest'ultimo 
caso, però, la luce delle lampade riflessa 
dalle alette disturba la vista; in effetti 
quando al computer si è seduta mia fi¬ 
glia abbiamo dovuto regolare lo schermo 
del monitor inclinandolo leggermente 
verso il basso per evitare che la luce le 
raggiungesse direttamente gli occhi. Al¬ 
lungando opportunamente le alette ante¬ 
riori si poteva risolvere semplicemente 
questa eventualità, non obbligando 
I operatore ad assumere la posizione 
con schermo perfettamente verticale 
che spesso non è quella più naturale. Sia 


ben chiaro comunque che stiamo parlan¬ 
do di inclinazioni di pochi gradi, e quindi 
con un minimo di attenzione si riesce 
sempre a trovare la posizione giusta. 

Impressioni d’uso 

Devo confessare che prima di provarla 
ero un po' scettico sulla reale funziona¬ 
lità della Salvalavista Computer ma, una 
volta posta sopra al monitor del mio 
computer, mi sono ricreduto. La caratte¬ 
ristica che mi ha maggiormente colpito è 
la praticità e la comodità che deriva 
dall'avere la tastiera ed i lati del monitor 
illuminati; consultare un documento e 
nel frattempo continuare ad utilizzare il 
computer in queste condizioni risulta 
particolarmente pratico, specialmente 
per me che generalmente lavoro in una 
stanza poco illuminata. 

In effetti la Salvalavista serve soprattutto 
laddove si lavori in penombra, dato che 
attenua efficacemente l'eccessiva diffe¬ 
renza di luminosità fra il monitor e la scri¬ 
vania; ciò che in modo empirico si fa co¬ 
munemente utilizzando una sorgente di 
luce indiretta quale una lampada da scri¬ 
vania puntata verso il muro o il soffitto 
della stanza. E' invece molto meno utile 


in un normale ufficio, dove la luminosità 
ambiente è di solito molto elevata e 
spesso già di tipo diffuso, e dunque non 
vi è realmente necessità di illuminare ul¬ 
teriormente lo spazio di lavoro attorno al 
monitor. 

E' comunque molto semplice trovare la 
giusta regolazione dei diffusori laterali a 
seconda della dimensione del monitor o 
di dove si preferisce avere le due luci la¬ 
terali. 

Per quanto riguarda l'affaticamento della 
vista posso solo riportare le mie impres¬ 
sioni personali derivate dall'uso del diffu¬ 
sore per alcuni giorni, restando a volte 
anche diverse ore di fronte al monitor. 
Sono miope, ma non troppo, porto gli 
occhiali e spesso davanti al monitor li tol¬ 
go perché non li ritengo necessari visto 
che da una distanza di 45-80 cm riesco a 
lavorare tranquillamente senza affaticare 
la vista. Se però devo leggere qualche 
documento particolarmente lungo, dopo 
un po' mi ritrovo sempre più distante dal 
monitor e il mettermi poi gli occhiali di¬ 
venta quasi obbligatorio. Questo metti e 
togli gli occhiali, almeno nel mio caso, è 
sicuramente diminuito dopo l’installazio¬ 
ne della Salvalavista Computer e la sen¬ 
sazione generale è stata sicuramente di 
maggior riposo dal punto di vista visivo. 


Illuminazione interni con luce artificiale 


All'Interno della problematica "valutazione del rischio per i lavoratori addetti all'uso di VDT" introdotta dal decreto legislativo 626/94, un set¬ 
tore di particolare rilevanza assume l'illuminazione del posto di lavoro. L'illuminazione è infatti una importante variabile per il benessere fisi¬ 
co e psichico dei lavoratori, che può condizionare l'affaticamento visivo degli addetti ai VDT. Al riguardo le norme legislative nazionali vigen¬ 
ti indicano, come al solito, solamente delle prescrizioni minime a carattere generico cui attenersi. Cosi il decreto legislativo 626/94 (art.58 e 
All. VII) enuncia che i posti di lavoro a VDT per essere conformi devono avere una "illuminazione generale e/o specifica (lampada di lavoro) 
atte a garantire un’illuminazione sufficiente ad un contrasto appropriato tra lo schermo e l'ambiente, tenuto conto delle caratteristiche del 
lavoro e delle esigenze visive deH'utilizzatore." 

In modo analogo il DPR 547/55 (art. 28-32) e lo stesso 626/94 (art. 33 comma 8) prevedono solamente indicazioni generali:... sufficiente vi¬ 
sibilità. ... adeguata illuminazione artificiale, ecc. 

Sono quindi ancora le Norme Tecniche che vengono in ausilio come riferimento tecnico qualificato per dare le linee guida operative. Ad 
esempio, le raccomandazioni UNI 10380 prevedono per gli uffici i seguenti limiti di illuminamento: 

Il luogo di lavoro con utilizzo di VDT dovrà es¬ 
sere conforme sia per quanto riguarda l’illu¬ 
minazione del locale (l'illuminazione naturale 
dovrà avere una superficie illuminante com¬ 
presa tra 1/8 e 1/5 della superficie del locale: 
l'illuminazione artificiale può essere integrati¬ 
va ma non sostitutiva a quella naturale ed 
avere una intensità d'illuminazione dei posti 
di lavoro tale che il totale derivante da luce 
naturale e/o artificiale sia compresa tra 300 e 
750 lux), sia per il corretto utilizzo dello scher¬ 
mo e della struttura ad esso collegate (giusta 
regolazione della luminosità dello schermo 
per creare il giusto contrasto tra il monitor e 
l'ambiente circostante, assenza di riflessi, 
corretta inclinazione dello schermo rispetto agli apparecchi illuminanti, ecc.) 

Infatti, oltre all'adeguata intensità della luce (illuminamento) del locale di lavoro, altri parametri fondamentali da associare per valutare la qualità 
della illuminazione del luogo di lavoro sono: l'assenza di abbagliamento, il colore della luce, a distribuzione delle ombre 
In ogni caso una buona visione varia da soggetto a soggetto anche se è garantita da una illuminazione corretta dal punto di vista quantitativo e 
qualitativo e questo fa comprendere ancora meglio come possa essere complesso un progetto di illuminazione di interni con luce artificiale. 


APPLICAZIONI 

APPARECCHI 

CONSIGLIATI 

TIPO DI AMBIENTE 

ILLUMINAMENTO lux 

Uffici 

Open Space 

Apparecchi con coppa 
Incassi orientabili 

Saving 

Incassi schermati 

Comfort serie 7/8 
Apparecchi singolo 
o a sistema di file continue 
Apparecchi a luce D/l 


Min. 

Med 

Max. 

Uffici generici 
dattilografia,, 
sale computer 

300 

500 

750 

Uffici per disegnatori 
e per proqettazione 

500 

750 

1000 

Sale riunioni 

300 

500 

750 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


137 

















Considerazioni sulla 626/94 e i videoterminali 


Nel decreto legislativo 626/94 non si chiarisce in modo inequivoca¬ 
bile come si deve realmente comportare il datore di lavoro che vo¬ 
glia attenersi alla legge. Molti infatti sono i dubbi che pervadono so¬ 
prattutto il campo di applicazione. In forza deH'art.51 l'applicabilità 
delle norme viene ad essere esclusa in tutte le situazioni in cui l'uti¬ 
lizzo del VDT (videoterminale) non duri almeno quattro ore consecu¬ 
tive giornaliere, dedotte le interruzioni, per tutta la settimana lavora¬ 
tiva, il che esclude i casi in cui il lavoratore utilizzi sistematicamente 
e abitualmente il VDT per numerose ore al giorno ma non per quat¬ 
tro ore consecutive oppure lo utilizzi per più di quattro ore al giorno 
consecutive per tutti i giorni della settimana escluso uno, per esem¬ 
pio il venerdì. Per attenuare la portata di questa limitazione introdot¬ 
ta in Italia, si è tentato di operare un distinguo tra lavoratore e posto 
di lavoro: si è sostenuto cioè che alcune norme sui VDT si appliche¬ 
rebbero ai posti di lavoro muniti di VDT a prescindere dal tempo di 
utilizzazione del VDT da parte del lavoratore. 

Inoltre come debbano essere calcolate le 4 ore di lavoro al VDT ? 
Si può ritenere che occorra riferirsi ai tempi di effettiva utilizzazione 
dell'attrezzatura munita di VDT e non anche di mera vicinanza all'at¬ 
trezzatura ?. E I tempi di attesa dalla risposta del sistema elettroni¬ 
co sono da considerarsi a tutti gli effetti tempo di lavoro ? A questo 


Introduzione alla 626/94 

Negli ultimi anni numerose direttive europee riguardanti la tutela 
della sicurezza nei luoghi di lavoro sono state recepite dalla legi¬ 
slazione nazionale. 

Senza dubbio le novità più importanti sono state introdotte dopo 
l’emanazione della Norma europea con il decreto legislativo 19 
settembre 1994 n°26 (D.Lgs. 626/94). 

L'entrata in vigore di questo decreto (1° luglio 1996 per le grandi 
aziende e 1° gennaio 1997 per le piccole aziende) ha portato ad 
un radicale cambiamento di filosofia nell'ambito della sicurezza 
sul lavoro. Se prima infatti la sicurezza veniva gestita solamente a 
partire dalla fase esecutiva del ciclo produttivo, con questo decre¬ 
to la programmazione della sicurezza inizia già nella fase proget¬ 
tuale di inizio. 

Si è passati cioè da un approccio "puntuale e specifico"(ad ogni 
precisa azione lavorativa comportante un rischio infortunistico la 
legge prevedeva un preciso obbligo di sicurezza) ad uno “organiz¬ 
zato e preventivo" (il datore di lavoro deve attuare un autocontrol¬ 
lo della sua area gestionale mediante una autovalutazione dei ri¬ 
schi preventiva e pianificata). 

Lo strumento più importante in questo senso viene fornito dall'ar¬ 
ticolo 4 del D Lgs. 626/94: "... Il datore di lavoro, in relazione alla 
natura dell'azienda ovvero dell'unità produttiva, valuta ... i rischi 
per la sicurezza e per la salute dei lavoratori ...ed elabora un do¬ 
cumento contenente: 

a) una relazione sulla valutazione dei rischi per la sicurezza e la sa¬ 
lute durante il lavoro, nella quale sono specificati i criteri adottati 
per la valutazione stessa, 

bl l'individuazione delle misure di prevenzione e di protezione e 
dei dispositivi di protezione individuale, conseguente alla valuta¬ 
zione di cui alla lettera a); 

cl il programma delle misure ritenute opportune per garantire il 
miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza. " 

La valenza di ciò è enorme, poiché ci troviamo di fronte ad un 
principio rivoluzionario: non sono più infatti gli organi di vigilanza o 
le norme a determinare ciò che deve essere fatto nell'azienda al 
fine di garantire la sicurezza, ma è il datore di lavoro medesimo, 
eventualmente coadiuvato dall'esperto della sicurezza, e ciò in ba¬ 
se a verifiche tecniche ed ad una valutazione specialistica. 

In quest'ottica innovativa si inserisce anche la prevenzione della 


ed ad altri quesiti in sospeso si è tentato di dare risposta in sede 
nazionale (Circ. Ministeriale n° 102/95) e in sede europea, ma a tut¬ 
to oggi il problema è fermo alla Corte di Giustizia della CE In caso 
di contenzioso sarà ancora una volta l'organo giudiziario competen¬ 
te a decidere la causa (eventualmente coadiuvato dal parere del 
medico competente) a decidere di volta in volta in merito alla speci¬ 
fica situazione di fatto 

Per quanto riguarda il posto di lavoro, le prescrizioni giuridiche 
dell'allegato VII del D.Lgs. 626/94 vengono integrate opportuna¬ 
mente dalla “Norma Tecnica", e riescono cosi a quantificare nume¬ 
ricamente dimensioni, distanze, altezze e quant'altro serve per defi¬ 
nire operativamente il problema. È bene sottolineare che le Norme 
Tecniche (UNI nazionali, CEN europee, ISO mondiali) sono stru¬ 
menti a carattere volontaristico, l’uso dei quali è consigliato ma non 
imposto dalle leggi vigenti. 

In quest'ottica validi riferimenti per gli addetti ai lavori possono es¬ 
sere le Norme UNI EN ISO 9241 "Requisiti organici per il lavoro di 
ufficio con VDT", le UNI 8582 "Sedili e sgabelli", le UNI 9095 "Mo¬ 
bili di ufficio, tavoli per VDT, dimensioni", le UNI 10380 "Illumina¬ 
zione interni con luce artificiale", le CEI EN 60950 “Apparecchiatu¬ 
re per la tecnologia dell'Informazione", ecc. 


sicurezza all'interno di unità produttive in cui si faccia uso di at¬ 
trezzature munite di videoterminali(VDT). 

Utilizzando lo specifico settore dei videoterminali, il D.Lgs. 626/94 
va a riempire un vuoto legislativo enorme, perché è la prima volta 
che una legge sulla sicurezza sul lavoro si occupa di un posto di 
lavoro dotato di computer. Le disposizioni del decreto (contenute 
nel Titolo VI "Uso di attrezzature munite di videoterminali" art 
50-59 e nell'Allegato VII, successivamente integrato dal DL 
242/96 e dalla Ordinanza Ministeriale 102/95) si possono cosi rias¬ 
sumere: 

(art 51) definizioni 

* videoterminale: uno schermo alfanumerico o grafico a pre¬ 
scindere dal tipo di procedimento di visualizzazione utilizzato; 

* posto di lavoro: l'insieme che comprende le attrezzature mu¬ 
nite di videoterminale, eventualmente con tastiera ovvero altro si¬ 
stema di immissione dati, ovvero software per l'interfaccia uomo- 
macchina. gli accessori opzionali, le apparecchiature connesse, 
comprendenti l'unità a dischi, il telefono, il modem, la stampante, 
il supporto per documenti, la sedia, il piano di lavoro, nonché 
l'ambiente di lavoro immediatamente circostante. 

Campo di applicazione 

nel definire il lavoratore al VDT come "colui che utilizza un'attrez¬ 
zatura munita di videoterminale in modo sistematico ed abituale 
per almeno quattro ore consecutive giornaliere, dedotte le interru¬ 
zioni di cui all'art.54, per tutta la settimana lavorativa", il legislato¬ 
re ha automaticamente stabilito il campo di applicazione soggetti¬ 
vo del DL 626/94 

Obblighi del datore di lavoro: 

il datore di lavoro, come specificato nelle note introduttive di illu¬ 
strazione della 626/94, dovrà effettuare la valutazione del rischio 
della propria unità produttiva munita di VDT (analizzando la condi¬ 
zione di igiene ambientale, qualità dell'aria, microclima, illumina¬ 
zione, rumore, radiazioni, le componenti psicosomatiche del lavo¬ 
ro di ufficio, come stress, aspettative professionali, motivazioni 
ecc., le caratteristiche organiche delle attrezzature di lavoro, lo 
stato di integrità fisica degli operatori al VDT ecc.) e in base al ri- 


138 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 





L 'orientamento del monitor 
è importante: Alessandra è 
abbastanza correttamente 
posizionata rispetto all'as¬ 
se dello schermo ma ha la 
luce negli occhi. France¬ 
sco non ha problemi di lu¬ 
ce ma è decisamente trop¬ 
po in alto. La posizione di 
miglior compromesso sarebbe quella intermedia 
Iper avere lo sguardo più perpendicolare al monitor 
ma non la luce negli occhi). 



Conclusioni 


Purtroppo l'entrata in vigore del DL 
626/94 non ha portato tutti quei frutti ipo¬ 
tizzati dal legislatore. Infatti pochi sono 
stati i datori di lavoro che hanno provve¬ 
duto, in seguito alla valutazione dei rischi 
effettuata per la propria unità produttiva, 
ad adottare soluzioni preventive di sicu¬ 
rezza in merito ai lavori che prevedono 
l'uso di videoterminali. 

Le motivazioni di questo insuccesso van¬ 


no ricercate prin¬ 
cipalmente nella 
presenza all'inter¬ 
no del decreto le¬ 
gislativo 626/94 
di un numero ec¬ 
cessivo di pre¬ 
scrizioni di carat¬ 
tere meramente burocratico, che hanno 
avvolto il contesto generale in uno spirito 
troppo formale: alla sostanza operativa 
(sostituzione sedie, scrivania, ecc. non or¬ 
ganiche; miglioramento della condizione 
di illuminamento, adeguamento del posto 
di lavoro, ecc.) si sono via via sostituite le 
sole "produzioni cartacee" Un altro "vali¬ 
do" motivo di questo insuccesso risiede 
spesso nella mancanza di sensibilità dei 
datori di lavoro, accentuata dal fatto (itali¬ 
co destino!) che in assenza di controlli 
solo in pochi hanno la volontà di effettua¬ 
re esborsi economici per migliorare la si¬ 
curezza dei posti di lavoro. 

Ma non disperiamo! Sicuramente, a pre¬ 
scindere da tutte le leggi, norme UNI 


ecc. lo spirito di iniziativa personale e la 
convinzione interiore che con la propria 
salute non si può scherzare (perché si vi¬ 
ve una volta sola), garantiranno alla fine 
una corretta gestione dei luoghi di lavoro 
da parte di tutti, anche perché tutto som¬ 
mato, con pochi accorgimenti di preven¬ 
zione in più (e il buon senso per usarli in 
modo corretto), non è poi cosi difficile la¬ 
vorare sicuri. 

Tornando dunque all’oggetto dell'articolo, 
a chi serve in definitiva? Principalmente a 
chi lavora per molto tempo col computer 
stando in ambienti poco illuminati o in pe¬ 
nombra, ovvero... ai programmatoriI An¬ 
che in casa, dove il computer è spesso 
relegato in un angolino poco confortevo¬ 
le, il diffusore trova una ottima collocazio¬ 
ne permettendo di migliorare sensibil¬ 
mente la qualità del lavoro. Probabilmen¬ 
te risulta invece poco utile proprio nei tra¬ 
dizionali ambienti lavorativi, soprattutto 
se di tipo open space, dove c'è fin troppa 
luce ambiente e la Salvalavista non può 
certo cancellarla. 535 


sultato di tale valutazione dovrà, eventualmente, adottare le pro¬ 
prie misure di prevenzione per ovviare ai rischi riscontrati. 

Misure di prevenzione da adottare: 

(Art 53,56,57) 

La definizione delle "appropriate misure di prevenzione" stabilite 
dal D.Lgs. 626/94 riguardo i posti di lavoro muniti di VDT non è cer¬ 
tamente esaustiva, poiché le indicazioni concernenti sono tutte di 
carattere generico e mancano di riferimenti concreti sui quali basar¬ 
si per rendere effettivamente operativo il contenuto del decreto. In¬ 
fatti il datore di lavoro dovrà:(art 53) 

* assegnare le mansioni e i compiti lavorativi comportanti l'uso 
dei VDT anche secondo una distribuzione del lavoro che consenta 
di evitare il più possibile la ripetitività e la monotonia delle operazio¬ 
ni in particolare per quanto riguarda 

* le misure applicabili al posto di lavoro 

* le modalità di svolgimento delle attività 

* la protezione degli occhi e della vista 

* assicurare ai lavoratori una formazione adeguata (art. 57), infor¬ 
mare preventivamente i lavoratori e il loro rappresentante per la si¬ 
curezza (figura introdotta dal DL 626/94 per dare un peso contrat¬ 
tuale nel rapporto datore/lavoratori dal punto di vista sicurezza sul 
lavorol dei cambiamenti tecnologici che comportano mutamenti 
nell'organizzazione del lavoro. 

* Oltre a ciò il datore di lavoro dovrà rispettare i diritti del lavora¬ 
tore stabiliti dall'art. 54, farlo sottoporre a sorveglianza sanitaria ed 
adeguare il posto di lavoro secondo le indicazioni degli articoli 58 e 
59. 

Diritti dei lavoratori a VDT (art. 541 

Il lavoratore al VDT ha diritto ad un'interruzione della sua attività 
mediante pause ovvero cambiamento di attività. Le modalità di tali 
interruzioni saranno stabilite dalla contrattazione collettiva, anche 
aziendale. 

* In assenza di una disposizione contrattuale riguardante l'inter¬ 
ruzione di cui sopra il lavoratore comunque ha diritto ad una pausa 
di 15 minuti ogni 120 minuti di applicazione continuativa al VDT 

* Le modalità e la durata delle interruzioni possono essere stabi¬ 
lite contemporaneamente a livello individuale ove il medico compe¬ 


tente ne evidenzi la necessità 

* È comunque esclusa la cumulabilità delle interruzioni all'inizio 
e al termine dell'orario di lavoro 

* Nel computo dei tempi di interruzione non sono compresi i 
tempi di attesa di risposta da parte del sistema elettronico, che so¬ 
no considerati a tutti gli effetti tempo di lavoro, ove il lavoratore non 
possa abbandonare il posto di lavoro 

* La pausa è considerata a tutti gli effetti parte integrante 
dell'orario di lavoro e, come tale, non è riassorbibile all'interno di ac¬ 
cordi che prevedano la riduzione dell'orario di lavoro 

Sorveglianza sanitaria: (art. 55) 

* Prima di essere sottoposti al lavoro al VDT, gli operatori addet¬ 
ti dovranno essere sottoposti ad una visita medica da parte del me¬ 
dico competente, figura introdotta dal DL 626/94, nominato per sin¬ 
gola unità produttiva con il compito di svolgere gli accertamenti sa¬ 
nitari preventivi e periodici dei lavoratori, per evidenziare eventuali 
malformazioni strutturali ed ad un esame degli occhi e della vista. 

* Qualora l’esito della visita medica ne evidenzi la necessità, il 
lavoratore è sottoposto ad esami specialistici. In base alle risultanze 
degli accertamenti di cui sopra i lavoratori vengono classificati in: 

a) idonei, con o senza prescrizioni 

b) non idonei 

* I lavoratori classificati come idonei con prescrizioni ed i lavora¬ 
tori che abbiano compiuto il 45° anno di età sono sottoposti a visita 
di controllo con periodicità almeno biennale 

* Il lavoratore è sottoposto a controllo oftalmico a sua richiesta, 
ogni qualvolta sospetti di una sopravvenuta alterazione della funzio¬ 
ne visiva, confermata dal medico competente. 

* La spesa relativa alla dotazione di dispositivi speciali di corre¬ 
zione in funzione dell'attività svolta è a carico del datore di lavoro. 

Adeguamento dei posti di lavoro con VDT (art. 58-59-all.VII) 

Gli adeguamenti devono essere conformi all'allegato VII 
Se in base alla valutazione dei rischi il datore dovesse riscontrare 
una mancanza di sicurezza per i lavoratori dovuta ad incongruenza 
del posto di lavoro, allora essi dovranno venire conformemente ade¬ 
guati (le scadenze fissate sono indicativamente il 1° gennaio 1995 
per i nuovi posti di lavoro e il 1° gennaio 1997 per quelli vecchi). 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


139 




coordinamento di Corrado Giustozzi 


Il modem, la tua voce 


Da tempo i modem sono delle periferiche multifunzione che assolvono a compiti 
diversi dal solo invio e trasmissioni dati. La prima funzione “nuova" è stata quella di 
usare il modem anche come fax, per poter spedire e ricevere fax direttamente sul 
computer, senza il fastidio di un apparecchio esterno. 

Ma le implementazioni più interessanti si sono avute con gli ultimi modelli in 
commercio, dotati della funzione “voice”. Essa consente al modem di distinguere le 
chiamate in arrivo ed in partenza su tre basi distinte: dati, fax e voce. Se per le prime 
due non ci sono più segreti, la terza è una comoda feature ancora poco usata: a che 
serve avere a casa un modem che riconosca la voce? Serve ad avere un telefono 


vivavoce ed una segreteria telefonica efficientissima, ma non solo: in questa maniera 
la segreteria diventa anche servizio di messaggeria vocale o fax, con la possibilità di 



di Enrico M. Ferrari 


caselle vocali, fax in remoto e molte altre 
funzioni. 

Abbiamo fatto un viaggio all’interno del 
mondo delle segreterie digitali, scoprendo 
come è possibile utilizzare un apparecchio 
quale il modem per eliminarne altri due, 
guadagnandoci in prestazioni. 


La vecchia segreteria 
telefonica 

A casa in genere accanto al modem 
abbiamo la classica segreteria telefoni¬ 
ca. il primo "gadget" telefonico in asso¬ 
luto che è arrivato parecchi anni fa nelle 
nostre case. In seguito molti hanno an¬ 
che comprato il fax, ponendosi però dei 
problemi: come fare a distinguere le 
chiamate in arrivo quando sono fuori ca¬ 
sa, cosa lasciare acceso, fax o segrete¬ 
ria? 

Si vendevano all'epoca degli apparec- 
chietti da montare sulla presa, che a se¬ 
conda della chiamata in arrivo smistava¬ 
no la chiamata al fax o alla segreteria. 
Erano poco pratici e furono presto sor¬ 


passati dalle 
segreterie-fax 
integrate, co¬ 
modi apparec¬ 
chi che riuni¬ 
scono in un solo involucro fax e segre¬ 
teria telefonica commutando automati¬ 
camente dall'uno all’altro. Molto como¬ 
di, ma cari, ancora oggi questi oggetti 
costano facilmente intorno al milione. 

Ecco che con la telematica arrivano i 
modem: dato che devono essere attac¬ 
cati alla linea telefonica, perché non far¬ 
gli fare tante altre cose oltre a trasmet¬ 
tere dati? 

Il consiglio che si può dare oggi a chi 
deve acquistare un modem è che si 
orienti direttamente su una fascia alta; il 
risparmio, su un costo totale decisa¬ 


mente abbordabile, sarebbe comunque 
irrisorio, meglio quindi prendersi un mo¬ 
dem che vada a 33.600 bps o oltre, che 
trasmetta fax e che abbia la funzione 
"voice", non ci sono dubbi. 


I vantaggi 

Un modem/fax/voce ha molti vantag¬ 
gi e qualche inconveniente, ma la bilan¬ 
cia pende decisamente a favore dei 
vantaggi. 

I fax vengono trasmessi velocemen- 


140 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 





L'unica e principale finestra dì Trio Suite un tavolo dal quale scegliere le opzio¬ 
ni della segreteria . 


La finestra di MediaPlayer. una integrazione di Trio Suite per leggere ed utiliz¬ 
zare file da varie sorgenti audio e video. 


te: gli apparecchi da tavolo, anche quelli 
moderni, normalmente trasmettono e 
ricevono solo a 9600 bps, contro i 
14.400 di qualsiasi modem/fax a poco 
prezzo. Un vantaggio che si traduce in 
minori tempi di trasmissione e quindi di 
costo totale, sempre che il vostro desti¬ 
natario possa ricevere fax a 14.400. 

I fax sono più "puliti" perché trasmet¬ 
tendo e ricevendo da un modem vengo¬ 
no saltati sia lo scanner di partenza che 
la carta termica in arrivo, cosicché i vo¬ 
stri fax saranno molto più nitidi. Inoltre, 
dato che sono archiviati sull'hard disk, 
sono praticamente eterni: ne potete 
stampare quante copie volete o sempli¬ 
cemente visualizzarli a video e, se vole¬ 
te, cancellarli senza sprecare preziosa 
carta. 

La segreteria telefonica è soggetta al¬ 


le stesse critiche: a meno che non ab¬ 
biate una segreteria che registra su 
chip, i messaggi lasciati sulla cassetta 
sono spesso disturbati dai rumori della 
registrazione, quando non è proprio la 
cassetta vecchia a renderli inascoltabili. 

Facendo arrivare invece le telefonate 
sul vostro hard disk eviterete un sacco 
di problemi di qualità, ed avrete un 
completissimo registro su data, ora e 
durata della chiamata. Inoltre i program¬ 
mi a corredo dei modem/fax/"voice" 
permettono di creare le caselle vocali, 
in modo che possiate guidare chi vi te¬ 
lefona in un completo sistema di rispo¬ 
sta, per avere ad esempio informazioni 
selezionabili da menu vocali, che funzio¬ 
nano con i telefoni a toni; le stesse ca¬ 
selle vocali sono applicabili ai fax, per ri¬ 
chiedere la trasmissione remota e diffe¬ 


rita di diversi documenti. 

I modem "voice" prevedono l'uso di 
un microfono, che può anche essere in¬ 
tegrato, e l'output verso due altoparlan¬ 
ti: se avete una scheda sonora potete 
collegare l'output vocale del modem 
all'entrata audio della scheda per avere 
l'audio del modem direttamente sugli 
altoparlanti che già adottate per le altre 
applicazioni. 


Svantaggi 

Il più grande svantaggio è che per 
avere una segreteria telefonica digitale 
sempre in funzione dovete tenere sem¬ 
pre acceso il computer ed il modem, 
naturalmente anche quando andate via 
di casa. In più deve sempre far girare il 



Particolare di Winfax in fase di riconoscimento del modem, vengono evidenzia¬ 
te le caratteristiche utili per Winfax stesso " 


La segreteria telefonica TalkWork in funzione, tutte le funzioni sono utilizzabili 
clìccando sulle parti della segreteria. 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


141 











































































dem: dalla solita applicazione "Modem" 
basterà infatti selezionare la seconda 
linguetta, "Diagnostica", che vi presen¬ 
ta la situazione delle porte seriali pre¬ 
senti. Se ora selezionate la COM che 
volete interrogare, e premete "Informa¬ 
zioni addizionali", Windows 95 avvierà 
un sistema di interrogazione del mo¬ 
dem collegato, e dopo alcuni secondi vi 
fornirà l'elenco delle feature del vostro 
modem. In questa maniera potete sa¬ 
pere tutto del modem: nome, modello, 
velocità e parametri di funzionamento. 
E' anche un modo per capire quali sono 
le caratteristiche del vostro modem, se 
ve ne regalano uno senza scritte o riferi¬ 
menti esterni. 

Un altro sistema per controllare le 
porte seriali ed i modem ad esse colle¬ 
gati è presente nell'applicazione "Siste¬ 
ma". cliccabili sempre da Pannello dì 
Controllo. Andate sulla linguetta "Ge¬ 
stione Periferiche" e scegliete "Mo¬ 
dem", se poi premete "Proprietà” avre¬ 
te subito il quadro completo sul modem 
selezionato. 

Se avete dei problemi con i modem e 
le porte, provate a rifare l’installazione, 
avendo però l'accortezza di rimuovere 
prima il modem installato: questo si fa 
semplicemente selezionando il modem 
incriminato e premendo il bottone "Ri¬ 
muovi", sia nell'applicazione "Modem” 
sia da Sistema/Modem 

Avanti con la 
segreteria telefonica 

Una volta che siete sicuri della perfet¬ 
ta installazione del modem, cominciate 
pure a creare la vostra completissima 
ed automatica casella telefonica: essa 
risponderà in vostra assenza, smisterà i 
fax da una parte e le chiamate a voce 
dall'altra, lasciandovi traccia di tutte le 
chiamate ricevute; dato che il modem 
"voice" è attaccato agli altoparlanti po¬ 
tete anche decidere di utilizzare il siste¬ 
ma per filtrare le chiamate in arrivo in 
vostra presenza, ascoltando nelle casse 
chi vi chiama ed eventualmente deci- 


programma di gestione, e sperare che il 
computer non vada in crash proprio 
quando siete fuori. 

Per il problema delle macchine da te¬ 
nere sempre accese c’è una soluzione: 
molti computer della nuova generazio¬ 
ne vanno in standby programmato e si 
accendono automaticamente in presen¬ 
za di una chiamata sul modem è una 
buona soluzione di compromesso 

Windows 95 
ed il modem 

Tutti queste meraviglie funzionano 
benissimo su Windows 95, a patto che 
si configuri esattamente il modem per 
farlo vedere dal sistema 

I modem di nuova generazione sono 
tutti Plug & Play e dovrebbero essere 
visti da Windows 95 non appena si riac¬ 
cende la macchina dopo aver collegato 
il modem. Tuttavia ciò non sempre ac¬ 
cade, e sarà bene configurare il modem 
sul sistema manualmente. 

II punto di partenza è il Pannello di 
Controllo, che si trova nel Menu 
Avvio/lmpostazioni. dove troveremo 
una applicazione chiamata "modem": 
cliccandoci sopra apriamo il gestore del 
modem, fondamentale per capire come 
vanno le cose sul modem installato nel 
nostro sistema 

Se nella sezione " Generale ", alla vo¬ 
ce "Elenco modem installati", non 
compare nulla, vuol dire che il vostro si¬ 
stema non ha visto il modem collegato 
Perché questo venga correttamente in¬ 
stallato basta andare su "Aggiungi" che 
aprirà l'applicazione in grado di rilevare 
automaticamente il modem. Windows 
95 è in grado di interrogare tutte le por¬ 


te seriali per vedere cosa è collegato e 
quindi dirvi quali modem sono attaccati 
a queste, il tutto in maniera automatica, 
dovete solo assicurarvi che non sia 
marcata la casella "non rilevare mo¬ 
dem. rilevarlo successivamente". 

Vi verrà chiesto di inserire il dischetto 
del driver più appropriato per installare 
il modem, e alla fine Windows 95 do¬ 
vrebbe dirvi che tipo di modem avete 
installato, esattamente come si vede 
nelle immagini che pubblichiamo. 

Se questo procedimento non funziona 
allora bisogna tornare al primo passo. Al¬ 
la installazione del modem, dopo aver 
premuto "Aggiungi", sarà necessario 
marcare la casella "non rilevare modem, 
rilevarlo successivamente", in questa 
maniera il computer non rileva automati¬ 
camente il modem, ma lascia a voi il 
compito di scegliere marca e modello, e 
vi permette di inserire il dischetto fornito 
con il modem se il vostro apparecchio 
non figura nell'elenco proposto 

Adesso se riaprite l'applicazione 
"Modem" scoprirete che il vostro mo¬ 
dem figura nelle finestra di quelli instal¬ 
lati. Tenete presente che potete avere 
anche più di un modem installato, ma¬ 
gari perché avete più porte seriali, o 
perché avete diversi modem a disposi¬ 
zione. Basterà selezionare di volta in 
volta il modem che volete utilizzare, il 
quale, essendo già stato installato, non 
richiederà ulteriori configurazioni. 

Controllate 
lo stato del modem 

Windows 95 mette a disposizione di¬ 
versi strumenti di diagnosi per vedere 
che tutto sia a posto con il vostro mo¬ 


Installazione di un modem sotto Win95 in questa fase il modem viene visto 
dal sistema " 


Da Pannello di Con¬ 
trollo/Modem. pre¬ 
mendo Diagnostica, 
possiamo avere infor¬ 
mazioni dettagliate 
sui modem già pre¬ 
senti ' 


142 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 































Anche da Pannello di 
Controllo/Sistema 
possiamo verificare lo 
stato dei modem con¬ 
nessi ed aggiornare 
eventualmente il dri¬ 
ver" 


derido al volo se ri¬ 
spondergli o no. 

Noi abbiamo uti¬ 
lizzato due modem 
"voice": lo US Ro- 
botics Sportster 
Flash, con tecnolo¬ 
gia X2, ed il Moto¬ 
rola VoiceSurfr. da 
56 Kbps senza tec¬ 
nologia X2. Le di¬ 
mensioni dei mo¬ 
dem sono molto simili, ma differiscono 
leggermente nelle prestazioni offerte. 

Lo Sportster ha il microfono integra¬ 
to, che costringe a tenere il modem re¬ 
lativamente vicino se volete utilizzarlo 
come telefono a vivavoce, mentre il 
Motorola ha l'ingresso separato per un 
microfono che potete mettere dove vo¬ 
lete. 

Lo Sportster ha inoltre una uscita per 
collegare un telefono in cascata, men¬ 
tre il Motorola dispone solo dell'ingres¬ 
so telefonico che proviene dalla spina a 
muro: questo perché si può utilizzare il 
modem come telefono esterno, ma è 
comunque una scelta che non condivi¬ 
diamo: fa sempre comodo un telefono 
tradizionale messo in cascata, che tra 
l'altro funziona anche a modem spento. 

Tutti e due i modem vengono forniti 
con programmi proprietari di gestione 
fax, dati e voce, e non necessitano di 
altro. In realtà esistono molti program¬ 
mi che prevedono funzioni di segreteria 
telefonica su diversi modem, uno di 
questi è il noto Wmfax, che ha anche 
un completo sistema di gestione vocale 
che si integra con i registri dei fax già 
usati dal programma. 

Lo Sportster funziona senza problemi 
con Winfax, mentre il Motorola no, per 
espressa dichiarazione della Delrina, 
produttrice di Winfax, che al momento 
non supporta nessun modem Motorola; 
questo ha sollevato le giuste proteste 
di molti utenti, che non possono utiliz¬ 
zare il programma con tutta l’eccellente 
gamma Motorola; speriamo che in fu¬ 
turo arrivi una patch per far funzionare 
anche i modem di questa marca. 


Sportster e Winfax 

Lo Sportster funziona senza problemi 
in congiunzione con Winfax; non solo i 
fax vengono spediti e ricevuti in manie¬ 



ra perfetta, ma anche la segreteria digi¬ 
tale funziona in pochi minuti. 

Il modulo di Winfax che si occupa 
della segreteria digitale è TalkWorks, 
che si deve installare insieme Winfax. 
Winfax esegue una procedura di ricono¬ 
scimento del modem analoga a quella 
di Windows 95, in più specifica se il 
modello è compatibile con il program¬ 
ma o no. 

TalkWorks e Winfax lavorano come 
programmi separati: ognuno può esse¬ 
re lanciato separatamente, ma hanno 
tutti i file in comune. Ciò vuol dire che il 
registro o log delle chiamate fatte o ri¬ 
cevute è identico, ogni chiamata è di¬ 
stinta da simboli diversi a seconda che 
si tratti di un fax o di un messaggio vo¬ 
cale. 

TalkWorks può tranquillamente esse¬ 
re lasciato sempre in esecuzione, tanto 
da poterlo utilizzare come programma 
che parte ad ogni boot. Sulla barra di 
comando compaiono alcune pratiche 
icone che danno l'analisi della situazio¬ 
ne; se al vostro ritorno a casa qualcuno 
ha lasciato messaggi o fax non c'è 
neanche bisogno di aprire il programma 
stesso, una piccola icona lampeggiante 
comparirà sulla barra di comando. 

Winfax ha anche un altro comodo 
modulo separato che permette di usare 
il modem come un telefono vivavoce: 
basterà digitare i numeri di telefono e 
poi parlare liberamente, la qualità 
dell'audio è buona, non eccelsa, ed è 
assolutamente paragonabile a quella 
dei costosi telefoni vivavoce. Una agen¬ 
da telefonica è sempre a portata di ma¬ 
no nel caso si volessero memorizzare 
alcuni numeri di telefono da utilizzare; 
non manca proprio nulla, neanche la 
musichetta da far ascoltare quando 
mettete l'ascoltatore in pausa. 

Tutti i moduli di gestione del modem 
sono graficamente molto intuitivi, se¬ 
greteria e telefono assomigliano molto 


ai modelli reali, per facilitarne l'utilizzo, 
comunque immediato 


Motorola e Trio 

Il modem Motorola VoiceSURFR vie¬ 
ne venduto in bundle con un ottimo 
programma di gestione telefonica, chia¬ 
mato Trio Suite. Il modem ha una inte¬ 
ressante particolarità: nella parte di sot¬ 
to è dotato, sullo chàssis, di 4 asole 
che ne permettono il montaggio anche 
verticale. E’ una ottima idea per liberare 
il piano di lavoro solitamente ingombro 
di cavi e periferiche, i led sono visibili 
sia in orizzontale che in verticale ed il 
microfono, esterno, può essere posizio¬ 
nato in maniera comoda di fronte 
all'utente, per esempio sul monitor. 

Il piccolo microfono dato in dotazione 
è ad esempio studiato proprio per que¬ 
sto uso, oltre ad avere la classica clip 
per fermarlo sulla giacca ha anche un 
supporto adesivo che consente l'utiliz¬ 
zo del microfono anche quando viene 
riposto nell'alloggiamento. 

Il programma Trio Suite ha l'aspetto 
di una grande finestra con disegnato il 
piano di un tavolo. Su di questo si trova 
la segreteria telefonica, la rubrica degli 
indirizzi, la cartella dei messaggi in arri¬ 
vo ed in partenza. Tutto ha cosi un ordi¬ 
ne logico come dovrebbe essere quello 
al quale siamo abituati, e tutto natural¬ 
mente è intercambiabile. 

La rubrica telefonica è un vero e pro¬ 
prio database, utilizzabile per memoriz¬ 
zare indirizzi e telefoni: con un solo clic 
a questo punto è possibile passare uno 
dei telefoni della rubrica al centro di co¬ 
mando della segreteria, per fare il nu¬ 
mero a mani libere e parlare col telefo¬ 
no in vivavoce. 

Come su Winfax esiste la possibilità 
di utilizzare lo scanner per acquisire im¬ 
magini e inviarle direttamente via fax, 
emulando cosi al 100% i tradizionali 
fax. 

Un modulo della Suite è costituito da 
MediaPlayer, una sorta di supervisore 
sonoro graficamente molto attraente; è 
il modulo sonoro della segreteria, tanto 
che si vede la cassetta oppure il CD. In 
effetti MediaPlayer è un lettore multi¬ 
mediale per leggere/scrivere in vari for¬ 
mati audio e video, ed utilizzabile anche 
solo come lettore di Compact Disc o fi¬ 
le MIDI, ad esempio. 

La Segreteria telefonica può essere 
definita per più utenti e ci sono infinite 
possibilità di attivare delle caselle po¬ 
stali personalizzabili, con richiamo re¬ 
moto di fax e dati vocali. 

Ultima considerazione, la più impor¬ 
tante: Trio Suite è interamente in italia¬ 
no, come il completo manuale presente 
su file. 

Kg 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


143 



























In collaborazione con il Museo Nazionale degli Strumenti per il Calcolo di Pisa 


Archeologia 


Informatica 



a cura di Corrado Giustozzi 


LE ORIGINI DELL'INFORMATICA IN ITALIA 


1965: è italiano il primo PC 

PI01, il desk-top personal computer 



Siamo comunemente ritenuti a pensare che 
l’informatica distribuita, come fenomeno di 
massa, sia nata con l’Apple II ed il PC IBM 
sul finire degli anni ‘70. Nulla di più falso! Il 
primo personal, “thè first desk-top world’s 
computer” come fu definito, nacque da 
un’idea italiana, da un gruppo di ricerca 
italiano, da un’azienda 
italiana nel lontano 1965! 

Circa 15 anni prima della 
presentazione del PC IBM. 

Stiamo parlando della 
Programma 101 di Olivetti, 
presentata nell’ottobre 1965 
al BEMA Show di New York: 
uno strumento tecnologico 
che incantò il mondo. 


1 di Gaetano Di Stasio 


In questi mesi abbiamo presentato 
le origini dell'informatica in Italia, svi¬ 
luppando un'analisi storico-tecnologica 
appassionante e curiosa al tempo stes¬ 
so. Abbiamo affrontato le origini del 
calcolo automatico partendo dai proto¬ 
tipi statunitensi e dalle esperienze eu¬ 
ropee, ed è sempre emerso l'elemen¬ 
to di profonda originalità delle analo¬ 


ghe iniziative italiane e dei nostri pro¬ 
dotti. Ciò, nonostante la nostra inespe¬ 
rienza in un settore in cui IBM vantava 
già una consuetudine ventennale, ma¬ 
turata con lo sviluppo delle macchine 
elettromeccaniche a relè degli anni '30 
e '40, ed elettroniche negli anni ‘50. 

Quest'elemento d'originalità tutto 
italiano è emerso più volte durante il 


nostro racconto, e non si esaurisce 
con le innovative soluzioni tecniche e 
tecnologiche introdotte coi calcolatori 
ELEA e CEP, ma continua e si rafforza 
anche con la coraggiosa proposta di un 
nuovo design, di un nuovo stile. Lo ab¬ 
biamo visto nel dettaglio sul numero 
scorso. 

A distanza di oltre quarant'anni da 


144 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 

















Archeologia Informatica 


quell’iniziativa voluta da Adriano Olivet¬ 
ti nel 1955, possiamo affermarne il ca¬ 
rattere di assoluta rilevanza per la sto¬ 
ria industriale del nostro Paese nono¬ 
stante che le conclusioni non siano sta¬ 
te quelle sperate dai suoi promotori. 

La Divisione Elettronica fu infatti 
svenduta nel 1963 alla General Elec¬ 
tric, da dove andò alla Honeywell e poi 
ancora al Gruppo Bull, per una profon¬ 
da crisi finanziaria del gruppo, per le in¬ 
comprensioni sorte in seno alla fami¬ 
glia Olivetti, per l’improvvisa morte del 
presidente Adriano nel '60 e dell’inge- 
gner Tchou nel 1961, Direttore della 
Divisione e definito poi il padre 
dell’Informatica italiana. In quegli anni 
Olivetti aveva intrapreso alcune com¬ 
plesse iniziative di carattere industriale 
e finanziario; vi era stata l’acquisizione 
della Underwood negli Stati Uniti che 
aveva rappresentato per la società un 
grosso impegno finanziario misurato in 
decine e decine di milioni di dollari; la 
stessa Divisione Elettronica era stata 
un'iniziativa estremamente coraggio¬ 
sa, però ben lungi dall'essere remune¬ 
rativa. 

La Divisione era dunque il ramo più 
debole e fu per questo tagliato senza 
pietà, secondo le direttive indicate da 
FIAT e Mediobanca, in quanto necessi¬ 
tava di grandi investimenti in un setto¬ 
re in cui i margini di profitto erano ap¬ 
piattiti da una concorrenza spietata 
IBM, infatti, da alcuni anni affittava i 
propri elaboratori ad un costo di circa 
400-600 mila lire al mese, imponendo 
al mercato ritmi insostenibili II costo 
di produzione dell’elaboratore veniva 
ammortizzato dall’azienda nel medio 
periodo (in circa 5 anni) tagliando di 
fatto le gambe alle iniziative imprendi¬ 
toriali di carattere nazionale. L'Inghil¬ 
terra e la Francia con i rispettivi "piani 
di calcolo" nazionali protessero le pro¬ 
prie aziende di settore dal ciclone 
americano, ritenendole strategiche e 
funzionali allo sviluppo. In Italia preval¬ 
se l’indifferenza della classe politica. 


L'elettronica della PIOI 
occupa circa il 50% del 
volume . Si nota in primo 
piano la meccanica della 
stampante e quella del 
sistema di lettura/scnttu- 
ta delle schede magneti¬ 
che che venivano inserite 
nella feritoia centrale 



Il patrimonio di 
conoscenze 

Se da un lato Olivetti dovette ab¬ 
bandonare questo sogno, abbastanza 
ingenuo visto col senno di poi, dall'al¬ 
tro la validità delle idee e dei dirigenti 
della Divisione Elettronica trovò con¬ 
ferma negli anni. I giovani fisici, mate¬ 
matici ed ingegneri del gruppo che la¬ 
vorò inizialmente a Pisa (cfr. MC 177. 
foto di gruppo a pag. 171). hanno rap- 


Bibliografia 

- Vari documenti ed articoli dai fascicoli 
Notizie Olivetti, pubblicati dal 1955 al 1966 
dalla C. Olivetti & C. 

- Lorenzo Soria, Informatica: un'occasione 
perduta. Einaudi - Tonno 1979 

- Vari documenti dagli Atti del Convegno 
Internazionale sulla storia e preistoria del 
calcolo automatico e dell'informatica, Sie¬ 
na 1991 


presentato per de¬ 
cenni il quadro di¬ 
rigenziale di riferi¬ 
mento dell’indu¬ 
stria italiana ed 
europea di setto¬ 
re. Un patrimonio 
d'esperienze che 
quindi non crebbe 
in seno all’Olivetti, 
ma che solo in parte fu disperso. Al¬ 
cuni giovani ingegneri, come Pier 
Giorgio Perotto, che rimasero in Oli¬ 
vetti e che avevano vissuto appieno 
quegli anni, hanno continuato quella 
traiettoria evolutiva con lo stesso en¬ 
tusiasmo. Tanto che si può dire che 
quell’esperienza vive ancora oggi nei 
prodotti Olivetti 

Fondamentali, a supporto dell’atti¬ 
vità della Divisione Elettronica, furono 
quelle attività che, pur non apparte¬ 
nendo al progetto ELEA in senso 
stretto, furono realizzate nell'ambito 
della stessa visione imprenditoriale o 
ne furono la diretta conseguenza. In 
tal contesto va per primo citato l'av¬ 
vio di un’industria italiana dei semi¬ 
conduttori attraverso la creazione, agli 
inizi degli anni ’60, della Società Ge¬ 
nerale Semiconduttori (SGS). 

Importante, anche se di minori di¬ 
mensioni, fu poi tutto quell'insieme di 
attività che può essere definito come 
un "indotto tecnologico" come, per 
esempio, la creazione di capacità pro¬ 
duttive nei circuiti stampati, nei cavi 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


145 






Archeologia Informatica 


piatti, nei connettori e attraverso nu¬ 
merose commesse a officine specia¬ 
lizzate: una notevole spinta alla realiz¬ 
zazione di parti meccaniche di preci¬ 
sione. 

In tutt'altra direzione, ma certamen¬ 
te di non minor rilievo, è la formazio¬ 
ne di risorse umane e di addetti alla 
programmazione di base e applicativa 
attraverso quello che potremo chia¬ 
mare un "autoaddestramento", dato 
che in quell'epoca non c'era nessuno 
che m Italia avesse una precedente 
esperienza in fatto di software. 

Nel 1963, Olivetti si venne quindi a 
trovare quasi completamente priva di 
capacità e conoscenze in un settore 


nel quale aveva investito per otto an¬ 
ni Il nuovo management dell'azienda 
d'altra parte ritenne opportuno ritorna¬ 
re a concentrarsi sulle classiche e ben 
conosciute tecnologie meccaniche 
che nel passato erano state foriere di 
sviluppo e di ottimi risultati economi¬ 
ci Purtroppo la visione applicata fu 
estremamente miope, in quanto non 
si percepì il prospettarsi di una fase di 
"discontinuità tecnologica" che 
avrebbe, nel giro di pochi anni, tra¬ 
sformato completamente i prodotti e 
la struttura stessa di questo settore 
industriale. 

Olivetti aveva peraltro mantenuto a 
Pregnana un piccolo gruppo di proget¬ 
tisti, guidati dall'ing. Pier Giorgio Pe¬ 
rotto, con il compito di seguire e valu¬ 
tare le potenzialità delle tecnologie 
elettroniche nel campo delle macchi¬ 
ne di piccole dimensioni. Tale gruppo 
avviò, a partire dal 1963, una attività 
di ricerca applicata finalizzata ad un 
nuovo prodotto destinato ad un pub¬ 
blico di utenti non specialisti, di basso 
costo e "desk-top" ma con caratteri¬ 


stiche funzionali proprie di un moder¬ 
no elaboratore elettronico: ossia capa¬ 
cità aritmetiche e logiche, capacità di 
elaborare e registrare in memoria un 
programma, una facile interfaccia uo¬ 
mo-macchina, organi di ingresso e 
uscita, un supporto magnetico per la 
registrazione di dati e programmi. 
Nacque cosi la Programma 101, ini¬ 
zialmente detta "Perottina": agli inizi 
del 1964 i moduli vennero costruiti, 
collaudati ed assemblati e si cominciò 
a sperimentarne le funzionalità svol¬ 
gendo i primi programmi di calcolo. 
Per la prima volta un oggetto che oggi 
possiamo chiamare "personal compu¬ 
ter" cominciò a funzionare. 

Il sistema era 
costituito da una 
tastiera (per dati 
numerici e funzio¬ 
ni), una stampan¬ 
te incorporata (30 
cps), una unità 
elettronica di cal¬ 
colo e di elabora¬ 
zione in grado di 
registrare in me¬ 
moria operandi e 
istruzioni, un di¬ 
spositivo di regi¬ 
strazione e lettura 
di schede magne¬ 
tiche per 1*1/0 di 
dati e programmi 
Si deve aggiun¬ 
gere che su que¬ 
sto progetto esi¬ 
steva un profondo 
e diffuso scetticismo in tutta ('Olivetti 
e nessuno credeva che si sarebbe riu¬ 
sciti a realizzare un prodotto industria¬ 
le, specie in una azienda nella quale 
erano andate perdute praticamente 
tutte le capacità nel campo elettroni¬ 
co. Olivetti, infatti, preparava in quegli 
anni un rilancio della sua produzione 
tradizionale con una famiglia di nuovi 
prodotti meccanici per il calcolo; capo- 
stipite della famiglia era la Logos 27, 
una supercalcolatrice meccanica scri¬ 
vente. Nell'ottobre 1965 al BEMA 
Show di New York (mostra internazio¬ 
nale delle macchine da ufficio) venne 
infatti presentata la Logos 27 come 
prodotto di bandiera, e in una posizio¬ 
ne laterale la Programma 101, soprat¬ 
tutto per dimostrare che, pur avendo 
ceduto al Divisione Elettronica, non 
mancava in azienda una attenzione al¬ 
le nuove tecnologie. 

Però al BEMA Show avvenne un 
fatto sconvolgente e per nulla previ¬ 
sto. Folle sterminate si assieparono 
attorno al piccolo box del PI 01, dedi¬ 
cando solo una distratta visita alla Lo¬ 


gos 27; tale successo si propagò alla 
stampa e si ripetè nelle successive 
presentazioni a Mosca (dicembre '65), 
a Milano e in varie altre capitali euro¬ 
pee. 

La Programma 101 

Le caratteristiche salienti della Pro¬ 
gramma 101 erano: potenza di calcolo 
estremamente spinta (velocità di ela¬ 
borazione, capacità degli operandi, 
operazioni con virgola e segno); faci¬ 
lità e praticità d'uso, tale da renderla 
adatta a fare somme e moltiplicazioni 
"una tantum", a calcolare logaritmi, 
radici di una equazione algebrica di 
terzo grado, un piano di ammortamen¬ 
to in matematica finanziaria; costo, di¬ 
mensioni. autonomia di lavoro tali da 
far rientrare la "Programma 101" nel¬ 
la classe delle "desk-top-machine". 
ossia uno strumento individuale che 
si poteva trovare sul tavolo di lavoro 
del progettista o dello scienziato, co¬ 
me della dattilografa o dell'impiegato 
amministrativo. 

La "Programma 101" era in grado 
di fare direttamente le cinque opera¬ 
zioni aritmetiche elementari (somma, 
sottrazione, moltiplicazione, divisione, 
radice quadrata), semplicemente in¬ 
troducendo gli operandi e premendo il 
tasto dell'operazione corrispondente 

L'architettura interna era basata su 
8 registri dati, della capacità di 22 ci¬ 
fre ciascuno, dei quali 5 potevano ser¬ 
vire come memorie o totalizzatori 
Questi ultimi potevano essere usati 
come registri indipendenti di 11 cifre 
più virgola e segno per complessivi 
10 registri memoria. 

Il nome "Programma 101" deriva 
poi dalla più brillante delle prestazioni 
di questa calcolatrice, ossia dalla ca¬ 
pacità di poter essere programmata 
dall'utente. Il programma poteva es¬ 
sere lungo fino a 120 istruzioni e per 
implementarlo non occorreva cono¬ 
scere i dettagli interni della macchina, 
ma solo il significato dei tasti funzio¬ 
ne. ognuno dei quali corrispondeva ad 
un'istruzione. Le istruzioni fondamen¬ 
tali erano in tutto 15: le 5 operazioni 
elementari sopra citate, i comandi di 
stampa, i comandi di trasferimenti da¬ 
ti, le istruzioni di salto. 

L'introduzione del programma era 
un'operazione lunga, anche se basta¬ 
va copiarlo in quanto si trovava già 
bello e fatto nelle raccolte che Olivetti 
metteva a disposizione. 

La definizione dell'interfaccia utente 
per la programmazione fu un proble¬ 
ma non indifferente, ma d'importanza 



Sul lato posteriore si vedono 1 9 sottogruppi di schede elettroniche che costi¬ 
tuiscono la logica e la memoria 


146 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


Archeologia Informatica 



strategica fu soprattutto la soluzione 
trovata per il problema della memoriz¬ 
zazione dei programmi. Si scartarono 
da subito i nastri e le schede perfora¬ 
te, per la complicazione elettronica e 
meccanica che avrebbero apportato al 
progetto della Programma 101 e per 
la limitata densità di memorizzazione. 
Si usarono invece delle schedine ma¬ 
gnetiche. 

Tali schede permettevano di memo¬ 
rizzare uno o più programmi e di ri¬ 
chiamarli all'occorrenza in memoria in 
meno di un secondo e senza pericolo 
di errori. Uno strumento di archiviazio¬ 
ne dati estremamente innovativo e 
versatile della capienza di 250 caratte¬ 
ri il precursore del floppy disk! 

Volendo descrivere ia tecnologia uti¬ 
lizzata occorre ricordare che in quegli 
anni non esistevano né microproces¬ 
sori, né RAM, né ROM. Cominciava 
ad affermarsi la tecnologia del silicio, 
mentre i primi circuiti integrati erano 
prototipi studiati in laboratorio per le 
applicazioni spaziali. 

Un primo aspetto fondamentale del 
gruppo elettronico, che costituiva il 
cervello della macchina ed occupava 
circa la metà dell'intero volume, è 
l'assenza dei fili di collegamento o ca¬ 
blaggi manuali. Tutte le interconnes¬ 
sioni erano realizzate attraverso circui¬ 
ti stampati. La parte elettronica si pre¬ 
sentava perciò come un parallelepipe¬ 
do compatto delle dimensioni 153 x 
268 x 370 millimetri, comprendente 
anche la memoria. 


Atiualmente il Museo Nazionale degli Stru¬ 
menti per il Calcolo è impegnato a ristrut¬ 
turare la sua sede naturale (gli ex Macelli 
di Pisa) e ad organizzare la raccolta del ma¬ 
teriale. Il Ministero della Ricerca Scientifica 
e Tecnologica ha infatti diramato circolari 
in tutti i Ministeri, le Università, le scuole e 
le aziende a partecipazione statale perché 
tutti gli elaboratori dismessi siano donati al 
Museo. Ciò ha permesso di raccogliere 
non solo elaboratori di inestimabile valore 
storico, ma anche tutta la documentazione 
ad essi allegata, di importanza altrettanto 
elevata per gli obiettivi del Centro di Studi. 
Ciò non di meno il Museo è interessato a 
tutto il materiale legato alla storia dell'infor¬ 
matica: manuali, vecchi libri, documenta¬ 
zione, programmi, oltre ovviamente ai cal¬ 
colatori obsoleti che da tutta Italia stanno 
giungendo copiosi. 

A questo interesse unanime è però impor¬ 
tante che si associno anche iniziative di stu¬ 
dio e di restauro. Infatti il Museo è interes- 


I moduli costituenti la "Programma 
101" sono quattro: la meccanica, l'ali¬ 
mentatore elettronico, l'elettronica e 
il motore. L’elettronica, a sua volta, è 
divisibile in 9 sottogruppi, aventi for¬ 
ma di piastre, su cui sono saldati di¬ 
rettamente i componenti elettronici 
elementari detti "micromoduli''. 

Essendo la macchina completamen¬ 
te transistorizzata e facendo uso dei 
nuovi componenti al silicio, era parti¬ 
colarmente affidabile e molto robusta 
Inoltre, quest'approccio modulare per¬ 
metteva all'assistenza tecnica di ope- 


sato a coinvolgere in tali attività tutti coloro 
che vogliono donare il proprio tempo ed il 
proprio impegno ai vecchi dinosauri 
dell'informatica, per ridare loro lo splendore 
di un tempo. Stiamo parlando dei tecnici, 
magari oggi in pensione, che hanno lavora¬ 
to su queste macchine e che oggi possono 
dare importantissimi contributi sia in termi¬ 
ni di conservazione che di comprensione 
delle macchine stesse, e gli studenti che 
desiderano approfondire lo studio di questo 
periodo storico con ricerche mirate e tesi. 

Per ulteriori informazioni: 

Museo Nazionale degli Strumenti per il 
Calcolo 

Museo degli Strumenti Scientifici 
Prof. Roberto Vergara Caffarelli 
Dipartimento di Fisica dell'Università di Pi¬ 
sa 

Piazza Torricelli, 2 - 56100 Pisa 
Tel. (050)911212-911247 
Fax (050) 48277 


rare molto rapidamente attraverso 
una semplice diagnostica e sostituzio¬ 
ne di schede. 

Qualche parola merita la memoria, 
basata su tecnologia sonica a linea di 
ritardo della capienza di 200 caratteri. 
Era costituita da un filo di acciaio spe¬ 
ciale lungo il quale si propagavano im¬ 
pulsi di deformazione elastica di natu¬ 
ra simile a quella delle onde acusti¬ 
che. Tali impulsi di deformazione era¬ 
no indotti da opportuni trasduttori 
elettrici, che alle due estremità del fi¬ 
lo effettuavano la conversione elettri¬ 
co-meccanica e viceversa. L'effetto 
memoria derivava dal fatto che la ve¬ 
locità di propagazione (meccanica) de¬ 
gli impulsi era finita, per cui in ogni 
istante oltre duemila impulsi, circolan¬ 
ti alla velocità di circa 2.900 metri al 
secondo, potevano trovarsi uniforme- 
mente distribuiti lungo il filo. 

Quando l'operatore voleva svolgere 
un programma, introduceva nella 
macchina la scheda magnetica e i pro¬ 
grammi ivi registrati potevano essere 
richiamati attraverso l’utilizzo di quat¬ 
tro tasti appositamente previsti, la cui 
funzione veniva qualificata dalla carto¬ 
lina stessa. 

I calcoli che potevano essere impo¬ 
stati sulla "Programma 101" andava¬ 
no dai più semplici ai più complessi: 
operazioni di calcolo come in una co¬ 
mune calcolatrice, ma in modo istan¬ 
taneo e con la virgola nella sua posi¬ 
zione naturale (la radice quadrata di 
un numero di 22 cifre veniva calcolata 
mediamente in un secondo e mezzo); 
operazioni complesse tramite pro¬ 
gramma come per il calcolo di logarit¬ 
mi, calcolo di seni, coseni e funzioni 


Contribuite al 

Museo Nazionale degli Strumenti per il Calcolo 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


147 





Archeologia Informatica 


trigonometriche in genere, di funzioni 
esponenziali, di funzioni matematiche; 
calcoli tecnici di ingegneria, di compu¬ 
tisteria, di matematica attuariale, di 
fatture, paghe, calcoli monetari, 

Ad esempio il logaritmo decimale di 
un numero con otto cifre significative 
veniva calcolato in circa 10 secondi; le 
radici di una equazione algebrica di 
secondo grado in circa 9 secondi. E 
così via. 


Alcuni altri dettagli 

La "Programma 101" fu presentata 
negli Stati Uniti come "first desk-top 
world’s computer" perché fu il primo 
elaboratore elettronico individuale 
completamente "self-contained". Con 
la filosofia ed i vantaggi di un compu¬ 
ter, ma senza la necessità di speciali¬ 
sti per essere usata. 

Naturalmente essa non pretendeva 
di competere con i grossi sistemi di 
calcolo, che costavano centinaia di 
milioni di allora, però aveva in comune 
con essi la capacità di elaborare rapi¬ 
damente informazioni, I'I/O dei dati at¬ 
traverso supporti quali tastiera, sche¬ 
da magnetica e nastro di carta stam¬ 


pato; un programma registrato in me¬ 
moria, sullo stesso supporto che con¬ 
teneva anche dati e operandi; la pos¬ 
sibilità di essere programmata con un 
linguaggio ad alto livello. 

Unitamente al progetto della mac¬ 
china, il laboratorio diretto dall'ing. 
Perotto si occupò di impostare una bi¬ 
blioteca di programmi molto vasta, 
che fu la base del successo della 
PI 01 in quanto risolveva problemi ap¬ 
plicativi in numerosi campi: dall'eco¬ 
nomia alla finanza, dalla matematica 
all'ingegneria. 

La PI 01 venne prodotta in serie nel¬ 
lo stabilimento di San Bernardo pres¬ 
so Ivrea e nello stabilimento di Harri- 
sburg negli Stati Uniti Nel periodo 
1965-1969 fu l'unico elaboratore per¬ 
sonale da tavolo programmabile esi¬ 
stente al mondo e trovò moltissime 
applicazioni pratiche. Fu prodotta in 
varie versioni fin verso la metà degli 
anni '70, raggiungendo le 40.000 
unità vendute, e venne commercializ¬ 
zata negli Stati Uniti ad un prezzo di 
3.200 dollari. 

Le soluzioni funzionali e tecniche 
della PI01 vennero coperte da alcuni 
fondamentali brevetti rilasciati negli 
Stati Uniti ed estesi a tutto il mondo, 


che si rilevarono particolarmente effi¬ 
caci. Fondamentale fu il brevetto 
americano n. 3495222, rilasciato a Pe¬ 
rotto e De Sandre in data 1 marzo 
1965, intitolato "Program Controlled 
electronic computer, for instance so a 
called desk-top computer". 

Per alcuni anni la PI 01 regnò incon¬ 
trastata sul mercato nel quale peraltro 
cominciavano a diffondersi calcolatrici 
elettroniche non programmabili so¬ 
prattutto di provenienza giapponese. 
Il primo computer da tavolo della con¬ 
correnza a realizzare analoghe presta¬ 
zioni (programma registrato in memo¬ 
ria, scheda magnetica) fu l'HP 9100 
della Flewlett Packard. Il prodotto fu 
però contestato dalla Olivetti che ri¬ 
vendicò la proprietà dei brevetti di Pe¬ 
rotto e De Sandre. Si arrivò pertanto 
ad un accordo (dicembre 1970) nel 
quale la Flewlett Packard acconsenti a 
pagare delle royalty alla Olivetti per 
ogni macchina prodotta. La Olivetti ar¬ 
rivò a fatturare circa 900.000 dollari di 
royalty, dando luogo ad uno dei pochi 
casi di trasferimento di know-how 
dall'Italia agli Stati Uniti nel campo 
informatico. 

In un convegno sulla storia e la prei¬ 
storia del calcolo automatico tenutosi 


Premio Com p asso d’Oro alla P6060 


Nel 1975, a dieci anni dal grande successo della PI01 (ancora in 
produzione), Olivetti presentò un altro gioiello tecnologico premia¬ 
to nel settore dell'lndustrial Design col Compasso d’Oro. Il desi¬ 
gner che ne sintetizzò le linee, come per l'ELEA e per molte mac¬ 
chine meccaniche da calcolo e da scrivere, fu ancora una volta l'ar¬ 
chitetto Ettore Sottsass. 

Ormai la miniaturizzazione, l’integrazione e la microelettronica sta¬ 
vano dando il via alla diffusione spinta dell'informatica distribuita 
ed al calo dei prezzi. La P6060, progettata a partire dal 1973, era 
una macchina generai pur- 
pose. desk-top, program¬ 
mabile in BASIC evoluto 
(26 verbi disponibili). L'unità 
di base era costituita da 
memoria centrale su RAM 
(48 KB espandibile ad 80, di 
cui 32 riservati al sistema 
operativo, al boot da disco), 
memoria a sola lettura su 
ROM (32 KB), unità aritme¬ 
tico-logica, tastiera alfanu¬ 
merica (buffer di 80 caratte¬ 
ri), console, display alfanu¬ 
merico (32 caratteri visualiz¬ 
zati su lìnee di 80), unità a 
floppy disk da otto pollici (dì 
250 KB suddiviso in 77 trac¬ 
ce, tempo di accesso me¬ 
dio di 50 ms, velocità di tra¬ 
sferimento di 250 Kbit/s), 
una unità hard disk da 9,8 


MB. stampante integrata (termica seriale, 80 cps). Un vero calco¬ 
latore insomma, della nostra generazione! 

Il sistema poteva essere connesso via linea seriale a stampanti ve¬ 
loci, a lettori di nastro perforato, a perforatore di nastro, ad unità a 
nastro magnetico, plotter, lettore di schede perforate. Inoltre era 
utilizzabile quale terminale time-sharing in collegamento con ela¬ 
boratori remoti. 

Uno strumento che per molti di noi ha significato l'inizio 
dell'avventura nell'informatica personale. Ero alle medie quan¬ 
do mi imbattei per la prima volta 
nella P6060. Si era nel 1978, quan¬ 
do visitai una mostra sul Brunelle- 
schi a Firenze con i miei genitori: la 
P6060 era usata per studiare la Cu¬ 
pola di S. Maria del Fiore e serviva 
a tracciare stampe in wire frame 
della struttura architettonica della 
Chiesa in varie prospettive ed in¬ 
grandimenti. Al computer, posto 
nel chiostro di Santa Maria Novella, 
era affidato un modello geometrico 
della cupola brunelleschiana per 
analizzare le possibili fasi costrutti¬ 
ve e le tecniche adottate. Appas¬ 
sionante: ero catturato dalla frene¬ 
sia attorno a quella macchina, dalle 
lueine colorate che si accendevano 
e spegnevano, dall’avanzare del 
modulo di carta termica e dall'appa- 
rire dell'Immagine stampata. Altri 
tempi! 



Un modello della P6060 presente al Museo Nazionale degli Strumenti per il 
Calcolo di Pisa. 


148 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 











Archeologia Informatica 



Si nota nel detta¬ 
glio la struttura dei 
micromoduli e lo 
sviluppo della 
scheda elettronica 
In cui non appare 
alcun cablaggio 
volante 


te in un cosi 
piccolo volu¬ 
me) furono 
clamorosi, 
anche se il 
prodotto si 
collocava in 
un mercato 
che ovvia¬ 
mente non 
era definito 
quantitativa¬ 
mente, ma si 
presentava 
come poten¬ 
zialmente im¬ 
menso. Cosi 
la PI 01 si 
vendette da 
sola, senza 
poter contare 
su una ade¬ 
guata prepa¬ 
razione del 
personale 
commerciale 
della Olivetti 
di allora, abi¬ 
tuato a ven¬ 
dere prodotti 



a Siena nel 1991 Pier Giorgio Perotto 
disse: "£?' assai arduo affermare che 
la PI01 fu il frutto consapevole di una 
strategia aziendale: più corretto è so¬ 
stenere che essa nacque in netta con¬ 
trapposizione con la strategia ufficiale 
e dichiarata dell'azienda e che fu il 
frutto coraggioso e quasi provocatorio 
di pochissimi uomini che trovarono la 
forza di riannodare i fili spezzati di una 
iniziativa mandata al fallimento. 

Personalmente ritengo che una del¬ 
le maggiori espressioni di successo 
del nostro lavoro fu il senso di sempli¬ 
cità e di misura umana che la macchi¬ 
na suscitò in coloro a cui venne pre¬ 
sentata per la prima volta: non mostro 
di una tecnica incomprensibile, ma 
strumento familiare, nello stesso tem¬ 
po comodo e potente: veloce, con un 
ritmo messo in evidenza dall'inquieto 
lampeggiare della segnalazione lumi¬ 
nosa, simbolo del lavorio interno: au¬ 
tomatica ma senza mai sfuggire alla 
possibilità di controllo dell'uomo". 

La frattura tecnologica che fu 
espressa per la prima volta al mondo 
con la Programma 101. dì passaggio 
generazionale dall'informatica centra¬ 
lizzata a quella distribuita cui si è ac¬ 
cennato in precedenza, può essere 
giustificata nel seguente modo. 

In primo luogo il costo finalmente 
contenuto ed un'attenzione all'inte¬ 
grazione ed alla miniaturizzazione. Le 
calcolatrici meccaniche più evolute 
giungevano ad un prezzo di acquisto 
dell’ordine del milione di lire; i calcola¬ 
tori elettronici di minore costo non 
scendevano al di sotto dei 20-30 mi¬ 
lioni di lire, o ad un equivalente costo 
di affitto di 400-600 mila lire mensili. 
C'era dunque un gap importante che 
andava riempito, 

L'organizzazione del lavoro con la 
Programma 101 non subiva sostanzia¬ 
li modifiche rispetto ad una procedura 
manuale, mentre l’introduzione di un 
calcolatore elettronico poneva grossi 
problemi di revisione dell'organizza¬ 
zione generale delle aziende e degli 
uffici. Un passaggio impensabile per 
filiali o piccole aziende. Mentre la cal¬ 
colatrice meccanica veniva usata da 
personale di generica preparazione, lo 
studio delle procedure (analisi) e la 
preparazione del grande sistema elet¬ 
tronico al lavoro (programmazione) ri¬ 
chiedevano personale specializzato 
non presente negli uffici. La PI01 in¬ 
vece non richiedeva alcuna conoscen¬ 
za specifica. 

Il successo, ma più ancora la sor¬ 
presa (mai prima di allora una così ele¬ 
vata potenza di calcolo e una tale 
semplicità di uso erano state contenu¬ 


meccanici, 

Questo fatto non consenti di cogliere 
tutte le opportunità di una simile ec¬ 
cezionale situazione di superiorità 
competitiva, però il successo com¬ 
merciale fu ugualmente assai notevo- 


Ringraziamo il Museo Nazionale degli 
Strumenti per il Calcolo di Pisa e l'Archivio 
Storico Olivetti per la collaborazione e i 
documenti scientifici forniti. 


le ed apri le porte del processo tecno¬ 
logico. Nel 1978 infatti la Olivetti eb¬ 
be la capacità ancora di introdurre sul 
mercato un altro fondamentale e inno¬ 
vativo prodotto, la ET 101, ossia la pri¬ 
ma macchina da scrivere elettronica 
del mondo, precedendo IBM e tutti gli 
altri costruttori. Mentre ancora (e fino 
ai primi anni ’80) molte P101 erano 
ancora regolarmente in funzione e 
normalmente usate. «e 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


149 








f Informatica 

,e Società 



di Manlio Cammarata 


Una svolta importante per la società dell’informazione 

Pari opportunità per Internet 
il principio è legge 

La “finanziaria” per quest’anno introduce le pari opportunità di accesso a 
Internet, “anche per evitare discriminazioni di tipo territoriale”. 

La norma potrà essere applicata in diversi modi: 

se sarà scelta una soluzione equilibrata, gli effetti saranno positivi per tutti. 


Ir 


orse ci siamo. Le cifre, anche se in 
qualche punto sono difficili da 
interpretare con sicurezza, indicano che l'Italia 
ha preso la rincorsa per raggiungere i paesi piu 
sviluppati nello sfruttamento delle tecnologie 
dell'informazione. 


Al naturale sviluppo del mercato si accompagna¬ 
no, finalmente, significative innovazioni nel qua¬ 
dro normativo, anche se non tutte prive di 
aspetti critici. Il bilancio dell'anno che si è appe¬ 
na concluso presenta molte importanti voci 
all'attivo. Citiamo l'entrata in vigore della legge 
sulla protezione dei dati personali, l'inizio della 
riforma delle telecomunicazioni, l'importantissi¬ 
ma normativa sul documento informatico e la 
firma digitale e, come una strenna sotto l'albero 
di Natale, un articolo del collegato alla legge fi¬ 
nanziaria che prevede misure per favorire la dif¬ 
fusione della multimedialità nel settore 
dell'istruzione e dell'uso di Internet. 


La prima misura riconosce un contributo statale 
di 200.000 lire per l'acquisto di un PC multime¬ 
diale da parte delle università e delle scuole, a 
condizione che il venditore pratichi uno sconto 
di pari importo sul prezzo di vendita II meccani¬ 
smo dello sconto, metà a carico dello Stato e 
metà a carico del venditore, ricalca quello che 
ha avuto tanto successo per le automobili, ma 
qui non c'è nulla da rottamare. E' probabile che 
l'incentivo favorisca i grandi produttori e distri¬ 
butori più che i dettaglianti (d'altra parte gli ac¬ 
quisti delle scuole e delle università in genere 
non vengono fatti nel negozio all'angolo), perché 
in molti casi il margine dei negozi è cosi basso 
che uno sconto immediato di 400.000 lire, con il 


recupero di metà della somma rimandato nel 
tempo, potrebbe annullare o quasi il guadagno 
del rivenditore. 

Lo stanziamento totale, fino al 31 dicembre 
1998, è di 10 miliardi, che significano 50.000 si¬ 
stemi a prezzo scontato. Non sono pochi in as¬ 
soluto, ma siamo lontani dalle cifre che segnano 
il ritardo italiano nell'informatizzazione di massa. 
Il deputato Roberto Viiletti, che ha presentato e 
sostenuto con vigore l'emendamento, aveva in 
precedenza avanzato la proposta di uno sconto 
per l'acquisto del PC da parte delle famiglie, ma 
l'onere sarebbe stato eccessivo per le casse 
dello Stato (era stata calcolata una cifra più alta 
di un ordine di grandezza). L'importante, comun¬ 
que, è che il Parlamento abbia scelto politica di 
incentivare la diffusione delle tecnologie, anche 
se l'agevolazione è stata limitata al settore 
dell'istruzione 


Internet è uguale per tutti 

Ma la vera novità piu importante è nel secondo 
provvedimento: Il mmisiro delle comunicazioni, 
d'intesa con il ministro dell'università e della ri¬ 
cerca scientifica, adotta provvedimenti finalizzati 
a garantire la pari opportunità di accesso ad In¬ 
ternet, anche al fine di evitare discriminazioni di 
tipo territoriale. Sotto qualche punto di vista 
questa disposizione può essere considerata ri¬ 
voluzionaria: le pari opportunità di accesso a In¬ 
ternet, anche (e soprattutto, aggiungiamo noi) 
dal punto di vista territoriale. Il che significa co¬ 
sti telefonici uguali per chi ha un provider nel 


150 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 



Informatica e Società 


suo settore telefonico e per chi oggi deve colle¬ 
garsi alla salatissima tariffa interurbana Questa 
norma, a prescindere da come sarà attuata, co¬ 
stituisce un punto di non ritorno nello sviluppo 
della società dell'informazione 
Su queste pagine abbiamo più volte affrontato II 
problema e non è caso dì ripetere per filo e per 
segno le argomentazioni già esposte. In sintesi: 
se è vero che il "bene informazione" è fonda- 
mentale nella società in cui viviamo - non a caso 
definita "società deH’informazione" - e se è vero 
che l'accesso a Internet costituisce uno stru¬ 
mento essenziale per l'istruzione, la conoscenza 
e la crescita socioeconomica, allora esso deve 
essere assicurato a tutti i cittadini alle stesse 
condizioni. 

Insomma. la disponibilità del collegamento a In¬ 
ternet alla tariffa urbana deve essere considera¬ 
ta come parte del servizio universale. Ma che 
cos’è il servizio universale? 

Lo definisce il Decreto del Presidente della Re¬ 
pubblica n. 318 del 19 settembre 1997: un insie¬ 
me minimo definito di servizi di determinata 
qualità disponibile a tutti gli utenti a prescindere 
dalla loro ubicazione geografica e, tenuto conto 
delle condizioni specifiche nazionali, ad un prez¬ 
zo accessibile. L'articolo 3 dello stesso DPR, 
che riprende le disposizioni europee, indica una 
serie di servizi veramente "minima", al punto 
che per la trasmissione dati è prevista la velo¬ 
cità di 2.400 bps, quando i modem che si posso¬ 
no trovare in tutti i negozi vanno come minimo a 


RabM Ito» Stolli Ito* 


J'BocàMMi 4 Locanti |i*tp',w»»»>rri 


Nodi di accesso 


3 


Elenco delle locàtaà. con i numeri di 
telefono e U velocità dei modem 
Le località dàlie qu*k e posai* coflegarn 
n modataà e tono mietmau ei 

MOSCO 

A fondo pagina t deicnna la modatai di 
logjn vu RTC (Rete Tele fonie a 
Commutata) 



Agngntfo 

Ale i lamina 

Ancona 

Aosta 

Aierro 

Ai coli 

Piceno 

Art 

Aveimo 

Ban 

Beluno 

Benevento 

Bergamo 

Bologna 

Bolzano 

Breicia 

Brindili 

Cadmi 

Critouiretl. 


(0921) «USUI 144 
(0131) 41489 144 

(Oli) 53720 188 
(0105) 32027 288 

(0575) 302504 144 
(0730) 257319 14 4 


Menna 
Milane 
M uilena 


(090) 2930180 218 

IO!i 4UVI8MIV 


» 

I8IIN 


(0141) 

(0825) 

(080) 

(0437) 

(0824) 

(035) 

(051) 

(0471) 

(030) 

(0831) 

(070) 

(0934) 


352564 2» 
25449 144 

5210643 Ut 
930113 211 
523182 SI 
210351 SI 
220035 SS 
971250 SS 
2400000 SI 
222215 144 
658501 SI 
21288 SI 


Novara 

Nuoro 

Omtarvo 

Padova 

Palermo 

Parma 

Pavia 

Perugia 

Peraro 

Pere ara 

Piacenza 

Pira 

Piitoia 

Pordenone 


(059) 343239 SS 
dilli 7TOT2TV 
(0321) 12695 
(0714) 30245 
(0713) 70417 
(049) 655333 
(091) 321446 

(0521) 200097 
(0382) 20024 
(075) 5057536 
(0721) 30157 
(085) 27255 
(0523) 337958 
(050) 21183 
(0573) 934995 
(0434) 20340 


sa 

144 

144 

SS 

SI 

sa 

si 

sa 

144 

SI 

SI 

SI 

144 

SI 


tt6mSSàVmr ■- - ■ niTTI - T— 

33.600 e un apparecchio da 14 400 è considera¬ 
to un rottame. 

Ma il comma 2 dello stesso articolo dice: Il con¬ 
tenuto del servizio universale può evolvere sulla 


Il testo dell’emendamento 

Mentre questo numero di MCmicrocomputer va in 
stampa non è ancora noto il testo definitivo delle di¬ 
sposizioni per lo sviluppo dell'informatica e della tele¬ 
matica contenute nell'allegato alla legge finanziaria. 
Non dovrebbe comunque discostarsi molto dal testo 
originale presentato dall'onorevole Roberto Viiletti, del 
gruppo misto, e approvato dalla Commissione Bilan¬ 
cio della Camera dei Deputati Eccolo: 

A. C. 4354 

emendamento 

Dopo l'articolo 4 è aggiunto il seguente articolo: 
art. 4-bis 


contributo quale credito d'imposta, fino alla concor¬ 
renza del relativo ammontare per il versamento delle 
imposte sui redditi e dell'imposta sul valore aggiunto 
nel periodo di imposta in corso alla data di entrata in 
vigore della presente legge e in quello successivo. 
Non si fa luogo, in ogni caso, al rimborso degli importi 
del credito di imposta eventualmente non utilizzati in 
compensazione nei periodi di imposta sopra indicati. 

2. Con decreto del ministro delle finanze, di concerto 
con il ministro della pubblica istruzione, con il ministro 
dell’università e della ricerca scientifica saranno disci¬ 
plinate le modalità di attuazione di cui al presente arti¬ 
colo, ivi comprese le modalità si somministrazione del 
beneficio, nonché le procedure di controllo, preveden¬ 
dosi specifiche cause dei decadenza dal diritto al con¬ 
tributo. 


Per consentire al mag¬ 
gior numero possibile 
di utenti di connettersi 
pagando la tariffa urba¬ 
na, i provider devono 
installare punti di pre¬ 
senza nei diversi setto¬ 
ri telefonici Ecco la 
prima parte dell'eleo- 
co dei PoP di MC-hnk 
fritto //WWW mclmk < 1/1 

mto/nodi.html 


1 Alle università e alle istituzioni scolastiche di ogni 
ordine e grado che acquistano, fino al 31 dicembre 
1998, un personal computer multimediale completo, 
nuovo di fabbrica e corredato di modem e software è 
riconosciuto un contributo statale pari a lire 200.000, 
sempre che sia praticato dal venditore uno sconto sul 
prezzo di acquisto di pari importo. Il contributo è corri¬ 
sposto dal venditore mediante compensazione con il 
prezzo di acquisto. Il venditore recupera l'importo del 


3. Il ministro delle comunicazioni, d'intesa con il mini¬ 
stro dell'università e della ricerca scientifica, adotta 
provvedimenti finalizzati a garantire la pari opportunità 
di accesso ad internet, anche al fine di evitare discri¬ 
minazioni di tipo territoriale, 

4 II contributo viene erogato nel limite massimo di 
dieci miliardi di lire. All'onere corrispondente si 
provvede mediante corrispondente riduzione 
dell'accantonamento in Tab. A, Ministero della Pub¬ 
blica Istruzione. 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


151 


J^B 














Informatica e Società 


Che cos’è il servizio universale 


Queste sono te principali norme sul "servizio universale " nel decreto del Presiden¬ 
te della Repubblica n. 318 del 19 settembre 1997. 


z) "servizio universale", un insieme minimo definito 
di servizi di determinata qualità disponibile a tutti gli 
utenti a prescindere dalla loro ubicazione geografica 
e, tenuto conto delle condizioni specifiche nazionali, 
ad un prezzo accessibile; (art. 1, comma V. 

L'installazione, l'esercizio e la fornitura di reti di te¬ 
lecomunicazioni nonché la prestazione dei servizi ad 
esse relativi accessibili al pubblico sono attività di 
preminente interesse generale, il cui espletamento 
si fonda: 

al sulla libera concorrenza e pluralità dei soggetti 
operatori, nel rispetto dei principi di obiettività, tra¬ 
sparenza, non discriminazione e proporzionalità; 

b) sul rispetto degli obblighi di fornitura del servizio 
universale; (art. 2, comma 1). 

L'interconnessione delle reti pubbliche di telecomu¬ 
nicazioni e, in particolare, l’interoperabilità dei servi¬ 
zi sono disciplinate dal presente regolamento anche 
al fine di assicurare la fornitura del servizio univer¬ 
sale in una situazione di mercati aperti e concorren¬ 
ziali. (art. 2 , comma 101. 

L'intero art. 3 è dedicato al servizio universale. Ecco 
i commi più significativi . 

1. Il servizio universale di telecomunicazioni com¬ 
prende; 

a) il servizio di telefonia vocale inteso, tra l'altro, co¬ 
me la fornitura agli utenti finali in postazioni fisse di 
un servizio che consente: 

Il di effettuare e ricevere chiamate nazionali e inter¬ 
nazionali; 

2) le comunicazioni fax almeno del gruppo III, in ba¬ 
se alle raccomandazioni dell'UIT-T della serie T; 

3) la trasmissione di dati nella banda vocale attra¬ 
verso modem ad una velocità minima di 2.400 bit/s. 
in base alle raccomandazioni dell'UIT-T della serie 
V; 

41 l'accesso gratuito ai servizi di emergenza; 

5) la fornitura dei servizi tramite operatore; 

b) la fornitura dell'elenco degli abbonati limitata¬ 
mente alla rete urbana di appartenenza; 

c) i servizi di informazione abbonati; 

d) la fornitura di apparecchi telefonici pubblici a pa¬ 
gamento, in coerenza con le esigenze degli utenti 
disabili ai sensi della legge 5 febbraio 1992, n. 104; 

e) la fornitura di un servizio a condizioni speciali e la 
fornitura di opzioni speciali per gli utenti disabili o 
con particolari esigenze sociali; 

f) i collegamenti ed i servizi concernenti la cura di 
interessi pubblici nazionali, con specifico riguardo ai 
servizi di pubblica sicurezza, di soccorso pubblico, 
di difesa nazionale, di giustizia, di istruzione e di go¬ 
verno; i relativi oneri sono posti a carico del richie¬ 
dente, fatte salve le eccezioni previste dalla legge. 

2. Il contenuto del servizio universale può evolvere 
sulla base del progresso tecnologico e degli sviluppi 
del mercato e la relativa valutazione e la sua even¬ 


tuale revisione sono effettuate almeno ogni due an¬ 
ni dal Ministro delle Comunicazioni, sentita l'Auto¬ 
rità. 

6. Qualora, in base alle disposizioni del presente ar¬ 
ticolo, gli obblighi di fornitura del servizio universale 
rappresentino un onere iniquo per l'organismo o gli 
organismi incaricati di fornire il servizio universale, è 
previsto un meccanismo atto a ripartire il costo net¬ 
to dei suddetti obblighi con altri organismi che ge¬ 
stiscono reti pubbliche di telecomunicazioni, con 
fornitori di servizi di telefonia vocale accessibili al 
pubblico e con organismi che prestano servizi di co¬ 
municazione mobili e personali. Tale meccanismo 
non è applicabile quando: 

a) la fornitura delle obbligazioni di servizio universa¬ 
le non determina un costo netto; 

b) il costo netto degli obblighi di fornitura del servi¬ 
zio universale non rappresenti un onere iniquo; 

c) l’ammontare del costo netto da ripartire non giu¬ 
stifichi il costo amministrativo di gestione del meto¬ 
do di ripartizione e finanziamento dell'onere di forni¬ 
tura degli obblighi di servizio universale. 

10. Per determinare l'eventuale onere rappresenta¬ 
to dalla fornitura del servizio universale, ogni organi¬ 
smo soggetto ai relativi obblighi deve calcolare il 
costo netto degli stessi nel rispetto di quanto previ¬ 
sto dal presente articolo nonché delle ulteriori pre¬ 
scrizioni che l'Autorità può emanare, anche al fine 
di favorire l'applicazione del principio di cui all’art 2, 
comma 1, lettera g). Ogni organismo deve tenere a 
tal fine una contabilità conformemente a quanto 
previsto dall'art. 8. Il calcolo del costo netto con¬ 
nesso con gli obblighi di fornitura del servizio uni¬ 
versale è controllato da un soggetto pubblico o pri¬ 
vato con specifiche competenze, autonomo rispetto 
all'organismo di telecomunicazioni, diverso dall'Au¬ 
torità e da questa incaricato. Il costo di tale control¬ 
lo viene considerato componente addizionale degli 
oneri del servizio universale. I risultati del calcolo 
del costo e le conclusioni dei controlli contabili da 
esplicitare in una articolata relazione di conformità 
ai criteri e principi del presente regolamento, sono 
acquisiti dall'Autorità che provvede a metterli a di¬ 
sposizione del pubblico, anche al fine di approvarli. 

11. Sulla base del calcolo del costo netto di cui al 
comma 7, e della relazione di cui al comma 10, l'Au¬ 
torità, tenuto anche conto degli eventuali vantaggi 
di mercato derivanti all’organismo incaricato, stabili¬ 
sce se il meccanismo di ripartizione del costo netto 
degli obblighi di servizio universale sia giustificato. 
In tal caso il relativo onere è ripartito in base a crite¬ 
ri di oggettività, non discriminazione e proporziona¬ 
lità, attingendo ad un fondo costituito presso il Mini¬ 
stero delle Comunicazioni ed alimentato dai sogget¬ 
ti di cui al comma 6. 

(Il resto completo del decreto è alla URL 
in ttov/www. mteriex.com/tesu/dprJ itii)/ Rimi 


152 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 






Informatica e Società 


base del progresso tecnologico e degli sviluppi 
del mercato e la relativa valutazione e la sua 
eventuale revisione sono effettuate almeno ogni 
due anni dal Ministro delle Comunicazioni, senti¬ 
ta l'Autorità. Questa potrebbe essere la strada 
maestra per giungere all'effettivo riconoscimen¬ 
to della natura sociale dell'accesso a Internet, 
superando la limitata e limitante concezione co¬ 
munitaria del servizio universale. Tuttavia non è 
facile che una norma di questa portata possa es¬ 
sere introdotta in tempi brevi, ed è probabile 
che il Governo preferisca ricorrere ad altri stru¬ 
menti, che dovranno essere valutati con molta 
attenzione. 

Di fatto l'attuazione delle disposizioni sulle pari 
opportunità di accesso a Internet si presenta 
molto complessa, a causa dell'attuale assetto 
del sistema delle telecomunicazioni in Italia e di 
quelli che possono essere i suoi prevedibili svi¬ 
luppi nel prossimo futuro. La ragione principale 
è nel fatto che, anche nel pieno regime di mer¬ 
cato che ha formalmente preso il via all'inizio 
dell’anno, un solo soggetto detiene una posizio¬ 
ne di fortissimo predominio (che in alcuni settori 
è ancora un monopolio) e che la riforma non ha 
previsto una fase di "regolamentazione asimme¬ 
trica" né un periodo transitorio di divieto di "in¬ 
tegrazione verticale" per limitare lo strapotere 
dell'ex-monopolista e facilitare la crescita di 
nuovi operatori. Il problema risulta chiaro se si 
considerano le resistenze opposte da Telecom 
Italia a qualsiasi facilitazione per l'accesso a In¬ 
ternet da parte degli utenti più svantaggiati, resi¬ 
stenze riscontrabili nella sostanza delle agevola¬ 
zioni annunciate dal ministro Maccanico alla fine 
di ottobre dell'anno scorso. 

Se le pari opportunità di accesso a Internet fos¬ 
sero comprese nell'elenco delle prestazioni del 
servizio universale previste dal DPR 318/97, il 
Ministero delle Comunicazioni potrebbe imporle 
aH’organismo di telecomunicazioni. Invece, a 
causa della formulazione europea (che il mini¬ 
stro belga delle telecomunicazioni ha definito 
"preistorica"), il problema è soprattutto politico, 
sicché è prevedibile un "braccio di ferro" tra il 
ministero e Telecom per giungere a una soddi¬ 
sfacente soluzione del problema. 

Ma perché il gestore oppone resistenza e gli 
stessi Internet provider manifestano qualche 
scetticismo sulle "pari opportunità"? Per capirlo 
dobbiamo fare un piccolo passo indietro 

Un punto essenziale: 
chi-fa-cosa 

Per l'utente finale l'accesso a Internet presenta 
due voci di costo ben distinte: la cifra che si pa¬ 
ga a Telecom per connettersi al provider attra¬ 
verso la rete telefonica e quella che si paga al 
provider per l'accesso, cioè il canone di "abbo¬ 
namento a Internet” Il punto è che gli utenti 
che non hanno un provider nello stesso distretto 
telefonico nel quale risiedono devono raggiun- 



Our m» Ruhti uh ot Sbockwrr» FUiti *n<l ■ *< «n*nroI •fewiivalng mri multa 

a M»i» ninn «h* ni», >*, 4 fot wuuU Ut» li vtM ih» SWkfcm» mvt |rt Ih* M rtipyinm -4 
Sfcwkwav* ni»il». «Bfty éomdomó ini rital twfntli pUyi bvth L««<M an-1 Flati 

mf-ia) Air- w» irdtmroHroaJilrn lavatine! onyum Uowtm f: t luaw «uoymrni «f am 
m. »M."i*h Ohi ti u«tr*lal» 



lai- 1 ~— o_ -: 

a-r—r—-» i—u- . - _ ■ / 

« n».».». li»'—-— — i m—— m—»i_ m. i -i»\ ■»» 


geme uno che si trova in un altro distretto e so¬ 
stenere quindi il costo della chiamata in telese¬ 
lezione, molto più alto di quello della chiamata 
urbana. 

Per questo motivo i provider cercano di installa¬ 
re "punti di presenza" (PoP, Point of Presence) 
nel maggior numero possibile di settori telefoni¬ 
ci, per raccogliere abbonati offrendo la possibi¬ 
lità di connessione a tariffa urbana Naturalmen¬ 
te scelgono le zone più interessanti dal punto di 
vista del ritorno economico, con la conseguenza 
che le popolazioni delle aree meno sviluppate, 
che trarrebbero maggiore giovamento da un più 
basso costo dell'accesso, saranno raggiunte più 
tardi o non saranno raggiunte mai, o dovranno 
accontentarsi di piccoli fornitori locali, che po¬ 
trebbero non assicurare un servizio di qualità 
sufficiente. 

Si deve aggiungere un punto molto importante: 
oggi la redditività degli abbonamenti a Internet è 
molto bassa, al punto che molti provider lamen¬ 
tano (e documentano) notevoli perdite per la for¬ 
nitura del servizio. Ma allora, chiederà qualcuno, 
chi glielo fa fare? 

La risposta è semplice: assicurarsi una consi¬ 
stente base di clientela per un futuro forse più 
vicino di quello che si può immaginare oggi, 
quando sulla Rete passeranno contenuti molto 
più redditizi del semplice accesso a Internet, dal 
commercio elettronico ai servizi informativi pro¬ 
fessionali, senza trascurare la possibilità della 
televisione E questi sono altri argomenti a favo¬ 
re di quello che, con una definizione impropria 
sotto l’aspetto giuridico, possiamo chiamare 
"servizio universale di accesso a Internet". 

E qui torniamo al punto. La distinzione tra il 
prezzo della connessione e il prezzo dell'abbona¬ 
mento è essenziale perché essi sono incamerati 
da soggetti diversi: il primo va al gestore della 
rete, che è definito "organismo di telecomunica¬ 
zioni" dal DPR 318/97, articolo 1, comma 1, let- 


Come guadagnare au¬ 
mentando il tempo di 
connessione la home 
page di Telecom Italia 
viene dopo un pagina 
di benvenuto e se vole¬ 
te vedere la figura ani¬ 
mata dovete prima 
connettervi a un altro 
sito e seguire un per¬ 
corso che sembra fatto 
apposta per far scatta¬ 
re il contatore Ihttp;// 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


153 

































Informatica e Società 



Come lare concorrenza tera 6): 

ai propri dienti poesia "organismo di telecomunicazioni", un ente pub- 

C g m °iaha°t?et ihttp .✓/ bllC0 0 P nvat °. IVI comprese le consociate da es- 

Lw w i"i so controllate, al quale siano riconosciuti diritti, 

anche speciali ed esclusivi, per l'installazione e 
la fornitura di reti pubbliche di telecomunicazioni 
nonché, se del caso, per la fornitura di servizi 
pubblici di telecomunicazioni. 

I soldi dell'abbonamento vanno invece all'Inter¬ 
net provider, che è un "fornitore di servizi pub¬ 
blici di telecomunicazioni", come si evince dal 
combinato disposto delle lettere q) ed r) dello 
stesso comma: 

ql "servizio di telecomunicazioni", un servizio la 
cui fornitura consiste, in tutto o in parte, nella 
trasmissione e nell'instradamento di segnali su 
reti di telecomunicazioni, ivi compreso qualun¬ 
que servizio interattivo anche se relativo a pro¬ 
dotti audiovisivi, esclusa la diffusione circolare 
dei programmi radiofonici e televisivi, 
r) "servizio pubblico di telecomunicazioni", un 
servizio di telecomunicazioni accessibile al pub¬ 
blico. 

Appare chiaro a questo punto che il soggetto 
che deve assicurare le "pari opportunità di ac¬ 
cesso a Internet" è l'organismo di telecomuni¬ 
cazioni che gestisce la rete, cioè, per ora, Tele¬ 
com Italia, Infatti il servizio di accesso a Internet 
ha già lo stesso prezzo per l'utente finale, indi¬ 
pendentemente dalla distanza dal fornitore, an¬ 
che perché ha lo stesso costo per il fornitore 
stesso, mentre il prezzo della connessione tra 
utente e fornitore varia in funzione della distan¬ 
za, Quindi è necessario abbattere il prezzo della 
connessione intersettoriale per assicurare le pari 
opportunità di accesso. 


Le soluzioni possibili 

Ed eccoci al punto centrale della questione: chi 
paga la differenza? A prima vista la fornitura di 


collegamenti intersettoriali a tariffa urbana com¬ 
porta per Telecom Italia un costo, o quanto me¬ 
no un minore introito. Di fatto, a seconda della 
soluzione tecnico-commerciale che si sceglie, il 
costo è diverso, indipendentemente dal fatto 
che l'attuale scala dei prezzi sulla base del tem¬ 
po e della distanza non riflette la reale struttura 
dei costi di trasmissione (la differenza, in fun¬ 
zione della distanza, è minima). Quello che co¬ 
sta è l'attivazione di una tariffa particolare sulla 
base del numero chiamato, in sostanza l'imple- 
mentazione di apposite procedure software nel¬ 
le centrali telefoniche. 

Il sistema funziona più o meno cosi: quando la 
centrale telefonica alla quale è collegato il chia¬ 
mante riceve la risposta dell'utente chiamato, 
addebita lo scatto di risposta e determina il rit¬ 
mo degli scatti del contatore sulla base del pre¬ 
fisso (se c'è, altrimenti parte il conteggio della 
chiamata urbana) e della fascia oraria L'applica¬ 
zione a determinati numeri di una tariffa diversa 
da quella standard comporta quindi una modifi¬ 
ca del software e la sua applicazione a tutte le 
centrali telefoniche. Quanto costa tutto questo? 
Telecom Italia non fornisce cifre, ma è facile im¬ 
maginare che il canone supplementare richiesto 
per le agevolazioni annunciate alla fine di otto¬ 
bre (2.500 lire per le connessioni urbane, 5.000 
lire per quelle intersettoriali) possa coprire i co¬ 
sti di attivazione, se il numero di utenti che ri¬ 
chiede il servizio è abbastanza alto. Potrebbe 
forse trasformarsi addirittura in un guadagno, 
se l'offerta riscuotesse un grande successo, 
perché anche con la riduzione del 50 per cento 
della tariffa la connessione non viene certo for¬ 
nita in perdita, considerando il costo effettivo 
del puro trasporto dei segnali sulla rete 
In ogni caso è chiaro che il costo iniziale dell'in¬ 
troduzione di una tariffa agevolata è più o meno 

10 stesso, sia nel caso di uno sconto del 50% 
(dopo un certo tempo di connessione), sia nel 
caso dell'applicazione della tariffa urbana alle 
connessioni intersettoriali, come avverrebbe ap¬ 
plicando le norme introdotte dalla legge finan¬ 
ziaria Cambierebbe invece, e non di poco, il ri¬ 
cavo complessivo, se restasse uguale nelle due 
ipotesi il numero degli utenti che richiedessero 

11 servizio. 

Si può fare anche un'altra ipotesi per attuare la 
prescrizione legislativa delle pari opportunità di 
accesso: un servizio simile a quello dei "numeri 
verdi", con i quali II chiamante paga solo uno 
scatto alla risposta, e il resto viene addebitato 
al chiamato Come funzionano i numeri verdi? 
Torniamo alla centrale telefonica che riceve una 
chiamata Se il numero inizia con le cifre "167" 
la centrale addebita al chiamante un solo scatto 
e la connessione viene smistata sulla cosiddet¬ 
ta "rete intelligente", in realtà un grande com¬ 
puter che si trova a Roma e che realizza la con¬ 
nessione addebitando gli scatti all'utente chia¬ 
mato (la rete intelligente entra in azione, con 
modalità diverse, ogni volta che si chiama un 
servizio "in decade uno", cioè con il numero 
che inizia con la cifra "1"). Il punto critico è 


154 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 






















Informatica e Società 


uno l'assegnatario di un numero verde paga 
sempre la tariffa interurbana più alta, indipen¬ 
dentemente dalla distanza effettiva della con¬ 
nessione Di fatto le chiamate ai numeri verdi 
sono sempre intersettoriali, tranne che nel caso 
di una telefonata all'interno del settore di Roma. 
Ma se Telecom Italia fornisse ai provider un ser¬ 
vizio di numeri verdi (o rossi, o gialli, le questioni 
estetiche sono secondarie) a tariffa urbana, sa¬ 
rebbe facile attuare la prescrizione legislativa 
sulla parità delle condizioni di accesso, perché i 
provider potrebbero offrire "pacchetti" com¬ 
prensivi dell'abbonamento e di un determinato 
numero di ore di connessione, o con il paga¬ 
mento del tempo di collegamento con la carta di 
credito. Dal punto di vista commerciale potreb¬ 
be essere una soluzione interessante per un 
grande numero di utenti, per esempio per tanti 
padri di famiglia che si vedono arrivare bollette 
astronomiche per le troppe ore che i figli passa¬ 
no "navigando". Con un certo numero di ore 
prepagate, invece, la spesa diventerebbe preve¬ 
dibile e si otterrebbero anche notevoli vantaggi 
sul piano educativo: il giovane imparerebbe ad 
amministrare oculatamente il suo "gruzzolo" di 
ore, esaurito il quale potrebbe dedicarsi ad altre 
attività 


Il nocciolo del problema 

Si scelga la prima, la seconda o qualsiasi altra 
soluzione, resta l’obiezione del gestore della re¬ 
te, relativa al costo della fornitura di questa for¬ 
ma impropria di servizio universale, sempre che 
di un vero costo si tratti e che non possa essere 
compensato dal prevedibile aumento del traffi¬ 
co. 

Si tratta comunque di cifre che è molto difficile 
determinare con esattezza E che possono forni¬ 
re a Telecom Italia il pretesto per un discorso 
piu o meno di questo tipo: "Fornire la connes¬ 
sione a tariffa urbana anche per le chiamate in¬ 
terurbane - potrebbe dire il gestore della rete - 
mi costa una tale quantità di soldi che preferisco 
aprire io i PoP dove mancano, anche nelle zone 
dove sono sicuro di rimetterci. Cosi assicuro, a 
mie spese, le pari opportunità di accesso" 
Rimetterci? Forse nel breve periodo, come ab¬ 
biamo visto prima Altrimenti perché tutti i provi¬ 
der si affannerebbero a installare punti di pre¬ 
senza anche dove la perdita immediata è più 
che probabile? Quello che conta, oggi, è assicu¬ 
rarsi il più alto numero possibile di abbonati: il 
guadagno verrà domani. Se passasse una propo¬ 
sta come quella ipotizzata, molti provider piccoli 
e medi sarebbero spazzati via, perché potrebbe¬ 
ro non raggiungere la massa critica di abbonati 
indispensabile per la redditività dell'impresa. E 
Telecom Italia Net, Interbusiness e compagnia 
vana, cioè sempre e solo Telecom Italia, reste¬ 
rebbero padrone del mercato. 

La questione di fondo è una sola: le norme per 
la liberalizzazione del mercato sono state scritte 
sotto la dettatura del monopolista, rinunciando a 


meccanismi protettivi come la "regolamentazio¬ 
ne asimmetrica" e il temporaneo divieto di "in¬ 
tegrazione verticale", che nell'esperienza di altri 
paesi si sono dimostrati efficaci per favorire un 
effettivo sviluppo della concorrenza, a tutto van¬ 
taggio degli utenti. La regolamentazione asim¬ 
metrica, lo ricordiamo, consiste nell'introduzione 
di un ben calcolato squilibrio di partenza tra i 
concorrenti, per favorire quelli che all'inizio sono 
svantaggiati - nel nostro caso i provider privati - 
mentre il divieto di integrazione verticale consi¬ 
ste nell'impedire che un soggetto che offre 
l'uso delle reti possa fornire anche i servizi che 
passano sulle reti stesse (e viceversa). 

Invece la situazione è questa: Telecom Italia for¬ 
nisce nello stesso tempo la rete e i servizi di In¬ 
ternet. Quindi è concorrente dei suoi stessi 
clienti, che non hanno la possibilità di ricorrere 
ad altri fornitori, in particolare per i circuiti diretti 
urbani. Paradossalmente la liberalizzazione del 
mercato ha accentuato il suo potere, perché i 
concorrenti non ci sono ancora e le tariffe non 
possono essere determinate dal Governo, come 
accadeva prima (in teoria), E lo stesso Governo, 
anche se lo volesse, non potrebbe riversare sul 
bilancio pubblico il costo di determinati oneri - 
come appunto le pan opportunità di accesso a 
Internet - perché queste operazioni sono vietate 
dalla normativa europea, in quanto contrarie ai 
principi e alla sostanza del libero mercato. 

Se l'erede della Sip fosse solo il fornitore della 
rete, avrebbe tutto l’interesse a favorire lo svi¬ 
luppo dei fornitori di servizi. Invece, essendo a 
sua volta fornitore di servizi, può compiere di¬ 
verse azioni a danno dei concorrenti, come la 
fornitura dei servizi stessi in pura perdita (si ve¬ 
da l'editoriale di Paolo Nuti sul numero di MCmi- 
crocomputer del mese scorso, dove si sma¬ 
schera anche la furba manovra di predisporre gli 
sconti in modo di danneggiare i concorrenti più 
piccoli). 

La normativa anti-trust, gli interventi dell'Auto¬ 
rità garante del mercato, le disposizioni future 
della futura Autorità per le garanzie nelle teleco¬ 
municazioni non offrono, per il momento, alcun 
motivo per sperare che la situazione possa mi¬ 
gliorare in tempi ragionevoli Un primo risultato 
utile, anche se non risolutivo, potrebbe aversi se 
Telecom Italia fosse obbligata a scorporare in 
società diverse i servizi di telecomunicazioni: sa¬ 
rebbe più difficile nascondere nei bilanci le 
"sovvenzioni incrociate" che permettono di of¬ 
frire servizi in perdita, a danno dei concorrenti e 
in barba a tutte le leggi che dovrebbero proteg¬ 
gere il mercato. 

Così anche un provvedimento apparentemente 
utile per favorire lo sviluppo della telematica, co¬ 
me quello votato dal Parlamento con la legge fi¬ 
nanziaria, potrebbe alla fine rivelarsi contropro¬ 
ducente. E' necessario che il Ministero delle Co¬ 
municazioni, nella sua veste provvisoria di Auto¬ 
rità per le garanzie, si adoperi per costringere 
l'ancora monopolista di fatto ad agire nell'inte¬ 
resse della collettività e non solo per favorire se 
stesso. 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


155 


Informatica e Società 


A 


Il DPR 318/97 cambia la disciplina, ma non subito? 

Decreto legislativo 103/95: 
nuove norme, vecchi problemi 

Il discusso e quasi incomprensibile regime dichiaratorio/autorizzatorio 
introdotto due anni fa dovrebbe essere andato in pensione il 31 dicembre 
scorso. Ma una norma transitoria vorrebbe mantenerlo in vita, con tutti i 
problemi del caso, comprese le interpretazioni “a orecchio”... 

di Manlio Cammarata 


io 


ichiarazione o richiesta di autorizzazione 
per gli Internet provider? Questa do¬ 
manda ci ha assillato per mesi, dopo che il decre¬ 
to legislativo n. 103 del 17 marzo 1995 aveva libe¬ 
ralizzato (al contrario) anche il servizio di accesso 
a Internet. Solo dopo un lungo dibattito era stata 
accettata un'interpretazione logica e definitiva 

La riforma delle telecomunicazioni, con le nuo¬ 
ve regole dettate daH’Unione europea e recepite 
nel decreto del Presidente della Repubblica n, 318 
del 19 settembre 1997, aveva fatto pensare che 
la questione potesse essere archiviata definitiva¬ 
mente. Invece alla fine dell'anno scorso alcune 
azioni di polizia, con ispezioni, verbali e multe, 
hanno riaperto il problema e riproposto gli stessi 
interrogativi di oltre due anni fa. Il DPR 318/97 è 
già in vigore, ma una norma (che vedremo in det¬ 
taglio più avanti) mantiene in vita le disposizioni 
del 103/95 fino all’emanazione di nuove regole da 
parte dell'Autorità per le garanzie nelle telecomu¬ 
nicazioni, o del Ministero, fino a quando l'Autorità 
non sarà in funzione. 

Dunque la questione è ancora di attualità ed è 
necessario richiamare le conclusioni alle quali era¬ 
vamo giunti a suo tempo, che riguardano sia il 
campo di applicazione del decreto legislativo 
103/95 e del regolamento applicativo (contenuto 
nel decreto ministeriale n. 420 dello stesso anno), 
sia l'identificazione dei servizi sottoposti ai due di¬ 
versi regimi, dichiaratorio o autorizzatorio. 


A quali servizi si applica 
il regime del DLgs 103/95? 

Il decreto regolamenta, accogliendo nel nostro 
ordinamento le disposizioni della direttiva 


90/388/CE, la concorrenza nei mercati dei servizi 
di telecomunicazioni. Ha quindi per oggetto, come 
è chiaramente indicato in diversi punti del testo, 
l'offerta di servizi di telecomunicazioni, cosi defini¬ 
ti dall'art. 1, comma 1, lettera d): 

"servizi di telecomunicazioni", i servizi la cui 
tornitura consiste totalmente o parzialmente nella 
trasmissione e nell'instradamento di segnali sulla 
rete pubblica di telecomunicazioni mediante pro¬ 
cedimenti di telecomunicazioni, ad eccezione del¬ 
la radiodiffusione e della televisione 
Si discusse, a suo tempo, se in questi servizi 
rientrasse anche la fornitura di accessi a Internet 
e quale definizione fosse applicabile ai servizi 
stessi. Il quesito fu risolto in senso affermativo, 
indicando nei "servizi di telecomunicazioni" la na¬ 
tura dell'accesso a Internet, anche se qualcuno 
continuò a sostenere che si trattasse di "trasmis¬ 
sione di dati a commutazione di pacchetto o di cir¬ 
cuito". Il DPR 318/97 chiarisce definitivamente: 

"servizio di telecomunicazioni", un servizio la 
cui fornitura consiste, in tutto o in parte, nella tra¬ 
smissione e nell'instradamento di segnali su reti 
di telecomunicazioni, ivi compreso qualunque ser¬ 
vizio interattivo anche se relativo a prodotti audio¬ 
visivi, esclusa la diffusione circolare dei program¬ 
mi radiofonici e televisivi. 

Dunque il DLgs 103 non si applica nei casi in cui 
uno o più collegamenti diretti della rete pubblica 
siano utilizzati per la connessione tra Internet pro¬ 
vider o tra diversi nodi della rete di un provider. 
Questi collegamenti non sono affittati ai fini di 
un'"offerta", ma solo per l'uso interno, e quindi 
non rientrano nell'ambito del mercato che costi¬ 
tuisce il presupposto per l'applicazione della diret¬ 
tiva. Se non vi è offerta non vi è mercato, la fatti¬ 
specie non rientra nelle previsioni del DLgs 
103/95 e non è quindi richiesta alcuna autorizza- 


156 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 





C*Km 


zione. Il soggetto obbligato alla richiesta di autoriz¬ 
zazione (o, secondo la nuova normativa, alla di¬ 
chiarazione ai fini dell'autorizzazione generale) è 
invece l'organismo di telecomunicazioni che offre 
la linea utilizzata per la connessione. 

E’ il caso di notare anche che la disciplina del 
DLgs 103/95 non si applica a una serie di altri ser¬ 
vizi tipici di Internet, come lo housìng (messa a di¬ 
sposizione dei locali in cui sono installate le appa¬ 
recchiature), lo hosting (messa a disposizione di 
spazi su disco ed eventuali funzioni connesse), 
l'offerta di caselle e-mail non accompagnata da 
contratti di accesso, la realizzazione di pagine in 
HTML, l'offerta di accessi al pubblico da terminale 
(Internet calè) e via discorrendo. Infatti tutti questi 
servizi non consistono totalmente o parzialmente 
nella trasmissione e nell'instradamento di segnali 
sulla rete pubblica di telecomunicazioni. 

Dichiarazione o richiesta 
di autorizzazione? 

Vediamo ora quale regime, dichiaratorio o auto¬ 
rizzatone, debba essere applicato agli Internet 
provider, Si tratta di interpretare l'articolo 3, com¬ 
mi 1 e 2 del DLgs 103/95: 

Art, 3 - Offerta di servizi di telecomunicazioni 

1. Quando sono utilizzati collegamenti commu¬ 
tati della rete pubblica, i servizi di cui all'art. 2, 
comma 1. fatta eccezione per quelli di cui al com¬ 
ma 3 del presente articolo, possono essere offer¬ 
ti al pubblico decorsi sessanta giorni dalla presen¬ 
tazione al Ministero delle poste e delle telecomu¬ 
nicazioni di una dichiarazione con la relazione de¬ 
scrittiva dei servizi e dei collegamenti. 

2 Quando sono utilizzati collegamenti diretti 
della rete pubblica, l'offerta al pubblico dei servizi 
di cui all'art. 2, comma 1, anche da parte del ge¬ 
store della rete pubblica, deve essere previamen¬ 
te autorizzata dal Ministero delle poste e delle te¬ 
lecomunicazioni. 

Il problema interpretativo era sorto per il fatto 
che qualsiasi servizio relativo a Internet prevede, 
a monte della fornitura al pubblico, l'uso di colle¬ 
gamenti diretti della rete pubblica. La formulazio¬ 
ne del comma 2, isolata dal contesto, può inten¬ 
dersi anche nel senso che i collegamenti diretti 
devono essere comunque utilizzati per lo svolgi¬ 
mento del servizio. Ma questa interpretazione 
non regge alla lettura sistematica del decreto: il 
DLgs 103/95 non disciplina l'uso delle linee, ma 
l'offerta al pubblico delle stesse. Quindi, ai fini 
del regime applicabile, devono essere presi in 
considerazione solo i collegamenti oggetto 
dell'offerta, non quelli utilizzati a monte dell'offer¬ 
ta, come abbiamo visto nel paragrafo precedente. 

Se si accettasse l'interpretazione contraria, tut¬ 
ti i servizi di accesso a Internet dovrebbero rien¬ 
trare nel regime autorizzatorio, rendendo inope¬ 
rante il comma 1 e inutile la distinzione con le si¬ 
tuazioni previste dal comma 2, in totale contrasto 
con il terzo comma dell'articolo 2 della direttiva 
90/388: 


diffusa II 22 magg io di Coi imo Paiquim • Il 11 97 

• 13 HPtHà)fruifllUnU. OlLlMUDP mplllHIUbliml di Manlio Cammarala <03 11 97) 

» 12 fta lutala dalla privacy ■ ttlction» dai contenuti di Manlio Cammarala (27 10 97) 

* *1 Pifcaaf i tBnmmua rifai»; t bh mi dltaLMMLhfllfglfllQ? • l *utoo «opima ira i« 

«•gola di marcalo a lo spacchio di Narciso di Marco Maglio (15 10 97) 



di Andito Monti (06 09 97) 


(260697) 

7 Lfljtupvt tonila di comunlcailpn» In hUiMbuuI di Pasquali Coiianzo (26 06 97) 

6 Quali laggi par II lanHorlo Inumar/ di Manlio Cammarala (19 0697) 
LAi!lMLlUuUdlCdjliJii!lliiflL£jiJffHUllllikllllAjltLfiUUddlf IO uc Lue 

MuMmadlala Ta lodai* dalllnfomitzloai' (26 05 97) 

3 Cu dite JlLauloiiBDlflnuolailimijiBLLHryiiLlQlunal Bozza dai Minutato dalia posto dai 


22 maggio 1997 


LrfLmvm leJBmiUO di 


Manlio Cammarata a Andrta Monti Fon» di iMdrimaiHo (01 04 97 ] 

1 UntaijJUodUt di auiodlsclfflliia vtt la comunUaziontLltlomatita di Gmiappa 
C oratami! (31 05 95) 

Il dacroto legislativo 103/96 

6 LUdacf lo lagislallufl 1QM3 colpluct incoiai di Manlio Cammarata 09 12 97 
5 II Pigi limasi di Monho Cammarala a Andrai Monti 02 02 96) 

4 II jl0CIBl0Jnui»lflliV0 lU19ÌB_ullJnl«UieL!>0IYlL0-PlBYldli di Manlio Cammarala a Andrta 
Monti (22 02 96) 

3 Cblailmtinll.uniLlOsI.'ifll MlnWaiuJTI I sul DLitf.lOJ W di Manlio Cammarata (DI 0296) 

2 II Di» IBI»; InlBiBiBtwionl J.conltonlo d» Andrai Monti 07 12 95) 

I II DLgaJQlIft: luminal ■ BBSlIhinllzzatl al conUailo di Manlio Cammarala (20 12 95) 


pi ini a pagina 


■A * JJ v£ 


La prestazione di servizi di telecomunicazioni 
diversi dalla telefonia vocale, dall'installazione e 
dalla fornitura di reti pubbliche di telecomunica¬ 
zioni e di altre reti di telecomunicazioni basate 
sull'impiego di radiofrequenze può essere subor¬ 
dinata esclusivamente ad una autorizzazione ge¬ 
nerale o ad una dichiarazione. 

In sintesi: 

1. Quando per l'offerta (chiaramente citata nel 
titolo dell'articolo 2) sono utilizzati collegamenti 
commutati, i servizi possono essere offerti al 
pubblico decorsi sessanta giorni dalla presenta¬ 
zione della dichiarazione. E' il caso degli abbona¬ 
menti a Internet per i privati, che prevedono l'ac¬ 
cesso dalla normale rete telefonica commutata 

2. Quando (sempre per l'offerta) sono utilizzati 
collegamenti diretti, occorre la previa autorizza¬ 
zione del Ministero delle Comunicazioni. E' il ca¬ 
so degli abbonamenti di aziende ed enti che fan¬ 
no un uso intensivo di Internet, per il quale può 
essere più conveniente un collegamento perma¬ 
nente e quindi l'uso di un circuito diretto. 

Comunque la questione è risolta dall'articolo 4, 
comma 1. del DPR n 420 del 4 settembre 1995: 

Nel caso di offerta di servizi su collegamenti 
commutati di cui all'art. 3, comma 1, del decreto 
legislativo 17 marzo 1995, n. 103, gli interessati, 
aventi sede in ambito nazionale o in uno dei Pae¬ 
si dello Spazio economico europeo fSEE), debbo¬ 
no inviare al Ministero delle poste e delle teleco¬ 
municazioni una dichiarazione conforme allo 
schema riportato nell'allegato A. 

Qui la definizione "offerta di servizi su collega- 
menti commutati" non lascia adito a dubbi. 

In conclusione: il regime dichiaratorio si applica 
all'offerta di accessi alla rete Internet dalla rete 
telefonica generale e il regime autorizzatorio 
all'offerta di accessi attraverso circuiti diretti; nes¬ 
suna richiesta di autorizzazione è necessaria per 
l'uso di circuiti diretti per scopi diversi dall'offerta 
di servizi di telecomunicazioni, quali i collegamen¬ 
ti tra provider diversi o tra diverse sedi dello stes¬ 
so provider. 


Il decreto legislativo 
103/95 ha suscitato un 
dibattito che non si e 
ancora concluso. 

Tutti gli interventi sono 
SU linerie V ,ill,i pàgina 

I luto //www interle >1 

com/r egole/m di 

ce.htm. Il testo del de- 
neto e alla pagina 

inno //ww\v iriterleti 

com/testi/dl I03 95 

htm 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


157 






























Informatica e Società 


La nuova disciplina 

L'oggetto della discussione dovrebbe essere 
prossimo all'estinzione, perché la materia è stata 
diversamente e definitivamente regolata dal de¬ 
creto del Presidente della Repubblica n 318 del 
19 settembre 1997, che accoglie, fra l'altro, tutte 
le modificazioni introdotte dalla UE alla direttiva 
90/388 con le direttive 94/46, 95/151, 96/2 e 
96/19. Tuttavia l'articolo 6, comma 30, del DPR 
318/97 stabilisce: 

Le disposizioni del decreto legislativo 17 marzo 
1995. n 103. del decreto del Presidente della Re¬ 
pubblica 4 settembre 1995, n. 420, e del decreto 
legislativo 11 febbraio 1997, n. 55, relative alle 
condizioni per l'esercizio dei servizi ivi liberalizzati, 
continuano ad applicarsi fino alla pubblicazione, 
sulla base del presente regolamento, delle corri¬ 
spondenti condizioni di autorizzazione. I soggetti 


Le nuove regole p er i provider 

Il DPR n. 318 del 19 settembre 1997 detta un nuovo regime per i 
fornitori di servizi Internet. Eccolo: 

Art. 6 - Autorizzazioni generali e licenze individuali 

1. L'offerta al pubblico di servizi di telecomunicazioni diversi dalla telefo¬ 
nia vocale. dall'Installazione e dalla fornitura di reti pubbliche di telecomu¬ 
nicazioni. comprese quelle basate sull'impiego di radiofrequenze, è subor¬ 
dinata ad una autorizzazione generale sulla base delle condizioni e dei cri¬ 
teri elencati nell'allegato F. Tali condizioni devono essere oggettivamente 
giustificate in relazione allo specifico servizio oggetto dell'autorizzazione e 
comportare il sistema meno oneroso per assicurare il rispetto delle esi¬ 
genze fondamentali. 

2. L'Autorità può modificare le condizioni relative ad un'autorizzazione 
generale nei casi oggettivamente giustificati e in modo proporzionato. In 
tali casi le parti interessate, opportunamente informate, hanno facoltà di 
comunicare il proprio punto di vista sulle modifiche proposte. 

3. Prima di avviare il servizio, l'impresa che ritiene di essere in regola 
con le condizioni di un'autorizzazione generale, secondo quanto previsto 
dal comma 1, deve comunicare all'Autorità la propria dichiarazione in tal 
senso annettendo tutte le informazioni relative al servizio, necessarie a ve¬ 
rificare la conformità alle condizioni stabilite. Nel caso in cui l'Autorità non 
comunichi all'interessato un provvedimento negativo entro quattro setti¬ 
mane dal recepimento della dichiarazione, l'autorizzazione si intende rila¬ 
sciata ai sensi dell’art. 20 della legge 2 agosto 1990, n. 241, sulla base 
dell'istituto del silenzio-assenso Nei casi espressamente individuati 
dall’Autorità ai sensi dell'art. 22, comma 1. lettera f). l'interessato può da¬ 
re immediato inizio al servizio, ai sensi dell'art. 19 della legge 2 agosto 
1990, n.241 La dichiarazione predetta costituisce denuncia di inizio atti¬ 
vità. 

5. Il contributo richiesto alle imprese per la procedura relativa all'autoriz¬ 
zazione generale copre esclusivamente i costi amministrativi connessi 
all’istruttoria, al controllo della gestione del servizio e del mantenimento 
delle condizioni previste per l'autorizzazione stessa La misura di tale con¬ 
tributo è fissata dall'Autorità con apposito provvedimento... 

Ili testo completo del decreto è alla URL inno //www mterie.x corfvl 3 

st/<Jpt:318 97 , btm > 


che prestano servizi di telecomunicazioni sulla ba¬ 
se delle predette disposizioni sono tenuti a 
conformarsi alle condizioni ivi previste entro cen¬ 
toventi giorni della loro emanazione. 

La formulazione è piuttosto fumosa. Da una pri¬ 
ma lettura sembrerebbe che nulla cambi, per il 
momento, nella disciplina introdotta dal DLgs 
103/95. ma un più attento esame rivela l'assenza 
di qualsiasi riferimento al regime dichiaratone (art 
3. comma 1). mentre è esplicito il rimando al regi¬ 
me autorizzatorio (commi 2 e 3) 

In effetti il DPR 318/97 innova radicalmente la 
disciplina del DLgs 103/95, perché, in applicazio¬ 
ne delle disposizioni comunitarie, introduce un 
regime fondato su "autorizzazioni generali" e "li¬ 
cenze individuali" (articolo 6). Con la nuova nor¬ 
mativa gli Internet provider (che, ai sensi dello 
stesso DPR. art. 1, comma 1, lettere q) e r) forni¬ 
scono un "servizio pubblico di telecomunicazio¬ 
ni") rientrano tutti nel regime delle autorizzazioni 
generali, che sostituiscono e rendono meno one¬ 
rosa la precedente disciplina dichiaratone (le li¬ 
cenze individuali sono riservate a particolari servi¬ 
zi, fra i quali la telefonia vocale e mobile, e quelli 
che richiedano l'uso di risorse scarse) Di fatto le 
nuove norme prescrivono una semplice dichiara¬ 
zione per rientrare nel regime di autorizzazione 
generale, che sostituisce a tutti gli effetti il regi¬ 
me dichiararono del DLgs 103/95, indipendente¬ 
mente dal fatto che il servizio sia offerto utilizzan¬ 
do collegamenti commutati o diretti. Il regime 
delle autorizzazioni su richiesta sparisce dall'ordi¬ 
namento. 

Ma questo articolo, prolungando il regime del 
DLgs 103/95, mantiene una disciplina più onerosa 
di quella definitiva e in netto contrasto con le di¬ 
sposizioni europee, che prevedono l'abolizione 
delle autorizzazioni non generali, ove non ricorra¬ 
no particolari condizioni di mercato o di utilizzo 
delie infrastrutture. 

Come abbiamo visto, l’articolo 2, comma 3, se¬ 
condo periodo, del testo vigente della direttiva 
90/388 sancisce che la prestazione di servizi di te¬ 
lecomunicazioni diversi da quelli per i quali é pre¬ 
vista la licenza individuale può essere subordinata 
esclusivamente ad una autorizzazione generale o 
ad una dichiarazione. 

Per la normativa europea le disposizioni di que¬ 
sta direttiva sono self-executing, cioè si applicano 
anche se il singolo stato non le ha espressamen¬ 
te recepite nel proprio ordinamento. Ne consegue 
che dal 1. gennaio scorso l’applicazione dell'attua¬ 
le regime autorizzatone agli Internet provider che 
offrono servizi su circuiti diretti potrebbe essere 
considerata illegittima ai sensi della normativa eu¬ 
ropea Il Ministero delle comunicazioni, in via 
informale, ha fatto sapere di non condividere que¬ 
sta interpretazione Dovrebbe comunque affret¬ 
tarsi a dettare le nuove norme, per evitare l'insor¬ 
gere un complicato quanto mutile contenzioso, vi¬ 
sto che la disciplina dell'agonizzante DLgs 103/95 
impone ai provider tempi di attesa che possono 
essere molto gravosi sul piano commerciale, co¬ 
me è stato fatto piu volte rilevare, inutilmente, al 
tempo della sua entrata in vigore. 


158 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 









Informatica e Società 


Il documento informatico è solo il punto di partenza 

Ma la rivoluzione digitale 
è appena incominciata 

La normativa italiana su documenti e firme digitali è la più innovativa a livello 
mondiale. I suoi effetti non saranno immediati, però indietro non si torna più. 
E’ giunto il momento di fare altri passi avanti nella “rivoluzione digitale”: 
le leggi su Internet, tanto per incominciare. 

di Manlio Cammarata 


hi l’ha visto? Il regolamento sul docu¬ 
mento informatico è scomparso. Firma¬ 
to dal Presidente della Repubblica il 20 novembre, 
avrebbe dovuto essere pubblicato sulla Gazzetta 
Ufficiale nel giro di pochi giorni. Ma al 10 dicem¬ 
bre non è ancora comparso. Non si sa dove sia. 
Forse ingoiato da qualche infernale meccanismo 
di quel traballante carrozzone che si chiama "Isti¬ 
tuto poligrafico e Zecca dello Stato", forse sepolto 
sotto una montagna di pratiche cartacee in qual¬ 
che ufficio ministeriale. Probabilmente è vittima di 
un colpo di coda - certo non l'ultimo - del mara¬ 
sma cartaceo che è destinato a sconfiggere. 

Perché la "rivoluzione digitale" non può più es¬ 
sere fermata. Il regolamento sul protocollo infor¬ 
matizzato degli uffici pubblici è quasi pronto, quel¬ 
lo sulle norme tecniche dovrà essere emanato en¬ 
tro sei mesi dalla pubblicazione del primo testo, 
che dovrebbe comunque essere questione di gior¬ 
ni. Le conseguenze saranno di enorme portata, 
anche se la pubblica amministrazione forse non 
riuscirà ad adeguarsi nei tempi prescritti dall'AlPA. 

Ma il documento informatico non riguarda solo 
il settore pubblico. I vantaggi, in tutti i campi, del 
documento e della firma digitale, stimoleranno un 
grande numero di persone e di organizzazioni a 
munirsi dei necessari strumenti e ad apprenderne 
l'uso. Cosi potrà colmarsi più facilmente il divario 
nell'alfabetizzazione informatica che oggi ci separa 
da molti paesi industrializzati e potremo quindi 
sfruttare meglio le opportunità di crescita econo¬ 
mica, sociale e culturale offerte dalle tecnologie 
dell'informazione. 

E' presto per prevedere i modi e i tempi di que¬ 
sta evoluzione. Possiamo solo constatare che non 
ci sono ostacoli insormontabili né dal lato tecnolo¬ 
gico, né da quello economico. La normativa, per 
quello che si può giudicare leggendo il primo rego¬ 


lamento, non presenta aspetti particolarmente cri¬ 
tici e appare abbastanza flessibile da consentire gli 
aggiustamenti che si rendessero necessari con 
l'esperienza applicativa. 

Tuttavia si deve tener conto di alcune perples¬ 
sità che sono state espresse in occasione dei pri¬ 
mi dibattiti sull'argomento, perché sono indicative 
degli ostacoli che potrebbero presentarsi al mo¬ 
mento dell'introduzione delle nuove procedure. 


Obiezioni infondate 

Queste perplessità vertono in sostanza su tre 
aspetti della normativa. La prima si riassume nella 
frase "comunque dovremo andare dal notaio di 
persona", esprime cioè una critica al fatto che 
non è stata prevista una totale "smaterializzazio- 
ne" delle procedure, la seconda, avanzata da alcu¬ 
ni giuristi, riguarda la difficoltà di applicare le attua¬ 
li regole processuali alla documentazione digitale; 
la terza, espressa invece da qualche tecnologo, ri¬ 
guarda i rischi della manipolazione illecita dei do¬ 
cumenti e della possibile perdita delle informazio¬ 
ni (è noto che i bit sono molto, molto più volatili 
della carta e che non c'è modo di distinguere un 
bit autentico da un bit falsificato). Sono obiezioni 
che possono essere facilmente superate con una 
lettura attenta delle norme (vecchie e nuove) e 
con l'uso consapevole delle tecnologie. 

Partiamo dalla prima; nell'ordinamento attuale la 
presenza fisica dell'interessato è indispensabile 
per un certo numero di atti, in particolare quando 
l’accertamento della sua identità sia la premessa 
per gli adempimenti successivi. Non è immagina¬ 
bile che questa necessità possa essere superata 
in futuro, almeno fino a quando le prescrizioni del¬ 
le leggi saranno rivolte agli esseri umani. Qualsiasi 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


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Informatica e Società 



• Comunica!'' deD'Iitituto Poligrafico e Zecca dello Stalo 

• Principali "tlività dcQ'Ittrtuto Poligrafico e Zecca deBo Stato 

• Prodotti della Zecca Italiana 


• Prodotti Oloarafic i per La sicurezza 


zi 

* A *S» ^ ■ 


II sito dell'Istituto Poli¬ 
grafico e Zecca dello 
Stato thttpV/www 
tVis iti: vi si trova di 
lutto, tranne le leggi 


rapporto di rilevanza giuridica fa capo a uno i più in¬ 
dividui e la smaterializzazione dei rapporti non può 
portare alla smaterializzazione delle persone. Ci do¬ 
vrà essere sempre un momento in cui viene certifi¬ 
cata la corrispondenza tra l'identità fisica di un indivi¬ 
duo e la sua identità digitale, espressa dai bit della 
sua chiave pubblica. E questa corrispondenza deve 
essere certificata da un soggetto responsabile, che 
deve essere a sua volta essere una persona, posto 
che nessuno è ancora riuscito a formulare ipotesi 
credibili di responsabilità di una macchina. Dunque, 
almeno al momento dell'assunzione della sua 
"identità digitale", l'interessato dovrà fornire una 
prova evidente della sua identità fisica. 

Più complessa, e nello stesso tempo piu significa¬ 
tiva. appare la questione dell'applicazione delle pro¬ 
cedure tradizionali al documento e alla firma digitali, 
e non solo in campo processuale. Qui è necessaria 
una comprensione non superficiale degli aspetti tec¬ 
nici della materia, e in particolare del formidabile 
meccanismo di "autocertificazione" dei documenti 
formati e trasmessi con sistemi informatici e tele¬ 
matici. Infatti l'apposizione dei contrassegni digitali 
(firma, impronta, f ime stampmg ) rende immediata e 
completamente automatica la verifica dell'origina¬ 
lità. dell’attribuibilità a un determinato soggetto e 
del momento della formazione e/o della trasmissio¬ 
ne di un documento. La "perizia calligrafica" e altri 
analoghi passaggi non avranno più motivo di esiste¬ 
re. ma dovranno essere sostituiti da altre procedu¬ 
re. come la verifica del momento di pubblicazione o 
della revoca della firma digitale, di eventuali brogli 
da parte del certificatore. della possibile presa di co¬ 
noscenza della chiave privata da parte di un sogget¬ 
to diverso dal titolare e. soprattutto, dell'eventuale 
inganno sull'identità dell'interessato al momento 
della certificazione della firma II punto da verificare 
non è più l'ultimo passaggio, la sostanza della firma, 
ma si sposta "a monte", cioè al momento della sua 
certificazione o a eventuali irregolarità nel suo uso. 
Con conseguenze non trascurabili, soprattutto sul 
piano penale: dove oggi si prospetta un reato di fal¬ 


so per l'apposizione di una firma contraffatta, doma¬ 
ni si dovrà indagare su una possibile sostituzione di 
persona al momento della certificazione della firma. 
Gli effetti possono essere gli stessi, ma il reato è un 
altro A ben vedere si tratta di un salto culturale non 
indifferente. 

Vediamo la terza obiezione: l'impossibilità di di¬ 
stinguere i bit "veri" dai bit "falsi" e il rischio di per¬ 
dita di informazioni, due problemi ben noti a chi con 
i bit lavora tutto il giorno. Il primo problema, a ben 
guardare, non esiste, perché il documento provvisto 
di sigillo digitale o è vero, o non è documento. Gli al¬ 
goritmi a chiave asimmetrica danno una certezza 
pressoché assoluta dell'autenticità delle informazio¬ 
ni. non possono esistere documenti veri con una fir¬ 
ma digitale falsa, o viceversa. Il problema può esse¬ 
re a monte, come si è visto prima, ma non riguarda 
il tecnologo, che deve solo predisporre efficaci pro¬ 
cedure di documentazione - certificata - delle opera¬ 
zioni connesse al trattamento dei documenti infor¬ 
matici. Le corrispondenti procedure manuali sono 
molto meno sicure contro i rischi di manipolazioni 
indebite, ottenute con l’apposizione di firme apocri¬ 
fe, timbri falsi, cancellazioni e riscritture ben dissi¬ 
mulate. 

Quanto ai rischi di perdita delle informazioni, è 
ben noto che la carta può durare molto più di un 
supporto informatico e che è molto più facile 
"smarrire" un insieme di bit che un faldone di prati¬ 
che. Ma la totale duplicabìlità del documento infor¬ 
matico lo può rendere "immortale". Un archivio car¬ 
taceo può essere provvisto di rivelatori di calore e di 
estintori, ed è bene mettere anche un cartello con il 
numero di telefono dei pompieri bene in vista. Ma 
tutto questo non impedisce il verificarsi di un incen¬ 
dio e la distruzione, definitiva, dei documenti. Inve¬ 
ce il fuoco può incenerire un sistema informatico 
senza la perdita di un solo bit, se è stato fatto un 
back-up remoto dei dati (del tutto sicuro anche per 
la segretezza degli stessi, se sono cifrati). 

Si giunge così all'aspetto più importante della "ri¬ 
voluzione digitale", dal punto di vista culturale prima 
ancora che giuridico: il nuovo concetto di "docu¬ 
mento", che prescinde dalla natura, anzi, dall'esi¬ 
stenza stessa del supporto. A ben guardare, nel do¬ 
cumento tradizionale ciò che viene certificato non è 
l'informazione ma il supporto che la contiene. Fir¬ 
me. timbri, filigrane, sigilli, persmo le barrette metal¬ 
liche inserite nelle banconote non autenticano 
l'informazione, ma il supporto. L'autenticità del con¬ 
tenuto è data dalla sua inscindibilità dal contenitore 

Ora il contenuto digitale è perfettamente separa¬ 
bile dal contenitore e l'autenticazione riguarda il con¬ 
tenuto stesso, e può addirittura esserne separata da 
questo senza perdere la sua efficacia. Il fatto vera¬ 
mente nuovo è che la verifica dell'autenticità 
dell'informazione digitale non può essere fatta "a 
mano" o "a occhio" occorre sempre un sistema 
informatico. Il che può sembrare un vincolo pesante 
a chi considera il computer come un oggetto preoc¬ 
cupante e un po' misterioso, o a chi lo venera come 
una divinità, o a chi pensa ancora di utilizzarlo come 
un "servitore intelligente". 

Ormai dovrebbe essere chiaro che il computer è 
solo uno strumento del quale non possiamo più fare 


160 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 











Informatica e Società 


a meno, in nessun campo o quasi. E' un elemento 
indispensabile nella società di oggi, quella che ap¬ 
punto chiamiamo "società dell'informazione". Il pro¬ 
blema è come utilizzarlo meglio. 

Il prossimo obiettivo: 
la legge in rete 

Dobbiamo riconoscere che nell'anno che si è ap¬ 
pena concluso il nostro paese ha compiuto passi 
avanti non trascurabili verso l'impiego più efficace 
delle tecnologie deH'informazione. La normativa sul 
documento informatico è forse il più significativo, 
prima di tutto perché introduce una cultura nuova, 
poi perché renderà possibile un migliore funziona¬ 
mento della pubblica amministrazione, integrandosi 
con il progetto innovativo della rete unitaria. Ma an¬ 
che la riforma del sistema delle telecomunicazioni, 
legata alla liberalizzazione del mercato, avrà effetti di 
grande importanza, anche se la normativa di recen¬ 
te emanazione suscita più di qualche perplessità. 
Nel campo dell'istruzione è finalmente iniziato, con 
premesse ambiziose, un processo sistematico di al¬ 
fabetizzazione tecnologica. E non dobbiamo trascu¬ 
rare la novità più recente, l'affermazione delle pari 
opportunità di accesso a Internet, della quale abbia¬ 
mo parlato nelle pagine precedenti. 

Se osserviamo l'insieme di queste innovazioni, ci 
accorgiamo che sono state realmente poste le basi 
per costruire la società dell'informazione e sfruttar¬ 
ne gli aspetti positivi, anche se non possiamo tra¬ 
scurare le difficoltà del percorso e non dobbiamo 
ignorare i rischi di soluzioni affrettate o mal conge¬ 
gnate. 

Ora dobbiamo chiederci quale possa essere il 
prossimo passo, l'obiettivo più immediato da rag¬ 
giungere, mentre si evolvono e si attuano i progetti 
già impostati. La risposta, a mio avviso, è che si de¬ 
vono usare le tecnologie dell'informazione per mi¬ 
gliorare i rapporti dei cittadini con la legge. L'azione 
deve svolgersi su più fronti, e le difficoltà sono forse 
molto più forti di quelle che sono state incontrate e 
si incontreranno ancora nei settori già toccati dall'in¬ 
novazione. 

L'obiettivo più importante, e più difficile da rag¬ 
giungere, è un miglioramento sostanziale della pro¬ 
duzione normativa. Che significa prima di tutto leggi 
più comprensibili, non solo nel linguaggio, ma nella 
logica delle singole disposizioni. Anche se non appa¬ 
re realistica la visione della norma come algoritmo, 
cara agli "informatici giuridici", è necessario che la 
legge sia impostata sulla base di opportuni "schemi 
di flusso", che si creino modelli che consentano di 
simularne l'applicazione e verificare i possibili risul¬ 
tati. Non è il caso di escogitare improbabili quanto li¬ 
mitate applicazioni di intelligenza artificiale, perché 
non ci sono e non ci saranno per molto tempo mac¬ 
chine capaci di eguagliare l'intelligenza umana e l'in¬ 
tuizione del giurista. Si tratta di scegliere strumenti 
e procedure che si sono dimostrati efficaci in altri 
campi e adattarli all’universo del diritto. 

Tutto questo si lega a un altro obiettivo: lo sfolti¬ 
mento, anzi, la decimazione più spietata della pazze¬ 



sca quantità di leggi e disposizioni di ogni genere 
che soffocano, anziché favorire, la vita collettiva nel 
nostro paese. Si può e si deve costruire un vero e 
proprio ipertesto dell'ordinamento giuridico, nel qua¬ 
le ogni norma si trovi nel luogo in cui deve essere e 
sia messa in relazione a tutte le altre con le quali de¬ 
ve essere collegata. 

Infine, ma non certo per ultimo, la legge deve es¬ 
sere messa a disposizione, gratis, di tutti i cittadini, 
con tutti gli strumenti disponibili. Dunque anche con 
quelli telematici, oltre che con una migliore diffusio¬ 
ne di quelli cartacei (la Gazzetta Ufficiale non è im¬ 
mediatamente disponibile, se non per i numeri più 
recenti, nemmeno nella Libreria dello Stato che si 
trova all'Interno del palazzo del Poligrafico, e non ci 
sono indici analitici che aiutino nelle ricerche). Centi¬ 
naia di migliaia di norme sono archiviate senza alcun 
coordinamento in sistemi informativi obsoleti e so¬ 
stanzialmente inaccessibili, come quelli dello stesso 
Poligrafico, della Cassazione e dei due rami del Par¬ 
lamento, 

Rendere disponibile via Internet questa informe 
massa di dati è un compito difficile, ma tutt'altro 
che impossibile: le tecnologie ci sono e sono ben 
sperimentate, si tratta di farle applicare da speciali¬ 
sti che abbiano una visione aggiornata dei problemi. 
E' necessario soprattutto capovolgere la "logica 
proprietaria" che sembra ispirare alcuni organismi 
che gestiscono le banche dati (solo il Parlamento, e 
non è cosa da poco, sta cercando di superare que¬ 
sta mentalità) e anche evitare che la trasformazione 
degli archivi si risolva in un affare commerciale o in 
una sorta di appropriazione indebita da parte di qual¬ 
che operatore troppo furbo. 

Tanto per incominciare, si potrebbe obbligare il 
Poligrafico ad aprire un sito Internet (un vero sito In¬ 
ternet, non una presa in giro) nel quale pubblicare 
giorno per giorno la Gazzetta Ufficiale, contempora¬ 
neamente all'edizione cartacea. I testi sono già di¬ 
sponibili in formato digitale e convertirli in HTML è 
uno scherzo, mentre i costi sono irrisori in confronto 
a quelli della stampa tradizionale. Che cosa si aspet¬ 
ta? ks§ 


La home page informa 
che l'inutile sito del 
CEO della Corte di 
Cassazione Ihttp:// 
193.43.143.20/index h 
tml sta per essere 
smantellato; che sia 
un buon segno? 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


161 










Informatica 



OPERA TOTALE 


Il Novecento è stato un secolo straordinario. Tanti i fermenti, le 


intuizioni, le ricerche approdate a realizzazioni pratiche. E’ stato un 
secolo che ha concesso di assistere ad una vertiginosa, entusiasmante 
trasformazione dovuta in gran parte alla nascita e alla diffusione dei 
mezzi tecnologici. Oggi, tutti quelli che vogliono vivere l’atmosfera 
contemporanea avvertono la necessità di apprendere quanto esiste 
nello spazio elettronico e telematico. Nascono così, anche in Italia, 


progetti che propongono opere multimediali tanto stimolanti da 



suscitare interesse e desiderio di 
approfondimento. 


di Ida Cerosa 


[ì |i no di questi progetti è Opera 
Totale: suono, immagine e 
nuove tecnologie. 

Promosso dall'Assessorato Cultura e 
Spettacolo del Comune di Venezia, con 
sede a Mestre - Teatro Toniolo, ha co¬ 
me direttore artistico Maria Grazia Mat- 
tei, 

La Mattei, giornalista e critico d’arte, 
è stata tra i primi ad interessarsi alle arti 
elettroniche, e con molta energia ed 
entusiasmo sta cavalcando l'onda di 
produttività e di curiosità provocata dai 
nuovi mezzi 

Opera Totale è un appuntamento an¬ 
nuale (a novembre scorso c'è stato il 3° 
incontro) con il tema "le nuove tecnolo¬ 
gie e il loro impatto con il mondo dei 
media e dell'arte". 

Ha un programma ideato apposita¬ 
mente per la scoperta di tendenze 
emergenti e per il produttivo contatto 
con autori e centri di sperimentazione 
italiani ed esteri 

Queste le intenzioni, ma forse il ri¬ 
svolto più importante è dato dalle rifles¬ 
sioni che nascono dopo gli incontri. 

Attraverso gli anni, nel mondo multi¬ 
mediale i mutamenti sono stati rapidi e 
numerosi. 

E' un mondo eclettico, estroverso, 
creativo, dove è facile pensare di acco¬ 


stare immagi¬ 
ni, suoni, paro¬ 
le, movimenti, 
interattività. 

L'informati¬ 
ca fa da padro¬ 
na e da mae¬ 
stra. 

Tante quan¬ 
te sono le 
combinazioni 
di colori, di 
tessiture, di 
segni, ugual¬ 
mente le ope¬ 
re elettroniche 
possono esse¬ 
re le più varie e rappresentative di pen¬ 
sieri diversi. 

La composizione dell'opera multime¬ 
diale può partire da un'idea del compu¬ 
ter artista, come del musicista elettroni¬ 
co, come del poeta o del coreografo. 

Iniziando da menti diverse, l'opera si 
sviluppa con percorsi singolari e impre¬ 
vedibili da altre menti, per comporsi in 
maniera originale e unica. 

Questa, una delle coinvolgenti carat¬ 
teristiche. 

Altro fattore attraente è l'interattività, 
cioè quella "parte dell'opera" che con¬ 
sente allo spettatore di partecipare con 


la propria personale azione e fantasia. 
Guardando, immergendosi, catturati 
dall’Immagine, dal suono, dal movimen¬ 
to, si forma una specie di filo diretto tra 
autore e spettatore 

Le tecnologie sono in questo modo 
scavalcate, mentre viene esaltata la fu¬ 
sione armonica di arti diverse. 

Tanti anni fa queste manifestazioni 
tendevano più ad una dichiarazione di 
possibilità tecniche, mentre oggi, final¬ 
mente assorbita e superata quella par¬ 
te, comincia ad essere "celebrata" l’ar¬ 
te con tutte le sue sfaccettature 


162 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 



Arte Informatico 




Il mondo multimediale 

Arrivare a prolungare l'attimo fuggen¬ 
te e accorciare le distanze è sempre 
stato un sogno da realizzare. L'era elet¬ 
tronica l'ha reso possibile. Le distanze 
si sono annullate, le scoperte vengono 
trasmesse immediatamente ed ogni in¬ 
tuizione fermata da una fotografia, da 
un video, da un computer passa alla ri¬ 
flessione di un'altra mente che appli¬ 
candola e poi ampliandola la fa divenire 
la base di un processo evolutivo. 

Con questo sembra che l'attimo 
dell'intuizione riesca a raggiungere la 
sua eternità. 

Le immagini che si ottengono con un 
computer rappresentano non solo la 
continuità dell'idea iniziale, ma soprat¬ 
tutto la sua immediata crescita dovuta 
al moltiplicarsi delle suggestioni e delle 
nuove soluzioni legate ad esse. 

Attraverso il tempo tutto è avvenuto 
in modo estremamente consequenzia¬ 
le, ed ogni pensiero e scoperta è stata 
possibile per gli studi e le soluzioni pre¬ 
cedenti. 

Cosi, a mio parere, le opere multime¬ 
diali, pur di non facile e immediata com¬ 
prensione, rappresentano una sorta di 
libro aperto dove cercare e trovare il nu¬ 
mero incredibile di informazioni che pro¬ 
pone. Diventa, così, spontaneo guarda¬ 
re l'opera "da dentro", immersi, coin¬ 
volti, come se si stesse galleggiando 
nel tempo. 

Ed è immediata la scoperta che 
l'estetica è cambiata: non solo uno 
sguardo unitario, ma anche una ricerca 
sempre più accurata e curiosa. 

La sensazione è che le pareti dello 
spazio pittorico siano letteralmente 
esplose, per la fine dell'esistenza di un 
rapporto diretto e sensibile con le cose, 
con la materia e le energie in essa con¬ 
tenute; per il sorgere di un rapporto in¬ 
diretto che rifonda la conoscenza. 

Negli ultimi quarant'anni è avvenuta 
una vera e propria rivoluzione nel cam¬ 
po della rappresentazione, anche se il 
mondo multimediale è ancora profonda¬ 
mente visivo. Forse perché le immagini 
elettroniche emanano un fascino inten¬ 
so dovuto in gran parte alla magia pro¬ 
pria del modo con cui sono realizzate, 
soprattutto se il suono fa da significati¬ 
vo accompagnamento. 

Inoltre, quello che si sta presentando 


IDA GEROSA 

Artista di computer art. è anche direttore 
delle pagine web per l'arte Artnet-Tenira. 
nttp:r/www. mcnnk.it/mclinK/arta 


oggi non è più solo "rap¬ 
presentazione scenica”, 
ma anche proposta on-line. 

Con l'entusiasmo del 
neofita molti stanno crean¬ 
do opere multimediali in In¬ 
ternet. 

Quest'anno Opera Totale 
ha continuato l'esplorazio¬ 
ne in quel territorio di confi¬ 
ne in cui confluiscono arte 
visiva, musica e tecnologia. 


Percorsi 
artistici 

Molte e interessanti le 
opere presentate. Tra que¬ 
ste eccone due, tra loro 
dissimili e rappresentative 
di diversi stati d'animo, ten¬ 
sioni, approcci con la vita. 

Jean-Baptiste Barrier, autore di com¬ 
puter music, e Maurice Benayoun, che 
esplora da dieci anni le possibilità delle 
immagini di sintesi e dell'interattività. 
hanno presentato "Un safari fotografico 
nel paese della guerra". Un'installazio¬ 
ne interattiva in ambiente di Realtà Vir¬ 
tuale Cave, con macchina fotografica e 
stampante. 

Muovendosi in uno spazio tridimen¬ 
sionale, il paesaggio che è stato pre¬ 
sentato allo spettatore/turista era deva¬ 
stato dalla guerra. Lo scatto delle foto¬ 
grafie erano vere e proprie armi di an¬ 




nientamento perché l'immagine regi¬ 
strata scompariva per non esistere più 
per nessuno. Infatti ogni frammento fo¬ 
tografato svaniva dallo schermo e veni¬ 
va sostituito da una silhouette nera Ad 
ogni clic dell'otturatore una parte del 
mondo si cancellava. Ogni gesto rap¬ 
presentava lo strappo della pelle dal 
corpo del mondo. 

Mentre Christian Gruel, artista che di¬ 
segna ambienti simulati per l'industria 
di realtà virtuale, per la Fakespace Mu¬ 
sic, ha presentato "Stili Life", un'espe¬ 
rienza unica nel settore della realtà vir¬ 
tuale. 

Convenzionalmente i suoni sono atti-, 
vati da azioni compiute all'interno 
dell'ambiente virtuale, i mondi della 
Fakespace Music vengono invece atti¬ 
vati dai suoni provenienti dal mondo 
reale. 

In "Stili Life" la musica era forza mo¬ 
trice di un flusso continuo di grafica tri¬ 
dimensionale stereoscopica per cui il vi¬ 
sitatore si trovava completamente im¬ 
merso e lìbero di esplorare un mondo 
generato dalla musica. In un ambiente 
di "realtà virtuale” al posto della realtà, 
veniva esaltata la liricità che è in ognu¬ 
no di noi. 

In conclusione, la multimedialità con¬ 
sente un "viaggio" all'interno del no¬ 
stro spirito, della nostra essenza, qua¬ 
lunque essa sia. Per cui il nostro ap¬ 
proccio con l'arte dipende solo dalla no¬ 
stra apertura e disponibilità. 

Il pensiero creativo unito al computer 
è in grado di fornire strumenti per la 
mente, per il cuore, il corpo e l'anima 
Sono strumenti per la nostra personale 
realizzazione, sia che noi siamo artisti 
che spettatori amanti dell'arte. 

«e 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


163 












r Informatica 


e Architettura 




a cura di Paolo Martegani 
e Riccardo Montenegro 

Inviate le vostre lettere per posta alla redazione indicando II tìtolo della rubrìca "Informatica e Architettura " o direttamente ai 
curatori via e-mail: martegan@uniroma3.ìt Vie monMmix.à 

La p arola ai lettori 

Quattro vedute del progetto per la stanza di uno studente realizzato nel 1995 da S. Giuffra e S. D'Èrcole di Roma. 



Cosa succede 


In Germania un accordo per coordinare l'impiego dei mezzi 
multimediali 

La possibilità di razionalizzare l’uso dei mezzi multimediali ha de¬ 
terminato un accordo di cooperazione fra tre importanti istituzioni 
culturali tedesche, tra cui l'Università di Koblenz-Landau. Si preve¬ 
de di organizzare a livello interdisciplinare l’uso delle applicazioni 
multimediali nell'ambito della progettazione, dell'informatica, del 
design dell'interfaccia e dei media. 

Un nuovo sito web sui componenti per l'edilizia 

La RDB, il più importante produttore italiano di componenti per 
l’edilizia, ha messo a p unto un proprio sito web con indirizzo 
|http://wwww.rdb.ll nel quale è disponibile un vero e proprio 
servizio di consulenza on line, tramite e-mail, e di informazione su 
tutto quanto riguarda il settore dei prefabbricati, dei solai e delle 
murature. Nelle pagine della RDB è possibile consultare le schede 


tecniche dei prodotti dell'azienda, avere informazioni sulle norma¬ 
tive in vigore e sulle certificazioni, conoscere le date e i program¬ 
mi di convegni, concorsi e fiere. A questi interessanti servizi si ag¬ 
giungono delle pagine di link molto aggiornate che permettono di 
collegarsi con università, enti, associazioni di categoria, banche da¬ 
ti, pubblicazioni, specializzate e quant'altro possa riguardare il set¬ 
tore e la progettazione in generale. 

Un CD-ROM sulla normativa attuale in urbanistica ed edilizia 

Si chiama "Repertorio di Urbanistica ed Edilizia" il CD-ROM 
realizzato da "Il Sole-24 Ore" Laser Data che raccoglie tutta la nor¬ 
mativa in materia, ordinata e commentata, e indirizzata a tecnici e 
professionisti del settore Una funzione permette di raccoglire in 
una cartella personale i dati di maggior interesse e utilizzazione, 
mentre un sistema di ricerca consente di rintracciare velocemente 
gli argomenti. È previsto un aggiornamento semestrale dei dati. 


164 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 

































Informatica e Architettura 


L'officina multimediale 


Nuovo, complesso, affasci¬ 
nante. È il mondo di chi crea 
i CD-ROM, con i suoi effetti 
speciali e le manipolazioni 
multimediali... 

di Riccardo Montenegro 


Abbiamo incontrato i responsabil delia 
"Gabo Multimedia Design & Produc- 
ton ", Andrea e Luca Gaboardi, per parla¬ 
re di multimedialità dal punto di vista di 
chi la progetta e la realizza. 

Ha risposto alle domande Luca Ga- 
boardi 

Da quanto tempo vi occupate di 
multimedialità? 

Da più di quattro anni, Proveniamo da 
esperienze diverse, io sono architetto 
(Luca Gaboardi, n.d.r .) e mi sono avvici¬ 
nato alla multimedialità partendo dal 
CAD con la rappresentazione tridimen¬ 
sionale dei progetti. Mio fratello ( Andrea, 
n.d.r.), laureato in fisica, ha iniziato a la¬ 
vorare con la società Asia di Anguillara, 
di cui era socio, dove ha avuto modo di 
conoscere a fondo il settore dell'Infor¬ 
matica, nelle sue diverse diramazioni e 
problematiche. 

Abbiamo esperienze in quasi tutti i 
settori del cosiddetto multimediale: dalla 
comunicazione aziendale, con la realizza¬ 
zione di sofisticate brochure elettroniche 
su CD, ai Sistemi Esperti, dai CBT (Com¬ 
puter Based Training) ai chioschi infor¬ 
mativi, dai database gestionali ai video e 
modelli 3D. Ma i settori che consideria¬ 
mo strategici per il nostro lavoro sono 
l'editoria elettronica ed Internet. 

Cosa avete realizzato finora? 

Molte cose., per esempio un CD¬ 
ROM su Salvador Dall, prodotto da Artel 
ed Edigroup, distribuito in Francia dalla 
Emme Interactive che presto arriverà an¬ 
che in Italia, Spagna, Germania e nei 
paesi anglosassoni. . ma il progetto a cui 
teniamo di più è l'ultimo..., un CD-ROM 
su Roma, realizzato per l'Editoriale Do- 
mus, di cui siamo particolarmente soddi¬ 
sfatti. In genere siamo anche gli autori 
dì ciò che realizziamo: la società che ab¬ 
biamo costituito, io e mio fratello, si pro¬ 
pone di creare i prodotti dalla fase di 



ideazione fino al master finale... il sem¬ 
plice editing grafico/informatico, pur pra¬ 
ticandolo, ci interessa un po' meno. 

E per Internet...? 

Si, certo, abbiamo curato alcuni inte¬ 
ressanti servizi per il Web soprattutto 
per l’Editore Colombo dì Roma. 

Torniamo ai CD-ROM... 

Realizzare un CD-ROM è un lavoro 
piuttosto complesso perché richiede la 
conoscenza e la padronanza di un modo 
di comunicare totalmente nuovo. I con¬ 
tenuti, infatti, vengono proposti al fruito¬ 
re in modo non lineare attraverso un 
"montaggio" diversificato, dove la pre¬ 
sentazione degli argomenti avviene at¬ 
traverso una complessa struttura di co¬ 



municazione, un vero e proprio sistema 
linguistico-tecnologico. 

È possibile descrivere cosa succede 
da quando gli autori vi consegnano il 
materiale (testo, foto, filmati, audio) 
al master definitivo? 

Si, certo... ma prima è meglio precisa¬ 
re che l'errore più frequente che com¬ 
mettono i produttori di CD-ROM, e spes¬ 
so gli editori, è quello di credere dì poter 
"tradurre" del materiale esistente, un li¬ 
bro per esempio, in un CD-ROM con 
qualche video, un po' di grafica e uno 
speaker. Il CD-ROM per essere un buon 
prodotto deve essere creato totalmente 
e non adattato da un altro "media". 

Comunque., diciamo che dal momen¬ 
to in cui abbiamo a disposizione tutti i 
materiali - testuali, iconografici, audio e 
video - si mette a punto il progetto grafi¬ 
co, l'interattività e l'architettura generale 
dell'applicazione (se non l'abbiamo già 
fatto precedentemente). Definiti questi 
elementi progettuali si passa alla digita¬ 
lizzazione e al relativo "trattamento" di 
tutti i materiali disponibili. Terminata 
questa fase di preparazione dei materia¬ 
li si passa al loro assemblaggio attraver¬ 
so la realizzazione di un software specifi¬ 
co Il software può essere creato con va¬ 
ri linguaggi di programmazione oppure 
mediante i cosiddetti "programmi auto¬ 
re", che sono linguaggi di programma- 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


165 




Informatica e Architettura 



zione dedicati alla gestione di compo¬ 
nenti multimediali e ipertestuali. 

Come abbiamo detto prima l’architet¬ 
tura, l'interfaccia e la struttura funzionale 
sono importantissime. Per esempio, una 
scheda descrittiva può essere un sem¬ 
plice testo, una voce narrante oppure un 
vero racconto a più livelli, audio-video- 
ipertesto. Elaborare un argomento signi¬ 
fica tener conto delle possibilità offerte 
dalla tecnologia, della disponibilità o me¬ 
no di immagini, di contributi filmati o di 
brani sonori., si tratta, insomma, di im¬ 
postare il lavoro come una vera e propria 
sceneggiatura multimediale. 

Nella realizzazione di un CD-ROM 
c’è una fase particolarmente delicata 
e/o difficile? 

Il preventivo al clientel 

... non solo nel vostro lavoro, mi pa¬ 
re... 

È vero.. Un CD-ROM può essere tan¬ 
te cose e tutte molto diverse, coinvolge 
tante problematiche e tutte strettamen¬ 
te connesse. Quando si masterizzano 
650 Mb di audio, ipertesto, immagini, vi¬ 
deo, QuickTime Vr, sofisticati motori di 
ricerca e di navigazione, l’errore è sem¬ 
pre in agguato, una virgola da cambiare, 
poi, comporta una nuova masterizzazio¬ 
ne, altre ore di test, antivirus, reinvio al¬ 
l’editore... Dal punto di vista operativo, 
probabilmente, la cosa più complessa è 
proprio il coordinamento, l'ottimizzazio¬ 
ne tra le varie fasi della produzione che 
sono relazionate in modo stretto e dove 
errori stupidi, ripeto, possono comporta¬ 
re grandi perdite di tempo (e di risorse). 
Senza contare che un prodotto di un cer¬ 
to livello generalmente è rivolto anche al 
mercato internazionale, questo significa 
che tra i molti problemi vanno messi nel 
conto anche la localizzazione e cioè la 
traduzione e l’adattamento dell’opera. 

Quanto tempo ci vuole per realizza¬ 
re un prodotto di buon livello? 

Se il progetto e ben fatto e i contenuti so¬ 
no organizzati razionalmente, possono es¬ 
sere sufficienti anche due mesi. In realtà la 
complessità di questo tipo di produzioni è 
tale che raramente è possibile realizzare un 
buon prodotto in meno di sei mesi. 


Che ne pensate dei prodotti dispo¬ 
nibili oggi? 

Le reali potenzialità di comunicazione 
del nuovo mezzo stanno emergendo 
molto lentamente. Forse questo è il mo¬ 
mento in cui gli editori saranno costretti 
a fare i conti anche con la qualità di ciò 
che offrono - non solo della quantità - e 
sforzarsi di sviluppare in modo creativo e 
serio le possibilità enormi di questo nuo¬ 
vo linguaggio... comunque la maggior 
parte dei prodotti oggi disponibili è pur¬ 



troppo di scarsa qualità al punto che 
molti fruitori mostrano una certa diffi¬ 
denza nei confronti dei CD-ROM. 

Si vedono pochi CD-ROM dedicati 
all’architettura: è una questione di 
mercato oppure l’argomento è più 
complesso da affrontare rispetto alla 
storia, l’arte figurativa o una enciclo¬ 
pedia...? 

Crediamo che potenzialmente il CD¬ 
ROM sia un mezzo molto adatto a tratta¬ 
re temi di architettura: la possibilità di ri- 





produrre tridimensionalmente un edificio 
o uno spazio urbano, esistenti o allo sta¬ 
dio progettuale, è una caratteristica pe¬ 
culiare di questa tecnologia. Oggi è pos¬ 
sibile mostrare in tre dimensioni spazi e 
ambienti sia simulando il movimento sia 
consentendo al fruitore di muoversi nel¬ 
l’ambiente virtuale in maniera autonoma 
(Realtà Virtuale). In questo modo si offre 
qualcosa che non si può avere da un li¬ 


bro, da una rivista su carta o da un VHS: 
qualcosa, insomma, di veramente nuo¬ 
vo, utile e significativo. Oggi questo tipo 
di supporto non ha ancora una diffusione 
tale da stimolare gli investimenti neces¬ 
sari allo sviluppo di nuovi prodotti edito¬ 
riali, ritengo comunque che nei prossimi 
anni, con l'innalzarsi della qualità media, 
si amplierà significativamente anche la 
loro diffusione. 

È vero, ma c’è anche un altro aspet¬ 
to che sembra confondere la gente e 
rallentare la diffusione dei mezzi infor¬ 
matici: la babele dei linguaggi utilizza¬ 
ti per il funzionamento dei computer e 
la visione di quanto viene prodotto 
con essi. Esiste qualcosa di paragona¬ 
bile al linguaggio HTML utilizzato in 
Internet e che rende la Rete accessibi¬ 
le a tutti gli utenti? 

Dal punto di vista tecnico l'HTML è un 
ottimo formato per la realizzazione di 
ipertesti ma non è senz'altro l’unico for¬ 
mato o linguaggio multipiattaforma. I do¬ 
cumenti in formato PDF gestiti da Adobe 
Acrobat sono multipiattaforma, i docu¬ 



menti di testo RTF (Rich Text Format) 
sono da tempo leggibili con programmi 
di videoscrittura per Dos, Windows, 
Mac, Unix, VMS, ecc..., anche i linguaggi 
di programmazione C e Java lavorano su 
diversi sistemi operativi e molti altri sono 
gli esempi che si potrebbero portare. Co¬ 
munque moltissimi prodotti multimedia¬ 
li sono sviluppati in linguaggio multipiat- 
taforma ovvero Win-Mac, dal punto di vi¬ 
sta degli strumenti di sviluppo Macro- 
mind Director, della Macromedia, è di¬ 
ventato quasi uno standard operativo. 

L'HTML si distingue da tutti poiché è il 
formato del WEB, la ragnatela iperte¬ 
stuale di Internet; ma il fenomeno su cui 
è opportuno riflettere è La Rete nel suo 
complesso e non gli standard tecnologici 
che gli permettono di funzionare. 

Secondo voi il CD-ROM ha un futu¬ 
ro o sarà superato da altri media? 

Il CD-ROM è solo un supporto. La vera 
rivoluzione è il trattamento digitale delle 


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Informatica e Architettura 


In libreria 


"Alias in progress". Storia e catalo¬ 
go della produzione di Alias e Danese 
in CD-ROM a cura di Mara Canvelli e 
Roberto Tagliabue. Milano 1997. Per 
Macintosh e Windows 3.1 e '95. 

Informazioni: Tel. 035-4420240. 


Realizzato in collaborazione con 
la Domus Academy (che già si è distinta 
nella creazione di altri ottimi prodotti 
multimediali), questo CD-ROM delinea 
tutta la produzione di mobili e oggetti di 
Alias e Danese dagli inizi a oggi. 
Addentrandoci nel CD-ROM vediamo 
scorrere davanti ai nostri occhi le opere 
di molti dei protagonisti del design italia¬ 
no contemporaneo: da Munari a Botta, 


da Mari a Belotti, da Rizzato a Meda. Il 
racconto interattivo si snoda attraverso 
gli incontri, le idee, gli avvenimenti, i pro¬ 
getti e le le persone che hanno creato la 
linea produttiva e culturale di Alias e Da¬ 
nese. 

È un'occasione per riflettere su ciò 
che nel mondo viene definito 
"italian style", uno stile, ma 
sarebbe meglio dire una filo¬ 
sofia del progetto, dove i va¬ 
lori della forma non sono mai 
fini a se stessi ma riflettono 
sempre una sperimentazione 
m perfetto equilibrio tra la sa¬ 
piente pratica artigianale e 
l'alta tecnologia, Basterà cita¬ 
re i deliziosi oggetti che per 
anni Bruno Munari (il porta¬ 
cene "Cubo" del 
1957 e la lampada 
"Falkland" del 
1964) ed Enzo Ma¬ 
ri (il metafisico ce¬ 
stino "In attesa" 
del 1971 e l'attac¬ 
capanni "Tricorno 
3" del 1980) hanno creato per 
Danese, dove, con un pro- 

S irammato minimalismo, a 
unzioni semplici corrisponde¬ 
vano oggetti in forma di poe¬ 
sia. 

Uno spirito analogo permea 
la più recente produzione di 
Alias con i bellissimi mobili di 
Mario Botta (le sedie "Laton¬ 


da'', "Quinta", "Seconda" e i tavoli "Ter¬ 
zo" e "Tesi"), la serie "Frame" di Alber¬ 
to Meda o le eleganti variazioni di tavoli e 
sedili girevoli, tutti a tre gambe, di Paolo 
Rizzato. 

Ciascun prodotto è corredato da una 
scheda essenziale con informazioni sui 
materiali, le dimensioni e l'anno di realiz¬ 
zazione. È possibile navigare in "Alias in 
progress" scegliendo alcune opzioni che 
raggruppano i prodotti per azienda, per 
tipologie o per designer 

Il CD-ROM presenta inoltre interessan¬ 
ti sezioni sui materiali, sulla tecnologia e 
sulla filosofia industriale che sono alla ba¬ 
se della raffinata produzione di Alias e di 
Danese. 

(R.M.) 




informazioni che successivamente pos¬ 
sono essere veicolate attraverso il CD¬ 
ROM oppure messe a disposizione su 
Internet II CD-ROM e i suoi successori 
come il DVD (Digital Video Disk) rimarra¬ 
no quali strumenti di immagazzinamento 
e diffusione di informazioni estrema- 
mente efficaci in diverse situazioni di uti¬ 
lizzo. Se è vero infatti che un ipertesto 
su Internet consente collegamenti e 
contributi praticamente infiniti, tuttavia la 
velocità di accesso è oggi insufficiente 
per alcuni tipi di applicazioni in particola¬ 
re quelle ove sono presenti rilevanti 
quantità di immagini, di contributi video 
o materiali sonori Dal nostro punto di vi¬ 
sta comunque quale che sia il veicolo di 
diffusione si tratterà sempre di progetta¬ 
re e realizzare applicazioni multimediali 
ed interattive, per molti aspetti infatti la 
realizzazione di un sito Internet presenta 
forti analogie progettuali e tecniche con 
la realizzazione di un CD-ROM. 


Le immagini 

Le immagini che illustrano questa 
intervista sono tratte dall'ultimo 
lavoro realizzato dalla "Gabo Mul¬ 
timedia Design & Production'' 

Si tratta di un CD-ROM pubblica¬ 
to dalla Editoriale Domus, distri¬ 
buito in questi giorni nelle librerie 
e nei negozi specializzati, dal tito¬ 
lo "Le città d'arte: Roma II 
CD-ROM, in edizione bilingue ita¬ 
liano e inglese, è leggibile con le 
versioni di Windows 3.1 e '95. 

Il CD -ROM contiene oltre 500 fo¬ 
tografie e una serie di 70 visite 
virtuali, realizzate in QuickTime 
VR. in tutte le più belle piazze di 
Roma con percorsi guidati alla scoperta di chiese, fontane e altri capolavori dell'arte di Ro¬ 
ma. A fianco delle immagini che ritraggono la Roma di oggi, il percorso si arricchisce con le 
fotografie storiche tratte dall'archivio dell'Editore Colombo, per vedere il volto della città nel 
secolo scorso. Hanno collaborato per le riprese fotografiche e in QuickTime VR Gregory 
Acs e Pierfrancesco Giordano. 



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167 

















Informatica e Architettura 


La ScalaWeb: il teatro interattivo 



di Francesco Zurlo 


Nel sito Internet del Teatro 
alla Scala di Milano è di 
scena l'interattività. Ogni 
opera può essere vista co¬ 
me una composizione plu- 
risensoriale nella quale 
concorrono le immagini 
delle scenografie, i balletti, 
le gestualità degli attori, la 
musica, le luci, i costumi. 


Una battuta, una pausa, l'attesa di un 
applauso o di una risata, e la recita conti¬ 
nua: il teatro fa subito pensare a questo 
continuo gioco di rimandi tra palcosceni¬ 
co e platea tanto da diventare il senso 
più compiuto di questa forma secolare 
d'intrattenimento. L'interazione avviene 
secondo codici comunicativi naturali - 
gesti, movimenti, approvazioni - che svi¬ 
luppano l'azione teatrale secondo uno 
schema simmetrico, dal palco alla platea 
e viceversa. 

Il teatro e i nuovi media 

Sostenere l'assenza di questo scambio 
(per cui il teatro diventa simile ad altre 
forme di intrattenimento e quindi al limite 
fruibile in TV o attraverso un computer) 
contrasta con il senso comune di tutti noi 
per il quale forte è l’esigenza e il piacere 



di essere dentro il teatro, luogo primario 
d'interazione tra realtà (del pubblico) e 
finzione (degli attori) In questo scenario 
allora, che impatto possono avere i nuovi 
media? Una risposta articolata la trovia¬ 
mo nel sito Internet del Teatro alla Scala 
di Milano. Qui vi sono contenute infor¬ 
mazioni relative alle opere teatrali rappre¬ 
sentate Ogni opera può essere vista co¬ 
me una composizione plurisensoriale nel¬ 
la quale concorrono, orizzontalmente, le 
immagini delle scenografie, i balletti, le 
gestualità degli attori, la musica, le luci, i 
costumi. 

Elementi che si integrano, a loro volta 
e verticalmente, in segmenti dell'opera 
come scene, atti e quadri. L'architettura 
del sito è costruita a partire dell'esplo¬ 
sione di ogni opera in tutti i suoi seg¬ 
menti, osservabili tramite l'interfaccia, 
luogo anch'esso d'interazione, ma di un 
tipo differente, tra la fruizione sinestesi- 
ca dell'utente e l'offerta multimediale 
del sito: più di 3000 immagini, filmati, 
musica, spartiti, biografie dei singoli can¬ 
tanti e dei direttori d'orchestra ed altro 
ancora Diverse sono le potenzialità: è 
possibile comparare ad esempio docu¬ 
menti storici pescando nell'importantis¬ 
simo archivio ufficiale della Scala che 
raccoglie tutte le rappresentazioni dal 
1956 ad oggi oppure avere informazioni 
di carattere più tecnico, come poter pre¬ 
notare i biglietti tramite telefono o leg¬ 
gere il programma di sala sin dalla matti¬ 
na della prima 

L'interfaccia nasce nel 1995 vincolata 
alla grafica tradizionale della Scala (colon, 


simboli, caratteri) per evolvere, attraver¬ 
so piccoli miglioramenti successivi, fino 
all'aspetto odierno (a cura degli architet¬ 
ti Paola Trapani ed Emanuele Genuizzi) 
che presenta, tra le altre cose, un codi- 
ce/colore per ognuna delle sezioni del si¬ 
to, l'uso di alcuni indicatori di posizione 
per evitare fenomeni di disorientamento 
nell'utente e l'assenza dello scrolling la¬ 
terale già presente nelle precedenti ver¬ 
sioni (statisticamente usato solo da un 
utente su quattro): l'obiettivo e quello di 
aumentare le potenzialità di comunica¬ 
zione tra il teatro e il suo pubblico 

Il gioco dell’interazione 

Al gioco dell'interazione nel luogo fisi¬ 
co se ne affianca, quindi, uno simulato: il 
pubblico infatti può osservare il teatro 
(oltre 3 milioni e mezzo di visite in tre an- 



sm 


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Informatica e Architettura 



ni di attività) e da questo essere osser¬ 
vato (per mezzo di statistiche, mailbox, 
filo diretto con gli uffici, ecc.) 

Il progetto ha dato fin dall'inizio impor¬ 
tanza a tale aspetto e ciò diventa ancora 
più evidente nella prossima attivazione 
di visite virtuali, dove l'interazione va ol¬ 
tre il rapporto con il contenuto (l’opera), 
per coinvolgere anche ciò che contiene 
l'attività scenica: il teatro. Con due obiet¬ 
tivi: uno di carattere probabilmente se- 
duttivo, di attrazione verso un'istituzione 
culturale che è anche un monumento ar¬ 
chitettonico di prestigio, l'altro per recu¬ 
perare una possibilità esplorativa del tea¬ 
tro altrimenti non possibile nel sito fisi¬ 
co: poter guardare dietro le quinte, muo¬ 


secondo due tecniche. La prima si svol¬ 
gerà all'interno di un modello tridimen¬ 
sionale del teatro realizzato con tecnolo¬ 
gie VRML, in questa visita (attiva dal lu¬ 
glio '98) sarà possibile partecipare alla 
simulazione dell’azione teatrale, essa 
verrà riprodotta attraverso alcuni mo¬ 
menti topici come l'apertura del sipario, 
lo spegnersi delle luci, lo scorrere delle 
quinte, oppure ad esempio osservando 
la scena di uno stilizzato balletto virtuale 
coordinato alla musica. 

L’uso della Realtà 
Virtuale 

La seconda visita è stata realizzata con 
QuickTime VR. grazie al sostegno di Ap¬ 
ple, e sarà attiva da dicembre del '97. In 
essa vi sono 8 nodi corrispondenti ai 
principali ambienti del teatro: sarà possi¬ 
bile visualizzare in pianta la posizione di 
questi ed attivarli per veder comparire le 
immagini delle zone corrispondenti. L'i¬ 
dea è quella di riprodurre con fedeltà fo¬ 
tografica il percorso ideale svolto da uno 


Nella pagma a fianco, in alto . vista 
esterna in VRML del Teatro La Scala 
A sinistra m basso, schermata con il 
bozzetto di una scena de “Le nozze di 
Figaro ~ 

In basso a destra, bozzetto per il "Woz- 
zecK " 

In questa pagina, in alto una foto di sce¬ 
na de “Le nozze di Figaro " 

Sotto, vista del modello QuickTime 
della sala 


stico (la buca dell'orchestra), al bocca¬ 
scena (dove è possibile vedere sia la sa¬ 
la che il retropalco), al palco stesso: la vi¬ 
sita sarà inoltre possibile passando da un 
nodo all'altro direttamente senza biso¬ 
gno di ricorrere alla pianta di riferimento. 

Ma perché un teatro prestigioso come 
La Scala insiste su queste esigenze di in¬ 
terazione e comunicazione? t ormai no¬ 
to che le strategie di prodotto tradiziona¬ 
li - vendere un prodotto di qualità e a 
buon prezzo - tendono a trasformarsi, 
oggi, m strategie di sistemi globali di of¬ 
ferta - vendere un buon prodotto ma an¬ 
che un servizio ed una comunicazione 
che lo sostengano. 



versi nel boccascena, guardare la sala 
dall’alto, scegliere il posto migliore e te- 
leprenotarlo per godersi poi dal vero, si¬ 
curi del punto di vista, lo spettacolo. Il ti¬ 
po di interazione si avvicina a quello di 
carattere immersivo della realtà virtuale 
attraverso la manipolazione diretta nel¬ 
l'ambiente simulato dal computer: a 
questo punto essere nel teatro potrà as¬ 
sumere significati piu articolati rispetto a 
quella che è la nostra comune esperien¬ 
za poiché, una volta giunti nel luogo, si 
potrà avere una consapevolezza amplifi¬ 
cata sia delle caratteristiche dell’opera 
sia del luogo in cui quella è rappresenta¬ 
ta. 

Le visite virtuali sono state realizzate 


spettatore dall'esterno verso l'interno 
del teatro la visita, ovviamente vincolata 
alle caratteristiche del programma (ogni 
nodo è formato da 12 fotogrammi scat¬ 
tati ad angolazioni diverse e mappati su 
un cilindro virtuale al cui centro è l'ipote¬ 
tico osservatore) è arricchita dalla pre¬ 
senza di aree sensibili - hot spot - che in 
corrispondenza di oggetti danno infor¬ 
mazioni, ad esempio, sul personaggio 
rappresentato in un quadro o sulla scul¬ 
tura posta a lato di un varco. I nodi per¬ 
mettono una visione a 360° dell'area vi¬ 
sitata, talvolta, quando la lente lo per¬ 
metta, anche del soffitto: si passa dalla 
piazza all'atrio d’ingresso, al foyer, al ri¬ 
dotto delle gallerie, alla sala, al golfo mi- 


Un progetto 
di comunicazione 
globale 

Ciò vale anche per un prodotto come 
una stagione teatrale (La Scala, tra l'al¬ 
tro, si sta trasformando da Ente pubblico 
in Fondazione privata): ogni prodotto è 
un'offerta culturale, comprensibile per la 
prestazione ma anche per il significato 
che assume e ciò è vero anche per un 
prodotto con caratteristiche più culturali 
degli altri come un'opera teatrale; allora 
è con strategie unificanti di prodotto, 
servizio, comunicazione e. nel nostro ca¬ 
so. interazione, che l'offerta dell'azienda 
diventa visibile: in tale ambito il design 
assume ruoli diversi occupandosi del 
progetto dei servizi, delle proposte di co¬ 
municazione. dell'uso di nuovi strumenti 
mediatici ed espressivi, fino allo studio 
dei luoghi e degli ambienti, fisici e virtua¬ 
li. dell'interazione domanda/offerta. In tal 
senso La ScalaWeb è una possibile ri¬ 
sposta, molto efficace, all'esigenza di 
identità e visibilità di un'impresa cultura¬ 
le di grande prestigio. 

Indirizzo web 

http://lascala.milano.il 

Credits 

Il progetto del sito è dì Maria Alberta Al¬ 
berti e Damele Marini del Dipartimento di 
Scienze dell'Informazione dell'Università de¬ 
gli Studi di Milano . È stato sovvenzionato dal¬ 
la Camera di Commercio di Milano e nasce 
da un accordo tra il Teatro e il Gruppo per le 
Tecnologie della Scala. Il servizio è offerto dal¬ 
l'ufficio stampa del Teatro 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1997 


169 








Verso quota cinquanta! 

di Raffaello De Masi 


coordinamento di Andrea de Prisco 


Già, siamo prossimi al cinquantesimo nu¬ 
mero di MCI Un bel traguardo, se si pen¬ 
sa a come siamo andati avanti. La rivista, 
partita con meno di cento pagine, oggi 
ne conta più di duecento. Certo , c'è da 
combattere con altre concorrenti, ed è 
questo il periodo in cui la fioritura delle te¬ 
state è massima, tra poco ci sarà il riflus¬ 
so e la selezione naturale farà scomparire 
tante firme comparse e scomparse nel pe¬ 
riodo di uno due anni e, ahimè, portando 
quasi all'oblio una o due testate che finora 
godevano di un prestigio davvero indiscutibi¬ 
le. Onore ai cadutiI 

HP, nelle news, presenta un AT compatibile 
basato già sul 286 a 8 Mhz, e gli assegna un 
nome che ancora oggi tuona potente nel mon¬ 
do dei PC, il Vectra. Sinclair tenta l'ultima carta 
con il 128, uno Spectrum sottoposto a cura rico¬ 
stituente. La situazione della società di sir Clive è 
ormai allo stremo, e quest'ultima carta, giocata as¬ 
segnando l'esclusiva della distribuzione a una so¬ 
cietà spagnola, doveva servire a far risuonare il cas¬ 
setto di qualche moneta sonante per continuare la 
realizzazione dell'Enigma, il nuovissimo computer 
che . manco a dirlo, ha caratteristiche (purtroppo 
solo sulla carta) sensazionali : 1 MB di memoria 
centrale, due floppy da 3,5", un monitor dedica¬ 
to . In altri termini una vera macchina "seria'’, 
che doveva ancora una volta dare lustro all'in¬ 
ventiva e all'originalità del baronetto, ma che 
non arriverà mai a vedere la luce. 

Citizen entra nel campo delle stampanti alla 
grande, con ben sei modelli, e Apple sosti¬ 
tuisce la sua Imagewriter con il modello II, 
che stampa a colori e in tre modalità di 
qualità, il tutto al prezzo di circa un milio¬ 
ne. Può essere utilizzata in rete, ha 2 k 
di buffer, un distributore di fogli singoli e 
sferraglia peggio di una mitragliatrice Breda (è 
pressoché indistruttibile, e ancora ne possiedo una 
su un tavolo del mio studio). Sempre piu interessanti 
si fanno le notizie di un computer rivoluzionario di 
Commodore, l'Amiga. Apple compie dieci anni e co¬ 
mincia ad avere gli interminabili problemi finanziari. 

Francesco Carlà inaugura una rubrica che non ab¬ 
bandonerà fino ad oggi, Playworld (ma dove li va a 
prendere tutti questi giochi?). A proposito di giochi, 
Corrado ne inventa un'altra delle sue; un Buzz Phrase 
Generator, che costruisce piani sanitari, abbinato a 
una trattazione agile e divertente dei principi fonda- 
mentali della crittografia. La prima prova è invece de¬ 
dicata al 128, versione aggiornata e ampliata dello 
storico Commodore 64 Costa seicentocmquantamila 
lire, e, per consentire la compatibilità con la prece¬ 
dente macchine e l'oceano di programmi per essa di¬ 


sponibile, limita le sue prestazioni continuandone ad 
adottare sistema operativo e Basic (che si chiama 
7.0, ma non è altro che un 6 modestamente amplia¬ 
to). 

Ancora Corrado, alle prese con quattro modem del¬ 
la Microlab. Si tratta di periferiche che vanno dai 300 
ai 1200 baud, e sono dedicate a una serie di macchi¬ 
ne diverse, dal PC al Mac al C64. Corrado e Dario, il 
nostro fotografo, giocano a sfidare la gravità realiz¬ 
zando una ardita immagine di apertura in cui i quattro 
modem sono paurosamente in bilico, ma il trucco vie¬ 
ne svelato facendo vedere come il retro sia ben im¬ 
pacchettato col nastro adesivo. La cosa curiosa e che 
questi modem costano dalle due alle trecentomila li¬ 
re; più o meno quello che costano oggi (fatte le debi¬ 
te proporzioni relativamente alle prestazioni). Proprio 
per festeggiare l'entrata in campo della Citizen, ecco 
una prova comparata tra tre stampanti a impatto di 
medio livello, la Star SRI 5, la Citizen, appunto, MSP- 
25 e la BitWriter CPB-136. Ma si tratta di un confron¬ 
to impari, visto che la prima costa due milioni e mez¬ 
zo e l'ultima solo (!?) novecentomila lire. Il costo si ri¬ 
flette immediatamente sulle prestazioni, ma occorre 
precisare che la BitWriter si difende benissimo, visto 
che è praticamente priva del solo corsivo e del NLQ. 
Addirittura il fatto di possedere aghi più grossi porta 
ad avere caratteri di qualità più elevati, e la sua ver¬ 
satilità e robustezza è paragonabile a quella delle altre 
due. 

Si moltiplicano anche le periferiche per macchine 
MSX; il colosso Philips offre due periferiche di me¬ 
moria di massa; il QuickDrive e il QuickDisk, il primo 
di concezione tradizionale, il secondo dotato di aspet¬ 
to e meccanica simile a quella di un CD-ROM. Esso 
utilizza dischi non standard e li registra in maniera se¬ 
quenziale, tra i suoi più grandi difetti una intrinseca 
lentezza e l'impossibilità di utilizzare spazio, dopo la 
cancellazione di un file, che non sia l'ultimo fisica- 
mente presente sul mezzo. In fondo, non è più di una 
evoluzione di un registratore a cassette. 

Ad onta della anzianità della macchina (ma occorre 
ricordare che, allora, i computer godevano di vita ben 
più lunga di quanto avviene oggi) ecco una prova di 4 
tool su ROM per il C64; si tratta di scatoline, conte¬ 
nenti una EPROM, che incorpora mezzi e utility di¬ 
verse; comandi aggiuntivi, caricamenti da disco e cas¬ 
setta superveloci, debugger, DOS alternativo, runti- 
me per eseguire diverse operazioni, come copia in 
blocco di parti di disco, lettura e salvataggio di mappe 
di memoria, monitor di varie periferiche e cosi via. Il 
tutto a prezzi che vanno dalle 40 alle 80 mila lire. 

Se avete respirato vedendo la fine del mattone del¬ 
la programmazione in Forth, beh, devo deludervi. 
Francesco Petroni affronta, con piglio severo, un cor¬ 
so di dBase III, e potete stare sicuri che vi bastereb¬ 
be, oggi, la prima puntata, per farvi venire uno di quei 


ALTRI 


170 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 





















Cauri tifmiph) 




Il Commodore 128 fu 
uno dei tanti le poco 
fortunatiI successori del 
“mitico" 64 


A meta degli anni '80 di¬ 
sporre di un "velocissi¬ 
mo" modem a 1200 

baud era guanto di me¬ 
glio potesse desiderare 
l'utente telematico più 
sfegatato E costavano 
pure diversi bigliettoni 
da 100 000 lire! 


mal di testa da ma¬ 
nuale. E non basta; 
subito dopo France¬ 
sco ci dà dentro 
con un lungo pezzo 
sul "Software inte- 
rato e Computer 
raphics”, e AdP 
rincara la dose ten¬ 
tando di insegnare. 
a noi mortali, i se¬ 
greti del Sistema 
operativo Batch. 

Non continuo certo 
a torturavi (pensate 
che di duecento pa¬ 
gine , la metà sono dedicate a queste ci¬ 
neserie), ma sappiate che non manca 
l'assembler 8086, il VIC da zero, il "Tutto 
Spectrum" ( vi interessa una routine per 
"caricare in headerless uno ScreenS"?), 
un "Log di stazione con il dBase II", scrit¬ 
to da Fabio Marzocca che, in un periodo 
in cui non esistevano ovviamente le ca¬ 
selle di e-mail, lascia il suo codice radioa¬ 
matoriale, e un tentativo di implementare 
16 bit su un recalcitrante Apple II Beh, 
salviamoci con i giochetti; ecco un Othel- 
lo con tanto di grafica per un MSX, un si¬ 
stemino per l'Enalotto per C64, un Tris 
modificato per lo Spectrum. 

A gennaio spunta solo 
un bucaneve 

Per la verità non si tratta di un fiore . 
ma di un frutto La prova clou di questo 


numero è l'Apricot FIO, non ultimo nato 
di questa dinamicissima casa inglese che 
promise grandi cose in quel periodo e 
che batté, con questa macchina, la diffi¬ 
cile e improbabile strada della "parziale" 
compatibilità con l'MS-DOS, difficile e 
spinosa , che non ha salvato nessuno. 
Ma prima di arrivare a questo, la rivista 
offre alcune interessantissime novità, co¬ 
me i dischetti colorati della Fuji, la Micro¬ 
soft che si impianta a Cotogno Monzese, 
il campionato mondiale di scacchi per 
computer. Qualche notizia in proposito; 
essa si svolgerà a Colonia, in Germania, 
nel mese di giugno, e sarà articolata sulla 
sfida di dodici (computer) partecipanti 
che incontreranno avversari analoga¬ 
mente programmati, guidati via satellite 
dagli implementatori dei programmi che 
poi, per regolamento, muoveranno, fisi¬ 
camente, i pezzi sulla tastiera Ricordere¬ 
mo che la prima edizione si svolse nel 
1974 a Stoccolma, e risultò vincitore il 
computer, che fa¬ 
ceva girare KAIS- 
SA . un program¬ 
ma di scacchi rus¬ 
so molto ben arti¬ 
colato. L'edizione 
dell'anno prece¬ 
dente è stata . in¬ 
vece , svolta a 
New York, e prota¬ 
gonista fu addirittu¬ 
ra un CRAY-XMP, 
formato da due 



1986: anno zero 

Guardandosi in gnu. si direbbe che dono H. V o IO anni (a seconda dei 
Paesi e di come si Janna i conili di informatica personale, si sia tornali 
agli albori Intendiamoci: dieci anni inumo a parlare ili computer in 
tulle le cine (o ili un computa ogni dieci famiglie, che è quasi la 
stessa cosa), di informatica nella scuola elementare, o di telematica 
familiare, u rischiava di passare per malli Oggi, la rivoluzione 
informatica è lui meni e avanzata che a parlare di informatica nella 
scuola si rischia di essere scambiati per il Ministro Falcucci 
Il moina per cui mi sembra ili essere lumaio agli albori non è una 
sorta di restaurazione, ma. piuttosto la rinnovala abbondanza sul 
mercato di fasce e ili modelli. Nel 1978 c erano macchine come il Pel. 
l'Apple, il TRS-8II. la famiglia S-KH), ed una miriade di altre (oggi 
scomparse) ognuna con le sue caratteristiche peculiari ed i suoi 
sostenitori. Morale della favola non si sapeva bene quale scegliere. 
Per un attimo, il JRS-ftfì sembrò brillare particolarmente, ma fu un 
fuoco di paglia In hrrve l'Apple si dimostrò talmente superiore ed in 
grado di coprire le pai soste fasce di utenza, da creare un fenomeno 
unico nella storia del computer. I concorrenti dovettero inventare 
qualcosaltro. Commodore, in particolare, inventò prima il VIC e poi il 
64; fece piazza pulita. Poi comparvero il PC IBM. altro standard di 
mercato a furor di popolo ed il Macintosh, fenomeno non a livelli IBM 
e compatibili per numero di pezzi, ma certamente superiore dal punto 
di vista culturale: il computer del futuro con 5 anni di anticipo 
In definitiva, un paio di anni ottono, era tulio chiaro: per casa 
bisognava comprare il 64: per lo scientifico e l'applicativo con 
possibilità di espansione. l'Apple II. per rullino la macchina CP/M o. 
se si vedeva un po' più lontano il PC IBM: infine per chi voleva 
anticipare i tempi c'era d Mac 

Oggi le cose si sono di nuovo complicate: l'unico punto di riferimento 
sembrano restare PC e compatibili (ma per quanto tempo saremo 
disposti a sopportare delle macchine che. pur con 600 K di memoria 
diventano lente come lumache quando si tenta di installare più di una 
applicazione V Tutto il resto è in movimento sembrava che il 
monopolio Commodore stesse per essere infranto dall'MSX. ma nel 
frattempo e arrivato il 128 a rimettere tutto in discussione. In una 
nuova fascia di prezzo arriva TA tari 520. un Macintosh formato lumie 
computer e. se per caso l'idea vi affascina, duine stare allenti, perchè 
Ira poco ci sarò il Commodore Amiga, una sorta di Macintosh a 
colori, con una serie di processori dedicali audio e video che ricalcano 
un ordine di grandezza più in allo, quelli fortunatissimi del 64 e in piu 
la possibilità ili emulare il PC IBM Insamma, se uno o due anni 
orsono era lutto chiaro e lutti i giochi sembravano falli, ora siamo 
palla al centro e si ricomincia Finca il migliare. 

Paolo Nuli 


Cray-l montati in parallelo (ricorderemo 
che questo mostro spaventoso com¬ 
battè contro BELLE, un computer pro¬ 
gettato ad hoc ai Laboratori Bell, manco 
a dirlo vincendo). 

PEIS (ne parliamo nelle righe finali) ha 
destato grande interesse e Corrado apre 
con un articolo dedicato alla telematica e 
ai primi tentativi italiani di implementare 
una BB. Vengono illustrate le caratteristi¬ 
che e i pregi di due bulletm board pre¬ 
senti in ambito nazionale, vale a dire 
quelli di Elettronica 2000 (300 baud, ser¬ 
ver rappresentato da un Apple II) e Info- 
data Service (anch'esso basato sullo 
stesso host). 

Francesco Carlà mantiene le promes¬ 
se e sforna il secondo pezzo dedicato ai 
giochi, monografico sui prodotti della Lu- 
cas (certo è che due rubriche dedicate ai 


MCmicrocomputer n. 180-gennaio 1998 


171 


















(ALTRI TEMPII) 




? lochi, su una rivista, sono un po' troppe). 

orrado, sempre lui, ci mantiene svegli 
con i suoi giochi di anagrammi (lo sapeva¬ 
te che Girolamo Savonarola si può ana- 
grammare in Saliva al Rogo Romano) e, 
ben accompagnato da un lettore di nome 
Michele Giordano, ci mostra cosa è pos¬ 
sibile ottenere, di senso compiuto, me¬ 
scolando le lettere della parola CALCO¬ 
LA. 

Ma torniamo ad Apricot. Nelle news , 
giusto per gradire, troviamo un annuncio 
di una macchina super, lo XEN, che per 
prima impiegherà il sistema operativo 
Windows. L'FIO, la macchina della prova, 
invece, è un computer di tono medio (co¬ 
sta "solo" sei milioni e mezzo) dotato di 
un solo microfloppy ma anche di un Win¬ 
chester da lOmb, soliti tastiera e mouse a 
infrarossi, e ben 512K di RAM. Adotta 
l'MS-DOS, ma come supporto al GEM, si¬ 
stema operativo grafico della Digital (pe¬ 
raltro supportato senza grossa convinzio¬ 
ne) per creare nella macchina un ambien¬ 
te, un po' rudimentale, Macintosh-like. La 
macchina ha una caratteristica che ne li¬ 
miterà immediatamente l'interesse; la 
parziale compatibilità IBM Vale a dire che 
sebbene gli Apricot siano compatibili per 
quei programmi che gestiscono i disposi¬ 
tivi in modo pulito tramite le opportune 
chiamate alle routine di servizio del DOS, 
essi non sono in grado di montare schede 
né di leggere direttamente dischetti IBM 
Questa scelta , dettata dal desiderio di ri¬ 
manere in un certo qual modo indipen¬ 
dente, si rivelerà disastrosa, anche se, al¬ 
la fine , Apricot tenterà un riavvicinamen¬ 
to agli standard IBM, ahimè molto tardi. 
Corrado , nelle note di fine articolo, la de¬ 
finisce "una macchina seria, affidabile per 


L'Apricot FIO fu una macchina mollo innovativa e forse per questo destinata ad avere poco successo Co¬ 
stava quasi sette milioni di lire e si fregiava di essere 'parzialmente compatibile " con il capostipite di tutti i 
PC, l'IBM 


lavori di un certo impegno, che dovrebbe 
garantire, in termini di disponibilità di ap¬ 
plicazioni software - si vede che sta pen¬ 
sando al GEM e ad una sua evoluzione 
che non verrà mai - adeguate prestazioni 
anche a lungo dopo l'acquisto. 

Immediatamente dopo, ecco una prova 
di una unità di backup a nastro, sempre 
per PC. Costa , per 
10 MB, la bellezza 
di circa 2 milioni, e 
avrà senso solo fino 
alla comparsa degli 
HD a medio e bas¬ 
so costo, che tra 
non molto invade¬ 
ranno il mercato. 
Sempre nell'area 
prove, ecco il buon 
De Masi che analiz¬ 
za , da par suo, File- 
vision, un curioso 
database per Ma¬ 
cintosh che pare 
fatto apposta per 
evidenziare le doti 
grafichedi questa 

Filevision era un pro¬ 
gramma di DataBase 
grafico per Macintosh. A 
quei tempo il piccolo 
grande Mac aveva da 
poco compiuto un anno 
e mezzo di vita 


macchina. Tommaso Pantuso ci delizia 
con un sintetizzatore musicale per C64, 
firmato nientemeno che Siel, e Maurizio 
Bergami, definitivamente approdato all'a¬ 
rea MSX ci presenta un buon text editor e 
un discreto database , ambedue firmati 
Aackosoft, che si portano a casa per po¬ 
co più di centomila lire ciascuno. 

Continua, nell'area rubriche , il corso di 
dBase III, mentre vede la luce una nuova 
serie , dedicata all'Intelligenza Artificiale , 
anch'essa in firma del grande Raffaello. 
AdP ci insegna a capire come funzionano 
le memorie di massa (piacevole, l'articolo, 
e ancora attuale), e poi, l'abisso! Assem¬ 
bler 8086 e 8088, grafica in linguaggio 
macchina per VIC e C64, illustrazione del¬ 
le attribuzioni di caratteri, sempre in LM, 
per lo Spectrum, e giochi™ a non finire 
(con altrettanti listati interminabili). Ve li ri¬ 
sparmio tutti, tanto non interessano più a 
nessuno. 

Febbraio, corto e 
amaro... 

e anche la rivista dimagrisce di una 
trentina di pagine (colpa della pubblicità, 
un po' scarsa con gran gioia dei lettori?) . 
Nelle news vediamo una bellissima mac¬ 
china Texas. dotata di un processore Lisp 
e finalizzata a tecniche di Al, che costa 


172 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 

























(ALTRI tfmpb) 




ben centocinquanta milioncini. Toshiba 
presenta le sue belle macchine della serie 
2100 e 3100, e , in anteprima, vediamo 
più da vicino le caratteristiche dello Spec- 
trum 128, di cui abbiamo già detto Marco 
se ne va a San Francisco a vedersi la pre¬ 
sentazione (motto della manifestazione , 
"Last stop, thè future") del Macintosh 
Plus (con una politica molto corretta, che 
non proseguirà nel tempo, Apple offrirà la 
possibilità, agli acquirenti del 512 - tra cui 
ci sarò anche io - di aggiornare la macchi¬ 
na a prezzo ridottissimo). 

Potenza dei tempi, ecco un ampio arti¬ 
colo su un nuovo tipo di informazione, il 
Videotel. E. poteva mancare, eccone una 
applicazione con gli MSX. Corrado , ine¬ 
sauribile, ci porta a caccia di salmoni e ad 
amministrare una antica cittadina sumera. 
Ecco la prova di una bella macchina, lo 
Sharp PC-7000, dall'aspetto che sarebbe 
moderno anche oggi, costruita in modo 
mirabile, organizzata in maniera ergono¬ 
micamente perfetta per essere trasporta¬ 
ta come una valigetta, e dotata di una 
stampante perfettamente integrata, che, 
dopo l'uso, diviene un corpo unico con la 
macchina. Usa un 8086 a 7 Mhz, ha due 
floppy da 5", 320 K di RAM, uno schermo 
LCD retroilluminato, da 80x25 caratteri, e 
può essere integrato da un HD da 10 MB, 
E' un po' pesante (quasi dieci chili), e co¬ 
sta cinque milioni nella configurazione de¬ 
scritta. Un macchina davvero bella, effi¬ 
ciente e di giusto rapporto costo qualità. 

Sempre di Sharp, ecco il PC 2500, evo¬ 
luzione del piccolo 1350, macchina diver¬ 
tente, gradevole, dotata di una stampanti- 
na (per la verità e una specie di plottermo) 
e di un video a cristalli liquidi di quattro ri¬ 
ghe x 24 caratteri; costa un milione, ed 
effettivamente è un po' cara. Raffaello il 
Grande traccia magistralmente un ampio 
profilo delle applicazioni ludiche su Mac, 
recensendo un'ampia messe di giochi e 


provando e riprovando, finché, per uno di 
quei colpi di genio che non mi fanno certo 
difetto, trovai il sistema di superare la pro¬ 
tezione (o almeno cosi pensavo!) Ricon¬ 
segnai cosi l'originale al legittimo proprie¬ 
tario e , la sera successiva, mi accinsi a 
godermi la mia bella avventura; che, per 
la verità si dipanò abbastanza bene per 
una buona mezz'ora (oltre tutto gratifican¬ 
do sempre piu il mio orgoglio di bravo pi¬ 
rata). Senonché , a un certo punto incap¬ 
pai in un corridoio in discesa, estrema- 
mente lubrico, su cui scivolai per un 
tempo interminabile, e alla fine mi ritro¬ 
vo con un messaggio sullo schermo del 
tipo: "Sei caduto nelle segrete del ca¬ 
stello. dove vanno a finire quelli che co¬ 
piano i programmi!". Alla faccia della 
protezione! 

Nelle rubriche, notabile l'articolo di 
Tommaso Pantuso sulla grafica di pre¬ 
sentazione in ambiente IBM, un incredi¬ 
bile (per lunghezza) programma di "Cac¬ 
ciatori Planetari", una battaglia navale 
dall'esotico nome di Kurgo, un pacchet¬ 
to. in Mbasic, sul calcolo delle espres¬ 
sioni Basta cosi, ne abbiamo viste fin 
troppe! 

Come al soluto, alla fine, qualche chic¬ 
ca pescata qua e là; una per tutte , il nu¬ 
mero 47 , a pagina 19. offre la pubblicità 
di un servizio di posta elettronica; la PEIS 
offre un servizio di approssimativa e-mail 
al prezzo di un abbonamento annuale di 
£. 90.000 + IVA. Ma si tratta solo del ca¬ 
none; ad esso si aggiunge il costo di 
ogni singola trasmissione, che, per un 
blocco di 300 caratteri, costa settecento 
lire e per uno di 3.000 caratteri ben due¬ 
mila lire. Questo vuol dire che io, per in¬ 
viare questo articolo (circa 15.000 battu¬ 
te) avrei speso dodicimila lire; ma se 
passiamo a qualche altra rubrica, dove 
spedisco anche le immagini ("peso" del¬ 
l'articolo, da uno a due megabyte) ci sa¬ 
rebbe voluto qualche biglietto da cento- 
mila. Figuriamoci se Marmacci me li rim¬ 
borsava! A risentirci 

«SS 


LoSpectrum 128 fu l'ultimo 
tentativo di Clive Sinclair di 
far rivivere i grandi successi 
del capostipite. l'AntiCom- 
modore per eccelleva 


giochmi dedicati alla 
nuova creatura della 
Mela. Fa davvero una 
certa impressione ve¬ 
dere, a tanti anni di di¬ 
stanza, quale era il li¬ 
vello della grafica di¬ 
sponibile; e mi sono 
venuti in mente certi 
giochi che, a parte la 
grafica, appunto, nulla 
avevano da invidiare a 
quelli di oggi, circa la complessità che li 
caratterizzava. 

Mirabile, ricordo, era Gato, un gioco ba¬ 
sato sulla omonima classe dei sottomarini 
della seconda guerra mondiale, o Airbor- 
ne! (di Silicon Beach, una software hou¬ 
se ormai scomparsa, ma caratterizzata da 
realizzazioni di altissima qualità). o quella 
pietra miliare dei giochi per Mac che fu 
Dark Castle (sempre di Silicon Beach) E a 
tal proposito vi racconto un episodio che, 
a distanza di tanti anni, mi fa ancora allibi¬ 
re e sbellicare dalle risate 

Fece la sua comparsa sul mercato, in 
quel periodo, un gioco per Apple II di squi¬ 
sita fattura italiana, che guadagnò subito 
una buona popolarità nell'ambiente per 
essere stato costruito con immensa cura 
e grande genialità "Avventura nel castel¬ 
lo", questo il nome, era una adventure 
che si articolava in una serie di azioni e di 
descrizioni, solo alfanumeriche, che simu¬ 
lavano una esplorazione di un castello im¬ 
menso da parte di un impavido esplorato¬ 
re Il programma era praticamente inco- 
piabile e si opponeva a qualunque tentati¬ 
vo di violazione. Passai una notte insonne 


Lo Sharp PC-7000 
era un simpatico 
compatibile IBM 
portatile formato, 
proiettore 8 mm 
Anche la stampante 
si agganciava poste¬ 
riormente. mentre 
la tastiera chiudeva 
il tutto sul lato ante¬ 
riore Costava Quasi 
Quattro milioni e h 
valeva tutti, nono¬ 
stante il video asso¬ 
lutamente monocro¬ 
matico formalo so¬ 
gliola e l'assenza ro¬ 
tale di hard disk . la 
memoria di massa 
era rappresentata 
da due semplici 
meccaniche floppy 
disk da 360 KB Che 
tempii il 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


173 





















Sta accadendo l'inevitabi¬ 
le. Anche il mondo e il mer¬ 
cato dei videogiochi si sta 
adeguando all'invincibile 
legge di Pareto. Chi sarà 
mai questo signor Pareto, 
vi chiederete, e che vuole 
da noi? Orbene il signor 
Pareto era, in quanto 
defunto da molto tempo, 
un economista di chiara 
fama che, insieme a molti 
altri studi e affermazioni di 
cui si è persa ogni traccia, 
definì con scientificità una 
propensione evidente di 
tutti i mercati e che può 
essere cosi riassunta in un 
qualsivoglia settore econo¬ 
mico, il 20% del prodotto 
realizza l'80% del giro d'af¬ 
fari Cosa c'entra questo 
con i videogame vi state 
domandando in massai* 
C’entra. Anzi garantisce 
che anche il nostro mondo 
dei videogame si sta 


avviando a maturazione 
inesorabile. Infatti anche da 
noi il 20% dei titoli che 
escono in un anno si avvia¬ 
no inesorabilmente a ven¬ 
dere I’80% delle copie. 
Quello che seguirà è qual¬ 
che esempio esplicativo. 

C'era una volta il mercato 
pionieristico dei videogame. 
Autori di grande creatività 
come Anthony Crowther 
(The Kettle). Jeff Minter 
(The return of thè mutant 
camels), Geoff Crammond 
(thè Sentinel) etc. etc., rea¬ 
lizzavano progetti vicini alla 
creatività dei fratelli Marx o 
dei Monthy Python e nessu¬ 
no ci trovava nulla si strano. 
Gli editori li pubblicavano, il 
pubblico li comprava e tutti 
vivevano felici e contenti. 
Poi il mercato "maturò" e 
gli editori sì fecero più guar¬ 
dinghi e anche il pubblico 


cominciò a ritenere che 
forse era meglio investire i 
faticati risparmi in qualcosa 
di sicuro. Cosi nacquero i 
sequel, famigerata genia 
che consisteva nell'organiz- 
zare una nuova versione di 
qualcosa che era già uscito 
e che aveva avuto succes¬ 
so, in modo da minimizzare 
il rischio. Di sequel in sequel 
si cominciò a trovare solo 
quello In ossequio alla 
legge di Pareto. Fino alla 
drammatica stagione 
1997/98 quando i primi 10 
titoli più venduti erano altret¬ 
tanti sequel. E mica solo 
secondi sequel: no no, 
anche terzi e quarti e perfino 
quinti sequel. Non ci crede¬ 
te? Beh allora sarò costretto 
a snocciolare i titoli più ven¬ 
dibili e venduti di questa sta¬ 
gione Tomb Raider 2. 
Quake 2, Fifa '98 (ironia 
della sorte, benché il titolo 


alluda all'anno appena inizia¬ 
to, in realtà è quasi vero che 
si tratta della novantottesi- 
ma versione del simulatore 
di calcio più noto che ci sia 
in circolazione...), Monkey 3 
e così via sequelizzando... 

C'è salvezza possibile 
dalla legge di Pareto e quin¬ 
di dalla definitiva omologa¬ 
zione del mercato dei video¬ 
game, che sempre si era 
distinto per creatività e 
novità, rispetto a tutti gli altri 
mercati che si tratti di frittel¬ 
le e pollo fritto del Kentucky 
piuttosto che di film o di 
dischi musicali? 

La risposta, tristissima, è 
no! 0 meglio, no se tutti noi 
appassionati non riscopria¬ 
mo il divertimento della spe¬ 
rimentazione e il gusto del 
rischio e del nuovo. 
Ammesso che basti. 


i / 



liliiVe 






AVVENIMENTO 


Titolo: NBA UVE 98 
Casa: EA sports (USA) 
Format: PC CD-ROM 
Giud -H--H-1/2 

Dopo un anno di regno 
NBA 97 è stato detronizzato 
dal suo successore, NBA 
98. Quello che succede qui 
nel mondo del basket è 
assolutamente simile a quel¬ 
lo che sta succedendo nel 
regno deH'Hockey' la EA 
Sports non ammette rivali e 
succede a se stessa con 
regolarità che ricorda la 
matematica più che l'infor¬ 
matica. Ma vediamo dove 



NBA 98 migliora 
le performance 
del precedente 
simulatore di 
pallacanestro. 

Sarò sincero 
con voi nono¬ 
stante che io 
abiti m prevalen¬ 
za a Bologna, 
cioè in una delle città capitali 
del basket italiano, non sono 
mai stato un grosso fan del 
gioco del tiro a canestro. E 
.questo almeno fino a qual¬ 
che mese fa quando mi è 
capitato di vedere su TMC le 
finali del basket americano 
professionistico più noto 


Ej\ 


come campionato 
NBA. Si giocava¬ 
no l'ambitissimo 
trofeo (si dice 
sempre così no?) 
le squadre di Salt 
Lake City e di 
Chicago. Chicago 
è una squadra da 
molti anni in lotta 
per il primato in NBA, e que¬ 
sto grazie alla presenza nelle 
sue file di un giocatore dav¬ 
vero straordinario che si 
chiama Michael Jordan e cui 
la Electronic Arts dedicò 
qualche anno fa un simulato¬ 
re di scarso successo, non 
per colpa di Jordan ovvia¬ 


Index 



nche questo mese 3 Avvenimenti per voi: NBA LIVE 98 
di EA Sports, Monkey 3 di Lucas Arts e Biade Runner di 
A seguire la megasezione dedicata al Panorama di 
quello che si muove audacemente nel mondo dei game e del 
•gioco tecnologico e le meritate classifiche Seguitemi, 


mente. 

Insomma volevo dire che 
dopo aver visto queste parti¬ 
te e soprattutto aver visto 
cosa era capace di fare 
Jordan, mi sono trovato a 
cambiare idea sul basket 
anzi piu che altro a rafforzar¬ 
mi in una mia vecchissima 
idea: non è tanto lo sport in 
sé che e grande (sebbene 
sul calcio dovrò probabil¬ 
mente fare un'eccezione: a 
me il calcio piace in sé...), 
ma piuttosto sono gli atleti 
che lo rendono tale. Nel 
senso che probabilmente 
Jordan se anche si cimen¬ 
tasse nel nuoto pinnato lo 
farebbe risultare bellissimo. 

Detto questo vorrei torna¬ 
re un momento alla storia 
del basket in videogioco e a 


^(disastro), *H* (non simulare), 
•H- (interagire con cautela), 

ida simularei,-M-+++ 
linteragisci o muori). 


174 


MCmicrocomputer n, 180 - gennaio 1998 













come questo sport è stato 
simulato negli anni con que¬ 
sto mezzo espressivo intera¬ 
gitine Direi che in principio 
fu proprio l'Electronic Arts: 
se non mi ricordo male auto¬ 
re un certo e grandissimo 
Eric Hammond, sfornarono 
quello che resta uno dei più 
divertenti videogiochi degli 
anni ottanta e cioè Dr. J e 
Larry Bird go one on one. 
Una versione uno contro 
uno della pallacanestro che 
comprendeva perfino la 
schiacciata con rottura del 
cristallo del tabellone. E rela¬ 
tivo inserviente con paletta 
e scopetta che portava via i 
frantumi. Da allora la casa di 
San Mateo ha perseguito 
con tenacia la strategia di 
detenere lo standard per i 
simulatori sportivi e per 
alcuni sport c'è senz’altro 
riuscita. 

NBA 98, è presto detto, 
migliora tutto quello che era 
possibile migliorare di NBA 
97 Direi innanzitutto che 
centra il punto fondamenta¬ 
le che riguarda la possibilità 


di esprimere 
con un tasto o 
una combina¬ 
zione semplice 
e intuitiva di 
tasti, i quattro 
momenti topi¬ 
ci del basket: i 
movimenti con 
la palla in 
mano, i pas¬ 
saggi. i movi¬ 
menti senza 
palla e i tiri. E 
questo in 
attacco e in 
difesa. Con un 
uso tattico 
delle opzioni 
che conduce 
dall'assoluta 
mancanza di 
esperienza 
(tratta benissi¬ 
mo anche i 
principianti 
come me 
NBA 98 falla 
totale padro¬ 
nanza della pallacanestro. 

Ma probabilmente la cosa 
che mi piace di più in NBA 
98, anche perché mi ricorda 
le mie piccole fissazioni di 
autore di videogiochi, è la 
possibilità di tenere un solo 
giocatore, cioè di essere un 
solo player invece di tutta la 
squadra. Di giocare in sog¬ 
gettiva. di essere esatta¬ 
mente quello che si vuole 
essere e di giocare esatta¬ 
mente come si vuole gioca¬ 
re Sarà poi la squadra e i 
risultati a stabilire se il 
nostro contributo è suffi¬ 
ciente o no. 

Possibilità intelligente e 
molto piu reale di quanto sia 
mai successo in un videoga¬ 
me: qui potete, usando 
appropriatamente le opzioni 
di tiro, movimento e passag¬ 
gio, costringere i giocatori 
controllati dal computer a 
forzare il tiro, aumentando le 
possibilità di errore, usare il 
cervello e la propria abilità 
strategica, molto di più che 
in qualunque altro simulato¬ 
re di basket sul mercato 


Eccellente. 

Se proprio devo muovere 
un appunto a NBA 98 allora 
potrei dire che proprio in 
questa libertà c'è un limite di 
visibilità. Se gioco in difesa 
per esempio, la scena 
zooma sull'attacco e io non 
ho la minima idea di quello 
che sta succedendo a me 
stesso... E se c'è un coast to 
coast, un capovolgimento di 
azione repentino, questo può 
anche significare che avrò 
dei grandi problemi per inter¬ 
venire in modo appropriato 
nell’azione. Sono certo che 
in NBA 99 anche questo 
difettuccio sarà stato messo 
a posto. Come sempre 


i / 


V. 




AVVENIMENTO 


Titolo: Curse of thè Monkey 
Island 

Casa: LucasArts (USA) 
Format: PC CD-ROM 
Giud. ++++ 

Dopo cinque anni di attesa 
i fan di uno 


negozi di tutto il mondo. 

Dopo le prime due punta¬ 
te. il memorabile esordio 
del 1990 e il sequel di due 
anni dopo, ecco la nuova 
storia interattiva del giovane 
aspirante pirata e della sua 
fidanzata. Entrambi impe¬ 
gnati di continuo contro il 
temibile pirata/zombie 
LeChuck e i suoi intrighi 
marketing In questa terza 
vicenda Elame Marley, il 
grande amore di Guybrush. 
è stata trasformata in una 
statua d'oro da un sortilegio 
del dannato LeChuck. E 
quel che è peggio la statua 
ha finito per essere rubata 
da un gruppo di solerti pirati 
della zona Insomma 
Monkey Island 3 è la storia 
interattiva del tentativo di 
recuperare Eiaine e di ripor¬ 
tarla allo stato di carne e 
ossa (carne e ossa entram¬ 
be cosi gradite al nostro 
Guybrush. ). 

Monkey 3 è divisa in sei 
parti che possono essere 
giocate in due diversi livelli 
di difficoltà. L'interfaccia di 
gioco somiglia tanto a quel¬ 
la di Full Throttle, adventure 
di Lucas di tre anni fa più o 
meno. Ci sono poi delle fasi 
di gioco action, gli arrem¬ 
baggi tra le navi della filibu¬ 
sta. e anche queste fasi 
somigliano a quelle di 
Throttle quando si scontra¬ 
vano i biker So che a molti 
quelle fasi non piacevano e 
allora sarete contenti di 
sapere che qui sono saltabi- 


dei serial 
avventurosi 
più celebri 
dell'intera 
storia del 
videogioco 
sono stati 
accontentati 
e così anche 
Monkey 
Island 3. 
Curse of thè 
Monkey 
Island, è 
uscito nei 



MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


175 














AVVENIMENTO 


li, a parte una che dà moltis¬ 
simi punti nell'avventura. 

Inutile dire che la struttu¬ 
ra delle conversazioni inte¬ 
rattive mantiene l'altissimo 
standard Lucas ed è anche 
qui fondamentale nello svi¬ 
luppo della trama e nella 
soluzione del plot. Si comin¬ 
cia a Plunder Island vicino 
alla bizzarra città di Puerto 
Pollo, una piccola citazione 
di italiano che non possia¬ 
mo che gradire anche consi¬ 
derato che il fenomeno 
Monkey Island nacque pro¬ 
prio in Italia grazie alla edi¬ 
zione nella nostra lingua 
della CTO e poi si diffuse 
nel resto del pianeta.. 

Musica e cartoni animati 
qui sono grandiosi (l'idea di 
riarrangiare i temi delle 
prime due adventure è 
semplicemente perfetta e 
dimostra anche il grado di 
consapevolezza del mezzo 
interattivo raggiunta dalla 
Lucas...), E Monkey 3 è 
quasi bella uguale da vede¬ 
re e da giocare. Tanto che 
immagino a qualcuno verrà 
in mente di ricavarne un 
cartoon. L'unica cosa che 


storia di PK Dick, e tantis¬ 
simo a Ridley Scott (non si 
è mai piu ripetuto a quel 
livello dopo il primo Alien e 
Biade Runner .) e al cast, 
in cima a tutti Harrison Ford 
in splendida forma. 

Ma quello che ci rimane 
di quel film è probabilmente 
soprattutto l'atmosfera: 
quella insistente, micidiale 
pioggerellina mista ad inqui¬ 
namento. la gente di Los 
Angeles che parla lingue 
improbabili e miste, i perso¬ 
naggi cromatici e un po' 
tecnologici: il cyberpunk se 
mai ve ne fu uno. E il tutto, 
strano ma vero, credibile 
Molto credibile 

Quelli della Westwood, 
gente di esperienza e talen¬ 
to. hanno messo mano alla 
storia e al film senza tanti 
timori reveren¬ 
ziali e trattan¬ 
dosi di film 
culto poteva 
capitare di 
averne. Ma 
soprattutto 
hanno evitato 
intelligente¬ 
mente di cade¬ 
re nella trappo¬ 
la di cercare a 
tutti i costi di 
mantenere la 
storyline linea¬ 
re del film. Noi 
qui comincia¬ 
mo il game nei 
panni del 
Detective Me 
Coy. un caccia¬ 
tore di repli¬ 
canti princi¬ 
piante, che 
deve indagare 
su un atto di 
vandalismo 
apparente¬ 
mente privo di 
senso, in un 
negozio di ani¬ 


mali. All'inizio i meccanismi 
sono quelli collaudatissimi 
della detective story interat¬ 
tiva esplora, cerca, interro¬ 
ga, raccogli quello che trovi 
in giro etc etc. Ma dopo 
un po' si rivela la novità che 
i ragazzi della Westwood 
hanno inserito per cercare 
di dare una svolta un po' 
più dinamica al genere un 
po' bloccato e lineare delle 
adventure. Come? Beh l'i¬ 
dea che c'era dietro al rac¬ 
conto di K. Dick e nel film 
di Ridley Scott era questa: 
in futuro sarà difficile distin¬ 
guere umano da replicante, 
umano da non umano. E 
allora questa stessa diffi¬ 
coltà, questa identica ambi¬ 
guità, è trasferita nel game. 
Ad ogni ripartenza quello 
che era replicante può 


non mi piace 
troppo, pec¬ 
cato, è l'a¬ 
spetto di 
Guybrush: 
preferivo la 
versione 
VGA 320x 
200 del 1990 
e credo che 
il restyling, 
pur forzato 
per via dei 
cinque anni 
trascorsi, sia 
stato un po' 
pesante E 
forse mi 
sembra 
anche leg¬ 
germente 
sbrigativa la 
fine, un po' 
violenta dopo 
venti ore e 
passa di gio¬ 
co e di vita 
insieme ai 
personaggi di 
Monkey 
Island. Ma è 
difficile che ci si possa scor¬ 
dare troppo presto di 
Haggis McMutton, il pirata 
barbiere 


Titolo: Biade Runner 
Casa: Westwood (USA) 
Format: PC CD-ROM 
Giud: ++++■ 

La verità è che 
Biade Runner è stato 
uno dei film migliori e 
più influenti dell'intera 
storia della fanta¬ 
scienza al cinema. 
Molto merito va alla 


176 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 









1998. Doveva uscire in otto¬ 
bre. . 


diventare umano e vicever¬ 
sa... E in più siamo noi 
stessi a determinare come 
gli eventi che ci accadono 
influenzano il resto della 
vita simulata del nostro Me 
Coy La cosa è eccitante 
anche se ha alcuni effetti 
collaterali non proprio posi¬ 
tivi, per esempio il fatto che 
alcune scene si sviluppano 
in modo diverso (e banale) 
a seconda delle scelte di 
vita che avete fatto in pre¬ 
cedenza; oppure, che è 
anche peggio, linee morte 
della storia vengono lascia¬ 
te andare avanti senza uno 
sviluppo credibile: e quindi 
conversazioni languono, 
oppure armi appartenute a 
criminali rimangono abban¬ 
donate, o anche corpi senza 
vita restano tranquillamente 
sdraiati in giro... insomma 
effetti collaterali del flow 
chart e del dinamismo filmi¬ 
co interattivo. 

Ma m generale direi che 
Biade Runner thè game è 
coraggioso, aderente all'at¬ 
mosfera del film (anzi è un 
vero e proprio flashback del 
medesimo...), ben diretto e 
sceneggiato e di certo il 
miglior adventure hard-boi- 
led di fantascienza di tutti i 
tempi Certe sequenze di 
animazione sono straordina¬ 
rie e anche l'audio è dello 
stesso livello anche se non 
si avvale troppo della musi¬ 
ca originale di Vangelis 
(immagino per problemi di 
copyright...). 

Sfuggendo alla tentazio¬ 
ne, che dev'essere stata 
forte, di sfruttare il fascino 
del film per fare un'opera 
puramente commerciale e 
di bassa imitazione, alla 
Westwood sono riusciti 
anche ad indicarci una pos¬ 
sibile nuova strada per le 
adventure/film interattivi, 
genere nel quale i fallimenti 
non si sono contati. Ancora 
qualche messa a punto e ci 
siamo 

Consiglio: ricordatevi di 
pensare spesso "verticale": 
come in Biade Runner film, 
molte cose qui succedono 
in alto. Una bella citazione, 
complimenti. 



PW Panorama PC CD-ROM 
le uscite di gennaio e 
dei primi mesi del 1998 


The Journeyman Project 
III: Legacy of Time 

Publisher Red Orb 
Developer. Presto Studios 
Ritorna l'Agente 5, prota¬ 
gonista di una delle saghe 
più "antiche" da quando 
esistono i CD-ROM, 

Overseer 

Publisher. Access 
Developer. Access 
Uno dei primi se non il 
primo DVD-ROM sviluppato 
ad hoc per questo nuovo 
medium. Trattasi della terza 
puntata di Under a Killing 
Moon. alias i casi di Tex 
Murphy. 




Ed eccoci di nuovo qui per 
dare un'occhiata ai titoli che 
dovremmo vedere nei pros¬ 
simi mesi, il condizionale è 
sempre d'obbligo per via 
della nota tendenza dei 
game a slittare nelle uscite 
previste A volte questo 
significa qualche giorno di 
ritardo: a volte qualche 
mese; a volte qualche anno 
come nel caso di Dungeon 
Keeper (che però alla fine 
almeno è uscito ed è un 
masterpiece!) o di The heart 
of darkness (che non è nem¬ 
meno uscito ancora e se 
mai uscirà sarà guardato da 
tutti, critica e pubblico, con 
una percentuale di 90% di 
sospetto e 10% di interes¬ 
se...). Parto. 


lOSix 

Publisher: SegaSoft 
Developer: 
SegaSoft 
Un altro difficile 
tentativo di difen¬ 
dere i nostri con¬ 
trastati spazi inter¬ 
planetari. 


Black Dahlia 

Publisher Take 2 
Interactive 
Developer: Take 2 
Interactive 
Avventura a 
metà tra occulto e 
hard-boiled anni 


Joint Strike 
Fighter 

Publisher 

Eidos 

Developer: 
Innerloop 
Uno dei più 
attesi e grafi- 
c a m e n t e 
attraenti flight 
simulator del 


Developer: Broderbund 
Probabilmente uno dei 
titoli più attesi da parte 
dei fan della strategia. 
Qui siamo in lotta con 
creature alterate dalla 
clonazione e dall'inge¬ 
gneria genetica, 


Primi mesi del 1998 


Aces: X-Fighters 

Publisher: Sierra On-Line 
Developer: Dynamix 


Sin 

Publisher. Activision 
Developer: Ritual 
3-D shooter sviluppato 
con l'engine di Quake. Se 
ne dice un gran bene. 


Warbreeds 

ublisher: Broderbund 


'40. Sembra sempre di 
dover vedere spuntare 
Marlowe da qualche parte. 


Flesh Feast 

Publisher SegaSoft 
Developer: SegaSoft 
Umani contro zombie in 
questa festa dello splatter 
interattivo. 

Assai nelle 
corde della 
Sega. 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


177 









Un altro seque!: stavolta 
abbiamo a che fare con un 
simulatore di volo ambienta¬ 
to nella Seconda Guerra 
mondiale. 

Asherons Cali 

Publisher- Microsoft 
Developer: Turbine 
Un rpg onlme molto ambi¬ 
zioso e sponsorizzato da 
Microsoft. Sembra che sia 
l'unico in grado di compete¬ 
re con Ultima online. 

Battlezone 

Publisher: Activision 
Developer: Activision 
Versione futuristica (ma 
già lo era l'originale) di uno 
dei game da me piu amati di 
sempre. Anni '80. 

Daikatana 

Publisher: Eidos Interactive 
Developer: ION Storm 
Anche questo game è 
assai in ritardo (era previsto 
per Natale...) ed è il primo 
tentativo di Romero. autore 
di Doom e di Quake, di met¬ 
tersi in proprio usando l'en- 
gme di Quake 


Final Fantasy VII 

Publisher: TBA 
Developer: Squaresoft 



E x t r e m e 
Warfare 

Publisher: Red 
Orb Enter¬ 
tainment 
Developer: 
Trilobyte 
Veicoli 3D e 
insidie vario¬ 
pinte e di gran¬ 
de impatto 
grafico, realiz¬ 
zate dagli auto¬ 
ri di thè 7 th 
Guest. 



Falcon 4.0 

Publisher: 
Microprose 
Developer: 
Microprose 
Quasi certa¬ 
mente il simu¬ 
latore di volo 
da guerra piu 
famoso di 
sempre, nel¬ 
l'attesissima 
nuova versio¬ 
ne. 




La leggendaria sene di rpg 
giapponesi arriva finalmente 
in versione PC. 

Golgotha 

Publisher- Crack Dot Com 
Developer: Crack Dot Com 
Il real-time strategy game 
incontra il genere first-per- 


son shooter. Uscita ritarda¬ 
ta dallo scorso autunno. 

Guardians: Agents of 
Justice 

Publisher: MicroProse 
Developer: SimTex 
Lotta per il bene e (ma 
guarda un po') contro il male 


178 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 













dagli autori di Master of 
Orion. 

Half-Life 

Publisher: Sierra On-Line 
Developer: Valve 
3-D action first person 
shooter sviluppato con l'en- 
gine di Quake Anche que¬ 
sto in ritardo di sei mesi. 


Janes F-15 

Publisher: EA/Janes 
Developer: Origin 

Skunkworks East 
Un altro simulatore di volo 
molto molto atteso. Un model¬ 
lo di F-15 di grande qualità. 

M.A.X. Il 

Publisher: Interplay 


Developer: Interplay 
Il sequel di uno strategy 
game che da noi non ha 
avuto soverchia fortuna. Ma 
nel resto del mondo si. 

Might and Magic VI: The 
Mandate of Heaven 

Publisher 3DO 
Developer New World 
Computing 

Una delle saghe rpg di 
maggior successo della sto¬ 
na dell'home computer. E 
siamo alla puntata sei. 

Populous: The Third 
Corning 

Publisher: Electronic Arts 
Developer: Bullfrog 
In ritardo di sei mesi, ecco 
la terza puntata del leggen¬ 
dario simulatore di dio della 
Bullfrog. 

SimCity 3000 

Publisher: Electronic Arts 
Developer: Maxis 


Nessun bisogno di pre¬ 
sentazione per il mitico 
simulatore di città (e gioco 
di ruolo di sindaco). 

Unreal 

Publisher: GT Interactive 
Developer Epic 

Megagames 

In ritardo di un anno e 
rotti, l'uscita imminente di 
Quake 2 fa di questo game 
la delusione dell'anno. 

Warcraft Adventures: Lord 
of thè Clans 

Publisher- Blizzard 
Developer: Blizzard 
Finalmente un'idea origi¬ 
nale: ecco l'adventure ani¬ 
mata tratta dalla grande 
serie di rpg fantasy. 


E questo è quanto per 
questo primo mese del 
1998. Ci vediamo a Car¬ 
nevale. 



TOP 20 PC GAMES: i più venduti nei negozi USA 

(edizione americana con il prezzo in $ USA, il secondo numero indica la posizione il mese precedente, l’a¬ 
sterisco che si tratta di nuova entrata) 

1 

i 

Microsoft Flight Simulator (MS-DOS,Win95) 

Microsoft 

$ 48 

2 

* 

Riven: The Sequel to Myst 

Broderbund 

$ 46 

3 

* 

Jedi Knight: Dark Forces II(Win95) 

Lucas Arts 

$ 50 

4 

2 

Myst (CD Win) 

Broderbund 

5 21 

5 

* 

Lego Island (CD Win95) 

Mindscape 

S 38 

6 

12 

Command&Conquer:Aftermath(CD Win95/Win 

Virgin 

S 21 

7 

* 

Microsoft Age of Empires 

Microsoft 

$ 50 

8 

* 

Deer Hunter (Win95/Win)GT 

Interactive 

$ 20 

9 

11 

Ultima Online (Win95) 

Electronic Arts 

$ 55 

10 

* 

NHL Hockey '98 (CDWin95/Win) 

Electronic Arts 

$ 43 

11 

• 

Lands of Lore II Guardians of Destiny (CD DOS) 

Virgin 

$ 49 

12 

• 

Fallout (CD Win95/Win) 

Interplay 

$ 51 

13 

6 

NASCAR II (CD Win95 ) 

CUC Software 

$ 43 

14 

4 

Dark Reign: The Future of War (CD Win95) 

GT Interactive 

$ 44 

15 

19 

Total Annihilation (CDWin95) 

GT Interactive 

S 48 

16 

3 

Star Trek: Starfleet Academy(CD Win95) 

Interplay 

S 49 

17 

* 

Barbie Fashion Designer (CDWin) 

Mattel 

S 41 

18 

5 

Diablo (CD Win95 ) 

CUC Software 

$461 

19 

9 

Monopoly Game 

Hasbro Interactive 

$ 30 

20 

13 

Tomb Raider (CD Win) 

Eidos 

$ 35 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


179 









Top 10 Internet e commento alla Top 100 di Francesco caria 

(la top 100 completa la trovate su lhttp://www. worldcharts.nl) 


1 

1 

10 

Total Annihilation 


Cavedog/GT WG 

1 

[2402] 

2 

2 

48 

Diablo 


Blizzard 

RP 

1 

[2154] 

3 

3 

55 

Heroes of Might & Magic 2/add-on 

New World/3DO 

ST 

2 

[2091] 

4 

4 

7 

Age Of Empires {!} 


Ensemble/Microsoft 

ST 

4 

[2424] 

5 

5 

23 

Dungeon Keeper 

Bullfrog/Electronic Arts 

ST 

1 

[2322] 

6 

6 

54 

Command & Conquer/Counterstrike 

(Red Alert) Westwood 

WG 

1 

(2101) 

7 

7 

8 

Dark Forces 2 (Jedi Knight) 

(!) 

LucasArts 

SH 

6 

[2413] 

8 

8 

92 

Civilization 2/Fantastic Worlds 

MicroProse 

ST 

1 

[1879] 

9 

9 

19 

X-Com 3 (Apocalypse) (!) 


Mythos/MicroProse 

ST 

4 

[2351] 


10 14 A 8 Fallout Interplay RP 10 [2417] 


Il pubblico sembra aver fatto ancora una volta le sue scelte in modo molto chiaro. I wargame in tempo reale sono 
sempre il genere di maggior successo (e questo dai tempi di Red Alert). Questo giudizio è chiaramente sottolineato 
dalla presenza nella top 10 di moltissimi titoli (9 su 10 addirittura,..) che si rifanno in qualche modo a questa tipologia 
di game, Naturalmente cambia o può cambiare il tipo di guerra; fantasy, antica, recente, moderna, futuribile, futura,,, 
ma in ogni caso sembra proprio che niente e nessuno (nemmeno Quake e i suoi emuli compreso Tomb Raider...) 
possa arginare lo strapotere del modello di gioco e simulazione inventato dalla Bullfrog e portato al trionfo dalla 
Westwood e da Sid Meier, 

Il trionfatore di questo scorcio di stagione è senza dubbio Total Anmhilation della GT, un titolo uscito quasi in sordina e 
strada facendo rivelatosi un vero must per tutti gli appassionati, Ma anche Fallout della Interplay e soprattutto Age of 
thè empires della Microsoft (il primo vero hit-game della casa di Windows 95!Il) stanno avendo un successo al di là 
delle previsioni. 

Inserimenti in classifica nei prossimi mesi sono immaginabili solo per mano di titoli come Quake 2, Tomb Raider 2 e 
forse qualcuno dei tanti simulatori sportivi di grande qualità che stanno trovando spazio nei negozi in questi giorni. 
L'altro outsider di buone speranze è Curse of thè Monkey Island della Lucas Arts già al 13esimo posto. 

Ci vediamo il mese prossimo. 


Top 10 Most Downloads 

(i 10 demos e sharegames più scaricati dalla Rete) 


1 

1 

7 

Quake 2 (Test) 

Id/Activision SH 

1 

[2441] 

2 

2 

13 

Mordor 2 (Darkness Awakening) 

VB Designs RP 

1 

[2329] 

3 

3 

77 

SubSpace 

Virgin AC 

1 

[1955] 

4 

6 A 

49 

Furcadia 

Dragon's Eye RP 

2 

[2141] 

5 

4 

75 

Ancient Domains of Mystery 

Thomas Biskup RP 

1 

[1976] 

6 

5 

10 

Age of Empires 

Ensemble/Microsoft ST 

2 

[2406] 

7 

8 A 

93 

Quake 

Id SH 

1 

[1876] 

8 

7 

19 

Metal Knights 

KnightSoft ST 

2 

[2340] 

9 

10 A 

20 

The Curse of Monkey Island 

LucasArts AD 

9 

[2333] 

10 

9 

2 

Dark Reign (The Future Of War) 

Auran/Activision WG 

9 

[2494] 


180 


MCmicrocomputer n, 180 - gennaio 1998 












Finalmente anche in edizione italiana 
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qualità tecniche, 
agonistiche e psicologiche 
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migliorare continuamente 
fino a diventare un vero 
fuoriclasse e a vincere 
l'ambitissimo pallone 
" d’Oro ". CI riuscirai ? 











di Corrado Giustozzi 


Attila vive... 

Finite le ferie? Consumate le ultime briciole di panettone? 

Aperti tutti i pacchetti sotto l’albero? E’ dunque ora che rimettiate 
in moto i vostri neuroni obnubilati dall’alcool e dai dolci. 

E cosa c’è di meglio, allo scopo, di una bella terapia d’urto 
modello Dani Ferrari? 


Anno nuovo problemi nuovi! Si, 
nulla di meglio che iniziare il nostro 
nuovo anno mtelligiochistico con qual¬ 
cosa di tosto, che ritempri la stanca 
mente dopo lo stress delle vacanze 
invernali. E naturalmente quando si 
parla di intelligiochi hardcore non può 
mancare il solito micidiale Dani, che 
tra una vacanza in un posto esotico e 
l’altra trova il tempo di... eh no, un 
momento. Una volta Dani era un gran¬ 
de intelligiochista, uno di quelli che 
non esitavano a sporcarsi le mani con 
l'assembler per risolvere i problemi le 
quante litigate abbiamo fatto, io che 
insistevo che usasse un linguaggio ad 
alto livello per portabilità e lui che cor¬ 
reva appresso ai microsecondi...). Ma 
oramai Dani naviga al di sopra delle 
mondanità della programmazione. Ha 
cambiato livello, è diventato un mana¬ 
ger deH'intelligioco. Non si sporca più 
le mani col codice, lui: ora coordina un 
branco di pazzi, animati dal sacro 
fuoco ed aizzati via e-mail dallo stesso 
Dani, che non si danno pace finche 
non triturano un problema. Capito il 
furbo? Li sguinzaglia, li fa dannare, e 
poi raccoglie i frutti della loro fatica per 
raccontarveh su queste pagine. Cosi 
lui se ne può andare in vacanza bello 
tranquillo, mentre gli altri lavorano. 
Chissà se prima o poi questi forzati 
deH'intelligioco si riunirà in sindacato 
chiedendo una regolamentazione con¬ 
trattuale del rapporto con Dani! 

Per il momento tuttavia il gruppo 
procede d'amore e d'accordo coordi¬ 
nandosi nell'area MATENIGMICI di 
MC-link, dove affrontano e distruggo¬ 
no problemi sempre più assurdi. E i 
frutti si vedono, oh se si vedono: 
come vi racconta appunto Dani in que¬ 
sta puntata di inizio anno. Lascio dun¬ 


que a lui la tastiera, ricordandovi solo 
che se volete contattarlo potete scri¬ 
ve rgli una e- mail all'indirizzo 
n ii l/yi:i(rtmrlink il\ 

Noi ci risentiamo il prossimo mese. 

C.G. 

Allora, siete pronti allo scatto? Sinapsi 
ben lubrificate, meningi al massimo del¬ 
l'efficienza, neuroni superpotenziati? 
Bene, nel consueto riquadro ci sono i 
soliti tre problemi; datevi da fare. 
Intanto io... io no. Non ho nessuna 
voglia di lavorare. Ne avrò ben diritto, 
ogni tanto, non vi pare? Per cui: voi 
sgobbate, datevi da fare (mica tanto, 
comunque... i problemini di questa tor¬ 
nata non sono feroci), mentre io... spet¬ 
tegolo un po' dei fatti miei, 

Dunque: il mio primo computer casa¬ 
lingo, il primo che era proprio "mio" e 
non dell Azienda in cui lavoravo, era un 
286/16. Era il tempo degli IBM AT, e 
cosi lo chiamai Attila. Era un buon com¬ 
pagno: i miei più vecchi lettori ricorde¬ 
ranno le battaglie che io e Attila abbia¬ 
mo fatto insieme. Quante volte il mio 
valente amico ha passato giorni e notti 
insonni ad elaborare dati emergendone 
infine, grondante di elettronico sudore, 
con la soluzione tanto a lungo cercata I 

Ma... la tecnologia galoppa, travolge 
tutto: e infine, anche se a malincuore, 
dovetti sostituire il vecchio Attila con 
quello che allora era un giovane e scat¬ 
tante 486/40, che venne prontamente 
battezzato Astarotte. Attila fini su uno 
scaffale non ebbi cuore di rinchiuderlo 
in soffitta E talvolta, mentre lavoravo 
con Astarotte, avevo la sensazione che 
qualcuno mi osservasse Volgevo gli 
occhi., e 11 c'era Attila, muto, spento... 

Quello che mi rodeva era che Attila 


non era un vecchio rottame era in 
forma smagliante. Sarebbe bastato 
attaccare la spina, e... e che cosa? Che 
ci facevo? Astarotte era quasi dieci 
volte più veloce. Che potevo fare? 
Regalare Attila a qualche ragazzone agli 
inizi, che lo avrebbe demolito per farsi 
le ossa e poi buttato nella spazzatura? 

Mentre mi dibattevo in questi amleti¬ 
ci dubbi, capitò a Roma (succede assai 
di rado) il mio amico Michael Ikegowa 
Mike è un nigeriano nero che più nero 
non si può. Ha studiato in Italia e parla 
discretamente l'italiano, ha una vastissi¬ 
ma cultura, ma non è certo uno di que¬ 
gli africani super-europeizzati, che se vi 
dimenticate un momento il colore della 
pelle vi sembra proprio di parlare con un 
inglese o con un francese. No, Mike è 
un africano puro sangue: se vi mettete 
a ragionare con lui, non avete bisogno 
di guardarlo per sapere che il vostro 
interlocutore viene dal cuore del 
Continente Nero. Un interlocutore che 
ha un cervello che taglia e cuce. Mike è 
un cattedratico: insegna all'Università di 
Jos. Certamente Jos è un posto che 
non avete mai sentito nominare; e una 
cittadina all'interno della Nigeria, fa 
appena 300.000 abitanti, insomma roba 
come Firenze o Bologna Sapete, parla¬ 
re con Mike è un'esperienza piuttosto 
sconvolgente. I suoi valori di riferimen¬ 
to, la sua "visione del mondo", sono 
decisamente africani, e cioè molto 
diversi dai nostri. Be', questo capita 
anche con gli asiatici; solo che la "visio¬ 
ne del mondo” degli asiatici e il portato 
di una civiltà millenaria (quelli erano civili 
quando da noi si viveva ancora sugli 
alberi...), ed inoltre la mentalità asiatica 
è talmente diversa che uno non rischia 
di fare confusione. La "visione del 
mondo" di un africano, invece, è del 


184 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 




tipo che noi ci siamo abituati a conside¬ 
rare "primitivo". Bene, mettete un cer¬ 
vello come quello di Mike a lavorare 
partendo da quella visione "primitiva", 
e., tenetevi forte, perché dopo cinque 
minuti non saprete più se le idee che 
avete sempre dato per scontate, quelle 
che avete succhiato col latte di 
mamma, sono dei valori positivi o sono 
solo dei pregiudizi con uno sfondo di 
razzismo culturale. 

Bene, torniamo a bomba cioè a 
Attila. Mike aveva un computer, un vec¬ 
chio 8088, e già con quello faceva mira¬ 
coli. Diamine, mi sono detto, da queste 
parti Attila è considerato un ferrovec¬ 
chio, ma a Jos è un computer di presti¬ 
gio. E cosi, Attila è partito per l'Africa. 

Ora... non è facile spiegare le cose. 
Vedete, Mike ufficialmente è docente di 
Storia delle Dottrine Politiche. Si, certo, 
ma a mio avviso lui è soprattutto un 
profondo studioso dei Testi Sacri: in par¬ 
ticolare, ha sicuramente condotto studi 
profondissimi sul Miracolo della 
Moltiplicazione dei Pani e dei Pesci. 
Secondo voi, cosa succede quando un 
vecchio 286 arriva a Jos? Be', che il pro¬ 
prietario lo utilizza per... Eh no: succede 
che la Facoltà di Scienze Politiche ha un 
nuovo Centro di Calcolo (invidiatissimo 
da tutte le altre Facoltà), dove gli stu¬ 
denti possono scrivere le loro tesi ecce¬ 
tera. Naturalmente anche i docenti pos¬ 
sono utilizzarlo per scrivere saggi, mate¬ 
riale destinato alle Riviste internazionali, 
e via dicendo. Ma, se si scrive tanta 
roba interessante su questo computer, 
è opportuno farla circolare: mettiamo su 
una Casa Editrice... 

Alt. Un momento. Ho difficoltà a sin¬ 
cronizzare i tempi. Ecco, intanto 
Astarotte era cresciuto, era diventato 
un bel 486/120 con tutti gli annessi e 
connessi. Di fiato in corpo ne aveva 
ancora tanto, ma... la carne (elettronica) 
è debole, e Astarotte sapeva benissimo 
che io avevo perso la testa per una gio¬ 
vane Cirix P2Ó0+. Le storie dei miei dis¬ 
sidi familiari non vi interessano più che 
tanto, per cui facciamola corta: anche 
Astarotte ha preferito andarsene a Jos, 
dove è oggetto di culto, onorato e vene¬ 
rato, anziché restarsene qui a fare il 
vecchio bacucco tollerato a stento. 
Avere notizie da Jos non è facile: mica 
c'è Internet laggiù, e la posta arriva 
(quando arriva) dopo mesi. Cosi, non so 
quali siano gli ultimi sviluppi; ma se sen¬ 
tite dire che una nuova Casa Editrice 
nigeriana sta sovvertendo l'editoria 
internazionale, bene, ora sapete cosa 
c'è dietro: è Mike che sta moltiplicando 
i pani e i pesci... 

Intanto, da me si è installato 



Attanasio, quel Cirix P 200+ di cui vi 
parlavo. Essendo un vanesio, ha voluto 
nientemeno che due sistemi operativi: 
Win 95 e OS/2. Col che mi è toccato 
diventare scemo per capirci qualcosa. 
Le mie conclusioni (se a qualcuno inte¬ 
ressano) sono che OS/2 si mangia Win 
95 con le patatine (senza le patatine, 
Win 95 non gli basta nemmeno per uno 
snack); ma il fatto è che un sistema 
operativo serve per far girare i program¬ 
mi. Certo, anche per OS/2 si trova di 
tutto; ma siccome Windows è lo stan¬ 
dard, io in ufficio ho dovuto imparare a 
lavorare con Word e Excel. Office è un 
ottimo prodotto: e chi me lo fa fare di 
cambiare? Cosi anche ora sto scrivendo 
con Word 7. Quando avrò finito, andrò 
on line per mandare il lavoro a Corrado; 
e userò Netscape 4.03. Certo, 


ta di quando Von Neumann gli spiegava 
come si potevano programmare i cicli 
For e simili su quel diabolico marchinge¬ 
gno...); e ora, essendo un uomo saggio, 
si tiene ben stretto il suo 286: il mondo 
corra pure su questa giostra impazzita, 
Sid col suo 286 riesce a fare tutto quello 
che gli serve. Dunque, problema: 

" Sia Alni la media aritmetica di tutti i 
divisori del numero intero n, inclusi 1 e 
n. Trovate un n tale che Alni sia un 
numero primo del tipo 6k-1 Meglio 
ancora, trovate due numeri con tali 
caratteristiche " 

Chiariamo con un esempio. 
Prendiamo il numero 366.1 divisori sono 
1, 2, 3, 6, 61, 122, 183, 366 La media è 
93, che non è un numero primo e non è 
del tipo 6k-1 ; quindi 366 non va bene. 
Be', avrete capito che non è una coset- 


Tre p roblemi 


^ III numero 741 ha una curiosa proprietà, se lo divido per 3, ribalto le cifre 
I /del risultato poi sottraggo 1, ottengo il numero originale: 741/3=247 
invertendo=742 742-1=741. Trovate il prossimo numero con la stessa pro¬ 
prietà. Vedete di trovarlo con carta e matita, senza precipitarvi a scrivere un 
programmino. 

OlUn mio giovane amico si è sposato il primo giorno del mese; oggi che è 
£-) l'ultimo giorno dello stesso mese ha compiuto gli anni. Sapendo che 
matrimonio, compleanno e nascita sono caduti tutti nello stesso giorno della 
settimana, quanti anni ha compiuto? 

QV 12 soci del Puzzleclub si incontrano a cena una volta alla settimana e si 
O/ sistemano in 3 tavoli separati di 4 ciascuno. Qual è il numero minimo di 
incontri che devono essere effettuati se si vuole che ogni possibile coppia di 
soci sia seduta allo stesso tavolo nella stessa sera almeno una volta? 


Netscape c'è anche su OS/2, ma è una 
release 2 un po' potenziata, diciamo una 
2i/2... e la 4 è proprio un'altra cosa E 
cosi va a finire che il più delle volte lavo¬ 
ro con Win 95: stare con lo standard è 
comodo, e io sono pigro. . Purtroppo, 
tra Attanasio e Win 95 c'è un odio 
profondo: quando li metto a lavorare 
insieme fanno scintille. Attanasio ha 
solo pochi mesi di vita., ma il pulsante 
di reset mostra già segni di usura. Cosi 
forse un giorno andrà tutto in tilt, e io 
maledirò Bill Gates (e la mia pigrizia) per 
l'eternità. Non mi ci fate pensare... 

Bene, mi sono sfogato abbastanza a 
chiacchierare dei fatti miei, è l'ora di tor¬ 
nare ai nostri problemi. II problema di 
oggi è stato ideato dal mio amico 
Sidney Kravitz. Non credo di avervi mai 
parlato di Sid: è uno che ha cominciato 
a lavorare nell'informatica nientemeno 
che sul leggendario ENIAC, il primo 
computer della storia (a volte mi raccon¬ 


ta semplice. Per ogni numero bisogna 
trovare tutti i divisori, calcolare la media; 
se non è un numero intero, si butta via 
tutto; altrimenti bisogna vedere se è del 
tipo 6k+1, e in tal caso verificare se è 
un numero primo. Per numeretti come 
366 non è poi una cosa cosi difficile; ma 
se i numeri crescono (siamo arrivati a 
lavorare con numeri di migliaia di cifre...) 
la faccenda evidentemente si fa rogno¬ 
sa Trovare una soluzione e magari 
anche due non è poi cosi difficile; basta 
fare un programma (Dario lo ha fatto) e 
lasciarlo girare. Ma... Giulio Cesare non 
è abituato a contentarsi facilmente: un 
problema non deve essere semplice¬ 
mente risolto, deve essere polverizzato. 
Vi racconto gli sviluppi perché sono 
veramente affascinanti. 

lo per questo problema contavo 
molto sul famigerato Quick Nick, ma 
Quick Nick sta facendo il servizio civile, 
ha altre cose a cui pensare, e per il 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


185 





Intelligiochi 


momento., ci ha abbandonato. Come 
ce la caviamo, orfani di tanto ingegno? 
Niente paura: le risorse sono tante Su 
questo problema si sono scatenati in 
particolare Sergio Villone, Elio Fabri e 
Dario Uri. Elio e Dario li conoscete; 
Sergio è la prima volta che sbuca fuori 
lo non lo conosco, ma mi sembra che 
sia un frenetico: lavora come un pazzo e 
corre come un leprotto, lo per risolvere 
un problema devo mettermi quieto in 
poltrona, con tutti i miei aggeggetti a 
portata di mano. Lui non ha tempo per 
le poltrone, e i problemi li risolve men¬ 
tre corre in moto per andare in ufficio o 
roba del genere. Guidare una moto, 
ragionare di Teorìa dei Numeri e., resta¬ 
re vivi sono tre cose che, secondo me, 
stanno male insieme. Ma per Sergio 
questa è normale routine 

Ma se uno mi dice: "Sai, mentre cor¬ 
revo in moto, mi è venuto in mente 
che ", e mi sciorina un astruso teore¬ 
ma di cui io non capisco un accidente, 
come faccio a sapere se è un genio o 
un pazzoide 7 lo con la Teoria dei 
Numeri ci converso poco, e Giulio 
Cesare non può mettersi in ridicolo 
mandando soluzioni sballate. Niente 
paura, c'è Elio. Elio è un mastino: se 
dice lui che le cose sono a posto, so 
che posso fidarmi (per inciso: Elio non 
ha trovato nessun errore nelle tante 
cose che Sergio ha tirato fuori Forse 
dovrò procurarmi una moto..,), 
Naturalmente, Elio non si è limitato a 
controllare quel che diceva Sergio: ci ha 
aggiunto del suo, e tanto. 

Bene, questi due hanno sistemato la 
parte teorica (vi dirò poi come), ma fatta 
la teoria bisogna sviluppare i calcoli, che 
non sono robetta. E a questo ci ha pen¬ 
sato Dario (con un piccolissimo contri¬ 


buto del sottoscritto: è stata l'unica 
cosa che sono riuscito a fare, per il 
resto... sono rimasto a guardare) Non 
posso raccontarvi in dettaglio gli svilup- 

i perché questi tre scatenati, più un 

uon numero di altri che non posso 
nominare tutti, hanno messo in area la 
bellezza di 70 articoli sull'argomento! 
Ancora un po' e fondavano una nuova 
branca della matematica. Quindi sinte¬ 
tizzo. 

All'inizio, tutto normale: Elio ha tirato 
fuori una formula per calcolare la media 
dei divisori, Stefano ha trovato una prima 
soluzione, 14641 (divisori: 1, 11, 121, 
1331, 14641, media 3221, che è un 
numero primo e pari a 6x537 - 1), Dario 
ne ha trovate alcune altre. Ma andavamo 
un po' a tentoni La svolta c'è stata quan¬ 
do ci siamo resi conto che le soluzioni 
erano tutte del tipo n = p e , con p numero 
primo: ad esempio 14641 = 11 4 , Non 
siamo riusciti a dimostrare che non ci 
sono eccezioni: ma abbiamo dimostrato 
che ciò è molto difficile, e comunque le 
eccezioni le abbiamo cercate a lungo 
senza trovarne nessuna Stefano aveva 
proposto addirittura come possibile 
eccezione (in base ad alcune sue compli¬ 
catissime teorie che non vi racconto per¬ 
ché... non ci ho capito nulla) n = (73221- 

1)/6; ma alla fine la media dei divisori di 
questo numero di 2722 cifre è risultata 
essere si del tipo 6k-l, ma non era un 
numero primo (avete idea di come si fa a 
decidere se un meganumero di tal fatta 
è primo? lo no, ma c'era chi sapeva fare 
anche questo). 

Stabilito ciò, Elio e Stefano si sono 
scatenati, e hanno dimostrato che, se n 
= p e , allora: 

1) p mod 6 = 5; cioè il numero primo 
p, diviso per 6, deve dare un resto di 5; 


2) e mod 6 = 4, ed (e+1) deve essere 
un numero primo (quindi e può essere 
solo 4, 10, 16, 22 ..), 

3) p = k (e+11 + 1 

Combinando questa roba, viene fuori 
che: 

se n=p 4 , allora deve essere p=11 +30 k; 

se n=p’°, allora deve essere p=23+66 k, 

se n=p 16 , allora deve essere p=35+102 k, 

ecc. 

Dario ha travasato questa roba nel 
suo programma, e... hanno cominciato 
a venire giù soluzioni come se pioves¬ 
se. Anzi, come se ci fosse il diluvio uni¬ 
versale. Letteralmente centinaia di pagi¬ 
ne di soluzioni. Quando ne ho mandate 
un po' a Sid (mi sono limitato a spedir¬ 
gliene un migliaio. .) gli è preso un coc¬ 
colone. 

Ecco, questo è un problema molto 
specialistico, un problema di Teoria dei 
Numeri. E' grazia se fra tutti quelli che 

10 leggeranno ci saranno una o due per¬ 
sone a cui della Teoria dei Numeri glie 
ne importa qualcosa. Ma vedete io vi 
ho detto una volta che questi problemi- 
m sono una sorta di realtà virtuale, sono 

11 grande videogioco della ricerca scien¬ 
tifica. Il problema sarà anche irrilevante 
ma in sostanza ha la struttura di un nor¬ 
male problema scientifico, un problema 
matematico che viene risolto a furia di 
teoremi, dimostrazioni, calcoli, eccete¬ 
ra Ora, né Sergio, né Elio, né Dario 
sarebbero da soli riusciti a risolverlo. Ma 
sulla Rete lavorano insieme, e zac! La 
soluzione salta fuori. Gli Istituti di 
Ricerca spendono miliardi per mettere 
insieme cervelli, selezionare le persone 
giuste, creare le condizioni per farle 
lavorare insieme Noi non spendiamo 
una lira: un po' di persone che si diver¬ 
tono a far funzionare il cervello si ritro¬ 
vano insieme spontaneamente, unisco¬ 
no le loro capacità, e risolvono. Noi ci 
diveniamo ad affrontare problemi rigo¬ 
rosamente mutili (altrimenti diventereb¬ 
be un lavoro, cl sarebbero di mezzo i 
soldi, addio divertimento!), ma eviden¬ 
temente ci sono tanti che sfruttano lo 
spaventoso potenziale della Rete in 
modo più concreto Non sto parlando 
delle collaborazioni istituzionalizzate fra 
ricercatori di professione sono cose di 
importanza straordinaria, ma quello che 
mi affascina è la possibilità di coinvolge¬ 
re in questi processi il signor Pinco 
Pallino, che non fa il ricercatore di pro¬ 
fessione, ma ha una buona testa e ogni 
tanto tira fuori le idee giuste, quelle che 
permettono di fare un passo avanti. 
Dove ci porterà tutto questo non lo so, 
ma certamente sono curioso, tanto 
curioso. 

Dani 


Kg 

MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


Soluzione ai tre p roblemi 


1 ) 


Se il numero è composto da n cifre a, a 2 . a n _i a„, allora, invertendo l’enun- 
■ /'ciato: 3 (|a n +1), a n .|,..., a,, a,) = a, a 2 ... a n ., a, v Considerate la prima colon¬ 
na, e trovate che 3 a n +3 + 0. 2 (0..2: riporto) = a,. Considerate l'ultima colonna, e 
trovate che (3 a,i mod 10 = a n . Da cui a, = 7, a n =1. Se sono tre cifre, dato che la 
somma delle cifre deve essere un multiplo di 3, la cifra intermedia deve essere 1, 
4 o 7; 741 funziona, le altre no. Sostituite 7 e 1, e calcolate a 2 e a n ., . Verificate 
che non ci sono soluzioni di 4 o 5 cifre, e calcolate in analogo modo la terza e la 
terzultima cifra. E a questo punto arrivate alla soluzione. 7425741. 

J Se il primo e l'ultimo giorno del mese cadono nello stesso giorno della setti¬ 
mana, possono essere solo il 1° e il 29 di febbraio. E non ci vuol molto a 
ire che il 29 febbraio cade nello stesso giorno della settimana ogni 28 anni. 

QlLe coppie possibili sono 12x11:2=66. Alla prima riunione si formano 6 coppie 
O |per tavolo, totale 18 coppie. Ma alle riunioni successive a ogni tavolo bisogna 
per forza mettere almeno due persone che sono già state insieme, quindi si for¬ 
mano al massimo 5 coppie per tavolo, totale 15. Pertanto, ci vogliono almeno cin¬ 
que riunioni. Con cinque riunioni, ci sono numerose soluzioni, che certamente 
avete già trovato: non vi offenderò pubblicandole. 


186 





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Avvisi ai Naviganti 



a cura di Corrado Giustozzi 


Navigando s'impara! 

Quante volte abbiamo sentito, o letto, che Internet è un inutile costoso 
giocattolo dove non si trova mai nulla? Ebbene, questo sito smentisce i 
detrattori della rete tutti in un colpo solo. Ma attenzione, non stiamo parlando di 
un posto dove troverete la formula per la 
fusione fredda o come sconfiggere tutte le 
malattie umane. Si sa infatti che spesso le 
cose più importanti sono quelle piccole, 
magari banali: e proprio alle minimali 
faccende quotidiane è dedicato 
Learn2Com, il sito pluridecorato nel quale 
ci siamo imbattuti. Yahoo lo ha definito 
come il più incredibile sito utile del Web, 
mentre Websight Magazine lo recensisce 
come un must da tenere fra i propri bookmark: noi ne siamo rimasti entusiasti 
dopo esserci capitati per un problema di cravatte, ma procediamo con ordine... 



Wrkoin* lo 





La home page di Learn2Com. 


di Enrico M. Ferrari 


Learn2.com, h U P. //www 
Iearn2 com. è il classico sito nel 
quale si capita involontariamente, 
o per sbaglio cercando sui motori 
di ricerca una voce che poi vi ri¬ 
manda a tutt'altra cosa. In effetti 
noi stavamo cercando un sito do¬ 
ve comprare delle cravatte e 
quando il link ci ha portato su 
Learn2Com siamo rimasti legger¬ 
mente disorientati: quello che ab¬ 
biamo visto non era un catalogo 
di cravatte, ma un compendio su 
come annodarle! Curiosando nel 
sito abbiamo poi capito: Learn2- 
Com è come il Manuale delle Gio¬ 
vani Marmotte, pieno di trucchi, 
consigli e suggerimenti su come 
superare i mille piccoli problemi 
quotidiani Siete andati a vivere da 
soli, oppure la mammina non c'è, 
e non sapete come Stirare una ca- Finalmente spiegati tutti i segreti per fare il nodo alla cravattai 



i.earnlTi* Batic Ruoli 
(Contili ued) 

Knol 2: Do a doublé 
half hitrh 



Bcfoff \ MI b«0u 


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rudi, dettati! 


A douMc luil-hri.il n |ntf uuc ofnum 
Lmfc <*f Irichn IT- «uri lo ih far 


toirtbn > fruir mt 
ttrt IjMrit. «li» 
dwH bui ri 

fami! 

Bc a *fart 

H*SLt 

Tk a ih*ct baiti 
Lwf' litri lati 
Kwoifc 

fw bowinc 


micia? Vi hanno invitato ad cena 
importante e temete una figura 
fantozziana perché non sapete 
districarvi tra calici svasati e for¬ 
chette dalla buffa forma? 
Learn2Com si occupa dei proble¬ 
mi per grandi e piccini, dei grandi 
drammi quotidiani come delle 
piccole assurdità Prendiamo ad 
esempio uno dei piu grossi pro¬ 
blemi del mondo della gastrono¬ 
mia come si usano le bacchetti¬ 
ne che perfidamente al ristoran¬ 
te cinese vi mettono davanti? 
Learn2Com al proposito ha un 
ricco capitolo, come per ogni ar¬ 
gomento trattato: ad ogni voce 
corrisponde una dettagliata de¬ 
scrizione del problema, la solu¬ 
zione corredata da figure esplica¬ 
tive ed una divertente vignetta 
che riassume il vostro piccolo ca- 


188 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 

































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Avvisi ai Naviganti 




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La posinone giusta per tenere te bacchette cinesi: niente più figuracce 



Ecco svelati i segreti di piatti, bicchien e posate secondo il Galateo. 


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Miniane madiate or waili ri ky liand ai Hk 
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Mille 
soluzioni 
a mille 
problemi 


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Imparare a stirare una camicia in 4 minuti? Facile con le istruzioni e la figura 


so difficile. E non pensiate che il sito sia ri¬ 
volto solo ai maschietti; un capitolo è dedi¬ 
cato interamente alle donne, con problemi 
a noi sconosciuti. Come spiegare altrimenti 
la ricca trattazione su come depilarsi le 
gambe senza farsi male o su come applica¬ 
re il mascara senza esagerare? Nella stes¬ 
sa sezione c'è anche una utile guida al 
football per i princi¬ 
pianti, comoda anche 
per noi italiani che po¬ 
co conosciamo di que¬ 
sto sport. La grafica 
del sito è accattivante 
e semplice: a sinistra 
compare un indice de¬ 
gli argomenti possibili, 
a destra avrete la solu¬ 
zione al problema cer¬ 
cato Si può effettua¬ 
re una ricerca per ar¬ 
gomento o per parola 
chiave e se proprio 
non trovate quello che 
vi serve chiedete pure 
nel forum interno: i let¬ 
tori del sito contribui¬ 
scono attivamente ad 
aumentare le soluzioni 
ad ogni genere di pro¬ 
blemi. 


Gli argomenti so¬ 
no i più disparati: 
dall'igiene persona¬ 
le alla cucina, alla 
famiglia alla tecno¬ 
logia che ci circon¬ 
da. Alcune cose so¬ 
no divertenti per 
quanto sono inge¬ 
nue, e ci fanno ca¬ 
pire che è l'americano medio il target del si¬ 
to: come guidare un'automobile con il cam¬ 
bio manuale è infatti un problema ozioso 
per un europeo, ma non per uno statuni¬ 
tense. abituato al cambio automatico. Altre 
cose dedicate a chi abita oltreoceano sono 
utilissime per noi. come un completo com¬ 
pendio per convenire pesi e misure che ci 


I.cumZ Preparo for an 
Earlhquakr 



Prepararsi ad un tenemoto: una eventualità sulla quale è meglio non scherzare 


fa chiarezza tra galloni, libbre e miglia. Ma 
montare le catene sulle gomme è un affare 
che riguarda tutti, specie se si vive in città e 
si va a sciare magari una domenica l'anno, 
proprio quando nevica fitto fitto 1 Learn2- 
Com vi spiega passo dopo passo tutti i mo¬ 
vimenti di base, con figure e spiegazioni 
semplicissime. Diciamo la verità, quanti noi 
sanno cucire un bottone? E scongelare il 
freezer domestico, non è forse un'impresa 
che ci spaventa? Ma andiamo sulle cose 
ancora più semplici, quante volte avreste 
voluto stupire la vostra mamma, lasciando 
una camera perfetta, con il letto rifatto? Su 
Learn2Com tutte le istruzioni del caso, più 
qualche consiglio psicologico su come trat¬ 
tare con un genitore fuori dai gangheri, Le 
cose, quando non sono divertenti, possono 
essere terribilmente drammatiche: le istru¬ 
zioni su cosa fare in caso di terremoto ci ri¬ 
portano a problemi reali gravi che forse con 
una adeguata preparazione, che passi ma¬ 
gari proprio da una simpatica pagina Inter¬ 
net, potrebbero salvare delle vite umane 
Quello che invece capita normalmente 
all'interno delle case e che Learn2Com ri¬ 
porta sembra invece un bollettino di guerra 
riparare vetri rotti, togliere chiodi storti, ri¬ 
piantare una piantina caduta con tutto il va¬ 
so. riparare un buco del muro, tutte scoc¬ 
ciature che trovano sul sito una esauriente 
risoluzione In tempi natalizi uno dei grandi 
drammi dell'umanità è sempre stato quello 
dei regali: non solo da comprare, ma da im¬ 
pacchettare. In genere o si utilizza poca car¬ 
ta, ed il regalo rimane scoperto, o se ne 
mette troppa, ed il regalo sembra come av¬ 
volto dal piombo. Anche in questo caso è 
utile dare un occhio su Learn2Com, dove si 
imparerà ad usare la carta sufficiente e so¬ 
prattutto come fare un pacchetto decente, 
con gli angoli ''giusti" e le chiusure dritte. 
Learn2Com facilita la vita quotidiana, ed è 
sempre un piacevole passatempo da con¬ 
sultare durante le navigazioni di lavoro, ma 
un grave problema, purtroppo, non si può 
risolvere su Learn2Com: imparare l'inglese, 
essenziale per poter leggere il sito e per na¬ 
vigare su Internet in generale. 5® 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


189 










































a cura di Corrado Giustozzi 


Chipset per Socket 7 



Nell’epoca del Pentium II e 
dello slot 1 parliamo ancora 
di Socket 7. Lo facciamo 
perché siamo convinti che 
questa piattaforma abbia 
ancora parecchio da dire e 
soprattutto perché è 
finalmente possibile una 
scelta fra più proposte di 
diversi costruttori. Come 
sempre, il futuro promette 
nuovi sviluppi... 


di Luca Angelelli 


Di fatto fino a pochi mesi or sono, per 
quanto riguarda schede madri e CPU, 
Intel si trovava in una posizione di ege¬ 
monia sia per la produzione di CPU che 
di chipset per schede madri. Successi¬ 
vamente, incalzata dalla concorrenza, la 
casa americana ha deciso di dare una 
svolta decisa al mercato mettendo in 
produzione il Pentium II che, come mol¬ 
ti sanno, sfrutta una nuova connessione 
fra CPU e scheda madre, lo Slot 1. In 
pratica si è trattato di una rivoluzione 
voluta che di fatto cambia tutte le carte 
in tavola imponendo l’utilizzo di nuove 
schede madri basate su nuovi chipset. 

I costruttori di CPU concorrenti non 
hanno seguito la Intel in questa rivolu¬ 
zione finora preferendo continuare a 
sviluppare processori per il Socket 7 per 
il quale non si deve pagare nessuna 


royalty alla Intel. Il mercato quindi si è di¬ 
viso: Intel da una parte decisamente 
orientata verso processori per lo Slot 1, 
dall'altra i concorrenti, con AMD e Cyrix 
in testa, uniti ai produttori di chipset e 
decisi a sfruttare le potenzialità della 
"vecchia" connessione fino ai limiti fisici. 

Mentre la strada intrapresa da Intel è 
decisamente costosa, dovendo ammor¬ 
tizzare i costi della ricerca e messa in 
produzione di un insieme CPU chipset 
completamente nuovo, l'alternativa su 
Socket 7, impegnando uno standard esi¬ 
stente, è decisamente più economica. 
Va anche detto che le prestazioni ad og¬ 
gi del Pentium II sono superiori a quelle 
delle CPU di AMD e Cyrix sul mercato, 
ma è anche vero che la differenza non è 
cosi marcata in termini di capacità di cal¬ 
colo e sono veramente pochi i casi in cui 


il guadagno in prestazioni giustifichi l'in¬ 
vestimento necessario all'acquisto di un 
Pentium II e relativa scheda madre. Inol¬ 
tre il vantaggio è dovuto essenzialmente 
alla superiore velocità di clock del Pen¬ 
tium Il che arriva a 300 MHz Questo 
vantaggio sta per essere annullato 
daH'arrivo dell’AMD K6 3D in grado di la¬ 
vorare alla stessa frequenza e con dei 
miglioramenti interni che ne aumentano 
l'efficienza. 

Anche I produttori di chipset non 
stanno con le mani in mano ed hanno 
approfittato del varco lasciato aperto da 
Intel per presentare dei prodotti real¬ 
mente competitivi con quello che di fat¬ 
to è lo standard di mercato quanto a 
Socket 7: l’Intel 430 TX. 

In questa prova ci occupiamo in mo¬ 
do specifico del SiS 5598 e del VIA VP2 


190 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 












gna di cronaca è un'incompatibilità irri¬ 
solta fra il sistema in prova e la Creative 
AWE 64 Gold. Una certa attenzione va 
posta nell’utilizzo di configurazioni di 
memoria miste EDO SDRAM, per le 
quali è bene fare riferimento al manuale 
in dotazione. 


mettendoli a confronto con il 430 TX 
per verificarne le prestazioni e fare il 
punto della situazione ad oggi. Per bre¬ 
vità rinunciamo a chiamare i vari chipset 
con la loro sigla completa utilizzandone 
solo quella parte che ne permette l'uni¬ 
voca identificazione. 

VIA VP2/97 su 
FIC PA-2007 

VIA e un costruttore di Taiwan impe¬ 
gnato da tempo nella realizzazione di 
chipset alternativi a quelli di Intel. Già in 
passato aveva presentato un prodotto 
economico per i 486 e da tempo offre il 
VP1 dedicato a tutti i processori tipo 
Pentium In pratica questo chipset co¬ 
stituisce l'alternativa all'Intel 430 VX 
quindi è dedicato alla realizzazione di 
schede madri daH'ottimo rapporto pre- 
staziom/prezzo senza sfidare l'Intel sul 
piano delle pure prestazioni Tutto cam¬ 
bia con il VP2, destinato decisamente a 
vincere la competizione con l'Intel 430 
TX su tutti i fronti Caratteristica peculia¬ 
re del VP2 è la possibilità di utilizzare 
una cache di secondo livello di 2 Mbyte, 
quadruplicando la capacità massima 
dell'Intel 430 TX che è di 512 Kbyte. 
Secondariamente, ma egualmente im¬ 
portante, la massima quantità di RAM 





SiS 5598 su 
Chaintech 

Anche SiS è da tempo attiva nel cam¬ 
po dei chipset per PC Fra le varie pro¬ 
poste del costruttore taiwanese per 
socket 7 abbiamo scelto il 5598 un pro- 


La massima fre¬ 
quenza di clock per la 
scheda madre uffi¬ 
cialmente supportata 
è 66 MHz, ma la VIA 
dichiara la possibilità 
(non ufficiale) di lavo¬ 
rare anche a 75 MHz. 

La scheda madre 
scelta è la FIC PA 
2007, Mbyte in stan¬ 
dard Baby AT dotata 
di 1 Mbyte di cache 
sincrona. La FIC 
quindi non ha sfrutta¬ 
to al massimo la pos¬ 
sibilità del VP2 di 
montare fino a 2 
MBbyte di cache di 
primo livello Consi¬ 
derando che le pre¬ 
stazioni del sistema 
non aumentano li¬ 
nearmente con la 
quantità di memoria 
a disposizione, que¬ 
sta scelta lascia un 
poco perplessi, d'al¬ 
tro canto ad oggi sul mercato non esi¬ 
stono schede madri con una dimensio¬ 
ne della cache LI superiore. 

Dal punto di vista operativo l'installa¬ 
zione della Mbyte non presenta proble¬ 
mi. L'unica accortezza è quella di instal¬ 
lare i driver per il controller IDE integra¬ 
to che non è presente fra quelli previsti 
da Windows 95. Assieme ai driver vie¬ 
ne fornita una patch per Windows 95 al¬ 
lo scopo di aggiornare il sistema è per¬ 
mettendo il completo sfruttamento 
dell 'ACPI, Advanced Configuration 
Power Interface: la gestione avanzata 
dei consumi elettrici del sistema. 

Nell'uso normale la scheda si com¬ 
porta decisamente bene, unica nota de- 


5SDA 


utilizzabile in modalità cache e di 512 
Mbyte contro i 64 del 430 TX. Questi 
sono i vantaggi sostanziali del VP2/97 
sull'Intel 430 TX, Per il resto i due chi¬ 
pset si equivalgono integrando il con¬ 
troller per l'USB, il controller EIDE che 
supporta l’Ultra DMA ... 

















































dotto che integra nel 
chipset anche una 
scheda VGA e che vie¬ 
ne impiegato su sche¬ 
de madri decisamente 
economiche. La SiS 
produce anche altri chi¬ 
pset per Socket 7 fra 
cui il 5582, dalle stes¬ 
se caratteristiche del 
5598 ma privo della 
VGA. Pur se decisa¬ 
mente economico il 
SiS 5598 è in grado di 
confrontarsi ad armi 
pari con l'Intel 430 TX: 
la cache di primo livel¬ 
lo è di 512 Kbyte ed è 
possibile utilizzare fino a 128 Mbyte di 
RAM in modalità cache. Inoltre sono 
integrati nel chipset sia un controller 
EIDE in grado di supportare l'Ultra 
DMA mode 2 che il controller USB. 

La casa madre dichiara ufficialmente 
la possibilità di lavorare a 75 MHz di 
clock e quindi l'ufficiale compatibilità 
con i Cyrix 6X86MX che funzionano 
moltiplicando questa frequenza base 
per 2, 2,5 o 3. 

Come implementazione concreta del 
5598 abbiamo scelto la motherboard 
Chaintech 5SDA, con VGA integrata e 
512 Kbyte di cache sincrona, in forma¬ 
to baby AT La scheda è molto compat¬ 
ta grazie soprattutto al fatto che il chi¬ 
pset è composto da un solo integrato. 

La 5SDA è in grado di operare fino a 
83 MHz con il bus PCI funzionante ad 
una frequenza indipendente da quella 
del sistema (modalità asincrona). 

Operativamente la scheda si è com¬ 


portata bene grazie fra l'altro alla do¬ 
cumentazione completissima e ai dri¬ 
ver di sistema contenuti in un CD¬ 
ROM. La 5SDA può essere connessa 
sia ad un alimentatore Baby At sia 
ATX. 


Intel 430 TX su 
ECS P5TA-X 

Il 430 TX è l'ultimo 
chip di Intel dedicato a 
schede madri per So¬ 
cket 7, ultimo temporal¬ 
mente e ultimo in sen¬ 
so assoluto in quanto 
destinato a non avere 
un successore. Di fatto 
costituisce uno stan¬ 
dard di mercato ed è 
utilizzato sulla maggio¬ 
ranza delle schede ma¬ 
dri per CPU Pentium e 
similari. Proprio la sua 
diffusione rappresenta una sicurezza 
per l'utilizzatore quanto a compatibilità 
visto che tutto ciò che deve avere a 
che fare con un PC, hardware e 
software, e stato provato con una 
scheda basata su questo chipset D'al¬ 
tro canto il 430 TX rappresenta per al¬ 
cuni aspetti una semplificazione ri¬ 
spetto al progenitore 430 HX che, ad 
esempio, permetteva la realizzazione 
di motherboard multiprocessore e 
l’uso di una quantità di RAM in moda¬ 
lità cache superiore a 64 Mbyte. La 
puntualizzazione ricorrente di questo 
aspetto va spiegata il 430 TX è in gra¬ 
do di utilizzare fino a 256 MB di RAM. 
Oltre il limite dei 64 Mbyte le presta¬ 
zioni, quanto ad accesso alla memoria, 
diminuiscono perché cambia la moda¬ 
lità con cui la RAM viene gestita. Pur¬ 
troppo le applicazioni e i sistemi ope¬ 
rativi attuali richiedono quantità di me¬ 
moria sempre piu alte e 64 Mbyte non 


Ergo Krono 200 MMX 


a macchina con la quale abbiamo effettuato le prove ci é 
stata fornita dalla Ergo Italia II sistema, basato sulla motherboard 
ECS P5TX-A utilizza un Processore Pentium 200 MMX. 32 Mbyte 
di SDRAM lOns, HD IBM 4.2 Gbyte, VGA S3 Virge 2Mbyte, case 
tower ATX, controller SCSI Adaptec 2940UW. scheda audio AWE 
64 Gold. CD ROM SCSI Plextor 12/20x 
La stessa Ergo ci ha fornito la scheda Chaintech 5SDA che e 
stata utilizzata disabilitando la VGA integrata per ovvie ragioni di 
uniformità. La presenza del controller SCSI non era necessaria per 
lo svolgimento delle prove, ma ci ha permesso di verificare il fun¬ 
zionamento di sistema un poco più complesso dell'ordinario an¬ 
che con frequenze di clock superiori a 66 MHz A 75 MHz il siste¬ 
ma è stabile e ben funzionante con tutte le schede in prova, men¬ 
tre a 83 MHz. raggiunti con la 5SDA. è necessario passare alla 
modalità asincrona e ridurre i tempi di accesso alla RAM per otte¬ 
nere un funzionamento stabile. 

Ergo Italia Spa, 

Via della Nocetta 109, 00164 Roma 
Tel (06) 66140630 Fax (06) 66140130 
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192 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 




































Tabella comparativa prestazioni chipset 

| VIA VP2/97 

SiS 5598 

Intel 430 TX 

RAM max 

512 MB 

256 MB 

256 MB 

Cachable area 

512 MB 

128 MB 

64 MB 

L2 cache 

512 kB 

512 kB 

512 kB 

FP 

Si 

Si 

Si 

EDO 

Si 

Si 

Si 

SDRAM 

Si 

Si 

Si 

ECC 

SI 

No 

No 

ACPI 

Si 

Si 

Si 

Ultra DMA 

Si 

Si 

Si 

USB 

Si 

Si 

Si 

Linear Burst 

Si 

Si 

No 

6X86MX (75 MHz) 

Si 

Si 

Non uff 

N di integrati 

4 

1 

2 


Le differenze tecniche fra i chioset di VIA e SiS rispetto all'Intel sono concentrate nella suoenore Quantità 
di RAM gestita m modalità cache, nella possibilità di funzionare a freQuenze superiori a 66 MHz e nella im¬ 
plementazione del linear Purst per un miglior sfruttamento delle CPU AMD e Cyrix. Inoltre il Via è in grado 
di utilizzare una cache Li da2 Mbyte 


appaiono più come un valore tanto 
elevato e dedicato ad potenti server. 

Il 430 TX implementa sia il controller 
EIDE con modalità Ultra DMA sia il 
controller USB. 

La ECS P5TA-X è una scheda madre 
ATX dotata di 512 Kbyte di cache sin¬ 
crona di secondo livello Per scelta del 
costruttore la scheda può utilizzare so¬ 
lo moduli DIMM da 168 pin mancando 
completamente i connettori per le 
SIMM, presenti invece sulle altre 
schede madri in prova e su molte 
motherboard che utilizzano il 430 TX. 

Ufficialmente i chipset della Intel 
non sono abilitati a funzionare con fre¬ 
quenze di clock superiori a 66 MHz Di 
fatto sul mercato da tempo esistono 
schede madri che riescono a funziona¬ 
re a 75 MHz (ed anche a 83 MHz), 
rendendo possibile l'utilizzo dei pro¬ 
cessori Cyrix/IBM 6x86 che necessita¬ 
no di questa frequenza base per rag¬ 
giungere le massime prestazioni. An¬ 
che la ECS P5TX-A è in grado di fun¬ 
zionare a 75 MHz (ma non a 83) e 
quindi è in grado di operare con i 
6X86MX più prestanti. A tal proposito 
va detto che queste frequenze di 
clock sono effettivamente accessibili a 
patto di disporre di RAM, EDO o 
SDRAM, di ottima qualità, qualità da 
estendere anche alle altre schede di 
un sistema portato a lavorare al di so¬ 
pra del limite ufficialmente considera¬ 
to come massimo. 

Essendo basata su di un chipset 
"standard" la ECS P5TX-A non pone 
alcun problema nell'uso "sul campo". 


Prestazioni 

Per quantificare le differenze fra le 
varie schede madri in prova e quindi, 
indirettamente, le prestazioni dei di¬ 
versi chipset abbiamo montato sulle 


vane schede la stessa componentisti¬ 
ca e sottoposto il sistema ottenuto al 
medesimo ciclo di prove. 

Come test abbiamo utilizzato gli In¬ 
tel Media Bench, l'indice di prestazio¬ 
ni delle Norton Utilities per Windows 
95 e due programmi reali. Macrome¬ 
dia Art Director e Adobe Photoshop 
4. In realtà abbiamo utilizzato anche 
la Suite di MC. ma abbiamo rinuncia¬ 
to a pubblicarne i grafici relativi in 
quanto tutte le schede madri portava¬ 
no a prestazioni praticamente coinci¬ 
denti Questo risultato è dovuto al 
fatto che la nostra suite Suite eviden¬ 
zia esclusivamente le prestazioni del¬ 
la sola CPU, informazione non so¬ 


stanziale in questo caso se non per 
confermare la compatibilità fra pro¬ 
cessore e chipset. Considerando che 
l'Intel 430 TX è di fatto lo standard e 
il riferimento di mercato abbiamo de¬ 
ciso di normalizzare i risultati ottenuti 
rispetto a quest'ultimo. In questo 
modo è molto semplice e diretto ap¬ 
prezzare le differenze delle schede 
"concorrenti". 

Osservando i quattro grafici si rile¬ 
va come la FIC PA-2007 sia pratica¬ 
mente equivalente alla ECS P5TX-A, 
con leggerissime differenze ora a fa¬ 
vore dell'una ora a favore dell'altra in 
tutti i test Diverso è il comportamen¬ 
to della Chaintech 5SA, peggiore del 



Intel Media Benchmark Le schede FIC ed ECS sostanzialmente si eauivalgo- 
no Resta appena indietro la Chaintech soprattutto per il risultato conseguito 
nella riproduzione del video MPEG Le differenze sono comunque contenute 
Il riferimento unitario 6 la prestazione della scheda con chipset Intel 


Indice di prestazione di Norton Utilities per Windows 95 In Questo caso abbia¬ 
mo deciso di riportare i valori misurali in modo che si possa confrontarli con 
quelli ricavati sul proprio sistema . Prestazioni assolutamente vicine fra loro con 
l'ECS fanalino di coda 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


193 








































































M«cfom«dM Art Ov*clor 



Cow 




Alle prese con un animazione per Macromedia Art Director resta leggermente 
indietro la Chamtech mentre ECS e PIC si equivalgono Anche in Questo caso 
come riferimento unitario è stata presa la scheda di ECS 



•v 


/ / 
/ y y 


Con Adobe Photoshop ha la meglio la Chamtech. ma va detto che le differen¬ 
ze sono contenutissime tanto che abbiamo ripetuto il test più volte per essere 
sicuri dei risultati Durante l'impiego normale non e possibile apprezzare le dif¬ 
ferenze fra luna e l'altra scheda madre 


riferimento nella prova con l'Intel Me¬ 
dia Benchmark e con Macromedia Art 
Director, ma migliore nei test esegui¬ 
ti con Adobe Photoshop e con il Sy- 
sinfo dell Norton Utilities 2 

Possiamo a questo punto fare alcune 
considerazioni. Grossomodo le tre 
schede provate portano a risultati molto 
vicini fra loro tanto che nell'uso normale 
è praticamente impossibile, con normali 
applicazioni, distinguere l'una dall'altra 
sia quanto a prestazioni sia quanto a 
compatibilità. 

L'aumento della cache da 512 Kbyte 


a 1 Mbyte non comporta grandi vantag¬ 
gi sotto Windows 95 se non alle prese 
con tipi di elaborazione particolari ed an¬ 
che in questo caso il guadagno non è 
proporzionale all'incremento della me¬ 
moria tampone. Vantaggi più sensibili si 
potrebbero avere portando la dimensio¬ 
ne della cache di primo livello al massi¬ 
mo consentito del chipset, ovvero a 2 
Mbyte. 

Il parametro di scelta finale, stante 
l'equivalenza sostanziale, potrebbe es¬ 
sere il costo di acquisto in negozio deci¬ 
samente favorevole alla Chamtech. 


La scheda madre FIC PA-2007 ci è stata 
inviata dalla Data Pool. Per il suo utilizzo 
nel sistema è stato necessario sostituire 
l'alimentatore ATX con uno Baby AT. I 
prodotti distribuiti da Data Pool sono di¬ 
sponibili nei negozi della catena CM Com¬ 
puter Market. 

Data Pool - L.go Del Carretto, 28 - 00040 
Roma - Fax 06/72989255 
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Il futuro 

Cosa ci aspetta domani? Essenzial¬ 
mente l'implementazione dell'AGP su 
schede madri per Socket 7. Il nuovo 
bus per la connessione della scheda vi¬ 
deo al sistema.sviluppato e implemen¬ 
tato da Intel per prima sull' 440 LX 
(chipset per Pentium II), sara reso di¬ 
sponibile anche per sistemi basati su 
CPU classe Pentium. SiS e VIA sono 
già pronti rispettivamente con il 5591 e 
con il VP3 II passo successivo sarà 
quello di portare la frequenza di clock 
delle schede madri a 100 MHz con be¬ 
nefici sostanziali per le prestazioni di 
tutto il sistema In questo senso si 
stanno muovendo tutti i costruttori, In¬ 
tel in testa per quanto riguarda i chi¬ 
pset per Slot 1, seguita da Opti, ALI, 
AMD, Via, SiS per quanto riguarda sia 
il Socket 7 sia lo Slot 1. 

Le novità andranno rincorrendosi nel 
corso del 1998 con uno scontro ancora 
più vivace fra Intel e concorrenti La 
guerra in corso, volta a spezzare l’ege¬ 
monia di Intel, è destinata a svolgersi a 
tutto campo con la speranza, per i con¬ 
sumatori finali, di un sostanziale conte¬ 
nimento dei costi. 


Kg 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


Chi p set p er Slot 1 

I primo chipset ad essere adoperato su schede madri destinate ad accogliere il 
Pentium II è stato l'Intel 440 FX già utilizzato per il Pentium Pro. In seguito la casa ameri¬ 
cana ha introdotto il 440 LX il cui vantaggio sostanziale sul precedente modello è quello di 
implementate l'AGP. Advanced Graphic Port. un bus dedicato alla scheda video caratteriz¬ 
zato da una frequenza di funzionamento di 66 MHz. In questo modo la Intel cerca di limi¬ 
tare il collo di bottiglia che viene a crearsi fra CPU. che funziona oramai a 300 MHz. siste¬ 
ma, bloccato da tempo a 66 MHz. e bus PCI la cui frequenza di esercizio è pari alla metà 
di quella della scheda madre (tipicamente 66/2=33 MHz). 

Il problema dovrebbe essere considerevolmente ridotto dal prossimo chipset di Intel, il 
440 BX. che porta la frequenza di funzionamento della scheda madre a 100 MHz. Questo 
passo da un lato permetterà la riduzione del collo di bottiglia citato sopra, dall'altro per¬ 
metterà l'avvento di nuove CPU con frequenze di lavoro più alte di quelli attuali ottenute 
con gli stessi valori di moltiplicatore in uso oggi. 

L'arrivo del 440 BX e imminente tanto da rendere la vita del giovine 440 LX veramente 
ridotta. Probabilmente questo continuo susseguirsi di novità in casa Intel è dovuto oltre 
che alla ricerca di sempre migliori prestazioni anche dall'incalzare della concorrenza. 

SiS, VIA e ALI hanno già realizzato i loro chipset per Slot 1 La prima ha pronto il 5602, 
dotato di VGA integrata, ed il 5601 fornito di AGP. per il 5602 la massima frequenza di la¬ 
voro della scheda madre é di 66 MHz. nulla si sa invece sul clock di sistema nel secondo. 
La VIA ha presentato l'Apollo P6/97, praticamente concorrente dell'Intel 440 FX La ALI, 
impegnata anche sul fronte Socket 7 con l'Aladdin V. con il suo Aladdm-Pro punta decisa¬ 
mente in alto implementando subito l'AGP, ma lasciando per ora il clock di sistema a 66 
MHz. 

Sul fronte dello Slot 1 dunque la concorrenza e decisamente aperta anche la situazione 
di mercato e la tecnologia raggiunta pongono Intel in una posizione assolutamente premi¬ 
nente. L.A. 


194 

































ABBIAMO CREATO UN MOSTRO 


PRESARIO SERIE 4500 

L'operazione é riuscita. Adesso passerai 
qualche notte insonne prima di abituarti al¬ 
l'idea di vivere sotto lo stesso tetto con lui. 
E mostruoso: perfetta qualità dell'immagi¬ 
ne, filmali ad altissima definizione, suoni 
da mega hi-fi, accesso ad Internet imme¬ 
diato. Tutto questo ti farà rimanere incolla¬ 
to al video con gli occhi e le orecchie spa¬ 


lancate e quando finalmente riuscirai od 
addormentarti, lo sognerai. E al mattino 
il tuo primo desiderio sarà di accenderlo. 
Il mondo multimediale sarà la tua nuova 
dimensione. È un'esperienza che vale un 
tesoro, mo tu la pagherai molto meno. 

• Audio Dolby Digital Surround con alto- 
parlanti JBL PRO a sistema 3D Virtual 
Thealer' integralo. 

• Video grafica accelerata a 64 bit con 


Direct3D™; ployer per filmati MPEG 2. 

• Pulsante Internet EASV ACCESS. 

• Processore Pentium con tecnologia 
MMX™ a 200 o 233 MHz. 

In più, per essere sempre al tuo fianco, 
il Centro Supporto Clienti Prodotti Pre¬ 
sario è a disposizione per risolvere 
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Il logo Intel Inside e Pentium sono morchi registrati « MMX v è un marchio di Intel Corporation Compaq Provano"' o un marchio registrato di 
Compaq Computer Corporation I nomi dei prodotti menxionoti possono Olierò marchi o marchi registrati delle rispettive società 









All'insegna del "made in Italy" quelle che seguono sono le prove individuali 
di cinque sistemi (un Pentium MMX e un AMD-K6, entrambi a 233 MHz, e tre 
Pentium II a 300 MHz) ciascuno con il suo specifico ambito applicativo. 
Il primo dei sistemi in prova, uno Jepssen VAS basato su Pentium 233 MMX, 
è caratterizzato da una serie di soluzioni d'automazione e controllo con le quali, 
grazie ad una serie di schede dedicate, può trasformarsi in un videocitofono o un 
videotelefono, può accendere e spegnere ogni genere di dispositivo e svolgere 
altre attività di comunicazione, facendo tutto ciò sia manualmente che 
vocalmente o per mezzo di un controllo temporizzato. 

Il secondo sistema da 233 MHz è un Pegaso Team Aktarus dotato di AMD K6 che, 
con 64 Mbyte di RAM e scheda audio SoundBlaster AWE64, si propone come il 
sistema più veloce di quelli ancora assemblati su schede (e con CPU) da "Socket 
7". Caratteristica principale dell'Aktarus è la possibilità di uscire, oltre che in 
VGA, anche con segnali PAL e quindi poter sia videoregistrare che vedere (su 

qualsiasi TV color) il desktop di Windows. 
Diversificate sono anche le proposte basate sui tre Pentium II in prova. 

Il primo di questi, il PC Union PRO, si propone come la prima, interessantissima 
soluzione per la produzione personale su Pentium II. Dalla sua, oltre a 
prestazioni ad alto livello ed ottimo prezzo, ci sono le novità rappresentate 
dalla scheda madre Intel con chip audio on-board e dalla componente grafica 
servita dalla prima implementazione AGP della Matrox Millennium II. 

Il secondo sistema in prova basato su Pentium II, 



>rr_] 






















































"made in Iloly" 

di RAM, CD-ROM 24x, velocissimo hard disk SCSI e scheda grafica Number Nine 
Revolution 3D, si dimostra pronto sia per il mercato dei server di rete che per le 
produzioni professionali spiccatamente d'ambito CAD/CAM, offrendo 
caratteristiche di massima affidabilità. 

Ultimo, ma non ultimo, il Pentium II XSAV di Micro&Mega, è a sua volta un au¬ 
tentico mostro di potenza. Dotato di ogni massimo tecnologico (hard disk 
Ultra Wide SCSI IBM da 9 Gbyte, 64 Mbyte di RAM, Backup System su DAT, 
unità floppy LS-120, CD-Recorder Philips ed una scheda audio AWE 64 "solo di 
servizio"...) XSAV è una workstation professionale che può spaziare in tutti gli 
ambiti applicativi senza alcuna limitazione. 

































































di Massimo Novelli 




Pegaso Team | 
Aktarus PK 233 


Costruire la macchi¬ 
na più potente, e poi darla in pasto 
all'utenza a prezzi stracciati (con o sen¬ 
za curarsi delle ripercussioni sul merca¬ 
to) sembra ormai lo sport "informatico" 
nazionale Frequenze CPU di 300 MHz, 
estensioni MMX, cache a piu livelli, 
Socket 7 o Slot 2 che dir si voglia, AGP 
o PCI, la scelta è piuttosto varia e, per 
l'utenza alle prime armi, anche piuttosto 
difficile 

E siamo ad uno dei soliti dilemmi già 
ampiamente discussi in lungo e in lar¬ 
go, senza apparente soluzione: per es¬ 
sere abbastanza concorrenziali, sono le 
case produttrici di CPU ad immettere 
sul mercato processori sempre piu ve¬ 



loci per venire incontro ai programmi 
applicativi sempre più famelici odierni 
di risorse, o sono le software house a 
concedersi il lusso di scrivere "anoma¬ 
lie" informatiche cosi enormi e podero¬ 
se (vi ricordate gli applicativi di qualche 
anno fa?), contando sul fatto che una 
CPU aggiornata sarà comunque in gra¬ 
do di eseguirli con velocità? Sicuramen¬ 
te la verità è a metà strada, ma I' "affai¬ 
re" è ancora ben lungi dall'essere risol¬ 
to. E se i grandi nomi dell’hardware 
mondiale hanno già intrapreso la strada 
delle prestazioni a tutti i costi, ben ven¬ 
gano allora i famosi e spesso bistrattati 
"assemblatori", categoria di appassio¬ 
nati imprenditori informatici che posso¬ 


no. a costo ridotto, equilibrare molto be¬ 
ne le risorse di una macchina, per una 
clientela anche alle prime armi, magari 
privilegiando di volta in volta l'aspetto 
economico di una configurazione oppu¬ 
re quello delle prestazioni. 

In queste pagine vi presentiamo un 
esempio da una giovane casa italiana, la 
Pegaso Team, che risponde al nome 
di Aktarus PK 233. 

La macchina giunta in redazione è ba¬ 
sata su CPU AMD K6 233 MHz (con le 
estensioni MMX); parlare della AMD, 
forse la più seria concorrente allo stra¬ 
potere Intel, ci sembra doveroso, per ri¬ 
levare gli sforzi che questa (relativa¬ 
mente) piccola casa sta da tempo por- 


198 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 






















Pegaso Team Aktarus PK 233 


Pegaso 

Team Aktarus PK 233 

_ 

Produttore: 

Pegaso Team s.n.c. 

Via S Remo 3 
20098 Milano 
Tel 02/98241666 

Prezzi UVA esclusa) 

Aktarus PK 233 L 2 998 000 

Monitor NEC M700 L. 1 .220.000 


tando avanti nello sviluppo tecnologico 
dei suoi prodotti La CPU in questione, 
godendo di una compatibilità pressoché 
totale con tutto ciò che gira su piat¬ 
taforma Intel, è un processore in stan¬ 
dard Socket 7 a 233 MHz con architet¬ 
tura superscalare RISC86, bus esterno 
a 64 bit, pipeline a 66 MHz, cache di 
primo livello 32+32 KB, dotato delle fa¬ 
mose (ed in qualche caso famigerate) 
estensioni MMX, che possono velociz¬ 
zare molti aspetti multimediali di appli¬ 
cativi dedicati. 

Il suo prezzo, poi, senza che ciò coin¬ 
volga in alcun modo le prestazioni, è 
ogg'ettivamente più basso del suo con¬ 
corrente Intel, e laddove si voglia in 
qualche modo risparmiare qualcosa sul 
prezzo finale è una scelta spesso adot¬ 
tata dagli assemblatori in genere 

Una breve, ma non sommaria, descri¬ 
zione dell'Aktarus PK 233 ci fa subito 
capire che l'unità non è proprio nella ca¬ 
tegoria "entry level", ma piuttosto una 



Il frontale della macchina, con il pennellino scorreva 
le appena rimosso, in allo il DVD-ROM Toshiba ed 
m basso 'I floppy drive, cui segue la fascia dei led di 
indicazione tnascosta! II cabinet e molto compatto 


Il retro dell'unita e comprensivo dei canonici con¬ 
nettori. e la loro disposizione è standard. 


macchina ampie capacità di calcolo e 
dalla multimedialità spiccata; stiamo 
parlando di un PC con 64 MB di RAM, 
un HD Quantum Fireball ST da 6,5 GB 
UDMA, una scheda video ATI 3D Pro 
Turbo PC2TV con 8 MB di SGRAM, un 
DVD-ROM Toshiba SD-M1002. una 
SoundBlaster AWE 64 PnP. un monitor. 


opzionale, un NEC MultiSync M700 
multimediale. 

A completare la dotazione il classico 
mouse Logitech, nella versione Pilot 
Plus tre tasti, una tastiera Win95 Ortek 
e una coppia di casse preamplificate da 
120 watt bass reflex con alimentazione 
autonoma, oltre alla documentazione 



In primo piano la buona fattura della tastiera in dotazione all'Aktarus. una Ortek. dalla digitazione abbastanza soffice 




MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


199 








































































Pegaso Team Aktarus PK 233 



hardware e software e l'immancabile 
Windows 95 OSR 2.0. 


ta o la ostruzione di schede 

Il frontale, abbastanza anonimo se 
non fosse per il pannellino scorrevole, ci 
offre due scomparti per periferiche da 5 
pollici (CD-ROM, masterizzatori, unità di 
backup, ecc.) più altri due sottostanti da 
3,5" mentre sulla fascia scura a metà 
cabinet sono presenti i led di indicazione 
HD e Power On e a destra l'interruttore 
di accensione (di una certa apparente 
fragilità) per finire ancora più in basso 
con un piccolo foro a scomparsa, che 
permette il reset della macchina. 

Il retro invece è caratterizzato nella 
parte alta dalla sezione alimentatrice, 
con l'uscita del ventilatore e la presa per 
il cavo elettrico, e nella parte centrale 
ospita gli ingressi e le uscite, delle por¬ 
te seriali, la parallela, la tastiera, e delle 
schede inserite. 


All'interno 

Appena aperto, l'Aktarus ci offre una 
vista d'insieme abbastanza panoramica, 
nel senso che I' accessibilità non pre¬ 
senta problemi ed al di là del telaio, di ti¬ 
po comune, le manovre di inserimento 
nei drive bay e di aggiornamento della 
componentistica hardware sono molto 


agevoli; anche se ci sono solo quattro 
vani (due da 5" e due da 3,5") l’inseri¬ 
mento dei device, facendoli slittare sui 
binari, è alla portata di tutti, cosi come lo 
spazio a disposizione intorno all'alimen¬ 
tatore ci consente di connettere cavet- 
teria e fili vari in modo semplice. Anche 
l'inserimento delle schede non presenta 
difficoltà, nemmeno nel caso (invero or¬ 
mai raro) di schede ISA “full-lenght". 


All’esterno 


L’hardware di base 


L'Aktarus è contenuto in un solido ca¬ 
binet mimtower (conforme alle normati¬ 
ve CE) dotato sul frontale di un como¬ 
do, anche se vezzoso, pannellino scor¬ 
revole a protezione dei device presenti 
(nel caso in esame il DVD ed il floppy 
drive). Il suo scopo, peraltro senza un 
vero bloccaggio anti-intrusione, oltre a 
quello di scoraggiare i meno esperti a 
"vedere" quello che si sta facendo (o a 
inserire floppy non autorizzati) soprattut¬ 
to dovrebbe venir visto come una effi¬ 
ciente e comoda protezione antipolvere. 
Dicevamo della solidità del cabinet, il 
suo peso ne evidenzia le caratteristiche, 
confermate anche non appena si apre la 
macchina. Tolte le sei viti esterne, e ri¬ 
mosso il coperchio di protezione, l'inter¬ 
no ci appare subito molto ben architetta¬ 
to, con un buon telaio portante, con i pe¬ 
si (l'alimentatore) e la scheda madre, 
nonché i drive bay, razionalmente divisi, 
e anche se sembra angusto lo spazio a 
disposizione ci si può tranquillamente la¬ 
vorare, per la manutenzione o I’ aggiun- 


Dopo la doverosa visita all'interno 
dell'Aktarus, passiamo ad analizzarne le 
caratteristiche, ad iniziare dalla scheda 
madre, una Shuttle Spacewalker HOT 
569 che, al di là della prosopopea pre¬ 
senta una ottima fattura unita al chipset 
Intel 430 TX Tale chipset, basato sul 
System Controller 82439TX e 
sull’82371 AB PCI I/O ISA/IDE Accelera- 
tor, anche se non aggiornatissimo, è in 
grado di supportare I/O da HD in Ultra 
DMA (quasi alla stessa velocità di uno 
SCSI), può gestire RAM SDRAM con 
migliore larghezza di banda (che posso¬ 
no convivere con memorie di tipo 
EDO), ottimizzazione per CPU di tipo 
MMX, altrettanto nel "concurrent multi- 
master PCI", per devi- 
ce multimediali che ri¬ 
chiedono grandi risor¬ 
se, efficiente architettu¬ 
ra "Dynamic Power 
Management" e sup¬ 
porto ACPI, nonché 
USB. 

Tornando alla 

motherboard (in stan¬ 
dard AT), essa è in gra¬ 
do di supportare CPU 
Pentium da 75 a 233 
MHz (MMX). AMD K5 
e K6 (da 75 a 233 
MHz). Cyrix 6x86 e 
6x86MX fino a 200 
MHz, ha una cache me- 
mory di 512 KB. me¬ 
moria a bordo fino a 
256 MB con supporto 
di varie tipologie 
(SIMM, DIMM, EDO, 
Fast Page DRAM e 
SDRAM) ed è dotata di 
Flash BIOS Award 
(4.51 PG). Per quanto ri¬ 
guarda la gestione delle 
periferiche, la scheda 
madre è in grado di 
controllare 1 floppy dri¬ 
ve, 2 porte seriali 
(16550 fast UART), una 
parallela (ECP, EPP), 
una USB, una pòrta 


200 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 





















Pegaso Team Aktarus PK 233 



mouse PS/2 ed una IrDA TX/RX. Per le 
memorie di massa, poi, ha a bordo 2 
porte IDE PCI Bus Master (fino a 4 devi¬ 
ce), nelle modalità PIO 3 e 4 (fino a 17 
MB/sec) e l'UltraDMA sincrono fino a 
33 MB/sec, con quattro slot PCI e 3 
ISA. 

L’Aktarus PK 233, dicevamo, viene 
dotato di base di 64 MB di DIMM RAM 
(e ci sembra una buona dotazione), 
edaltrettanto buona ci sembra la scelta 
della memoria di massa (leggi hard di¬ 
sk): Quantum Fireball ST da 6,5 GB do¬ 
tato di interfaccia Ultra ATA, e capace di 
flussi fino a 33 MB/sec. Anche se la ve¬ 
locità di rotazione è di soli 5400 giri/min, 
i tempi di accesso rimangono intorno ai 
10 msec; il disco è costruito con testine 
MR ed ha una delle più alte densità dati 
per piatto (circa 1,6 MB ognuno), oltre a 
supportare le nuove modalità diagnosti¬ 
che S.M.A.R.T. (Self-Monitoring, Analy- 
sis, and Reporting Technology), che 
provvedono ad avvisare l'utente dell'Im¬ 
minenza di perdita dati per guasto o per 
surriscaldamento, a patto che il resto 
del sistema ascolti la segnalazione. 

Continuando nella vista all'interno 
dell'Aktarus, non pottremo tralasciare la 
SoundBlaster AWE 64 Value PnP, sche¬ 
da audio talmente conosciuta da non 
venir più nemmeno considerata come 
add-on, nelle normali dotazioni multime¬ 
diali di una macchina d’oggigiorno, 
mentre ci sembra invece da sottolinea¬ 
re la SVGA scelta: una ATI 3D Pro Tur¬ 
bo PC2TV, scheda grafica a 64 bit parti¬ 
colarmente indicata per ottenere le 
massime prestazioni in ambito 2D e 3D, 
ossia nella produttività e negli applicativi 
ludici. 

Dotata di 8 MB di SGRAM, cioè 
espansa al massimo, essa consente di 
visualizzare fino a 1600x1200 con 64k 
colori e refresh di 75 Hz, con prestazio¬ 
ni simili in 3D. In aggiunta alle connes¬ 
sioni standard per il monitor VGA la 
scheda dispone anche di due ulteriori 
prese tramite le quali è possibile utiliz¬ 
zare periferiche televisive (segnale vi¬ 
deo composito e S-VHS), nel senso che 
saremo in grado di inviare il segnale 
VGA anche ad un comune televisore, 
per godere degli applicativi magari su 
grande schermo, con una qualità di fon¬ 
do abbastanza buona. Le performance 
della 3D Pro Turbo sono di ottimo livel¬ 
lo, le sue caratteristiche di immediato 
utilizzo, e la possibilità di gestire anche 
un comune TV ci sembra una scelta az¬ 
zeccata. 

E nel continuare l'analisi delle scelte 
operate nell'Aktarus PK 233 ci imbattia¬ 
mo nella componente CD-ROM, in ve¬ 
rità un DVD-ROM (Toshiba DVD-ROM 
SD-M1002), device ormai quasi d'obbli- 


go in una configurazione di livello. IIDS- 
M1002, è una delle prime realizzazioni 
Toshiba in standard ATAPI e offre pre¬ 
stazioni di tutto rispetto, come la velo¬ 
cità fino a 8x per l'aspetto CD-ROM. un 
tempo di accesso dai 130 ai 200 msec, 
flussi di 1350 KB/sec in DVD e 1200 
KB/sec in modalità CD, in conformità al¬ 
le specifiche MPC 3, possibilità di lavo¬ 
rare in PIO mode 3 fino a 11 MB/sec ed 
in DMA fino a 8,3 MB/sec, nonché ov¬ 
viamente di leggere i formati a lui dedi¬ 
cati (nel rispetto delle specifiche del 
materiale audio/video DVD). Sfortunata¬ 
mente, però, in dotazione al DVD non 
era presente alcuna scheda di decodifi¬ 
ca audio/video (che in una dotazione 
standard è un requisito pressoché irri¬ 
nunciabile, a meno che non si adotti 
una soluzione software, la qual cosa do¬ 
vrebbe essere gestita da una unità PC 
molto più potente), ragion per cui il suo 
utilizzo sarà circoscritto alia lettura dei 
comuni CD, nei vari formati supportati 
Sorvolando sulla tastiera, una Ortek di 
comune qualità ma con un tocco abba¬ 
stanza soffice, parlare del monitor, un 
NEC MultiSync M700, ci permette di in¬ 
quadrare meglio il target a cui vorrebbe 
rivolgersi l’Aktarus PK 233. Si tratta di 
uno dei più quotati monitor sul mercato, 
che al di là della sua bontà offre delle 
feature multimediali, ospitando una 
coppia di altoparlanti coassiali di buona 
qualità ed un microfono dinamico omni¬ 


direzionale sul frontale. 

Dotato di mask pitch da 0,25 (uno 
dei migliori della categoria), la sua defi¬ 
nizione è semplicemente nitidissima 
(merito della nuova tecnologia adottata 
nel CRT detta CromaClear, che consen¬ 
te di combinare le migliori caratteristi¬ 
che dei tubi trio-dot con quelli con aper¬ 
tura a griglia) ed è dotato di messaggi- 
stica "On Screen Manager" di alto livel¬ 
lo. Tutti i parametri essenziali e quelli 
secondari potranno essere messi a 
punto semplicemente con i tasti pre¬ 
senti sul frontale: le regolazioni possibili 
vanno dalla temperatura del colore al 
controllo dinamico dello schermo, dalle 
proporzioni delle dimensioni a 13 diffe¬ 
renti impostazioni d'immagine, agli ag¬ 
giustamenti geometrici 

Conclusioni 

La Pegaso Team, pur nella sua ancor 
giovane attività, ci sembra abbia centra¬ 
to la concezione di "computer su misu¬ 
ra" menzionata all’inizio di queste pagi¬ 
ne. L'equilibrio delle componenti è buo¬ 
no, il prezzo finale dell'Aktarus PK 233 
ci è parso corretto: anche il fatto che il 
DVD-ROM in dotazione dovrà essere 
dotato di una scheda di decodifica ade¬ 
guata, con un modico aumento di costo 
sul prezzo finale, non intacca la buona 
realizzazione fin qui analizzata. MS 


MCmicrocomputer n, 180 - gennaio 1998 


201 



di Massimo Novelli 




Italiana Tecnologie 


CS Giove Revolution 300 II 


Dalla fine dello scor¬ 
so anno, e la cosa proseguirà sicura¬ 
mente anche per buona parte del ’98, 
stiamo assistendo ad un netto prolifera¬ 
re di computer sempre più capaci e po¬ 
tenti. tutti basate su Pentium II a 300 
MHz, che di fatto è divenuto una sorta 
di "CPU standard" su realizzazioni di li¬ 
vello. Le loro performance, almeno in 
valore assoluto, in sostanza si equival¬ 
gono, mentre una certa "omogeneizza¬ 
zione" di base li fa sembrare spesso 
tutti uguali Lo sforzo delle case produt¬ 
trici nel differenziare i rispettivi prodotti 
non è sempre applicato invano, e men¬ 
tre chi si occupa di fornire il PC con una 
valanga di software (peraltro mai gratis) 
crede, a ragione, che sia un modo di af¬ 



frontare la concorrenza e dare all'utente 
non esperto degli strumenti con cui po¬ 
ter dialogare da subito, altri propongono 
invece una più accurata scelta delle 
componenti hardware, credendo 
anch'essi nella loro riuscita Chi si potrà 
proclamare vincitore? Nell’attesa del re¬ 
sponso dell'utente, andiamo a vedere 
una delle ultime realizzazioni sul merca¬ 
to, unità che la casa, per scelta, non ac¬ 
compagna ad uno specifico monitor, la¬ 
sciando all'utente finale la possibilità di 
scegliere l'unità video con la massima 
libertà. 

Continuando a parlare a 300 MHz 
(che non vuol dire spaventosamente ve¬ 
loce, passatemi la stupida facezia), lo 
facciamo con una delle ultime presenze 


sul mercato italiano proveniente da una 
casa, già consolidata nell'ampio pano¬ 
rama informatico italiano: Computer 
House, rappresentata in questo caso 
dalla sua Divisione Italiana Tecnologie 
Si tratta di una unità ottimamente dota¬ 
ta. imponente nelle dimensioni, pur non 
essendo un tower propriamente detto, 
e dalla solidità (e peso) inusuali. La sua 
configurazione ci offre un ottimo com¬ 
promesso tra potenza e flessibilità, of¬ 
frendo la CPU piu potente sul mercato, 
64 MB di RAM DIMM, due unità SCSI 
(HD e lettore CD-ROM), una SVGA 3D 
di indubbia qualità (con 8 MB di WRAM) 
in standard AGP, un drive floppy LS-120 
che sembra stia divenendo un vero 
standard su macchine di pregio, un sofi- 


202 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 














CS Giove Revolution 300 II 


CS Giove Revolution 300 II 


Produttore: 

Computer House 
Divisione Italiana Tecnologie 

Distributore: 

Computer Store 
Via Morandi 
20090 Sagrate (Mll 
Tel 02/26964466 
Fax.021/6964499 

Prezzo il VA esclusa) L. 4 120.000 


sticato controllo di gestione della tem¬ 
peratura interna della CPU e dei com¬ 
ponenti essenziali che. attrtaverso un 
opportuno software, ci consente di te¬ 
nere a bada variazioni pericolose per 
l'integrità della CPU. Crediamo che l'ul¬ 
tima caratteristica citata sia una delle 
prime realizzazioni di questo tipo (già 
prevista dallo standard "System 
Hardware Monitoring" ) ma che ben 
pochi hanno messo in atto. In sintesi, si 
tratta del CS Giove Revolution 300 II, 
che sommariamente nel nome identifi¬ 
ca alcune sue componenti. Perché non 
provate ad indovinare? Nell'attesa, an¬ 
diamo a vederne le caratteristiche. 



In primo piano il frontale della macchina, con in evi¬ 
denza l'ottima unita SCSI CD-ROM Pioneer 24x ed in 
basso il floptical LS-120, floppy da 120 MB. A destra 
il pulsante di accensione e le spie di funzionamento 


Il retro dell'unità e affollato dalle classiche connes¬ 
sioni, a cui si aggiungono le pone USB con una ra¬ 
zionale disposizione in standard ATX. 


Descrizione esterna 

Il computer si presenta in un cabinet 
middle-tower (a metà strada tra il mini 


ed il tower) nel classico colore grigio 
chiaro, con un frontale leggermente 
movimentato sul lato destro, da una fa¬ 
scia verticale che comprende l'interrut¬ 


tore di accensione e le spie di funziona¬ 
mento. Gli alloggiamenti per le periferi¬ 
che sono cinque (di cui tre da 5 pollici e 
due da 3,5 pollici); nell'esemplare in 



La tastiera in dotazione, una BTC di classe media, ha un tocco gradevole e dalla buona risposta 


MCmicrocomputer n, 180 - gennaio 1998 


203 















































































CS Giove Revolution 300 


questione ne sono occupati due soli, in 
alto dal lettore CD-ROM Pioneer ed in 
basso dal floppy drive LS-120 Mentre il 
frontale è abbastanza spoglio, il retro si 
presenta completissimo: sono presenti 
le classiche due porte seriali, la paralle¬ 
la, due porte USB (Universal Serial 
Bus), due porte PS/2 per il mouse e la 
tastiera, ed i consueti sette slot a di¬ 
sposizione delle schede e add-on, il tut¬ 
to in standard ATX. La costruzione del 
cabinet è molto rifinita, e la sua apertu¬ 
ra, mediante sei viti, ci offre un interno 
ampio e spazioso, con in alto l'alimenta¬ 
tore e su un lato la scheda madre, non¬ 
ché gli alloggiamenti per i drive, como¬ 
damente gestibili dai classici binari a 
slitta. Il telaio interno è sorprendente¬ 
mente robusto di facile accessibilità 
neH'inserimento/disinstallazione di 
schede e negli eventuali interventi di 
manutenzione). 


All’interno 

Il Giove Revolution 300 II, dopo aver¬ 
ne rimosso il cofano di protezione ci of¬ 
fre una vista d'insieme tra le piu "puli¬ 
te" e razionali in cui ci siamo imbattuti, 
e vorremmo che anche altre produzioni 
abbiano un simile aspetto (ne giovereb¬ 
be senz'altro qualsiasi divisione "ripara¬ 
zioni ed interventi"). Iniziando ad occu¬ 
parci della motherboard, una SuperMi- 
cro P6DLS con chipset Intel 440LX, 
possiamo dire che la sua realizzazione è 
esemplare: permette di gestire una o 
più CPU Pentium II da 233 a 300 MHz 
fino ad 1 GB di RAM EDO o 512 MB di 
SDRAM, 4 slot di espansione PCI, 3 
ISA ed uno AGP, in più ha il supporto 
per il BIOS AMI le estensioni DMI 2.0 
Plug and Play e le specifiche "PC 
Health Monitoring (LM78)", che com¬ 
prendono sette monitoraggi della ten¬ 
sione "on board" per il cuore della CPU 
e il suo I/O (±3.3 V, ±5 V e ±12 V), tre 
monitoraggi dello stato della ventilazio¬ 
ne con controllo firmware/software, 
controllo temperatura CPU/chàssis, 
controllo "CPU overheat" e relativo al¬ 
larme in caso di surriscaldamento, "Sy¬ 
stem detector" per prevenire le intru¬ 
sioni non autorizzate nello chàssis, oltre 
ad un efficiente "system resource 
alert". 

Infine la mother-board è pienamente 
conforme alle specifiche ACPI/PC 98 tra 
l'altro con il supporto BIOS per tastiere 
in standard USB, ed ha a bordo anche 
un controller SCSI Ultra Wide Adaptec 
2940, due interfacce Bus Master EIDE 
con supporto per la modalità UltraD- 
MA/33 e Mode 4, un'interfaccia per 
floppy, le porte seriali 16550, le porte 
USB e PS/2 per tastiera e mouse, e uno 
slot AGP basato sulle specifiche 1.0. 

Al di là della bontà della motherboard. 
e proseguendo nell'analisi dell'interno, 


Siamo all'interno, ed è in evidenza il buon assemblaggio del tutto, lo spazio a disposizione 6 molto e ciò 
rende più facili le operazioni di aggiornamento e manutenzione 


ci imbattiamo nella SVGA scelta a corre¬ 
do, una Number Nine Revolution 3D 
con 8 MB di WRAM, diretta erede 
dell'apprezzata Imagine 2. La casa ame¬ 
ricana ha riprogettato il modello di pun¬ 
ta, aggiungendo al chip acceleratore 
una estesa dotazione di funzioni 3D, e 
con il chip "Ticket to ride" fa il suo de¬ 
butto in grande stile nel mercato delle 
schede polifunzionali 2D/3D. Non molte 
le novità, per quanto riguarda la grafica 
bidimensionale (infatti il nuovo chip con¬ 
serva l'architettura a 128 bit del prede¬ 
cessore), mentre in ambito 3D il chip in 
questione possiede una cache interna 
di 8 KB per la gestione delle texture, 


delle funzioni di alpha blending, filtering 
bilineare e fogging, oltre che delle con¬ 
suete tecniche di mapping con correzio¬ 
ne prospettica e shadmg. Capace di ge¬ 
stire varie tipologie di memorie (EDO 
RAM, VRAM, SGRAM e WRAM), il chip 
T2R ha delle performance di tutto ri¬ 
spetto, e, con l'indubbio beneficio degli 
8 MB di WindowRAM in dotazione, ci 
ha favorevolmente impressionato, 

Altro hardware di peso (e di notevoli 
prestazioni) l'HardDisk scelto nel siste¬ 
ma, un IBM DCAS-34330, che dall'alto 
della sua capacità di 4,33 GB, in stan¬ 
dard SCSI-3 e a 5400 giri/min, offre una 
sicura fonte di immagazzinamento, ve¬ 
loce ed efficiente 
Con un data rate me¬ 
dio di circa 10 
MB/sec e con un "in¬ 
terface transfer rate" 
di 20-40 MB/sec, un 
flusso costante di al¬ 
meno 8 MB/sec, con 
tempi di accesso in¬ 
torno agli 8 msec e 
"dual port data buf¬ 
fer" di 448 KB, è un 
conforme SCAM 2, 
ha a bordo SCSI "bus 
terminator", è dotato 
di testine magneto- 
resistive ed è anche 
conforme allo stan- 


Un particolare ravvicinato 
della CPU Pentium II 300 
MHz. c'è sempre un filo 
di stupore nel vederla co¬ 
si ingombrante 


204 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 
















CS Giove Revolution 300 II 



Le ottime performance dell'unita sono messe in evidenza anche dai risultati 
della serie di lesi dell'Intel Media Benchmark, con un punteggio totale che 
sfiora i 440 punti. 


■f HawkEye 95 KIE 


H»*Keyi | Col» Perfori | Optare | Intanatane! Exchange 
Zoom | Stop Boy | Piace V/ndowi I Chameleon Cut» 
Irfwmatan | Morto. AcMmcnt | Statuì | RatoUón 



g ufa la risoluzione dello 
no e la profondità del 




area schermo 


area virtuale 


colori schermo virtuale 



non virtuale 


ZOdUx 7KB 

i nti 8 x i doti 
ÌI024 x 1536 


I 


&PC*ca | ? 


Q HawkEve 95 


Zoom | StopBon | Placa Wndowi | Chemfeoi Citta 
HreAKeyi | Cola. Partaci | Optare 1 Internatane E «chanoe 
In/ormatan | Morto. A*ntmenl f~ Statuì 1) Reputar. EachtaO» 


f 


Fornisce la versione e lo stalo 
di configurazione 
dell'acceleratore grafico. 




Nome de o.odo«o Numbe. Nna Revolutarttml 30 

tipo di proceuote. I cke To Ridatimi Rev 1 
conlwjaaone morata GXE 8 Menatale <*WRAM 
Dea Bui Si» 126 Bili 
RAMDAC IBM RGB528 



Raduno.» deio tcheimo: 1024 » 768 - 16.777,216 colon 
.notinone virtuale: non vetuale 
Velione del (Uvee v4.04 9334 
Vainone del dnehetto Rev30 vOI 061 127W CD 
lie contattatane C:\NUMBER9 


OK 


Armie 




In evidenza il riassunto 
delle caratteristiche 
della Number Nine Re¬ 
volution 3D. caratteri¬ 
stiche della scheda, 
stato del bios, dei dri¬ 
ver, della memoria ed 
altro ancora. 


Uno dei settaggi, tra¬ 
mite il programma 
HawkEye 95, della 
Number Nine Revolu¬ 
tion 3D: stiamo sce¬ 
gliendone la risoluzio¬ 
ne, ed il numero dei 
colori, nella gamma 
consentita 


Dicevamo dì una certa incongruenza 
nel suo settaggio; la sua adozione è 
certamente positiva, ed il Giove Revolu¬ 
tion 300 II ne gode i benefici, ci è sem¬ 
brato strano che l'unità provata identifi¬ 
casse il drive fLS-120 come "removibi- 
le E:" ed il CD-ROM come device "D:", 
mancando del tutto l'unità logica comu¬ 
nemente detta "A:". In verità non sap¬ 
piamo se la cosa fosse intenzionale o 
meno, il fatto è che con una configura¬ 
zione così composta è quantomeno 
inusuale mettersi a lavorare tranquilla¬ 
mente. Crediamo sia stata una svista 
soltanto dettata dalla fretta. 


dard S.M.A.R.T„per I' analisi predittiva 
dei malfunzionamenti. 

Continuando nella dotazione, è il caso 
di analizzare il CD-ROM della Pioneer 
DR-U24X, una egregia unità SCSI a 24x 
di costruzione elegantelè dotata infatti 
di un inserimento CD a scomparsa, co¬ 
munemente detto slot-in) che consente 
prestazioni di alto livello: data rate dì 
1,8-3,6 MB/sec (che si adegua automa¬ 
ticamente alle vibrazioni prodotte da CD 
non perfettamente in asse) tempi di ac¬ 
cesso medi casuali di 75 msec, cache 
da 128 KB. L' unità supporta gli stan¬ 
dard High Sierra, CD-ROM XA (modo 2, 
form 1 e 2), Rock Ridge e audio CD-DA. 

In ultimo, non essendo presente alcu¬ 
na scheda audio né multimediale in ge¬ 
nere (per ragioni che ci sfuggono), pos¬ 
siamo parlare del drive floppy ad alta ca¬ 


pacità LS-120 e delle sue "disavventu¬ 
re" a livello di riconoscimento logico (e 
spiegheremo perché). Si tratta di una 
periferica che sta decisamente cam¬ 
biando la natura dell'essere "floppy dri¬ 
ve" sulle unità di un certo livello, anche 
a causa della sua economicità. L' LS- 
120 è in grado, oltre che di leggere i co¬ 
muni formati floppy da 720 KB a 1,44 
MB, anche di leggere e scrivere fino a 
120 MB (formattati) su un solo suppor¬ 
to. anche se differente da quelli a cui 
siamo abituati. Dotato di tecnologia la¬ 
ser, per la sua piena operatività è ne¬ 
cessario che si appoggi a supporti spe¬ 
cifici, dal costo più alto dei comuni 
floppy, ma gode in ogni caso di tutte le 
prerogative della memoria di massa 
"canonica", solo moltiplicate per alme¬ 
no 80 volte. 


Conclusioni 

Il Giove Revolution 300 II è un felice 
equilibrio dì risorse e potenza; la sua ca¬ 
ratteristica più spiccata ci sembra quella 
di offrire una grande capacità di calcolo, 
unita ad una buona capacità di memoria 
di massa facilmente espandibile, maga¬ 
ri con l'aggiunta di unità di backup, CD- 
RW e cosi via. La catena SCSI Ultra Wi¬ 
de è già pronta, le componenti interne 
sono di indubbia pregevolezza, la garan¬ 
zia di ben tre anni ci ripara da molti guai 
che potrebbero manifestarsi nel corso 
della sua vita lavorativa. 

I pezzi migliori ci sembrano la scheda 
madre, il CD-ROM Pioneer e la SVGA 
Number Nine, notevoli anche in rappor¬ 
to alla concorrenza. Una scelta da medi¬ 
tare. 

Kg 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


205 











































































di Bruno Rosati 




Union PRO 


A distanza di un me¬ 
se proviamo il secondo PC equipaggiato 
con un Pentium II a 300 MHz e. sia tra¬ 
scorso un tempo cosi breve, troviamo 
che l'unico oggetto "datato" è proprio la 
CPU in questione. 

Per il resto l'Union PRO è portatore di 
grosse novità, a partire dalla mainboard 
luna Intel AL440LX con chip audio Ya¬ 
maha OPL3-SA già onboardl per arrivare 
alla prima implementazione per connes¬ 
sioni AGP della Matrox Millennium II. Ul¬ 
timo, ma non ultimo, un mitico hard disk 
Seagate Medalist PRO 6451 che insie¬ 
me a 64 Mbyte di RAM-DIMM e ad un 
CD-ROM 24X Imaxi, completa la confi¬ 
gurazione del potente sistema in prova. 


L’antefatto 

Negli ultimi mesi, passando da una 
vecchia configurazione 486 DX100 ad 


un Pentium MMX-166, con al seguito 
32 Mbyte di RAM (invece dei 16 del si¬ 
stema precedente) e un hard disk Ultra- 
DMA (invece di un normale EIDE), ave¬ 
vo visto le mie attività multimediali ac¬ 
celerare enormemente in quanto a tem¬ 
pi di produzione e velocità di rendering 
Il full-screen/full-motion, la vecchia 
chimera del videomaker, era finalmente 
possibile sia in acquisizione che in ripro¬ 
duzione Insomma ero soddisfatto. Pro¬ 
vando nel frattempo su queste stesse 
pagine sia un Pentium MMX che un 
AMD entrambi a 233 MHz, notavo che 
la differenza con il mio personal non era 
poi cosi marcata, cosi decisiva. C'era un 
15-20% in piu di prestazioni e la soddi¬ 
sfazione (... per la mia scelta risparmia- 
trice) rimaneva intatta Tutto questo è 
durato finché, sempre su queste pagi¬ 
ne, non ho provato il primo Pentium II a 
300 MHz In realtà, soddisfatto lo sono 
ancora, ma adesso c'è anche la consa¬ 


pevolezza di cosa significa l'ulteriore 
salto generazionale che il Pentium II rie¬ 
sce ad imporre in una catena produttiva 
come quella multimediale (ed ovvia¬ 
mente anche in tutte le altre). 

Cosi, dopo aver provato e presentato 
il precedente modello di Pentium II sul 
numero scorso, in questa seconda oc¬ 
casione, variando un po’ il taglio delle 
sessioni di prova tradizionalmente tenu¬ 
te su queste pagine, prima di procedere 
alla normale presentazione, ho voluto 
utilizzare il Computer Union PRO in un 
vero e proprio ambito produttivo. Per 
ottenere ciò, ed avere i raffronti piu cal¬ 
zanti, ho quindi provveduto ad installare 
nel PC in prova sia la mia fedele Video- 
Blaster RT-300 (e in alternativa una più 
modesta Captivator senza compressore 
hardware) che due applicativi di lavoro 
come Adobe Premiere e Xing MPEG 
Encoder per la conversione da AVI a 
MPEG. Il risultato è stato micidiale. Le 


206 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 















Union PRO 



Produttore e Distributore: 

Computer Union 

Via Antonelli, 36 ■ Collegno ITO) 

Tel. 101114034828 

Prezzi : (IVA esclusa) 

Union Pro L. 4 598.000 

Monitor Sony 17SE2T5 L. 1.698.000 


acquisizioni a 320x240 con frame-rate 
pari a 25 fps (il full-motion cioè) oltre 
che con la RT-300 le ho potute effettua¬ 
re al meglio della qualità d'immagine in 
modalità full-frame (ovvero, senza ri¬ 
comprimere) anche con la Captivator 

Sotto Pentium MMX-166 la stessa 
Captivator, a 320x240 e 25 fps, perde¬ 
va il 20% dei fotogrammi. Con il PC 
Union PRO, senza perdere nessun tra¬ 
me e neanche un pixel di qualità croma¬ 
tica, la qualità delle immagini era miglio¬ 
re (proprio perché non compresso) di 
quelle acquisite (e compresse in 
hardware) dalla VB-RT300. 

Il materiale audiovisivo cosi catturato 
l'ho quindi potuto portare in Premiere 
dove mi è stato possibile verificare 
un’accelerazione notevolissima sia nel¬ 
le fasi di cut&paste che in quelle del 
rendering finale, ho effettuato sempre 
in modalità AVI/full-frame. Cercando ul¬ 
teriori conferme ho quindi importato il 
materiale appena editato in Xing MPEG 
Encoder e lanciato la procedura di con¬ 
versione avi/mpg che si è conclusa in 
meno della metà del tempo impiegato 
per codificarli con il mio Pentium 
MMX-166. 

Cifre alla mano ho potuto cosi rileva¬ 
re che un primo filmato da 30 secondi 
convertito da AVI a MPEG nel Pentium 
MMX-166 in 55 secondi, sotto Pen¬ 
tium Il ha subito lo stesso trattamento 
m appena 20 secondi circa. Un secon¬ 
do filmato di oltre un minuto (V 02" 
per la precisione) mentre il mio siste¬ 
ma personale l'ha convertito in due mi¬ 
nuti circa, il computer Union PRO l'ha 
convertito in circa 45 secondi. In defini¬ 
tiva, mentre con il Pentium MMX-166 il 
software converte in MPEG impiegan¬ 
do quasi il doppio della durata reale, 
sotto il Pentium II da 300 MHz comple¬ 
ta la stessa operazione quasi in metà 
della durata reale. 

Scendendo di risoluzione, ad esem¬ 
pio a 240x180, mentre il Pentium 
MMX-166 accelera riuscendo ad effet¬ 
tuare la compressione in tempo reale, 



Primo piano sul frontale delIVnion PRO 


il Pentium II praticamente completa la 
conversione MPEG poco dopo aver 
cliccato il bottone per farla eseguire! 

Scoperta dell'acqua calda oppure 
conferme pratiche? Forse tutte e due, 
ma indubbiamente tirare fuori i numeri 
e dimostrare la resa pratica di un si¬ 
stema come l'Union PRO in un ambito 
pur specialistico come quello del De¬ 
sktop Video, non può che far risaltare 
di più la potenza di cui oggi è possibile 
disporre. 

Dopo tale preambolo pratico, disin¬ 
stallate schede e applicazioni persona¬ 
li, abbiamo cominciato a studiare il 
"mostro" nei dettagli della configura¬ 
zione originale. Questa, come accenna¬ 
to nell'introduzione, si avvale delle pre¬ 
stazioni di una scheda madre Intel 
AL440LX con innestata la SEC (Cartuc¬ 
cia Single Edpeldi un Pentium II 300 
MHz (con 512 KB di cache di 2° livello), 
64 MB di RAM, hard disk Seagate Me- 
talist PRO da 6,4 GB, scheda grafica 
Matrox Millennium II in standard AGP, 
CD-ROM drive OEM di velocità massi¬ 
ma 24X e chip audio Yamaha OPL3-SA 
on-board. Esternamente completano il 
sistema una tastiera dalla digitazione 
sufficientemente precisa, un mouse 
Microsoft ed un monitor Sony da 17", 
La versione di Windows 95 a corredo 
del sistema è la OSR2 comprensiva 
dell’upgrade per il controllo dell'Univer¬ 
sa! Serial Bus (USB). 


Vista esterna 


Le linee che il cabinet dell'Union PRO 
disegna sono marcate, ma gradevoli. 
Sulla parte alta del frontale, quella più li¬ 
neare della torre, c'è la zona dedicata ai 
drive. I vani a disposizione sono quattro; 
tre da 5,25" (di cui il primo già occupato 
dal CD-ROM drive) e uno solo da 3,5", 
ovviamente occupato dal floppy disk. 
Proprio sotto al disk drive, in un riqua¬ 
dro a rilievo, troviamo i led dell’alimen¬ 
tazione e dell’attività del disco rigido e, 
protetti in un'incavatura del frontale, i 
bottoni del power e del reset. Passati i 
due bottoni il riquadro riprende la linea a 
rilievo e termina in basso con delle feri¬ 
toie ondulate dalle quali è possibile ae¬ 
rare ulteriormente l'interno del sistema. 
Puramente estetica infine, sulla destra, 
scende a rilievo una specie di colonni¬ 
na. I pannelli laterali del cabinet presen¬ 
tano a loro volta delle linee di disconti¬ 
nuità che vanno dal centro verso il retro 
e terminano in basso con dei piccoli ba¬ 
samenti che tengono il miditower leg¬ 
germente sollevato rispetto al piano di 
appoggio. 

Passando ad osservare il retro 
dell'Union PRO, risalta subito la disposi¬ 
zione delle connessioni di I/O in stan- 



Primo piano sul retro del computer Le connessio¬ 
ni. in standard ATX, sono tutte localizzate sulla sini¬ 
stra, comprese le connessioni I/O della scheda au¬ 
dio. L'unica dislocata su dì una barra d'espansione 
è quella dell'output VGA 


MCmicrocomputer n, 180 - gennaio 1998 


207 











































L'interno del PC Union PRO si presenta incredibilmente vuoto La potenza è tutta nel SEC del Pentium II 



dard ATX. Sotto la presa ed il bottone di 
alimentazione generale, incavate in una 
rientranza del pannello posteriore, pos¬ 
siamo notare la presenza di due con¬ 
nessioni a 6 minipin per mouse e ta¬ 
stiera, le due usuali porte USB, le due 
porte seriali, la porta parallela e quindi 
gli I/O della sezione audio (tre connes¬ 
sioni minijack per l'uscita verso gli 
speaker, l'ingresso "line" e quello mi¬ 
crofonico) con accanto la presa SB- 
compatibile per il joystick oppure 
un’unità MIDI esterna. 

Da quello che si evince, l'unica bar¬ 
retta rimossa dalla zona degli slot è 
quella della scheda grafica, con l’usuale 
connettore femmina a 15 pin S-VGA 

A corredo dell’Union PRO c'è anche 
un riduttore da connessioni 5 pin (i con¬ 
nettori delle tastiere) a 6 mimpin. Utiliz¬ 
zando tale riduttore è possibile, cosi co¬ 
me abbiamo provveduto per questa 
prova, attestare la tastiera al primo con¬ 
nettore a 6 minipin che si presenta sul¬ 
la zona delle connessioni, ed il mouse 
nel più tradizionale 9 pm della porta se¬ 
riale COMI 

Dall’estetica alla praticità notiamo 
con piacere che la rimozione del pan¬ 
nello estraibile avviene senza dover svi¬ 
tare il solito gruzzolo di viti. Per accede¬ 
re all’interno del PC, basta operare su 
di una sola vite a manopola posizionata 
in alto sullo chassis e sui due ganci la¬ 
terali in basso. Svitata la prima e spinti 
verso l’esterno i secondi, il coperchio 
dell’Union PRO scivola via leggero (tra 
l’altro lo è davvero, visto che è in plasti¬ 
ca, seppure schermata) e docile. 

Per mettere a nudo il PC in prova non 
serve quindi nessun giravite La soluzio¬ 
ne adottata ci sembra la piu pratica in 
assoluto tra quelle fin qui incontrate. 


Vista interna 

Una volta scoperto l'interno ci ritro¬ 
viamo innanzi ad una macchina incredi¬ 
bilmente vuota. 

La configurazione base del computer 
in questione è difatti ridottissima. L'uni¬ 
ca scheda che troviamo installata (oltre 
ovviamente al cartridge del Pentium II 
innestato sulla Slot-1 dedicata) è la Mil¬ 
lennium Il AGP. Facile parlare di pulizia 
di cablaggio! 

Per la prima volta ci è finalmente pos¬ 
sibile osservare ogni componente della 
scheda madre, localizzare immediata¬ 
mente chip e connessioni verso il mon¬ 
do esterno, senza disconnettere né pe¬ 
riferiche né schede. 

Come detto nell’introduzione sono 
proprio la scheda madre e la scheda 
grafica in standard AGP ad attrarre 
maggiormente la nostra attenzione. 

Per quanto riguarda la prima questa è 
una Intel AL440LX progettata in confor¬ 
mità allo standard ATX e con la capacità 


e della Millennium II AGP 

di supportare processori di classe Pen¬ 
tium Il da 233, 266, 300 e (udite, udite!) 
400 MHz. Disponendo anche di una 
connessione AGP, il chipset di controllo 
è chiaramente aggiornato alla versione 
82440LX (detta anche AGPset) con la 
quale si garantiscono le accresciute 
performance grafiche dei nuovi adatta¬ 
tori VGA, in particolare a livello di refre- 
shing 3D. 

Sulla scheda madre sono presenti tre 
Socket per DIMM da 168 pin capaci di 
supportare fino a 384 MB di SDRAM. I 
moduli specificamente supportati devo¬ 
no avere un clock a 66 MHz ed essere 
di tipo non bufferizzato (a 64 o 72 bit). 
Nel sistema in prova la RAM asservita 
ammonta a 64 MB distribuite su due 
DIMM da 32 MB. Rimane a disposizio¬ 
ne per ulteriori espansioni il terzo 
Socket DIMM. 

La scheda, seguendo la tendenza del 
momento, dispone anche di un control¬ 
ler ASIC in grado di monitorare conti¬ 
nuamente le condizioni di lavoro del si¬ 
stema e della versione più recente del 
PhoemxBios 4.0. 

Pienamente supportato sui due canali 
del controller EIDE è l’I/O in modalità 
Ultra DMA/33. Quindi le connessioni in 
standard USB (Umversal Serial Bus) 
che. come già accennato, sono già inte¬ 
grate nel supporto fornito dal sistema 
grazie aU’aggiornamento apportato 
all’OSR-2 di Windows 95. 

Subito appresso la zona delle DIMM, 
eccoci innanzi alla cartridge SEC (Single 
Edge Contact) che contiene il Pentium 
Il e la cache di 2° livello da 512 KB. Co¬ 
me già precisato la volta scorsa, ora i 
Pentium II, a differenza dei Pentium 
Pro, hanno la cache esterna e non più 
conglobata nella CPU, con la cartridge 


SEC a saldarle infine in un blocco unico 
da innestare in un nuovo tipo di connet¬ 
tore (lo Slot 1). Nel caso dell'Umon 
PRO, la cartridge SEC dispone di due 
ventole, una per la CPU ed una per la 
cache. 

Lasciando la zona del Pentium II e 
portandoci verso destra cominciano a 
sfilare le slot d’espansione. Nell’ordine 
troviamo la connessione AGP, occupata 
dalla nuova Matrox Millennium II, quat¬ 
tro slot PCI (controllate dal PAC 
82443LX) e due slot ISA di cui una con¬ 
divisa PCI Le sei slot sono a completa 
disposizione dell'utente e pronte quindi 
ad ospitare qualsiasi tipo di scheda 
d’espansione. 

Il piccolo "bottone" nero che vedia¬ 
mo a ridosso del secondo slot PCI (a 
partire da sinistra dopo l’AGP) è il chip 
audio Yamaha OPL3-SA che garantisce 
le prestazioni sia delle normali schede 
16 bit SB-compatibili che del controllo 
MIDI MPU-401. Nel primo caso l’esecu¬ 
zione delle notazioni musicali avviene in 
modulazione di frequenza, nel secondo 
si istruisce l'eventuale expander MIDI o 
la tastiera elettronica esterni Infine, 
sempre con la OPL3-SA è possibile 
controllare la generazione via software 
di campioni sonori in luogo della sintesi 
in FM. Ricorrendo ad un driver proprie¬ 
tario, e grazie alle qualità di generazione 
del modulo SoftSynth di Yamaha, la 
OPL3-SA può in pratica funzionare co¬ 
me una scheda wavetable pur senza 
esserlo e con prestazioni assolutamen¬ 
te equiparabili. Per quanto ci è stato di¬ 
fatti possibile verificare, la sintesi a 
campioni sonori di alta qualità è final¬ 
mente realizzabile in tempo reale anche 
via software. Ciò è dovuto ovviamente 
alla scorta di potenza che il Pentium II 



208 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 
















Union PRO 


ha nei confronti degli altri processori da 
Socket 7 (che al contrario manifestano 
un certo ritardo nell'esecuzione dei suo¬ 
ni campionati in luogo delle sintesi in 
FM). 

Una cosa che abbiamo constatato 
nella serie di prove effettuate è che 
l'output audio sembra richiedere un 
adattatore d'impedenza superiore ri¬ 
spetto a quello offerto dalle normali 
casse amplificate che in effetti manda 
in distorsione. Ne abbiamo provati due 
modelli differenti ed entrambi manife¬ 
stano la stessa cattiva qualità di riprodu¬ 
zione Ascoltando in cuffia al contrario 
la qualità tornava ad essere elevata, ric¬ 
ca di tonalità sia alte che basse. 

Dal chip audio onboard passiamo ora 
all'unica scheda montata nel sistema, 
ovvero l'adattatore grafico. 

Come già detto la scheda grafica pre¬ 
sente nelT'Union PRO è una Matrox Mil¬ 
lennium Il AGP; in assoluto il primo rila¬ 
scio di tale modello in standard Accele¬ 
rateti Graphics Port. 

Tale versione, al pari di quella per bus 
PCI, è dotata del recente chip d'accele¬ 
razione 2164W ed è espansa a 8 MB di 
W-RAM. 

Tali potenziamenti le danno la possibi¬ 
lità di velocizzare al massimo le presta¬ 
zioni 3D (Gouraud shading ed accelera¬ 
zione hardware per texture mapping, 
nonché supporto di z-buffer a 32 bit) e 
di spingere la risoluzione massima fino 
a 1920x1200 (con 8 MB di W-RAM a ta¬ 
le risoluzione la Millennium II ci arriva 
con 64mila colori, mentre il true-color si 
ferma a 1920x1080). Inoltre si possono 
gestire, con quattro schede differenti, 
fino a quattro monitor offrendo così 
un'area di lavoro fino a 3840 x 2400 
pixel. 

La scheda, in tutti i benchmark, è da¬ 
ta come la più veloce AGP del momen¬ 
to e, rispetto alla versione PCI, spunta 
all'incira un 20-25% in più di prestazioni 
velocistiche. 

A dimostrazione della potenza rag¬ 
giunta dalle CPU ed a conferma delle 
prestazioni della Millennium II AGP, ab¬ 
biamo provato, come nostro solito 
''multimedialeggiare", con la riproduzio¬ 
ne via software di codifiche MPEG, e 
soprattutto VideoCD. 

Nel caso specifico del più "pesante" 
VideoCD, per la prima volta abbiamo 
potuto constatare come una decom¬ 
pressione effettuata esclusivamente vìa 
software (tramite l'ActiveMovie di serie 
nella OSR 2 di Windows 95) si mostri 
fluida al pari di una realizzata con 
hardware dedicato. Non è solo la flui¬ 
dità a sorprenderci, ma anche l'imme¬ 
diata risposta (d'accesso e visualizzazio¬ 
ne) allo spostamento del cursore tem¬ 
porale verso scene distanti minuti una 
dall'altra. ActiveMovie, sotto Pentium II, 
visualizza e riproduce immediatamente 
la selezione effettuata, saltando dalla 


scena in corso al punto esatto in cui il 
mouse ha trasportato il cursore tempo¬ 
rale della riproduzione. E' un segno di 
incredibile potenza che certamente non 
va a merito esclusivo della CPU, ma ov¬ 
viamente anche della scheda grafica. 

Incassato nel cestello dei drive sco¬ 
viamo infine l'ottimo hard disk Medalist 
PRO della Seagate. La versione presen¬ 
te nel PC Union PRO è il ST36451A che 
supporta la tecnologia Ultra ATA-2 ed è 
in grado di garantire un transfer-rate di 
oltre 33.3 MB al secondo. Viene sup¬ 
portato anche il DMA-mode 2, il PIO- 
mode 4 e la funzionalità di scrittura/let¬ 
tura multipla (vari blocchi di dati vengo¬ 
no temporaneamente immagazzinati in 
una zona di cache e quindi trasferiti sul 
disco con un singolo burst). Tale cache, 
segmentata, è pari a 512 KB. Il tempo 
di lettura del Medalist è attestato me¬ 
diamente intorno ai 12 msec, quello di 
scrittura a poco più di 13 msec. 


Conclusioni 

Verso quale mercato è indirizzato 
l'Union PRO? 

Si potrebbe dire verso tutti i mercati, 
tale è la potenza che il sistema può spri¬ 
gionare. 

In realtà, proprio per via della presen¬ 
za dell'hard disk in versione EIDE ci 
sembra già fatta a priori la scelta del ti¬ 
po di mercato. Mercato che non è certo 
quello dei server (dove l'espandibilità, 
ma soprattutto la velocità delle unità 
SCSI, è decisamente irraggiungibile). 

La presenza di Windows 95 anziché 
quella di NT è un'ulteriore conferma 
che tale affermazione è azzeccata. E la 
cosa, appena confermata, si fa subito 
interessantissima. 

Di conseguenza a quanto appena det¬ 
to, difatti, non si può non dedurre che 
con l'Union PRO si tenta il primo ap¬ 
proccio verso un mercato più orizzonta¬ 
le che verticale, Senza indirizzarlo verso 
il mondo dei server e senza poterlo ov¬ 
viamente calare nel mercato di massa 
(ci sembra ovvio, visto pure quanto la 
sola CPU ancora costa!) indubbiamente 
si tenta di scendere il più possibile ed 
arrivare così a tentare almeno i settori 
della produzione multimediale, del de¬ 
sktop publishing, del fotoritocco e del 
digitai imaging. In questi settori, al mo¬ 
mento serviti dalle unità equipaggiate 
con i vari Pentium, AMD e Cyrix (da 166 
a 233 MHz) per socket-7, l'incremento 
produttivo cne si propone con il Pen¬ 
tium Il è enorme. Nell'introduzione l'ab¬ 
biamo pure quantificato, seppure in un 
ambito ristretto. 

L'aumento nelle prestazioni è però in 
grado di giustificare l'investimento su¬ 
periore che va indubbiamente fatto? La 
scheda grafica, che accelera già di un 
buon 20% rispetto alla versione PCI, 



Primo piano sul connettore SEC del Pentium II e 
sulla cache esterna di secondo livello da 512 Kby- 
te. CPU e cache sono entrambe dotate di una ven¬ 
tola dedicata. 



Primo piano sul chip audio Yamaha OPL3-SA 


costa la stessa cifra di quest’ultima. E' 
quindi solo il costo in più del Pentium II 
a 300 MHz rispetto ai "Socket 7" che 
va pesato. E pesandolo ci si accorge 
che, a parità di configurazione, sce¬ 
gliendo un Pentium II in luogo di un 
"Socket 7", non si spendono più di 
700-800mila lire ed in cambio si ottiene 
un notevole aumento di produttività. 

In definitiva la proposta fatta con 
l'Union PRO ci sembra segnare un si- 

P nificativo allargamento del mercato dei 
entium II. Un passo che anticipa quel¬ 
lo che gli altri sono già in procinto dì fa¬ 
re per adeguarsi alla tendenza che la 
stessa Intel ha marcato e che l'Union 
PRO, almeno per i mercati nostrani, ha 
già battuto. 

«e 


MCmicrocomputer n, 180 - gennaio 1998 


209 















di Bruno Rosati 




Jepssen VAS 233 MHz 
(MPC Total Control) ■ 


Quella che dedichia¬ 
mo al sistema VAS dì Jepssen è una 
presentazione diversa dal solito, incen¬ 
trata non tanto sulle caratteristiche di 
base del PC, pure dì tutto rispetto, quan¬ 
to su quelle del sistema asservito che la 
nota azienda siciliana ha ingegnerìzzato, 
con schede e periferiche di propria pro¬ 
gettazione, trasformando la macchina in 
questione In un sistema di automazione 
in grado di impostare comandi, sia via 
mouse che vocali o tramite timer, e dì ri¬ 


trasmetterli a distanza per il controllo di 
ogni genere di dispositivo elettrico. 

Con simile struttura, composta da un 
software di controllo, una scheda di tra¬ 
smissione ed una serie dì ricevitori, tutti 


gli apparati elettrici dì un ufficio, cosi co¬ 
me gli elettrodomestici dì ogni ambiente 
domestico, possono essere attivati o di¬ 
sattivati tramite il PC. 

Ma il VAS, Vocal Automation System, 
non si ferma qui. Con un'ulteriore sche¬ 
da di gestione, il software dì controllo 
ed una periferica dì rilevamento, è at¬ 
trezzato anche per effettuare il check-up 
del nostro stato fisico <misurazione della 
temperatura, della pressione arteriosa, 
del battito cardìaco, dell'umidità e del 
potenziale elettrico corporeo). 

Oltre a tutto ciò, con la telecamera, il 
modem e la scheda Video Audio Phone 
dì cui è dotato, il PC VAS è anche in gra¬ 
do di connettersi ad Internet e fare vi¬ 


deoconferenze, di gestire un sintonizza¬ 
tore TV direttamente sul monitor e di ac¬ 
quisire i segnali audiovisivi provenienti 
sia dall'antenna che dalla telecamera o 
da un VCR attestati ai rispettivi input 
analogici. 

E' dal 1991 che Jepssen sta dedican¬ 
do la maggior parte delle proprie energie 
al settore dell'automazione e della multi¬ 
medialità. Progetti e soluzioni hardware 
e software (addirittura primari rispetto 
alle offerte dei pur ottimi PCI) che sono 
in grado di far interagire in maniera com¬ 
pleta il personal computer con il mondo 
esterno. Il fine è quello di trasformare 
tale macchina in un sistema di controllo 
che si asserva all'uomo in tutte le in- 


210 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 





















Jepssen VAS 233 Mhz (MPC Total Control) 



Jepssen VAS -233 




Produttore e Distributore: 

Jepssen 

Via Raddusa. sn - Agira (EN) 

Tel 0039-935-960777 pbx 

Fax 0039-935-960780 



Prezzi ; (IVA esclusa) 

VAS 233 

(32MB HDD 3 4GB CPU Pennum 

233 


MMX e Windows 95) 

L 

1 918280 

Sensor Pro 

L 

717 600 

Video Audio Phone + Tuner TV 

L 

358.200 

Monitor DVC-15 

L 

425 880 

Fax/ModemA/oice 33K6 

L 

103800 

Total Control 

L 

298.800 


combenze quotidiane: un sistema capa¬ 
ce di aprire e chiudere un cancello con 
un semplice comando, di misurarci la 
pressione o la temperatura, collegarsi 
con il nostro medico e mostrargli "on-li¬ 
ne’' i dati appena rilevati, un sistema ca¬ 
pace di controllare un ambiente e rileva¬ 
re la presenza di intrusi, di svegliarci alle 
sette in punto con la musica preferita 
ed una tazza di caffè caldo. 

Tutto ciò, si potrebbe obbiettare, Je¬ 
pssen già lo fa da tempo. Dov'è la no¬ 
vità? 

A parte le nuove versioni dei software 
di controllo e la riprogettazione delle 
schede d'interfaccia su bus PCI, la no¬ 
vità è nella sinergia finalmente raggiunta 
tra i vari moduli, l'introduzione dei con¬ 
trolli vocali e, ultimo ma non ultimo, 
l'utilizzo di un modem. 

Tutte le configurazioni dei computer 
Jepssen serie VAS (appunto Vocal Au- 
tomation System) oggi consentono di 
evitare l'uso della tastiera o del mouse 
utilizzando la voce umana come siste¬ 
ma per impartire comandi di automazio¬ 
ne, selezionare le funzioni dei vari 
software o per realizzare testi con tutti i 
principali programmi di wordprocessor 
esistenti, e ovviamente i primi ad avvan¬ 
taggiarsi di tutto ciò sono i sistemi di 
controllo. 

E' proprio questo l'aspetto più avan¬ 
zato della tecnologia Jepssen: la possi¬ 
bilità di far interagire tra di loro i vari mo¬ 
duli e di ottenere dalla loro integrazione 
sempre nuove ulteriori funzioni. Ai sin¬ 
goli servizi realizzabili con il Total Con¬ 
trol (l'erogazione dell'energia elettrica ai 
vari dispositivi elettrici ed elettronici che 
corredano case ed uffici) è ad esempio 
possibile aggiungere i servigi di una 
scheda come la Video Audio Phone. I 
due "moduli" insieme riescono cosi a 
realizzare un sistema di videosorve- 



La scheda Video Audio Phone . In evidenza il blocco di sintonia 


glianza, oppure un videocitofono. Allo 
stesso tempo la Video Audio Phone con¬ 
tinuerà ovviamente a svolgere anche le 
sue normali attività multimediali (mixer 
audio/video, sintonizzatore TV, Televideo, 
ecc.) e noi avremo risparmiato i soldi sia 
per acquistare il sistema di allarme che 
quello di videocitofoma. 

Il modem a sua volta, oltre che a farci 
collegare ad Internet (e grazie alla Video 
Audio Phone farci fare pure delle video¬ 
conferenze), può risultare utile anche per 
le funzioni della stessa Total Control. Per 


mezzo del sistema di riconoscimento vo¬ 
cale è difatti possibile impartire al Total 
Control un comando ("accendi forno mi¬ 
croonde! ") anche per via telefonica. Il To¬ 
tal Control recepirà il comando, accen¬ 
derà il forno e quando arriveremo a casa 
il pollo sarà ben cotto. 

Queste sono le prime, forse pure bana¬ 
li, esemplificazioni che ci vengono alla 
mente. Pensiamo però a quante applica¬ 
zioni ci permette ora la sinergia dei mo¬ 
duli (cioè le schede PCI, il software e le 
periferiche di controllo). 


Il modulo televisivo della 
scheda Video Audio 
Phone E' da notare la 
barra di controllo del si¬ 
stema MPC VAP Iposi¬ 
zionata nella parte bassa 
del Desktop Le stesse 
funzioni della toolbar so¬ 
no espletabili anche via 
telecomando. 



MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


211 



















Jepssen VAS 233 Mhz (MPC Total Control) 


Configurazione 
di prova 

Letta l'introduzione e vista la foto di 
apertura risulta evidente quanto sia arti¬ 
colato presentare un PC come quello 
configurato dalla Jepssen. 

Non c'è un "semplice" PC da provare 
e giudicare, ma un vero e proprio sistema 
integrato che, grazie alla presenza di una 
serie di schede (e relativo software di 
controllo), può operare sia nell'ambito 
delle business-conference in audiovisio¬ 
ne che dei controlli d'automazione e per il 
check-up. Il PC è la struttura di base, le 
schede di espansione realizzate da Jeps¬ 
sen. a loro volta, i moduli che trasforma¬ 
no il generico PC in un sistema di auto¬ 
mazione e controllo. 

Al riguardo, proprio come sistema ba¬ 
se, il Vocal Automation System è confi¬ 
gurato con un Pentium MMX a 233 MHz, 
32 MB di RAM, un hard disk Samsung 
VG33402A da 3,4 GB, una scheda audio 
Sound Wave con chip Ensoniq AudioPCI, 
un modem interno HSP 336 DeLuxe e 
una scheda grafica Tseng Lab ET 6000: 
su tale configurazione Jepssen ha quindi 
provveduto ad implementare i suoi mo¬ 
duli di audiovisione e controllo. Nello spe¬ 
cifico, all'interno del VAS sono presenti: 

- la scheda Video Audio Phone, con la 
quale il sistema viene dotato di una sezio¬ 
ne di sintonizzazione TV, ingressi audio e 
video (composito e S-Video) gestibili sia 
m visione che in acquisizione e di un con¬ 
trollo remoto (accompagnato dal relativo 
telecomando); 

- la scheda Total Control, attraverso la 
quale si abilita il funzionamento di un si¬ 
stema d'automazione con il quale è pos¬ 
sibile attivare/disattivare innumerevoli ap¬ 


ll pannello di attivazione 
del Total Control con in 
pnmopiano il modulo 
pet la coniigurazione di 
un controllo Sotto al 
modulo si intrawedono i 
vari box di controllo de¬ 
dicali ad altri dispositivi 



Vocal Antormiiion sinttm -^-, 1 MPC Total Control 

JEPSSEN m SENSOR 


parati elettrici ed elettronici. Tramite il 
software di controllo MPC-Total Control 
3.0 i comandi di accensione e spegni¬ 
mento possono essere dati sia manual¬ 
mente che vocalmente o tramite timer; 

- la scheda Sensor 2000 è l'interfaccia¬ 
mento tra il software di controllo e la peri¬ 
ferica di rilevamento del sistema di 
"check-up" Sensor Pro Attraverso tale 
sistema è possibile rilevare i valori di 
pressione, temperatura, umidità e carica 
elettrica corporei. In pratica è un mini-am¬ 
bulatorio medico. 

A completare esternamente il corredo 
di periferiche troviamo il pad di rileva¬ 
mento del Sensor Pro. poi il già citato te¬ 
lecomando, con il quale è possibile go¬ 
vernare a distanza la Video Audio Phone 
e il relativo cavo-sensore per la ricezione 
del segnale infrarosso; una telecamera, 
una cuffia microfonata e gli indispensabili 
ricevitori per il Total Control Questi, una 
volta posizionati tra presa elettrica e di¬ 
spositivo da controllare, capteranno il se¬ 
gnale di attivazione o di disattivazione 
proveniente dall'antenna in dotazione al 
sistema. 


sione al sensore di ricezione di ogni 
blocco ricevitore, il tutto controllato dal 
software di gestione. 

Per quanto riguarda i ricevitori (il siste¬ 
ma gestisce fino a 4096 utenze, ciascu¬ 
na con il proprio codice di riconoscimen¬ 
to) questi vanno attestati ad una presa 
elettrica dalla quale si prenderà l'alimen¬ 
tazione per ogni specifico dispositivo da 
controllare. In definitiva un ricevitore (su 
istruzioni del software e segnalazione 
dell'antenna di trasmissione presente 
sull'interfaccia) non fa altro che aprire o 
chiudere il circuito elettrico al quale è at¬ 
testato ed erogare o meno la tensione 
d'alimentazione al singolo dispositivo a 
sua volta collegato ad esso 

In tal modo, ad esempio, è possibile 
programmare l’accensione e lo spegni¬ 
mento dell'impianto di riscaldamento, 
del forno a microonde, del sistema anti¬ 
furto, aprire il cancello automatico oppu¬ 
re, passando dall'ambiente casalingo 
all'ufficio, attivare o disattivare la segre¬ 
teria telefonica, il fax, la fotocopiatrice 
ed altri apparati ad alimentazione elettri¬ 
ca. 


MPC Total 



Control 3.0 

Con il sistema Total 
Control è possibile ge¬ 
stire tutti i dispositivi 
elettrici presenti in ca¬ 
sa come in ufficio Ciò 
avviene per mezzo di 
un controllo a distanza 
(con un raggio di azio¬ 
ne fino ad un chilome¬ 
tro di distanza circa) 
che chiude il circuito, 
dall’antenna di trasmis- 


Una delle schede d'miertac- 
ciamento del modulo Total 
Control ed un ricevitore in 
primopiano. 


Dal punto di vista della gestione 
software, richiamando via via i vari pan¬ 
nelli di configurazione, è possibile abilita¬ 
re il controllo di ogni singolo ricevitore 
attivandolo immediatamente (con un 
semplice click su di un bottone), oppure 
programmando via timer l'erogazione 
della corrente dalla specifica presa con¬ 
trollata. 

Il controllo di accensione e spegni¬ 
mento dei dispositivi è praticabile in va¬ 
rie modalità: 

- manualmente, ovvero cliccando sul 
bottone di attivazione dello specifico di¬ 
spositivo controllato; 

- tramite temporizzazione, ovvero pro¬ 
grammando l'On/Off e facendo attivare 
il circuito a distanza di tempo (quindi an¬ 
che in nostra assenza); 

- via comando vocale (che ha effetto 
immediato come il comando manuale). 

Per quanto riguarda i comandi vocali, 
va qui rilevata la notevole implementa- 


212 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 





























Jepssen VAS 233 Mhz (MPC Total Control) 



zione che Jepssen ha realizzato sui con¬ 
trolli originali del VoiceType di IBM. Già 
"di fabbrica" sono attivati i comandi ba¬ 
se più importanti (accendi/spegni lampa¬ 
da, accendi/spegni forno, ecc.) che 
all’utente finale basterà solo imparare a 
memoria. Una volta orientatici all'uso 
del sistema di riconoscimento vocale 
basta avere un microfono a portata di 
mano (sia per impartire i comandi che 
per farne imparare di nuovi al sistema di 
riconoscimento) e il Total Control diven¬ 
ta davvero tale. 

Oltre che nell'operare a tale livello, il 
software Total Control V.3.0 è in grado 
di controllare automaticamente se le 
programmazioni sono corrette, consen¬ 
tendo tra l’altro di concatenare più even¬ 
ti contemporaneamente secondo una 
serie di controlli logici. Tutti i dispositivi 
installati (e controllabili sia via RF che via 
cavo) possono interagire tra loro crean¬ 
do una rete logica attraverso la quale si 
determinano gli eventi. Ciò lo si ottiene 
impiegando gli operatori "AND, OR. 
NOT, TIMER" messi a disposizione dal 
software di gestione. 

Con il VAS, Jepssen ha messo a pun¬ 
to anche un sistema sinergico attraver¬ 
so il quale, utilizzando la scheda Total 
Control, il software di riconoscimento 
vocale e la scheda Video Audio Phone, è 
possibile realizzare un completo sistema 
di videosorveglianza oppure un videoci¬ 
tofono attivabile a distanza con il teleco¬ 
mando a raggi infrarossi. 

Al riguardo del sistema MPC Total 
Control abbiamo fatto ovviamente le no¬ 
stre prove sia per verificarne l'idoneità 
che la praticità all’uso. Piccole sperimen¬ 
tazioni casalinghe (come l’accensione 
della luce notturna nella stanza dei pic¬ 
coli, quella del forno a microonde, 
dell'impianto di riscaldamento, di un 
paio di luci serali e, naturalmente, anche 
dell'espresso-bar!) e più funzionali 
On/Off di segreterie telefoniche, fax, ed 
altro prettamente da ufficio. 

Da qualsiasi distanza, nell'ambiente 
casalingo come nei luoghi d'ufficio, il si¬ 
stema di ricezione ha sempre funzionato 
perfettamente. Sia che si operasse cic¬ 
cando sui bottoni di attivazione manuale 
dall'interfaccia grafica del MPC Total 
Control o per mezzo dei comandi vocali, 
sia che si procedesse per mezzo dell'at¬ 
tivazione via Timer, tutto ha risposto alla 
perfezione. 

Non abbiamo trovato difficoltà alcuna 
nell'apprendimento del sistema di con¬ 
trollo, che, aldilà di un minimo tempo di 
apprendimento e qualche prova prelimi¬ 
nare, c'è parso sufficientemente intuiti¬ 
vo. L'unica fase che ha reso necessario 
un minimo di lavoro è stata quella di col¬ 
locare i vari ricevitori disponibili in altret- 


La scheda di controllo 
Sensor2000 


tante prese di cor¬ 
rente, e quindi di 
connettere a que¬ 
ste le spine dei vari 
apparati da control¬ 
lare. Così è stato 
nell'ambiente casa¬ 
lingo come in quel¬ 
lo dell'ufficio. Inevi¬ 
tabile il riscontro 
della curiosità di chi 
ha assistito a tali 
prove. Allo stupore 
iniziale per quanto 
riguarda l'accensio¬ 
ne temporizzata (o 
meglio ancora quel¬ 
la vocale) dei vari 
elettrodomestici o 
macchine d'ufficio 



che fossero, in tutti i casi la curiosità s'é 
impadronita dei vari "assistenti" che 
hanno via via cominciato a prendere 
confidenza con il sistema. 

Diciamo ciò per evidenziare l'assoluta 
facilità d'utilizzo del MPC Total Control 
qualsiasi fosse il soggetto postogli in¬ 
nanzi. Ad una moglie non pare vero co¬ 
mandare anche sugli elettrodomestici 
(oltre che sul marito...) e al capufficio la 
cosa ha probabilmente promosso sogni 
d'onnipotenza. 

Più seriamente ci pare di poter affer¬ 
mare con sicurezza che il sistema non 
solo funziona perfettamente (rilevando 
con ciò la notevole esperienza che Jeps¬ 
sen ha ormai acquisito in tali sistemi as¬ 
serviti), ma si rivela facile da utilizzare 
dopo un rapidissimo tempo di apprendi¬ 
mento. Questo grazie ad un'interfaccia 
utente/macchina particolarmente sem¬ 
plificata. 

Jepssen Video 
Audio Phone 

Il sistema audiovisivo a corredo dello 
Jepssen VAS fonda le sue peculiarità 
sulle performance di una scheda proprie¬ 
taria (un'altra antica tradizione Jepssen) 
denominata Video Audio Phone. 

La scheda è dotata di una serie di in¬ 


uscita di cui è dotata la scheda è quella 
audio che, tramite un cavetto mini-jack 
maschio-maschio può essere a sua volta 
attestata all'ingresso mixer della scheda 
audio di sistema. In tal modo si procede 
ad un collegamento definitivo, e si può 
controllare il livello del segnale diretta- 
mente dal pannello del MusicStation En- 
soniq tramite il controllo Line In. 

A concludere la serie di connessioni 
presenti sulla VAP troviamo infine quella 
per il sensore del controllo remoto del 
telecomando in dotazione. A tale con¬ 
nettore si attesta il maschio a 5 mini-pin 
con cui termina il cavetto del ricevitore 
infrarosso. Una volta posizionato il ricevi¬ 
tore (magari da fissare con una clip ade¬ 
siva alla cornice del monitor) è possibile 
agire direttamente dal telecomando. 
Questo, di forma snella e dalla comoda 
impugnatura, è capace di svolgere tutte 
le funzioni riportate sui pannelli dei mo¬ 
duli software ed emulare anche quelle 
del mouse. 

Quando il telecomando è in modalità 
mouse (cosa che comunque accade so¬ 
lo quando è attivo il modulo Video Audio 
Phone), oltre che per selezionare canali 
ed alzare il volume d'ascolto potrebbe 
essere ad esempio utilizzato per naviga¬ 
re a distanza (dal PC) in Internet. 

La Video Audio Phone è installata nel 
VAS con lo scopo di soddisfare tutte le 
esigenze di controllo e di comunicazione 


gressi analogici che vanno dalla connes¬ 
sione coassiale per l'antenna a quelli S- 
Video (S-VHS ed Hi-8) e videocomposito 
(VHS e Video8) che sono ovviamente 
completati da un ingresso audio. L'unica 


audio-video di cui l'utenza necessita. A 
seconda delle circostanze, difatti, la Vi¬ 
deo Audio Phone è in grado di trasfor¬ 
mare il PC ospite in un televisore (grazie 
al sintonizzatore TV presente sulla sche- 


MCmicrocomputer n, 180 - gennaio 1998 


213 













Jepssen VAS 233 Mhz (MPC Total Control) 




Il Sensoi Pad Appoggiando una mano sulla sagoma sensibile presente sul piano del pad il sistema di misu¬ 
razione inizia a funzionare automaticamente Da notare 6 anche il "termometro " a filo collegato al pad stes¬ 
so per la misurazione della temperatura corporea 


da), In un videotelefono e più in generale 
come base per videoconterenze (in si¬ 
nergia con il modem) ed, infine, unita¬ 
mente al sistema Total Control (piu la te¬ 
lecamera e lo specifico ricevitore), in un 
vero e proprio videocitofono. 

Oltre a ciò, dal puro punto di vista 
creativo la Video Audio Phone può certa¬ 
mente essere intesa come base di ac¬ 
quisizione sia di immagini che di interi fil¬ 
mati Il suo funzionamento in reai time 
consente infatti l'elaborazione e il salva¬ 
taggio di singoli frame o immagini in mo¬ 
vimento nei principali formati grafici 
(BMP, AVI, ecc.). Ciò si realizza attraver¬ 
so l'apposito software di controllo che 
trasforma il quadro video in modulo di 
cattura. 

Per quanto riguarda le sessioni di pro¬ 
va fatte al riguardo della Video Audio 
Phone, queste hanno tutte dato esito po¬ 
sitivo. 

La prima prova consisteva nel collega¬ 
re una telecamera (quella in dotazione) 
all’ingresso video della scheda e visiona¬ 
re a distanza l'ingresso di un'abitazione. 
In sinergia con il Total Control asservito 
al controllo dell'accesso (una porta elet¬ 
trica) all'abitazione stessa, abbiamo quin¬ 
di utilizzato la coppia di controllori per ve¬ 
rificare in video chi fosse a suonare e 
quindi, sia manualmente che vocalmen¬ 
te, impartito l'ordine di "apri la porta d'in¬ 
gresso!". 

Una seconda prova è stata tenuta per 


verificare la praticità d'utilizzo in sede di 
videoconferenza. Essendo presente nel 
PC ospite il Microsoft NetMeeting già di 
serie, la fase di preparazione risulta mol¬ 
to rapida. Basta perciò configurare il 
software, cercare il server Microsoft e 
procedere con la videoconnessione. 

La procedura è andata a buon fine al 
primo colpo. 

La terza prova pratica l’abbiamo infine 
eseguita in un ambito più creativo, come 
quello del Desktop Video, acquisendo, a 
varie grandezze di quadro e numero di 
frame al secondo, sequenze in movi¬ 
mento sia da VCR che direttamente 
dall'antenna. La Video Audio Phone (che 
non dispone di compressione in hardwa¬ 
re e quindi acquisisce in "full frame") ha 
risposto bene, cioè senza perdita di fra¬ 
me, fino alla risoluzione di 240x180 per 
25 fotogrammi al secondo. Oltre abbia¬ 
mo cominciato a denunciare perdite di 
frame sempre maggiori (droppmg). A 
320x240 per 25 fps ad esempio l'effetto 
del dropping s'è manifestato nell'ordine 
del 25-30% Settando la cattura a soli 12 
fps l'effetto è scomparso. 

Dal punto di vista della qualità d'imma¬ 
gine, questa è più che buona (il full fra¬ 
me d'altronde non comporta nessun de¬ 
terioramento finché non viene introdotto 
un compressore software). 

Per quanto riguarda infine la telecame¬ 
ra presente nella confezione va detto 
che questa, sempre di produzione Jeps¬ 


sen, dispone di una messa a fuoco total¬ 
mente automatica, risulta essere sensi¬ 
bile all'infrarosso e garantisce una buona 
qualità visiva anche in situazioni di scarsa 
luminosità (0,3 lux). 


Sensor Pro 

Vediamo la scheda d'interfacciamento, 
il pad di rilevamento e quindi il software 
di controllo. 

Il sistema Sensor Pro per il check up 
del proprio stato di salute che ritroviamo 
installato nel PC VAS è un antico vanto 
della Jepssen. In quest'ultima implemen¬ 
tazione il sistema, oltre che rinnovato dal 
punto di vista del software di gestione, è 
in grado di utilizzare i servigi di un'inter¬ 
faccia che dialoga piu rapidamente con il 
PC ospite grazie all'utilizzo del bus PCI 

Messo subito in funzione il Sensor Pro 
s'è dimostrato di facile utilizzo. Sufficien¬ 
te appoggiare una mano sul Pad (nel qua¬ 
le è sagomata un'impronta, un po' come 
nel film Total Recali!) e il sistema proce¬ 
de in pieno automatismo alla rilevazione 
dei valori della pressione sanguigna, del 
battito cardiaco, della temperatura, dello 
stato di umidità, e della tensione corpo¬ 
rea. I dati misurati verranno quindi visua¬ 
lizzati direttamente sui pannelli di control¬ 
lo, da dove potranno esser immediata¬ 
mente utilizzati sia per la stampa che per 
la memorizzazione in un apposito archi¬ 
vio. 

MPC-SENSOR, malgrado che sia stato 
essenzialmente concepito per l'utilizzo da 
parte dei medici, ha la semplicità d'uso 
giusta per essere utilizzato anche da un 
pubblico non specializzato, 

I componenti che si visualizzano sullo 
schermo sono difatti di facile impiego. 
Anche l'apprendimento è rapido, agevola¬ 
to in particolar modo dall'uso del "Fast 
Help", una modalità esplicativa che spie¬ 
ga denominazione e caratteristiche delle 
funzioni implementate nella plancia di co¬ 
mando, visualizzando un callout al pas¬ 
saggio del mouse su bottoni ed icone at¬ 
tive. 

Per quanto riguarda l'implementazione 
dell'archivio, questo è organizzato come 
una rubrica ed è accessibile mediante la 
tastiera grafica riprodotta sulla parte de¬ 
stra in alto sullo schermo. Ogni lettera in¬ 
dividua una pagina che contiene i nomi 
relativi a quella lettera. Usando la tastiera 
è possibile visualizzare l'Archivio in cui 
sono riportati il nome e la data di nascita 
di tutte le persone i cui dati sono già inse¬ 
riti nelle cartelle. 

Benché ci siamo dedicati a provare tut¬ 
te le funzioni espletabili dal Sensor Pro, 
ciò su cui abbiamo maggiormente soffer- 


214 


MCmicrocomputer n, 180 - gennaio 1998 









Jepssen VAS 233 Mhz (MPC Total Control) 



JEPSSEN lÉPI Total Control 


II pannello di misurazio¬ 
ne del sistema Sensor 
Abbiamo appena effet¬ 
tuato la rilevazione della 
pressione arteriosa di un 
soggetto Ora potrem¬ 
mo sia stamparne che 
immagazzinarne i dati 


mato la nostra attenzione è la sezione 
preposta al rilevamento della pressione 
arteriosa. Questo tipo di misurazione è di¬ 
fatti un po' il fulcro di tutto il sistema. 

Al riguardo, la relativa modalità di utiliz¬ 
zo c'è parsa sufficientemente facile ed in¬ 
tuitiva. 

Una volta selezionatane l'icona, difatti, 
il pannello di misura della pressione che 
appare contiene un visualizzatore del bat¬ 
tito cardiaco e cinque display per visualiz¬ 
zare i tre dati relativi alla pressione massi¬ 
ma, minima e media; le pulsazioni ed il 
tempo di misura. Sulla destra è presente 
un manometro che, oltre a visualizzare la 
pressione durante la misura, è usato an¬ 
che per settare la pressione massima del 
bracciolo. 

La modalità di misurazione della pres¬ 
sione utilizzata dal MPC-SENSOR è del 
tutto simile a quella della più diffusa prati¬ 
ca medica. Al raggiungimento della pres¬ 
sione massima impostata (160 rnrnHg 
DEFAULT) il sistema, appena rilevati i 
battiti, incrementa automaticamente di 
20 mmHg la pressione massima per poi 
reinizializzare la misurazione. Se questa 
fallisse per tre volte consecutive si visua¬ 
lizzerebbe un messaggio di errore che av¬ 
visa di verificare il corretto posizionamen¬ 
to del bracciolo o dell'impostazione del 
valore massimo di pressione. 

L'avvio della misurazione può essere 
fatto indifferentemente poggiando la ma¬ 
no sul pad o clickando sull'icona della 
pressione. Una volta terminata la misura¬ 
zione, è possibile visionare il grafico delle 
pulsazioni utilizzando l'apposita barra di 
scorrimento posta sotto il visualizzatore 
oppure stamparlo clickando sull'icona di 
Stampa. 


Conclusioni 

Il VAS, benché un po’ spartano nella 
sua configurazione base (manca il CD¬ 
ROM drive e mancano pure dei program¬ 
mi applicativi di "prima mano") è un'otti¬ 
ma macchina. Veloce, con una buona 
scorta di RAM (tra l’altro ulteriormente 
espandibile grazie alle due slot ancora li¬ 
bere) e con un hard disk capiente ed affi¬ 
dabile. Ma il giudizio non può né finire qui 
né tantomeno essere questo, perché il 
VAS provato su queste pagine non va in¬ 
teso tanto come un PC (comunque ben 
configurato), quanto un insieme di moduli 
che costituiscono un sistema finale. Il no¬ 
stro giudizio quindi deve fondarsi sul si¬ 
stema finale e. prima ancora, sulla validità 
di ogni singolo modulo. I moduli difetti 
(qui messi "in vetrina” in un unico Perso¬ 
nal Computer) possono anche essere ac¬ 
quistabili singolarmente ed innestati nel 


proprio PC. 

Valutiamo, quindi, separatamente ogni 
sezione che compone il VAS sia nei lati 
positivi (molti) che in quelli negativi (po¬ 
chi). 

Il Total Control ed il Sensor Pro sono 
quelli che guadagnano un risalto maggio¬ 
re. Il primo si dimostra un sistema alta¬ 
mente affidabile, ben articolato, facile da 
utilizzare e soprattutto molto funzionale. 
Come già detto, l’abbiamo provato in va¬ 
rie condizioni e luoghi di lavoro ed ha 
sempre risposto fedelmente ai comandi. 

Per quanto riguarda il Sensor Pro. gra¬ 
zie alla semplicità ed alla versatilità del 
software fornito in dotazione si presta a 
molti impieghi, siano questi privati che 
professionali. 

Il Sensor Pro è essenzialmente indicato 
per l'uso in uno studio medico, nel quale 
renderebbe automatiche tutte le azioni 
più di routine svolte dal medico, garan¬ 
tendo in più l’archiviazione in una cartella 
clinica "ad personam” le rilevazioni effet¬ 
tuate. Detto ciò il sistema può anche es¬ 
sere utilizzato in casa, magari nella versio¬ 
ne Family (una versione "lite" apposita¬ 
mente pensata per un uso ancora più 
semplificato nell'ambito domestico) Tut¬ 
to sta nel riuscire a non farsi emotiva¬ 
mente condizionare dai suoi rilevamenti 
che. seppur abbastanza precisi, prima di 
essere ritenuti validi andrebbero interpre¬ 
tati da un professionista, cioè da un vero 
medico. Al riguardo Jepssen ci svela qual 
è in definitiva lo scopo del "Sensor 
Project": arrivare ad attivare il modulo sia 
nelle case che nell'ambulatorio in modo 
che, via modem, il rilevamento dei dati 
(pressione, temperatura, ecc.) possa es¬ 
sere subito verificato dal medico. 

Per quanto concerne il sistema Video 
Audio Phone. le opportunità che questo 
offre sono evidenti e vanno dallo zapping 


televisivo all'audiovi- 
sione ed acquisizio¬ 
ne di segnali prove¬ 
nienti da VCR e, tra¬ 
mite il modem e la 
telecamera, alla pos¬ 
sibilità di andare in 
videoconferenza. Malgrado ciò, estrapo¬ 
landole dal contesto del sistema in prova 
e verificandole singolarmente all'uso più 
creativo, le pur buone caratteristiche del¬ 
la V.A.P perdono un po’ in valenza appli¬ 
cativa. Sinceramente la scheda non è la 
più adatta per acquisire ed editare imma¬ 
gini ed audiovisivi ed anche la gestione 
televisiva non ci è sembrata esente da 
pur piccole lacune (le procedure di sinto¬ 
nizzazione e la disposizione del quadro vi¬ 
deo ad esempio risultano poco accordate 
con il desktop di Windows) 

Nel contesto applicativo del sistema, 
ed in particolare del "vocal-type", entra 
infine in maniera prevalente anche l'uso 
del Modem/FaxA/oice da 33,6 Kbit/s, po¬ 
sto a completamento del sistema, Il di¬ 
spositivo oltre ad essere ovviamente uti¬ 
lizzato anche per l'accesso ad Internet, 
può trasformarsi in un completo sistema 
di automazione per la ricezione e trasmis¬ 
sione dati o voce, in modo da integrarsi 
perfettamente con gli altri moduli del 
“Total Project". Grazie alle sue caratteri¬ 
stiche peculiari il modem può difatti esse¬ 
re utilizzato per rispondere ad una chia¬ 
mata in viva-voce (e direttamente dal 
computer), registrare la conversazione 
oppure mettere la comunicazione in atte¬ 
sa con una base musicale! 

Abbinando la scheda Modem/FaxA/oi¬ 
ce 36K6 alla scheda Sound Wave 3D SF 
PCI ed alla Video Audio Phone si può, in¬ 
fine, realizzare una soluzione completa 
per la comunicazione tramite Internet e 
cosi ottenere un sistema per la videocon- 
ferenza oppure di videotelefonia. 

In conclusione torniamo a ribadire' il 
giudizio globale più che positivo sul siste¬ 
ma provato, in particolare sul funziona¬ 
mento ed sulla validità d'utilizzo soprat¬ 
tutto del Total Control. 

«e 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


215 














































di Massimo Novelli 




Micro&Meaa XSAV 



mo. all'inizio di questo 1998. sembra 
che unità a 300 MHz siano ormai quasi 
standard (almeno in certi ambiti), vuoi 
per la loro non troppo difficile accessibi¬ 
lità in ordini di prezzo, vuoi perché sono 
l'ideale nell’orgamzzare una stazione di 
lavoro server, dove la potenza si possa 
sposare con la flessibilità e la sicurezza 
del funzionamento in ambiti gravosi 
Su queste pagine andiamo a vedere 
una delle configurazioni più complete, 
nella quale l'assemblatore ha equilibrato 
risorse e potenza per uno scopo ben 
preciso: offrire una unità host al difficile 
lavoro di server audio/video (da cui il no¬ 
me non troppo fantasioso di eXpert Ser¬ 
ver Audio Video). Nella configurazione 
di base possiamo usufruire quindi di un 
notevole numero di GB su hard disk, 
produrre i nostri CD con l'unità in dota¬ 


zione. vedere film su monitor o TV con 
il drive DVD adatto, fare i backup su 
supporto DAT, godere dei 120 MB del 
floppy, ed altro ancora 

Alla libera scelta dell'utente, poi, il se¬ 
lezionare gli strumenti del suo lavoro, 
laddove Micro&Mega offre una soluzio¬ 
ne audio professionale nell'opzione 
Creamware TripleDAT (per HD audio re- 
cording di alto livello) oppure, in video, 
tra device di cattura Fast DV-master 
(compatibile analogico-Digital Video) e 
Miro DC30 Plus. 

In ogni caso la sua potenza è quanto¬ 
meno molto, molto esuberante, ragion 
per cui una macchina cosi fatta si rivol¬ 
ge in massima parte agli esperti del set¬ 
tore e a quanti vogliano una unità base 
su cui poter lavorare senza problemi di 
configurazioni e/o risorse. 

Parlare delle caratteristiche base della 


macchina, come è fornita, sarebbe fare 
un lungo elenco di device e drive, ra¬ 
gion per cui andremo a vedere passo 
passo la loro presenza, Per i più fretto¬ 
losi. comunque, si tratta di una unità 
Pentium II a 300 MHz/512 KB cache, a 
bordo di una motherboard Asus P2L97 
con supporto VGA AGP, scheda SVGA 
Asus AGP 3DexPlorer 3000 con 4 MB 
di SGRAM. 64 MB di RAM DIMM a 168 
pin, floppy disk LS-120 da 120 MB 
(compatibile 720 KB. 1.44 MB e 2,88 
MB), controller SCSI Adaptec AHA- 
2940 Ultra Wide, hard disk SCSI IBM 
DCHS-39100 "Scorpion" da 9,1 GB. 
CD-R Philips CDD 3610 EIDE, drive 
DVD Pioneer DVD-A01 (ATAPI) con 
scheda decoder MPEG-2 CineMaster 
Quadrant. unità SCSI di back-up DAT 
Hewlett-Packard C1537A da 12/24 GBy¬ 
te. Conclude la dotazione la classica 


216 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


















Micro&Mega XSAV 


SoundBlaster AWE64 e l'altrettanto 
classico monitor Philips Brìllance 107A 
da 17 pollici, una tastiera Win95 Cherry 
PS/2 dalla buona digitazione, e un mou¬ 
se Logitech Pilot PS/2, oltre all'Imman¬ 
cabile Windows NT 4.0 Workstation ed 
applicativi di supporto CD-R e backup 
DAT. Non particolarmente grave poi la 
mancanza di una coppia di casse acusti¬ 
che (che non siano dei "barattoli" a cui 
spesso siamo abituati) oppure un sep¬ 
pur minimo modem (demandato alla 
ampia scelta dell'utenza), oggetti da se¬ 
lezionare con opportuna calma. 


All’esterno 

Il middle tower che comprende il tut¬ 
to, della ElanVital nel modello Aegis T- 
10AB, pur nelle sue apparentemente ri¬ 
dotte dimensioni offre alla vista e al tat¬ 
to una buona solidità, merito della con¬ 
figurazione ad incastro sulle fiancate e 
dello chassis interno che ne favorisce 
l'apertura e la chiusura, nonché la ma¬ 
nutenzione e l'inserimento delle sche¬ 
de. Dall’alto in basso, abbiamo occupati 
tutti i drive bay offerti, che vanno dal 
DVD al CD-R, al backup DAT, all'LS-120 
(quest'ultimo considerato come un co¬ 
mune floppy drive), mentre lo sviluppo 
verticale si limita alla sola presenza 
dell'interruttore dell'accensione (servo¬ 
comandato in spegnimento del sistema 
operativo secondo lo standard ATX). Fa¬ 
cilmente trasportabile, anche se di pe¬ 
so rilevante, il cabinet ci ha favorevol- 


Micro&Mega XSAV 


Produttore e distributore: 

Micro&Mega 

Via dei Savorelli, 22 

00165 Roma 

Tel. 06/663.7777 

Fax 06/663.8000 

IMtD://www.sid.iiyiiiiciomead 

Prezzo (IVA esclusa! L, 9.834.000 


mente impressionato, proprio per la sua 
solidità e costruzione, come anche per 
l'efficacia della soluzione adottata per la 
sua apertura. 

Dal frontale al retro il passo è breve, e 
dalla sobrietà delle linee si passa 
all'aspetto "tecnologico" delle connes¬ 
sioni, potendo contare sulle classiche 
due in standard PS/2 (per il mouse e per 
la tastiera), le due USB (universal serial 
bus porti di "molto prossimo" futuro 
impiego, le due canoniche seriali e la 
parallela (il tutto allineato allo standard 
ATX), oltre alla SCSI esterna dell’adatta¬ 
tore Adaptec, quelle relative alla Sound¬ 
Blaster, l'uscita VGA e quella video della 
CineMaster, in uso al DVD. 


All’interno 

La vista d'insieme dell'interno mostra 
una buona disposizione delle parti (in 



In evidenza lo spazio frontale del cabinet, occupa¬ 
to totalmente, nei vani, dal DVD. dal CD-R. 
dall'unità di backup DAT. dal drive floppy LS-120 
La dotazione 6 veramente musuale. 


verità più numerose del solito), mentre, 
come dicevamo, lo spazio a disposizio¬ 
ne non è tra i piu ampi. Forse tutta la 
più che esuberante dotazione avrebbe 
meritato un vero tower, ma tant'é, an¬ 
che una simile scelta è ad "insindacabi¬ 
le giudizio" 







IrJLrJLrJ 


Il modello Cherry PS/2 in dotazione è una tastiera di buona fattura, seppure di non eccelsa classe. 
MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


217 


















































Micro&Mega XSAV 



Siamo sul reno dell'XSAV, e dall'alto in basso pos¬ 
siamo notare le porte PS/2, le USB a lato, seriali e 
parallela, la SCSI esterna e le altre dei vari device 
presenti ISoundBlaster, video SVGA e decoder 
MPEG-2 del DVDI 

Su tutto, è il caso di dire, troneggia la 
motherboard Asus P2L97, scheda ma¬ 
dre abbastanza conosciuta ed affidabile, 
in formato e standard ATX, per proces¬ 
sori Pentium II da 233 a 333 MHz, basa¬ 
ta sul recente chipset Intel 440LX con 
supporto AGP La sua espandibilità è 
garantita dalla presenza di 5 slot PCI, 2 
ISA a 16 bit (per la precisione uno con¬ 
diviso tra PCI e ISA) ed uno AGP appun¬ 
to, al quale collegare le nuove, veloci 
schede VGA disponibili per questo stan¬ 
dard. Per quanto riguarda la memoria di 
sistema (di tipo EDO o SDRAM) essa è 
espandibile fino a 384 MB attraverso 
tre slot per i moduli DIMM da 168 pin 
ed è dotata di controller PCI IDE Ultra 
DMA/33 (con supporto fino a 4 device 
IDE ed un LS-120), PIO mode 3&4, 
DMA Mode 2 e capacità di dialogare 
con unità disco di dimensioni maggiori 
di 8,4 GB. A completare la dotazione, 
poi, è presente un controller per floppy 
fino a 2,88 MB, 2 porte seriali (16550 
Fast UART), una porta parallela 
ECP/EPP, le due USB, un opzionale 
connettore IrDA TX/RX. 

A corredo della Asus, poi, un'ampia 
documentazione piu il CD-ROM "LAN- 
Desk Client Manager” di Intel, per per¬ 
mettere il monitoraggio delle ventole, 

218 


della temperatura e delle tensioni di ali¬ 
mentazione. 

La connessione AGP della scheda 
verso la VGA, supporta sia i trasferi¬ 
menti 1 x AGP 1.0 (66 MHz) che 2x AGP 
2.0 (133 MHz), quest'ultima sfruttando 
entrambi i fronti d'onda del clock a 66 
MHz, e la SVGA presente nel sistema è 
una dei primi esemplari AGP in com¬ 
mercio, la 3DexPlorer 3000 della stessa 
Asus, dotata di chip nVidia RIVA 128, 
con supporto AGP in sola modalità 1 x e 
4 MB di SGRAM a bordo. Le sue pre¬ 
stazioni, la qualità dell'immagine ed il 
software in dotazione sono di buon li¬ 
vello, La scheda dispone di RAMDAC a 
206 MHz e supporta una risoluzione 
massima 2D 1600x1200 a 64K colori e 
75 Hz di refresh, mentre in Truecolor 
potrà viaggiare a 1280x1024 con refre¬ 
sh fino a 85 Hz. In ambito 3D, poi, per¬ 
mette di lavorare fino a 800x600 in pie¬ 
na tranquillità. Il suo supporto è assicu¬ 
rato, sotto Wm95 OSR2.1, dall'installa¬ 
zione di un nuovo modulo software per 
la gestione della memoria AGP. mentre 
sotto WinNT 4.0 essa dovrà essere usa¬ 
ta ancora in modalità DMA anziché DI¬ 
ME (Direct Memory Execute) e gli uten¬ 
ti di NT dovranno aspettare la release 
5.0 che sfrutterà al meglio l’AGP nativo. 


Parlare dell'adattatore SCSI Adaptec 
AHA-2940UW-R, altra presenza rilevan¬ 
te. è quantomeno facile; si tratta di uno 
dei controller più celebrati dall'utenza e 
dagli addetti ai lavori, con ottime carat¬ 
teristiche di flessibilità e potenza. Offre 
il pieno supporto per ogni device SCSI 
(come CD-ROM, MO, streamer, DAT, 
scanner, ecc.) secondo le specifiche 
SCSI, SCSI-2. SCSI-3 e Ultra SCSI, e si 
inserisce facilmente in qualunque slot 
PCI master, potendo gestire fino a 15 
periferiche Ultra SCSI La sua velocità di 
trasferimento sincrona è di 40 MB/s. 
mentre in asincrono è di 12 MB/s Tra 
le sue più spiccate caratteristiche la ne¬ 
goziazione separata del protocollo sm- 
crono/asmcrono per ciascun device del¬ 
la catena SCSI, il processore PhaseEn- 
gine RISC integrato (che svolge le fun¬ 
zioni principali), la dotazione connettori 
interni/esterm (16 bit Wide SCSI) ed il 
supporto nativo in pratica per ogni siste¬ 
ma operativo in commercio. 

Ad esso collegato, e nel rispetto delle 
performance garantite, è presente uno 
dei più efficienti harddisk sul mercato, 
quell'IBM DCHS-39100 Ultra Wide SC¬ 
SI-2 da 9,1 GB, detto "Scorpion". uno 
dei primi con velocità di rotazione di 
10,000 giri/mm. Le sue caratteristiche 
principali lo vedono capace di tempi di 


Ecco come appare l'assemblaggio interno, non c'è molto spano, in verna, per l'aggiunta di altre panieri 
che. ma duello che occorre è Quasi tutto già presente 
























Micro&Mega XSAV 


accesso intorno ai 7 ms. con un tran¬ 
sfer rate di circa 40 MB/s, dispone di un 
buffer di 512 KB ed è ottimamente ge¬ 
stito dall'interfaccia SCSI-2 dell'Adap- 
tec; tra l'altro, intelligentemente, nel 
Micro&Mega XSAV è stato partizionato 
in due unità uguali, laddove nei comuni 
bisogni di una utenza professionale la 
prima partizione sarà dedicata al S.O. 
ed agli applicativi mentre la seconda (o 
il secondo HD) sarà ad esclusivo uso 
dei dati (audio e video). 

Continuando a scoprire l'interno, in ul¬ 
timo abbiamo la classica dotazione mul¬ 
timediale nella presenza di una Sound¬ 
Blaster AWE 64 che, sinceramente, 
non ha bisogno di nessuna presentazio¬ 
ne, un componente affidabile e di buo¬ 
na qualità, che nell'ottica dell'unita in 
esame è il mimmo per iniziare ad occu¬ 
parsi, magari semi-professionalmente, 
di audio. 


Drive e device 

Tutto quello appena visto, che in sin¬ 
tesi non è una dotazione abbastanza co¬ 
mune, dà già il senso della potenza del¬ 
lo XSAV; ma una netta distinzione dalla 
concorrenza più agguerrita è senz'altro 
offerta dalla ricchissima dotazione di dri¬ 
ve e device in essa inserita, ad iniziare 
dal floppy drive LS-120, unità capace di 
offrire supporto alla memorizzazione fi¬ 
no a 120 MB su un solo dischetto (an¬ 
che se speciale). Perfettamente compa¬ 
tibile con un normale floppy drive (sia 
nei formati che nell’uso degli stessi di¬ 
schetti), potrà essere usato anche co¬ 
me "bootable drive” (pensate di poter 
avere su un solo dischetto un intero si¬ 
stema operativo!) e la sua velocità è fi¬ 
no a cinque volte superiore alla classica, 
con i suoi dischi speciali, mentre con i 
comuni supporti almeno tre volte. E' in 
standard ATAPI e la sua installazione ri¬ 
chiede solo un posto hard disk libero, 
anche se per il corretto e totale suo fun¬ 
zionamento avrà bisogno di essere rico¬ 
nosciuto dal BIOS della scheda madre 
(e la Asus P2L97 ha questa possibilità). 

Se il floppy LS-120 è una buona scel¬ 
ta, nell'ottica della capacità offerta 
dall'unità, che dire delle due principali 
periferiche multimediali presenti, cioè 
del CD-R Philips CDD 3610 e del drive 
DVD-ROM Pioneer DVD-A01 ? Il primo è 
una ottima unità CD Writer sia di CD re¬ 
gistrabili che riscrivigli, in standard El- 
DE, dotata di un'ampia gamma di for¬ 
mati compatibili (dal CD-DA a! CD- 
ROM/XA, al CD-UDF, al multisessione, 
CD-Video, Track At Once e Disk At On¬ 
ce) con velocità di lettura fino a 6,5x 
(1,150 KB/sec) e scrittura a 2x (352 




Un pnmo piano sulla 
troneggiarne CPU 
Pentium II. a 300 
MHz, con m evidenza 
anche la SVGA Asus 
AGP. le sue perfor¬ 
mance sono di tutto 
rispetto 


KB/sec), nonché 
buffer interno da 
1 MB Svolge 
egregiamente il 
suo lavoro ed è 
un'unità molto 
versatile e com¬ 
pleta, che m sin¬ 
tesi ci consente 
di avere più ca¬ 
pacità in un solo 
device, mentre 
altrettanto po¬ 
tente è il nuovis¬ 
simo supporto 
DVD, qui presente con un'unità Pioneer 
A01, anch'esso ATAPI, dotato di perfor¬ 
mance di ottimo livello. Le sue caratteri¬ 
stiche base sono la lettura dei 
"single/dual layer” DVD, DVD-R, CD¬ 
ROM Mode 1/2, CD Audio, gode di un 
trasfer rate in DVD-ROM di 1.38 
MB/sec (mentre in ambito CD-ROM è 
un 1 0x). con tempi di accesso intorno ai 
120-150 ms e data buffer di 512 KB 
Associato al drive Pioneer vi è la ne¬ 
cessaria scheda decoder MPEG-2. indi¬ 
spensabile per decodificare le produzio¬ 
ni in DVD, e che Pioneer (nell'ambito 
OEM) ha scelto nella CineMaster della 


Quadrant; molto evoluta, è una PnP 
con ottime performance (testata in 
playback full-screen full-motion già con 
Pentium 90). ha a bordo hardware 
Dolby AC-3 (per la decodifica dell'audio 
surround), ed un ottimo software di ge¬ 
stione (detto Navigator, con un’ampia 
gamma di settaggi). Dotata di un'uscita 
video di buona qualità, la CineMaster 
opererà in overlay sulla SVGA, e credia¬ 
mo che parte delle sue ottime perfor¬ 
mance vengano anche nell'unione con i 
benefici dell'AGP 

E se tutto ciò non bastasse, 
nell'XSAV è presente anche un’unità di 



Isolata nel primo piano, ecco la CineMaster scheda decoder MEPG-2 in dotazione al drive DVD Pioneer, 
di produzione Quadrant. e una delle oiu diffuse, e pregevoli, nel panorama delle proposte nel nuovo stan¬ 
dard 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


219 










Micro&Mega XSAV 




appena visti, in ultimo, ci stavamo qua¬ 
si dimenticando il monitor in dotazio¬ 
ne, un Philips della serie Brillance mo¬ 
dello 107A. Si tratta di un 17 pollici di 
rilievo, con controllo digitale, dot pitch 
di 0,26 mm ed una risoluzione massi¬ 
ma di 1600x1280 (a 60 Hz). Con una 
frequenza di refresh verticale fino ai 
160 Hz. è dotato di controlli digitali, 16 
"factory presets" preimpostati e 15 
definibili dall'utente (nell'ampia gamma 
dei parametri visivi da definire a piace¬ 
re), offrendo poi piena compatibilità 
standard Vesa DDC nei protocolli 
DDC1 e DDC2B. 

La sua immagine è molto stabile e 
nitida, l'affaticamento visivo è minimo 
e nella gamma dei modelli da 17 pollici 
a poco meno di un milione e mezzo di 
lire ci sembra una scelta adeguata e ra¬ 
gionata. 


Conclusioni 

L'unità XSAV Micro&Mega ci sem¬ 
bra ben equilibrata e capace, sempre 
tenendo a mente l'obiettivo per cui 
viene offerta al pubblico; se da un lato 
le componenti video e monitor (non¬ 
ché quella multimediale) sono scontate 
e comuni, frutto di un'onesta scelta 
per offrire l'indispensabile, la dotazione 
hardware nell'immagazzinamento dei 
dati (HD SCSI Ultra Wide più unità 
backup DAT, oltre al simpatico LS- 
120), e dei nuovi supporti (CD-Rw Phi¬ 
lips e DVD Pioneer) è molto mirata e 
intelligente. Se stiamo parlando di 
macchina da lavoro ("server" audio/vi¬ 
deo) è una buona base da cui iniziare; 
d'altronde il suo prezzo non ci sembra 
scandaloso. 

KS 


II completissimo menu 
del Navigator Control 
della CineMaster con 
a lato il vero remote 
control della gestione 
DVD 


In evidenza le proprietà 
della CineMaster. deco¬ 
der MPEG-2 del DVD; il 
controllo sul video Inlay e 
Overlay, il formato video 
out TV ed altro 


Il settaggio del Navigator 
Control della CineMaster. 
nella scelta di una decina 
di parametri da seleziona¬ 
re; in questo caso stiamo 
mettendo a punto le sor¬ 
genti audio a disposizio¬ 
ne 


backup di pregio, essendo il modello 
C1537A della HP uno dei più capaci sul 
mercato; si tratta infatti di un'unità DAT 
Fast-SCSI2 a 12/24 GB basata sul for¬ 
mato Digital Data Storage-3 (DSS-3) che 
offre tre volte la capacità e due volte il 
transfer rate delle precedenti unità 
DSS-2 (con cui è totalmente compatibi¬ 
le, cosi come rispetto al formato DSS). 
Con capacità nativa di 12 GB ed un tran¬ 
sfer rate di almeno 1 MB/s (con punte 
di 2.4 MB/s in data compression), sarà 
in grado anche di memorizzare 24 GB 


su un nastro da 125 m utilizzando com¬ 
pressione via hardware, e permettendo 
quindi di stoccare una grande quantità 
di dati in modo sicuro e veloce (adottan¬ 
do anche sofisticati sistemi di autoveri- 
fica degli stessi scritti). Il nome HP, poi, 
nella tecnologia data Storage di livello è 
una sicurezza in più. 

Il monitor 

Nell'ampia gamma di componenti 


Proprietà: Cinematici 


Generate Cuttom | Driver | Ritorre | 

ùnematter. revition 2.3. region 2 


Videolnlay Control 

F Enabte DirectDiaw Support tot Overlay» 
F Demterlace by skipptng tecond lield 
VGA Performance «ritti 


True Color 124 Bit) 


Low 


Maximum hot coniai inlay parete 
Maximum honzonlal overlay torace pacete 


Analog Video Output Ide Screen 
PAL 

r NTSC 


Contnuout DMA Memory 


Reterve |256 ^ page» of 4KB (1024 KBl 


220 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 









































ICW/WUIUHS 


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di Luca An gelelli 



foglio di carta. Di fatto non c’è contatto fra 
testina di stampa e supporto stesso. La 
tecnologia Micro Dry e simile a quella a 
sublimazione termica ed a trasferimento 
termico: una testina porta a contatto il pig¬ 
mento con il supporto e tramite un pro¬ 
cesso meccanico e termico ne provoca la 
fusione e la adesione in una quantità per¬ 
fettamente calibrabile. La differenza fra le 
varie tecniche sta nella formulazione chi¬ 
mica degli inchiostri e nella modalità di 
"fissaggio" al supporto. Nel caso del Mi¬ 
cro Dry esiste una unica testina di stampa 
sulla quale alternativamente sono posizio¬ 
nate le cartucce (4 in tutto per i colori ne¬ 
ro, ciano, magenta e giallo) contenenti un 
nastro sul quale è depositato il pigmento. 
La testina preme il nastro sul supporto e 
provoca l'adesione del colorante al sup¬ 
porto. 

Visto che c'è una sola testina e quattro 
diversi nastri la stampa a colori avviene in 
quattro passaggi successivi, durante i 


quali la stampante deposita sul supporto 
un colore per volta. Quindi durante la 
stampa il foglio fa "avanti e dietro" per 
ben quattro volte, dimostrando una preci¬ 
sione notevole nel posizionamento del fo¬ 
glio sulla linea di stampa e nel trascina¬ 
mento. Se cosi non fosse anche piccoli di¬ 
sallineamenti nella deposizione dei tre co¬ 
lori fondamentali nella sintesi sottrattiva 
porterebbero ad una perdita di qualità no¬ 
tevole. 

Le quattro cartucce hanno su di un lato 
un semplice codice a barre che ne per¬ 
mette il riconoscimento da parte del di¬ 
spositivo; in questo modo il posiziona¬ 
mento dei diversi colori sulla "rastrelliera" 
che le supporta quando non sono in uso 
non è determinante e l'MD 1000 sara 
sempre in grado di trovare la cartuccia 
giusta in ogni caso. Un vantaggio di avere 
i vari colori totalmente separati è quello di 
poter sostituire il solo nastro esaurito sen¬ 
za dover gettare l’intero pacco colore co- 


Attualmente la tecno¬ 
logia di maggior diffusione fra le stampan¬ 
ti per SONO (Small Office Home Office) è 
quella a getto di inchiostro nelle sue varie 
implementazioni. In pratica quasi tutte le 
stampanti a colori del costo inferiore al 
milione di lire sono basate su questa tec¬ 
nologia. Eccezione in questa situazione è 
questa periferica della ALPS che sfrutta 
una tecnica caratteristica e proprietaria 
chiamata Micro Dry. 


Micro Dry 

La ALPS annunciando la sua stampante 
MD 1000 dichiara apertamente la supre¬ 
mazia della sua tecnologia rispetto a quel¬ 
la a getto di inchiostro. Ma come funziona 
questo Micro Dry? 

Nelle stampanti ink jet in qualche modo 
l’inchiostro sotto forma di piccole gocce è 
schizzato sul supporto, generalmente il 


222 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 















ALPS MD 1000 



Costruttore: 

Alps Electric (Irelandl Lttì. Clara Road. Millstreei 
Town, Cork. Ireland Tel .353-29-70677, Fa* 
.353-29-70603 


Distributore VideoComputer s p a Via Antonelli 
36, 10093 Collegno ITO) 

Tel 101 11 403 48 28 - Fax 1011 ) 403.33 25 


Prezzi (listino 4/12/97 IVA inclusa): 

MD 1000 PC 
MD 1000 Mac 
Cartuccia Nera 
Cartucce colon (cadauna) 

Cartucce colori metallizzati (cadauna) 


E 957 600 
E 1 197 600 
E 17 800 
E 20.100 
E 31 000 


me accade nella quasi totalità delle stam¬ 
panti ink jet e nelle stampanti a trasferi¬ 
mento termico tradizionale. 

La tecnica Micro Dry permette di effet¬ 
tuare operazioni particolari: ad esempio è 
possibile stampare bianco su supporto ne¬ 
ro semplicemente utilizzando la cartuccia 
di colore bianco, che la stampante ricono¬ 
scerà appena installata; oppure utilizzare 
tinte metallizzate sempre impiegando na¬ 
stri con inchiostri particolari. Un'altra carat¬ 
teristica di questo tipo di stampante è 
quella di poter stampare anche su tessu¬ 
ti:: l'immagine viene trasferita prima su di 
un supporto particolare e da questo, con 
l'aiuto di un ferro da stiro, sul tessuto. 

Un'altra possibilità è quella utilizzata 
nella stampa fotografica ad alta qualità: in 
questo caso si impiega una carta panico- 
lare, Photo Realistic Paper, e il nero è so¬ 
stituito da un "finish" ovvero un nastro 
contenente una finitura che viene stesa 
sopra l'immagine per fissarla e protegger¬ 
la. In questo modo si raggiunge la massi¬ 
ma risoluzione e qualità nella stampa a 
colori. 

La particolare formulazione degli inchio¬ 
stri e il tipo di adesione al suppono, a det¬ 
ta della ALPS, permette una superiorità ri¬ 
spetto alla tecnologia a getto di inchiostro 
anche nella tenuta dei pigmenti nel tem¬ 
po soprattutto quando le stampe sono 
esposte continuamente alla luce solare. 


MD 1000 

L'MD 1000 e l'ultima nata in casa AL¬ 
PS e si pone nel popolatissimo segmento 
delle stampanti a colori del costo intorno 
al milione di lire. L'MD 1000 e in grado di 
utilizzare supporti fino all’A4, con una riso¬ 
luzione che su carta normale in modalità 
monocromatica arriva fino a 1200x600 
dpi, mentre nella stampa a colori raggiun¬ 
ge i 600x600 dpi Utilizzando la Photo 
Realistic Paper si arriva a 1200x600 dpi 
anche nella stampa a colori Di questo 
modello esistono due versioni: una dedi¬ 
cata al mondo PC, in prova, e l’altra al 



Le quattro cartucce Inero. cyan, magenta e giallo) sono alloggiate dietro lo sportello anteriore. Di qui una 
alla volta sono prelevate e posizionate sul gruppo di stampa 



Il colore viene depositato sul 
supporto “fisicamente" trami¬ 
te questa testina che riscalda 
e preme il nastro sul loglio 
provocando la adesione del 
pigmento 


mondo MAC con la sostanziale differenza 
dell'uso nella seconda della interfaccia 
SCSI al posto della porta parallela 

Nella confezione troviamo, oltre la 
stampante, le quattro cartucce standard, 
i driver di stampa per Windows 95 e 3.1, 
il manuale (in lingua inglese), una cam¬ 
pionatura dei supporti messi a disposi¬ 
zione dalla ALPS, il set per la stampa su 
tessuti e Print Artist by Sierra, un pro¬ 
gramma che aiuta l'utente nel creare bi¬ 
glietti di auguri, calendari, immagini da 
trasferire su T-shirt... 

L'installazione sotto 
Windows 95 è semplice: 
basta collegare la stam¬ 
pante al computer, alla 
rete elettrica (lapalissia¬ 
no ma non si sa mai...), 
caricare i driver di stam¬ 
pa e inserire le cartucce 
nella stampante Per 
quest'ultima operazione 
abbiamo già detto che 
non è importante l'ordi¬ 
ne in cui sono poste, 
l'unica accortezza è quel¬ 
la di osservare il giusto 
verso di inserimento. In 
caso contrario alla prima 


operazione di stampa il sistema si premu¬ 
rerà di indicarvi il problema. 

La ALPS dichiara la MD 1000 una Pho¬ 
to Quality Color Printer, ovvero una stam¬ 
pante di qualità fotografica. È una dichiara¬ 
zione decisamente impegnativa, che ci 
premureremo di verificare, ma che chiari¬ 
sce il tipo di uso che se ne può fare. Deci¬ 
samente, vista la tecnologia di stampa e il 
costo dei materiali di consumo, l'uso elet¬ 
tivo è la stampa a colori di alta qualità. Nel 
caso si debbano stampare molte pagine 


MCmicrocomputer n, 180 - gennaio 1998 


223 












ALPS MD 1000 



di testo e saltuariamente immagini a colo¬ 
ri è bene orientare le proprie scelte in altra 
direzione. 

Come per tutte o quasi le tecnologie di 
stampa la qualità dei risultati ottenuti di¬ 
pende dal tipo di supporto, problema que¬ 
sto comune a tutti i processi di stampa. 
Parametro fondamentale con la tecnolo¬ 
gia Micro Dry è la perfetta e continua ade¬ 
sione dei pigmenti al supporto, il che por¬ 
ta alla ricerca di un tipo di carta relativa¬ 
mente liscio e in grado di trattenere il co¬ 
lorante in modo stabile. Caratteristiche di¬ 
verse da quelle richieste ad esempio dai 
supporti dedicati alle stampanti a getto di 
inchiostro, dove la caratteristica fonda¬ 



Osservando il nastro è 
possibile vedere come 
parte del colorante sia 
stato asportato nel pro¬ 
cesso di stampa Nota 
IimprobabileI per gli ad¬ 
detti alla sicurezza, i te¬ 
sti che stampate sono 
leggibili svolgendo la 
cartuccia del neroI 


mentale è quella di non diffondere la sin¬ 
gola goccia. Tant'è che le carte specializ¬ 
zate per le ink jet mal si accoppiano alla 
MD 1000 

I migliori risultati, riferiti ovviamente alla 
stampa di fotografie, si ottengono utiliz¬ 
zando una carta particolare denominata 
dalla ALPS Photo Realistic Paper; risultati 
di qualità appena inferiore si ottengono 
con la High Grade Paper. La stampa su 
carta normale da fotocopiatrice o stam¬ 
pante laser porta a risultati comunque ac¬ 


cettabili e, a detta 
della casa costruttri¬ 
ce, superiori a quelli 
ottenibili con stam¬ 
panti ink jet appunto 
su carta normale. 

Al momento della 
stampa bisogna a- 
vere cura di impo¬ 
stare correttamente il tipo di carta utilizza¬ 
to e il genere di immagine che si intende 
fissare sul supporto. In questo modo il dri¬ 
ver di stampa sarà in grado di ottimizzare 
il processo per ottenere i migliori risultati 
possibili (figura 1). 


Sul campo 

Abbiamo effettuato varie prove con¬ 
centrandoci essenzialmente sulla 


Stampa effettuata da 
Photoshop 4 0. In al¬ 
cune zone sono per¬ 
cettibili delle leggere 
stilature verticali do¬ 
vute alla non perfetta 
continuità fra le zone 
dì stampa adiacenti. 


I migliori risultati si 
ottengono utilizzando 
supporti dedicati, a 
sinistra la stampa ef¬ 
fettuata su carta High 
Grade. ma risultati 
più che discreti si ot¬ 
tengono anche con la 
normale carta da fo¬ 
tocopiatrice, a destra 








































Figura 1 Questa é la finestra Proprietà 
relativa alla ALPS MD 1000 In Questo 
menu va effettuata la scelta del tipo di 
supporto in uso. del tipo di originale che 
si intende stampare oltre che la selezione 
delle altre opzioni di stampa, Una corretta 
impostazione di questi parametri è molto 
importante perché permette al driver di 
regolare il processo per ottenere il mi¬ 
glior risultato possibile. 


ALPS MD 1000 


ALPS MD 1000 


Gannii. I OKU* P»« | Ceto. | Quahy | Imaga Senne. | 
Doganali Ih» _ OnenteUon 


| Automatic 




Pacai la». 


P Pam al 
r LandKaca 
r BpHoràonlC 


□ 


Pacai jjouce 


EK»Sea 


J |A4 210 ■ 29? rum 3 


FI 


stampa di fotografie e di im¬ 
magini, campo di utilizzo d'ele¬ 
zione della MD 1000. 

I migliori risultati li abbiamo ot¬ 
tenuti utilizzando la Hi Grade Pa¬ 
per fornita dalla ALPS. A confron¬ 
to con le stampe eseguite su 
supporto convenzionale la diffe¬ 
renza sembra essere dovuta essenzial¬ 
mente ad una peggiore adesione dei colo¬ 
ri alla carta, il che lascia l'immagine più 


Pi optici >1 ALPS MD 11)0(1 


Ganaida | Dettaci1 Pacai | Colon | QuaMy Imaga SaSingi | 


T Colse 

r Bavella Page Oidei 


P Automatic Feed 
r Manuel leed 

È* 


roseo* 




Redole Qat *Ai 


or 


Amia 



C4m Meleti 


r None 

r 

ruie Omart Matchng 
r Match lei Burnii Glutea 
r Match la Photogachi 
r Match la GncXc Alt 

Cdou Baiane. 



Retta. Dataci» 


or 


Amia 


OPCica 


sgranata e con una densità dei colori infe¬ 
riore. 

Su di alcune immagini, in particolari zo¬ 
ne, sono percettibili delle leggerissi¬ 
me linee di separazione dovute ad 
una imperfetta continuità .tra le strisce 
di stampa successive. È un difetto 
sensibile solamente osservando le 
stampe ad una distanza ridotta e 
compare in modo discontinuo, non 
per questo è meno fastidioso soprat¬ 
tutto perché viene a limitare una pre¬ 
stazione altrimenti buona. 

Confrontando i risultati ottenuti con 
la MD 1000 con una stampante a get¬ 
to di inchiostro di prezzo appena infe¬ 
riore possiamo dire che, consideran¬ 
do come supporto la normale carta 
da fotocopiatrice, complessivamente 
i risultati ottenuti dalla MD 1000 sono 


Altri parametri di stampa quali la risoluzione, il 
bilanciamento cromatico, il tipo di retino 
vanno selezionati dai menu in cascata accessi¬ 
bili dalla cartella proprietà stampanti Per otte¬ 
nere i migliori risultati sono necessarie alcune 
prove per raggiungere il corretto bilanciamen¬ 
to cromatico 


ALPS MD 11M1» 


Piupiicl.i ALPS MD 1000 


Gemila | Dettaci | Pioe> Cdou | Qmtty | Imagi Swing. | 


Cdou Fernet 
<= Fui Cdou ICMYKI 

r FUI Cdou |CMY. Frahl 


CdouOpnort 




Ratto. HdatAi 


0K 


Amia 


ÈPOlca 


leggermente superiori quanto a brillantez¬ 
za dei colori e definizione delle zone chia¬ 
re. Utilizzando i supporti specializzati, ov¬ 
vero la carta Hi Grade da un lato e un sup¬ 
porto per la resa di tipo fotografico dall’al¬ 
tro, è la ink jet a prendere il sopravvento 
fornendo immagini superiori quanto a niti¬ 
dezza e bilanciamento dei colori. 

Altro parametro da tenere in considera¬ 
zione è il tempo impiegato per la stampa. 
Abbiamo utilizzato come riferimento due 
immagini incluse nel set di prova messo a 
punto da Andrea De Prisco per la prova 
delle stampanti a getto di inchiostro. La 
prima immagine è un file vettoriale realiz¬ 
zato, archiviato e stampato da Corel Draw, 
la seconda una fotografia "trattata" con 
Adobe Photoshop. Nel primo caso l'opera¬ 
zione è stata portata a termine in 5 minuti 
e 35 secondi, nel secondo in 7 minuti e 5 
secondi; il riferimento "ink |et" è stato più 
veloce rispettivamente con 4 minuti e 13 
secondi e con 2 primi e 10 secondi. 

La marcata differenza nei tempi di 
esecuzione è dovuta alla diversa tecno¬ 
logia di stampa ovvero al fatto che per 
completare l'opera nel caso del Micro 
Dry il foglio deve passare per la linea di 
stampa per ben quattro volte mentre 
nell’ink jet la miscelazione dei colori e 
fatta all'istante e l'immagine è realizzata 
in una sola passata 

La risoluzione reale media della MD 
1000, ricavata con la dima messa a punto 
dalla redazione, è di 300 dpi, risultato inte¬ 
ressante e ottenuto sia utilizzando norma¬ 
le carta da fotocopiatrice, sia l'High Grade 
Paper della ALPS. L'indice di autonomia 
di MC è 37 ovvero l’MD 1000 è riuscita a 
stampare 37 pagine del campione prima 
di esaurire la cartuccia del nero. 


In sintesi 


Cenatale | Dettagli Paga) | Ccfcw Qua* | Irage Senne. | 



Reato» QataAt 


la MD-1000 è una stampante unica, 
in grado di effettuare lavori 
impossibili con altri disposi¬ 
tivi caratterizzati da un prez¬ 
zo paragonabile, una versa¬ 
tilità che potrebbe costitui¬ 
re da sola una motivazione 
sufficiente a giustificarne 
l'acquisto. Probabilmente la 
tecnologia Micro Dry al mo¬ 
mento è quella in grado di 
produrre i migliori risultati 
quanto a immagini a colori 
su carta comune con un 
prezzo di acquisto della pe¬ 
riferica inferiore al milione. 
Indicata dunque per coloro 
che devono effettuare pa¬ 
recchie stampe a colori di 
buona qualità su carta nor¬ 
male in formato A4 con un 
investimento iniziale tutto 
sommato contenuto. 


0K 


Ami. 


SKfca 


«35 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


225 













































































di Francesco Petroni 




I vari prodotti della 
Claris nascono per il mercato Mac, 
all'interno del quale occupano una posi¬ 
zione leader, ben consolidata nel corso 
degli anni e delle versioni 
Con l’affermarsi del sistema operati¬ 
vo Windows, la Claris Corporation di 
Santa Clara, California, ha cominciato a 
sviluppare anche le versioni per Win¬ 
dows dei propri prodotti, conservando 
peraltro le loro caratteristiche originane, 
che, in molti casi, sono tipiche dell'am¬ 
biente Mac e quindi non assomigliano a 
quelle proprie di Windows. 

Il ritmo con il quale vengono rilasciate 
le nuove versioni è abbastanza sostenu¬ 
to, noi stessi abbiamo pubblicato le pro¬ 


ve di ClansWorks 4.0 e di FileMaker Pro 
3.0 poco più di un anno fa. 

Le notizie sulle novità, la descrizione 
ed i prezzi dei vari prodotti, ed anche le 
versioni trial degli stessi, sono visibili e 
scarica bili dal sito Claris Ifigura 1). 

Collocazione di 
ClarisWorks Office 5.0 

La Claris ha aggiunto la parola Office 
al nome del suo Works, prodotto che 
vanta, nel mondo, circa 15 milioni di uti¬ 
lizzatori (in maggioranza Mac), Il termi¬ 
ne Office è infatti diventato sinonimo di 


suite di prodotti per utenti finali e quindi 
anche ClarisWorks Office 5.0 é una sui¬ 
te di strumenti di produttività per l'uffi¬ 
cio, per la scuola, per la casa. 

Le altre suite sono, come noto, quella 
della Microsoft, che si chiama MS Offi¬ 
ce, quella della Lotus, che si chiama 
SmartSuite, e quella della Corel, che si 
chiama CorelOffice. Si tratta, in tutti e 
tre i casi, di prodotti di classe superiore, 
come prezzo e come funzionalità, ri¬ 
spetto a quelli della Claris. 

Se confrontiamo la produzione Claris 
con quella della casa leader, la Micro¬ 
soft, possiamo dire che Claris Office si 
pone, come caratteristiche e come 
prezzo, grosso modo a metà strada tra 


226 


MCmicrocomputer n, 180 - gennaio 1998 












ClarisWorks Office 5.0 e FileMaker Pro 4.0 


MS Office, prodotto dichiaratamente 
professionale, e MS Works, che invece 
è destinato ad un utilizzo, altrettanto di¬ 
chiaratamente, small office oppure ho- 
me. 

Descrivono bene le caratteristiche di 
ClarisWorks Office le dichiarazioni di 
Ray Boggs, direttore di ricerca nello 
"small business and home office" di 
IDC/LINK, che ha cosi definito il pro¬ 
dotto: "ClarisWorks Office è ideale 
per l'approccio informatico individuale 
o di gruppo, offre moltissimo per 
un'agevole gestione delle più comuni 
attività. ClarisWorks Office comprende 
diversi moduli software, utilizzabili in 
modo semplice ed immediato, che 
non occupano un enorme spazio sul 
computer" 

ClarisWorks Office comprende innan¬ 
zitutto ClarisWorks 5.0, che rispetto alla 
precedente versione è stato arricchito 
di una barra menu a pulsanti, persona¬ 
lizzabile, dell'accesso ad Internet me¬ 
diante linking dall'applicazione, median¬ 
te un traduttore nel formato HTML (Hy- 
perText Mark-up Language) per garanti¬ 
re immediata portabilità dei documenti 
su web. 

Comprende poi Claris HomePage 
2,0, strumento per la creazione istanta¬ 
nea di pagine web professionali. 

Comprende infine più di 230 applica¬ 
zioni pronte all'uso, che includono i 
JIAN BusinessBasic (Claris Edition), ed 
un esteso set di modelli per una facile 
gestione di vendite, marketing, finanza, 
personale ed ufficio. 

L’ambiente operativo 
di ClarisWorks 

E' caratterizzato, rispetto agli altri pro¬ 
dotti Office della concorrenza, sia 
dall'univocità deH’ambiente operativo 
che dall'univocità del tipo di file scritti 
Infatti, se si realizza un documento di 
testo, oppure un foglio di calcolo, oppu¬ 
re un disegno, ecc., il formato del file 
che si salva è sempre lo stesso, il CWK 

Se osservate bene la figura 3 notere¬ 
te che l'intero ClarisWorks è un'unica 
applicazione, di tipo MDI, che contiene 
al suo interno le varie finestre figlie con¬ 
tenenti a loro volta le singole applicazio¬ 
ni, 

Sono in comune, ed esterni alle sin¬ 
gole finestre "figlie", il menu e la tool- 
bar (barra dei pulsanti). Anche l'organiz¬ 
zazione interna della singola finestra/ap- 
plicazione è unificata. A sinistra c'è 
sempre il pannello con gli strumenti 


ClarisWorks Office 5.0 

e FileMaker Pro 4.0 

Produttore : 

Claris Corporation 

Distributori : 

Delta s.r.l Tel 0332/803111 
Ingram Micro s p a Tel 02/957961 
Alias s.r I Tel.0432/508958 
CDC Pomi Tel 0587/2882 

Prezzi UVA esclusa! 

ClarisWorks Office 5 0 Ut 

aggiornamenti lit 

FileMaker Pro 4 0 Iper Windowsl Ut 
FileMaker Pro 4 0 Iper Macl Lit 

aggiornamenti Ut. 


operativi, che si può attivare e 
re con un apposito pulsantino posto in 
basso sulla barra di stato, che a sua vol¬ 
ta comprende ulteriori pulsanti comuni. 


249 000 
175 000 

399 000 
499 000 
199 000 


disattiva- 


come quello per lo zoom 
Oltre a questi elementi visibili sono in 
comune tra i cinque moduli Claris tutte 
le funzionalità di tipo estetico, poi ovvia¬ 
mente, quelle di caricamento e di salva¬ 
taggio. di stampa, ecc. 

Sono m comune anche alcune delle 
funzionalità più evolute, come quelle 
che consentono di inserire oggetti OLE 
in qualsiasi tipo di lavoro. 

Rientrano tra le funzionalità evolute 
quelle che consentono di creare dei col¬ 
legamenti, sia verso siti Internet, ed in 
questo caso si indica l'URL relativo, sia 
verso altri documenti ClarisWorks In 
questo caso, in un'apposita box, si indi¬ 
ca il nome del documento da collegare 
ed un eventuale segnalibro, per un pun¬ 
tamento più preciso Possono essere 
puntati oggetti grafici, celle del foglio 
elettronico, ed altro 
Da citare, infine, tra le funzionalità in 




Ek Ho»* 7—v, e*** 1 

4 * 


j j i a jy j v 

* Oc FW-» Ooi>É« 


Siinply Powi-rful Soltwurr 




tXJ VU4*-liti 


Figura 1 - Claris - Il silo 
Internet 

Come al solito consiglia 
mo gli interessati ai pro¬ 
dotti di cui parliamo di 
lare una visitina al relati¬ 
vo sito Internet In quel¬ 
lo della Claris ivvvwv Cla¬ 
ris comi si possono tro¬ 
vare non solo intornia- 
zioni, più dettagliate di 
quelle che possiamo da¬ 
re noi m poche pagine, 
ma anche versioni trial 
dei prodotti stessi, utili 
per provate per crede¬ 
re Una delle principali 
novità delle nuove ver¬ 
sioni dei prodotti Claris 
consiste proprio nelle 
nuove e numerose aper¬ 
ture verso Internet 


Figura 2 - ClarisWorks 
5.0 - Inizio del lavoro 
In questo collage vedia¬ 
mo sia la finestra nella 
quale si sceglie il tipo di 
lavoro da iniziare, tra i 
sei possibili con Works 
5 0. sia la lista con 
l'elenco dei modelli di- 
spomoili e delle applica¬ 
zioni realizzabili in ma¬ 
niera assistita con le ap¬ 
posite procedure Assist 
Lavori di elaborazione 
testi, lavori di grafica 
vettoriale, disegni bit- 
map. logli elettronici, 

piccoli schedari con il 

modulo database L'ulti¬ 
ma opzione, comunica¬ 
zioni. non la altro che ri¬ 
chiamare t'HyperTermi- 
nal di Windows 95 



MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


227 






































ClarisWorks Office 5.0 e FileMaker Pro 4.0 





Figura 4 - ClarisWorks 5.0 - Lavoro sul.. loglio di lavoro 

Vediamo un lavoro, già di un ceno livello di complessità, realizzabile con il modulo 
loglio elettronico Notiamo tre cose la qualità estetica raggiungibile dall'applica¬ 
zione. degna di., stampa, la possibilità di inserire, in qualsiasi modulo di Works, 
elementi grafici, disegnati in proprio o prelevati dalle librerie, e la box nella quale 
si scelgono le funzioni di calcolo necessarie all'applicazione che si sta realizzando. 


Figura 3 - ClarisWorks 5 0 - Quattro lavori insieme. 
L'intero ClarisWorks è un'unica applicazione, di ti¬ 
po MDI, che contiene al suo interno le varie fine¬ 
stre figlie che a loro volta contengono te singole 
applicazioni Ci sono elementi operativi in comune, 
esterni alle singole finestre, come il menu e la tool- 
bar "volante ", ed elementi specifici per ciascun ti¬ 
po di finestra. Di questi, alcuni, come il pannello 
degli strumenti, sono uguali per tutte le finestre, al¬ 
tri. come il righello dell'elaboratore testi, sono spe¬ 
cifici per quel tipo di applicazione. 


comune, utilizzabili in quasiasi modulo, 
un nuovo equation editor, creato da De¬ 
sign Science Ine. 

ClarisWorks 5.0: 
le novità 



Figura 5 ClarisWorks 
5 0 ■ Documento impe¬ 
gnativo 

Questa figura dà la mi¬ 
sura di come il modulo 
elaboratore testi di Clari¬ 
sWorks possa essere 
spinto fino a diventare 
un desktop publisher. 
Le funzionalità per lavo¬ 
rare su più colonne, per 
inserire figure oppure ri¬ 
quadri con testo, per ve¬ 
dere il documento a pa¬ 
gine affiancate, ed altre 
ancora, consentono di 
realizzare dei documenti 
di carattere editoriale, 
come brochure, new¬ 
sletter. ecc 


L'elaboratore dei testi di ClarisWorks 
5.0 dispone di una nuova pulsantiera, 
personalizzabile usando un campionario 
di un centinaio di tasti predefimti, di un 


nuovo righello, di una nuova gestione, 
più avanzata, delle tabulazioni, dei mar¬ 
gini e degli attributi di testo, come font, 



Figura 6 - ClarisWorks 
5 0 ■ Moduli grafici 
Come già visto in figura 
2. quando si inizia un 
nuovo documento, si 
può scegliere anche tra 
grafica e disegno Nel 
primo caso si realizzano 
immagini vettoriali, nel 
secondo caso immagini 
bitmap. Tra i due compo¬ 
nenti della suite sono 
sempre possibili.. scam 
bi di favori. In pratica 6 
possibile inserire ele¬ 
menti bitmap in un lavo¬ 
ro di tipo grafica e vice¬ 
versa, elementi vettoriali 
su uno sfondo bitmap 
E' possibile anche inseri¬ 
re nella composizione 
elementi testuali lunghi 
oppure elementi tabella¬ 
ri. 


dimensioni e stili. E' possibile specifica¬ 
re un font di default e proteggere con 
una password i documenti di tutti i tipi. 

Nel foglio elettronico è ora possibile 
nominare gruppi di celle o singole celle, 
ed in questo modo si semplifica l'identi¬ 
ficazione delle formule e dei calcoli Tut¬ 
te le funzioni matematiche sono ora 
istantaneamente disponibili grazie ad 
uno specifico pulsante. 

Il database di ClarisWorks 5.0 ora sup¬ 
porta campi multimediali, immagini e fil¬ 
mati QuickTime. 

Sono state inserite 400 nuove imma¬ 
gini clipart (per un totale ora di 900) per 
permettere all'utente una vasta gamma 
di scelta nell'illustrazione e nella perso¬ 
nalizzazione dei documenti di tipo dise¬ 
gno o di qualsiasi altro tipo. 

Grazie alla sua apertura verso tutte le 
tecnologie è possibile utilizzare Clari¬ 
sWorks 5.0 anche per realizzare presen¬ 
tazioni elettroniche, dalle più tradizionali 
(sequenze di slide) alle più interattive 


228 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 






























































































































































ClarisWorks Office 5.0 e FileMaker Pro 4.0 



(con molti rimandi) alle più multimediali 
(con filmati e sonori). 

Va citato infine il fatto che è stata no¬ 
tevolmente ampliata la dotazione di con¬ 
vertitori da e per le altre applicazioni, sia 
per Macintosh che per Windows, per¬ 
mettendo a ClarisWorks 5.0 di essere 
utilizzato anche in collaborazione con gli 
altri programmi. 

Claris FileMaker Pro 4.0 

Claris FileMaker Pro, prodotto per 
realizzare database, si posiziona su un 
livello superiore rispetto al modulo data¬ 
base di ClarisWorks. Quest'ultimo è un 
filer, con il quale si realizzano applicazio¬ 
ni "monotabella", mentre il primo si 
può spingere fino ad applicazioni con 
più tabelle relazionate tra di loro. 

La filosofia è sempre quella Claris, la 
ricerca di un equilibrio tra facilità d’uso 
e potenza dell'applicazione realizzata, 
Anche nel caso del FileMaker sono mol¬ 
to importanti i modelli di applicazione 
già disponibili, ce ne sono ben 48 che 
spaziano in vari campi dello small busi¬ 
ness e dell'home computing. Alcuni so¬ 
no anche pronti per il web. 

Le problematiche relazionali risolvibili 
con FileMaker Pro sono quelle standard 
(uno a molti e uno a uno) e con queste 
si possono costruire applicazioni di me¬ 
dia complessità, che abbiano, ad esem¬ 
pio, schede che interagiscono con più 
tabelle. 

Dal punto di vista operativo con File¬ 
Maker Pro sono possibili quattro moda¬ 
lità di lavoro: 

Usa. Quando si opera sulla scheda 
per eseguire le classiche operazioni di 
inserimento, aggiornamento, cancella¬ 
zione. 

Trova. Quando si vogliano, sempre 
partendo dalla scheda, cercare i record 
che soddisfino certe condizioni. 

Formato scheda. E 1 l’editor della 
scheda. Si attiva in fase di progettazio¬ 
ne dell'applicazione sia per creare la 
struttura fisica del database, e quindi 
campi, tipo di oggetto che li visualizza, 
regole per l'immissione, relazioni, ecc., 
sia per definirne l'aspetto estetico. In 
questa versione che, come diremo, è 
orientata ad Internet, è possibile defini¬ 
re campi di tipo immagine nei quali in¬ 
serire figure GIF o JPEG. 

Anteprima. Per la stampa in diretta 
dell'oggetto attivo. 

Poi ci sono i resoconti, che sono i re- 
port con i quali vengono stampati i re¬ 
cord delle varie tabelle. 

FileMaker Pro può essere usato an¬ 
che per realizzare applicazioni chiuse, 
anche in multiutenza, da far gestire da 


Figura 7 - Claris Homo- 
Page 2.0 - Help in Iorma¬ 
lo HTML. 

Claris HomePage è 
l'HTML editor della casa 
Il suo manuale, del quale 
mostriamo l'indice, è, 
ovviamente, in formato 
HTML. Notare la presen¬ 
za di voci relative ad atti¬ 
vità più evolute della 
semplice realizzazione di 
una propria nome page, 
ad esempio la creazione 
di moduli interattivi e lo 
scarico diretto del mate¬ 
riale sviluppato sul pro¬ 
prio server Internet 



Bla.- i*i a±u a —1—U ±u _m jju 
r J^iLi±j kjiiL-Ujd 


Ui 2 .diim. 1 MU lukimliUivi 


Home Page 


mn r?| 


P« 0 e lA.utu .1. Clan* Hum l’*H 



VociòVocrffci 

Maru txrccM IO Cartaio* IO Manupmc 


Figura 8 ■ Claris FileMaker 
Pro ri 0 - Al lavoro sulla 
scheda 

Altro titolo di punta nella 
produzione Claris, oltre al 
Works, è il FileMaker Pro 
Si tratta di un prodotto si¬ 
tuabile a metà strada tra 
un semplice liler monota¬ 
bella e un DBMS comple¬ 
to Consente di lavorare 
su più tabelle che posso¬ 
no essere messe in rela¬ 
zione tra di loro. Vengono 
"coperte" solo le tipolo¬ 
gie più semplici di relazio¬ 
ne delazioni uno a molti e 
uno a uno, basate su un 
solo campo di corrispon¬ 
denza,I che però costitui¬ 
scono la casistica più fre¬ 
quente. Nella figura vedia¬ 
mo come possano essere 
realizzale schede basate 
su più tabelle. 


persone che non conoscono il prodotto, 
ma debbono soprattutto lavorare sui da¬ 
ti. In questo caso si possono creare 
schede di menu, si possono inserire 
pulsanti che eseguono microprocedure 
realizzate con il linguaggio Script del 
prodotto, ecc. 

FileMaker Pro: le novità 
della versione 4.0 

FileMaker Pro si pone su un livello su¬ 
periore rispetto a quello di ClarisWorks: 
è un prodotto di classe "quasi" DBMS, 
adatto ad un utilizzo da parte di un uten¬ 
te già sufficientemente esperto. 

La nuova versione di FileMaker Pro è 
disponibile per le piattaforme Windows 
95, Windows NT, Windows 3.1 e Ma¬ 
cOS. 

In termini di compatibilità FileMaker 
Pro 4.0 utilizza gli stessi formati di file 


della versione precedente, la 3.0, e 
quindi non richiede nessuna conversio¬ 
ne degli archivi creati in precedenza 

La novità più rilevante della nuova ver¬ 
sione consiste nella possibilità di pubbli¬ 
care i database direttamente sul web. 
Poi ce ne sono altre, che non riguardano 
il web. Ne citiamo alcune. 

E' praticabile il drag and drop da e per 
Excel. E’ possibile selezionare e trasci¬ 
nare i dati dei fogli di Excel direttamente 
all'interno delle applicazioni FileMaker 
Pro per trasformare i fogli elettronici in 
database FileMaker Pro 4.0. 

I testi, i campi e gli elementi grafici 
possono essere ruotati di 90 gradi per 
sistemare particolari tipi di schede. 

La lista dei valori accettati da un cam¬ 
po può ora essere definita dal menu File 
invece che dall'opzione formato campo. 

E' stato aggiunto un nuovo metodo 
di ricerca che permette di trovare 
l'esatto valore contenuto in un campo. 

Sono state aggiunte funzionalità per 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


229 
















































ClarisWorks Office 5.0 e FileMaker Pro 4.0 




Figura 9 - Claris File¬ 
Maker Pro 4.0 - Perso¬ 
nalizzazione dei pulsanti 
e costruzione di script 
FileMaker Pro può esse¬ 
re usato anche per rea¬ 
lizzare applicazioni chiu¬ 
se, da far utilizzare a 
persone che non cono¬ 
scono il prodotto, ma 
debbono lavorare sui da¬ 
ti. La personalizzazione 
può sfruttare pulsanti 
predefmiti e microproce- 
dure scritte con il lin¬ 
guaggio Script interno di 
FileMaker 


Figura IO - Claris File¬ 
Maker Pro 4.0-11 databa¬ 
se sulla rete. 

Diventa possibile acce¬ 
dere ai file realizzati con 
FileMaker da qualsiasi 
web browser, sfruttando 
tutte le funzionalità del 
database Si utilizza il 
plug-m web companion 
Si possono creare auto¬ 
maticamente pagine 
HTML contenenti infor¬ 
mazioni strutturate, op¬ 
pure creare applicazioni 
tradizionali che sfruttano, 
come infrastruttura. In¬ 
ternet o Intranet. Tutto 
ciò senza la necessità di 
utilizzare un CGI tCom- 
mon Gateway InterfaceI 
addizionale e un softwa¬ 
re web server 


Li Bonvonoto MkioioII InletMl I »i4im 



Database dei dipendenti Dimostrazione 


$tr l Pf tn fl DI NAMI CO 
Scripting DINAMICO • STATICO 

Il ■(•lodo STATICO fa 4utU«m«riU nfanminto * Ala. fama •imi* tutelalo da FUaMaka» Pio 
Wab Coaipanion I Ala comprendono tutu i dettegli nacaaaan pai vtiutlrow* rHTML 
eofifUtminl* Non * poitibila fu» uni loiWusona COMI daiUg Conauha liXiffina • nota 
come U parta STATICA dal modulo apaciAra m modo aapkcdo il conlanuto degli (limanti dii 
modulo («d ei empio i menu • compiila hanno tuUa la opnont apaciAcala) 

U landò d melode DINAMICO, i cornane CDML rangono ilibocaU da PdaMakar Pio Web 
Companion pai interroga»! un databili • generare d codici HTML per ilaminb coma i menu a 
comparii, la cuaDi di nnAca. r piallanti radio, ace Pi» fari m modo che Web Companion 
elebon una pagina DINAMICA, includi i comandi CDML dall URL nel Ala. par • a ampio 



http //www ciani com/FMPro’Mb-Dipendenti fpMf-forr 


Nota che abbiamo fatto *i modo che Wib Comparuon ilabon la pipita ipieiAcandò la paiola “ 
chiava PMPro P« una apraganom dettigjiata. aneline d Ali di 


la gestione dei gruppi di utenti, per le 
applicazioni da utilizzare in rete. 

FileMaker Pro 4.0 
e il web 

Torniamo all'uso dei database di File¬ 
Maker sul web. Diventa possibile acce¬ 
dere ai file realizzati con FileMaker da 
qualsiasi web browser, sfruttandone, se 
necessario, tutte le funzionalità. Dispo¬ 
nendo di un accesso ad Internet o ad una 
Intranet è possibile pubblicare i database 
di FileMaker Pro sul web in due modi. 

Pubblicazione web immediata, sfrut¬ 
tando il componente web companion di 
FileMaker Pro, che consente di pubblica¬ 
re i propri database sul web in modo faci¬ 
le e veloce, senza dover modificare il da¬ 
tabase o dover creare pagine web in 
HTML oppure file di formato. Tutti i file 


hanno la stessa interfaccia, o aspetto, in 
quanto viene specificata automaticamen¬ 
te dal web companion. 

Pubblicazione web personalizzata, 
sempre con web companion di File¬ 
Maker Pro, che consente anche di perso¬ 
nalizzare l'aspetto dei dati di FileMaker 
Pro da pubblicare sul web. È necessario 
creare dei file di formato, cioè delle pagi¬ 
ne HTML che contengono indicatori 
CDML (Claris Dynamic Markup Langua- 
ge) Gli indicatori CDML sono in pratica 
dei marcatori particolari che abilitano l'in¬ 
terazione tra FileMaker Pro e le pagine 
HTML standard. 

Per creare dei file di formato occorre 
quindi inserire gli opportuni marcatori 
CDML in un documento HTML. Per crea¬ 
re automaticamente i file di formato si 
può usare l'assistant di Claris HomePage 
3.0 per FileMaker Pro (che però non fa 
parte del prodotto). 

Web companion visualizza una pagina 


"splash" (creata dal proprietario del data¬ 
base o di tipo standard) che presenta la li¬ 
sta dei database disponibili. FileMaker 
Pro 4.0 crea anche istantaneamente 
un’interfaccia di facile utilizzo, completa 
delle applet Java che permettono 
all’utente di navigare, modificare, elimina¬ 
re o anche creare file nei database di File¬ 
Maker Pro 4.0. Esistono anche una serie 
di funzionalità relative alla sicurezza per li¬ 
mitare i privilegi di accesso al browser. 

FileMaker Pro 4.0 si può avvalere an¬ 
che della capacità di archiviare immagini 
GIF o JPEG. Quando viene importata 
un'immagine GIF o JPEG, questa viene 
convertita per essere registrata nel data¬ 
base. Se viene selezionata l'opzione "ar¬ 
chivia immagini compatibili" ne viene re¬ 
gistrata anche una versione PICT. Quan¬ 
do FileMaker Pro 4.0 invia un'immagine a 
un web browser invia comunque un'im¬ 
magine GIF o JPEG. Se non disponibile, il 
formato registrato verrà convertito in 
JPEG ”on thè fly", 

E' possibile anche inviare e-mail attra¬ 
verso FileMaker Pro 4.0. Si tratta di una 
caratteristica facilmente integrabile con le 
applicazioni di posta elettronica più utiliz¬ 
zate, compreso Claris E-mailer. Questa 
nuova caratteristica permette ai campi 
"TO" e "CC" di ricevere i dati da un set 
di record registrati. 

E' possibile, infine, configurare i cam¬ 
pi per aprire automaticamente specifici 
URL semplicemente con un clic. Sono 
supportati URL di tipo HTTP, FTP, FILE 
e MAILTO 


Conclusioni 

Ribadiamo quando detto all’inizio. Uno 
degli slogan del ClarisWorks è simply 
powerful software. 

Da una parte semplicità d'uso e facilità 
di installazione, dall'altra tutta la potenza 
necessaria in un prodotto che debba for¬ 
nire soluzioni, 

ClarisWorks è un prodotto poco esi¬ 
gente (ne esiste anche la versione su 
floppy), non richiede né macchine parti¬ 
colarmente dotate, né tanto spazio su 
HD. Se usato in situazioni small business 
o home è probabile che, tra le centinaia 
di modelli e di procedure assistite, si tro¬ 
vi subito quella giusta per cui non c'è ne¬ 
cessità di eseguire nessuna operazione 
preliminare prima di cominciare a lavora¬ 
re. Ognuno di questi modelli costituisce, 
in pratica, una microapplicazione già fun¬ 
zionante. 

Per quanto riguarda FileMaker Pro il 
fatto di permettere l'interazione, tramite 
web, con i suoi database, è una novità 
molto stimolante. Da approfondire. «£ 


230 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 




















































INFOWARE 


VIA Sì. BOLDETTI, 29-00162 ROMA 
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,\ih uni v ii./' - n ahi /i/ww sim.iM iix 
PENTIUM PRO 200 1.850 

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CYRIX/IBM M2 166 MMX 775 
AMD K6 233 MMX 1.075 

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CONFIGURAZIONE PC 

MB CHIPSET INTEL 
TR ITO N II TX -512KB 
16 MB RAM EDO 
HARD DISK 2.1 GB E-lDE 
SK VIDEO S3 TRI04 V2/DX 
2 MB RAM 

FLOPPY DISK 1.44Mb 
2 PORTE SERIALI 165.50 
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TASTIERA 105 TASTI WIN 9.5 
CASE DESK/MTOWER CE - 
MOUSE SERIALE 3 TASTI 


Orario: MAR/SAB 10.011 - 20.011 
LUNEDI 13.00-20.00 


MONITORS 

14" MONITOR 1024x768 1)1(2. 265 

IS" DIGITALE 0.28 34S 

IS” DIGITAI.K 0.28 < CASSE 400 
IS" DIGITAI.!''. 0.2S <• CASSK 4SS 
17" DIGITAI.!-: 1024x768 028 695 

17" DIGITAI.K 1600 025 995 

19" DIGITAI.K 1600 026 USO 
ACER IS"56COSI) .18S 

ACER 17" 76IEOSD 935 

NEC 14“ < 400 31S 

NEC 15" A5II0 525 

NEC 17" A7IIII 835 

NEC 15" M500 685 

NECI7-M700 I.IIS 

NEC 15" K500 63S 

NEC 17" E700 1.125 

SONV 15“ CPDI00SX S70 

SONV IS" CPDI00SFT 670 

SONV 17" < TD200SX 1.070 

SONY 17" CPD200SFT 1.300 

SONY 17" 200PS 0.25 1600 I.S95 

SONY 20" CPD300SFI 2.675 

SONY 20" SK2 II.2S 1600 3.075 

l'Illl.ll'S 14" 104 S 295 

PHILIPS 15" 105 S 425 

PHILIPS 15" 105 II SIO 

l’HIMPS 15" IOSA 640 

l'Illl.ll'S 17" 107 S 840 

l'Illl.ll'S 17" 107 II 92S 

l'Illl.ll'S 17" 107 A 1.235 

NOKIA 15" 449X1 0.2S 565 

NOKIA 15" 449XA 0.25 595 

NOKIA 17" 447V 0.28 895 

NOKIA 17" 417TV 0.28 1.375 

NOKIA 17" 447X1 0.25 1.345 

NOKIA 17" 447.XAV 0.25 1.475 

NOKIA 19" 446XPKO 0.26 1.955 

NOKIA 21" 445X1 0.22 1600 2.275 

NOKIA LCD J00XA S-TFT 3.700 
ADI 14" PROVISTA K/30 345 

ADI 15" PROVISTA EMO 450 

ADI 17" 5P+ 890 

ADI 17" DUO 990 

ADI 17" I7X+ 1.150 

MASTER1ZZATORI 

SONY CDU 9281. ATAPI INT. 625 
SONY CDU 926 SCSI IN I 650 
IIP 7100 INT. ATAPI 72S 

IIP 7100 l'I.I'S EXT. PARAI.. 955 
WAITEC W 12026/1 SCSI RISCR.97S 
MITSUBISHI 2/6 SCSI SRISCR. 655 
Pilli.IPS < 1)1)2600 SCSI INT 555 
l'Illl.ll’S <1)1)3610 ATAPI RISC. 795 
MITSUMI CR2600 INT.ATAPI SIS 
YAMAHA CDR40I ITNT.ATAPI 755 
YAMAHA < DR400I I INTRISI 1095 
RKOli MP6200SR I.M.RISCR, 875 

ADD-ON 

CASE DESK / M UOVER CE 100 
CASE TOWER CI. 175 

CASE ATX DESK / MIDI CE 200 
COLORA DO BACKUP3.2 GU/I 350 
(TRI.PROMISE l'I.TRA-DMA 110 


2SS 

345 

490 

695 

750 

1.455 

2.650 

750 

1.550 

2S5 

345 

435 

605 

765 

875 

685 

1.400 

1.395 

385 

230 


PROCESSORI 

INTEL PENTIUM II 300 1.450 

INTEL PENTIUM II 266 975 

INTEL PENTIUM II 233 750 

INTEL PENTIUM PRO 200 995 

INTEL PENTIUM MMX 233 535 

INTEL PENTIUM MMX 200 375 

INTEL PENTIUM MMX 166 220 

CYRIX/IIIM M2 MMX 200 200 

CYRIX/IBM M2 MMX 166 150 

AMD K6 233 MMX 445 

AMD K6 200 MMX 305 

AMD K6 166 MMX I9S 

MEMORIE RAM 

32MB EDO 601» 125 

16 MB EDO 60 il» 60 

8 MB EDO 60 iix 35 

32 MB DIMM SDRAM 140 

64 MB DIMM SDRAM 36S 

SCHEDE MADRI 

TRITONI! TX 512 145 

QDITITANIUM 1X512 I7S 

ODITHANIUM I X 512 Al X 215 
ODI I.EGKND (PII) 345 

ASUSTEKSP97-V tYGA 160 
ASUSTEK TXI’4 220 

ASUSTEK l'X-E 97 255 

ASUSTEK I X (SOLO DIMM) 275 
ASUSTEK TX-XE 97 ATX 285 

ASUSTEK TX-XE 97 AI X • SII 325 
ASUSTEK P2I.97 4401 X AGI’ 325 
ASUSTEK P2I.97 . Al I 31) AGP 495 
ASUSTEK P2I.97D* AGP DUAI. 675 
ASUSTEK P2L97l)sl)UAI./SCSI 825 
INTEL POR I I.AND (l'Il+SB) 295 
IN I I I. Al l ANTA IPII tSIM A<;i')575 
INTELAI LAMA (PII) 305 

Ml<'KOSl'Alt MS6II7 (PIl/AGP) 255 

MATROX 

MILLENNIUM II 4MB 325 

MILLENNIUM II 8MII 475 

MILLENNIUM II4MBA<;P 335 
EXP. 4MB v MILLENNIUM II 195 
EXP.8MB \ MILLENNIUM II 320 
EXP. 12MB X MILLENNIUM II 480 
MYSTIQUK 220 2MB OEM 175 
MYSTIQUK 220 4MB OEM 245 
MYSTIQUK 220 4MB RETAII. 275 
E:XP. 2MB » MYSTIQUK 75 

EXI'. 4MB x MYSTIQUK. 105 

EXP. 6MB A MYSTIQUK 175 

KAINBOW RUNNKK 315 

KAINBOW RUN'NER IA 225 

KIT MYSTIQUE*KAINBOW 545 
M3I) PROCESSOR 185 

SCHEDE VIDEO 

S3 TRI064 V2/DX PCI 2MB 60 
S3 VIRGK 2D/3I) l)X 375 4MB 100 
VGA ASUSTEK AGP-V3000 4M 11250 
DIAMOND MONSTKR 3I)EX OEM 295 
DIAMOND MONSTKR JDEX RET.355 
3DEX VOODOO GRAPHICS CHIP 24» 

ATI XI'KRTWW'ORK 4MB RETAIL32S 
ATI XPKRTn'I'LU 4MB RETAII. 35» 

Molline tecnica lei. 06/86.07.478 - INTERNET l'vxv'v.inlownre.il - intoware(/ijpiiblibyte.i| 

Prezzi X 1000 iva esclusa - validi dal 01.01.98 ad esaurimento e S max. 1700 - Finanziamenti - Carta Aura - POS/Bancomat - parcheggio clienti 


TOSHIBA 

SATELLITE 220CS 2.700 

SATELLITE PRO 440 CDX 3.550 
SATELLITE PRO 440 CD ! 4.7S0 

SATELLITE PRO 460 < DT 6.050 
TECRA 520 CDT 6.500 

TECRA 530 CDT 6.900 

TET RA 740 CDT 8.0S0 

TECRA 750 CDT 8.050 

PORI FX.'E 660 CDT II.OSO 

PORTEGE 300 CT 5.200 

LIBRETTO 50 CT 2.550 

CD-ROM / DVD 

GOI.DSTAR/PACKARI) BELI. Sa 95 
ACER /GOLDSTAR24X 130 

CREATIVE 120 

TOSHIBA 24X 135 

PHILIPS 24X 145 

PIONEER 24X 145 

PIONEER I2XSCSI 230 

NEC 24X SCSI 225 

PLEXTOR SCSI 300 

l>V D PH ILIPS_NOVITÀ' 55S 

DVD CREATIVE _ NOVI TÀ' 600 

HARD DISK 

1.6 QUANTUM STRATOS 250 

2.1 SAMSUNG 255 

2.1 QUANTUM STRATOS 295 

2. 1 QUANTUM FIKKB AL I.SK 305 

3.2 SEAGATE ULTRA-ATA 340 

3.2 QUANTUM STRATOS 320 
3,2. QUANTUM 1IREBA ELSE 350 

4.3 QUANTUM CYCLONE 32S 

4.3 SEAGATE ULTRA-ATA 425 
4.3 OHANTUMKIKE BALI.sk 435 

4.3 WESTERN DIGITAL U-ATA 445 

6.5 QUANTUM CYCLONE 445 

6.5 QUANTUM STRATOS 540 

6.5 IBM DESKSTAK5 540 

8.4 QUANTUM ITKL1LYU.SI; 715 

MODEM 

US ROBOTICS 33.6 INT / EST 215 
US ROBOTiCS 33.6 FLASH 245 
US ROBOTICS MESSAGE PI.US275 
US ROBOTICS 56K PCMCIA 295 
US ROBOTICS ISDN imeni» 190 
US ROBO TICS ISDN esterno 320 
DIGICOM 33.6 interno 180 

DIGICOM 56K «termi 275 

TIIUNDERCOM 33.6 ini.VOICE 125 
TIIUNDERCOM 33.6 «I.VOICE 140 
PHILIPS 33.6 «termi VOICE 150 
MOTOROLA SURFER 56K ini. 215 
MOTOROLA SURFER 56K «I. 255 
MOTOROLA ISDN «terno 320 
MOTOROLA PCMCIA 315 

CREATIVE 

SBI6P&P0F;M 75 

SII 16 l'&PRFTIAIL 95 

SB AWE 64 STANDARD OEM 135 
SK VIDEO EXXTREME 4MB 195 
SB AWE 64 PAP GOLD 305 

DISCOVERY 64/24x P&PNKW 275 
DISCOVERY AW64GOI.IHDVD 475 
VIDEO BI.ASTER WEBCAM 255 

SCANNER 

IIP SCANJET 5P 455 

IIP SCANJET 6100C 1.245 

LOGITECH PAGESCAN PAR. 255 
LOGITECH FREESCAN PAR. 385 
MUSTEK SCANEXPR 600SKI' 190 
MUSTEK SCANEXPR 6000P 195 

MUSTEK SCAN EX PK 120II0P 285 
MUSTEK SCANEXPR I2000S 370 

MUSTEK PARAGON 6001ICD/SP2S5 
MUSTEK PARAGON 800IIKP 315 
MUSTEK PARAGON 1200 SI' 475 
MUSTEK PARAGON PRO A3 1.650 


TEXAS INSTRUMENTS 

TEXAS EXTENSA 355 2.050 

MMX. 

TEXAS EXTENSA 390C NEW 3.200 
TEXAS E X T ENSA 3')Q< X NKMASOQ 
TEXAS EXTENSA 620 CD 2.900 
TEXAS EXTENSA 620 CDT 3.475 
TEXAS EXTENSA 650 < I) 3.000 
TEXAS EXTENSA 650 CDT 3.725 
TEXAS EXTENSA 670 CD 3.750 
TEXAS EXTENSA 670 < D I 4.975 
TEXAS EXTENSA 900 CD 2.725 
TEXAS EXTENSA 900 CDT 3.725 
TEXAS TRAVELMATE 6160 6.625 
TEXAS TRAVELMATE 7062 7.47S 

STAMPANTI 

EPSON STYLUS 300 
EPSON STYLUS 400 
EPSON STYLUS 600 
EPSON STYLUS 800 
EPSON ST YLUS 1000 
EPSON STYLUS 1520 
EPSON STYLUS 3000 
EPSON STYLUS PHOTO 
EPSON STYLUS PRO XI. < 

IIP DJ 400 I. 

IIP DJ 670 C 
IIP DJ 690 C+ 

IIP DJ 870 CXI 
IIP DJ 890 C 

IIP II00CNKW AJ6PPMM 
IIP LJ 6 I. 

IIP I.J 6 P 

IIPOFFK KJKTPKO II50C 
CANON B.IC80 
CANON 250 ♦EMTCLOP. 
CANON BJC4200 PHOTO* KXCJI0 
CANON BJC4JOO*KNCICLOP. 335 
CANON BJC620 SIS 

CANON BJ<' 4550<EN<T< I.OP. 585 
CANON BJC4650<KN<T< EOI'. 635 
CANON BJC 7000 765 

SCSI HARD DISK /CTRL 
395 
465 
535 
695 
605 
675 
1.075 
975 


2.1 tl-SCSI III FIREBAI.I.Sl - 

3.2 ll-SCSI III ITREKAI.I.SI 

4.3 U-SCSI III ITRKBAI.I.ST 

6.5 U-SCSI III FTREBAI.I.S I 
4.3 U-S(SI III IBM 
4.3 W-SCSI IBM 

4.5 SEAGATECHEF.TAII imiti» 

4.5 W-SCSI QUAN II M VI I.AS II 
9 W-SCSI QUANTUM AT I.AS II 1.575 


1.575 

120 

490 


9 U-SCSI III AITASI 
AVA 1505 ISA KIT 
AHA 2940 U-WIDK KIT 

IOMEGA 

/.IPATAPI INTERNO 
/.IP PARAI.I.KLO/SCSI ES I. 

ZIP SCSI interno < CTRL 
ZIP PLUS PA R AL I.I;l- O/SCSI 
ZIP ZOOM SCSI mlpt. 

DITTO interno 
DITTO «terno 

DITTO MAX interna 7 Gli 
JAZZ interno 
JAZZ «terno 

JAZ TRAVELI.KR SCSI/PAK 
PCMCIA SCSI ADAPT ER 

LOGITECH 

PHOT SERIALE-PS/2 
MOUSEMAN 
MOUSEMAN+ 

MOUSEMAN CORDLKSS PRO 
TRACKMAN MARBI.K 

SONY DIGITAL CAMERA 

SONY DSC-FI 4MB 640x480 1.175 

DPP-MS5 STAMPANTI: COLORI 850 

FIFA 98 £.75.000 


185 

265 

275 

_3JB 

90 

200 

275 

JOt) 

SIS 

695 

100 

200 

50 

7S 

95 

125 

140 

















Distributori: 

Tiaxdata Italia srl 
Via Ponchielli A, 

20063 Cernusco S/N IMI) 

Tel 1021 92112092, Fax (02) 92112047 
email: iraxd8ta OliiBnl .vol.it 
Internet httpV/www troxdala.com 

Prezzi (IVA esclusa listino 1/11/1997); 
Tia.wnter SCSI KIT ISA E 160 000 
Tra.wnter SCSI KIT PCI E 172 000 
Parallel Port Kit esterno 
EASY 2X6X E 1 040 000 

Kit masterizzazione esterno 
EASY2X6X £ 851 00 

Pressa CD labelling kit £ 75 000 

Software Just Audio £ 93 000 


Quando si ha a che fare 
con la scrittura di CD-R. la cosiddetta 
masterizzazione, Traxdata è uno di quei 
nomi da tenere presente. L'offerta di 
questa ditta copre tutte le necessità 
dell'utente sia piccolo che grande, par¬ 
tendo dai masterizzaton "semplici" fino 
ad arrivare alle unità dedicate alla dupli¬ 
cazione in grado di produrre contempo¬ 
raneamente più copie del CD originale. 

Per entrare in contatto con la produ¬ 
zione Traxdata ci siamo fatti inviare una 
serie di prodotti destinati essenzialmen¬ 
te al mercato SOHO, espressione cripti¬ 
ca che sta per Small Office Home Offi¬ 
ce, a significare un' utenza composta 
essenzialmente "personale" sia essa 
casalinga o aziendale 

L'impressione che subito si ha esami¬ 
nando il contenuto delle confezioni dei 
vari apparecchi è che la Traxdata abbia 
voluto offrire un oggetto corredato di 
tutto quanto necessario per un uso im¬ 
mediato, senza dover acquistare quegli 
accessori indispensabili ma non propria¬ 
mente connessi con il prodotto stesso. 
Addirittura la Traxdata acclude alla con¬ 


fezione persino il pennarello in grado di 
scrivere sulla faccia superiore del CD-R 
in modo indelebile e senza danneggiare 
il supporto. 

La gamma dei masterizzatori Traxdata 
va dai modelli più semplici capaci di una 
velocità di scrittura 2X fino ai modelli in 
grado non solo di incidere i CD-R ma 
anche i CD-RW. Attualmente in catalo¬ 
go ci sono tipi diversi: il 2X6X, 4X6X, 
2X2X6X, 4X2X6. 4X12X Queste sigle 
indicano le velocità di lettura e scrittura 
sia dei CD-R che dei CD-RW Ad esem¬ 
pio un 4X2X6X è un apparecchio in gra¬ 
do di incidere i CD-R ad una velocità di 
4X. i CD-RW a 2X e leggere i supporti a 
6X. Di questi 5 modelli esistono le ver¬ 
sioni dedicate al montaggio sia all'inter¬ 
no del PC sia all'esterno. Nel primo ca¬ 
so l'interfaccia con il sistema può esse¬ 
re sia SCSI che EIDE, nel secondo caso 
SCSI o via porta parallela. Tutte queste 
possibilità danno luogo a diversi modelli 
in grado di soddisfare veramente tutte 
le esigenze. Non mancano inoltre i mo¬ 
delli specializzati per il mondo MAC con 
un apposito software dedicato. 


A necessario complemento degli ap¬ 
parecchi la Traxdata commercializza an¬ 
che i supporti ovvero i CD-R ed i CD- 
RW Attualmente sono in vendita CD-R 
cosiddetti gold, definizione derivata dal 
tipico colore del supporto, ma è in cor¬ 
so la loro sostituzione con il tipo deno¬ 
minato CD-R Silver più resistente al ca¬ 
lore e ai raggi ultravioletti. Con la stessa 
formulazione del polimero utilizzato nei 
CD Silver la Traxdata ha presentato il 
DVD-R ovvero il supporto scrivibile nel 
nuovo formato oramai in via di diffusio¬ 
ne e nel corso del 1998 presenterà il 
DVD-RW ovvero la versione riscrivibile 
del Digital Versatile Disc. 

Traxdata CDE2604P e 
CDE2605EL 

I masterizzatori che sono giunti in re¬ 
dazione sono modelli esterni ovvero ca¬ 
ratterizzati dall'essere alloggiati in un 
mobile a parte e quindi facilmente tra¬ 
sportabili e collegabili da un PC ad un al- 


232 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 





















Traxdata: di tutto un po'! 


Óve r v iew 


i 


tro. Entrambi i modelli sono del tipo 
2X6X ovvero sono in grado di incidere i 
CD-R a 2 volte la velocità nominale e 
leggere i supporti a 6. 

Il CDE2604P può essere collegato al 
computer in due modi diversi, sia attra¬ 
verso un controller SCSI, sia, utilizzan¬ 
do un apposito adattatore, attraverso la 
porta parallela; il CDE2605EL invece 
ammette solamente connessioni del 
primo tipo, 

Più che di masterizzatori è corretto 
parlare, come fa giustamente la casa 
costruttrice, di kit di masterizzazione in 
quanto le confezioni contengono tutto il 
necessario per permettere l'operazione 
di scrittura appena conclusa l'installa¬ 
zione. oltre all'apparecchio vero e pro¬ 
prio è presente il software di masteriz¬ 
zazione, sia in versione per Windows 
95 che per Windows 3.1, il software 
per la scrittura in modo UDF, due CD-R 
vergini, il cavo di alimentazione, il cavo 
di collegamento al PC e il pennarello 
per scrivere sulla parte superiore del 
supporto. In realtà i due apparecchi so¬ 
no identici e si basano su una meccani¬ 
ca di origine Philips di sicura affidabilità 
e precisione. 

Sul pannello frontale è presente il co¬ 
mando di apertura del cassetto ed il 
controllo per il volume della presa cuffia 
adiacente mentre sul pannello di fondo 
ci sono l'interruttore di accensione, il 
selettore per indirizzo SCSI, la presa di 
alimentazione con accanto una uscita 
per alimentare un altro dispositivo, due 
prese SCSI e i pin RCA dell'uscita au¬ 
dio. 

Il modello per porta parallela è dotato 
di un adattatore che permette la con¬ 
nessione della porta SCSI presente il 
masterizzatore alla porta parallela del 
PC. In questo modo l'apparecchio può 
essere utilizzato in pratica da tutti i Per¬ 
sonal, in particolar modo anche dai por¬ 
tatili, senza ricorrere all' altrimenti indi¬ 
spensabile controller SCSI. 

Si aprono in questo modo prospettive 
del tutto nuove per la archiviazione dei 
dati in ambiti non convenzionali. Ovvero 
l’utente è in grado di incidere i propri 
CD-R in luoghi che non siano il proprio 
ufficio o abitazione. 

I colleghi della nostra consorella AU- 
DIOreview, dedicata alla Hi-Fi e alla 
Elettroacustica, sono stati subito attratti 
da questo modello perché è l'elemento 
che consente di creare il vero studio di 
registrazione portatile. Utilizzando una 
scheda audio di buona qualità (e ovvia¬ 
mente microfoni che nulla hanno a che 
fare con quelli normalmente venduti nei 
negozi di PC) è possibile effettuare le 




registrazioni audio 
su HD, elaborarle 
sul posto e, final¬ 
mente, salvare il la¬ 
voro su di un sup¬ 
porto capiente e 
"universale". In 
questo modo fra 
l'altro il la durata 
possibile della regi¬ 
strazione non è più 
limitata dalla ca¬ 
pienza dell'HD e il 
costo per minuto 
di registrazione ef¬ 
fettuato e salvato 
diminuisce drasti¬ 
camente. Fra gli 
utenti possibili di 
un simile modus 
operandi ci sono 
ad esempio i fonici 
che curano la ripre¬ 
sa e/o il doppiaggio 
dei film. Restere¬ 
ste stupiti nel sa¬ 
pere quanti film 
che appaiono nelle 
sale certificate 
THX hanno colon¬ 
ne sonore e parla¬ 
to registrate ed 
elaborate su PC 
utilizzando vari tipi 
di compressione 
dei dati audio. AU- 
DIOreview si occu¬ 
perà di questo in¬ 
teressante argo¬ 
mento con tutta 
probabilità nel nu¬ 
mero di Marzo 
prossimo venturo. 

Ora il problema è 
se lo scrittore col¬ 
legato via parallela 
al PC sia in grado di compiere adeguata- 
mente il suo lavoro. L'installazione è ve¬ 
ramente molto semplice: è sufficiente 
collegare l'adattatore da un lato allo 


scrittore e dall'altro alla porta parallela, 
installare il driver per Windows 95 per 
avere l'apparecchio perfettamente fun¬ 
zionante. Per la connessione della 


I modelli Traxdata 
CDE2604P la sinistrai 
e CDE2605EL differi¬ 
scono sostanzialmente 
per la presenza nel pri¬ 
mo di un cavo adatta¬ 
tore che permette di 
collegare la presa SCSI 
presente sul retro degli 

apparecchi alla porta 

parallela de! PC. 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


233 










OverView 


Traxdata: di tutto un po'! 



zato i CD-R tipo 
gold e tipo "azzur¬ 
ro". Se il successo 
di una masterizza¬ 
zione di un CD 
contenente dati si 
controlla semplice- 
mente inserendo il 
CD in un lettore, 
quella di tracce au¬ 
dio va controllata 
in un impianto ad 
alta fedeltà per ve¬ 
rificare che il pro¬ 
cesso non abbia introdotto artefatti, co¬ 
me dei brevi tic oppure leggerissime va¬ 
riazioni timbriche. Nelle nostre prove 
non sono emersi problemi di questo tipo 
a garanzia dell’efficacia dell'adattatore e 
della funzionalità del driver software 
Stessi risultati si ottengono con il mo¬ 
dello CDE2605EL, cosa che non ci sor¬ 
prende considerando la connessione SCSI 
e l’affidabilità della meccanica utilizzata 
I software di scrittura UDF, Adaptec 
Direct CD e CeQuadrat PacketCD, per¬ 
mettono di scrivere sul CD-R come se 
questi fosse una unità logica alla stre¬ 
gua di un floppy o di un HD. Per questo 
inizialmente il supporto viene formatta¬ 
to e alla fine della operazione di scrittu¬ 
ra, effettuabile anche in tempi diversi, 
"chiuso" e reso leggibile in qualsiasi 
lettore. 


Una volta realizzati i 
propri CD sorge il pro¬ 
blema di personalizzarli 
e renderli riconoscibili 
A questo scopo il kit 
PreesIT permette di 
realizzare su particolari 
logli adesivi le etichet¬ 
te da incollare con pre¬ 
cisione sui supporti I 
processo è molto em- 
plice e non richiede at¬ 
trezzature particolari se 
non il centratore tornito 
a corredo e i fogli ade¬ 
sivi pretaghatr 



stampante è disponibile sul cavo adatta¬ 
tore una presa ad hoc in modo da per¬ 
mettere l'uso di questa essenziale peri¬ 
ferica senza costringere all'installazione 
di una seconda porta parallela. 

Consiglio fondamentale riportato sul 
foglio con le indicazioni riguardanti l'in¬ 
stallazione è quello di impostare la porta 
parallela in modalità EPP (Enhanced Pa- 
rallel Porti per migliorare la capacità di 
trasferimento dati. Nelle piastre madri 
con controller I/O integrato (praticamen¬ 
te la totalità dei casi) questa variazione 
va fatta dal BIOS del sistema. 

Abbiamo effettuato varie “incisioni" 
utilizzando diversi programmi e diversi 
supporti portando sempre a termine 
l'operazione con successo. Abbiamo 
utilizzato come programmi di masteriz¬ 
zazione Win On CD, fornito in bundle 
con il CDE2604P, Easy CD Pro fornito 
con il CDE2605EL, Easy CD Creator De 
Luxe 3.0; come supporti abbiamo utiliz¬ 


zar chi non avesse necessità di collegare una peri¬ 
ferica SCSI, ad esempio un mastenzzatore, la 
Traxdata propone due modelli, uno per slot ISA e 
l'altro per PCI Vista la esigua differenza di prezzo 
consigliamo caldamente il secondo tipo 


234 










Traxdata di tutto un po'! 


OverView 


Assieme ai masterizzatori la Traxdata 
ci ha inviato una serie di dispositivi 
egualmente importanti nel processo di 
scrittura. 


SCSI Controller 

Per coloro che volessero o dovessero 
utilizzare uno scrittore SCSI e non fos¬ 
sero dotati dell'indispensabile control¬ 
ler, la Traxdata offre due modelli diversi 
di questo dispositivo, uno di tipo ISA e 
uno di tipo PCI denominati rispettiva¬ 
mente ACC001 e ACC002. La confezio¬ 
ne comprende, oltre la scheda vera e 
propria, i necessari driver, il cavo SCSI 
per la connessione di una unità interna, 
un CD-R e uno sdoppiatore di alimenta¬ 
zione, un accessorio quasi banale di cui 
si sente la necessità quando si va a 
montare un nuovo dispositivo e son fini¬ 
te tutte le prese di alimentazione dispo¬ 
nibili nel cabinet del PC. 

Entrambi i controller si basano su 
chipset della AdvanSys, permettono la 
connessione di un massimo di 7 perife¬ 
riche SCSI e supportano la modalità 
Bus Mastermg. La dotazione driver è 
completa e ne permette l'utilizzo prati¬ 
camente sotto tutti i sistemi operativi 
utilizzati su PC. 

Vista la modesta differenza fra i prezzi 
di acquisto ci permettiamo di consiglia¬ 
re l'acquisto del modello PCI in grado di 
garantire prestazioni superiori (20 MB/s 
massimi contro i 10 MB/s del modello 
ISA). Va puntualizzato che questi dispo¬ 
sitivi possono essere utilizzati con qual¬ 
siasi tipo di periferica SCSI (HD, scan¬ 
ner, CD-ROM ) e non solamente con 
gli scrittori. 


Traxdata Just Audio 

Per dare la possibilità di creare in pro¬ 
prio CD Audio, la Traxdata commercia¬ 
lizza questo pacchetto software. Il pro¬ 
gramma specifico si chiama Just Audio 
e permette, oltre alla organizzazione 
delle tracce e la incisione del supporto 
anche delle operazioni sulle tracce mu¬ 
sicali: declick, ovvero l’eliminazione dei 
rumori impulsivi presenti nelle vecchie 
registrazioni, tipiche della riproduzione 
di vecchi dischi in vinile; trim, elimina¬ 
zione degli spazi vuoti all'inizio e alla fi¬ 
ne della traccia; maxvol, incremento del 
livello di registrazione fino al limite su¬ 
periore possibile per il supporto allo 
scopo di sfruttare tutta la dinamica 
dell'audio digitale. 

Accanto al programma Just Audio nel 
pacchetto è compreso anche ToGo! 



Uraxdata Jvstf&udlv 


CD-ROM } database, file System 


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A 09/18/971111 
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©T*S7 32p» 


30730076 WSVEDo 
360304 pani 


N«w CO 


Just Audio 6 un programma che permette di creare i propri CD Audio m modo semplice ed intuitivo Carat¬ 
teristica particolare è la possibilità di compiere alcune elaborazioni sulla traccia come ad esempio la rimo¬ 
zione dei rumori impulsivi tdeclickl per migliorarne la qualità 


4.0, programma di masterizzazione ge¬ 
nerai purpose e Speed'o'Meter, una uti¬ 
lity che permette di stabilire le massime 
velocità di lettura e scrittura raggiungibi¬ 
li con il sistema in uso. Nella confezione 
sono inclusi due cavi per collegare la 
scheda audio presente nel PC all'im¬ 
pianto Hi-Fi, un adattatore Jack da pic¬ 
colo a grande, e un supporto vergine 
Caratteristico del pacchetto è un uso 
intuitivo e volutamente semplificato ri¬ 
spetto a programmi sì più versatili ma 
anche più costosi. 


PressIT 

L'ultimo accessorio è l'etichettatrice 
di CD. Ebbene dopo che si è preparato 
il proprio CD, magari una compilation 
delle proprie canzoni preferite, è impor¬ 
tante rendere il CD "riconoscibile" fra i 
gli altri posseduti. Il modo più semplice 
è quello di scrivere il contenuto con un 
pennarello sulla parte superiore del 
supporto. Certo questa è una soluzione 
efficace ma, a meno di essere degli ar¬ 
tisti, il risultato finale potrebbe non es¬ 
sere esteticamente valido. La soluzione 
definitiva è quella di creare delle eti¬ 
chette. da incollare sul supporto, diret¬ 
tamente con il computer e stamparle 
con la stampante posseduta. Il proble¬ 
ma sta nella necessità di creare delle 


etichette adesive circolari e di attaccar¬ 
le con precisione sul CD in modo da 
non "squilibrarlo" Tutti gli automobili¬ 
sti sanno che quando una ruota non è 
equilibrata questa tende a vibrare a fre¬ 
quenze variabili con la velocità. Lo stes¬ 
so accade con ì CD nel lettore, se l'eti¬ 
chetta non è centrata il CD vibra e la 
lettura può risultare difficoltosa o addi¬ 
rittura impossibile 

Il problema è risolto dal kit PressIT 
nella sua globalità: il software in dota¬ 
zione permette di creare le proprie eti¬ 
chette con i programmi di grafica più 
diffusi e di stamparle su di un foglio 
adesivo particolare in formato A4 sul 
quale sono presenti, pretaglìate, le eti¬ 
chette da incollare sul supporto. Prepa¬ 
rati gli adesivi, la precisione dell'incol¬ 
laggio è garantita da un centratore for¬ 
nito a corredo. In pratica il processo è 
tanto semplice che ci vuole più tempo 
a descriverlo che a metterlo in pratica. 

A questo punto termina questa velo¬ 
ce carrellata sui prodotti Traxdata. L'of¬ 
ferta di questa dinamica ditta è in 
realtà vastissima e in continua evolu¬ 
zione. Certamente torneremo presto a 
considerare altri prodotti dedicati ad 
una utenza specializzata e/o professio¬ 
nale. 


«g 


MCmicrocomputer n, 180 - gennaio 1998 


235 























Produttore: 

Shamrock Technology Co LTD 

Taiwan 

Distributore: 

Geolek 

Via Torino, 10- Padova. 

Tel 049/9003510 


Prezzi UVA esclusa! 

605T-S 
705T-S 
C708T 




L 425.000 
L. 950 000 
L 1.099 000 


Shamrock: tre monitor 


per 


ogni esigenza 


In attesa che ì monitor 
a cristalli liquidi diventino una alter¬ 
nativa ai tradizionali CRT raggiungen¬ 
do prezzi più abbordabili, attualmente 
la scelta per il consumatore rimane 
vincolata ai classici modelli a tubo ca¬ 
todico, ingombranti e pesanti si, ma 
con una qualità impareggiabile. 

Ci sono alcuni parametri essenziali 
da guardare quando si sceglie un mo¬ 
nitor. Il primo elemento è la larghez¬ 
za fisica del monitor. Un monitor da 
20" si vede sicuramente meglio di 
uno da 15", ed è più adatto a chi uti¬ 
lizza alte risoluzioni: è ovvio che uno 
schermo grande consente una mi¬ 
gliore visione del desktop e delle ap¬ 
plicazioni. Con un monitor grande si 
può anche scegliere una risoluzione 
superiore senza problemi per l'oc¬ 
chio, e diventa quindi la scelta per 
chi lavora in grafica o vuole avere 
con un colpo d'occhio una intera pa¬ 
gina di un word processor o di una 


applicazione multimediale. 

I monitor grandi costano parecchio 
di più di quelli piccoli e sono anche 
molto più ingombranti, attenzione 
quindi a valutare la scelta di un tipo 
piuttosto che di un altro se si utilizza 
il computer solo per videogame. 

Un altro parametro essenziale è il 
dot pitch, o diametro del singolo pun¬ 
to sullo schermo: più questa misura 
è piccola maggiore sarà la definizio¬ 
ne, e quindi la nitidezza, dell'immagi¬ 
ne. 

Terzo parametro da valutare è la ri¬ 
soluzione supportata, ed è questo un 
parametro da considerare insieme al¬ 
le dimensioni del monitor: come già 
spiegato ci sembra poco sensato uti¬ 
lizzare una risoluzione di 1280X1024 
pixel su un monitor inferiore ai 17". 
Non che non sia possibile, ma se 
questo è il vostro uso abituale allora 
è bene cominciare a valutare l'acqui¬ 
sto di un monitor da almeno 17". 


I monitor Shamrock 

I prodotti utilizzati per questa Over¬ 
View sono tre monitor Shamrock: il 
"piccolo" 15” 505TS e due 17". il 
C708T ed il 705TS. 

II 15" ed il modello 705TS arrivano ad 
una risoluzione massima di 1280X1024, 
mentre il "fratellone" da 17" modello 
C708T arriva fino a 1600X1200: natural¬ 
mente questa è solo la caratteristica più 
evidente che li differenzia ma in realtà 
le diversità sono numerose e le vedre¬ 
mo caso per caso. 


La funzione O.S.D. 

La caratteristica più evidente di tutta 
la serie Shamrock è l’OSD, On Screen 
Display, un menu che permette di vede¬ 
re direttamente sullo schermo la confi¬ 
gurazione del monitor e regolare i livelli 
direttamente dal pannello frontale. 
L'OSD, come si vede anche nelle nostre 
fotografie, consente anche di visualizza¬ 
re le frequenze orizzontali e verticali di 
scanning. Tutto ciò è possibile grazie 
alTutilizzo di un microprocessore che 
permette di effettuare tali regolazioni in 
digitale, consentendoci, inoltre, di ese¬ 
guire decine di combinazioni memorizza- 
bili ed automaticamente richiamabili: 


236 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


























OverView 


Shamrock: tre monitor per ogni esigenza . 










ogni configurazione può avere numerosi 
modi di deformazione dell'Immagine, 
dalla "quadratura" alla rotazione dell'im¬ 
magine ai classici controlli "alto" e 
"basso". 

Il menu di O.S.D scompare dopo una 
decina di secondi se non si preme nes¬ 
sun tasto. 


15”505TS 

Si tratta di un classico monitor 15" 
Plug&Play adattabile all'uso domestico 
per la maggior parte delle applicazioni. 
Ha una frequenza di scan automatica 
che varia tra 30 e 69 kHz sull'orizzonta¬ 
le e tra 47 e 130 Hz sul verticale, ed è 
naturalmente equipaggiato con tutti gli 
standard di risparmio energetico. Il con¬ 
sumo massimo è di 95 watt, la risposta 
video è di 110 MHz nominali. 

Il monitor infatti segue gli standard 
EPA, VESA DPMS e NUTEK TCO 1992. 
Se collegato ad una scheda video e 
motherboard che supportano le caratte¬ 
ristiche di risparmio energetico, il moni¬ 
tor in modalità sleep consuma non più 
di 8 watt, quasi nulla. In questa moda¬ 
lità il led di accensione da verde muta 
in arancione. 

Per quel che riguarda altre specifiche 
tecniche il monitor ha un dot pitch di 
0.28 mm ed una immagine visibile di 


è operata automaticamente. 


17” 705TS 


13.8"; il peso dell'apparecchio è nella 
media, poco più di 12 chili. 

Sul frontale del monitor si trovano so¬ 
lamente il pulsante di accensione ed i 
comandi che 
pilotano l"SD: 
il tasto Func- 
tion attiva il 
menu e per¬ 
mette di sce¬ 
gliere fra le 
varie funzioni, 
il tasto Adjust 
invece cam¬ 
bia i livelli di 
ogni singola 
funzione. Il re¬ 
tro non pre¬ 
senta ingressi 
o regolazioni 
particolari: c'è 
solo il cordo¬ 
ne da collega- 
re alla scheda 
video e la va¬ 
schetta per il 
cavo dell’ali¬ 
mentazione, 
tutto il moni¬ 
tor è poggiato 
su una base 
regolabile. 

La funzione 
di degaussing 


Esternamente molto simile al model¬ 
lo precedente, il monitor da 17" model¬ 
lo 705TS ha in realtà tutta una serie di 
caratteristiche e funzioni diverse. 

Tecnicamente è un monitor con una 
immagine visibile da 16" e di un dot pit¬ 
ch da 0.25 mm, lo schermo è trattato 
con sistemi antiriflesso e antistatici. 

La frequenza orizzontale di scan varia 






MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


237 























OverView 


Shamrock: tre monitor per ogni esigenza 


oooooo 

'.AVI. MJJIIsi i l «Merlo» UAIUS 



da 30 a 88 kHz e quella verticale da 47 
a 130 Hz, per quanto riguarda i risparmi 
energetici vale il discorso fatto prece¬ 
dentemente: il consumo minimo è di 8 
watt. Il consumo massimo cambia, ov¬ 
viamente, trattandosi di un monitor di 
dimensioni maggiori: si arriva fino a 
135 watt, stesso discorso del peso che 
qui raggiunge quasi i 20 chili. La rispo¬ 
sta video arriva fino a 135 MHz nomi¬ 
nali. 

Il frontale si differenzia dal modello 
precedente per la presenza di alcuni 
bottoni in più: si tratta di Status e Save. 

Il primo fa apparire una finestra com¬ 
pleta dell'O.S.D, che su questo monitor 
presenta qualche novità, sono state in¬ 
fatti aggiunte alcune funzioni seleziona¬ 


bili come il de¬ 
gauss automatico 
o manuale ed alcu¬ 
ni controlli su colo¬ 
re. Oltre ad un con¬ 
trollo sui segnali 
RGB è possibile 
operare anche sulla 
temperatura del 
colore, selezionabi¬ 
le da 9300 K a 
6500 K. 

Il pulsante Save 
consente di salvare 
la configurazione 
voluta, ma in effetti 
se viene seleziona¬ 
ta la modalità Auto 


us, Ancne n peso 
è inferiore, di circa 
due chili per un to¬ 
tale di 17.5 kg, il 
consumo minimo 
rimane invece 
sempre di 8 watt. 

La frequenza 
orizzontale di scan 
varia sempre tra 
30 e 88 kHz men¬ 
tre la verticale 
oscilla tra 47 e 130 
Hz: anche questo 
monitor ha tutte le 
funzioni disponibili 
a schermo grazie 
all’O.S.D. 

La funzione 
O.S.D. contiene ul- 



li differenze tecniche. 

Innanzitutto arriva fino ad una risolu¬ 
zione di 1600X1200 di gran lunga mag¬ 
giore del modello precedente, anche se 
l'immagine visibile risulta essere di 
15.7", leggermente inferiore dell'altro 
modello. 

La maggiore risoluzione ne fa un mo¬ 
nitor compatibile con la maggior parte 
delle schede video professionali per PC, 
ed è anche compatibile, come il model¬ 
lo precedente, con Apple Mac II grazie 
all'utilizzo di un connettore opzionale 
economico. 

La risposta video è uguale a quella 
del modello precedente, 135 MHz no¬ 
minali, mentre il consumo massimo è 
leggermente inferiore, 130 watt contro 



tutti i settaggi 
possono es¬ 
sere salvati 
automatica- 
mente in me¬ 
moria: il pul¬ 
sante Save è 
utilizzabile so¬ 
lo quando si 
sceglie l'op¬ 
zione Manua¬ 
le per salvare 
i parametri. 


17” 

C708T 

Il fratello 
maggiore del¬ 
la famiglia è 
esternamente 
un monitor si¬ 
mile al prece¬ 
dente, ma 
con sostanzia- 


teriori nuove funzioni, tra cui la possibi¬ 
lità di rinominare la marca del monitor, 
che appare in sovrimpressione con gli 
altri settaggi. Come nel modello prece¬ 
dente la funzione degaussing è selezio¬ 
nabile in maniera automatica o manuale, 
mentre tra le nuove funzioni dell'O.S.D 
ci sono alcune modifiche alle dimensioni 
degli angoli e alla posizione dello scher¬ 
mo visibile. 


Conclusione 

Tutti noi odiamo leggere i manuali quan¬ 
do si tratta di installare una periferica, e 
guardiamo quindi con favore l'hardwa- 
re, come i monitor, che richiedono poca 
attenzione da questo punto di vista e 
sono forse l'unica vera periferica 
Plug&Play che funziona meglio. Alcuni 
monitor cominciano a farsi complicati, e 
richiedono qualche informazione sup¬ 
plementare, i monitor Shamrock invece 
non necessitano praticamente di alcuna 
istruzione, anche il menu dei vari set¬ 
taggi che viene fuori a comando non 
presenta nessuna difficoltà ^ 


238 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 























BUTTERFLY SERIES 


* Incorporateci since 1983 

* ISO-9002 certificate 

* 2-year free warranty 


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LUCKY STAR 


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TEL: 39-587288306 
FAX: 39-587288312 















































Papà, chi comanda fra te 
e mamma?» «Che domandel lo, natu¬ 
ralmente: tua madre è solo quella che 
prende le decisioni; io ho il controllo del 
telecomando», spiegava al figlioletto 
adottivo il protagonista di Mighty Aphro- 
dite, recente ed esilarante commedia di 
Woody Alien; anche Arbore, del resto, 
cantava qualche anno fa che «Tu nella 
vita comandi fino a quando / hai stretto 
in mano il tuo telecomando». Entrambi 
si riferivano specificamente al teleco¬ 
mando del TVColor. a tutt'oggi uno de¬ 
gli oggetti piu diffusi nei soggiorni, sa¬ 
lotti e tinelli di mezzo mondo. Ma nel 
caso degli appassionati di elettronica di 
consumo che amano riempirsi la casa 
degli apparecchi più disparati, e in parti¬ 
colare nel caso degli appassionati di au¬ 
dio e ancor più di Home Theater. il tele¬ 
comando è cresciuto e si è moltiplicato 


ad un ritmo piuttosto veloce, fino al 
punto preoccupante di annullare parte 
dei benefici di comodità operativa che 
ne rappresentano la principale ragion 
d'essere. Gli apparecchi della catena 
audio-video ormai sempre più spesso 
integrata sono da un lato aumentati di 
numero e dall'altro proseguono nella lo¬ 
ro evoluzione: nella tipica catena audio 
di dieci anni fa, nulla o quasi era «tele- 
comandato»; oggi, a parte i lettori CD 
dotati di controllo remoto fin dalla nasci¬ 
ta, sono sempre più numerosi, ad 
esempio, gli amplificatori integrati o i 
preamplificatori, anche di fascia elevata 
o esoterici, dotati di telecomando, per 
non parlare naturalmente di DVD, video¬ 
registratori, lettori laserdisc, processori 
Dolby Pro-Logic e via di questo passo. 
La faccenda si è ulteriormente compli¬ 
cata con la crescente integrazione dei 



Produttore 

Ruw:do. Austria 
Distributore: 

Nabla. V.a F Palasciano. 29/31. Tal. (06) 58204263 


Prezzo (IVA inclusa) 


Ut. 231.000 


PC domestici nella cosiddetta «stanza 
multimediale»: il PC è sempre più capa¬ 
ce di interagire con apparecchi audio e 
video, nonché di funzioni proprie come 
la fruizione di programmi televisivi in 
una finestra sullo schermo; funzioni an- 
ch'esse spesso e volentieri telecoman¬ 
date. Tutto questo pone, come accen¬ 
navamo poc'anzi, problemi di praticità 
spesso significativi (se per manovrare il 
mio impianto devo prima trovare e poi 
manovrare più di due telecomandi, la 
comodità operativa va allegramente a 
farsi benedirei e apre d’altra parte un 
mercato per dispositivi specializzati: te¬ 
lecomandi «universali» in grado di sosti¬ 
tuirne diversi altri o capaci di essere co¬ 
munque facilmente «addestrati» per la 
bisogna sono da parecchio tempo sul 
mercato. Più che una novità, l'eccellen¬ 
te «Cyberclick» rappresenta dunque un 
po' lo stato dell'arte raggiunto da que¬ 
sto tipo di dispositivi. Realizzato da un 
costruttore austriaco di nome «Ruwi- 
do», specializzato proprio in «Solutions 
in infrared & electronics», il Cyberclick 
consente di controllare per la maggior 
parte delle loro funzioni un TVColor, un 
videoregistratore, un ricevitore satellita¬ 
re, un lettore CD, un registratore a cas¬ 
sette (non abbiamo potuto verificarlo, 
ma crediamo che nulla osti alla sostitu¬ 
zione del deck a cassette analogico con 
un più moderno e fedele DAT da tavo¬ 
lo), un sintonizzatore, un amplificatore 
(o un preamplificatore), e last but not 
least un personal computer, evidente¬ 
mente e finalmente considerato come 
un anello della catena audio-video do¬ 
mestica; il tutto senza finire per ripro¬ 
durre la complessità della selva dei tele¬ 
comandi e assumere un peso e una 
stazza da portaerei, ma mantenendo an¬ 
zi una leggerezza, un’ergonomia e una 
facilità d'uso tipica dei più moderni e 
ben progettati telecomandi «semplici»; 
anche l'aspetto estetico appare allinea- 


240 


MCmicrocomputer n, 180 - gennaio 1998 












Cyberclick: controllo totale 


OverView 




quella di comandare praticamente un 
intero impianto audio-video anche 
piuttosto complesso con un unico te¬ 
lecomando, cui si fa presto ad abituar¬ 
si e alla quale è poi praticamente im¬ 
possibile rinunciare. Il vero asso nella 
manica del Cyberclick, tuttavia, risiede 
proprio sul versante informatico: a 
parte la comodità di poter intervenire 
sulle impostazioni utili nell'uso «tradi¬ 
zionale» (compreso l'accesso al data¬ 
base dei codici, e il controllo della loro 
eventuale ricerca) dal programma for¬ 
nito col PC, e di poter utilizzare il tele¬ 
comando (e in particolare il comodo 
«tastone» centrale) in luogo del mou¬ 
se. la possibilità a mio avviso più inte¬ 
ressante è quella che consente di pro¬ 
grammare praticamente ogni genere 
di «macro» (ovvero sequenze di istru¬ 
zioni) associandole a diversi tasti del 
telecomando. Dal banale (ma como¬ 
dissimo) lancio di Explorer o Netscape 
con annesso collegamento PPP alla 
semplice pressione del tasto «Inter¬ 
net» alle più complesse sequenze 
all'interno delle applicazioni di uso più 
frequente, il Cyberclick, magari unito 
ad un videoproiettore, o a un moder¬ 
no TVColor capace di accettare segna¬ 
li video provenienti dal PC (e di mo¬ 
strarli in tutta la loro risoluzione), farà 
la felicità di tutti coloro che hanno 


che 
piccolo pro¬ 
blema, ma si trat¬ 
ta di occasioni particola¬ 
ri in cui si potrà ricorrere al te¬ 
lecomando originario o meglio ai 
pulsanti sul cabinet); una comodità, 


to con le più recenti tendenze del de¬ 
sign in questo campo, tradendo con 
le sue forme arrotondate un'imposta¬ 
zione più tipicamente europea. La 
confezione include il telecomando ve¬ 
ro e proprio con la sua base, un'unità 
ricevente da collegare all'apposita 
porta seriale del computer (il PC non 
comprende di norma nella sua dota¬ 
zione un telecomando, a parte qual¬ 
che modello multimediale; l'unità ri¬ 
cevente del Cyberclick comprende 
anche una porta «passante» cui ricol¬ 
legare il familiare mouse, che potrà 
dunque essere usato in contempora¬ 
nea al telecomando), e ben tre ma¬ 
nuali (in tedesco con traduzione a 
fronte in ottimo inglese) rispettiva¬ 
mente dedicati alle impostazioni per il 
controllo degli apparecchi «tradiziona¬ 
li» (consistenti in pratica nella digita¬ 
zione dei codici o nella loro ricerca 
tramite il telecomando stesso), 
all'uso come evolutissimo e versatilis¬ 
simo «mouse senza fili» per il PC 
(con tanto di programma di controllo 
fornito per sistemi operativi Windows 
95 e NT 4.0 su CD-ROM) e alla rac¬ 
colta davvero completa di codici, che 
esaurisce o quasi ogni possibile com¬ 
binazione di apparecchi disponibili 
nelle case o nei negozi. Esaurita la fa¬ 
se di «istruzione» preliminare (parti¬ 
colarmente agevole la ricerca dei co¬ 
dici, laddove non si riesca immediata¬ 
mente ad azzeccare le giuste combina 
zioni per tentativi, visto che alcuni mar¬ 
chi hanno un gran numero di codici per 
le varie generazioni di apparecchi), l’uso 
con le tradizionali elettroniche audio-vi¬ 
deo e con il TVColor risulta subito age¬ 
vole e intuitivo, con ben pochi sacrifici 
di comodità e versatilità (soltanto 
alcuni videoregistratori «top» 
di qualche anno fa, che 
in luogo dei più 
moderni menu 


avevano pulsanti dedicati alle singole 
funzioni, ad esempio per 
l'editing, pongono a 
mio avviso 
qual- 


sempre sognato 
di poter manovrare il loro 
PC preferito standosene co¬ 
modamente spaparanzati in poltrona. 
Con l'aggiunta dì una tastiera ad infra¬ 
rossi potremmo anche lavorare in pieno 
relax; a patto, naturalmente, di averne 
ancora voglia: compagno Bertinotti, 35 
ore sono pur sempre troppe; l'orario di 
lavoro dovrebbe tendere a zero! 


241 











PROVE & PRODOTTI di Andrea de Prisco 



Libidine I Quando ho a che fare, anche 
solo per un breve periodo, con apparati 
di fotografia digitale di natura spiccata- 
mente professionale, non riesco più a 
controllare le mie emozioni e mi ritrovo 
a combattere con quel mio particolare 
stato d'animo incandescente che non 
fatico a definire "estasi godereccia ". 
Sembrerò il solito esagerato, ma avendo 
questo mese a disposizione per una pro¬ 
va su MC un "portentoso " dorso digita¬ 
le professionale da svariate le svariate...I 
decine di milioni, vi assicuro che l'emo¬ 
zione prende il sopravvento. 

Del resto, l'oggetto di questa prova è 
un prodotto molto particolare, dedicato 
all'utenza cosi professionale., che più 
professionale non si può, in grado di 


fornire immagini digitali dirette, senza 
passare dalla pellicola, da quasi - tene¬ 
tevi forte! - centocinquanta megabyte. 
Questo grazie alla sua risoluzione reale- 
non-interpolata di ben 7.000x7.000 
pixel, che in un sol boccone polverizza 
d'un fiato qualsiasi altra risoluzione gra¬ 
fica ottenibile con le emergenti tecnolo¬ 
gie dei sensori CCD superficiali, tanto in 
voga di questi tempi Scendendo nei 
dettagli, il Phase One PowerPhase è di 
un dorso digitale "a scansione ", basato 
su un sensore CCD trilineare, da appli¬ 
care al posto del magazzino porta pel li- 
cola delle fotocamere di fascia alta. Pro¬ 
prio come uno scanner professionale 
Iquale, di fatto, è) si collega via interfac¬ 
cia SCSI a un computer Macintosh o 


Phase One PowerPhase 


Ouesin e l'Immagine ripiesa dal 
dorso digitale durante lo scatto del¬ 
la loto d'apertura Notate l'esten¬ 
sione della protondita di campo gra¬ 
zie al basculaggio della fotocamera 


Windows, di potenza me¬ 
dio-alta, dotato di una con¬ 
grua quantità di memoria 
RAM e di spazio disponibile 
su hard disk viste le dimen¬ 
sioni in gioco dei file imma¬ 
gine generati. La versione 
provata in queste pagine, 
distribuita in esclusiva dalla 
Fowa di Torino, si "aggan¬ 
cia " alle note fotocamere 
Hasselblad le conta, cosi, 
sui portentosi obiettivi Cari 
Zeiss di quel sistemai ma lo 
stesso dorso, differente so¬ 
lo nella parte meccanica di 
aggancio al corpo macchi¬ 
na, esiste anche per altre fotocamere 
professionali medio formato oltre che in 
versione chàssis per le professionali ba- 
sculanti/decentrabili a banco ottico 
Senza voler per questo anticipare a 
tutti i costi le conclusioni che troverete 
al termine di quest'articolo, è mutile 
sottolineare che i risultati ottenibili dal 
PowerPhase sono assolutamente inec¬ 
cepibili sia per quel che riguarda l'eleva¬ 
ta risoluzione grafica a disposizione, sia 
in merito alle capacità cromatiche del 
dispositivo. E del resto da un prodotto 
di questo tipo, dedicato esclusivamente 
all'utilizzo altamente professionale <con- 
siderato anche il prezzo di vendita 
dell'oggetto) non era proprio ipotizzabile 
accettare qualcosa di meno. Tutto qui. 


242 


MCmicrocomputer n 180 - gennaio 1998 





























Il Phase One PoweiPhase non e che un "semplice scatolollìno nero ~ Icosia, pero, quasi sessanta milioni II 
da applicare alle lotocamere professionali Sul lato la porta SCSI per il collegamento al computer . 


Facciamo 
un passo indietro 

Dicevamo, prima, che il PowerPhase 
è un dorso digitale "a scansione". Spie¬ 
gare questo concetto, con tutti gli an¬ 
nessi e connessi che andremo ora ad il¬ 
lustrare, ai lettori di MCmicrocomputer 
è probabilmente una delle cose più faci¬ 
li che mi siano mai capitate. Infatti, per 
dirla in breve, un dorso digitale "a scan¬ 
sione" si comporta dal punto di vista 
funzionale e operativo né più né meno 
come uno scanner piano, economico o 
professionale che sia. Anche il software 
di gestione, come vedremo meglio tra 
breve, non differisce molto nell'impo¬ 
stazione generale dai driver degli scan¬ 
ner piani o per pellicola (preview, corre¬ 
zione contrasto, alte luci, ombre, profili 
ColorSync, ecc.), naturalmente con l'ag¬ 
giunta di alcune funzionalità superiori, 
specificamente implementate per l'uti¬ 
lizzo fotografico dell'apparecchio e tali 
da non confondere il fotografo profes¬ 
sionista al lavoro, ben abituato a ragio¬ 
nare in termini di diaframma, tempi 
d'esposizione, sensibilità ISO dei mate¬ 
riali, ecc ecc. La soluzione del dorso 
elettronico installato sulla propria foto¬ 
camera ha in più il vantaggio che 
l'aspetto digitale, innovativo riguardo il 
modo di lavorare del fotografo, occupa 
se vogliamo solo un'appendice finale, 


Phase One PowerPhase 


Produttore: 

Phase One Denmark A/S 
Roskildevei 39 

DK - 2000 Frederiksberg - Danimarca 

Distributore: 

Fowa Professional SpA 

Via Tabacchi, 29 

10132 Tonno-Tel 011/81441 

Prezzi al pubblico (IVA esclusal 
PowerPhase 7 000x7.000 pixel, interfaccia SCSI, 
alimentatore, sw di gestione L 59.000.000 

StudioKit 3.500x3.500 pixel, interfaccia SCSI, ali¬ 
mentatore, sw di gestione, fotocamera Hasselblad 
501C, magazzino portapellicola 120, obiettivo Cari 
Zeiss Planar 80/2.8 L 28.800.000 

NB II Power Macintosh 9600/200 visibile nella fo¬ 
to d'apertura di quest'articolo non fa. ovviamente, 
parte del kit Phase One Per questa "prova su 
strada" la macchina ci è stata gentilmente messa 
a disposizione dalla EasyByte 106/59208041 che 
ringraziamo per la squisita disponibilità. 


sebbene non trascurabile!, della lavora¬ 
zione complessiva. Il fotografo posizio¬ 
nerà le sue luci come al solito, utilizzerà 
i propri obiettivi e le proprie fotocame¬ 
re, comporrà l'inquadratura come ha 
sempre fatto e solo al momento del 
"click” agirà sul pulsante del mouse e 
non su quello dell'abituale scatto flessi¬ 
bile. Per essere più precisi, i click saran¬ 


no due: col primo effettuerà il preview 
dell'immagine, col secondo effettuerà 
l'acquisizione vera e propria dopo aver 
regolato ancora qualche parametro fon¬ 
damentale sul computer (non ultima la 
risoluzione utilizzata e il formato croma¬ 
tico desiderato, RGB o CMYK). 

Rispetto ad uno scanner, per cosi di¬ 
re, "normale", nel caso del dorso digita¬ 



ta versione più economica, il Phase One StudioKit. è offerta in "bundle " con una fotocamera Hasselblad a 
un prezzo di vendita estremamente vantaggioso. Sempre in rapporto alla tipologìa di prodotto, s'mtendel 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


243 


















le posizionato al posto del magazzino 
portapellicola delle fotocamere tradizio¬ 
nali, l'originale da acquisire non è un do¬ 
cumento reale, tangibile ed osservabile 
anche ad occhio nudo, ma è l'immagine 
virtuale riprodotta dall'obiettivo di ripre¬ 
sa puntato sul soggetto. La stessa im¬ 
magine che avrebbe impressionato la 
pellicola fotografica viene "rubata" al 
volo dal sensore CCD che si muove lun¬ 
go il piano di messa a fuoco e immedia¬ 
tamente trasformata in digitale e spedi¬ 
ta al computer via SCSI dall'ampia se¬ 
zione elettronica di conversione A/D 


Tre schermale del 
software di gestione II 
"look " 6 assai simile a 
quello dei driver degli 
scanner, con in più al¬ 
cuni parametri di tipo 
fotografico In alto a 
destra la calibrazione 
del bianco sarebbe ne¬ 
cessaria una cartina di 
test con i livelli di gri¬ 
gio, ma anche un fo¬ 
glio di carta all'interno 
dell'inquadratura può 
bastare Qui a lato l'an¬ 
teprima con la visualiz¬ 
zazione dei probabili 
"fuori gamma 









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A sinistra il dorso digitale "lato esposizione " con la sua testina di scansione 
composta da un CCD trilineare da 3x7 000 pixel In basso il PowerPhase, il suo 
alimentatore, il cavo di collegamento e l'immancabile fotocamera Hasselblad. 


























































































Carica | 


Registra j 


[ Ri pristi na j 


□ :::::::::::::::::::: Curva di gradazione 


Ouallro finestre relative al software di gestione. Curve gamma, livelli, prefe¬ 
renze del monitor e dei profili di calibrazione ColorSync 2.0 


P Gamma tonale 


Canale \ RGB ■*) 


Ombre [ 17 g Alte luci [1>55 g] 


Carica 


Regi atra) 


Auto 


J 


[ Ripriat. | 



□ Mantieni bilanc. colore 
Q Colori target ^ 


42 


228 

co 

n: 

jk. Zi 

1 

15 


228 

■ 

15 


228 

[ Default | 




presente all’interno del dorso. 

Da ciò si evince che non è possibile 
riprendere con un dispositivo di questo 
tipo immagini in movimento, in quanto 
la scansione dura alcuni minuti durante i 
quali il soggetto ripreso (o, meglio, l'og¬ 
getto ripreso) deve rigorosamente rima¬ 
nere immobile. Quindi foto in studio di 
natura still-life a più non posso, ma as¬ 
soluta esclusione di riprese di soggetti 
vivi e vegeti, come modelle, animali, 
orologi carichi. Naturalmente esistono 
anche dorsi digitali a scatto singolo (one 
shot) utilizzabili anche per la ripresa di 
soggetti in movimento, ma almeno allo 
stato attuale sono affetti ancora da 
qualche problema. Innanzitutto, pur co¬ 
stando in alcuni casi ancora di più, offro¬ 
no una risoluzione grafica di gran lunga 
inferiore a quella ottenibile con un dor¬ 


so digitale a scansione L'unico esem¬ 
plare attualmente in commercio accre¬ 
ditato di una risoluzione grafica interes¬ 
sante (ma comunque ben lontana dalle 
potenzialità offerte dal PowerPhase) è il 
Dicomed BigShot, basato su un Incredi¬ 
bile sensore CCD da ben sedici milioni 
di pixel (4.000x4.000), 

Ma i sensori CCD, come noto, sono 
solo monocromatici e dunque la risolu¬ 
zione reale delle versioni a colori degli 
stessi dispositivi possono contare su un 
numero di punti a colori tre volte inferio¬ 
re a seguito della microfiltratura RGB 
necessaria per risalire alle caratteristi¬ 
che cromatiche dell'immagine ripresa. 
Questo a meno di non effettuare tre 
scatti successivi, anteponendo all’obiet¬ 
tivo tre filtri monocromatici rosso, ver¬ 
de, blu, ma ricadendo però anche in 


questo caso nell'impossibilità di effet¬ 
tuare acquisizioni dirette in digitale di 
soggetti/oggetti animati. 

A dirla tutta... 

Aspettavamo dalla Fowa la versione 
"entry level" del dorso digitale, il Phase 
One StudioKit, accreditato di una risolu¬ 
zione di "soli" 3.500x3.500 pixel (file da 
circa 35 megabyte) e proposto ad un 
prezzo di vendita molto più invitante, 
meno della metà. E' dedicato a chi in¬ 
tende utilizzare l'acquisizione diretta 
delle immagini a risoluzioni non eleva¬ 
tissime e, giustamente, non vuole ac¬ 
cendere un mutuo ipotecario per passa¬ 
re al digitale. In più, la versione "econo¬ 
mica" del Phase One è acquistabile an- 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


245 
























































































































































Hasselblad FlexBodv 

Se è vero (com'è vero) che la fame vien mangiando, se siete 
minimamente interessati al mondo Hasselblad e, più in genera¬ 
le, alle riprese still-life in studio (ma anche a quelle d'architettura 
in esterni), non potete che rimanere fatalmente attratti da 
quell’uovo di Colombo denominato FlexBody. Basta riflettere 
sul nome e dare uno sguardo alle foto che accompagnano que¬ 
sto riquadro per capire tutto. E’ praticamente una piccola fotoca¬ 
mera a banco ottico, decentrabile e basculabile per quel che ri¬ 
guarda il corpo posteriore, compatibile con le "comuni" ottiche 
Cari Zeiss e con i magazzini portapellicola (nonché i dorsi digitali) 
per Hasselblad. Grazie al basculaggio permette di estendere 
moltissimo la profondità di campo nelle riprese dì oggetti dispo¬ 
sti a diversa distanza su una superficie piatta inclinata rispetto al 
punto di ripresa (in base al principio della convergenza dei piani, 
noto come regola di Scheimpflug); il decentramento, utilizzato 


di Andrea de Prisco 

lità di visionare l’inquadratura dall'alto, speculare come accade 
con tutte le fotocamere medio formato prive di pentaprisma. Lo 
schermo di messa a fuoco è ad alta luminosità (Acute Matt D) e 
per mantenere una visibilità ottimale anche basculando il corpo 
posteriore sono forniti a corredo due schermi di correzione ri¬ 
spettivamente per 10° e 20° di inclinazione. 

Dal punto di vista costruttivo (quando si dice qualità .) il Flex¬ 
Body è interamente costruito in duralluminio, una lega caratte¬ 
rizzata da robustezza e leggerezza allo stesso tempo, con la sola 
eccezione del soffietto, realizzato a mano in uno speciale mate¬ 
riale che non irrigidisce alle basse temperature. Non mancano, 
per finire, né una livella a bolla d'aria inserita nel corpo posterio¬ 
re, né una manovella di avanzamento pellicola per tutti i magaz¬ 
zini del sistema Hasselblad. 

Molto, molto interessante.,. 



entro i non troppo ampi limiti di copertura degli obiettivi Zeiss 
(progettati per un utilizzo statico sulle fotocamere Hasselblad) 
permette di correggere facilmente le linee cadenti nelle riprese, 
per necessità o per scelta compositiva, non perfettamente in as¬ 
se. 

Come nelle fotocamere a banco ottico di maggiore formato, 
l'inquadratura si effettua sullo schermo di messa a fuoco poste¬ 
riore da togliere al momento dello scatto (digitale o tradizionale 
che sia). Nel primo caso al suo posto installeremo il dorso elet¬ 
tronico Phase One, nel secondo il consueto magazzino portapel¬ 
licola, in quest'ultimo caso non prima di aver chiuso manual¬ 
mente l'otturatore dell'obiettivo prima di sfilare il volet di prote¬ 
zione della pellicola. Per facilitare la composizione deH’immagine 
e la sua perfetta messa a fuoco, al corpo FlexBody è abbinato 
un apposito cappuccio reflex tramite il quale abbiamo la possibi- 





Basculaggio e decentramento del FlexBody possono ovviamente essere 
combinati tra loro. Occhio, solo, all'effettiva copertura degli obiettivi Zeiss 


246 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 



















Ancora due schermale 
tratte dal software di ge¬ 
stione A sinistra il con¬ 
trollo di acquisizione e la 
regolazione della sensibi¬ 
lità relativa, a destra la fi¬ 
nestra relativa alla ma¬ 
schera di contrasto che 
permette di aumentare 
la definizione apparente 
dell'immagine digitale 
nei casi in cui non venga 
utilizzata una risoluzione 
"nativa" del sensore 
CCD Ila massima o uno 
dei sottomultipli della 
massimaI 



P Maschera di contrasto iiii 

(3 Applica maschera 
Valore 

HB 3 

Raggio 

QO-7 t>10 


Soglia-——— 

41 'tmi 



che in "bundle" ad un prezzo estrema- 
mente vantaggioso (meno di trenta mi¬ 
lioni oltre riVA) assieme ad una fotoca¬ 
mera Hasselblad dal costo di circa sette 
milioni, con la quale naturalmente è 
possibile anche effettuare riprese tradi¬ 
zionali, grazie al magazzino portapellico- 
la fornito a corredo con l'apparecchio. 

Dal punto di vista estetico, a proposi¬ 
to del PowerPhase c'è davvero poco o 
nulla da dire. Non è altro che uno scato- 
lottino nero da agganciare al corpo mac¬ 
china in luogo del tradizionale magazzi¬ 
no portapellicola. Lateralmente trovia¬ 
mo il connettore della porta SCSI che, 
attraverso l'apposito cavo fornito a cor¬ 
redo, riceve anche l'alimentazione del 
dispositivo tramite il grosso trasforma¬ 
tore separato. Come in ogni dispositivo 
SCSI, troviamo un selettore per l’indiriz¬ 
zo di periferica e un deviatore per attiva¬ 
re o escludere il terminatore interno 


della catena dei dispositivi. La presenza 
di due LED colorati segnala rispettiva¬ 
mente lo stato di accensione e quello di 
acquisizione immagine. Null'altro. 

Anche dal punto di vista software non 
sussiste alcun tipo di problema: al dor¬ 
so digitale è abbinato un CD-ROM con¬ 
tenente il driver di gestione disponibile 
in più lingue tra cui l'italiano: l'installa¬ 
zione è assolutamente automatica, e 
non dura più di una manciata di secon¬ 
di. Sul medesimo supporto sono pre¬ 
senti un po' di immagini d'esempio ac¬ 
quisite con i differenti modelli di dorsi 
Phase One, alcune curve gamma pre¬ 
definite, un'utility per effettuare l'upgra- 
de del firmware dell'apparecchio, i ma¬ 
nuali in formato elettronico Adobe Acro¬ 
bat (il cui "reader" è presente sul me¬ 
desimo CD-ROM), i file di test per la ca¬ 
librazione cromatica del monitor, alcuni 
script per la conversione automatica dei 


ColorTag e dei profili ColorSync, una 
versione demo di PhotoRace Color Ma¬ 
nagement. 

Ciò premesso 

Andiamo a incominciare. Collegato il 
dorso digitale alla porta SCSI del proprio 
computer e lanciato l’apposito program¬ 
ma di gestione siamo virtualmente 
pronti ad effettuare la nostra prima ac¬ 
quisizione. La fonte di illuminazione 
(questa è una delle carte vincenti del 
Phase One) può essere una qualsiasi 
sorgente luminosa, dalle comuni lampa¬ 
de al tungsteno agli speciali tubi fluore¬ 
scenti "daylight" caratterizzati da una 
temperatura colore simile alla luce diur¬ 
na media. Vanno bene, tanto per essere 
chiari, finanche le lampade pilota dei co¬ 
muni flash da studio, utilizzate per 


























































dosare adeguatamente l'illuminazione 
della scena ripresa, prima dello scatto 
vero e proprio. Nelle riprese tradizionali 
l'esposizione avverrà tramite luce fla¬ 
sh, nel nostro caso di un dorso digitale 
a scansione non ci sarà alcun lampo in 
quanto utilizzeremo per la ripresa le 
stesse sorgenti luminose delle lampa¬ 
de pilota. L'hardware presente nel dor¬ 
so digitale compensa automaticamen¬ 
te il flickering delle lampade, che, in 
un'esposizione prolungata come quella 
necessaria ad un dorso a scansione, si 
tradurrebbe inesorabilmente in una va¬ 
riazione ciclica dell'esposizione, ripetu¬ 
ta alla frequenza di rete, in Italia, a 50 
Hz. 

Inoltre, secondo quanto indicato dal 
costruttore, prima di ogni ripresa è op¬ 
portuno anteporre all’obiettivo uno dei 
due filtri infrarossi forniti a corredo 
(uno per le fonti di illuminazione gene¬ 


riche, il secondo specifico per le lam¬ 
pade al tungsteno) in quanto il sensore 
CCD utilizzato, diversamente dal no¬ 
stro apparato visivo, è particolarmente 
sensibile alle radiazioni di questo tipo 
al punto da lasciarsi influire negativa- 
mente sulla resa cromatica complessi¬ 
va se utilizzato "nudo e crudo". 

Anche il bilanciamento cromatico del 
bianco è un'operazione quanto mai 
semplificata. E' sufficiente inserire nel¬ 
la scena ripresa una cartina di test con 
i livelli di grigio, effettuare una veloce 
anteprima dell'Immagine e selezionare 
col mouse un grigio neutro di riferi¬ 
mento. Il software bilancia istantanea- 
mente la resa cromatica complessiva, 
compensando automaticamente la 
temperatura colore delle lampade uti¬ 
lizzate. 

Nella finestra di Preview del softwa¬ 
re di gestione troviamo i comandi prin¬ 


cipali per impostare le varie funzioni. 
Altri comandi sono presenti nei menu 
a tendina e sono quasi tutti richiamabili 
anche attraverso scorciatoie da tastie¬ 
ra. La prima operazione da compiere 
sarà l'anteprima dell'immagine che im¬ 
pegna il sistema per una ventina di se¬ 
condi. A questo punto possiamo deci¬ 
dere il taglio, la risoluzione utilizzata, le 
dimensioni dell'immagine di output e il 
nome del file che verrà generato. Teo¬ 
ricamente potremmo già agire sul ta¬ 
sto di acquisizione e, nel giro di qual¬ 
che minuto (da uno a quindici, a secon¬ 
da della risoluzione utilizzata e del tem¬ 
po d'esposizione impostato), avere 
bell’e pronta la nostra immagine digita¬ 
le. E" meglio, però, non farsi prendere 
troppo dall'emozione e procedere con 
un po' più di cognizione di causa. In¬ 
nanzitutto dobbiamo verificare se 
l'esposizione è corretta. Un'apposita 


Una per tutte... 


Probabilmente ricorderete, due mesi fa, il mio pubblico sfogo in 
questa stessa rubrica, "Vogliono ammazzare la fotografia digitale", 
riguardo una curiosa discussione avvenuta presso la sede italiana di 
un'importantissima azienda giapponese di prodotti fotografici tradi¬ 
zionali e digitali Idi cui taccio il nome per ovvi motivi "velopietosi"). 
L'argomento del contendere era. ma guarda un po', la mia ipotesi di 
dorso digitale applicato ad una Nikon F5. giudicata dal pincopallino 
italiano di turno addirittura controproducente per l'utenza professio¬ 
nale Icome dicono a Roma: "ancora sto a ride.. “) Sarà, ma la mia 
idea Ivisitabile via Internet al sito {http://wwwmchnk.ifft 
personal/MC0258. occhio alle maiuscole/mmuscole 'I ha in realtà 
provocato mentepopodimeno che l'intervento dei diretti interessati - 
si veda numero scorso - essendo stato interpellato telematicamente 
dalla Nikon Corporation di Tokyo. E scusate se è pocoI 
Pare, infatti, che la mia idea sia stata di imbarazzo per il loro busi¬ 
ness dato che le mie immagini fotodigitali del “nuovo dorso" sono 
state giudicate talmente tanto realistiche da provocare confusione e 
disorientamento nei confronti dei clienti e dei distributori Nikon Isto 
citando, più o meno testualmente, il contenuto della loro lettera) 

Ho ricevuto un discreto numero di interventi su quest'argomento, 
tutti più o meno favorevoli alla mia ipotesi. Una lettera, in particolare, 
mi ha colpito profondamente e colgo l'occasione per rigirarla, pubbli¬ 
camente, a tutti i miei lettori. 

Un saluto cordiale.. 

adp 


From H A PhH C Mna il.asianet.if Tue Dee 2 02:36:21 1997 
X-Sender:iHAFTHU«mriil asianpU lUnvenfied) 
Mime-Version: 1.0 
To: |aapigmclink.i| 

From: iHAPFHUWmail.asianei 1 (Presa Valter) 

Subject: Nikon Digital F5 

Date: Tue, 2 Dee 1997 02:34:36 +0100 


A dire la verità, avendo letto il riquadro con la rapidità della prima 
"passata" che solitamente si dà alla rivista, avevo pensato che la cri¬ 
tica (del tutto immotivata e immeritata) fosse venuta da Fotografare. 
Ma se. come poi ho compreso dalla lettura completa del testo, a cri¬ 


ticare è stato un marketing o altro manager (per quanto "top"), riten¬ 
go che non ci sia molto da preoccuparsene. 

Innanzitutto perché quella del dorso (accessorio) con sensore 
CCD è una soluzione assolutamente scontata per chiunque si inten¬ 
da effettivamente di fotografia, una idea che veniva caldeggiata già 
oltre quindici anni fa, o, meglio, addirittura venti. Ai tempi non si par¬ 
lava certo di computer grafica, ma l'idea accattivante era più o meno 
questa. "Data la praticità dei dorsi intercambiabili, se ne venisse di¬ 
sponibile uno CCD o CPD (allora c'erano pure loro...) per le reflex 
(Nikon F o F2 in primis...), che riprese video sarebbe possibile effet¬ 
tuare in studio utilizzando le ottiche e il corpo della fotocamera al po¬ 
sto di una telecamera....". 

Alcuni anni dopo, con la comparsa delle prime schede per PC che 
consentivano di digitalizzare immagini riprese da una telecamera (si¬ 
stema molto più versatile ed economico per impieghi creativi rispet¬ 
to allo scanner), questa idea si rafforzò ancora di più mentre oggi ci 



248 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


















scala graduata presente in alto a de¬ 
stra indica l'eventuale sovra o sottoe¬ 
sposizione. Se l'indicatore è situato 
nella zona verde siamo a posto anche 
da questo punto di vista, se si trova 
nella parte rossa o in quella bianca 
dobbiamo ridurre o aumentare l'illumi¬ 
nazione (effettuando subito dopo un'al¬ 
tra anteprima di controllo), variare 
l'apertura di diaframma dell'obiettivo o 
modificare il tempo di esposizione del 
sensore CCD. Inutile sottolineare che 
con tempi di esposizione lunghi au¬ 
menta in conseguenza la durata della 
scansione (passando magari da pochi 
minuti a molti minuti) quindi se non ab¬ 
biamo molto tempo a disposizione è 
più opportuno, quando possibile, au¬ 
mentare l'intensità delle luci. 

Un'altra operazione da compiere pri¬ 
ma dell'acquisizione vera e propria ri¬ 
guarda il contrasto generale dell'Imma¬ 


gine ed eventualmente la sua curva 
gamma. Questo soprattutto per sfrut¬ 
tare al meglio i 36 bit pixel del conver¬ 
titore analogico/digitale del dorso Pha- 
se One, ottimizzando in questo modo i 
24 bit/pixel disponibili in uscita nel for¬ 
mato UFF. Ci viene in aiuto, in questa 
fase, la visualizzazione dei "fuori gam¬ 
ma", mostrati in rosso o in verde 
nell'immagine di anteprima, per poter 
facilmente riconoscere le zone di om¬ 
bra o di alte luci dove, presumibilmen¬ 
te, stiamo perdendo dettaglio cromati¬ 
co. Inutile dire, inoltre, che per verifica- 
re a video il risultato finale è assoluta- 
mente indispensabile disporre di un 
monitor a colori stabile e calibrato e, 
naturalmente, di una scheda video di 
provata qualità in grado di visualizzare 
come minino i canonici 16.7 milioni di 
colori della modalità "truecolor". Per gli 
utenti che non dispongono di un moni¬ 


tor di fascia alta (come gli ottimi Refe- 
rence Calibrator della Barco) viene in 
aiuto un'apposita finestra "gamma", 
quest'ultima impostabile solo nei valori 
prefissati di 1.8 e 1.0. che visualizza 
una scala di grigio per poter regolare 
(ad occhio) luminosità e contrasto del 
proprio dispositivo di visualizzazione. 

Il software di gestione permette inol¬ 
tre di regolare il microcontrasto imma¬ 
gine per aumentare la risoluzione appa¬ 
rente. Tale operazione è pressoché su¬ 
perflua nell'utilizzo di risoluzioni native 
(la massima o sottomultipli della mas¬ 
sima, metà, un quarto, ecc.) nelle quali 
il driver non è costretto ad effettuare 
un ricampionamento dei dati digitali 
provenienti dalla sezione A/D del dorso 
digitale. Tutto sommato, anche in con¬ 
siderazione del fatto che l'applicazione 
di una maschera di contrasto fa lievita¬ 
re ulteriormente i già lunghi tempi di 


di Andrea de Prisco 


chiediamo solo "ma quando si decidono???". 

Sicuramente, facendo una considerazione di marketing spicciolo, 
verrebbero venduti più dorsi accessori per reflex che non fotocame¬ 
re digitali, soprattutto per le vastissime possibilità offerte dal parco 
ottiche e accessori offerte dai cosiddetti "sistemi" reflex. 

Tutto quello che una Nikon, Canon (visto che non mi ha pagato 
nessuno, cito tutti...), Pentax, Minolta, Contax, Olympus. Fuji e via 
dicendo può fare al meglio con la pellicola "analogica", lo potrebbe 
fare ugualmente con un dorso CCD: macro, microfotografia, telefo¬ 
tografia e chi più ne ha più ne metta. 

Inoltre, a ulteriore supporto del concetto di dorso accessorio, vor¬ 
rei solo ricordare che. proprio nell'ambito della fotografia professio¬ 
nale, la fotografia istantanea creata da Edwin Land e nota a chiun¬ 
que col suo sinonimo Polaroid, si è diffusa e ha raggiunto l'apice dei 
risultati proprio grazie ai dorsi, dal banco ottico Sinar 18x24 (cm), 
all'Hasselblad 6x6 (cm) sino alla (noblesse oblige...) Nikon F2 24x36 



(mm), per la quale anni fa una Società americana realizzò proprio un 
dorso di questo tipo; probabilmente non cosi pratico come per i for¬ 
mati superiori, ma comunque in grado di offrire il riscontro immedia¬ 
to dei risultati di riprese importanti anche se realizzate nel formato 
Leica (cosi trova citazione anche la mamma di tutte le 35 mm..,). 

Tutte queste considerazioni per fornirle, se possibile, qualche ele¬ 
mento da poter eventualmente utilizzare nel caso di ulteriori con¬ 
fronti con le affermazioni del suo personale critico che, probabilmen¬ 
te, in vita sua non deve avere avuto (magari non ancora...) passioni 
come ad esempio quella per la moto. Laddove ducatisti, guzzisti, 
bmwisti, harleysti si nasce e lo si rimane per tutta la vita con dentro 
il sacro fuoco per il Marchio. Cosi come si nasce nikonisti e, pur con¬ 
siderando le qualità di fotocamere di altre marche e magari anche 
possedendole, alla fine si fotografa sempre con la cara vecchia F an¬ 
nata 1961 che continua a scattare fotogrammi con una precisa espo¬ 
sizione meccanica, in attesa però - finalmente - di un bel dorso CCD. 
E Lei, deduco, è un nikonista di incrollabile fede come lo sono io. 

Quelle sue pagine sulla Nikon F5 Digital si possono definire un ve¬ 
ro e proprio "masterpiece" e non si potrebbe definire altrimenti la 
perfetta concretizzazione visiva del sogno di tanti fotografi (quelli ve¬ 
ri, intendo...), che per ora devono continuare a vedersi proporre delle 
Digital Camera giocattolo o quasi, ad esclusione di quei pochissimi e 
supercostosi esemplari "top". 

Un articolo che sicuramente è stato invidiato a MC da tutte le Ri¬ 
viste specializzate del settore fotografico. Su questo non ci sono si¬ 
curamente dubbi. Chi, come il sottoscritto, lo ha letto, lo ha apprez¬ 
zato sia per il contenuto sia per la perfetta realizzazione delle imma¬ 
gini "oniriche".... 

Al suo critico interlocutore faccia presente che pure un nikonista 
di incrollabile fede può magari avere in un cassetto anche una glorio¬ 
sa FI (quella reflex che per nume tutelare aveva la dea Kwanon...) e 
che se arrivasse per primo un dorso CCD proprio per questo model¬ 
lo (o per altri più recenti riguardo il "mass market"), non si farebbe 
certo problemi ad utilizzarlo. 

Chi prima arriva, meglio alloggia... "Capisc' ammè "... 

Cordiali saluti 

I.W-W.W..ali££.hiresd 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


249 













Guardate cosa e successo ri¬ 
prendendo l'orologio Omega 
con le lancette in movimento. 
L'andamento curvilineo della 
lancetta dei secondi è dovuto 
alla combinazione del suo 
movimento angolare con la 
scansione lineare del dorso 
digitale, Godetevi, di contro, 
questa ottima acquisizione a 
300 dpi Iin basso!. A sinistra il 
momento dello "scatto" 












Ancora due acquisizioni a 300 dpi Inutile sottolineare che la risoluzione offerta 17.000x7 00016 di gran lun¬ 
ga maggiore In basso i due filtri forniti a corredo utilizzati per assorbire i raggi infrarossi. 



acquisizione immagine, in tutti i 
casi potrebbe essere consiglia¬ 
bile effettuarla successivamen¬ 
te da Photoshop, in modo da 
verificare in tempo reale l'effet¬ 
to più o meno marcato del filtro 
applicato. 

Dal punto di vista cromatico la 
finestra più interessante è quel¬ 
la relativa ai profili colore basati 
su ColorSync 2.0. Indicheremo 



innanzitutto il tipo di codifica impiegata 
(tricromia RGB o quadricromia CMYK), il 
tipo di dorso digitale e la fonte di illumi¬ 
nazione utilizzata (con conseguente ap¬ 
plicazione di uno dei due filtri IR forniti a 
corredo), il monitor impiegato per la vi¬ 
sualizzazione deH'immagine ripresa, il ti¬ 
po di stampante per la codifica in qua¬ 
dricromia Detto in altri termini, il 
software di gestione del dorso digitale 
Phase One tiene conto sia della sorgen¬ 
te che della destinazione, senza trala¬ 
sciare la visualizzazione a video, "tra¬ 
sportando" sempre e comunque imma¬ 
gini a colori calibrate per i singoli dispo¬ 
sitivi, Come dovrebbe esser fatto in tut¬ 
te le applicazioni di fotografia digitale... 


Concludendo 

Vi avevo già anticipato in apertura che 
il dorso digitale PowerPhase consente 
risultati di fotografia digitale assoluta- 
mente fuori norma, difficilmente otteni¬ 
bili con i metodi tradizionali (pellicola più 
acquisizione tramite scanner) e/o con i 
dorsi digitali "one shot" basati su sen¬ 
sori CCD superficiali a colori. Tenete 
presente che con 7.000x7.000 pixel è 
possibile raggiungere a 300 punti per 
pollice il formato 60x60 cm, ben oltre il 
formato A2, che difficilmente viene 
stampato tipograficamente a risoluzioni 
cosi elevate. L'unico aspetto negativo, 
se possiamo indicarlo tale, del 
PowerPhase rimane il prezzo di vendita 
(quasi settanta milioni se includiamo 
l'IVA!) che ne limita fortemente l'utilizzo 
non solo all'ambito strettamente pro¬ 
fessionale, ma riducendone di fatto l'ap¬ 
plicazione a quei pochissimi campi in 
cui è assolutamente indispensabile di¬ 
sporre del file immagine pochi minuti 
dopo l'ultimazione del set di ripresa. 

Ben più appetibile appare l'offerta 
StudioKit, il dorso digitale da 
3.500x3.500 pixel, che con "appena" 
una ventina abbondante di milioni per¬ 
mette comunque di ottenere file a 300 
dpi da 30x30 cm, con una qualità imma¬ 
gine anche in questo caso eccellente e 
del tutto paragonabile a quella fotografi¬ 
ca. Siamo ancora lontani, purtroppo, dal 
giorno in cui sarà possibile lavorare pro¬ 
fessionalmente in digitale a costi "uma¬ 
ni", paragonabili a quelli di un buon 
obiettivo da ripresa o di un corpo mac¬ 
china sofisticato. Chi vuole entrare subi¬ 
to in questo affascinante campo è co¬ 
stretto a fare qualche sacrificio in più, 
certamente ripagato dalla maggiore pro¬ 
duttività che un dispositivo del genere 
indiscutibilmente offre. 

«ss 


MCmìcrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


251 






a cura di Corrado Giustozzi 


Basta prenderli con le buone... 

Vi è mai capitato di pensare che le nostre amate macchine hanno 
un’anima? lo ne sono più che sicuro! A parte il fatto che mia moglie 
sostiene che, quando ci mettiamo “capa e capa”, io e il computer, 
può crollarci la casa addosso, andare a fuoco Atripalda, o 
semplicemente passare la nottata, senza che nessuno dei due dia 
segno di collegamento con il mondo reale, sono sicuro che da 
qualche parte, nei più recessi meandri della CPU o della ALU, ci sia 
nascosto qualche coboldo, qualche “munaciello”, che, ogni tanto, 
si diverte a combinarcene qualcuna senza che possiamo, in qualche 
modo, ribellarci o impedirlo. 


di Raffaello de Masi 


Non che questa sfumata entità sia di 
animo perfido, per l'amor di Dio! lo la 
immagino come uno spiritello giocoso, 
forse talvolta sventato, ma mai in mala¬ 
fede. E' vero che qualche volta ne com¬ 
bina qualcuna grossa (ad esempio, non 
vi è mai capitato che la macchina si 
spenga senza nessun motivo apparen¬ 
te? A me è successo, e si che non si 
tratta di un banale assemblato ma di un 
fior di HP Pavilion), ma, nel mio immagi¬ 
nario, sostengo che passi la maggior 
parte del tempo a lavorare per noi, ma¬ 
gari solo lucidando i bus. o spolverando 
i banchi di memoria; e immagino che, di 
questo piccolo popolo che affolla la no¬ 
stra motherboard, ci sia un rappresen¬ 
tante che lavora, giorno e notte, a gene¬ 
rare shortcut, facility, trucchi e semplici 
scorciatoie per facilitarci la vita e far 
perdonare i tiri mancini che qualche suo 
collega ci propina. E, in base al principio 
che occorre, nella vita, prendere il buo¬ 
no o il cattivo di tutto quello che ci vie¬ 
ne, eccoci qui a narrare di piccole cose 
che, nascoste come tartufi neH'immen- 
so bosco in tante parti inesplorato del 


sistema operativo, possono renderci la 
vita più comoda, piacevole, rilassante. 

"Tips & Tricks", li chiamano in gergo 
gli addetti ai lavori, e non sono certo 
una scoperta di Windows o di DOS; esi¬ 
stono. in qualunque scienza o disciplina, 
da quando esiste l’uomo. Tirando per i 
capelli l'analogia, potremmo dire che la 
ruota è proprio un tip, ma senza scomo¬ 
dare le grandi scoperte, ve ne citiamo 
solo qualche esempio; i telai Jacquard, 
di cui non esiste libro di storia che se 
ne dimentichi, producevano tessuti a 
trama più uniforme se inclinati sul lato 
sinistro, tenendo quindi più bassi i roc¬ 
chetti del filo di alimentazione. Gran 
parte delle ferite e delle morti in duello 
alla spada sono da addebitare alla fami¬ 
gerata (e proibita) "mossa del napoleta¬ 
no"; sempre per quanto attiene ai duel¬ 
li, ma stavolta con la pistola, non tutti 
sanno che si sparava mettendosi di pro¬ 
filo (cosi da offrire minore superficie di 
bersaglio) e quanto più inclinati, col 
tronco, dalla parte opposta (in modo 
che le ossa laterali del bacino potesse¬ 
ro, in qualche modo, proteggere le parti 


molli del fianco). E' ben noto che una 
lettera o un documento sono più leggi¬ 
bili se si usano caratteri con le grazie, e 
che sommando tutti i numeri dispari 
dall'unità si ottengono sempre quadrati 
perfetti Insomma, non esiste manife¬ 
stazione della vita umana che non pos¬ 
sieda tip e trick. 

Ovviamente Windows non fa ecce¬ 
zione, come non hanno fatto o fanno 
eccezione tutti i sistemi operativi che 
hanno visto la luce dalla preistoria del 
calcolo automatico. La nostra rivista ha 
pubblicato in varie riprese pezzi sull'ar¬ 
gomento e, addirittura, fin dall'inizio, 
ospitò una rubrica del genere, curata da 
Pierluigi Panunzi, dedicata all'allora siste¬ 
ma operativo per eccellenza, il CP/M. E' 
ovvio che in questa puntata non preten¬ 
deremo in alcun modo di entrare nel 
Guinness dei primati dei trick, ma cer¬ 
cheremo. immodestamente, solo di pre¬ 
sentare una piccola serie di trucchi, ab¬ 
breviazioni da tastiera più che altro, di 
utilizzo generale, che permettano al neo¬ 
fita (cui ABC, non dimentichiamo, è ri¬ 
volto) di dare una sbirciatina dietro alle 


252 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 



quinte del sistema operativo. Magari in¬ 
vogliandolo, nel caso, a svolgere in pri¬ 
ma persona azione personale di conqui¬ 
sta e scoperta di un mondo che ha an¬ 
cora lati tanto oscuri da far. di chiunque 
lo voglia, un degno successore (senza il 
pericolo, però di essere mangiato) di un 
Caboto o un Magellano. 


Cosette di poco conto 

Ogni utente minimale di Windows 
conosce, per averle lette dal manuale 
del sistema operativo, una serie di 
combinazioni di tasti capaci di eseguire 
certe operazioni in maniera più rapida. 
Taglia, copia, incolla, apri, chiudi, esci 
sono generalmente le prime combina¬ 
zioni che si imparano. Ce ne sono inve¬ 
ce altre che, sebbene perfettamente 
descritte nei manuali, tendono ad es¬ 
sere dimenticate o ignorate, perdendo 
invece un utile aiuto nel lavoro di tutti i 
giorni. 

Questi tip, che hanno come denomi¬ 
natore comune lo scopo di navigare ra¬ 
pidamente e agevolmente in W95 
usando solo la tastiera, si basano, es¬ 
senzialmente, sulla combinazione dei 
tasti di controllo (etri e alt) con caratteri 
di tastiera o tasti funzione. Sono ben 
noti, ma li riportiamo, nella tabellina al¬ 
legata, per completezza di informazio¬ 
ne. 

Più interessanti sono invece i tip ri¬ 
guardanti le operazioni di tipo generale; 
vediamone qualcuno a braccio. Ese¬ 
guendo le istruzioni: 

- Click destro su "Gestione Risorse" 
e selezionare "Proprietà” 

- cliccare su "Gestione periferiche" 

-selezionare "Computer" 

- eseguire il refresh 

si fa comparire sullo schermo la perife¬ 
rica SCSI che abbiamo dimenticato di 
accendere all'avvio e che vorremmo 
rendere disponibile senza riavviare il si¬ 
stema. 

Sempre a proposito di Proprietà, per 
visualizzarle si ricorre generalmente al 
tasto destro; meno noto è il fatto che 
premendo il tasto alt mentre si clicca 
su un oggetto se ne vedono le pro¬ 
prietà. Se usiamo il driver CD per 
ascoltare musica, è utile ricordare che 
tenendo premuto il tasto di shift per 
qualche secondo viene disabilitato l'au- 
toplay, che cliccando sull'icona dello 
speaker si accede al controllo del volu¬ 
me e, se siamo proprio dei raffinati, i 
controlli completi del mixer si raggiun¬ 
gono con doppio-click sempre sulla 
stessa icona. 


Non lutti sanno che la 
finestra "Trova' può 
essere immediatamen¬ 
te raggiunta usando il 
tasto funzione F3 




Se si desidera 
bypassare il logo 
Windows 95 allo 
startup, è suffi¬ 
ciente tenere pre¬ 
muto il tasto di 
escape; se si pre¬ 
ferisce, invece, 
escluderlo definiti¬ 
vamente. editare il 
file MSDOS. SYS. 
e aggiungere la li¬ 
nea LOGÒ=0 alla sezione "opzioni"; fa¬ 
cendo doppio click sulla scrivania, e se¬ 
lezionando "proprietà",è possibile cam¬ 
biare lo sfondo, i colori, i salvaschermo. 
la risoluzione e il numero dei colori. 


Un po’ di look 
non guasta 

Beh, rifacciamoci un poco la faccia: 
non è mica detto che sia necessario 
vincere ogni volta un premio Nobel. Tal¬ 
volta ci dedichiamo a cosette più futili, 
ma che ci possono rendere la vita, con 



■B »■ 


le nostre amate macchine, più piacevo¬ 
le. W95 ci permette, più o meno diret¬ 
tamente, di cambiare l'interfaccia del 
desktop, anche con un occhio all'utilità. 

Tutti sappiamo che trascinando la 
barra degli strumenti essa si dispone 
automaticamente nei quattro angoli 
dello schermo; ovviamente, "dragan¬ 
do" un bordo ne si può cambiare anche 
la lunghezza, e con r-click e selezionan¬ 
do le "proprietà" si possono scegliere 
numerose opzioni aggiuntive, come vi¬ 
sualizzazione di icone in formato più 
piccolo, eliminazione e aggiunta 
dell'orologio, oscuramento della barra e 
cosi via. 


Operazioni di scrivania 


alt + tab 

passa da una applicazione all'altra (in avanti) 

alt + shift + tab 

passa da una applicazione all'altra (all'indietro) 

etri + esc 

"accende” il menu Avvia (utile sulle vecchie tastiere) 

alt ♦ esc 

passa da una finestra aperta all'altra 

F2 

rinomina l'elemento selezionato 

F3 

lancia la finestra "trova" 

F5 

esegue il refresh dello schermo (della finestra corrente o del 

desktop) 

alt + F4 

chiude l'applicazione o la selezione corrente, o esce da W95 se 
nessuna applicazione è aperta o selezionata 

alt + enter 

apre la finestra di dialogo "proprietà" 

etri + x/c/v 

esegue le operazioni di taglia, copia, incolla, per taglia e incolla 
esistono anche altre opzioni equivalenti (shift + dolete e shift + 
inserti 

etri home/end 

sposta il cursore all'inizio o alla fine del documento 

etri + dbl-cltck 

apre una cartella e chiude la precedente 

shift + click su closebox 

vengono chiuse tutte le finestre insieme 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


253 


















































Per cambiare il nome di un qualsiasi 
oggetto è sufficiente r-click (click col 
tasto destro) sull'oggetto stesso e sce¬ 
gliere "rinomina"; quest'opzione viene 
generalmente usata appena si acquista 
un computer per cambiare il nome di 
"Il mio computer". Cambiare l'icona è 
un po’ più complesso: si lancia l'editor 
di registro di configurazione, l'applica¬ 
zione "RegEdit"; si apre {“HKEY 
C LASSE S_ROOT\CLSI DM20D04FE0- 
3AE A-1069-A2D8-08002B30309D\De 
faultlcon"), si cambia il valore di default 
a "nome_del_file, nn". dove nome, 
del_file è il nome di EXE, DLL o ICO 
che contiene l'icona che si desidera 
usare, e nn è il numero dell'icona, in 
questo file, da adottare. Si esce da 
RegEdit e dopo aver cliccato sul desk¬ 
top, si preme F5 per il refresh dello 
schermo. 

Lo stesso discorso vale anche per 
cambiare l’icona di altre applicazioni, 
come quella del network ( il file da mo¬ 
dificare è, stavolta, "(HKEY_CLAS 
SES_ROOT\CLSID\(208D2C60-3AEA- 
1069-A2D 7-08002 B30309D\Def a ulti 
con}"), o quella di Dati Recenti 
" {H KEY_CLASSES_ROOT\CLSI D\ 
OOO 2 D 75 -OOOO-OOOO-COOO-OOOOO 
0000046\Defaultlcon)" o, ancora, quel¬ 
la del cestino "(HKEY_CLASSES_ 
ROOT\CLSIDM645FF040-5081 -101 B 
-9F0800AA002F954E\Defaultlcon)". 
Mentre rinominare, come abbiamo vi¬ 
sto, una qualunque icona è piuttosto 
semplice, cambiare generalità anagrafi¬ 
che al cestino è un po' più tortuoso. 
Occorre lanciare di nuovo RegEdit, apri¬ 
re "HKEY_CLASSES_ROOT\CLSID", 
usando "trova" dal menu "Modifica" 
cercare la voce "RecycleBin" ; dbl-click 
su "predefinito" e a questo punto pos¬ 
siamo scrivere quello che vogliamo. 
Premere "OK" e, come al solito, "rin¬ 
frescare". 



La modifica delle ico¬ 
ne, ricavandole da file 
Dilmap. utilizzando 
l'edilor di registro di 
configurazione, li Reg¬ 
Edit 




£ s 


I »«—» I 


H SHSSSBSf 




Vi piacciono i "thumbnail"? Per 
l'amor di Dio. non vi sto esortando a 
mangiarvi le estremità, sto solo chie¬ 
dendo se vi interessa che i file Bitmap 
mostrino sulla icona il loro contenuto! 
Usate il solito RegEdit, cercate 
HKEY_CLASSES_ROOT\PA!NT\PICTU 
RE\Defaultlcon e cambiatelo in 
HKEY_CLASSES_ROOT\PAINT\PICTU 
RENDefaultIcon "%1"; solito refresh e 
via. Ma potete aggiungere un altro toc¬ 
co; semplicemente rinominando un file 
BMP a. ico, Windows 95 lo ridimen¬ 
sionerà a forma di icona e lo convertirà 
in 16 colori, pronto per essere usato 
come una nuova icona. Per la verità 
RegEdit permette di fare molte altre 
cose, ma a questo punto conviene at¬ 
trezzarsi con qualche ferro di lavoro più 
efficiente. 

Il programmino cui alludo è 
"TweakUl". ed è scaricabile diretta- 
mente dal sito Microsoft o da una infi¬ 
nità di altri posti ( |h u p; //www do wn¬ 
load. com è uno di essi); si tratta di una 
utility delle utility, per cosi dire, ed 
mina la necessità, almeno in parte, di 
intervenire su complessi settaggi all'in¬ 
terno di RegEdit. Con questa utile ap¬ 
plicazione si possono eliminare certe 
cineserie del sistema operativo che, se 
all'inizio possono 
sembrare diverten¬ 
ti. con l'andar del 
tempo divengono 
noiose, irritanti e, 
più spesso di quan¬ 
to si pensi, pesan¬ 
ti, in termini di 
tempo e di risorse, 
sulla velocità della 
macchina; sto par¬ 
lando, manco a dir¬ 
lo. dell'effetto 
zoom che accom¬ 
pagna sempre 







Rimuovere il contenuto 
della finestra 'dati re¬ 
centi ~ può aiutare a na¬ 
scondere la nostra atti¬ 
vità ad altre persone 


l'apertura, la chiu¬ 
sura. il ridimensio¬ 
namento, la mini¬ 
mizzazione delle fi¬ 
nestre, come pure 
del beep di sistema in caso di errore, 
oppure del danzante "clicca qui per 
continuare". Più semplice è nasconde¬ 
re l'icona dell'altoparlante nella barra 
(doppio click su pannello di controllo - 
multimedia, selezionare "audio" e to¬ 
gliere il segno di marcatura a "Mostra il 
controllo di volume" nella tabella Au¬ 
dio). Un'altra cosa che da fastidio, dopo 
un poco di tempo, è la richiesta di con¬ 
ferma di cancellazione quando si getta 
materiale nel cestino: r-click sul cesti¬ 
no, selezionare Proprietà—>Globali e 
scegliere l'opzione che consente di ri¬ 
muovere immediatamente i file in caso 
di cancellazione. Comunque pensate 
bene prima di scegliere questa opzio¬ 
ne; è certo più rapida, ma anche più pe¬ 
ricolosa; soprattutto, non ve la prende¬ 
te poi con me se gettate via qualcosa 
senza pensarci bene! Se desiderate 
una soluzione meno drastica, ricordate 
che tenendo premuto lo shift la cancel¬ 
lazione di un file (singolo e selezionato) 
è immediata e definitiva. 

Sempre a proposito di cancellazione, 
il menu "Dati recenti" è una bella in¬ 
venzione, ma non è detto che faccia 
piacere o comodo a tutti. Ad esempio, 
potrebbe darci fastidio pensare che 
qualcuno possa dare un'occhiata ai file 
con cui si è ultimamente lavorato (o 
magari giocato). Il menu documenti 
può essere cancellato periodicamente 
eseguendo un r-click sulla barra degli 
strumenti, selezionando Proprietà—> 
Applicazioni del menu Avvio e sceglien¬ 
do "Rimuovi il contenuto del menu Dati 
Recenti"; si tratta, comunque, di una 
soluzione temporanea. Meglio si può 
fare inibendo la funzione del menu, nel 
modo seguente: 

R-click sul Cestino, selezionare "Pro¬ 
prietà", scegliere "Generale" e selezio¬ 
nare il quadrino di spunta nella chiama¬ 
ta "Non spostare i file nel cestino - Eli¬ 
mina immediatamente", ma siamo solo 
a metà del lavoro; uscire dalla finestra, 
lanciare RegEdit, aprire "(HKEY_CUR 
RENT_USER\SOFTWARE\Microsoft\Wi 
ndows\CurrentVersion\Explorer\Shel! 
Folders)''. Sulla destra comparirà una li¬ 
sta di cartelle speciali; selezionare l'ele- 


254 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 








































































ili) u— 

L'autorun del CD non 


T» C4Mfc*M 

È sempre gradito; ec- 


— Il_ 

F 

co una fase del pro¬ 
cesso di disabilitazio- 


ne. temporanea o per- 



manente 

Ss 

l-A* — 


Omo CD ACM Corti 


«SIQOWMo »«“• 
OM Ota* 


mento "Recent" 

(se non ci fosse, Hi 
crearne uno dal 
menu "Modifica”), 

dbl-click su questo elemento e, nella ri¬ 
ga "Valore" rinominarlo "c:\recycled". 
Chiudere RegEdit, eseguire la stessa 
operazione per "User Shell Folder”, 
che sta proprio sotto alla cartella prece¬ 
dente. Uscire, rilanciare Windows, e il 
gioco è fatto. 

A proposito di inibizioni, una veloce 
veloce; volete disabilitare l'autorun del 
CD? Ci potete arrivare sia chiamando le 
Proprietà del CD ( Proprietà—bestio¬ 
ne Periferiche—>dbl-c!ick; su CD¬ 
ROM—>lmpostazioni escludere "Noti¬ 
fica Inserimento Automatico"); per i 
CD Audio lanciare Explorer, selezionare 
Visualizza—>Opzioni—>Tipo di file, 
scrollare la lista fino a che non si trova 
"CDAudio", selezionare e premere 
"Modifica" e, raggiunto COPLAYER. 
EXE, cancellare il comando 7play". E' 
tutto fatto. 


Modifichiamo 
l’interfaccia a nostro 
uso e piacimento 

La prima cosa interessante su cui 
smanettare è come modificare le scher¬ 
mate di Startup, Spegnimento e Attesa; 
l'operazione è di rapida fattura se si 
pensa che queste videate non sono al¬ 
tro che file bitmap di dimensioni 
320x400, sistemate nella cartella Win¬ 
dows. Logo, sys è lo startup screen, 
Logow. sys è lo schermo che invita ad 
attendere fino alla conclusione delle at¬ 
tività della macchina, mentre Logos, 
sys è la schermata che invita a spegne¬ 
re il computer. Si può usare Microsoft 
Paint, Photoshop o qualunque altro pac¬ 
chetto capace di creare file bmp desti¬ 
nati a sostituire gli originali. Assicurarsi 
di custodire in una cartella separata gli 
originali, creare i nuovi file in formato 
534x400, ridimensionare a 320x400, 
salvare in formato bitmap, con i nomi 
precedentemente citati, nella cartella 
Folder. Avete nostalgia del vecchio ami¬ 
co Windows 3, e desiderate che, apren¬ 
do "Il mio computer" appaia l’interfac- 


+i .... 


eia di Explorer al posto delle cartelle? 
Lanciare RegEdit, aprire "HKEY_CLAS- 
SES_ROOT\CLSID\"; usando "Trova" 
dal menu "Modifica" cercare "Il mio 
Computer", o comunque l'abbiate rino¬ 
minato (in alternativa si può aprire la 
chiave etichettata 20D04FE0-3AEA- 
1069-A2D8-08002B30309D), r-click sul¬ 
la finestra a destra, selezionare "nuo¬ 
vo" e. poi, "chia¬ 
ve" e assegnare il 
nome "Coman¬ 
do", dare il Re¬ 
turn, dbl-click e 
battere "explorer. 
exe", dare il Re¬ 
turn e uscire da 
RegEdit. Premere 
F5 per eseguire il 
refresh del desk¬ 
top e le modifiche 
dovrebbero avere 
effetto. 

Una cosa di cui, 
spesso, si sente 
la mancanza, è il 
blocco dei pannelli 
di controllo diret¬ 
tamente raggiun¬ 
gibili dal menu 
"Avvio". Per ave¬ 


re diretto accesso a queste utili pièce, 
creare una nuova cartella nel menu di 
avvio e chiamarla precisamente: "Pan¬ 
nello di Controllo". (21EC2020-3AEA- 
1069-A2DD-08002B30309D) Avremo 
disponibile subito un menu a cascata di 
tutto il contenuto del pannello di con¬ 
trollo. Desiderate che una o più applica¬ 
zioni partano automaticamente al lancio 
del sistema? R-click su "Avvio", sce¬ 
gliere "apri", dbl-click su Programmi; 
appariranno una serie di cartelle. Trova¬ 
re quella di avvio e trascinare in essa gli 
elementi che si desidera far partire au¬ 
tomaticamente. 

Norton Desktop, sotto Windows 3, 
consentiva di sistemare sulla scrivania 
icone per manipolare più facilmente i fi¬ 
le. In Windows 95, attraverso poche 
semplici operazioni, è possibile costrui¬ 
re, sulla scrivania, icone dei driver desi¬ 
derati, per poterli usare alla bisogna nel 
modo migliore. 

R-click una volta sulla scrivania, sele- 


~iai£j 


C Co'OiUvOrwBnlpMN 
" 1W« H | | |. || —p».m 


ri —— 
« 

«liti 

» ■ ■ ■ ■ < mi ra 


La gestione del cestino 
e le tecniche per can¬ 
cellare. più o meno au¬ 
tomaticamente, il con¬ 
tenuto. la grandezza 
del cestino è proporzio¬ 
nale alle dimensioni del 
disco rigido, è consi¬ 
gliabile mantenere tale 
grandezza il più ridotta 
possibile 


I due angeli custodi 
dei tip&trick, l'editor 
del registro di configu¬ 
razione e il gestore 
delle risorse 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


255 

































































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T 


a-WTPi^Jti 


FI» («Il (IMI» 


zionare "nuovo collegamento"; quando 
il popup del dialogo appare, cliccare sul 
bottone "sfoglia". Andare alla Directory 
Windows, selezionare "explorer. exe", 
premere "Apri", Scegliere un nome per 
il collegamento, ad esempio "disco 
CD"; cliccare su "fine": R-click ancora 
sul collegamento, selezionare proprietà, 
cliccare sulla pagina "Collegamento", 
cliccare su "cambia icona", sostituire il 
file sorgente dell’icona con il nome 
"she!l32. dii", fare scorrere la finestra 
finché si trova l’icona che si desidera, 
selezionarla e premere OK; nello spazio 
ad hoc, far seguire "explorer. exe" con 
In, /e, D\ dove D è la lettera del drive 
di accesso. Cliccare "Applica" e poi OK, 
e ripetere l'operazione per tutti i drive 
che si desidera far apparire sul desktop. 


E per chiudere... 

Giusto una breve miscellanea di pic¬ 
coli consigli e pseudosegreti, prima di 


« • Fll» (411 Uieu» Go 


BJTTET'J L 


Alcuni dei sin da cui ri¬ 
cavare librerie di ì&l 
utili e particolarmente 
aggiornati, tutti e tre 
offrono iscrizioni a 
mailig lisi ad hoc. 




' Noluopo: TlpZone 


—ASttU * * 


* * a a * « gi * tf « 

IM r«.r< »«W*a HM toartfc Cfrfra Ma*» tr* 


UaaUan A |m«» //»»»«♦»»« aaw./a^»»AQjwt|/»»>a»M»Bi 


NANTEO: Hiqh tcch company hi ring computer à 
No enqineerinq/proqranjninq expenonce nocca 

mm i Ni > *o»di Menu. i ggg , 


III |P( DAMMI I 

titilli ufi'. 
Windowi 

' 

MlUUStfUMlil 
Adpiu aloni 
Hj/uV L- 

«ufiiiatì 


chiudere; non è 
necessario acqui¬ 
stare un microfono 
per il PC; basta 
usare una cuffia di 
un qualsiasi Walk¬ 
man da inserire 
nella scheda audio, e parlare nella cuffia 
stessa. Volete conoscere una caratteri¬ 
stica non documentata della barra stru¬ 
menti? Cliccate sul bottone Avvio, e 
schiacciate il tasto Esc. Premere (Alt -) 
e lasciare andare; scegliete Muovi dal 
menu e usate la freccia destra o sinistra 
per muovere il bottone fino alla posizio¬ 
ne desiderata; a questo punto premere 
Return. E’ da ricor¬ 


^HieTlpZone 

NiMiUilMhiMMW» 



Find Any Tip 

Ami mm frr mm » «». mW»» »rr* i 

»r»« |pa »,«■ Ma mfr Oaar *■*»*»■ »«* afe» fc 







dare che lo sposta¬ 
mento è solo tem¬ 
poraneo; al riavvio 
il bottone sarà al 
solito posto. 

Avete dimentica¬ 
to la password (se 
ne avete scelta 
una) per il login in 
Windows95? Nes¬ 
sun problema; an¬ 
date al prompt di 
DOS e battete dir 
*. pwl. Trovate il fi¬ 




TweakUl, un eccellen¬ 
te pacchetto per la cu- 
atomizzazione del de¬ 
sktop. pud essere sca¬ 
ricato da numerosi siti. 


le con il vostro nome utente e cancella¬ 
telo, rilanciate W95 e inserire le nuove 
informazioni (password e nickname 
utente). Volete conoscere cosa avviene 
circa l'uso della memoria del vostro si¬ 
stema? Premete Avvio—>Esegui e bat¬ 
tere MEM. Se siete soliti installare (e 
disinstallare) programmi, è consigliabile 
creare sul desktop due collegamenti 
del tipo x:\SETUP. EXE e x:\INSTALL. 
EXE, dove x è A o B per il driver dei di¬ 
schetti e qualche altra lettera per il CD¬ 
ROM. Non dimenticate che File/Pro¬ 
gram Manager fanno ambedue parte di 
W95, anche se oscurati da Explorer, di 
cui, comunque sono più efficienti e ra¬ 
pidi; li trovate, se avete difficoltà, nella 
cartella Windows sotto il nome PROG- 
MAN. EXE e WINFILE. EXE. Sempre a 
proposito di caratteristiche non docu¬ 
mentate, è possibile cercare in diffe¬ 
renti drive separando i nomi dei drive 
stessi con un punto e virgola: es. A:; 
B:;C:; E:. 

Volete velocizzare il boot? Andate in 
MSDOS. SYS e aggiornate la riga Boot- 
delay=0; non e molto, ma è meglio di 
un calcio in bocca! TweakUl, l’applica¬ 
zione di cui abbiamo già parlato, contie¬ 
ne inoltre un patch che consente di ve¬ 
locizzare il menu di partenza. Liberare 


256 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 





























































































Tweok Ul 



memoria è sempre una buona medici¬ 
na. Facciamo questo nelle finestre 
DOS, aprendo la sezione |386Enh| di 
System, ini e aggiungendo la riga Lo- 
calLoadHigh=1. Se non si usa Double¬ 
Space o DriverSpace, cancellare i file 
'dblspace. bin' e 'drvspace. bin’ sia dal¬ 
le directory C:\ e C:\Windows. Lo spa¬ 
zio su disco non è mai troppo; in que¬ 
sto caso, se avete padronanza nel muo¬ 
vervi nelle operazioni di scroti, cambio 


di forma delle finestre, spostamento 
delle stesse, si possono ricuperare al¬ 
meno 7 Mb di spazio cancellando i file 
.AVI nella directory /windows/help. Eli¬ 
minate, ad intervalli regolari, i file di sal¬ 
vataggio temporaneo o quelli lasciati da 
applicazioni durante il loro lavoro; si ri¬ 
conoscono nella directory radice dal 

suffisso .txt, ,prv, .log, .old, __e dos 

e nella directory Windows dal suffisso 
.log, .old,._, .bak, .and, .000, .001. 


trovare a piacimento nella 
"Frank's Window s Page" al sito 

. im >. Us. v<ys-!< jmp'^Lii 7 :|j:'iQiflan/i_ai iriy_ 

up-n-s hnn ). Sempre a questo sito tro¬ 
verete una serie di utili trick per ottimiz¬ 
zare la memoria virtuale, la cache e la 
gestione della RAM. Ma, ahimè, mi 
tocca lasciarvi, visto che lo spazio a di¬ 
sposizione è finito da un pezzo; chissà 
che non possiamo risentirci con un al¬ 
tro articolo con t&t più avanzati e meno 
generali. A presto! M3 


Quan d o uno i g ua i se li cerca da solo... 


Quando Rino Nicotra mi ha chiesto di mettere insieme qualcosa 
sui "tip" per Windows 95, una vocina nell'orecchio mi ha sussur¬ 
rato insistentemente: "Lascia perdere, Raffaello, non sai in che 
guaio ti stai cacciando!". Non so se ci credete alla jella, ma vi 
posso assicurare che. nella stesura di questo articolo, ne sono 
successe di tutti i colori, Il mio PC che si è piantato nel bel mezzo 
della stesura, con la testina del floppy che ha"arato” il dischetto e 
con relativa perdita di tutto il pezzo, che ho dovuto riscrivere, gio¬ 
coforza, daccapo, immagini spedite come tali e arrivate in formato 
testo, spazio a disposizione che, improvvisamente, si è allargato 
(ed è a questo allargamento che devo la possibilità di scrivere 
questo riquadro), perdita di file durante la spedizione via e-mail (e 
Rino, alle sette di mattina in redazione, ne sa qualcosa!). Ma or¬ 
mai il guaio è fatto e. se mi prestate un poco d'attenzione, cer¬ 
cherò di spiegarvi i motivi di questi dubbi, che, ancora adesso, ad 
articolo praticamente impaginato, mi assillano. 

Esistono, al mondo, alcune cose come la pittura, la poesia, il vino, 
le belle donne, le automobili e, purtroppo anche Windows, in cui 
ognuno si sente esperto tanto da poter esprimere giudizi da pulpi¬ 
ti iperborei. E cosi ci saranno lettori, e sono sicuro che saranno 
tanti, che dopo aver letto queste pagine si sentiranno addosso la 
febbre di mettere giù nero su bianco, per affermare di essere de¬ 
positari di ben altri segreti nascosti tra le pieghe del "Mio Compu¬ 
ter", che avrebbero sicuramente fatto meglio, e che vorranno pre¬ 
potentemente proporre il loro "trick", merce impagabile di cui 
hanno monopolio e su cui vantano "ius primae noctis". Vorrei so¬ 


lo precisare che apprezzo sicuramente la bravura di tutti, che am¬ 
miro la tenacia di tanti anonimi appassionati, ma che il pezzo che 
avete letto assolveva a una filosofia della rubrica che non si pote¬ 
va ignorare, e che risponde alle prime tre lettere dell'alfabeto. 
Perciò, se avete suggerimenti su trucchi e combinazioni che pre¬ 
vedete possano essere interessanti e abbastanza inconsueti, po¬ 
tete spedirli al mio indirizzo e chissà che non si possa mettere in¬ 
sieme, cosa che ho vagamente fatto intendere nelle parole di 
chiusura, un nuovo articolo su tip più avanzati. Figurarsi che, con 
Rino, eravamo incerti addirittura se non fosse il caso di "tagliare" 
i suggerimenti che implicavano l'uso dell'editor di registro, visto 
che, in questo ambiente, un errore nel manipolare qualche setup 
o qualche stringa può accecare il sistema operativo! Perdonatemi 
quindi se non sono riuscito ad essere "universale"; non c'è riusci¬ 
to Leonardo da Vinci, figuratevi se poteva esserlo un De Masi 
qualsiasi. 

Una volta, tanti anni fa, ebbi la sventura di criticare, sulle pagine, 
mi pare, della intelligenza artificiale, le lungaggini e le "zitellerie" 
del linguaggio Pascal (tra parentesi, vi confesso che la penso 
esattamente come allora!). Apriti cielo! Il biglietto più cordiale che 
mi giunse conteneva la frase "verme di fogna". Figuriamoci cosa 
succederà adesso! Una sola preghiera: scrivete direttamente alla 
mia casella, evitando di intasare quella della redazione. In fondo 
Serena non ha alcuna colpa, e ha tante cose da fare! Tanto, or¬ 
mai, Alea Jacta Est (no, per favore, non mi correggete anche su 
questo: lo so, la j non è una lettera dell'alfabeto latino!). 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


257 

















































virtuale 

nel«osta 

ang otono 


Interattivi 

i personaggi famosi 


inglese con 


Imparare e perfezionare 
ringlese 


Forse siamo giunti ad un 
eccesso d’offerta degli 
strumenti d’apprendimento 
della lingua inglese, che ci 
sono proposti per 
corrispondenza, nelle 
edicole, nelle librerie e nei 
computer shop (dimentico 
qualcuno?). Con possibilità di 
scelta così ampie, il compito di 
chi vuole acquistare un corso 
d’inglese diventa davvero 
arduo, a meno che... 




jD0 

TALK ìo 
TOME 

Con» M IMI«m 
—HI — 


di Dino Joris 


La conoscenza delle lingue straniere 
(ma la preventiva buona conoscenza 
della propria lingua non guasta) è sem¬ 
pre desiderabile. Credo che vi siano po¬ 
che persone al mondo disposte a so¬ 
stenere il contrario. 

Questa gran fioritura di corsi di lingue 
su CD sembra qualificarsi come segno 
inequivocabile dell'interesse del merca¬ 
to (che siamo noi). Il nostro interesse 
può essere diretto o indiretto, a secon¬ 
da che si sia noi stessi a volere impara¬ 
re la lingua o che si voglia "delegare" 
l'apprendimento ai figli. Nell'uno e 
nell'altro caso proviamo un interesse 
almeno potenziale, che ha grandi possi¬ 
bilità di esprimersi in un buon acquisto, 
se si effettua una scelta oculata. 

Una volta deciso che vogliamo impa¬ 


rare, o perfezionare, l'inglese, il primo 
compito che ci attende è quello di sta¬ 
bilire il livello di accesso. 

Come anche i più disattenti sanno, i 
corsi sono generalmente (e opportuna¬ 
mente) proposti a vari livelli: principian¬ 
te (beginner), intermedio (intermediate) 
e avanzato (advanced). 

Non sappiamo nulla? La risposta è 
semplice, cominciamo dal principio. 
Abbiamo già qualche base di conoscen¬ 
za che ci fa rifiutare il "marchio" di 
principianti? Allora siamo a livello inter¬ 
medio. Siamo già stati in paesi di lingua 
inglese e siamo riusciti ad uscirne (lin¬ 
guisticamente) vivi? Bene, il nostro li¬ 
vello è quello avanzato. 

Che sia davvero cosi semplice? Te¬ 
mo proprio di no, anche perché il pano¬ 


rama è complesso e le esigenze posso¬ 
no essere molteplici, come sembrano 
testimoniare le opere in circolazione. 

Credo che la scelta del corso appro¬ 
priato, specialmente a livelli avanzati o 
specializzati, sia davvero difficile Temo 
che, anche volendo, non potrei offrire 
ai lettori una panoramica adeguata e 
sufficientemente ragionata per guidarli 
nella scelta. 

In mancanza d'indicazioni qualificate 
e disinteressate (avete tra le vostre 
amicizie sincere un professore d'ingle¬ 
se che abbia "adottato" una o più ope¬ 
re del genere?), le scelte potranno es¬ 
sere basate su considerazioni di natura 
pratica. 

Posso suggerire al lettore di orientar¬ 
si su corsi suddivisi in vari livelli acqui- 


258 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 





















stabili separatamente: avrà così il dirit¬ 
to di stancarsi senza provare rimorsi di 
coscienza per aver speso - o fatto 
spendere - cifre importanti senza risul¬ 
tato. 

Un altro suggerimento è quello di 
non avvicinarsi ai prodotti pensando 
che "chi più spende, meno spende", 
perché non è sempre cosi in questo 
settore. 

Per i bambini, almeno dopo il primo 
livello d'apprendimento, il lettore può 
prendere in seria considerazione anche 
i giochi educativi specializzati (general¬ 
mente classificati nella categoria "edu- 
tainment"). 

Coloro che sono stati in passato 
"scottati" da cattivi acquisti in edicola, 
continuino ad avere un sano atteggia¬ 
mento di diffidenza, perché a volte 
davvero si trovano prodotti scadenti. 

È bene tuttavia tenere presente che 
si possono anche fare degli acquisti 
veramente molto vantaggiosi, sia con 
certe pubblicazioni specializzate, sia 
con gli allegati a riviste e giornali (ad 
esempio, Talk To Me con L'Espresso o 
il dizionario DISC con La Repubblica, 
tanto per citarne qualcuno). 

Sospetto che queste iniziative abbia¬ 
no la capacità di togliere il sonno a 
qualche editore tradizionale - che si ve¬ 
de sottrarre in un sol colpo migliaia di 
potenziali clienti - ed a fare gongolare 
qualche editore più intraprendente. 

Forse certe iniziative editoriali po¬ 
trebbero essere messe in discussione 
(non certo in questa sede), ma sino a 
che possono fare giungere al consu¬ 
matore dei buoni prodotti a prezzi con¬ 
venienti, le mie argomentazioni a sfa¬ 
vore s’indeboliscono. 

Vediamo ora insieme qualche pro¬ 
dotto del settore. 



HyperteAch 

In breve: il corso d'inglese HyperteAch 
consiste di 23 lezioni con 5 testi o dialo¬ 
ghi ciascuna, corredate di note gram¬ 
maticali ed esercizi. 15 schemi di cruci¬ 
verba, 6 filmati, un dizionario di 8.000 
vocaboli. 

Con il suo aggressivo prezzo di 
19.900 lire, questo corso d’inglese si 
colloca nella fascia dei prodotti di mag¬ 
giore accessibilità dal punto di vista 
economico (ed anche dal punto di vista 
pratico, dato che è distribuito in edico¬ 
la). 

HyperteAch è frutto di un'iniziativa 
della società Mediax - European Quality 
Software per la produzione, e della Co- 
mecon, che si occupa di comunicazioni, 
ingegneria e consulenze, per la distribu¬ 
zione. 

L’approccio alla lingua di questo cor¬ 
so è sicuramente informatico e multi¬ 
mediale, come si conviene ad un corso 
su CD-ROM e sfrutta tutte le possibilità 
offerte dal mezzo. Vediamo come. 


HyperteAch 


Produttore e distributore: 

Comecon s.r.l. 

Viale Premuda, 14 
20129 Milano 
Telefono 02 5410 4224 
Telefa x: 54 10 4225 
E-mail: linToiacomecon corti - 


Internet rro mu gnggn ro-. i 
Distribuzione: m edicola e dal produttore 

Ambiente: Windows 

Requisiti multimediali, standard, ma con microfono 
Prezzo: lire 19 900 


La schermata d'avvio indica subito 
che l'utente non dovrà dedicare nean¬ 
che un minuto all’apprendimento della 
navigazione, che è totalmente intuitiva, 
e potrà quindi riservare I suoi sforzi 
all'apprendimento della lingua. 

Già dalla schermata d'avvio appare 
uno scritto piuttosto lungo, la cui lettura 
da parte di una gentile voce femminile 
di madrelingua si avvia automaticamen¬ 
te. L'utente scopre presto come fare 
apparire la traduzione in italiano, che lo 
aiuterà a rendere l’impatto più morbido. 
Decisamente, addio vecchi metodi gra¬ 
duali, con questo corso si è messi a 
confronto con la realtà della lingua in 
modo diretto, senza passare attraverso 
il rituale della presentazione delle basi 
più elementari. 

In questo modo lo studente deve 
ascoltare, leggere in lingua inglese, con¬ 
frontare la traduzione italiana, cercare di 
esercitarsi ricorrendo anche al dizionario 
parlante, che è sempre a portata di 
mouse. 

La mia impressione è che chi non ha 



MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


259 





























Poiot Hdo li»M»*Soecitofe'CiMnooM7 
Ym.IN 

P«*M Th«r*>ctJ Myr«oPw« M*< WK* n *•» rv**r# 1> 
Mwyt My n«n« n M«y Sirtfh I «m • itudwV Ai* p»i 4 i»u 4 «n» 
tool 

Poto» Yot l m V^JNih«g^ 

Pnìm Wh|( h* iv*tn’ 

Mar H* hot* n Arr> Jonai 
Pn*«i Sh« u v*y .«jusfl 


•HI dimostrata: 


ptonomt dimostrali* possono sostituita 
• un sostanti v . ad «lampo 
Thrs gut is lattar IKan thal 
Guasta ragazza è piu alta d> quatta 


mM 


ci«y 

craan* 

CIMM 

q««*«d 

e « «Nt»a 

fotta 

cottao 

codi 

cooo 


cacàal 

cncltf«i 


Rogiitiozion# dallo paiolo 


LESSONS 

DGnronpr 


LVu.LLlLu.t^tj-LcalO 


« LESSONS 


« LESSONS 

p p n e r p p r 


7 WhNiyiMiab 'A« you itutert •' 

6 Tharaaw #tooiaixtt»»*'joMl* 3 n+~ * 




'• RIMI 


M 


• dM 


jamara 


» *««e 


doyou 


'icm 


pofecaatan'No 




alcuna base di conoscenza possa trova¬ 
re questo approccio troppo duro. Diver¬ 
so sarà per coloro 
che, aiutati dalle 
reminiscenze sco¬ 
lastiche, preferi¬ 
scono un approc¬ 
cio diretto, poco 
strutturato (grosso 
modo simile a 
quello che si ha 
con la visita sul 
posto). 

Con questo cor¬ 
so d'inglese si ha 
tuttavia il vantag¬ 
gio d'avere sem¬ 
pre a disposizione 
il dizionario par¬ 
lante, la traduzio¬ 
ne dei testi e... 
l'infinita pazienza 
del nostro interlo¬ 
cutore, sempre disposto a ripeterci 
quello che non abbiamo capito. Basta 
il clic. 


prrrpppf «r 


Fai clic sul tasto a 
lato per iniziare il test 
Avanti 1 


THt 9 
THAT 
THE SE 
THOSE 


quMto. -• 
qu«l*o, •• 
quctfi, -0 
qu*li. -0 


crii*,fi 


Ogni lezione consiste di cinque testi 
0 dialoghi, accompagnati da esercizi e 
test di autovalutazione. 


Al posto del te¬ 
sto è possibile con 
un clic fare appari¬ 
re le note gram¬ 
maticali relative ad 
ogni lezione. 

corso include 
anche sei brevi fil¬ 
mati situazionali 
che cominciano 
con un signore 
che presenta se 
stesso e la sua fa¬ 
miglia, e finiscono con una signora che 
chiede informazioni ferroviarie per 
viaggiare verso Glasgow e compera i 
necessari biglietti. 

I filmati sono pochi e brevi, quindi 
sono in realtà poco significativi, e non 
si qualificano come didatticamente rile¬ 
vanti. 

Le cuffie della prima pagina indicano 
che c'è una parte dedicata alle esercita¬ 
zioni di riconoscimento della pronuncia. 
Vi è anche una "palestra" per esercitar¬ 
la e metterla a confronto con quella de¬ 
gli attori, anche con l'ausilio della rap¬ 
presentazione grafica delle onde sonore 
(che risulta molto utile ai fini dell’affina¬ 
mento della pronuncia). 

Troviamo anche 15 cruciverba. Questa 
presenza mi sembra eccessiva, perché la 


260 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 

















































potrà probabilmente 
trovare più produtti¬ 
vo un corso mag¬ 
giormente struttura¬ 
to ed organizzato. 
Ovviamente, spen¬ 
dendo molto di più. 
Ma che male ci sa¬ 
rebbe nello spende¬ 
re qualche migliaio 
di lire in più ed ave¬ 
re cosi un altro utile 
strumento d'ap¬ 
prendimento a di¬ 
sposizione? 


Prezzo: 


lire 129.000 


scenza. sia a livello grammaticale sia a 
livello pratico. 

Già la prima schermata promette visi¬ 
te in molti paesi anglofoni, visite guida¬ 
te (Guided Tours), azione dal vivo (Li¬ 
ve!). sezione linguistica (Language) e 
Film Clips. Vediamole insieme. 

L'esempio dell'immagine è chiaro: un 
clic sull'icona alla sinistra porta alla car¬ 
tella dei fatti sul paese prescelto, in 
questo caso l'Australia. I fatti riportati 
sono di natura geografica, etnografica, 
eccetera. 


loro soluzione può 
diventare davvero 
un'impresa dispe¬ 
rata per chi affron¬ 
ta un corso di base 
come questo. Il 
corso avanzato co¬ 
sa mai conterrà? 


ione: 

_ri New Media 

Arnoldo Mondadori Editore S.p.A. 

Strada Privata Mondadori 1 

20090 Segrate (Mll 

Ambiente: Windows e Macintosh 

Requisiti multimediali: standard, ma con microfono 


Conclusioni 

Dopo avere visto da qualche anno a 
questa parte un certo numero di corsi 
d'inglese su CD-ROM, posso dire che 
probabilmente HyperteAch non aspira a 
concorrere per l'Oscar di settore, né per i 
sistemi usati, né per i contenuti Ricono¬ 
sco tuttavia con piacere che il software 
di gestione è piacevolmente agile e che il 
rapporto qualità/prezzo è favorevolissi¬ 
mo. Alla luce di questi fatti mi sento di 
consigliare HyperteAch almeno a coloro 
che, già studenti di livello intermedio, vo¬ 
gliono acquisire uno strumento di eserci¬ 
tazione in più. 

Chi affronta la lingua da principiante 


World Wide English 

Dopo avere studiato le basi della lin¬ 
gua inglese, può essere interessante 
affrontare la seconda fase del processo 
di apprendimento con approcci di tipo 
culturale a vari livelli, in ambienti diver¬ 
si, in giro per il mondo. Si imparano 
espressioni nuove e ci si familiarizza 
con la vita reale, aiutati da filmati e voci 
in cui discorsi o dialoghi sono visualizza¬ 
ti sullo schermo contemporaneamente 
alle parole. 

Quest'opera appartiene ad una serie 
destinata a coloro che, conoscendo già 
la lingua inglese almeno a livello di ba¬ 
se, desiderano perfezionare la cono- 




R * c * ( 


World Wide English 













































AAULIMBJ 


ISL GIBSON: UOCRàTHY 

Mai 0*n ■ Atestei bqpt! m 0m B« im 
*wi beo a AvtMk te m beo a AaarsV 
Oba'i oap • of • mb (rf KtBA b« te tko tm • 
«Mtfiv» a* fecaffe M te 
A «tate tbjr U« • aa* aoioite «ni Tte 


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XuitrtlU « 

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tw -orti _d •( I— <MTn> ■ a fa orti 
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PTilll. ^ '■■■!. il 


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p 

3 

OM* 

“_ 


Oltre a "The Bare 
Facts" (fatti di ba¬ 
se), "Country Map" 
(mappa del paese), 
Claims to Fame (ra¬ 
gioni di fama). 
Strange but True 
(strano ma vero), 
abbiamo anche 
Greetings from..., la 
cartolina illustrata 
dalla terra dei can¬ 
guri. 



la te pimm. tte (poh» —> ma Ih* 
tot rad Tte 1W rad ■ tte «te*». 
T AB Rotei cj late mom 


oAm 017 stonai te ih*v LA» fkul 
«I Bete te pteM So 1W7 oft.» m LflU 
,:m Ih* fiat rad c/ * (te* ite ttey 


TlB OM BO «pi ‘do.* («• B ter*), te 
•te* f a. Bte fj«tek *BbjO Tte» 



Come si vede, gli argomenti sono di 
attualità, anche se forse Gallipoli non è 
tra i film di maggiore freschezza di Mei 
Gibson, ma quello di sicuro contenuto 
"australiano” che ci fa assaggiare un 
po' di inglese con accento locale e paro¬ 
le "smozzicate”. A volte le parole ven¬ 
gono più che pronunciate, sottintese! 
Ma i sottotitoli sono utilissimi per capi¬ 


re, in barba a tutti gli sforzi 
degli attori per farci sentire 
inadeguati... 

I colloqui possono essere 
anche ripetuti a piacimento, 
una singola frase alla volta. La 
ripetizione dei colloqui preve¬ 
de sia il parlato sia i sottotitoli. 
Non mancano le notazioni sul 
linguaggio e la grammatica, 
che possono essere più 0 
meno vaste, secondo neces¬ 
sità. 

La navigabilità del program¬ 
ma è sempre buona, grazie 
all'esiguità delle scelte: l'utente può 
concentrarsi sull'apprendimento lingui¬ 
stico senza doversi impegnare a capire 
complicati sistemi di navigazione, come 
avviene con altri programmi. 

Una volta studiata la lezione a fondo, 
è sempre piacevole avere il conforto di 
un test che confermi i progressi fatti. 
Quanto meno, l'effetto del test potrà 


■ 


essere quello di farci capire che è il ca¬ 
so di ricominciare con pazienza... 

In questa sezione si accede a dei si¬ 
stemi di controllo sulla comprensione 
dei dialoghi, dei contenuti culturali, ed 
altre attività di conferma, 

Fondamentale è la lettura dei dialo¬ 
ghi, che altrimenti possono rimanere 
oscuri ai più. Tanto per fare un esem¬ 
pio. la difficoltà di comprensione po¬ 
trebbe essere paragonata a quella che 
si ha quando si ascoltano dialoghi in 
certi dialetti regionali stretti. 

Vi sono nell’opera diversi Tour guida¬ 
ti. Il tour scelto per voi include la Gran 
Bretagna ed un profilo della Principessa 
Diana (potete anche ascoltare un suo 
discorso, umanamente importante) e 
cercare d'analizzare con gli autori se la 
Corona sopravviverà (l'opera era stata 
confezionata evidentemente prima della 
morte di Lady Diana), 

Le immagini sono piuttosto piacevoli, 
1 contenuti sono sempre attuali e di ge¬ 
nerale interesse. Ogni schermata con¬ 
serva sempre intatta la possibilità di na¬ 
vigare tra le pagine. 

Le difficoltà di comprensione della lin¬ 
gua parlata, che raggiungono il livello 
massimo quando si hanno dei colloqui 
come quello di Gallipoli, raggiungono li¬ 
velli minimi quando parlano i reali ingle¬ 
si. Infatti, il cosiddetto "Queen's Engli- 
sh", l'inglese della Regina, spesso ri- 


262 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 






















































C Pfc'C.C-' -U-i- /-J«-Ll.Li_i.L_i ,dLca>t ) 


~ roui Selection> 04 HVCV“ 


■“fi*.? 



chiede poco più di 
una conoscenza 
scolastica per esse¬ 
re compreso. 

Anche in questo 
caso c'è comunque 
la presenza dei sot¬ 
totitoli ad aiutare nel¬ 
la comprensione del 
discorso (quello di 
Lady Diana, alla luce 
dei fatti, è ancora 
più commovente). 

Anche gli aspetti 
meno ufficiali della 
cultura dei vari pae¬ 
si sono inclusi (la 
scheda dedicata 
all'lrlanda compren¬ 
de un filmato di 
un'esibizione di un cantante pop). 

La buona qualità dei filmati non viene 
resa in queste schermate, ma l'essenza 
rimane chiara: vediamo l'esibizione del 
cantante e le parole dei sottotitoli sono 
evidenziate a ritmo, così che lo studen¬ 
te risolve eventuali dubbi contestual¬ 
mente. 

Gli argomenti di attualità trattati sono 
decisamente vari, visto che arrivano ad 


ad alcuni decenni fa, 
accreditarle ad alcu- 
ni buontemponi in¬ 
glesi. Ma forse, nel 
corso del prossimo 
viaggio di istruzione 
in Scozia... 

Se nel frattempo 
le vostre arie da in¬ 
glesi crescono trop¬ 
po, ecco che potete 
"incappare” in un fil¬ 
mato in cui la lingua 
usata (sempre ingle¬ 
se...) è impregnata di 
forti accenti. Potrete 
avere dubbi che 
qualcuno abbia cam- 
I CD nel lettore, e la 
vostra sicurezza di conoscere meglio la 
lingua verrà messa a dura prova. 

Non mancano le occasioni per farsi 
grandi risate, se si apprezza l'umorismo 
molto inglese di Monty Python's Flying 
Circus. La scenetta con John Cleese è 
davvero esilarante e anche se non la ca- 


© © OO 0 ' 

_■ _ 


includere il famosissimo 
"mostro" di Lochness. 
Nessie. 

L'argomento è trattato 
con filmati e schede, ma 
non mi sembra di avere rile¬ 
vato alcun accenno a quella 
che sembra essere la verità 
ultima: sembra che Nessie 
sia una montatura risalente 



ProptH-ti of di City 


i 


HIP HOP lISll», YOUKNOW IMI 

PAPPINO ANO (VERYTHING 

BASICA IO AN AFPlCAN ART »OPM 


0 

«iti 

ferita 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


263 



















































mullimetliu 


pite al volo, potete ripetere sia il filmato 
sia le singole frasi, a volontà, Non vi 
preoccupate troppo: le vecchie barzel¬ 
lette, quando sono buone, fanno sem¬ 
pre ridere. 

Conclusioni 

È improbabile che siano sviluppati 
strumenti capaci di sostituire efficace¬ 
mente il valore educativo di un buon 
soggiorno all'estero. Il modo di rafforza¬ 
re e perfezionare la conoscenza delle 
lingue tuttavia rappresenta una valida 
alternativa. La differenza di costi (anche 
se il prezzo dell'opera non è certo irriso¬ 
rio) e altre considerazioni, potranno fare 
optare i piu per il tipo di approccio offer¬ 
to da World Wide English. 

A World of 
Opportunities 



III conoscete l'inglese commerciale m 

WORLD of 1 
T I ES J 


Un mondo di opportunità: ecco una 
traduzione accettabile di questo titolo. 
Le opportunità di cui si parla sono quel¬ 
le di lavoro, e quest'opera si propone 
sia come corso di perfezionamento del¬ 
la lingua inglese, con particolare riferi¬ 
mento al mondo del lavoro, sia come 
"vademecum del perfetto candidato". 

Ecco quindi che non solo è possibile 
esercitarsi per perfezionare la propria 
conoscenza linguistica, ma anche per 
imparare i "trucchi" del mestiere di 
candidato: come scrivere un curriculum 
inglese o americano, cosa dire e non di¬ 
re nel corso delle interviste. 

Chi sta pensando di cercare lavoro 
all'estero, o anche in Italia presso com¬ 
pagnie straniere, non potrà non trovare 
quest'opera molto utile. 

La barra di navigazione permette di 




Interview 

Introduction 




D 


Tip, I ■■ | 


idiU 


co communKJtc devi? «nd lucctuhdbf « «I kvtH Ybur bncf li wtà* r»n(inj 
ctulknfmg - io pfen. co-ordinai* w*d dakv*r Nfh quaky CO ROM'i 
Yow *»4I b« » teim leader with plenqr of on «peri•»** 

Smubly quabftod and e«peo«nced candidai** ihould forwird a MI CV and 
co»*nnf ktwr u> 

14 Se )ohni Averto*. Glenwood. 4001 Durian 


Tip* 

Deo*t coaplein evo» if you *oc 
lott teveiei loummn 

vene io knov citai you mv» tt* 
ini dativa u> uk for taact 
dir*cciana, and nervi. nmi 
toaltUMbmt pallino fKlllUtf 


Voc al eli. Th« tccepcicmiat ?*n M WJ 
claai ditvctioni. 


percorrere l'opera con grande facilità. 
Per chi ha dei dubbi è prontamente di¬ 
sponibile la sezione Troubleshootmg, 
che consente di risolvere dubbi specifi¬ 
ci, anche di natura grammaticale. 

Le sezioni sono suddivise in introdu¬ 
zione e argomento. Generalmente, ogni 
mossa dell'utente, tipicamente un clic 
su un'immagine o un testo, viene ac¬ 
compagnata dalla voce dello speaker 
che annuncia gli eventi. 
Con un clic appropriato entrerete nel 
mondo delle opportunità di lavoro, in cui 
viene spiegato come scrivere una do¬ 
manda, o un CV (curriculum vitae, per 
chi non ama le sigle) e come rispondere 
intelligentemente alle domande dell'in¬ 
tervistatore. 

I vari settori di lavoro ovviamente pre¬ 
sentano loro terminologie particolari e 
specifiche. Quando si accede ad un set¬ 
tore, le parole e le frasi tipiche sono evi¬ 
denziate in blu e attivano un riquadro di 
spiegazioni. 


Dopo la familiariz- 
zazione con parole 
e frasi del settore, 
si passa all'azione: 
si cerca di ottenere 
il lavoro (Getting 
thè Job). 

Inevitabile l'inter¬ 
vista, quando si cer¬ 
ca un lavoro. Il suo 
successo dipende 
evidentemente da 
molti fattori, ma 
avere già un'idea di 
quello cui si va in¬ 
contro è sempre 
cosa positiva. Ecco 
allora il colloquio 
che ci viene propo¬ 
sto in lingua origina¬ 
le, parlata e scritta. 
Non manca lo spa¬ 
zio per utili suggeri¬ 
menti (tips), soprat¬ 
tutto su quello che 
NON si deve dire. 

I comandi dispo¬ 
nibili al clic sono 
quelli di lancio del 
parlato, di attivazio¬ 
ne dei suggerimenti, di lettura dei cam¬ 
pioni. Dovrebbe essere superfluo dire 
che gli speaker sono tutti di madrelin¬ 
gua e che è possibile seguirli anche sul¬ 
la base di parole scritte: decisamente 
un buon aiuto per comprendere dei col- 


A World of Opportunities 


Produttore: 

Elemond Interattive Educahon 

Distribuzione: 

Mondadori New Media 
Arnoldo Mondadori Editore S p A 
Strada Privata Mondadori 1 
20090 Sagrate (Milano! 

Ambiente: Windows e Macintosh 

Requisiti multimediali: standard, ma con microfono 


Prezzo 


lire 129 000 


264 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 
























ORGANIGRAM 


^ B^L’oJ-oLi-L LJuu1lIlu.^lLLclIi1 ) 



CIOSSARY 


cdocation 

1993 1997 


1997 J993 

wo«a 

1997 


Dvan'l liti 
Ov*h««i to OafDiSurnsusn Caudv) 


D*HOAHOCON»uaD 


Q**ton%Ké9 kr 1 mone* p** «m «or a 


l'i in uiliuot aanagn la 
th* intacnational divialon o t 
• («tali bar*. X la ad a uaa 
Ot fi* paoplc. Tha i 
cunolno of Un aactloo 
dapaoda oo a*. X acamna 

baca in tha Intatnacioaal 
Diviaioa. va roend vose of 





lr«l <«»aacfi and m*"X’»**«i'dk»' **a> «U*> 
■MpmMft fc* towctoir* coor *<d 


1 996 1997 T V Ma»Sana». »**« *ctur«» Oaacic» 

fltnird Ha»fcon 
feodwctMi MMim 

1999 1P96 V*na<» H«ht» £wanma*<» ThaaN< ban «m 



cisa sulle cariche nell'am¬ 
bito delle aziende. 

Per conseguire una buo¬ 
na preparazione sulle ter¬ 
minologie usate nel mon- 


GLOSSARY 


do del lavoro, è necessario familiarizzar¬ 
si con argomenti di vario tipo. Un ap¬ 
proccio corretto e strutturato può aiuta¬ 
re molto. In questo CD si trovano 
esempi di documenti e di CV (sia ingle¬ 
si. sia americani: la sostanza non 
cambia, ma la forma è decisamen¬ 
te importante), glossari, consigli 
per l'uso del telefono, esempi di ti¬ 
piche domande e risposte nel cor- 


loqui che, almeno al pri¬ 
mo approccio, rimarreb¬ 
bero probabilmente poco 
comprensibili. 
L'argomento delle inter¬ 
viste di lavoro certo non 
si esaurisce qui. Esso è 
di fatto notevolmente 
amplio e copre molti 
aspetti, mettendo cosi 
l'aspirante candidato in 
condizione di prepararsi 
a fondo. 

Si trovano anche mol¬ 
te pagine dedicate a set¬ 
tori specifici, che aiutano 
a familiarizzarsi con ter¬ 
mini non facilmente indi¬ 
viduabili sui dizionari. Ad 
esempio, si parla di cor¬ 
rieri internazionali come 
Federai Express o DHL, 
ed anche dei corrieri cit¬ 
tadini, i famosi Pony, in¬ 
dicandoli come "Hand 
Courier". 

Il mondo del lavoro è 
fatto anche di organi¬ 
grammi: ne troviamo 
uno capace di darci 
un'idea abbastanza pre- 



TM bar r** 

(I) tton tfv tot of utm te* r»o 
lomp«iton 4*rV3| lh« pvnod IM2 
> IMS 
0) 

bràrtvrnoco^mxcrlor—chfmr 


COLÀ SALO 
(In «ttov o« Rimi 



cou 

COU 

1982 

220 

196 

1983 

245 

233 

1984 

239 

260 

1985 

259 

292 


KnnMr ito a «np* bui noe 


k k oràf a <omp*at>on of uscitoci 
Ttitt cab* |to th> • 





so delle interviste, e molto altro. 

L'incontro con i personaggi che 
sono ormai inseriti nel mondo del 
lavoro può essere difficile: questi 
infatti ci parlano con la naturalezza 
(e velocità) che userebbero nel cor¬ 
so del loro lavoro, quindi è neces¬ 
sario avere una buona capacità di 
comprensione. Tuttavia, c'è sem¬ 
pre a disposizione il bottoncino ma¬ 
gico che fa apparire il testo scrit¬ 
to... e la vita torna a sorriderci. 

Nel mondo del lavoro le parole 
usate sono sempre quelle che si 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


265 





















































( Lj^Lììll.i_AL^1~ÌP) 




TALK 

TOME 


Produttore e distributore: 

Opera Multimedia s.p a 

Foro Buonapane 70 

20121 Milano 

Telefono: 02 8065 181 

Telefa x: 02 8065 1835 

E-mail: [5peraigopera-multimeaia.i| 

Intemei Twww ooera-mui-.imeaia il 

Ambiente: Windows 

Requisiti multimediali standard, ma con microfono 


trovano sul dizionario, ma certe frasi ed 
espressioni possono essere "ben na¬ 
scoste". Ecco quindi che la consultazio¬ 
ne del glossario può risparmiarci le fati¬ 
che di ricerche complesse. 

I consigli che si ricevono sono anche 
di natura strettamente linguistica, su 
come comporre delle frasi grammatical¬ 
mente corrette. 

Si trovano anche dei test interattivi, 
che permettono di controllare e raffor¬ 
zare le proprie conoscenze. 
Per esempio, lo studente non deve fare 
altro che indovinare il giusto prefisso da 
usare davanti alle parole evidenziate in 
una finestra di test. Se sbaglia, è subito 
avvisato (il che contribuisce al rafforza¬ 
mento della conoscenza). 

Le terminologie usate nel settore dei 
grafici risultano subito evidenti se ap¬ 
paiono, come in questo caso, accanto al 
grafico stesso: "bar graph" e "table" 
diventano subito vecchi amici. 

Per chi vuole essere guidato nel mon¬ 
do delle transazioni commerciali, vi so¬ 
no sezioni dedicate che spiegano passo 
per passo cosa attendersi. 


Conclusioni 

Il materiale di studio è 
davvero tanto, cosi come 
piuttosto consistente è il 
contributo degli speaker. 

Tutto il materiale esami¬ 
nato è di buon livello e pre¬ 
parato con accuratezza. 

Sono certo che special- 
mente chi intende trovare 
lavoro all'estero troverà 
quest'opera di grande uti¬ 
lità (anche coloro che già 
conoscono la lingua a buon 
livello). 


266 


Talk To Me 

Nota sui prezzi 

Talk To Me è stato allegato 
al settimanale L'Espresso in 6 
uscite di 4 lezioni ciascuna, a 
lire 24.900 per numero. 

L'opera in edizione normale 
ha un prezzo di listino di lire 
149.000 per ognuno dei due li¬ 
velli. 

Di Talk To Me avevo già par¬ 
lato. sia pure solo superficial¬ 
mente, nel numero 168 di MC- 
microcomputer del dicembre 
1996, più precisamente sull'al¬ 
legato chiamato "Tutto CD¬ 
ROM". L'occasione di riveder- 


SEQUENCE OF A 

SUCCESSELI!. SALES TRANSACTION 


lo si è presentata in edicola: l'ho trovato 
allegato al settimanale L'Espresso del 5 
dicembre. Si trattava della sesta ed ulti¬ 
ma uscita: ventiquattro lezioni distribui¬ 
te su sei CD (la versione distribuita at¬ 
traverso i canali normali prevede solo 
due CD). 

Mi è parso interessante vedere da vi¬ 
cino questa sezione del corso, che è 
dedicata a riunioni di lavoro ed alle prati¬ 
che amministrative e commerciali. 

Malgrado la specificità della sezione, 
ritengo che la sua descrizione possa da¬ 
re al lettore un'idea generale di quanto 
può aspettarsi anche dal corso di base. 
Struttura e qualità generale non cambia¬ 
no. 

Come il lettore può notare, Talk To 
Me non rinuncia 


W/ k» 


all'uso, sia pure di¬ 
screto, dei tradizio¬ 
nali menu; ma que¬ 
sto non cambia la 
sostanziale facilità 
di navigazione, per¬ 
ché anche quando 
si aprono le voci, 
appaiono scelte 
prontamente e fa¬ 
cilmente compren¬ 
sibili, In altre paro¬ 
le, all'utente non è 
richiesta alcuna abi¬ 
lità particolare, ol¬ 
tre a quella di sape¬ 
re usare il mouse 
per effettuare le 
scelte, sia tramite 
icone, sia tramite 
menu. 

Il corso è basato su diversi ele¬ 
menti, che sfruttano tutti le ca¬ 
ratteristiche del mezzo multime¬ 
diale interattivo. Vediamo come, 
cominciando da quello che con¬ 
sidero il "nocciolo duro" del cor¬ 
so, gli esercizi di pronuncia. 

Tutti gli esercizi di pronuncia 

MCmicrocomputer n. 180 












































C /AulLlL^ilLcalO 


utilizzano la rappre¬ 
sentazione grafica 
comparativa delle 
onde sonore: appa¬ 
re l'onda quando 
pronuncia lo 
speaker, ed appena 
sotto appare quella 
relativa alla pronun¬ 
cia dello studente. 

Come il lettore 
può immaginare, 
non è possibile rag¬ 
giungere mai la 
perfetta identità 
delle onde, anche 
perché le voci sono 
ovviamente diverse 

(qualche volta lo speaker può essere 
del sesso opposto; in questo caso una 
forte somiglianza grafica potrebbe esse¬ 
re, per lo studente, fonte di preoccupa¬ 
zione, anziché di soddisfazione!). 

A testimoniare la maggiore o minore 
qualità della pronuncia ci pensa Talk To 
Me, assegnando ad ogni tornata un 
adeguato numero di rettangolini rossi: 
più ne appaiono, meglio abbiamo pro¬ 
nunciato. Immagino non vi sia bisogno 
di spiegare al lettore di quale fonda- 
mentale importanza sia questo tipo di 
esercizio, per raggiungere dei livelli ac¬ 
cettabili di pronuncia (il punto dolente 
per i più). 


speaker, scegliendo una delle tre rispo¬ 
ste disponibili. Se la frase scelta è pro¬ 
nunciata con sufficiente chiarezza, si 
evidenzia in verde, altrimenti appare 
una scritta che invita lo studente a ripe¬ 
tere con maggiore chiarezza. Ho prova¬ 
to in molti modi e confesso di essere ri¬ 
masto positivamen¬ 
te impressionato 
dal livello di accura¬ 
tezza con cui ven¬ 
gono accettati o re¬ 
spinti gli esercizi 
dello studente (che 
così è davvero sti¬ 
molato a fare be¬ 
ne). 

Non è difficile af¬ 
fermare che gli 
esercizi di pronun¬ 
cia sono fondamen¬ 
tali, ma anche quel¬ 
li di comprensione 
possono esserlo. 

Le esercitazioni 
in tal senso le met¬ 
te a disposizione la 


Yesi Thafs me 
l'm thè Sales Manager 
YouVe tallona to him 


Excuse me. l'm looking ter thè 
Sales Manager 


■■■IH 


Il riconoscimento vocale si trova an¬ 
che nei colloqui più complessi, in cui lo 


studente deve ri¬ 
spondere allo 


& 

\d\ - - 

*a rcquott far goods in frcnt quantity" 1 

a 1 a r g e o r d e r 

• » 

c 

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» |" ' |! 

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W X 

y * 

. .1 1 

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267 



















































































































London 


a 

- 1 

> 

U V 

A _ 


C j^L-oJ-oluL /.liU.Lu.Lu_>. 


sezione dedicata alla dettatura: ascolta¬ 
te lo speaker e scrivete quello che ave¬ 
te capito nell'apposita finestra: le frasi 
scritte correttamente sono evidenziate 
in verde, quelle errate, in rosso. Talk To 
Me, come ogni buon insegnante, non vi 
lascia del tutto soli: potete sempre clic¬ 
care sull'icona lampadina per sollecitare 
un suggerimento. 

Gli esercizi, ovviamente, non si limita¬ 
no a questo: troviamo quindi dei modi 
di esercitarci abbastanza originali, che 
sfruttano le capacità d'interattività del 
PC. Ecco quindi che possiamo confron¬ 
tarci con gli esercizi di comprensione 
del significato di una frase, di colloca¬ 
mento delle parole giuste al posto giu¬ 
sto in diverse frasi, nell'individuazione 
di sinonimi. 


Conclusioni 

La mia impressione netta è che il corso 
sia effettivamente capace di insegnare la 
lingua a chi abbia voglia di imparare e sia 
disposto a percorrerlo e ripercorrerlo sino 
ad arrivare a farsi dire "bravo", con un 
buon numero di rettangolini rossi o con 
applausi. 

Arrivati a buoni livelli di comprensione 
della lingua, lo studente potrà poi pensa¬ 
re al perfezionamento, con l’uso delle 
opere per studenti avanzati, del tipo di 
quelle recensite in questo stesso articolo. 


Pappaconda 


Tra gli strumenti d'apprendimento 
della lingua inglese, voglio citare anche 
questo, malgrado il fatto che non sappia 
bene se presentarlo anche come gioco 
d'avventura (lo è), cartone animato inte¬ 
rattivo (lo è) o strumento d'apprendi¬ 
mento per bambini (lo è?). 

L’impressione è che Pappaconda sia 


LLaili) 


troppe cose insie¬ 
me, una specie di 
"tuttologo su CD", 
forse destinato a 
non essere apprez¬ 
zato appieno in 
nessuno dei suoi 


aspetti. 

Un esperto di 
adventure game, 
infatti, potrebbe 
trovarlo troppo 
semplice. L'esti¬ 
matore delle ani¬ 
mazioni al compu¬ 
ter, potrebbe esse¬ 
re critico su dise¬ 
gni e movimenti. 
L'adulto che vuole 


Produttore e distributore: 

Tecniche Nuove S p A. 

Via Ciro Menotti. 14 
20129 Milano 
Telefono. 02 7570220 
Telefax: 02 7610351 

limernet:www tecnèO 

Ambiente: Windows 
Requisiti multimediali: standard 

Prezzo: 


Ir^rrT rjrx'l stop 


lire 45.000 


perfezionare la lin¬ 
gua, potrebbe tro- 
vario insufficiente¬ 
mente strutturato 

H II bambino potrà 
apprezzare di più 
l'aspetto e la voce dei personaggi, ma 
certo non ha possibilità di imparare l'in¬ 
glese (può però perfezionarlo, se ne ha 
già una discreta conoscenza). 

Tutto negativo, allora? Niente affatto, 
perché chi ama gli adventure game, ed 
ha una discreta conoscenza delle lin¬ 
gua, può utilizzare Pappaconda come 
strumento d'esercizio linguistico (più 
che d'apprendimento). 

Il lettore che intende acquisire più 
d'uno strumento d'esercizio potrà esse¬ 
re invogliato dal prezzo relativamente 
contenuto, e includere Pappaconda nel¬ 
la sua lista degli acquisti. 


Pappaconda 


268 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 





























( Lu^LlìLu-olLLu-LS^) 


Poliglotta per Caso 



Quando il vostro desiderio primario è 
quello di "esporre" i vostri pargoli a diver¬ 
se lingue, allora potete prendere in seria 
considerazione questo prodotto della Dl- 
DA*EL, che è, dal punto di vista del nu¬ 
mero di lingue trattate, il più ambizioso 
tra quelli presentati oggi. Questo si occu¬ 
pa, infatti, di ben cinque lingue: spagnolo, 
francese, tedesco, inglese ed italiano. 

Questo prodotto può essere indifferen¬ 
temente utilizzato da bambini di varie na¬ 
zioni, visto che è possibile programmare 
sia la scelta della lingua del commentato- 
re, sia quella dell'interlocutore. Così i 
bambini hanno la scelta di "fare i france¬ 
si" per comunicare con gli inglesi, o gli ita¬ 
liani, o... mi sembra di capire che le com¬ 
binazioni possibili siano molte (sedici). 

Probabilmente ci si accontenterà di 
scegliere di "fare l'italiano" che comuni¬ 
ca con bambini delle varie altre naziona¬ 
lità. 

Il gioco, indicato per bambini da cinque 

Poliglotta per Caso 

_ 


Produttore e Distributore: 

DIDA’EL Srl, 

Via Lamarmora, 9 
20122 Milano 
Telefono: 02 5418091 
Telefa*: 02 55181751 
E-mail H oELgfliaaaiil 
Interne! Iwww.aiaael.il 

Distribuzione: 

D.L.I. srl 
Via Messina, 47 
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Telefono: 02 33106160 
Telefax: 02 33106303 
E-mail.EMiaED 

Ambiente: Windows 

Requisiti multimediali: standard, ma con microfono 
Prezzo lire 99.000 


MCmicrocomputer n, 180 - gennaio 1998 



anni in su (il limite superiore non 
è, prevedibilmente, indicato dalla 
casa ma credo improbabile che 
un teen-ager possa trovarlo di 
qualche interesse) è assai sem¬ 
plice: ci si esercita con i nomi di 
oggetti e animali, si gioca poi a ri¬ 
conoscerli quando sono rinomi¬ 
nati dallo speaker, trascinandoli 
con il mouse al posto giusto. Il 
tutto avviene in tre ambienti di¬ 
versi: al mare, nella savana, nella 
foresta. 


prezzo di vendita mi 
sembra abbastanza 
elevato, special- 
mente in vista del 
fatto che la fruizione 
effettiva non può 
avere lunga durata, 
sia a causa dei con¬ 
tenuti - giustamen¬ 
te limitati - sia a 
causa dei fruitori: i 
bambini, lo sappia¬ 
mo, si stancano pre¬ 
sto di tutto (fortuna¬ 



tamente, cosi impa¬ 
rano... di tutto, di 
più). 

Se la spesa di 
qualche decina di 
biglietti da mille in 
più non è un proble¬ 
ma per voi, allora... 

«e 

269 


È possibile anche fare registrare 
al bambino la sua voce (questa è 
sicuramente una parte che attrae i 
piccoli e che li può divertire e quin¬ 
di stimolare). 

Poliglotta per Caso è prodotto 
da una casa specializzata in didatti¬ 
ca ed è stato collaudato "sul cam¬ 
po" da esperti. È quindi lecito at¬ 
tendersi che sia efficace (ahimè, 
non ho modo di verificarlo, credo 
volentieri alla parola di professioni¬ 
sti della didattica come DIDA’EL). 

Posso solo osservare che il 


























C&Vweb '98 

Dopo un anno di sperimentazione e quattordicimila contatti, 
C&Vweb entra nel '98 assumendo contenuti e vesti grafiche 
meglio definiti. Ciò non è tanto il frutto di studi particolari, 
quanto il risultato del gradimento, i desideri e le aspettative 
di chi, tutti quei contatti, ha sommato. 

"Su C&Vweb vorrei trovarci..." 


di Bruno Rosali 


... i link con i siti delle software-house 
all’avanguardia nella ricerca multimedia¬ 
le e, magari, i link con uno o iù siti dove 
il multimedia è stato ben applicato. Un 
osservatorio permanente sulle applica¬ 
zioni audiovisive realizzabili con l'uso 
dei più recenti codec. Il posto del 
software, dal quale fare il download di 
shareware, demo e trial. Una sala-giochi 
infine, nella quale rilassarsi (oppure im¬ 
pazzire definitivamente) con delle ad- 
venture ipermediali, rebus, crittogram¬ 
mi ed altre formule strizzacervelli da ri¬ 
solvere on-line! 

Quattro desideri quattro. Uno in più di 
quelli che può concedere il genio della 
lampada. Senza essere né il primo, né 
uscendo post-fregamento dalla secon¬ 
da, ci riesce comunque facile esaudirli. 

C&Vweb '98 nasce perciò figlia di chi 
l'ha già sfogliata e che, molto probabil¬ 
mente, continuerà a farlo ben felice di 
essere stato esaudito su come voleva 
che la rubrica telematica fosse. Al pros¬ 
simo click difatti C&Vweb '98 tornerà 
ad utilizzare la formula delle rubriche 
(mediaLINK, mediaLABS, mediaWARE 
e mediaGAME) per poi prendere il ritmo 
definitivo e costante di Computer & Vi¬ 
deo On The MC! 

Il primo numero del '98 (in realtà l'ab- 
biamo messo in linea già nel mese di di¬ 
cembre) è un punto di partenza con il 
quale provvediamo a fissare: 

-un nuovo layout delle pagine (ricava¬ 
te con i frame e con criteri di navigazio¬ 


ne più pratici); 

- le tecnologie di base (useremo co¬ 
me nostri standard l'HTML e JavaScript 
per introdurre gradatamente sempre 
più Dynamic-HTML); 

- i protocolli mediali dal miglior equili¬ 
brio (audio m MPEG-layer III e video in 
MPEG 4) tra qualità e compattezza, ov¬ 
vero rapidità di streaming. 

Per quanto riguarda la nuova impagi- 
nazione che C&Vweb '98 andrò ad as¬ 
sumere questa è visibile in fig. 1 Nella 
sua struttura generale il layout si carat¬ 
terizza per l'assunzione dei frame. Nello 
specifico le pagine saranno organizzate 


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su tre frame, due a correre in orizzonta¬ 
le ed uno sviluppato in verticale. Nel fra¬ 
me orizzontale superiore ci sarà spazio 
per il logo (animato), la testata, il nume¬ 
ro di pubblicazione ed i bottoni per il link 
con l'indice generale di C&Vweb, la pa¬ 
ge di MCmicrocomputer e quella di 
MC-link. 

Nel frame centrale, quello di maggio¬ 
re superficie, troveranno naturalmente 
posto le introduzioni e, link dopo link, i 
contenuti di ogni rubrica 
A scorrere verticalmente sulla sinistra 
infine il frame dal quale sarà continua- 
mente possibile selezionare l'attivazio¬ 
ne delle 4 rubriche 
oppure il modulo 
dell'e-mail, 

Detto della nuo¬ 
va impaginazione, 
andiamo finalmen¬ 
te a vedere cosa ci 
riservano le rubri¬ 
che di questo pri¬ 
mo numero di 
C&Vweb '98. 


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Figure 1 - La nuova im¬ 
postazione della home- 
page di Computer & 
Video On The Web! 


270 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 






































mediaLINK 

(news e link diretti con 
i produttori di Hw&Sw) 

Torna mediaLINK e lo fa riprendendo 
il vecchio stile introduttivo ai siti consi¬ 
gliati. Non si segnala solo il semplice 
link da cliccare, ma si procede anche ad 
una breve introduzione al riguardo di 
cosa ci attende una volta attraccati in 
quel luogo. In pratica mediaLINK diven¬ 
ta un po' come la pagina ufficiale delle 
■news' di C&Vweb. Al riguardo la prima 
navigazione che si propone ha come 
tappe i siti di Adobe, Ulead, Xing, Intel, 
Paradigm e Microsoft. 

Basta un click e comincia la naviga¬ 
zione. La prima tappa la compiamo arri¬ 
vando da Adobe t www.aoobe.coml do¬ 
ve c'è da gironzolare parecchio. Le no¬ 
stre indicazioni più generiche sono per 
visitare tutti i luoghi del sito (Photo¬ 
shop, After Effects, ecc.) seguendo 
magari la mappa, ma in particolare di 
andare un po' a vedere cosa c'è di nuo¬ 
vo intorno al mondo di Premiere. 

In lìnea, oltre al download della de- 
mo-version 4.2 (una trial con tutte le 
funzioni attive ad eccezione di quella 
per il salvataggio di progetti e movie) 
c'è un'interessantissima lista di patch e 


Figura 3 - Adobe La pagina dedicata all'ottimo 
Alter Effects. 


Figura 2 - Adobe Sia¬ 
mo finalmente nella pa¬ 
ge di Premiere e in pri¬ 
mo piano c'è una GIF 
animata ottenuta per 
conversione da un file 
Avi per mezzo del 
plug-in Ammated GIF 
per Premiere 4.2. 


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Adobe Premiere ~ 


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plug-in. Tra que- 
st'ultimi spicca il 
plug-in messo a 
punto per il suppor¬ 
to alla tecnologia 
Pentium-MMX. Al 
riguardo Adobe par¬ 
la di accelerazioni di rendering superiori 
al 200%. Le potenzialità aggiunte dal 
plug-in le potranno comunque apprez¬ 
zare solo da chi possiede la versione 
4.2. Tagliati fuori quindi sono tutti i pos¬ 
sessori delle precedenti versioni, 4.0 
compresa (sigh, la mia!) d'altronde ver¬ 
gate con codice Windows 3.1 compati¬ 
bile. 

Un altro plug-in interessantissimo è 
poi quello realizzato per la resa delle 
GIF animate direttamente dagli sheet di 
lavoro di Premiere. L'Animated GIF 
plug-in converte i movie to animated 
GIF con una semplice operazione da 
menu. Anche l'Animated GIF plug-in 


No r«ocy foolwork required - 
rcgisler your Adobe Premiere produci 
iind gel thè Animated GIF plug-in 

<V«* c of M *>i Mh h—m LI a Wyo-Jl —mai 




funziona solo sulla versione 4.2. 

Oltre a ciò, all'URL: http://www.ado- 
be.com/prodindex/premiere/stream- 
vid.html, sono disponibili le versioni 
VfW compatibili per lo streaming-co- 
ding di vari compressori. Pronti al 
download attualmente risultano essere 


£ . . .J u) .fl Q > .J .V j 8 J 3 

• • r— te. «s—* fu>mm CmS Nm 


rjzr 


Adobe After Effettf^^. 




Figura 4 ■ Ulead sta stornando software di livello 
sempre più sofisticato Dopo l'ottimo GIF Anima- 
tor e tutte le utility per il Webmastermg. la 
software-house ha da poco rilasciato l'ultima, ag¬ 
guerritissima versione 5.0 di MediaStudio L'ap¬ 
plicativo di editing concorrenziale ad Adobe Pre¬ 
miere è ora in grado di riconoscere le CPU MMX 
e di utilizzarne le modalità di ricalcolo in hardware 
accelerando notevolmente il rendering dei file vi¬ 
deo in lavorazione. 



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Windows 
usersi, . 

■•t lo han ■ U 

tool 



Adobe Alter Effects 3.1 for Windows 
95 & Windows NT debuts! 

Ho» W«*A*rt «mi *t* la Kart fan. toc» ABrt EB»:H 

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MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


271 































































fo.r.u-vlw fi, V/frW. 



Figura 5 - Ulead Web 
Utilities Sempre dai si¬ 
to di Ulead e possibile 
conoscere le news e 
fare il download degli 
applicativi, tool ed uti¬ 
lity Più adatte all'uso 
multimediale 


Figura 6 - Xing! Fare un 
salto in questo sito 6 si¬ 
curamente interessan¬ 
te Ci si trovano sempre 
delle novità succulente 
Oltre agli spot dedicati 
allo StreamWorks ed a 
MPEG Encoder 2 2. c 'è 
anche un link con il sito 
di Intel dove si annuncia 
la strettissima collabo- 
razione tra le due so¬ 
cietà per lo sviluppo 
congiunto di una piat¬ 
taforma di produzione 
MPEG su Pentium-ll 


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il ClearVideo, RealVideo, Truestream. 
VDOIive e VivoActive. 

Il resto ve lo lascio navigare e scopri¬ 
re da soli. Adesso, uscendo da Adobe 
navighiamo come seconda tappa verso 
il sito di Ulead. 

Qui giunti li www.uieaa.comi già a li¬ 
vello d'home page è tutto uno strillo. 
Per primo viene annunciato Photolm- 
pact 4.0, un completo web graphic stu¬ 
dio; poi, pronto al download, c‘è il pluri¬ 
decorato GIF Animator, che vince premi 
a ripetizione ed è ora disponibile nella 
versione 2.0 ancora più ricca di effetti. 
Al centro della lista comunque la scena 
la domina MediaStudio 5.0, il vero, 
grande rivale di Adobe Premiere. Me¬ 
diaStudio ora è in grado di offrire nuovi 
e più eccitanti effetti e, tra l'altro, di rile¬ 
vare la presenza di una CPU MMX e co¬ 
sì accelerare il ricalcolo di determinate 
operazioni. Dagli effetti agli step stessi 


delle fasi di compressione. Oltre a tali 
novità ecco poi pubblicizzato il WebRa- 
zor, un tool di supporto per la realizza¬ 
zione di bottoni, icone, logo. ecc. con si¬ 
stemi di image processing quali Photo¬ 
shop ed i suoi emuli o veri e propri 
authoring tool come FrontPage. A se¬ 
guire è poi il turno di Cool 3D, un modu¬ 
lo di 3D-rendering del quale parliamo 
nel dettaglio nel capitolo dedicato alla 
rubrica mediaWARE. Infine tocca alle 
Web Utilities, un plug-in tool utilizzabile 
da tutti gli applicativi Photoshop compa¬ 
tibili. In questo sito c'è molto da naviga¬ 
re e molto da scaricare. Tutte le versio¬ 
ni qui presentate, ed in più intere galle¬ 
rie di clip e GIF animate possono esse¬ 
re scaricate, alcuni prodotti sono "free" 
altri a tempo (i soliti 30 giorni di trial ver¬ 
sioni. 

Terza tappa: Xin g Technology 
|( www.xmqtech.comH Appena arrivati 


nel sito veniamo subito avvisati della di¬ 
sponibilità di StreamWorks 3.0. Il codifi¬ 
catore MPEG per il networking video di 
Xing è ora pienamente compatibile sia 
con la tecnologia MMX di Intel che con 
l'architettura DirectXR di Microsoft. 

Altro gioiello di casa Xing è poi 
senz'altro MPEG Encoder 2.1. una ver¬ 
sione questa appena sfornata che è ca¬ 
pace di produrre conversioni MPEG di 
file AVI utilizzando l'accelerazione alla 
codifica che le unità MMX sono in gra¬ 
do di offrire. Dalle statistiche realizzate 
dalla stessa Xing il modulo 2.1 di MPEG 
Encoder, rispetto al 2.0 che non aveva il 
detect per rilevare le estensioni MMX, 
velocizza di circa il 25% il ricalcolo dei 
frame. 

Oltre a tale nuova versione MMX- 
compatibile, XingMPEG Encoder è di¬ 
sponibile sotto forma di plug-in per 
l'ambiente di lavoro di Adobe Premiere 
4.2. Il plug-in può essere scaricato gra¬ 
tuitamente da tutti gli utenti registrati 
ed essere immediatamente utilizzato 
come un normale codec VfW-compati- 
bile nell'ambiente di Premiere. Le carat¬ 
teristiche rimangono quelle precipue 
presenti nel modulo originale XingM- 
PEG Encoder 2.x. Personalmente sono 
un utente registrato di MPEG Encoder, 
ma purtroppo, disponendo di Premiere 
4.0 non posso utilizzare il plug-in codec 
che è specificamente realizzato per la 
versione 4.2 dell'editing System. Di 
conseguenza non mi è possibile verifi¬ 
care il funzionamento del codec. Ovvia¬ 
mente rimedieremo al più presto. 

Nel frattempo Xing Technology co¬ 
munque non si ferma certo qui ed ecco 
perciò l'annuncio della sua collaborazio¬ 
ne con Intel per la riprogrammazione 
dei suoi protocolli di compressione per 
il pieno supporto della tecnologia Pen- 
tium-ll. Tale collaborazione sta sfocian¬ 
do nella realizzazione congiunta di un si¬ 
stema Hw&Sw capace di codificare e 
decoficare video in full motion full 
screen (senza aggiunta di accelerazioni 
hardware suppletive) agendo diretta- 
mente sulle caratteristiche (ri)elaborati- 
ve delle CPU Pentium-ll MMX. Final¬ 
mente il formato MPEG diventa uguale 
a tutti gli altri codec, come Indeo, Cine- 
pak, Video-1, ecc., che, pur inferiori per 
caratteristiche e resa, hanno fino ad og¬ 
gi goduto dell'immediatezza di utilizzo, 
codificando e decodificando con il solo 
ausilio dei codec di sistema e del- 
l'hardware della configurazione base 
(CPU, RAM e le schede grafica ed au¬ 
dio). 

Parlando di Intel, eccoci infine punta¬ 
re al sito della stessa. Sito che è poi la 
quarta ed ultima tappa di questo primo 


272 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 




































mediaLINK dell'anno. Al riguardo, pur 
potendo ovviamen te girovagare per il 
"centro del paese" twww.mtel.com> il 
consiglio di C&Vweb è quello di andare 
subito a far visita al "quartiere nuovo". 
Quello dove si parla del Web ed in parti¬ 
colare della tecnologia Java QuickWeb 
con la quale Intel si ripromette di offrire 
un più rapido download di eventi ed al¬ 
tre occorrenze. L'indirizzo specifico è: 
lwww.intel.com/quickweb/derno.html In 

tale luogo sarà possibile verificare subi- 

to le performance della tecnologia attra¬ 
verso l'esecuzione di una demo on-line. 

Un ultimo consiglio: nell'itinerario so¬ 
no inserite anche le tappe extra verso 
Paradigm Matrix (per vedere ed even¬ 
tualmente prelevare l'ultima release del 
codec MJPEG per VfW all'URL 
lwww.pmatnx.com> e verso Microsoft 

All'URL lwww.microsott.com/netshov\l 

è difatti disponibile il NetShow Player. 
Al riguardo ricordiamo che il NetShow 
Player, oltre a risultare indispensabile 
per la riproduzione degli streaming ASF 
prodotti da un media-server NetShow 
compatibile, è capace di installare a si¬ 
stema un'interessantissima lista di co¬ 
dec che ci torneranno utilissimi anche 
per le nostre produzioni personali. Cosi 
come abbiamo già avvisato sul numero 
precedente. NetShow Player è comun¬ 
que presente anche nel kit d'estensio¬ 
ne Internet Explorer 4.0. Chi possiede 
quest'ultimo in pratica ha già installato il 
NetShow Player (al limite senza saper¬ 
lo) o può comunque farlo in qualsiasi 
momento senza andare al download dal 
sito in questione. 

mediaLABS: 
prove tecniche di 
trasmissione 

La rubrica, partendo da una page d'in¬ 
troduzione, si divide nei laboratori di au¬ 
dio, video, ipertesti ed animazioni (inte¬ 
rattive e non). 

In questo primo numero del '98, pun¬ 
tando a riallineare i numeri precedenti di 
C&V (10 ed 11 della versione "web") il 
laboratorio multimediale di C&Vweb '98 
è in pratica il contenitore delle argo¬ 
mentazioni pratiche apparse sui numeri 
178 e 179 di MCmicrocomputer. 

Nello specifico sarà possibile verifica- 
re in linea le qualità dei clip realizzati 
con: 

- MP3 Compressor; convertitore wav- 
compatibile dal formato PCM al formato 
MP3. 

- Ulead GIF Animatori gif animate con 


Figura 7 - Ulead Cool 
30 II modulo di lavoro 
dell'applicativo di 30- 
rendering su componen¬ 
ti truetype. 


Figura 8 - Ulead Cool 
30 L'insieme dei pre¬ 
set d'animazione (30 o 
solo di resa luminosal 
messi a disposizione 
dell'utente e sempre 
attivi per rendere al 
massimo il WYSIWYG, 





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effetti tipo ADO. 

- Xara 3D; logo e titolazioni in 3D ren¬ 
dering animato sviluppate per mezzo 
dell’estrusione dei font truetype pre¬ 
senti nel sistema. A chi utilizza Xara 3D 
è sufficiente scrivere il testo che va re¬ 
so e ridimensionare l'immagine di base. 
Al resto ci pensa Xara 3D. 

- ProMotion; un desktop animation fa¬ 
cile da usare e sufficientemente dotato 
dal punto di vista dei controlli d'anima¬ 
zione. Una volta realizzata l'animazione 
che fa per noi, importandone la sequen¬ 
za (in formato FLI) all'interno di un siste¬ 
ma di editing video sarà anche possibile 
sonorizzarne la resa. 

A tale lista, presentata sul n.178 di 
MCmicrocomputer. vengono quindi ag¬ 
giunti gli esempi pratici relativi all'uso 
dei codec audio MP3 di Fraunhofer-Ge- 
sellschaft e del Microsoft MPEG 4 per il 
video ad alta velocità. Tali formati, tutti 
Actimovie-compatibili (ed utilizzabili a li¬ 
vello di Sound Recorder e dei sistemi di 


editing video VfW- 
compatibili) sono 
applicabili per mez¬ 
zo dei protocolli di 
compressione pre¬ 
senti a sistema su¬ 
bito dopo l'installa¬ 
zione della piat¬ 
taforma NetShow 
Player di Microsoft. 
La serie di clip ha 
già i suoi riscontri 
teorici nell'articolo 
apparso sul n.179 
di MCmicrocompu¬ 
ter. 

Nei prossimi nu¬ 
meri, oltre a nuove 
codifiche audio 
MP3 (d'ascoltarsi 
come una specie di 
juke-box in linea) i LABS potranno riser¬ 
varsi lo spazio per testare nuovi codec 
in arrivo sul mercato. Al riguardo, le tec¬ 
nologie che c'incuriosiscono molto, so¬ 
no quella audio di SoundVQ, messa a 
punto da Yamaha per lo streaming sul 
Web di file a qualità di livello CDaudio; e 
quella video di Web Theatre di VXetre- 
me, da poco acquisita da Microsoft per 
il completamento della piattaforma Net¬ 
Show. 

mediaWARE: 
il posto del software 

Ricco, ricchissimo il primo numero di 
questa rubrica versione '98 
Del lungo elenco di download, oltre ai 
già citati Xara 3D, Ulead GIF Animator, 
ProMotion, MP3 Compressor e Net¬ 
Show Player, fanno parte le novità sha¬ 
reware rappresentate dall'Ulead Cool 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


273 













































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intel. 


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Figura 9 - Intel II sito 
dedicato alla novità rap¬ 
presentala dalla tecno¬ 
logia Quick Weo che. 
tramite dava, accelera il 
caricamento di page ed 
eventi rispetto al tradi¬ 
zionale metodo di inter¬ 
pretazione 



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Figura 10 - Ban¬ 
ner’Show Tramite il 
Wizard JavaScript 
Iselezionabile è an¬ 
che quello, piu sofi¬ 
sticato. in Javaì pro¬ 
cediamo alla realizza¬ 
zione di un banner A 
centro schermo ap¬ 
pare il modulo del 
Wizard attraverso il 
quale potremo inseri¬ 
re parametri e riferi¬ 
menti testuali, non¬ 
ché le path delle im¬ 
magini da utilizzare 


eh ai 



3D, il Banner’Show e lo GIF Shaker, 
Questi, prima di meritarsi il download, 
necessitano ovviamente di una piccola 
presentazione. 

Il primo dei tre, l'Ulead Cool 3D, ci 
sembra sicuramente il più interessante, 
sia per ambito applicativo (la realizzazio¬ 
ne di logo e titoli) che per caratteristi¬ 
che peculiari. In pratica è il rivale diretto 
dello Xara 3D rispetto al quale fornisce 
più caratteristiche applicative (zoom 
In/Out, increase/decrease space charac- 
ter, ecc.) ed una ricchezza di materiali e 
texture, imposizione, tipo e posiziona¬ 
mento di luci, decisamente superiori. 

Il piano di lavoro dell'applicativo è or¬ 
ganizzato in maniera estremamente ra¬ 
zionale e ciò aiuta non poco ad abbre¬ 
viare ulteriormente i tempi, di apprendi¬ 
mento prima e di realizzazione poi. 

L'uso di Cool 3D è praticamente im¬ 
mediato. Una volta lanciato il solito co¬ 
mando New dal menu File, per default 


si visualizza sullo schermo la finestra di 
lavoro sulla quale appare il logo 'Cool 
3D" Tale logo sarà sostituibile rapida¬ 
mente digitando il testo che si vuole 
renderizzare all’interno del campo di te¬ 
sto presente nella prima fila di controlli 
della barra di comando. Digitato il testo 
da inserire e quindi assegnato il tipo di 
font che si vuole assegnare al testo, 
Cool 3D comincia la fase di ricalcolo del 
rendering. In seguito sarà continua- 
mente possibile reintervenire modifi¬ 
cando sia il testo che il font e la gran¬ 
dezza del titolo o del logo in via di rea¬ 
lizzazione. Altra possibilità, realizzabile 
per mezzo di un controllo WYSIWYG 
molto semplice è quella per la scelta o 
il cambio del materiale da utilizzare per 
il rendering. A scorrere nella parte bas¬ 
sa dello schermo difatti sono listati i 
thumb relativi all'insieme delle texture 
disponibili. Per provarle sulla nostra 
scritta è sufficiente dare un doppio 


click sopra ad una thumb e concedere 
a Cool 3D il tempo di rendere l'effetto. 
Oltre che alle texture, sempre in que¬ 
sta parte di schermo, è possibile far ri¬ 
corso all'eventuale effetto d'animazio¬ 
ne che si vuole imporre al nostro logo. 
Cliccando dapprima sulla path attiva 
presente sulla sinistra sulla voce Ani- 
mation, al posto delle Texture si visua¬ 
lizzano i loop delle animazioni applicabili 
come percorso 3D equivalente al testo 
m lavorazione. Anche qui, un doppio 
click sulla thumb che più ci piace ed ec¬ 
co Cool 3D procedere al ricalcolo della 
path tridimensionale. A questo punto, 
se la texture e l'animazione assegnate 
ci piacciono, il nostro logo o il titolo da 
rendere è pronto per essere esportato. 
Operazione questa che è consentita sia 
verso il supporto dei piu comuni file 
grafici (bmp. gif. tag, ipg) che dei for¬ 
mati dinamici come l'Avi e l'Animated- 
GIF 

Il Banner'Show a sua volta permet¬ 
te di creare delle presentazioni sotto 
forma di slideshow composti sia d'im¬ 
magini che di parti testuali. Ogni imma¬ 
gine o parte testuale può essere tem- 
porizzata e quindi resa interattivamente 
in modo da poter gestire ciascuna il link 
con uno specifico URL. 

Fare dei banner è ormai un po’ una 
moda, ma una moda molto pratica. Di¬ 
fatti. nel banner è possibile concentrare 
i riferimenti ed i link che altrimenti an¬ 
drebbero a riempire lunghe pagine da 
scrollare, stancando il visitatore ed ap¬ 
pesantendo le fasi di caricamento delle 
pagine stesse con immagini su immagi¬ 
ni da portare in schermo. Al contrario, 
concentrando tutto in un banner si ri¬ 
sparmia spazio, tempo di programma¬ 
zione e di caricamento. In più si rende 
più dinamica l'estetica della page che lo 
contiene. 

Banner'Show può funzionare sia svi¬ 
luppando codice JavaScript che applet 
Java. 

Utilizzando codice JavaScript si andrà 
incontro ad alcune limitazioni come l'in¬ 
dispensabile presenza di immagini GIF 
o JPEG (banner a solo testo non sono 
supportati dalle opzioni in JavaScript di 
Banner'Show). Di più, sotto Explorer 
non si verificherà nessuna resa dinami¬ 
ca per via dell'implementazione parziale 
che Microsoft ha fatto del linguaggio 
(Navigator invece è in grado di sfruttare 
tutte le peculiarità del Banner’Show in 
JavaScript). 

Utilizzando applet Java al contrario 
non ci sarà alcuna limitazione alle po¬ 
tenzialità applicative del Banner'Show. 
Potenzialità che sono davvero interes¬ 
santi e che, con un rapido tempo di ap- 


274 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 




















































prendimento delle modalità operative, 
ci permettono di realizzare velocemente 
e facilmente bellissimi banner. 

Con GIF Shaker infine ci portiamo, 
come già accennato in precedenza, a 
verificare un potenziale concorrente 
del bellissimo Ulead GIF Animator. Tra 
le caratteristiche più tradizionali di un 
applicativo per la generazione di GIF 
animate, in GIF Shaker, oltre all'utilizzo 
di una sheet di lavoro sul tipo di Pre¬ 
miere, spiccano le qualità di acquisizio¬ 
ne diretta delle immagini. Tale funzio¬ 
ne è originalissima in un applicativo del 
genere e lo accosta più che mai ai si¬ 
stemi di editing. Con GIF Shaker, oltre 
che il montaggio (da immagini statiche 
di vario formato o per conversione da 
file AVI) è possibile procedere con l'ac¬ 
quisizione diretta delle immagini sia at¬ 
traverso l'opzione Acquire Single Ima- 
ge (quella tipicamente Twain compati¬ 
bile degli scanner) che per mezzo di un 
modulo di acquisizione da fonte video. 
In questa seconda evenienza GIF 
Shaker utilizza il driver e la scheda di 
acquisizione attestati nel sistema ospi¬ 
te né più né meno di un modulo di cat¬ 
tura come VidCap32 oppure Adobe- 
Cap. 

Altre caratteristiche più di montaggio 
sono poi la possibilità di operare al 
crop delle immagini (il taglio delle linee 
più periferiche delle immagini ottenute 
per acquisizione ed eventualmente af¬ 
fette da disturbi), la rotazione dei tra¬ 
me e la possibilità di sovrimprimere 
del testo su un frame come su di una 
specifica serie di frame in lavorazione. 

Questi i tre nuovi applicativi che an¬ 
diamo a mettere su C&Vweb '98. Oltre 
a ciò, riteniamo interessante inserire 
anche un zippato contenente una serie 
dì plug-in filter da utilizzarsi con il no¬ 
stro programma d'image-processor e. 
in relazione a questo, la disponibilità al 
download della libreria Msvcrt10.dll 
(un file.zip da 50 Kbyte) con la quale 
PaintShop Pro e in genere la maggior 
parte degli altri image-processor, di¬ 
ventano abili ad intercettare i plug-in 
standard 8bf Photoshop compatibili. 

Insomma mediaWARE è davvero ric¬ 
ca, ricchissima su questo primo nume¬ 
ro di C&Vweb '98. 


mediaGAME 

E finalmente eccoci arrivati all'ultima 
rubrica. Una novità caldamente consi¬ 
gliata e desiderata da parte dei visitato¬ 
ri. Tale rubrica difatti nasce per propor¬ 
re, numero dopo numero, vari momenti 
di svago. Sfruttando l'idea e con la scu- 



Figura V - GIF Shaker. 
Veramente notevole 
questo ennesimo ge¬ 
neratore di GIF anima¬ 
te. Tra le caratteristi¬ 
che di spicco ci sono 
l'uso di una lime line, 
30 effetti di transizione 
e quindi la conversione 
di file AVI in GIF e, no¬ 
vità assoluta, l'opzione 
per la cattura diretta- 
mente da scheda video 
oppure tramite scanner 
Twain-compatibile. 



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Figura 12 - Una favola 
per la rete Ecco la nuo¬ 
va veste grafica impo¬ 
sta alla favola A cam¬ 
biare sono anche alcu¬ 
ne situazioni di gioco. I 
moduli di aritmetica ora 
sono diventati delle pa¬ 
gine di penitenza alle 
quali si accede nel mo¬ 
mento in cui si sbaglia 
la risposta finale di de¬ 
terminati giochi. 


sa di verificare alcune soluzioni interat¬ 
tive, proveremo a tirar fuori delle (bre¬ 
vi !) adventure ipermedialì (attraverso 
l'uso di mappe, gif animate e codice ja- 
vascript), rebus, cruciverba e decodifi¬ 
cazione di scritti cifrati ed altre (bislac¬ 
che!) idee. Come ad esempio quella 
dei "fonoverbi". Chiaramente ciò non 
potrà avvenire su tutti i numeri né con 
tale intensità. Più semplicemente, me¬ 
se dopo mese, mediaGAME potrà ospi¬ 
tare le situazioni interattive di una o di 
un'altra produzione. 

La scusa di sperimentare il Web dina¬ 
mico e probabilmente il fascino di gio¬ 
care navigando sulla rete sembra l'am¬ 
bito più apprezzato dalla maggioranza 
dei visitatori delle precedenti versioni di 
C&Vweb. Visitatori che molto si sono 
lagnati della mancata messa in linea 
della "favola per la rete". Rientrando 
nell'ottica deH'ammodernamento del si¬ 
to, anche la favola ha subito il suo ritar¬ 


do di pubblicazione. Ora però è final¬ 
mente in linea e, com'è possibile verifi¬ 
care, sia dal vero che attraverso le figu¬ 
re che corredano questo articolo, la fa¬ 
vola risulta a sua volta rinnovata sia nel¬ 
la veste grafica che in varie scritture di 
codice. 

Nella sua versione riveduta e corretta 
la favola si porta ora in schermo sfrut¬ 
tando in maniera più razionale gli spazi 
a disposizione ed estendendosi sull’in¬ 
tera page a disposizione. 

Sempre suddivisa in due frame oriz¬ 
zontali, mentre quello superiore dedica¬ 
to al controllo dei punti e dei tentativi è 
rimasto praticamente invariato, quello 
inferiore è stato reimpostato in modo 
che si crei una divisione verticale (resa 
solo cromaticamente). Ricavata tale 
suddivisione, sulla colonna di sinistra 
ora appaiono tutte le informazioni ine¬ 
renti il gioco, come il titolo e le regole. 
In più, sempre su questa colonna, verrà 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


275 

































































MediaStiL, 


Figura 13 - PaintShop 
Pro. Una delle cinque 
sene di elfetti digitali 
che fanno parte del 
pacchetto, zippato e li¬ 
beramente scancabile 
dalla page di me- 
diaWARE Insieme 
consigliamo ai visitatori 
interessati di fare il 
download anche della 
libreria MsvcrtlO dii, 
con la quale PSP risol¬ 
ve i problemi di com¬ 
patibilità con i moduli 
plug-in esterni 


visualizzata la scena video attinente al 
testo descrittivo e l'embedding del Me¬ 
dia Player per la riproduzione dell'audio- 
scena eventualmente disponibile. Sul¬ 
l'ampia zona più a destra ecco infine lo 
spazio dedicato alla visualizzazione del 
testo relativo alle scene e i punti attivi 
del gioco. 

I punti attivi sono semplici campi di 
testo controllati via JavaScript e costi¬ 
tuiscono la struttura principale di ogni 
singolo gioco. Il giocatore, a seconda 
del gioco che è in linea, vi dovrà correg¬ 
gere le parole che troverà scritte 
(sgrammaticate oppure anagrammate 
che siano) oppure digitarci quelle man¬ 
canti. 

Un'altra impaginazione ancora è stata 
poi messa a punto per il gioco della 
■frase misteriosa" dove, dopo un'intro¬ 
duzione che fa il quadro della scena in 
atto, si dovrà decifrare cosa viene detto 
nel file audio (manipolato in velocità e 
riproducibile via truespeech) eseguibile 
dal Media Player inserito in embedding. 
Decifrata la frase (si può far rieseguire 
la frase tutte le volte che si vuole) final¬ 
mente se ne digiterà il testo corretto 
nell'apposito campo. Se la risposta è 
giusta si passerà alla scena successiva; 
se la risposta è invece sbagliata verre¬ 
mo portati in una pagina di penitenza 
dove c'è da svolgere un vero e proprio 
esercizio di aritmetica. 

Insomma, reimpostata in tal modo la 
favola sembra dare un po’ più di briosità 
al gioco e garantire maggiori momenti 
di "relax" (con la lettura della scena, la 
visione della GIF animata della scena 
del film oppure l'audioscena relativa). 

Per ogni ulteriore giudizio l'appunta¬ 
mento è ovviamente in linea su 
C&Vweb '98 


C&Vweb '98: 
la struttura multimediale 

Come sicuramente si ricorderanno i 
lettori più assidui, C&Vweb ha comin¬ 
ciato a muoversi multimedialmente 
sulla rete per mezzo dello streaming 
audio in wav-truespeech. Le nostre pa¬ 
ge in quell'epoca (sembra un secolo, 
benché stiamo parlando di neanche un 
anno fa!) erano tra le poche a contem¬ 
plare l'uso dell'audio. 

Il truespeech, rapido al download e 
soprattutto alla riproduzione, si presen¬ 
tava subito come la più ghiotta delle 
soluzioni. Utilizzandolo difatti non c'era 
neanche bisogno di obbligare l'uso del 
server, tutto era gratuito ed ogni singo¬ 
lo utente di Windows 95 (al limite an¬ 
che a sua insaputa) già possedeva il 
codec necessario per ascoltare, qual¬ 
siasi fosse il proprio browser, l'audio 
presente sulle pagine di C&Vweb. 

Nell'edizione del '98, senza abbando¬ 
nare il truespeech, la maggior parte dei 
clip audio di C&Vweb assumeranno la 
qualità del formato mp3. Attraverso 
questo, il nostro audio potrà così au¬ 
mentare di qualità e portarsi pratica- 
mente a! livello delle riproduzioni in lo¬ 
cale. Anzi, migliore. Si pensi difatti che 
il formato MP3 (assunto da vari siti per 
la riproduzione Online di CDaudio) trat¬ 
ta le componenti sonore al meglio dei 
44,1 kHz per 16 bit in stereo, mentre il 
tradizionale wav utilizzato nei prodotti 
ipermediali viaggia sui soliti 22,05 kHz 
monofonici. Per mandarlo più forte del 
tradizionale wav basterà aumentare il 
bit-rate e la conseguente diminuzione 
del fattore di compressione produrrà il 
miracolo. 


Per ascoltare (ma anche per produr¬ 
re) audio in mp3, ogni singolo utente 
dovrà necessariamente dotarsi del co¬ 
dec relativo II migliore in assoluto, 
quello che C&Vweb utilizza e che al¬ 
trettanto vi consiglia di fare, è quello 
sviluppato dalla Fraunhofer-Gesell- 
schaft e non a caso viene implementa¬ 
to in NetShow per II trattamento di sor¬ 
genti sonore a livello CDaudio. Per 
avere il F&G MPEG-Layer III è suffi¬ 
ciente scaricare il NetShow Player. 
Questo, oltre al codec in questione, 
andrà ad installare a sistema altri co¬ 
dec ancora, tra i quali spicca quello per 
il video ad alta velocità MPEG-4 svilup¬ 
pato e sostenuto dalla stessa Micro¬ 
soft. 

Con tale codec, passando quindi dai 
suoni ai filmati, proveremo le nostre 
prime sperimentazioni di video onlìne 
nel corso del '98. Sperimentazioni che, 
riallacciandole ai laboratori dei primi 
numeri di C&Vweb (realizzati per mez¬ 
zo del ClearVideo prima e di MPEG 
poi) proveremo a far infine ricongiun¬ 
gere all'utilizzo della piattaforma Net¬ 
Show. Questa come standard per la 
produzione e la riproduzione remota 

Nel mezzo proveremo tutte le solu¬ 
zioni intermedie utilizzando le codifiche 
in MPEG-4 (inizialmente in .Avi, per ar¬ 
rivare infine all'.Asf del NetShow). Tali 
codifiche le effettueremo nei soliti am¬ 
bienti di editing VfW-compatibili, come 
Premiere, VidEdit, Lumiere ed altri. Le 
decodifiche a loro volta verranno speri¬ 
mentate via ActiveMovie. Al riguardo è 
proprio il caso di dire "... staremo a ve¬ 
dere!’. 

In questo primo numero di C&Vweb 
98, allineando alcuni clip di prova, è già 
possibile procedere con le prime verifi¬ 
che. Ad experimentum difatti, nel me- 
diaLABS dedicato al video appare la li¬ 
sta (in embedding) di cinque, differenti 
file .Avi(mpg4) trattati con bit-rate di- 
versificato; 256 Kbit/sec (32 Kbyte), 
128 Kbit/sec (16 Kbyte), 64 Kbit/sec (8 
Kbyte), 32 Kbit/sec (4 Kbyte) e 16 
Kbit/sec (2 Kbyte). E' evidente che la 
qualità offerta dalle prime tre codifiche 
sarà sicuramente superiore a quella 
degli ultimi due. Altrettanto sicuramen¬ 
te però, mentre con le due codifiche 
da 32 e 16 Kbit/sec dovremmo aver 
pochi problemi in sede di streaming, 
per quanto riguarderà le altre codifiche 
sarà ben difficile farle passare, rapida¬ 
mente e fluidamente, per il doppino 
commutato. 


WS 


276 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 














di perdervi 


tutta 


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152 ' 


Speciale VGA 3D: alcune proposte 


A distanza di più di un anno (era l'ottobre 96), torniamo a parlare di VGA, non 
strettamente in ambito computer e video, ma nella più precisa accezione, 
ossia come device grafico di visualizzazione. Molta acqua è così passata 
"sotto i ponti" della grafica. Dai primi timidi esempi tecnologici in 3D siamo 
ormai arrivati ad una estrema maturazione del "prodotto 3D". Nuovi chip, 
sempre più potenti, e nuove architetture hardware, altrettanto esuberanti, la 
fanno ormai da padrone. In esame, quindi, quattro attuali produzioni (tre di 
comune utilizzo ed una estremamente sofisticata), che ci sembra offrano un 


reale panorama delle attuali 
tendenze. 


(parte prima) 


di Massimo Novelli 


Il 3D al risparmio 

Chi si trova oggi ad acquistare, per 
rinnovo della stessa oppure per la prima 
volta, una scheda grafica, oppure un in¬ 
tero PC di nuova produzione, potrà cer¬ 
tamente trovare una soluzione combi¬ 
nata VGA 2D/3D allo stesso prezzo di 
una ottima VGA 20 di qualche tempo 
fa. Dire che le funzioni 3D siano quindi 
state aggiunte gratis non rende bene il 
concetto che vorremmo spiegare: la ve¬ 
ra grafica 3D, come comunemente vie¬ 
ne interpretata, spesso ha ben poco a 
che fare con la sola integrazione di fun¬ 
zioni specifiche, anche se hardware, 
nell'ambito della tridimensionalità. Fer¬ 
mo restando il carattere commerciale di 
una simile offerta, che quantomeno ha 
di fatto rivitalizzato un mercato presso¬ 
ché stagnante da diverso tempo (per fa¬ 
re un esempio, solo 3 anni fa vi erano 
non più di 6 produttori di chip grafici di 
alto livello), le nuove tecnologie messe 
a punto soprattutto nel trattamento del¬ 
la "rasterizzazione" delle immagini, nella 
scrittura hardware di potenti funzioni 



3D. nel rendering delle stesse, nella 
estrema velocità di refresh in video, 
hanno fatto nascere tutta una categoria 
di prodotti che godono di notevoli possi¬ 
bilità. e per una gamma di costi estre¬ 
mamente varia. Sono cosi sorte linee 
specifiche, e conseguenti produttori, 
che alimentano a tamburo battente gli 
OEM di rango, cosi come chip proprie¬ 
tari che diversi altri, invece, gelosamen¬ 
te custodiscono. 

Parlare di 3D, anche e soprattutto nel- 
l'evidenziarne la bontà delle implemen¬ 
tazioni nei chip grafici scelti, sarà l'o¬ 
biettivo di questo mese, mettendo a 
confronto 4 produzioni, per una infinità 


di cose quasi simili ma comunque diver¬ 
se, dotate di 4 specifici hardware 3D 
Saranno in concorrenza, quindi, una 
add-in 30 dedicata (da utilizzare in con¬ 
giunzione ad una esistente VGA), due 
VGA 2D/3D di ultima generazione, una 
produzione da vera workstation grafica 
(estensivamente "fuori catalogo" e fuori 
confronto, per cosi dire), I loro nomi so¬ 
no Matrox m3D, ATI Xpert XL, Diamond 
Viper V330 ed Elsa GLoria L/MX, e più 
precisamente andremo a vedere carat¬ 
teristiche e funzioni dei chip (in ordine) 
NEC PowerVR PCX2, ATI 3D RAGE 
Pro, nVidia RIVA 128 e 3DLABS GLINT 
Delta 3D e MX. Buona lettura. 






278 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 








Matrox m3D 


Produttore: 


In evidenza l'ottima fat¬ 
tura della Matrox m3D; 
sì riconosce il potente 
NEC PowerVR PCX2 





Matrox Graphics Ine 
Canada 

Distributore: 

3G Electronics srl 
Tel. 02-5521.2483 
http://www.malrox.cotn/mga/Ha l ij 
mip //vv ww niatiòx eohVni<iii/3dgami ' n( i 


Prezzo UVA inclusa): 


Lire 249.000 


Matrox m3D 
(NEC PowerVR PCX2) 

La nuova produzione Matrox, al di là 
delle consolidate Mystique 220 e Mil¬ 
lennium II, è una scheda add-in su bus 
PCI, oppure AGP, dedicata all'accelera¬ 
zione 3D di videogiochi, con una estre¬ 
ma definizione di immagine (fino ai 
1024x768, se supportata dal gioco) e 
velocità di refresh video fino ad oltre 30 
immagini al secondo. Le caratteristiche 
principali della m3D sono nell'aggiunge- 
re effetti speciali (come MIP mapping, 
bilinear filtering, fogging, alpha blending 
più altre soluzioni esclusive per il tratta¬ 
mento del realismo delle luci e delle 
ombre) a quella che viene definita tec¬ 
nica 3D ad alta 
definizione, ov¬ 
vero la possibi¬ 
lità di giocare 
ad alta risolu¬ 
zione, quindi fi¬ 


L ‘installazione dei demo 
giocabili. nonché di Ul¬ 
timate Race, della Ma¬ 
trox m3D, passa per 
Questo requester molto 
coreografico. 


no a 1024x768 con 
produzioni che la 
supportano (ad 
esempio Quake, 

Hexen II, Tomb 
Raider, Terracide, 
ecc.). E' una produ¬ 
zione quindi che ac¬ 
celera esclusiva- 
mente i giochi 3D, 
verrà inserita in uno 
slot PCI ed oltre a 
conversare con le 
consorelle Matrox 
(Mystique e Millen¬ 
nium) potrà dare il 
suo contributo an¬ 
che con una diver¬ 
sa SVGA (con al¬ 
meno 2 MB di memoria e driver Direct¬ 
Draw), mentre sul lato PC ospite sarà 
necessaria almeno una macchina Pen¬ 
tium 133. 

Dotata di 4 MB di SDRAM avrà po¬ 
tenti funzioni di texture mapping con 
correzioni prospettiche (le texture mu¬ 
tano prospettiva insieme agli oggetti), 
bilinear filtering (contorni sfumati delle 
texture per un fedele realismo), mip 
mapping (nell'eliminare gli effetti a bloc¬ 
chi nelle immagini, quando viste a di¬ 
stanze differenti), fogging (nel creare 
realistici effetti su oggetti come nuvole 
e fumo), alpha blending/trasparenza 
(permettendo a due oggetti, uno di 
fronte all'altro, vari livelli di trasparenza), 
Z-buffer a 32 bit, shading Gouraud, tri¬ 
plo buffering e tecniche di 'reai sha- 


dow" ed il pieno supporto Direct3D. 

La dotazione software poi è di alto li¬ 
vello, potendo contare su due giochi 
completi (Ultim@te Race e MDK:Mis- 
sion Laguna Beach), nonché 20 demo 
perfettamente giocabili, tra i più getto¬ 
nati (da G-Police a Tomb Raider, Terra¬ 
cide, Moto Racer GP, Cyberswine, NHL 
Powerplay '98 ed altri) così come i dri¬ 
ver a corredo (DirectX 5.0 e glQuake). 
Ne viene garantita la compatibilità con 
almeno l'80% dei giochi D3D in circola¬ 
zione (sìa nativi mediante API SGL, sia 
in glQuake) ed almeno 50 sono i giochi 
in catalogo perfettamente funzionanti, 
mentre una ot¬ 
tantina sono in 
cantiere (per tut¬ 
te le informazio- 


Le proprietà dì schermo 
della Matrox m3D; delle 
semplici informazioni. 


Matrox m3D Installation 


ma* * 


*oc 

•OJflOlt 


.. . 


II1HTRDX m 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


279 










































ni del caso consultare il sito Game Club 
del web Matrox). 

Per parlare del chip scelto dalla Ma¬ 
trox, il NEC PowerVR PCX2 è una este¬ 
sa evoluzione dell'originale PowerVR di 
qualche tempo fa. Anch'esso scelto dal¬ 
la Sega per le sue Playstation, ha la ca¬ 
ratteristica di dialogare via PCI bus con 
la VGA presente (a differenza di altre so¬ 
luzioni, come il 3DFX Voodoo), userà la 
sua memoria esclusivamente per lo Sto¬ 
rage delle texture, ed al di là della sua 
potenza sembra essere dipendente an¬ 
che dalla velocità della macchina ospite, 
ossia molto "CPU-dependent". Una ra¬ 
gione in più per evidenziare che un Pen¬ 
tium 133 è veramente il minimo per go¬ 
dere delle sue ottime performance. 

Il prezzo poi è un felice connubio tra 
costo/prestazioni, laddove soluzioni inte¬ 
grate spesso non offrono lo stesso reali¬ 
smo 3D in essere della Matrox m3D. 

ATI Xpert XL 
(3D RAGE Pro) 

Dall'altrettanto canadese ATI, come 
Matrox, è da poco in commercio una 
nuova linea di prodotti, tutti molto ag¬ 
giornati, basati su chip proprietari della 
stessa, nella gamma 3D RAGE II, RAGE 
Pro e RAGE ll-DVD. Nel catalogo ATI 
spiccano, in ordine di caratteristiche, le 
SVGA 3D Charger, Xpert XL, 
Xpert@Work e Xpert@Play, tutte estre¬ 
mamente dotate in velocità e capacità. 
Quella in esame è la Xpert XL, SVGA 
2D/3D di fascia media, dotata del 3D 
RAGE Pro e di 4 MB di SGRAM, in stan¬ 
dard PCI. Evoluzione del famoso 3D RA¬ 
GE di qualche anno fa, e che in sintesi 
ha fatto la fortuna commerciale di ATI, la 
nuova versione del chip è un accelerato- 
re grafico a 64 bit, con pieno supporto 
del 3D e del motion video. 

Nella confezione OEM che ci è perve¬ 



nuta è presente lo stretto necessario, 
sotto forma di driver (per tutti i sistemi 
operativi PC), applicativi di settaggio 
scheda ed un lettore video software 
molto coreografico ed efficace. La sua 
installazione poi è quanto mai semplice 
cosi come il conseguente set-up 
software, per di più multilingue. 

Per parlare delle caratteristiche del 3D 
RAGE Pro, esso infatti è dotato di fun¬ 
zioni estese di accelerazione 2D, come 
le classiche Bitblt, Line Draw, 
Polygon/Rectangle Fili, Bit Masking, 
Panning Scrolling ed altro ancora, men¬ 
tre sul lato 3D la sua capacità si eviden¬ 
zia nel "motore" integrato da 1 milione di 
triangoli/sec, dote necessaria a ridurre di 
molto le richieste di cicli CPU e larghez¬ 
za di banda del bus, oltre a velocizzare le 
performance delle primitive 3D, nei 4 
KB di RAMcache texture a bordo, nel 
completo supporto delle primitive 3D 
classiche. Integrato allo stesso vi sarà 
un RamDAC con 
correzione della 
gamma a ben 230 
MHz ed utilizzerà 
memoria SGRAM 
fino a 100 MHz di 
clock, consenten¬ 
do quindi larghezze 
di banda fino a 800 


MB/sec, oltre al supporto AGP nativo, a 
66 e 133 MHz. 

Nelle feature 3D strettamente dette, 
avremo capacità di full screen o doppio 
buffermg per animazioni estremamente 
fluide, Z-buffering a 16 bit nel rimuovere 
le superfici nascoste, anti-aliasing a vari 
livelli, Gouraud e specular shaded poly- 
gon, mip mapping texturing a correzione 
prospettica con supporto del chroma- 
key, filtering bi- e tri-lineare, alpha blen- 
ding, fogging, spotlight, texture 
morphing ed altro ancora, mentre, 
estendendo le funzioni 3D a vari livelli, 
sarà comprensiva anche di supporto 
dithering a 16 bpp, rendendo una qualità 
vicina ai 24 bpp colore utilizzando me¬ 
moria e capacità di compressione delle 
texture fino a 8:1 usando tecniche di 
"vector quantization", 

In ambito motion video, invece, tra 
l'altro sarà in grado di offrire "video sca- 
ling" e color space conversion YUV/RGB 


di All 


p . <■«*. a— 


£SE3 




■=J 


fi 


GB 


E5 


Driver video 


ATI Player Filmali MPEG Manuale In linea 





II semplice requester 
di installazione driver 
e componenti della 
ATI Xpert XL 


Altrettanto di buona 
fattura la ATI Xpert XL, 
con al centro il 3D RA¬ 
GE Pro in bella vista. 


IATI Xpert XL 


Produttore: 

ATI Technology Ine 
USA 

ptlpy/www.atnech.conl 

Distributori: 

SBF-Tel. 02-2828252 
Task-Tel. 055-4274300 

Prezzo (IVA inclusali 


Lire 299.000 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 













































tanUtata Vitti fifa 




a full screen per playback video, bus 
mastering bi-direzionale per conversione 
formati MPEG-2 e videoconferenza, pie¬ 
no supporto di grafica e video keying 
per efficaci funzioni di overlay, filtraggi 
orizzontali/verticali ed enhanced line buf¬ 
fer nell'assistere alla decodifica di mate¬ 
riale MPEG-2. 

Per concludere, ed anche se abbiamo 
parlato più dei componenti che dell'in¬ 
sieme. la ATI Xpert XL ci ha senza dub¬ 
bio favorevolmente impressionato. Le 
sue doti sono molto interessanti, le sue 
performance in ambito giochi ed applica¬ 
tivi consueti sono di livello, il suo prezzo 
è tutto sommato adeguato all'offerta. 
Da provare. 

Diamond Viper V330 
(nVidia RIVA 128) 

Il noto produttore Diamond Multime¬ 
dia ha rivisitato in modo esteso la propria 
gamma di acceleratori, ed una delle 
schede a catalogo più interessanti è pro¬ 
prio questa Viper V330, ultima generazio¬ 
ne dei suoi acceleratori 2D/3D di fascia 
media basata sull'altrettanto nuovissimo 
chip nVidia RIVA 128. Dotata di architet¬ 
tura a 128 bit, quindi, le sue performan¬ 
ce sono di tutto rilievo e la scheda, con a 

Diamond Viper V330 


Produttore: 

Diamond Multimedia Ine 
USA 

httPV/www.Oiamondmm coni 

Distributori: 

AZ Informatica - Tel 0583-370367 
Centro HL - numero verde 167-013037 
Modo -Tel 0522-504111 
Naos-Tel 059-214454 
Winner-Tel 0425-8466 

Prezzo (IVA esclusa): 

Lire 355.000 


Altrettanto notevoli an¬ 
che le regolazioni scher¬ 
mo della Xpert ATI, con 
refresh e posizionamen¬ 
to. 


re è in grado 
quindi di offrire 
AGP-like textu- 
re Storage, 
alpha blending 
e anti-aliasing a 
più livelli, texture e mip mapping, corre¬ 
zioni prospettiche, trasparenza, Z-buffe- 
ring, fogging, Gouraud shading ed altro 
ancora. Sarà capace di risoluzioni fino a 
1600x1200 e fino a 32 bit colore, mentre 
il RamDAC integrato, a ben 230 MHz, of¬ 
frirà refresh rate video fino a 200 Hz. 

Rivaleggiando alla pari in 2D con un al¬ 
tro famoso contendente, l'MGA 2164W 
Matrox della Millennium II, offre presta¬ 
zioni estreme in ambienti DOS VGA/SV¬ 
GA (per chi abbia necessità di lavorare o 
giocare in tali ambiti) e a detta di molti 
sembra essere il più 'performante' acce¬ 
leratore Direcf3D in circolazione, soprat¬ 
tutto se in connubio ad una macchina 
ospite molto veloce (che è come dire 
che soffre delle stesse limitazioni del 
NEC PowerVR della Matrox m3D), po¬ 
tendo comunque offrire giochi a 
1024x768 


Egregia come sempre 
la Iattura delle Dia¬ 
mond, anche nella Vi¬ 
per V330: TnVidia RIVA 
128 si la notare. 


bordo 4 MB di SGRAM a 100 MHz offre 
una buona ed estesa capacità nella diffi¬ 
cile arte di rendere il 3D più realistico 
possibile. 

Anch'essa giunta in una confezione 
OEM, la scheda è di ottima fattura ed è 
dotata dello stretto necessario alla sua 
installazione (per ogni S.O. Windows e 
DOS), e con il classico applicativo player 
MPEG per la visione di sequenze video o 
videoCD. La sua installazione segue i 
consueti canoni, ed è estremamente 
semplice, a fronte anche della cura con 
cui è stato articolato il CD-ROM di Set¬ 
up, con scelte chiare ed esaurienti, men¬ 
tre l'esteso supporto multilingua ci con¬ 
sente almeno sei idiomi, tra cui l’italiano. 

Con una dotazione hardware di indub¬ 
bio interesse, la Viper 330 è una delle 
prime soluzioni ad impiegare un motore 
grafico 3D a 128 bit, quell'nVidia RIVA 
128, appunto, diretto discendente della 
prima produzione nVidia, che a suo tem¬ 
po non riscosse il successo a cui quanto¬ 
meno mirava. 

Nell'attuale versione, invece, equilibra 
una felice combinazione di alte prestazio¬ 
ni 2D ed una acce¬ 
lerazione 3D con 
vera "arcade qua- 
lity', oltre ad offrire 
performance di rilie¬ 
vo anche in ambito 
multimediale digitai 
video, nel playback 
full screen fino ai 30 
fps. 

Per tornare in se¬ 
no alle caratteristi¬ 
che 3D, il suo moto¬ 


ri completissimo am¬ 
bito Proprietà della 
ATI Xpert XL, con lo 
stato hardware e test 
diagnostici. 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 





























































































Cosi, mentre esso è senza dubbio più 
veloce, in Direct3D, di un altro famoso 
chip grafico "all 3D" come il 3DFX della 
Voodoo Graphics, almeno su macchine 
esuberanti, la sua performance su siste¬ 
mi datati è meno interessante. Tutto ciò 
perché l'utilizzo delle tecniche di trasfe¬ 
rimento dati proprie del RIVA 128, quel 
"AGP-like texture Storage" nella memo¬ 
ria di sistema, possono facilmente satu- 




M 



L'installazione della 
Diamond V/per V330. 
nelle sue componenti 
ed altro, si svolge tra¬ 
mite auesto completo 
requester 



Altrettanto completi i wizard dell'Incontro! Tool 
95 della Viper 330, in questo caso stiamo rego¬ 
lando il posizionamento dello schermo. 


12 

rra 


In evidenza le capacità 
DirectX/DirectDraw 
della Diamond Vi per: 
molte e di indubbia 
Qualità. 



•*=*1 


rare il flusso, richiedendo una larghezza 
di banda non comune per offrire il me¬ 
glio, Quindi motherboard non molto ag¬ 
giornate (per fare un esempio quelle 
dotate di chipset Intel 430FX) non sa¬ 
ranno in grado di mantenere il passo 
del RIVA 128, quando sarà chiamato in 
causa. 

Per concludere, la Diamond Viper 
V330 ci sembra un serio contendente 
ad una qualche vittoria, nella schiera de¬ 
gli acceleratori 3D di ultima generazio¬ 
ne. La sua implementazione dell'nVidia 
RIVA 128 è di buon livello, così come il 
suo prezzo. 

Elsa GLoria L/MX 
(3DLABS GLINT Delta 
e MX) 

Passiamo ora su un altro pianeta. Par¬ 
lare della Elsa GLoria L/MX è facile e dif¬ 
ficile allo stesso tempo. Basterà comun¬ 
que introdurre solo alcune voci per ren¬ 
dere l'idea delle sue performance e del 
suo più spiccato utilizzo: in estrema sin¬ 
tesi, scheda SVGA con dotazione chip 
3DLABS GLINT MX, acceleratore grafi¬ 


co professionale 2D/3D da 4 GByte/sec 
di "pixel fili", 33 Megapixel/sec in sha- 
ding Gouraud, 33 Megapixel/sec texture 
mip-mapping, ecc., co-processore 3D 
GLINT Delta, da 1 Mega polilinee/sec in 
shaded Gouraud, 2 Mega polilinee/sec 
in shaded fiat, ecc., S3 ViRGE lato VGA 
puro, 8 MB di VRAM più 16 MB di EDO- 
RAM single-cycle. 

Se una simile dotazione può sembrare 
oltremodo eccessiva, per fare il solo 
mestiere della SVGA, potremmo dire 
tranquillamente che una affermazione 
del genere avrebbe senso, ma se spo¬ 
stassimo l'ottica dell'utilizzo nelle vere 
lavorazioni 3D, sia in ambito CAD che da 
workstation grafica pura, tutto ciò è 
quantomeno necessario. Il fatto poi di 
associare una simile produzione ad una 
panoramica così "profana" e variegata ha 
un suo senso proprio per il discorso af¬ 
frontato all’inizio. Il 3D è di alto o medio 
livello solo nello stretto ambito dell'utiliz- 
zo strumentale delle tecniche (che siano 
consumer o professionali, dipende dalla 
dotazione). E la dotazione della GLoria 
L/MX è veramente di alto livello, ad ini¬ 
ziare dalla sua confezione, per passare al 
corredo software (nella fattispecie tutti i 
driver ottimizzati ad alte prestazioni negli 
standard 3D OpenGL, HEIDI e 


Direct3D), così come alle utility profes¬ 
sionali per AutoCAD, Autodesk Mecha- 
nical Desktop e MicroStation, nonché 
supporti dedicati per applicativi 3D high- 
end CAD e non come l-DEAS, Pro/Engi- 
neer, SolidWorks, LightWave 3D, 3D 
Studio MAX/VIZ, Softlmage, Lightscape, 
Logocad, CADDY++, ANVIL 5000 ed al¬ 
tri ancora. Come base, comunque, il suo 
normale utilizzo sarà in ambito Windows 
NT 3.51 o 4.0 (anche se viene comun- 


Elsa GLoria L/MX 


Produttore: 

Elsa AG 

Germania 

imipy/www eisa coni 


Distributore: 

Ziegler Informaiics srl 
Via Filadelfia 232/12 
10137 Torino 
Tel. 011-355009 


Prezzo (IVA esclusa 1 


Lire 3.093.000 


282 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 









































































txrnnrtczrfi'- V/frtM. 



La notevole com¬ 
plessità della Elsa 
G Lo ria L/MX è in 
evidenza, si rico¬ 
noscono il GLINT 
MX. I'S3 ViRGE 
ed il GLINT Delta, 
nascosto dal dissi¬ 
patore. 


que consegnata anche la classica serie 
di driver per Win95). 

La sua installazione segue i classici 
canoni, e dal CD-ROM a corredo possia¬ 
mo scegliere il sistema operativo in es¬ 
sere, cosi come le voci che ci interessa¬ 
no: il requester è molto chiaro ed esau¬ 
riente, Avremo quindi utility di gestione 
sotto Windows, come WINman per set- 
tare le varie risoluzioni, un sofisticato 
ambito di timing del monitor video, op¬ 
zioni Direct3D, ed il consueto software 
player MPEG, 

Mentre il supporto VGA puro è compi¬ 
to dell‘S3 ViRGE, di 


(ma nella GLoria si ferma a solo 
1920x1080), Z-buffering e doppio buffe- 
ring fino alla massima risoluzione, uso di 
'locai buffer interface" a 48 bit, per il 
massimo trasferimento di dati, permet¬ 
tendo quindi di usare simultaneamente 
funzioni di 'front e back buffering', cosi 
come le aggiunte funzioni 3D necessa¬ 
rie ad una scena in un solo ciclo. 

E mentre evidenziare le caratteristiche 
della coppia in puro ambito 3D sembre¬ 
rebbe superfluo (tutto quello appena vi¬ 
sto, con aggiunte e varianti, in rigoroso 
tempo reale), vorremmo considerare in¬ 


nostra conoscenza 
e che ormai non ha 
quasi più segreti, la 
coppia di processori 
grafici 3DLABS è 
una delle produzioni 
più estreme in am¬ 
bito grafica/proces¬ 
sione 3D, consen¬ 
tendo prestazioni 
eccezionali nello 
shading Gouraud, 
texture mapping ed 
anti-aliasing di eccel¬ 
so livello in tempo 
reale, cosi come 
una gestione video 
fino a 2048x2048 




L 'installazione della El¬ 
sa GLoria L/MX av¬ 
verrà in Questo repue- 
ster. con la scelta an¬ 
che di altri componenti 
e applicativi. 


Il dettaglio nei settaggi 

del "monitor timing" 

della Elsa GLoria. molto 
completi e complessi. 




DI Zh »» 


Eòa - - |5T~ 

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I» "* FiiT~ » 

Et »* fr5~ - 

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n *- p - wW 

P— l=r—- 

E? a, |<m) « 



In evidenza una 
splendida animazione 
OpenGL a corredo 
della Elsa GLoria; 
peccato non poterne 
godere la sua estre¬ 
ma fluidità 


vece l'obiettivo 'tar¬ 
get' a cui si rivolge 
una produzione si¬ 
mile. Al di là del 
prezzo, che già 
identifica l'utenza, 
è un chiaro esem¬ 
pio di come l'industria dell'Immagine, ad 
alto livello, si può dotare per ricreare il 
più fedelmente possibile una realtà rap¬ 
presentata, seppure in video. E non è da 
escludere che produzioni cinematografi¬ 
che ad effetto siano proprio passate da 
una GLoria L/MX. 


Conclusioni 

Parafrasando qualcuno, 'per conclude¬ 
re una premessa’: non avrete un esteso 
giudizio finale (o quantomeno non sulle 
prime tre SVGA, la quarta si esclude da 
sola). Merito delle indubbie capacità del¬ 
l'insieme, certo, e merito anche dei loro 
prezzi allineati. Ed allora i benchmark? 
Se misurare le prestazioni velocistiche è 
indice di bontà, allora basterà leggere 
bene numeri e percentuali per avere un 
indice quasi assoluto di riferimento. La 
scelta è presto fatta 

Ma attenzione, non tutto ciò è diretta¬ 
mente riconducibile a leggere solo ben¬ 
chmark, tabelle di cifre e colonne di per¬ 
centuali, per essere in grado di scegliere 
senza fallo una produzione piuttosto che 
un'altra. Diverse sono le casistiche e le 
tecniche di valutazione, cosi come vi so¬ 
no senza dubbio benchmark "benevoli" 
oppure "arcigni", oppure semplicemente 
"aggirati - nelle prestazioni, dai soliti pro¬ 
duttori furbi che consentono ai loro dri¬ 
ver di by-passare qualche serie di calcoli 
piuttosto ostici. Ma senza scatenare al¬ 
cuna polemica, vorremmo soltanto sot¬ 
tolineare il concetto di scelta oculata, 
frutto composito nella valutazione globa¬ 
le di una produzione: ottenere più infor¬ 
mazioni possibili e da più fonti, median¬ 
done la somma, poi si potranno leggere 
dati e tabelle. ^ 


MCmicrocomputer n, 180 - gennaio 1998 


283 






































































coordinamento di Andrea de Prisco 

Dispositivi di visualizzazione 
per la ricerca, per l'industria, per 
l'intrattenimento 


Scegliere non è mai facile 
quando il ventaglio delle 
offerte è molto vasto. 

In particolare, scegliere un 
sistema di visualizzazione 
per realtà virtuale è 
sicuramente una delle 
impresa più ardue. 


Seconda parte 

di Gaetano Di Stasio 


In quest'articolo verranno analizzati al¬ 
cuni parametri che possono orientare i 
meno informati e chiarire i limiti e le 
prestazioni delle periferiche virtuali sia 
immersive che non. Le considerazioni 
che seguono si basano su una recente 
indagine svolta presso le aziende d'oltre 
oceano, che producono dispositivi di vi¬ 
sualizzazione per realtà virtuale, in cui è 
emerso un dato particolarmente signifi¬ 
cativo. In Italia sono stati importati negli 
ultimi anni oltre 5 mila caschi ed occhia¬ 
li attivi, utilizzati per scopi professionali, 
per dimostrazioni o nella ludica; un nu¬ 
mero assolutamente non indifferente. 
Fra questi, gli occhiali discriminanti ad 
infrarosso sono quelli più utilizzati ed 
apprezzati in assoluto, soprattutto in 
campo professionale (in linea con quan¬ 
to accade nel resto del mondo), anche 
se in alcuni settori gli HMD (Head 
Mounted Display) e gli HUD (Head Up 
Display) sono ritenuti ancora strumenti 
indispensabili. Anzi, ultimamente le 


quotazioni di queste periferiche sono 
cresciute e continueranno a crescere in 
previsione della forte spinta innovativa a 
cui sono soggette. 

Il funzionamento degli occhiali a lenti 
ad LCD a tecnologia attiva di tipo multi- 
plexed è piuttosto semplice e spesso 
ne abbiamo scritto in queste pagine. Si 
basano sul principio di persistenza 
dell'immagine sulla retina, proiettando 
sul monitor del computer alternativa- 
mente due immagini: quella per l’occhio 
sinistro e quella per l'occhio destro. Cia¬ 
scuna lente ad LCD si oscura in modo 
sincronizzato col refreshing e con la vi¬ 
sualizzazione a monitor deH'immagine 
diretta all'altro occhio. Ciò assicura la vi¬ 
sione da parte di ciascun occhio della 
sola immagine ad esso destinata, of¬ 
frendo la percezione della profondità e 
la visione degli oggetti rappresentati co¬ 
me se venissero fuori dallo schermo, 
con la massima risoluzione consentita 
(quindi anche molto elevata), con la leg¬ 


gerezza e la buona 
indossabilità di oc¬ 
chiali che pesano 
solo poche decine 
di grammi. 

Questi elementi 
spiegano abba¬ 
stanza chiaramen¬ 
te i vantaggi del di¬ 
spositivo di visione 
stereoscopica ad infrarossi rispetto ai 
più ingombranti caschi, ma ne sancisco¬ 
no anche i limiti in termini di percezione 
del mondo virtuale e grado di immersio¬ 
ne. 


Come scegliere 

In alcuni settori applicativi i caschi vir¬ 
tuali sono considerati ancora indispen¬ 
sabili. Pensiamo ad esempio al settore 
ludico, in cui il contatto fisico con la pe¬ 
riferica è un elemento esaltante perché 



Nei simulatori è fon¬ 
damentale un grado di 
realismo piuttosto 
spinto, che si concre¬ 
tizza con una spiccata 
attenzione al rende¬ 
ring, all'audio ed al 
feedback sensoriale 
nell'interazione 


284 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 







di distacco col mondo che ci circonda. 
Pensiamo alle dimostrazioni sviluppate 
in ambito professionale o ai simulatori, 
in cui la rappresentazione tridimensio¬ 
nale delle scene e la possibilità di viag¬ 
giarci dentro sono elementi importanti 
perché assicurano grande realismo. 

Supponiamo allora di dover acquista¬ 
re un sistema di visualizzazione immer- 
sivo per giocarci con amici e parenti, 
per una stazione da gioco che andrà col¬ 
locata in un centro di divertimento, per 
fare delle dimostrazione professionali, 
per dare strumenti di indagine in realtà 
aumentata ad un chirurgo in seduta la- 
paroscopica. Tutti casi molto diversi che 
devono essere analizzati attentamente 
prima di giungere ad una conclusione 

Il primo passo fondamentale è defini¬ 
re il contesto in cui verrà ad operare la 
periferica, per chiarire sia aspetti funzio¬ 
nali sia strutturali. 

La domanda a cui deve essere data ri¬ 
sposta potrebbe suonare cosi: THMD 
è usato per un lungo periodo di tempo 
da un piccolo numero di utenti o per un 
breve periodo di tempo da molti uten¬ 
ti?". 

Gli esempi estremi, nel ventaglio di 
possibilità, potrebbero includere un di¬ 
splay immersivo personale di un chirur¬ 
go da utilizzarsi in sedute endoscopi- 
che. ed una stazione ludica da collocarsi 
in un centro per l’intrattenimento di 
massa e in sale giochi, Se si prevede di 
indossare la periferica per un tempo 
piuttosto lungo, sono critici l'affatica¬ 
mento degli occhi ed il comfort Ciò 
suggerisce un HMD progettato per 
massimizzare l'acuità visiva, su cui si 
possa intervenire su fuoco e distanza 
interpupillare, e che ponga attenzione 
alla leggerezza e al perfetto bilancia¬ 
mento, Questi ultimi due fattori sono 
però in contrasto. Idealmente il centro 
di gravità di un casco dovrebbe coinci¬ 


dere con quello della testa dello speri¬ 
mentatore. Sfortunatamente le ottiche 
sono solitamente poste innanzi agli oc¬ 
chi implicando spesso la necessità di 
un contrappeso sulla nuca, che aumen¬ 
ta il peso totale e la forza d'inerzia per¬ 
cepita durante i movimenti. 

Nel secondo caso invece, nessuna 
corazza a prova di pallottola è mai abba¬ 
stanza resistente per essere sottoposta 
all'assalto di orde adolescenziali. Cosi 
un casco che deve rimane a contatto 
col pubblico in sedute di pochi minuti 
l'una, deve avere un'estrema resistenza 
agli urti ed un elevato coefficiente di 
produttività. Per verificarne la solidità è 
allora importante analizzare le parti pic¬ 
cole. i perni, la presenza di viti o parti 
sporgenti, la buona disposizione dei ca¬ 
vi; le lenti inoltre devono essere protet¬ 
te dalla polvere e dalle impronte, deve 
essere dotato di un solido contenitore 
per affrontare in piena sicurezza i fre¬ 
quenti spostamenti, non necessita di di¬ 


spositivi di messa a fuoco o altre rego¬ 
lazioni delle ottiche per evitare tempi 
morti. Solidità e produttività sono dun¬ 
que elementi nodali, anche perché il 
tempo a cui si è sottoposti alla simula¬ 
zione è breve, dell'ordine dei minuti, 
rendendo perfettamente tollerabili leg¬ 
gere difficoltà di messa a fuoco, di con¬ 
vergenza delle immagini, ed in generale 
minor comfort e un peso maggiore. 

Altro discorso è riservato per la mo- 
noscopia e la stereoscopia. Il cervello 
umano percepisce la profondità decodi¬ 
ficando molte informazioni che acquisi¬ 
sce dalla scena; attraverso la consuetu¬ 
dine ed alcune regole applicate nel sub¬ 
conscio. si riescono a riconoscere og¬ 
getti ad una certa distanza, di una certa 
grandezza, oppure distinguere oggetti 
vicini da quelli lontani. Molte di queste 
informazioni possono essere fornite an¬ 
che con caschi monoscopici quando ad 
esempio le scene osservate sono piut¬ 
tosto distanti, come nei simulatori. Là 


Una seduta virtuale nella progettazione degli interni di un'auto. Anche in que¬ 
sto caso il feedback visuale deve essere particolarmente curato per dare alla 
simulazione un valore di mock-up (prototipoI in scala naturale 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


285 






nito numero di pixel su un ampio cam¬ 
po di vista, perdendo i dettagli dell'im¬ 
magine, o mantenere un'ampia acuità 
visiva (risoluzione reale dell'immagine) 
perdendo però in campo di vista, Per la 
ludica un ampio campo di vista è più im¬ 
portante della corretta percezione dei 
dettagli delle scene, solitamente piutto¬ 
sto semplici, mentre per le applicazioni 
industriali o mediche vale il contrario. 
Un modo utile per quantificare questo 
compromesso è esprimere l'acuità visi¬ 
va attraverso una formula analitica. La 
capacità visiva può essere infatti stima¬ 
ta 20/D dove D è la distanza effettiva al¬ 
la quale un occhio perfetto può vedere 
oggetti che invece un soggetto riesce a 
percepire solo a 20 piedi di distanza 
Per esempio il limite per la cecità legale 
è 20/200 che significa che un occhio 
perfetto può vedere un oggetto a 200 
piedi, mentre il soggetto riesce a perce¬ 
pirlo solo a 20. Per calcolare l'acuità vi¬ 
siva per un HMD bisogna considerare il 
numero di pixel massimo sul lato del 
LCD (per esempio 640, per un LCD di 
640 x 480 pixel) ed il valore del campo 
di vista angolare e risolvere l'equazione 
D=FOV* 1200/#-di-pixel. 

Per illustrare questa formula conside¬ 
riamo un casco tipico a basso costo uti¬ 
lizzato nella ludica, con un campo di vi¬ 
sta orizzontale di 70 gradi e 420 pixel in 
orizzontale. La distanza effettiva di vi¬ 
sione (D) è 70-1200/420=200 che com¬ 
porta un'acuità visiva di 20/200 nei limiti 
legali della cecità! Chiaramente questo 
HMD non sarebbe utilizzabile nei simu¬ 
latori di guida o in sedute professionali. 


dove invece è necessario un contatto 
diretto con gli oggetti rappresentati, ed 
una loro manipolazione è fondamentale 
che l'HMD sia stereoscopico. 

Due parametri contrastanti sono il 
campo di vista (FOV, Field Of View) e la 
risoluzione delle ottiche. Nelle applica¬ 
zioni dove si desidera la massima im¬ 
mersione, il campo di vista deve essere 
quanto più ampio è possibile per incre¬ 
mentare la sensazione di presenza nella 
scena simulata. Anche l’audio 3D può 
aiutare molto a rendere l'esperienza più 
realistica insieme alla minimizzazione 
del ritardo di tracciamento dei movi¬ 
menti. I fattori che penalizzano un HMD 
con largo campo di vista sono le dimen¬ 
sioni e la pesantezza delle ottiche, dato 
che il treno di lenti deve avere dimen¬ 
sioni tali da coprire il diametro del FOV. 
Al crescere del campo di vista, inoltre 
diventa sempre più importante il grado 
di distorsione dell'immagine, è sempre 
più difficile allineare correttamente le 
ottiche e minore è la reale risoluzione 
sperimentata (a parità del numero dì 
pixel). Il primo aspetto si contrasta inse¬ 
rendo ulteriori lenti che però complica¬ 
no la progettazione, incidono sul peso e 
sul prezzo; mentre la risoluzione reale 
sperimentata (acuità visiva) può essere 
aumentata scegliendo CRT miniaturizza¬ 
ti al posto degli AMLCD. 

Acuità visiva quindi contro campo di 
vista. L'acuità misura i dettagli che si 
possono rappresentare e percepire nel¬ 


le immagini. Pensando per ipotesi ad un 
degrado nullo dell'immagine causato 
dalle ottiche, l'acuità visiva è funzione li¬ 
neare della risoluzione (numero di pixel) 
e del campo di vista. Si può pensare di 
usare un HMD che disponga di un defi¬ 


286 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 












In generale un casco di costo elevato 
(dai 5 mila ai 150 mila dollari) oggigior¬ 
no usa un display a tubo catodico mi¬ 
niaturizzato, capace di offrire una risolu¬ 
zione dai 640x480 ai 1280x1024 pixel 
mentre un casco a basso costo (dai 
500 dollari ai 5 mila) usa comunemente 
un display a cristalli liquidi a matrice at¬ 
tiva in un range che va dai 320x200 ai 
640x480 pixel. Ogni due anni però l'in¬ 
cremento della risoluzione degli LCD 
cresce del 20-40% con un relativa dimi¬ 
nuzione del prezzo, che comporterà un 
significativo aumento delle prestazioni. 

In questa lotta fra acuità e campo di 
vista, ci sono due metodi disponibili per 
espandere le prestazioni. Il metodo più 
comune lavora solo sulla stereoscopia 
riducendo la sovrapposizione delle due 
immagini rappresentate. Ad esempio 
un casco specificato per un 70% di so¬ 
vrapposizione vuol dire che il restante 
30% del campo dì vista non è rappre¬ 
sentato anche per l'altro occhio. Si può 
percepire questo effetto aprendo e 
chiudendo gli occhi alternativamente e 
confrontando le sottili differenze fra le 
due immagini. Sfortunatamente la no¬ 
stra corteccia ottica ha una consuetudi¬ 
ne ben radicata frutto dell'esperienza 
che include anche la percezione del no¬ 
stro naso nel campo di vista. Anche 
questo aspetto dovrebbe essere consi¬ 
derato per dare familiarità al feedback 
sensoriale e per evitare fastidiosi di¬ 
sturbi visivi. Il secondo metodo disponi¬ 
bile per incidere sull'acuità è stato svi¬ 
luppato inizialmente da Kaiser Electro 
Optics ed è commercialmente disponi¬ 


bile nel suo VIM1000. Questa tecnica 
usa LCD multipli per ogni occhio ed è 
conosciuta con il nome di "tiling" ovve¬ 
ro "a piastrelle' 1 . Mentre il migliora¬ 
mento delle prestazioni è significativo, 
vi sono alcune difficoltà di gestione del¬ 
la transizione delle immagini da una 


"piastrella visiva" all'altra. Inoltre il co¬ 
sto dipende fortemente dalle ottiche, il 
che rende questa soluzione piuttosto 
costosa. 

Display a bassa risoluzione mettono 
in forte evidenza la granulosità delle im¬ 
magini. Il tentativo di ampliare il campo 
di vista e di ridurre questa granulosità 
avviene attraverso il treno di lenti otti¬ 
che: il primo problema viene affrontato 
da una lente di Fresnel mentre il secon¬ 
do viene risolto utilizzando una lente 
detta comunemente Pixel Diffuser, che 
propone un effetto a metà strada fra un 
filtro Pixelbreeze ed uno Diffusion. 


Altri parametri 

Ci sono altri parametri significativi che 
bisogna considerare, ma che molto 
spesso non sono neanche presentati 
nei data sheet forniti dai costruttori. 

Un primo elemento è la distanza fra 
occhio e treno di lenti. Infatti è opportu¬ 
no che questa sia almeno di 25 millime¬ 
tri per permettere all'operatore di man¬ 
tenere gli occhiali sul viso, aspetto im¬ 
portantissimo nei sistemi ludici. Anche 
quando il soggetto non è portatore di 
occhiali, una distanza minore fra occhio 
e lenti può causare fastidi di percezione 
dell'Immagine. Di contro, fissato il cam¬ 
po di vista, più è distante la lente 
dall'occhio più le ottiche devono essere 
grandi e pesanti per garantire il FOV 
specificato. Per questo motivo spesso 



MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


287 

















l’esigenza di mantenere ad una certa 
distanza il treno di lenti dagli occhi, 
comporta una diminuzione del campo 
di vista, 

Altro elemento importante è il 
comfort visivo. In particolare l'allinea¬ 
mento accurato dei due sistemi ottici è 
cruciale; a questo si aggiunge la lumi¬ 
nosità delle due immagini proiettate 
nei sistemi stereoscopici. Se si ha una 
differenza di solo pochi punti percen¬ 
tuali, si avranno difficoltà di fusione 
delle immagini destra e sinistra e dopo 
un breve uso si avranno disaggi visivi. 
Questi parametri possono essere spe¬ 
rimentati direttamente indossando 
l’HMD per almeno 15 minuti. 

Importante inoltre il contrasto e la 
saturazione dei colori che dovranno es¬ 
sere percepiti correttamente sulla base 
di una serie di immagini di prova. 

Un'imperfezione nella percezione, 
funzione della bontà ma anche della 
complessità delle ottiche, è la distor¬ 
sione della scena e il relativo shifting 
rispetto alla posizione reale degli og¬ 
getti, che cresce al crescere della di¬ 


ponendo una linea vicino ai bordi del 
campo di vista che corra verso l'infini¬ 
to. 

Ogni sistema ottico genera aberra¬ 
zione, ed anche il treno di lenti usate 
nei caschi generano questo effetto 
quando la luce si propaga attraverso in¬ 
terfacce area-vetro. Aberrazioni gravi 


possono portare ad una difficile messa 
fuoco dell'immagine e a ombre colora¬ 
te ai bordi. Per mitigare questo proble¬ 
ma, nei caschi più costosi vengono in¬ 
serite lenti di correzione. 

Infine è possibile che i caschi basati 
su AMLCD includono uno o più pixel 
difettosi che rimangono accesi, spenti, 


Nelle sedute di 
progettatone in 
computer grafi¬ 
ca interattiva, la 
rappresentato¬ 
ne può essere, 
all'occorrenza, 
anche più rozza 
e meno realisti¬ 
ca Ciò avviene 
soprattutto 
quando la com¬ 
plessità del mo¬ 
dello è partico¬ 
larmente spinta 
e si desiderano 
informazioni 
strutturali e fun¬ 
zionali piuttosto 
che un prototipo 
in scala 




stanza dell'oggetto 
rappresentato dal 
centro. Campi di 
vista ampi ed otti¬ 
che a basso costo 
(lente ad occhio di 
pesce), presenta¬ 
no un coefficiente 
di distorsione mol¬ 
to ampio ed un 
elevato affatica¬ 
mento visivo. Per 
valutare la distor¬ 
sione bisogna fare 
dei confronti fra 
scena rappresenta¬ 
ta su monitor e 
stessa scena per¬ 
cepita nel casco 



fluttuanti da uno stato all'altro o legati 
a pixel vicini. Questo aspetto va valuta¬ 
to caso per caso. 


Conclusioni 

Dopo questa carrellata di caratteristi¬ 
che e prestazioni, ci rimane ben poco 
spazio per presentare ciò che offre il 
mercato. Molti dispositivi li abbiamo già 
presentati sullo scorso numero, molti 
altri li presenteremo nel prossimo. 

Sulla base delle considerazioni svilup¬ 
pate abbiamo però nuovi strumenti e 
parametri di confronto che impareremo 
ad usare applicandoli ad alcuni casi con¬ 
creti particolarmente significativi. ^ 


288 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 





















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a cura di Corrado Giustozzi 



Il Giubileo del 2000 su Internet 


Sì, capisco, il 2000 è ancora lontano ma non ho sbagliato anno del 
calendario! Il Capodanno appena trascorso è quello tra il ‘97 ed il ‘98 
e ne mancano ancora due, ma intanto c’è chi da tempo sta 
preparando quello che sarà il primo grande evento religioso del 
nuovo Millennio: il Giubileo, l’anno santo del 2000. Si tratterà di un 
avvenimento che coinvolgerà l’intero mondo cristiano, ma in 
particolare sarà l’Italia il luogo dove tutti gli sforzi logistici ed 
organizzativi dovranno concentrarsi. E’ facile immaginare quale sarà 
la città maggiormente coinvolta da questo punto di vista, ma quanti 
saranno i visitatori? Cosa succederà nel resto d’Italia? 

Quali sono le previsioni...? 


( di Sergio Pillon 


Queste ed altre decine di domande 
per un avvenimento religioso che avrà 
anche un grande impatto sulla vita di 
tutti i giorni degli italiani nel 2000. Il 
Comune di Roma, la Provincia, la Re¬ 
gione Lazio, il governo, hanno realizza¬ 
to una struttura che aiuta nella pianifi¬ 
cazione e nell'organizzazione gli enti, le 
organizzazioni e le istituzioni pubbliche 
e private coinvolte: l'Agenzia Romana 
per la Preparazione del Giubileo, me¬ 
glio nota tra i romani come "Agenzia 
del Giubileo". 

Cosa prepara e come mai ne stiamo 
parlando in uno spazio che di queste 
cose non se ne occupa spesso? Innan¬ 
zi tutto prepara l’accoglienza ai pelle¬ 
grini, immaginando che coloro che ver¬ 
ranno a Roma saranno in parte turisti 
che approfitteranno delle offerte per 
venire nella nostra città, ma soprattut¬ 
to pellegrini che verranno per pregare 


Figura 1 - La 
"copertina" 
dell' Agenzia 
Romana per la 
Preparazione 
del Giubileo 
Attualmente 
l'accento è sul 
questionario 
sull'acco¬ 
glienza. come 
viene percepi¬ 
ta. Probabil¬ 
mente quando 
vi collegherete 
voi ne trovere¬ 
te un'altra: 
l'idea è quella 
di tare una pó¬ 
ma pagina che 
richiami l'at¬ 
tenzione sulle 
novità. 



per la preparazione del Giubileo 


Domenica 16 romiti» 97 


gorra al Gubilao 


"Preptetesi tlprteide AM» de! IMO significa negarUsare 
l ’acro gliene a raro peeocrtepaesidi cerne !m 

cM di Reme e Id Regione. di che cesa avranno bisogno 

- àd - _ .i )». -ar. : r v irr— --a n. - » 

pellegrini, visitatori e ctrtaoim. lignifica preveoere rutto t/urt 
ede polli copiare e stabiMee come Itevi Ponte" 


7 dogando aulì'accogliamo 


Partocpa rete «j alla crepar azera dal G oblino, rispondendo al 
quostonaro sutraccoglonza dai volto» i noi 2000 
(basano 6 mruti del tuo tempo) 


>.;» m P— e 


• U <* Odano 


290 


MCmicrocomputer n, 180 - gennaio 1998 












Figura 2 - Lo spazio 
sul sito dal Vaticano 
destinato al Giubileo. 
Un logo molto bello a 
mio parere, per ora 
solo alcune informa¬ 
zioni generali, per tutti 
si tratta di un periodo 
di avvio... 


0 la Saafa frarfa - Infarda» EipUn 


C^p3 




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lìiraiLCO jdoo 
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Qk»tatodq)lMi<i 
Rmm 




nei luoghi di fede. Il risultato sarà 
un impatto sulle strutture di una 
città che è già qualche volta dura 
da vivere per i romani... si tratta 
quindi di organizzare un'accoglien¬ 
za dei pellegrini e dei turisti che 
renda soddisfatti dell'esperienza 
sia loro che i... cittadini romani. 

Ed allora che c'entra con la tele¬ 
matica? C'entra eccome, perché 
dall'ultimo Giubileo ad oggi è arri¬ 
vato uno strumento di comunicazione 
globale che aiuterà nella realizzazione 
e nella gestione di questo evento; In¬ 
ternet. Siamo cosi andati a curiosare a 
Piazza Adriana, sede dell'Agenzia, per 
vedere come si stia preparando il pri¬ 
mo Giubileo della storia della Rete del¬ 
le Reti. 

hnq://www.romapiubiieo.il (fig. Il è 
I indirizzo Internet dell Agenzia, ma so¬ 
prattutto è l’indirizzo del "pubblico" 
sul Giubileo. Se provate a fare una ri¬ 
cerca su InterNIC scoprirete che già 
da molto tempo tutti i nomi di domini 
che riguardavano in qualche modo il 
Giubileo sono stati assegnati. Questo 
dà sicuramente il polso di come venga 
percepito questo evento nel mondo, 
soprattutto per ora dal punto di vista 
turistico, se già a tre anni dall’evento 
sono nate e stanno nascendo ancora 
decine di siti sull'argomento. Per la 
parte delle istituzioni esiste uno spazio 
sul sito del Comune di Roma 
( http://www.comu 

ne.roma.it). uno sul sito del Vaticano, 
l(htto //www vatican.val fig. 2) ed altro 
Ipoco) sparso qui e li. Ecco che il sito 
dell'Agenzia Romana diventa una spe¬ 
cie di Yahoo! del Giubileo, con uno 
spazio dove raccogliere gli indirizzi ed i 
link deH'avvenimento (fig. 3). Ma piut¬ 
tosto che parlare del sito, che potrete 
visitare anche da soli, sentiamo quali 
sono le idee dell'Agenzia per il Giubi¬ 
leo del 2000 e la Rete, con una pre¬ 
messa importante: attualmente si sta 
sperimentando, un evento come il 
Giubileo richiede di sperimentare nuo¬ 
ve soluzioni e nel il cyberspazio non si 
fanno eccezioni... 


Internet, Intranet, 
Extranet 

Sono gli acronimi che definiscono gli 
spazi in cui muoversi. Il Giubileo userà 
tutti e tre gli spazn, per una comunica¬ 
zione "globale", senza dover realizzare 
reti apposite, cercando di ottimizzare 
quello che la tecnologia TCP/IP e l'offer¬ 
ta dei servizi propongono. 

Internet 

Ne stavamo parlando ed è anche la 
prima cosa a cui pensare: pellegrini di 
tutto il mondo (non vi dico quanti sono 
previsti, fate un giro nel sito dell'Agen¬ 
zia, troverete una descrizione dettaglia¬ 
ta anche delle previsioni dei flussi...) 
che vorranno informazioni, ma anche 
enti ed istituzioni che vogliono accedere 
al patrimonio di informazioni e dati che 
l'Agenzia sta mettendo assieme. Natu¬ 
ralmente si tratta di costruire un ogget¬ 
to che deve essere utile sin dall'inizio, 


ma anche con lavori in corso fino al 
2001... insomma, quello di cui sto scri¬ 
vendo oggi è volutamente più la descri¬ 
zione di una filosofia che di un sito; ciò 
che troverete al momento di collegarvi 
dipenderà da ciò che è pronto, ma pian 
piano le informazioni arriveranno 

Per ora le informazioni sull'accoglien¬ 
za cominciano ad essere disponibili, an¬ 
zi si chiama proprio "il piano dell'acco¬ 
glienza": partendo dalle previsioni dei 
flussi fino all’esempio di "master pian" 
che si vede in linea. I siti sul Giubileo, 
classificati per varie chiavi, gestiti da un 
database che permette di vederli ordi¬ 
nati in vario modo. 

Naturalmente c’è scritto come con¬ 
tattare l'Agenzia ma soprattutto trovate 
in linea la possibilità di offrirvi come vo¬ 
lontari nel 2000. Pensate di voler dare 
un senso al tempo libero? Ecco dove 
proporvi! Per ora si stanno raccogliendo 
le adesioni, che verranno poi inserite in 
un grande database. 

Internet è uno strumento di comuni¬ 
cazione bidirezionale e non sarebbe in¬ 
telligente proporlo solo come una spe- 


MCmicrocomputer n, 180 - gennaio 1998 


291 

















foJcj.-if-ifrc. 



eie di chiosco sul Giubi¬ 
leo. L'Agenzia usa quindi 
la Rete come strumento 
per sapere come viene 
percepita l'accoglienza 
dai cittadini romani e da¬ 
gli Italiani. Infatti sulla prima pagina ap¬ 
pare un questionario, dal titolo "7 do¬ 
mande sull'accoglienza" dove è possibi¬ 
le esprimere un'idea, ma anche ap¬ 
profondire meglio il concetto stesso di 
accoglienza (fig. 4) È la prima volta che 
queste domande vengono fatte ai ro¬ 
mani ed agli italiani in modo cosi diret¬ 
to, ed è questo il motivo della grande 
attenzione posta alla formulazione e 
all'analisi delle risposte, che arrivano in 
tempo reale sul sito Intranet dell'Agen¬ 
zia 

In ultimo un Forum, realizzato intera¬ 
mente in peri, che consentirà un dibatti¬ 
to tra i cittadini sui temi principali 
dell'organizzazione del Giubileo del 
2000 


Figura 3 - Una classificazione del sili 
sulla rete. E' allo studio un ulteriore 
sviluppo, con una suddivisione per ar¬ 
gomenti; come dicevo si sta speri¬ 
mentando tutto; al Giubileo mancano 
76 9 giorni ad oggi, tanti ma anche po¬ 
chissimi! 


Figura 3-11 questionano che in otto pagine raccoglie le opinioni degli italiani 
Uno strumento di comunicazione per un primo “ sondaggio" tra I navigatori 
della Rete. Ad esempio secondo il cyberspazio per ora il Comune di Roma e 
l'Agenzia sono i primi a dover essere coinvolti nell'organizzazione dell'evento. 


Certamente è uno sforzo che alla fine 
paga, ma è stato necessario prevedere 
una formazione del personale all'uso 
degli strumenti base, posta elettronica 
e Web. per avviare rapidamente l’uso 
del sistema. Si basa su server Win¬ 
dows NT 4.0 e postazioni di lavoro 
Windows '95, od NT 4 0 workstation, 
utilizzando Internet Explorer 4.0 ed Ou- 


*o d’a a a- a * <&■ 


tlook Express Per il browser si tratta 
di una scelta che molti uffici pubblici 
stanno facendo: "uno è gratis, mentre 
l'altro costa 100.000. cosa scegliere¬ 
ste?” Diceva un vecchio slogan di IE 
4.0. e non si tratta solo di costo del 
software ma anche di procedure, pezzi 
di carta da riempire... che portano il co¬ 
sto di acquisto reale del software in 



Sistema informativo e di comunicazione (S.l.C.) 


Intranet, Hardware e 
Sistemi Operativi 

Se Internet è agli inizi Intranet sta svi¬ 
luppandosi in fretta, ed all'interno 
dell’Agenzia non esistono PC che. si 
sentono soli La rete della segreteria è 
una rete "virtuale" in uno spazio tutto 
cablato con connessioni Ethernet a 100 
megabit, dove l’arrivo della posta elettro¬ 
nica sta cambiando il modo di dialogare 
L'esempio dell'Agenzia è anche un 
esempio delle rose e delle spine che l'ar¬ 
rivo di Intranet può portare in azienda 




M > H * »*W*f»«l H* »K««. • 

nx»hiM>y» o»nompan«»f »» 
UfMavHiiko'MMMi* • 
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e**. 

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fonr» 9 Poma • la 
• ~ par UpnutO' <& 

I U iV?ikUt atSAÉCD «4 


I Figura 5 - L'inter- 
laccia Intranet; si¬ 
mile ad una finestra 
del PC. menu a 
! tendina in prima 
pagina l'agenda di 
oggi, le novità e le 
news sul Giubileo. Il 
tutto realizzato con 
dava ed Active X. 
Sta arrivando t'Acti- 
ve Desktop e sarà 
l'interfaccia Intra- 
^ net. 

A J 


292 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 

















































un'azienda davvero in alto 

Come potete immaginare dalla carat¬ 
teristiche software, l'hardware, preva¬ 
lentemente HP, è piuttosto ben "car¬ 
rozzato": NT workstation per funziona¬ 
re dignitosamente con Explorer 4.0 ri¬ 
chiede almeno un Pentium 166 e 32 
MByte di RAM. Il network PC IBM che 
sto usando in questi giorni al COMDEX 
potrebbe essere una valida alternativa, 
ma per ora è solo teorica... 

Il vantaggio di usare un sistema basa¬ 
to sullo standard Internet è proprio 
quello di non avere però problemi di ri¬ 
lievo se ad esempio si vuole collegare 
al sistema un Mac o magari un 
Network Computer basato su Java, od 
un Handheld PC. Chi può scommettere 
con certezza cosa accadrà nel mondo 
dell'informatica da qui al 2001 ? 


Il software 

Insomma di cosa ha bisogno l'Agen¬ 
zia per Intranet? Innanzi tutto di trasfor¬ 
mare una serie di informazioni cartacee 
in bit, ed il primo esperimento si è svol¬ 
to sull'agenda dell'Agenzia, dove ven¬ 
gono pazientemente aggiornate due 
settimane di appuntamenti. Ecco dun¬ 
que un esempio di trasformazione da 
carta in bit l'agenda veniva realizzata 
con MS Schedule Plus, poi stampata e 
poi distribuita a mano; come metterla 
sul Web Intranet? Basta prendere l'ap¬ 
posito aggiornamento dal sito MS... 
no, funziona solo con la versione ingle¬ 
se... OK, basta installarla. Non va, ha 
una serie di idiosincrasie e differenze 
che fanno impazzire chi la usa. Inoltre 
salva in formato Web. in HTML, ma a 
modo suo salvando al massimo tre ap¬ 
puntamenti contemporanei! Insomma, 
è stato necessario realizzare prima un 
programma in peri che prende il file, lo 
"digerisce" e lo trasforma inserendo in 
ogni appuntamento data ed ora, ma an¬ 
che trasformando i nomi delle persone 
che debbono essere presenti all'appun¬ 
tamento in ipertesto, cercando in un 
database l'indirizzo di posta elettronica 
corrispondente. Dulcis in fundo lo for¬ 
matta correttamente per la visualizza¬ 
zione sul Web. 

Insomma, se all'appuntamento devo¬ 
no essere presenti a, b e c è possibile 
cliccare su ognuno dei nomi per inviare 
un e-mail alla persona, magari per sa¬ 
perne di più sull'appuntamento. 

Per avere invece un accesso perso¬ 
nalizzato alle informazioni all'avvio di In- 


Figura 6 - Eccoli i 
canali di Backweb. 
Un elenco nutrito 
e semplice da uti¬ 
lizzare. che si ag¬ 
giorna automatica- 
mente con il sim¬ 
bolino new a fian¬ 
co delle novità. 



Area di lavoro- "»— —- 


Comunicazione (S.I.C.) 



ternet Explorer 
si inserisce no¬ 
me e password 
ed un program¬ 
ma, scritto in 
C ++, si preoc¬ 
cupa di interfac- 
ciarsi con il da¬ 
tabase del per¬ 
sonale, indivi¬ 
duare il livello di 
accesso alla re¬ 
te e quindi come verrà vista Intranet, 
quali documenti possono essere visti, 
ma anche di fornire un'agenda appun¬ 
tamenti personalizzata, con l’elenco dei 
propri ben evidente (fig. 5). 

È ovvio che dovendo condividere le 
informazioni non lo si vuole fare davve¬ 
ro "tutto tra tutti" ed è necessario che 
le pagine, od almeno molte di esse, 
siano dinamiche, generate nel momen¬ 
to che sono richieste, accedendo ad un 
database che definisce il tipo di utente 
ad un altro delle 


si stanno sviluppando è importante: ad 
esempio esiste una banca dati dei can¬ 
tieri che si stanno allestendo per le 
opere di ingegneria ed è possibile per 
tutti conoscerne l’evoluzione, ma per 
alcuni è anche possibile aggiornarle 
(figg 6-7-8) 

Un altro servizio importante per 
l'azienda "Agenzia del Giubileo" è la 
condivisane degli indirizzi esterni, con 
la possibilità di aggiornarne il database 
per le segreterie, ma anche la posta 


informazioni di¬ 
sponibili in mo¬ 
do che ognuno 
veda i docu¬ 
menti del pro¬ 
prio gruppo di 
lavoro Anche 
l'accesso alle 
banche dati che 




D (3 tì & a ì! 0- 



Figura 7 - Lo spa¬ 
zio dei moton di ri¬ 
cerca sulla rete. 
Per ora molto 
semplice, in futuro 
un 'interfaccia 
complessa per la 
ricerca di informa¬ 
zioni specifiche. 


infoseek 


LYC 'S 


LfCO* 

Haoeflan 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


293 



















































TrrJ cuiK-lfar. 



Figura B -1 documenti comuni, ie diapositive, i documenti ufficiali a disposi¬ 
zione di tutta la rete Vengono visualizzati e gestiti direttamente all'Interno del 
browser, ma possono anche essere ricevuti direttamente, 



Figura 9 -1 risultati del questionario, presentati da un applet Java in che ratiz¬ 
za “al volo" i grafici Mentre sto scrivendo questo artico sono al COMDEX di 
Las Vegas, ma posso accedere ad Intranet come dalla mia scrivanìa Potenza 
della Rete ... 


elettronica, con un indirizzario in HTML 
che consentirà a breve anche un chat 
(avete mai visto ICQ della Mirabilis 
Software? | ■’ ] - ,j ■■ > 

sia in tempo reale che con messaggi 
che vengono letti appena ci si collega, 
ma anche l'invio di file ed altro Se non 
li avete mai visti fatevi un giro tra i nuo¬ 
vi chat disponibili sulla rete, il vecchio 
IRC si 6 evoluto notevolmente ed i 
nuovi prodotti software stanno diven¬ 
tando strumenti davvero utili per una 
Intranet. 

Naturalmente è importante che tutti 
nell'Agenzia conoscano le informazioni 
sul Giubileo, quindi una redazione tele¬ 
matica provvede quotidianamente ad 
aggiornare un applet Java che presenta 
un pannello scorrevole nella prima pagi¬ 
na con le brevi notizie cliccabili per gli 
approfondimenti. 

Naturalmente la posta elettronica è 
un'applicazione che viene usata abbon¬ 
dantemente, ma come fare per sapere 
dal Web se ci sono messaggi? Un'ap- 
plicazione controlla periodicamente ed 
avvisa aprendo una finestra o con un 
suono che informa della presenza dei 
nuovi messaggi. 

Un'ultima curiosità soprattutto all'ini¬ 
zio non è facile ricordare il proprio indi¬ 
rizzo di posta elettronica o il proprio in¬ 
terno telefonico; cosi selezionando la 
voce "informazioni" il sistema ci ricor¬ 
da chi siamo e tutte le informazioni di¬ 


sponibili. Naturalmente è possibile an¬ 
che sapere chi sono gli altri, fino a ve¬ 
derne la fotografia Un finger evolutol 

Internet-lntranet 

Le correlazioni tra l'uno e l'altro 
mondo esistono realmente ed anche 
nella preparazione del Giubileo sono 
importantissime Alcune sono attive, 
altre arriveranno. 

Abbiamo ad esempio accennato al 
questionario sull'accoglienza in Inter¬ 
net e sul sito Intranet un'applicazione 
Java fornisce i risultati in tempo reale, 
realizzando i grafici e le tabelle dal da¬ 
tabase che si aggiorna ad ogni nuovo 
arrivo In questo modo è possibile ave¬ 
re sempre le informazioni aggiornate 
(fig 9) 

Anche il forum di discussione ogni 
volta che viene aggiunto un messaggio 
si preoccupa di avvisare via intranet 
delle novità, indicando in quale area ci 
sono nuovi messaggi, inoltre la posta 
inviata attraverso il sito arriva ad una li¬ 
sta di discussione interna, da dove è 
possibile scambiarsi informazioni per 
una risposta veloce, come i tempi di 
Internet richiedono, ma anche che in¬ 
veste spesso le competenze di più di 
una persona. Insomma non risponde 
una persona dell'agenzia, ma spesso 
tutto il gruppo. 


Extranet 

Certamente l'Agenzia deve essere col¬ 
legata con altri enti, il Comune di Roma 
ad esempio, ma anche molti uffici della 
Regione e con il Vaticano. L'uso del cy¬ 
berspazio come spazio comune permet¬ 
terà ad esempio ad alcuni settori del Co¬ 
mune di Roma di aggiornare le banche 
dati degli interventi in corso, fornendo 
via Web le informazioni sullo stato di 
avanzamento dei cantieri del Giubileo, di 
condividere informazioni e documenti sul 
piano della Sanità, sul Piano dell'Igiene 
Ambientale le banche dati sviluppate ed 
in via di realizzazione. Attualmente que¬ 
sta parte è in via di sviluppo, ma le po¬ 
tenzialità sono enormi; probabilmente 
solo attraverso l'uso di questa tecnologia 
e possibile realizzare una vera condivisio- 
ne delle informazioni tra strutture cosi di¬ 
verse senza modificare radicalmente il 
modo di lavorare di ciascuno. 

Il Web e la posta elettronica diventano 
gli strumenti comuni di lavoro 

Spero di avervi dato un panorama che 
fino a tra anni fa sarebbe stato futuristico 
immaginare. In realtà e un modello di co¬ 
me un'azienda inizia a muoversi in un 
settore di cui tutti parlano, ma dove esi¬ 
stono pochi esempi reali. Da questo pun¬ 
to di vista l'esperienza dell'Agenzia Ro¬ 
mana per la preparazione del Giubileo 
può essere un valido modello per altre 
aziende con problemi simili. «e 


294 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 











































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a cura di Corrado Giustozzi 


Dynamic HTML 

Qualcuno di voi si ricorda sicuramente il periodo pionieristico dell'HTML. 
Allora l’unica possibilità per animare una pagina Web era il tag <BLINK> che 
permetteva ad un testo di lampeggiare. Come avrete capito parlo di molto 
tempo fa: due anni! Adesso possiamo utilizzare il Dynamic HTML che ci 
consente effetti spettacolari prima impensabili. Parole che scorrono, menu a 
scomparsa, testi che si ingrandiscono o che si evidenziano, suoni e musiche 
ascoltagli proprio nel momento desiderato: in poche parole la vera 
multimedialità sul Web. In questo e nel prossimo articolo avrete tutte le 
risposte che cercavate sul Dynamic HTML. Ma una cosa sicuramente non ve 
la potrò dire: quale incredibile strumento avremo a disposizione tra due anni. 


di Giuliano Boschi 


Uno dei settori maggiormente in cre¬ 
scita, nel campo dell’informatica, è quel¬ 
lo dei CD multimediali. Musei virtuali, 
viaggi avventurosi in località esotiche, la 
storia d’Italia, centinaia e centinaia di ti¬ 
toli stanno invadendo il mercato. Anche 
la loro qualità è in crescita, grazie a spe¬ 
cifici software che consentono, con rela¬ 
tivamente poca fatica, di confezionare 
dei prodotti gradevoli e completi. 

Tra le feature più utilizzate c’è la dina¬ 
micità di immagini, scritte o comunque 
di elementi grafici. Una parola entra da 
destra, un'immagine da sopra e il logo 
da sinistra, tutti e tre si miscelano al 
centro per dare origine ad un menu di 
navigazione. Il mondo di Internet, e 
dell’HTML in particolare, non poteva 
certo essere da meno, ed ecco lo svilup¬ 
parsi del Dynamic HTML 

Il Dynamic HTML è un linguaggio che 
consente di abilitare script o programmi 
che modificano il contenuto o la struttu¬ 
ra di una pagina web, anche dopo che la 
pagina stessa è stata caricata, senza 
che sia necessario inoltrare ulteriori ri¬ 
chieste al server. In pratica avremo un 
effetto simile a quello utilizzato nei CD 
multimediali. 


Uno “standard” 
inesistente 

Tanto per cambiare, anche per il Dy¬ 
namic HTML non esiste ancora uno 
standard. Le versioni 4.0 sia di Netsca¬ 
pe Communicator che di Microsoft In¬ 
ternet Explorer supportano il Dynamic 
HTML, ma le differenze tra le due ver¬ 
sioni sono cosi tante che avete solo tre 
possibilità: creare pagine dinamiche leg¬ 
gibili solo con uno dei due browser, rad¬ 
doppiare le pagine del sito e farne una 
versione per Communicator e una per 
Explorer, oppure non utilizzare affatto il 
Dynamic HTML. 

Entrambi i browser supportano le 
"raccomandazioni" del W3C. il consor¬ 
zio più volte nominato che si occupa de¬ 
gli standard del web. e il "CSS Positio- 
ning Working Draft" che fa riferimento 
ai Cascading Style Sheet. Le tecnologie 
utilizzate per realizzare le specifiche so¬ 
no invece diverse. Internet Explorer uti¬ 
lizza interamente la tecnologia Docu- 
ment Ob/ect Model (DOMI II DOM per¬ 
mette di individuare ogni elemento del¬ 
la pagina come oggetto e di trattarlo in 


modo diverso da tutti gli altri oggetti 
presenti. La versione di Netscape del 
Dynamic HTML consente solo in parte 
tale applicazione. Per sopperire a questa 
mancanza utilizza lo JavaScript Accessi- 
ble Style Sheet (JASS), i Layer e i Dyna¬ 
mic Font, tutte tecnologie, ovviamente, 
non supportate da Internet Explorer. La 
tecnologia JASS consente di modificare 
documenti solo durante il caricamento 
della pagina, non dopo che questa è sta¬ 
ta caricata, al contrario della tecnologia 
DOM di Internet Explorer che tra l’altro 
non risulta Java dipendente 

La tecnologia dei Layer consiste nei 
tag proprietari, cioè utilizzati solo da 
Netscape Communicator, <LAYER> e 
<ILAYER> Questa proposta della Net¬ 
scape è stata rigettata dal W3C. 

I Dynamic Font utilizzano ancora una 
tecnologia proprietaria, come anche 
proprietarie sono alcune estensioni 
HTML necessarie per gestirli. 

II sistema utilizzato da Internet Explo¬ 
rer risulta quindi più duttile e gestibile 
offrendo agli autori un superiore control¬ 
lo sugli elementi dinamici della pagina. 

In queste pagine tratterò il Dynamic 
HTML secondo quanto specificato dalla 


296 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 






Microsoft, sia per la sua maggiore ca¬ 
pacità di essere "dinamico" e quindi 
più attinente agli scopi che si prefigge 
questa tecnologia, sia per la numerosa 
documentazione disponibile sul Dyna- 
mic HTML della Microsoft. 


La creatività al potere 

Abbiamo visto come la potenza del 
Dynamic HTML risieda nel poter modi¬ 
ficare lo stile, o comunque l'aspetto, 
delle pagine web senza che vi sia un 
collegamento con il server che cause¬ 
rebbe un protrarsi dei tempi di connes¬ 
sione con danno per la pazienza e il por¬ 
tafoglio dell'utente. 

Abbiamo già parlato alcuni numeri fa 
dei Cascadìng Style Sheet (CSS) e di 
come il loro utilizzo permetta di creare 
delle pagine di sicuro effetto grafico ma 
di poco peso in termini di byte. I CSS 
sono compatibili con il Dynamic HTML 
e la loro unione permette, a chi ha una 
mente creativa, di realizzare pagine ori¬ 
ginali e soprattutto di un aspetto sino 
ad ora impensabile sul web. In effetti 
anche prima dell'avvento del Dynamic 
HTML era possibile eseguire delle ani¬ 
mazioni o comunque far compiere azio¬ 
ni ad elementi della pagina tali da movi¬ 
mentare l'aspetto e lo stile dell'insie¬ 
me Questo però si realizzava o con gif 
animate, dal grosso limite dovuto alla 
loro generale pesantezza, o con l'uso di 
plug-in (ad esempio Shockwave) che 
obbligano l'utente a scaricarsi un plug- 
in a volte di dimensioni notevoli, o tra¬ 
mite l’utilizzo di tecnologie come Java e 
JavaScript che, oltre a non essere di fa¬ 
cile utilizzo per lo 
sviluppatore, hanno 
sempre creato pro¬ 
blemi di sicurezza e 
di allarme, a volte 
decisamente ec¬ 
cessivi, in molti 
utenti Anche se 
non proprio tutte 
(leggi l'incompatibi¬ 
lità tra i vari brow- 
ser), il Dynamic 


Figura I - Prima e do¬ 
po il click. Ecco un pri¬ 
mo esempio di dina¬ 
micità, anche se mini¬ 
ma L‘evento è il click 
del mouse, il risultato 
l'ingrandirsi del testo 
e lo scorrimento in 
avanti del testo se¬ 
guente Il tutto con 
del semplice codice 
Dynamic HTML 


n C VgiuluMtoVMf MI AUMIWimimoI M» Mrcioioft Internai I «pio*** 


E«a Hai tea ynuatoa V* Referti J 

• -jita aajy 

lndwo|Ì) C\g»è«no\MTML\l80\»:ef*«io1 Nm 


Cbcca il leilo m blu che segue - ! ur *41 sono ai tuoi occhi 


D C \uNfcano\HfMI.\1BtfteiMpMl hf 


E*> 


HTML consente di 
abbattere molte di 
quelle barriere che 

hanno fatto, sino ad ora, dell’animazio¬ 
ne sul web una sorta di chimera. 


Document Object 
Model 

Vediamo ora di capire come funziona 
il Dynamic HTML. Per fare ciò dobbiamo 
aprire una finestra sul Document Object 
Model. Il DOM permette di identificare 
tutti gli elementi di una pagina come og¬ 
getti programmabili, sia individualmente, 
sia come parte di varie collezioni. Gli ele¬ 
menti possono avere tra di loro gradi di 
gerarchia, modificando un elemento 
possiamo, se lo desideriamo, modificare 
ugualmente tutti quelli che gli sono ge¬ 
rarchicamente sottoposti. 

Un altro importante concetto del 
DOM sono gli "eventi" Ciò consente 
di definire un’azione a seconda 
dell’evento che si verifica. Ad esempio 
ad ogni elemento sono legati almeno 


v» 2 

j-Lia ajuv a a cj 3 

IrdnJ.'O [ *] Hr., 

Cbcca il lesto in blu che segue c Io vedrai tntìrsndirsi sono a woi occhi 








Figura 3 - Sono o non 
sono un artista 7 Ecco 
un semplice giochetto 
in Dynamic HTML Non 
e certo un capolavoro, 
comunque illustra effi¬ 
cacemente una delle 
possibilità date da que¬ 
sta tecnologia. 


Alienhead 


Use ttie mouse to drag and create an alieni 


m 

* 





E*. 



yfcoftne v# 

m ùjj j v 

Intono |j| C\0uUr»WlMlVI*JW»«*©«»2f*« 


Clicca qui 

Questo testo andrà via. 
Questo no. 


D C \QAdi— AHI MISI moni»»? 


tu »<*<• ***»• V» D—* ì 

Intono 1*1 C\o*tor-'>lTMl\iao\«i«nwtóhim 


Clicca qui 
Questo no. 


Figura 3 ■ Ancora un 
semplice esempio An¬ 
che in questo caso à in¬ 
teressante notare come 
il testo dell'ultima riga si 
porti automaticamente 
in una posizione supe¬ 
riore una volta che la 
seconda riga non c'è 
più. 


£ hMnm 


gli eventi Key 
board e Mouse 
Gli attributi di Key 
board sono 

onkeypress 
onkeydown 
onkeyup che de 

finiscono rispetti 
vamente gli eventi di tasto premuto e ri¬ 
lasciato, tasto solamente premuto e ta¬ 
sto solamente rilasciato. L’evento Mou¬ 
se può avere come attributi onmouse 
over onmouseout, onmousedown 
onmouseup onmousemove onclick 
ondblclick Tutti questi aspetti saranno 
approfonditi nel prossimo numero. 


Ma è facile utilizzare il 
Dynamic HTML? 

L’HTML è facile? La risposta è sicura¬ 
mente si. Non si tratta certo di pro¬ 
grammare in C++. E’ anche vero che 
per essere dei bravi "accatiemmellisti" 
serve tempo ed esperienza. Per il 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


297 







































Dynamic HTML vale esattamente lo 
stesso concetto Certo, le cose si com¬ 
plicano leggermente rispetto all'HTML, 
ma poteva andare peggio. Per fugare 
ogni dubbio a riguardo vediamo qualche 
semplice esempio. Basta inserire nel 
normale codice HTML il comando <H1 
onmouseover="this.style.color = 
'red';">Fammi diventare rosso!</H1> 
per far diventare la frase "Fammi diven¬ 
tare rosso!" di colore rosso ogni volta 
che ci si passa sopra con il cursore del 
mouse. Se invece inseriamo il comando 
<IMG src="l.gif" onmouseover= 
"this.src = ‘2.gif *;*’> l'immagine 1 gif 
verrà sostituita dall'immagine 2.gif ogni 
volta che ci passiamo sopra con il cur¬ 
sore del mouse. Certo, sono i primi pas¬ 
si, ma già da questi si può notare come 


what vou type in below mll replace Ibis HTML 
|Mod'ficelo con questo tesici 

Click me lo Piange 
Modificalo con questo testo 
|ModitiColo con questo lesto 

| Click me to chonge 


il Dynamic HTML sia alla portata di tutti 
coloro che abbiano voglia di dedicargli 
un mimmo di attenzione. 

Un altro semplice esempio è quello ri¬ 
portato nel box 2. In questo caso cuc¬ 
cando sulla scritta blu, potremo vedere 
come dinamicamente viene modificato 
il font della scritta Gli effetti di tale 
cambiamento li potete vedere nella fi¬ 
gura 1. 

Vediamo ora un esempio più com¬ 
plesso utilizzando il codice presente nel 


Figura 4 - Nella parie 
superiore potete ve¬ 
dere lo stato minale 
della pagina, m quella 
inferiore il risultato do¬ 
po aver chccato sul ta¬ 
sto d'invio La sostitu¬ 
itone del testo e 
istantanea, e consente ancora una volta di modi¬ 
ficare un testo dopo che la pagina è stata carica¬ 
ta e senza il bisogno di spingere il solito pulsante 
di "reload" 


box 3 Vengono visualizzate sul monitor 
3 linee di testo (figura 2). Quando si 
clicca sul testo “Clicca qui" evidenziato 
dal comando SPAN il testo scompare 
Da notare che ciò è successo sempli¬ 
cemente settando display con il valore 
di none e che il browser ha automatica- 


Comparazione tra il Dynamic HTML di Internet Explorer e Netscape Communicator 


I dati riportati sono stati rilasciati dalla Microsoft. 

Controllo creativo 


Microsoft Dynamic HTML 
Document Object Model 

Supporta il Document Object Model. Tutti gli elementi delle pa¬ 
gine (ogni elemento, ogni attributo, ogni carattere in un docu¬ 
mento) sono oggetti programmabili. 

Tutti gli oggetti possono generare eventi. Gli eventi generati da 
mouse e tastiera sono validi per tutti gli elementi. 

Interattività con i contenuti 

Accesso e manipolazione (creare, cancellare e modificare) di tut¬ 
ti i contenuti di un documento in qualsiasi momento. 
Riallineamento automatico di tutti gli elementi della pagina intor¬ 
no al nuovo contenuto 

Stili dinamici 

Possibilità di modificare gli stili (font, colore, ecc.) dopo il carica¬ 
mento della pagina 

Posizionamento, limiti delle animazioni 

Supporta i posizionamenti CSS. 

Possibilità di animare elementi attraverso modifiche CSS in qual¬ 
siasi momento. 

Creazione di form 2-D, dove ogni elemento del form ha una posi¬ 
zione assoluta 

Possibilità di scrollare un contenuto quando questo eccede in al¬ 
tezza o larghezza. 

Accesso al contenuto di ogni pagina Possibilità di muovere que¬ 
sto contenuto ogni volta e in qualsiasi momento senza doverne 
ridefmire il contenuto stesso 

La relazione tra elementi di una pagina è conosciuto Se un ele¬ 
mento cambia le altre pagine si riallineano senza che debbano 
essere ricaricate 

Interattività in fase di caricamento 

Possibilità di modificare lo stile o il contenuto di un documento 
mentre la pagina è in fase di invio 

Data binding 

Capacità di cache e di presentare i dati localmente 
Manipolazione (sort, filter, ecc.) dei dati senza intervento del ser¬ 
ver 

Supportati differenti sorgenti di dati: ODBC. JDBC, ecc 
Supportati JavaBeans, ActiveX'” interfaces I sorgenti degli og¬ 
getti possono essere Java applets o controlli ActiveX 

Script 

Possibilità di creare componenti utilizzando HTML e script (EM- 
CAScript. VBScript), 

Facile personalizzazione, riuso di questi componenti attraverso 
una ben definita interfaccia 

La via più facile per fare pagine interattive 
Facilità di utilizzo 

Basta conoscere un solo modello per imparare l'utilizzo del Dy¬ 
namic HTML 


Netscape Dynamic HTML 
Document Object Model 

Limitato supporto al Document Object Model. Pochi elementi 
sono gestiti come oggetti e piccole parti della pagina possono 
essere modificate dagli script 
Pochissimi elementi possono generare eventi. 

Interattività con i contenuti 

Nessuna. 


Stili dinamici 

Nessuno. 

Posizionamento, limiti delle animazioni 

Supporta i posizionamenti CSS. 

Per simulare l'animazione degli elementi devono essere utilizzati 
numerosi layer statici. 

Gli elementi di un form non possono essere esattamente posi¬ 
zionati in un form 2-D. 

I contenuti non scrollano quando la loro altezza o larghezza ecce¬ 
de lo spazio a disposizione. 

La relazione tra gli elementi della pagina non è conosciuta. 


Interattività in fase di caricamento 

La tecnologia JASS consente di modificare gli attributi nel mo¬ 
mento del caricamento 

Data binding 

Nessuno. 


Script 

Nessuno 


Facilità di utilizzo 

Necessità di conoscere due differenti modelli: JASS e layer. I 
layer possono richiedere script molto complessi 


298 


MCmìcrocomputer n. 180 - gennaio 1998 
















Box 2 


<html> 

<body> 

Clicca il testo in blu che segue 
span style="color: blue" onclick=" 

this.style.fontSize = '30'">e lo vedrai ingrandirsi/span> 
sotto ai tuoi occhi !. 

</body> 

</html> 


mente riadattato la pagina ap¬ 
propriandosi dello spazio la¬ 
sciato lìbero dal testo elimina¬ 
to. Possiamo cosi modificare 
in modo semplice un testo (ad 
esempio un menu) senza inoltrare ulte¬ 
riori richieste al server. 

Il Dynamic HTML in 
pratica 

Ho parlato di potenzialità e di duttilità 
del Dynamic HTML. Per meglio capire 
questi concetti vediamo alcuni esempi 
presenti sul sito della Microsoft Ovvia¬ 
mente le immagini a corredo di questo 
articolo non sono in movimento, vi chie¬ 


do quindi di utilizzare un po' della vostra 
fantasia per immaginare il reale effetto 
sulla pagina web. 

Un'interessante possibilità è quella 
mostrata in figura 3. Al centro abbiamo 
la testa di un alieno e di contorno tutta 
una serie di ortaggi, frutta e verdura. A 
parte l'ingenuità della cosa, abbiamo la 
possibilità di spostare ogni singolo ele¬ 
mento sulla testa dell'alieno, fino a si¬ 
mularne occhi, orecchie e comunque le 
fattezze. Il tutto semplicemente ciccan¬ 
do un oggetto con il mouse e trascinan¬ 
dolo nella posizione che noi desideria¬ 


mo. I tempi di caricamento 
della pagina sono mimmi e 
il codice necessario all'im¬ 
postazione della stessa è 
di poche decine di righe 
Ribadisco che, oltre alla prima richie¬ 
sta, non vi sono ulteriori richieste al 
server e che la dinamicità della pagina 
è data solo dal codice HTML, o meglio, 
Dynamic HTML inviato. 

Un altro esempio "classico" è quello 
riportato in figura 4 Apparentemente 
banale permette al contrario una profon¬ 
da e radicale gestione della pagina. Nella 
parte superiore della figura abbiamo un 
piccolo form all'interno del quale ho in¬ 
serito un testo. Ciccando sul pulsante di 
invio il testo da me inserito va a sostituire 
quello che prima precedeva il form, sem- 


Box 1 


Indipendenza dal linguaggio 

Supporta qualsiasi linguaggio (JavaScript. VBScript). Esteso con 
controlli ActiveX e applet Java. 

Tool di supporto 

Già disponibili: Bluestone. ExperTelligence. Microsoft. Pictonus, 
SoftQuad 

Annunciati: Aliarne, Borland. Elemental. Macromedia, Powersoft 

Open Technology 
Open object model 

Indipendenza dal linguaggio o dalla tecnologia degli oggetti utilizza¬ 
ta. 

Basata sui requisiti preliminari del W3C Document Object Model 

Disponibilità 

Microsoft Internet Explorer 4.0 per Macintosh, Windows, e piat¬ 
taforme UNIX. 

Dynamic HTML può essere licenziato gratuitamente a terzi. 


Supporti e standard 



Internet Explorer 

Communicator 4.0 

Raccomandazioni 

HTML 3.2 

Si 

Si 

essi 

SI 

Sì 

PNG 

Si 

Nodi 

Working Drafts 

Posizionare HTML con elementi CSS 

Si 

SI 

Web font 

In parte 

No (2) 

HTML 4.0: 

- Links ipertestuali in HTML 

SI 

SI 

- HTML e Style Sheets 

SI 

SI 

- Client-side script e HTML 

SI 

SI 

- Frame HTML 

Si 

In parte (3) 

- Form HTML 

SI 

No 

- Inserimento di oggetti nell'HTML 

SI 

N/D (4) 

- Nome addizionale per HTML 

Si 

No 

-XML 

In parte (5) 

No 

- RFC 1867: richiesta di upload 

SI (2) 

SI 

-RFC 1942 tabelle HTML 

SI 

No 

- RFC 2070: HTML internazionalizzazione 

SI 

In parte 

Proposte in fase di revisione 

Document Object Model 

Estensioni HTML Extensions per Data Bindmg 

SI 

No 

Si 

No 

XML Web Collections 

No 

No 


Note: 

1 II supporto PNG richiede un plug-in. 

2.Supporta una sintassi non standard per i font embeddmg 
3.Non supporta <IFRAME>. 

4 Informazione non disponibile. 

5.Microsoft Internet Explorer 4.0 supporta poche applicazioni XML. cosi come CDF. ma non XML. Una futura 
versione di Internet Explorer supporterà XML. 


Indipendenza dal linguaggio 

Solo JavaScript. 

Tool di supporto 

Nessun supporto annunciato. 


Open object model 

Legata a JavaScript. 

Limitata funzionalità con Document Obiect Model. 

Disponibilità 

Netscape Communicator per Macintosh, Windows, e piattafor¬ 
me UNIX. 

Dynamic HTML non disponibile a terzi 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


299 







JJi aiJJV 3J1 j3 



plice ed essenziale, ma estremamente 
duttile. 

Di orologi su Internet ne abbiamo visti 
tanti, ma quello di figura 5 è particolare 
Viene aggiornato ogni secondo e non ri¬ 
chiede alcuna interazione con il server. 
Niente Java, nessun linguaggio partico¬ 
larmente complesso, solo poche righe 
di Dynamic HTML. 

Uno dei modi in cui è più utilizzato il 
Dynamic HTML è quello di visualizzare 
menu e sottomenu a richiesta. Ad 


• ga»e*y 


SiteBuMer 

0 dynamic html 


• ora t stiv •K'CfWi 


HTML Clock 



11:05:39 A.M. 


« 4 t*Ty. without larve» 


T»n requ-e; ne*tHe« «rameted no» ■*>*?•> 

Ih# documeot ••-«o-i uwd on coniarti cnanget Mtm 

con arptenen' ih»» clock »iW, and >«H» «ttn ptl a *»• of coda 


Figura 5 - Questa e 
una delle pagine die 
la Microsoft dedica 
al Dynamic HTML Al 
centro un orologio in 
tempo reale che non 
necessita assoluta- 
mente di Java o Ja¬ 
vaScript 




Box 3 


<hcml> 

<body> 

<div style="cursor: 
Clicca qui .</div> 
<span stylo=”color: 
Questo no. 

<script> 

function togglele) 
</script> 

</body> 

</html> 


hand" onclick="toggle(docuraent.all.HideShowl;•> 
blue" id=HideShow>Questo testo andrà via.</span><br» 


i£ le.style.display == "none") (e.style.display = "■;) else (e.style.display = "none";|) 


esempio il menu proposto indica solo le 
sezioni principali, se clicchiamo su una 
di queste il menu scorre, e, sotto la se¬ 
zione cliccata, possiamo leggere i capi¬ 
toli di sua competenza. Se clicchiamo di 
nuovo la stessa sezione il menu tornerà 
all'aspetto iniziale, il tutto istantanea- 
mente. 

Immaginate di avere una sene di link 
ad alcuni siti, Attualmente, li mostrere¬ 
ste uno di seguito all'altro, più o meno 
allineati o intabellati a seconda 
dell'aspetto grafico che intendete dare 
alla pagina, Ora avete un'altra possibilità: 


desiderato non resta che cliccarlo 

Un utilizzo simile può essere fatto con 
i frame In una finestra le frecce di cui 
sopra, in un’altra, a seguito del click sul¬ 
le frecce, potranno essere visualizzate 
pagine diverse, In tal modo permettere¬ 
mo all'utente di visionare in successione 
tutte le pagine che desideriamo mo¬ 
strargli. 

Con le figure 6 e 7 siamo nel sito 
della projectcool (http:// www. 
projectcoo l. com) . L'immagine di Satur¬ 
no che domina la pagina entra, in ma¬ 


niera dinamica, 
dall'angolo in alto 
a sinistra, figura 
6, e si va lenta¬ 
mente a posizio¬ 
nare come visibi¬ 
le in figura 7. Il 
movimento di im¬ 
magini, scritte, lo¬ 
ghi o quant'altro 
sarà sicuramente 
una delle applica¬ 
zioni più appari¬ 
scenti e più utiliz¬ 
zate, soprattutto 
nella fase iniziale, 
del Dynamic HTML Con il tempo risul¬ 
teranno invece più utilizzate implemen¬ 
tazioni che hanno come obiettivo la pra¬ 
ticità d'utilizzo del sito. 


Shockwave 
e Dynamic HTML 

Shockwave è uno strumento che 
consente di realizzare effetti multime¬ 
diali nel web. Non è un linguaggio, piut- 


inserire delle piccole frecce, destra e si¬ 
nistra, cliccabili (tipo casella invio di un 
formi che mostreranno, a seguire uno 
dopo l'altro, i vari link. Raggiunto quello 

Figure 6e 7 - Il movimento dei pianeti e prover¬ 
biale La Pto/ectcool lo ha messo m pratica con 
il Dynamic HTML Saturno "viaggia" sino a rag¬ 
giungere il centro della pagina Di sicuro effetto, 
ma lo sarà anche tra qualche mese ? 

menti impossibili con il normale HTML 
Duttile e di non difficile implementazio¬ 
ne presenta l'inconveniente di essere 
visibile solo per chi ha installato sul prò- 

e» y—V* 2 


- »> tfodk. y-M-o. v # 



—» Lg*w" 




proje/tcool 

. • i * •: c •• • **& 


lirojectcool 

*•»' ’f<* ■ * 


/ ^rrrive'Tonr C 

. lLoo* tl QTty W*Clt**_ 


Lookfl'eet «se bit e* 

TìgR Sf» 


%hj Stingi' 

' * ; v • • <»t. 


i Telk tbout DuilOing thè web 

piopktfhfir 


pnopTiìflbtitt 

TtiiHk ftbout if.r ’f*t> «no m 

1 

jThinfc eoe ut Ih» web #nO Ut future 




300 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 

































• J jJ 2 SliJV al» J 3 


-li-.—.» 


* macromcriin 

fnDREAMWEAVER 

uho miw HTMl ' 


Figura 8 - Jn'~Accop¬ 
piata" tra Shockwave e 
Dynamic HTML Evi¬ 
dentemente l'idea di 
dinamicità ispira l'idea 
dei pianeti In questo 
caso abbiamo un dino¬ 
sauro che "dama " sul¬ 
la faccia del nostro pia¬ 
neta 


r > 

artici** 


tutoria!» 

•potlèght 

dlàcuMlon group 

thockwavs wlth dhtml 

KLJ 

X_ 



W«lcom« lo Macromedia** DHTML Zone? 

W# r# eictfed aooul Ih* potentiai Dynamic HTML Dnngs lo 




»—•— 


prio computer un apposito plug-in. 
Shockwave è inoltre disponibile con 
due diversi programmi: Director e 
Flash. E' indubbio che con il Dynamic 
HTML si possono realizzare molti degli 
effetti sino ad ora possibili solo con il 
plug-m di Shockwave. Ma non è detto 
che i due sistemi siano antagonisti, an¬ 
zi, il loro "matrimonio" può dare ottimi 
risultati 

In particolare Shockwave può utilizza¬ 
re la possibilità fornita dal Dynamic 
HTML di determinare la posizione preci¬ 
sa di un oggetto all'interno della pagina. 


Di contro Shockwave ha dalla sua una 
maggiore funzionalità generale, un mag¬ 
gior controllo sui tempi e sui suoni e un 
più sofisticato controllo sulla sincroniz¬ 
zazione degli eventi. 


Conclusioni 

Nel prossimo numero vedremo la sin¬ 
tassi e il modo di utilizzo dei comandi 
del Dynamic HTML. Per ora possiamo 
dire che questa nuova tecnologia apre 
le porte ad un modo di fare pagine che 


potrebbe conquistare il web. Dico po¬ 
trebbe perché la crescita di consensi 
che sta ottenendo Microsoft Internet 
Explorer sta creando dei problemi. 
Quando Netscape deteneva il 90% del 
mercato i siti erano ottimizzati per Navi¬ 
gator e la perdita di un numero minimo 
di utenti era accettabile ed era quindi 
necessario che il sito fosse costruito e 
progettato per un solo browser. Ora 
che Netscape e Internet Explorer sono 
alla pari, con una leggera prevalenza di 
Internet Explorer, il problema dello stan¬ 
dard diventa primario, La soluzione otti¬ 
male è solo una progettare due siti, 
uno visibile con Netscape Commumca- 
tor e uno con Microsoft Internet Explo¬ 
rer. La difficoltà di tale impegno spinge 
e spingerà molti sviluppatori ad ignorare 
tutti quegli elementi che funzionano per 
uno solo dei due browser, primo fra tut¬ 
ti il Dynamic HTML 
Un'ultima cosa: ricordatevi che il Dy¬ 
namic HTML è supportato solo dalle 
versioni 4 di Communicator e di Explo¬ 
rer. 

Kg 


La rete_è.una severa maestra 


Il titolo di questa sezione fa il verso ad un noto romanzo di fanta¬ 
scienza di Robert Hemlein, mi sembra quindi giusto dedicarla, que¬ 
sto mese, ad un sito che fa della fantascienza il suo pane mensile 
(vista la periodicità di questa rivista elettronica): Delos. 

Molto spesso bistrattata dalla letteratura ufficiale e spesso con¬ 
siderata dal cinema solo come fonte di eventi spettacolari capaci di 
incanalare diversi milioni di dollari nelle tasche del produttore, la 
fantascienza vive in Internet un suo momento felice. E' innegabile 
che la densità di appassionati di questo genere letterario e cinema¬ 
tografico in Internet sia maggiore rispetto a quella presente in altri 
ambienti. Il perché è facilmente immaginabile, ma non voglio dilun¬ 
garmi troppo in questi argomenti per non perdere di vista gli obiet¬ 
tivi di questa rubrica 

L'indirizzo di Delos è IDiua^/yyyy.YY,ta.nLasglgP.S?,£gm/,<aglg.S^I 

La pagina che si apre sui nostri monitor é accattivante e signifi¬ 
cativa. Al centro vi è una immagine (che cambia ogni mese ed è in 
relazione all'argomento principale trattato nell'ultimo numero) cir¬ 
colare che rappresenta un sole, con i raggi che contengono i link al¬ 
le pagine principali del sito La simbologia é decisamente attinente 
all'argomento trattato e la grafica, leggera e di gusto, ci invoglia a 
continuare nella navigazione. Sotto l'immagine, in bella evidenza, 
c'è II link all'ultimo numero uscito Vi ricordo che Delos si pubblica 
solo su Internet e che non esiste una sua versione cartacea. Scrol¬ 
lando la pagina troviamo un breve sunto dei principali argomenti 
presentati negli ultimi 4 numeri e un piccolo form che ci permette, 
se lo desideriamo, di essere tempestivamente informati ad ogni 
uscita della rivista. 

Cucchiamo comunque su "Ultimo numero" e vediamo la coperti¬ 
na della rivista. Anche questa cambia ovviamente ogni mese. L’im¬ 
magine è sempre di ottima qualità e in tema con l'argomento prin¬ 
cipale presentato al suo interno. In questo caso vediamo un'imma¬ 
gine dal film "Starship Troopers", con tanto di insettone gigante. 
La qualità dell'immagine serve come ulteriore spinta a navigare il 
sito e a continuare nella lettura. 

Cliccando sull'immagine si arriva al sommario del numero che 


stiamo leggendo. 

La pagina risulta pulita ed essenziale e ricalca l’eleganza di una ri¬ 
vista di qualità. Il corpo principale è diviso in due colonne La prima, 
più stretta dell'altra, presenta le rubriche fisse con il link alla pagina 
in argomento e il nome dell'autore dell'articolo. Dal punto di vista 
del contenuto sono coperti tutti gli aspetti della fantascienza: re¬ 
censioni di libri, i 100 libri preferiti dai naviganti della rete, i film fan¬ 
tascientifici presenti nelle sale e notizie in anteprima su quelli di 
prossima pubblicazione, una sezione dedicata al mondo di Star 
Trek, e una simpatica serie di articoli dedicata ai numeri 1 delle rivi¬ 
ste e dei libri che hanno fatto la storia della fantascienza in Italia 

Nella parte destra della pagina, con un corpo doppio rispetto alle 
rubriche fisse, vi sono gli articoli principali. Sono il cuore della rivi¬ 
sta, ben evidenziati, sia graficamente sia come posizione strategica 
nell'insieme della pagina. In questo numero, come già accennato, 
la parte del leone la fa il film "Starship Troopers" con notizie, aned¬ 
doti e immagini che mi hanno invogliato a vederlo al più presto. In 
altri numeri sono stati editi degli "speciali" dedicati a "Guerre Stel¬ 
lari", a “X-file" ed altro ancora. Sempre in questo numero viene 
presentata una vecchia serie di telefilm. Vi ricordate di "Zaffiro & 
Acciaio"? Una serie strana e misteriosa Ebbene ora potete cono¬ 
scere l'intera storia e leggere un'accurata guida agli episodi prodot¬ 
ti e trasmessi anche in Italia. 

Seguono una sene di articoli di carattere generale e dei racconti 
che completano la già ricca dotazione della rivista 

Tornando all'aspetto grafico, da notare I pulsanti di navigazione 
semplici e lineari in perfetta armonia con il tema trattato. 

Forse mi faccio trasportare dalla mia passione per la fantascien¬ 
za, ma questo sito mi sembra veramente ben curato sia dal punto 
di vista grafico che dei contenuti. 

Vi invito a visitarlo e a farmi sapere se i miei giudizi coincidono 
con i vostri. Adesso scusatemi ma devo andare, mi è giusto venuta 
voglia di rileggermi quel vecchio libro di Heinlem. Voi invece, se ne 
avete voglia, andate a leggere Delos, vi sono molte cose da scopri¬ 
re a cui non ho minimamente fatto cenno 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


301 














a cura di Francesco Romani 


Il Suono dei Cavi 


Oltre ad essere un collaboratore per MC sono anche un appassionato di Alta Fedeltà e 
un accanito lettore di AUDIORewiev. Sonc 
qualche argomento di hi-fi su cui avere 
qualcosa da dire. Dopo lunga gestazione, 
mi butto ora in una serie di articoli per 
studiare quello che è, forse, uno dei pro¬ 
blemi teorici più affascinanti dell’hi-fi: 
qual è la migliore configurazione per un 
cavo di potenza. 


svariati anni che mi “scervello per trovare 



Introduzione 

Quando si connette un sistema di altoparlanti al suo amplifi¬ 
catore si usa un cavo o un sistema di cavi di lunghezza finita 
che presenta un'impedenza non trascurabile. Supponendo di 
poter lavorare a costanti concentrate il circuito può essere 
schematizzato come in Figura 1 (prodotta con il package 
Drawcircuit.m dell'applicazione Electronic Engineering) In 
figura R, L e C sono la resistenza, l'induttanza e la capacità 
del cavo mentre RI rappresenta il carico (in forma ultra-sem¬ 
plificata). 

Il problema che trattiamo è quello di determinare per via teo¬ 
rica l‘ induttanza L, la capacità C e la resistenza R del cavo in 
funzione delle caratteristiche geometriche e del materiale di 
cui è composto. Il problema nella sua forma generale è di dif¬ 
ficilissima soluzione in quanto R, L e C sono influenzati da un 
numero virtualmente infinito di variabili. Il nostro approccio 
consiste nell'effettuare alcune drastiche semplificazioni. Il 
modello adottato permetterà comunque di valutare la bontà 
di alcune soluzioni comunemente praticate da professionisti 
e dilettanti di hi-fi. 

In questa puntata ci restringiamo al calcolo di resistenza e in¬ 
duttanza. Il calcolo della capacità, molto più complesso, ri¬ 
chiederà una trattazione a parte. 

Le semplificazioni che facciamo per il nostro modello sono le 
seguenti: 

• Il cavo è supposto formato da un numero finito di fili cilindri¬ 
ci omogenei paralleli e di lunghezza finita disposti nel vuoto; i 
valori delle costanti R. L e C saranno determinate per unità di 
lunghezza; per un cavo di lunghezza finita basterà fare una 


moltiplicazione. 

• Si trascura l'effetto pelle. 

• Si suppone che la densità di corrente sia uniforme all’inter¬ 
no dei cavi. 

Le ultime due supposizioni possono venire "forzate" sosti¬ 
tuendo un cavo con un fascio di fili sottilissimi e paralleli tra 
loro. Soluzioni di questo genere sono praticate davvero in al¬ 
cuni dei cavi più costosi. 

Un po’ di teoria 

Consideriamo un sistema di cavi paralleli infiniti percorsi da 
corrente (nella Figura 2 è schematizzato il caso di 2 cavi). 

Ogni elemento di corrente produce un campo magnetico se- 



302 


MCmicrocomputer n, 180 - gennaio 1998 

















Mr.-n.-wnM fa 


condo le note leggi dell'elettromagnetismo. 


circolare il campo sul piano vale: 


Conoscendo e sommando tutti i contributi si può determina¬ 
re l’energia totale del campo elettromagnetico: 




ih L 

2 nr 

fio ir 


2n r : 


r> R 


r < R 


dove l'integrale è esteso a tutto lo spazio. 

Considerando che il vettore B è proporzionale alla corrente, 
se si suppone che la distribuzione dei singoli elementi di cor¬ 
rente non vari con la corrente totale si ha che l'energia del 
campo è proporzionale al quadrato della corrente totale Se 
scriviamo: 

v = \u* 

La costante L rappresenta l'induttanza del circuito. 

Con le nostre semplificazioni, essendo il cavo infinito, possia¬ 
mo considerare solo un piano che taglia i cavi ortogonalmen¬ 
te all'asse di simmetria. In tale caso l’integrale può essere 
calcolato solo su questo piano ottenendo l'energia per unità 
di lunghezza. 


Il campo totale è dato dalla somma vettoriale dei contributi 
dei singoli cavi. 

Nella Figura 3 (prodotta con plotvectorField del packa¬ 
ge Graphics'PlotField*) si vede il campo generato da 
due cavi mentre nella Figura 4 si vede il caso di 4 cavi. 

Il colore della sezione di cavo rappresenta il verso di scorri¬ 
mento della corrente. 

L'algoritmo di calcolo dell'induttanza è quindi il seguente: 

• Si definisce la posizione dei cavi dando per ciascuno di essi 
le coordinate dell'asse centrale, il raggio e il verso della cor¬ 
rente. 

• Per ogni filo si calcola la sezione, la corrispondente corrente 
(supponendo costante la densità di corrente), la funzione 
che definisce il campo (scalare) IBI 2 e contemporaneamente 
si disegna il grafico della sezione assiale. 


Per un solo cavo circolare precorso da correnti a simmetria 


• Si integra 



Figura 3 


Figura 4 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


303 




































Integrazione Montecarlo e QuasiMontecarlo 


L'idea alla base dei metodi Montecarlo è la seguente: si co¬ 
struisce un processo casuale il cui risultato ha come valore 
atteso una grandezza incognita e si stima questa grandezza 
campionando i risultati di quel processo casuale. 

Un esempio classico di integrazione Montecarlo è il calcolo 
dell'area di una figura piana ottenuto estraendo a sorte punti 
in un rettangolo che contiene la figura e contando il numero 
di quelli che "stanno dentro" (vedi anche MC n 165, set¬ 
tembre 1996) Il principale svantaggio dell'integrazione 
Montecarlo e la lentezza della convergenza, il principale van¬ 
taggio è che la velocità di convergenza non è influenzata dal 
numero di dimensioni 

Nel nostro caso abbiamo un integrale su un dominio infinito 
bidimensionale di una funzione discontinua (il campo ha un 
comportamento irregolare sul bordo dei cavi) e l'integrazio- 
ne Montecarlo si pone come il migliore candidato. Mathe¬ 
matica 3.0 implementa anche una variante detta metodo 
QuasiMontecarlo che invece di usare numeri pseudocasuali 
usa particolari successioni di punti dotate di proprietà stati¬ 
stiche opportune. Abbiamo provato i due metodi per il cal¬ 
colo di n integrando la funzione 

1 x 2 +y 2 <l 

0 x 2 + y 2 > 1 

sul rettangolo (0sx<1, 0<y<1). Viene stampata una tabella 
che in ogni riga ha il numero massimo di valutazioni per¬ 
messe e per i due metodi il valore approssimato, il tempo 
in secondi e il numero effettivo di valutazioni. 

L'integrando è il seguente 

Ini 11 = 

f[x_,y_]:=(NV++;If [x A 2+y A 2<l,1,0]) 

la chiamata del metodo Montecarlo 
Inl21:= 

Nlntegrate[f[x,y], {x,0,1},{y,0,1), 
Method->MonteCarlo, 

MaxPoints->mp] 

la chiamata del metodo QuasiMontecarlo 
Inl3l:= 

Nlntegrate[f[x,y], {x,0,l>,{y,0,l), 
Method->QuasiMonteCarlo, 
MaxPoints->mp] 


/(-V, V) = ' 


Montecarlo QuasiMontecarlo 

mp appr nv time appr nv ti- 

me 

100 3.2 101 0.15 3.12 101 

0.15 

1000 3.12 1001 1.45 3.148 1001 1.4 

10000 3.16 2701 3.86 3.143 3846 

5.36 

100000 3.15 2801 3.98 3.143 3846 

5.38 


La precisione non è eccessiva (è difficile ottenere piu di 2 ci¬ 
fre esatte nel risultato) ma il vantaggio principale di questo 
metodo è la sua robustezza e la facilità di uso. si può usare 
praticamente alla cieca. Si nota anche che quando il pro¬ 
gramma ritiene di avere ottenuto una precisione sufficiente 
si ferma senza raggiungere il numero massimo di valutazioni 

Triste digressione 

Ahimè! Appena finito di scrivere il paragrafo sulla robustez¬ 
za ho sistemato le costanti fisiche per avere i risultati in 
gH/m e ho rigirato i programmi quando improvvisamente 
non funzionava più nulla! I numeri che venivano fuori era¬ 
no privi di significato. Un paio di dolorose notti di esperi¬ 
menti mi hanno permesso di scoprire che mi ero imbattuto 
in un sottile fenomeno tipico in analisi numerica: il problema 
della scalatura dei dati 


Si consideri l'identità 


| J/(.v, v) dx dy = ci 2 1 j ‘ f(ax,cty) dx dy 
o o o o 


il risultato analitico è indipendente da a ma quello numeri¬ 
co no! Anche un robusto programma come Nlntegrate 
può essere messo in crisi da valori troppo grandi o troppo 
piccoli La seguente tabella mostra il risultato del calcolo di 
l per il problema di Figura 5 per vari valori di a e mp 


a 

MP=10 2 

MP=10 3 

MP=10 4 

MP=10 

0.0001 

0.93 

0.66 

0.65 

0.65 

0.001 

0.65 

0.65 

0.65 

0.65 

0.01 

0.77 

0.66 

0.65 

0.65 

0.1 

0.18 

0.61 

0.69 

0.64 

1 

0.0016 

0.016 

1.81 

0.68 

10 

0.00001 

0.00016 

0.026 

0.010 


Ed ecco i risultati: 


Nel seguito abbiamo usato il metodo QuasiMontecarlo con 


304 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 





liìtllitintlfm 


S = 0.785 mmq. 
R = 20.8 mWi. 
L = 0.655 nH m 

0.4. 

0 . 2 - 



- 0 . 2 - 


-0.4 

0.4 -0'.2 0 o'.2 0*. 4 


Figura 5 - Due fili paralleli 



Vi) 

. 7 •> 

4 n~r 




4 n~ K a 


r>R 


r < R 


su tutto il piano (o su un solo quadrante se si possono sfrut¬ 
tare le simmetrie della configurazione) ottenendo l'induttanza 
per unità di lunghezza. 

Per l'integrale si è usato un metodo QuasiMontecarlo. una 
delle novità di Mathematica 3.0 (vedi Incorniciato). 


I programmi Mathematica 

II campo generato da un cavo di raggio r con l'asse in posi¬ 
zione (u,v) esprimendo le lunghezze in metri e a meno dei 
fattori di normalizzazione viene rappresentato come un vetto¬ 
re complesso. 

tnl1ì:= 

B[u_,v_,R_]:=If[Abs[u A 2+v A 2]>R A 2, 

(v - I u)/(u A 2+v A 2), 

(v - I u)/R A 2] 

La funzione Filo calcola l'area s della sezione del cavo, la 
somma ad Ap oppure ad Am a seconda del verso di percor¬ 
renza, somma alla lista ll il contributo al campo e restituisce 
il disegno della sezione del cavo 

Inl21:= 

filo[{u_,v_,R_,c_}]:=Module[{s}, 
s=100 K R A 2; 

LL+=s Sign[c] B[x-u/100, y-v/100, R/100]; 

{If[c>0,Ap+=s;Red,Am+=s;Green] , 

Disk[{u,v),R], 

Black, 

Circle[{u,v},R]}] 



Figura 6 - Quattro fili ai vertici di un quadrato connessi con la corren¬ 
te dello stesso verso su lati opposti 


La funzione Place riceve la lista dei dati geometrici dei cavi, 
chiama filo per ognuno di essi, definisce la funzione B2 che 
rappresenta il modulo al quadrato del campo totale e la inte¬ 
gra chiamando integrale, calcola resistenza e induttanza e 
stampa il grafico. Per far tornare i conti bisogna che Ap totale 
sia uguale ad Am totale. L'induttanza è data in 
microhenry/metro e la resistenza in milliohm/metro suppo¬ 
nendo i cavi di rame a 20 

lnI31:= 

Place[v List]:=( 

LL=0; 

Ap=Am=0; 

gg=Graphics({ 

Line[{{-1,0),{1,0}}], 

Line[{{0,-1), {0,1}}] , 
filo/@v}]; 

If[Ap=!=Am, 

Print["Errore aree disuguali"]]; 

B2[x_,y_]:=Evaluate[Abs[LL] A 2]; 

L=10 A 6 jj. 7T A 2 Chop[integrale]/Ap A 2 ; 
Show[gg, 

PlotRange->{{-1,1),{-1,1}}, 
AspectRatio-> 1, 

Axes->True, 

AxesLabel->{"cm","cm"}, 
AxesOrigin->{-l, -1} , 

PlotLabel-> 

” S = "<> 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


305 















Figura 7 ■ Quattro fili ai vertici di un quadrato connessi con la cor¬ 
rente dello stesso verso sulle diagonali. 


ToString[N[Ap, 3]]<>" mmq,\n"<> 

« R = "<> 

ToString [N[16.37/Ap, 3] ] <>" oQ/ta, \n"<> 

" L = "<> 

ToString[N[L,3]]<>" (iH/m"]j) 

La costante |l è la permeabilità magnetica del vuoto e vale 
nel sistema SI: 

/n/4/. = 

(1 = 1.25663706143591724'**-6 



Figura 8 - Quattro fili sullo stesso piano. 



S = 2.36 mmq. 


. R = 6.95 mW ra, 

c 

m L = 0. 

6 ntì m 

0.4 


< 

0.2 



0 



-0.2 



-0.4 




-0.4 -0.2 

0.2 0.4 Cm 


Figura 9 - Sei fili sullo stesso piano 


La funzione integrale effettua la chiamata di Nintegrate 
specificando il metodo QuasiMontecarlo. Per la scelta del fat¬ 
tore di scala a e del limite superiore al numero di valutazioni 
mp si veda la discussione nell'lncorniciato. 

In5j := 

integrale:» 

a A 2 NIntegrate[ B2 [a x ,a y] , 

{x,0,Infinity),{y, 0 ,Infinity), 

Method->QuasiMonteCarlo, 
MaxPoints->MP]; 


I risultati 

Ed ecco i risultati. La discussione dei prò e contro delle varie 
configurazioni è rimandata a quando avremo a disposizione i 
valori della capacità. 

KS 


Francesco Romani è raggiungibile all'indirizzo; vomannsai unici m 


306 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


















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128 


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Lotto volante 


Solo pochi mesi orsono abbiamo pubblicato un articolo di 
comparazione tra i due più “amati” programmi di disegno Adobe 
lllustrator 7 e Corel Draw 7 (I magnifici 7): in pratica non abbiamo 
nemmeno fatto in tempo ad iniziare a scoprire la versione 7 di 
Corel Draw, che ecco ci arriva sulla scrivania una busta 
contenente i CD-ROM della versione finale di Corel Draw 8. 

Che fare? Non ci si può trattenere dal dare un’occhiata a cosa c’è 
dentro e raccontarvelo: sempre tuttavia con il nostro occhio 
critico e sempre orientati a mostrarvi le cose che possono essere 
più utili per il vostro lavoro. E con qualche considerazione... 


di Mauro Candirti ! 


Da 24 a 12 

La tradizione orale nel settore infor¬ 
matico ci ha insegnato sin da piccoli 
(dalla fine degli anni '70) che la potenza 
dell'hardware raddoppia ogni 18 mesi 
circa. Se ci spostiamo nel software ve¬ 
diamo che ormai è prassi presentare un 
nuovo prodotto ogni 18-24 mesi circa. 
Pensiamo tuttavia per un momento alle 
differenze che intercorrono tra hardwa¬ 
re e software. 

Il fatto che l’hardware raddoppi la 
propria potenza ogni 18 mesi è tenden¬ 
zialmente una cosa positiva per gli 
utenti, perché questo fatto porta con 
sé la diminuzione dei prezzi. E' vero, 
anche, che in pochi mesi c'è il rischio 
di vedere il proprio PC deprezzato del 
30%, ma se consideriamo che quando 
acquistiamo un'auto essa si deprezza 
del 15% solo per il fatto di averla im¬ 
matricolata, vediamo che questi fattori 
sono nella normale logica commerciale. 


IDI 1 AWB |Cif «f ululi I ) 


DE* E* 

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■ £[) • 100X - v c; S3D0 * * 


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(*4115 M«U) 


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3 ;oc » 






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ni a o =» 

? . t —r • 


Ecco come si presen¬ 
ta Corel Draw 8 Quan¬ 
do si apre il program¬ 
ma per la prima volta. 


NIC Micrt»i omputer 


”~<r 




r 

S I 

f 

» 

r 

n 

- f 


■*«t»l gyMlo.onrft Word -ll"^ CorelDRAW a... BP^wShopPr. 


Per il software la cosa è differente. Il 
valore del software è relativo, ne sanno 
qualcosa le grandi aziende: negli ultimi 


anni, infatti, si è 
scoperto che l'in¬ 
troduzione di una 
nuova versione di 
software deve 
sempre essere ac¬ 
compagnata da un 
periodo di appren- 
_ dimento il quale 

IM 2 ha dei costi non in¬ 

differenti per 
l'azienda, misura¬ 
bili in un calo della produttività iniziale, 
recuperabile solo dopo molti mesi. 
Comprimere i tempi di rilascio tra 


308 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 
























La Barra in¬ 
terattiva dà 
indicazioni 
relative all'oggetto 
selezionato. 


156 .039 - 

.mpj i 


una versione ed 
un'altra significa 
accentuare questi 
problemi: le azien¬ 
de ormai cercano 
di saltare alcune 
versioni aggiornan¬ 
do il loro software ogni 2,5-3 anni. 


12 mesi per Corel 

La politica di Corel negli ultimi anni è 
stata quella di presentare di fatto una 
nuova versione ogni 12 mesi. La prima 
versione di Corel Draw fu presentata 
nel gennaio del 1989 e visto che sia¬ 
mo nel 1997 i conti tornano. La diffe¬ 
renza rispetto ad altre case di softwa¬ 
re sta nel fatto che Corel mantiene nel 
suo listino i prodotti nelle versioni pre¬ 
cedenti a prezzi via via inferiori, con¬ 
sentendo di fatto all'utente di sceglie¬ 
re il livello di prestazioni o il livello di 
prezzo che meglio soddisfano le sue 
esigenze. 

Resta comunque di fatto che met¬ 
tere sul mercato un nuovo prodotto 
resta un grosso sforzo, sia dal punto 
di vista dello sviluppo, sia dal punto 
di vista del marketing e delle vendite. 
Ormai quando viene presentata una 
nuova versione, significa che già da 
alcuni mesi una parte dei progettisti 
lavora sulla versione successiva, e 
nel contempo un'altra parte dei pro¬ 
gettisti deve restare a disposizione 
della versione appena immessa sul 
mercato per correggere gli eventuali 
problemi che emergono solo quando 
il prodotto viene effettivamente utiliz¬ 
zato su vasta scala. E siccome nes¬ 
suno ci regala nulla, possiamo solo 
immaginare che forse i prodotti co¬ 
sterebbero un po' meno, senza que¬ 
sta fatidica corsa ai 12 mesi. 

Inoltre in questa rincorsa, chi effetti¬ 
vamente ha i maggiori problemi di re¬ 
stare al passo sono i Service che devo¬ 
no garantire ai loro clienti di avere 
sempre a disposizione l'ultima versio¬ 
ne del prodotto. 


Quattro e quattr’otto 

Dopo aver fatto tutte queste consi¬ 
derazioni, naturalmente prevale la cu- 


» ** J39 74 mm 


■ 100.0 
■ 100.0 


\ * _!_-!■ Come " n9 




_ 


riosità tipica del giornalista ed eccoci 
quindi pronti ad esplorare le più inte¬ 
ressanti novità del prodotto, concen¬ 
trandoci sempre su quelle più utili per 
il nostro lavoro. 

Abbiamo suddiviso queste nuove 
caratteristiche in 7 campi prinicipali: 

■ interfaccia 

■ produttività 

■ strumenti interattivi 

■ Internet 

■ testi, immagini ed effetti 

■ colori e stampa 

■ oggetti, documenti e gestione file 


Interfaccia 

Dopo averci detto per alcuni anni 
che l'interfaccia di tipo tridimensionale 
era quella più comoda da utilizzare, 
contrordine, ed eccoci all'interfaccia 
"fiat" come viene chiamata quella di 
Corel Draw 8. La differenza sta nel fat¬ 
to che mentre prima i pulsanti erano a 
rilievo ora sono su un fondo uniforme 
e solo effettuando la propria scelta fa¬ 
cendo clic sull'icona si vede rientrare 
leggermente il tasto premuto. Questo 
è senza dubbio poco influente rispetto 
ad una serie cambiamenti piuttosto ra¬ 
dicali, che obbligano l'utente ad un rio¬ 
rientamento per ritrovare le funzioni di 
uso comune. Naturalmente l'interfac¬ 
cia resta personalizzabile, ma comun¬ 
que è necessario un certo tempo per 
rendersi conto di dove ci si trova e co¬ 
sa si può fare. 

Restando in tema di personalizzazio¬ 
ne, Corel Draw 8 offre la possibilità di 
creare un proprio ambiente di lavoro ri¬ 



chiamabile poi attraverso le opzioni: in 
questo modo è possibile avere a di¬ 
sposizione più ambienti di lavoro diffe¬ 
renti a secondo delle persone che la¬ 
vorano sul PC o anche in base alla ti¬ 
pologia di lavoro da svolgere. 

Ma vediamo cosa succede quando 
apriamo per la prima volta Corel Draw 
8. 

Sulla nostra sinistra troviamo la soli¬ 
ta barra con alcuni strumenti, in parte 
già conosciuti e in parte nuovi. Tra 
quelli nuovi troviamo quello per le sfu¬ 
mature e quello per le trasparenze. Sul 
lato destro compare la tavolozza dei 
colori, come in Corel Draw 7, mentre 


3. riP o « 


Ecco le nuove fun¬ 
zioni che consento¬ 
no in maniera inte¬ 
rattiva di creare du¬ 
plicazioni multiple, 
applicare distorsioni, 
creare effetti 3D e 
applicare un'ombra 


in alto troviamo le 
grosse novità. 

Oltre ad una 
classica barra di 
strumenti classici 
che ci consento¬ 
no le solite opera¬ 
zioni comuni, co¬ 
me aprire un documento, salvare, 
stampare, tagliare, copiare, incollare, 
ora troviamo due finestrelle con menu 
discesa che ci consentono di scegliere 
direttamente la percentuale e il tipo di 
visualizzazione (draft, precisa, wirefra- 
me, ecc.). Ma la cosa più interessante 
e la barra interattiva che è posta subi¬ 
to sotto la barra principale e che è 
sensibile al contesto e all'oggetto se¬ 
lezionato. Cosi se stiamo scrivendo 
del testo, la barra interattiva conterrà 
gli attributi del testo, mentre se sele¬ 
zioniamo un oggetto ci mostrerà le 
sue dimensioni, la sua posizione, l’an¬ 
golo di rotazione, l'unione o meno con 
altri oggetti. Troviamo inoltre i pulsanti 
per la rotazione, per la specularità e 
per porre l'oggetto in primo piano o 
sotto. Le due funzioni di unione/sepa- 

_ razione di oggetti e 

Interattivamente Si quella di posiziona- 

può dare profondità mento in primo 

ad un oggetto. piano o dietro di 


MCmicrocomputer n, 180 - gennaio 1998 


309 


























mL m, . 

v ' 


Produttività 


Anche le ombre 
possono essere 
create automati¬ 
camente e interat¬ 
tivamente. 



Da un ovale, sem¬ 
pre interattiva¬ 
mente, si può ap¬ 
plicare una distor¬ 
sione e modificar¬ 
la a piacere. 


un oggetto sono stranamente rea¬ 
lizzate senza utilizzare delle icone, ma 
semplicemente con la scritta Un- 
group, Ungroup All, To front, To back 
(la versione pervenutaci è naturalmen¬ 
te quella appena rilasciata in lingua In¬ 
glese per Windows). 

Altra grande novità è la finestra a 
schede disponibile sul lato destro o si¬ 
nistro: in pratica è possibile richiamare 
una serie di finestre o comprimerle sul 
lato dell'area di lavoro. Per esempio, la 
finestra dei simboli e il cosiddetto 
View Manager possono trovare posto 
come finestre a scheda richiamabili 
semplicemente facendo clic sul loro 
nome. Tra queste finestre troviamo 
anche un Browse che in pratica ci con¬ 
sente di cercare i documenti che dob¬ 
biamo aprire o importare. 

Per finire con l'interfaccia, troviamo 
la possibilità di utilizzare i nuovi mouse 
con la rotella, tipo Microsoft Intelli- 
Mouse, per attivare più velocemente 
funzioni come lo zoom e lo scorrimen¬ 
to lungo la pagina. 


Per realizzare più 
velocemente la du¬ 
plicazione multipla di 
un oggetto, ora biso¬ 
gna semplicemente 
selezionare l'ogget¬ 
to, duplicarlo, posi¬ 
zionarlo alla esatta distanza dall'origi¬ 
nale e ripetere la duplicazione: auto¬ 
maticamente il programma applicherà 
lo spostamento che abbiamo dato al 
primo duplicato anche ai successivi, 
consentendoci cosi di creare oggetti 
multipli posizionati in maniera regola¬ 
re. 

La gestione dei 
nodi degli oggetti è 
stata semplificata: 
ora basta un doppio 
clic sull'oggetto per 
poter avere a dispo¬ 
sizione i nodi da mo¬ 
dificare. Anche la vi¬ 
sualizzazione è migliorata con una più 
rapida identificazione dei nodi selezio¬ 
nati. 

Una delle funzioni più interessanti 
sono i controlli interattivi sugli ogget¬ 
ti: sono disponibili per un certo nume¬ 
ro di funzioni che si applicano diretta- 
mente sugli oggetti, come per esem¬ 
pio le sfumature di colore. In questo 
caso, abbiamo una barra tratteggiata 
che ci indica la direzione della sfuma¬ 
tura direttamente sull’oggetto stesso: 
possiamo prenderla con il mouse e 
spostarla a piacimento, ma anche 
spostare il punto mediano di passag¬ 
gio di un colore ad un altro. E' vera¬ 
mente Incredibile come sia comodo 
utilizzare questo genere di strumenti. 


Strumenti Interattivi 


Vogliamo dare 
ad alcuni di questi 


Sotto questa voce raggruppiamo al¬ 
cune funzionalità che ci consentono 
di lavorare meglio e più velocemente. 
Iniziamo dalle guide: ora è possibile 
selezionare e spostare più guide con¬ 
temporaneamente, Esse ora rispon¬ 
dono proprio come se fossero ogget¬ 
ti, quindi possiamo ruotarle e persino 
dare loro una ben definita posizione 
andandola a scrivere nella finestrella, 
che come detto prima appare nella 
barra degli strumenti sensibili al con¬ 
testo. 


Come si può notare, 
ora le sfumature si 
regolano diretta- 
mente sull'oggetto . 
spostando il cursore 
centrale è possibile 
modificare l'anda¬ 
mento della sfuma¬ 
tura. 


un po' più di spazio 
strumenti, perché ci 
sembrano estre¬ 
mamente interes¬ 
santi, 

Prima di tutti lo 
strumento delle 
ombre. Abbiamo 
dedicato poco 
tempo fa un arti¬ 


1 J 

/ 

p 

' * 

r 

b 

cf 


colo a questo argomento, nel quale 
spiegavamo l'importanza di dare 
profondità visiva agli oggetti attraver¬ 
so la creazione di un'ombra: non pote¬ 
vamo immaginare cosa ora è possibile 
fare con Corel Drawl Applicare un'om¬ 
bra è un gioco da ragazzi: esiste uno 
specifico strumento che consente di 
applicarne una all'oggetto selezionato. 
Solo questo? No, naturalmente. Inte¬ 
rattivamente è possibile posizionare 
l'ombra a piacimento e darle l'opportu¬ 
na gradazione e profondità: l'effetto è 
sorprendente. 

Altro strumento interattivo molto in¬ 
teressante è quello della distorsione: 
una volta selezionato un oggetto, si 
sposta lo strumento di distorsione su 
di esso, si fa clic e poi si muove leg¬ 
germente il mouse. L'oggetto verrà di¬ 
storto più o meno relativamente allo 
spostamento del mouse e al punto do¬ 
ve si è posizionato: per ottenere i mi¬ 
gliori risultati bisognerà fare un po' di 
allenamento, ma senza dubbio è un 
notevole aiuto quando si devono dise¬ 
gnare oggetti con forme non regolari. 
L'effetto può anche essere modifica¬ 
to, modificando i suoi parametri che 
compaiono nella barra degli strumenti 
interattivi quando la distorsione è atti¬ 
vata. 

Anche la possibilità di dare una tridi¬ 
mensionalità ad un oggetto piano ora 
si avvale di strumenti interattivi che 
agiscono direttamente sull'oggetto se¬ 
lezionato: sarà sufficiente orientare 
con il mouse la parte dove dovrà esse¬ 
re visibile la tridimensionalità dell'og¬ 


getto e deciderne la profondità, sem¬ 
pre in maniera interattiva direttamente 
sull'oggetto stesso. 

Uno strumento nuovo interattivo è 
anche quello della trasparenza: possia¬ 
mo applicare una trasparenza variabile 
ad alcune zone di un oggetto in manie¬ 
ra interattiva. Una volta selezionato un 
oggetto si applicherà la trasparenza 
semplicemente scegliendo come al 
solito la direzione 
e la profondità di 
questa trasparen¬ 
za, con la possibi¬ 
lità sempre di 
modificare anche 
il punto mediano, 


Naturalmente appli¬ 
cando due colon dif¬ 
ferenti otterremmo il 
passaggio da uno 
all'altro, sempre con 
la possibilità di spo¬ 
stare il punto media¬ 
no. 



310 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 





















cioè il punto centrale piu vicino alla 
trasparenza totale o al colore pieno 
dell'oggetto Anche in questo caso gli 
effetti sono molto significativi. 

Interattivo è anche il metodo per ag¬ 
giungere colore ad un oggetto: natu¬ 
ralmente se abbiamo selezionato un 
oggetto e facciamo clic su un colore 
della tavolozza dei colori, esso sarà ap¬ 
plicato automaticamente all'oggetto. 
Se teniamo premuto il tasto Control e 
facciamo clic su un colore della tavo¬ 
lozza, al colore di base dell'oggetto 
verrà aggiunto automaticamente il 
10% del colore della tavolozza su cui 
si è fatto clic con il mouse. 


Internet 

Corel Draw 8 non poteva non dedi¬ 
care delle specifiche funzionalità a In¬ 
ternet. A parte la facilità con cui si 
possono realizzare bottoni ed altri ele¬ 
menti grafici, è disponibile un Wizard 
specifico per trasformare i propri do¬ 
cumenti in pagine Web. Per maggior 
sicurezza esiste anche un analizzatore 
di conflitti che consente di esaminare 
il codice html per controllarlo 
prima della pubblicazione su 
Internet. Tra le altre funzioni 
troviamo anche la possibilità di 
creare sfondi uniformi da utiliz¬ 
zare nelle pagine Internet par¬ 
tendo da un disegno. 


Testi, immagini 
ed effetti 

Iniziamo dai testi che ora 
possono essere resi più inte¬ 
ressanti attraverso una serie di 
effetti 3D. Ma questo è solo 
poca cosa rispetto alla rivolu¬ 
zione che Corel Draw 8 porta 
in questo campo Per prima 
cosa abbiamo la possibilità di 
trasformare con un semplice 
clic del mouse il testo a para¬ 
grafo in testo grafico e vice¬ 
versa. Inoltre il testo a para¬ 
grafo ora è sensibile al conte¬ 
sto, cosi se passa sopra una fi¬ 
gura e questa figura ha tra le 
sue caratteristiche anche quel¬ 
la che il testo 
debba girarle 
attorno, il no¬ 
stro testo a 
paragrafo si 
adeguerà aggi¬ 
rando la figura 


§ 

1 

r~ 

o 

o 

i 

o 

a—* 

£ 

a> 


Ecco come ap¬ 
pare la barra 
Pei Docker sul 
laro destro del¬ 
lo schermo pri¬ 
ma della tavo¬ 
lozza dei colon 



stessa. 

Sempre per quanto riguarda il testo 
a paragrafo abbiamo la possibilità di in¬ 
serirlo in oggetti e fargli assumere una 
determinata forma. Inoltre è possibile 
assegnare al testo un percorso "mi- 


Inutile dire che 
anche la traspa¬ 
renza si gestisce 
direttamente 
sull'oggetto in 
forma interattiva 


Ecco i due og¬ 
getti sovrappo¬ 
sti che mostra¬ 
no le loro "tra¬ 
sparenze " 



1] fS 


» 

o 



tb 

Bockup_ot 

CorelDRAW 

8 CO 

•s 

*ì fi 

Eltects 

Huntress J 

«jj 

a* 

£ 

Layout 

Wishlist 

: 

e 

B 


Dal Browse che 
appare al fianco 
della finestra prin¬ 
cipale si possono 
fare diverse ope¬ 
razioni. per esem¬ 
pio aprire un file 
o impostarlo 
semplicemente 
trasportando la 
sua icona con il 
mouse sul docu¬ 
mento che stia¬ 
mo preparando 


sto": per esempio si può partire da un 
semplice paragrafo e il testo in esube¬ 
ro farlo proseguire lungo una curva o 
m un oggetto. 


Publish Io Internet 



VMcoiw » •« KTM. Eipofl Wiian) 


tln WVtenSMiMlp you oso* y<x» Ol or. KTVl Ut 


•Mx» M» <* HTM. do yo» oWi® c 


Le immagini in formato bitmap sono 
ora meglio visualizzate a video e even¬ 
tuali modifiche apportate attraverso 
dei filtri possono essere 
esaminate attraverso la 
funzione di Preview prima 
di essere definitivamente 
applicate aH'immagine. 

Anche il coltello per se¬ 
zionare gli oggetti vive il 
suo momento di gloria es¬ 
sendo stato migliorato il 
suo funzionamento e reso 
utilizzabile ora anche per 
tagli a mano libera. 

Infine ora gli oggetti 
possono essere bloccati 
per evitare accidentali 
modifiche o spostamenti. 


Colori e stampa 

La gestione della tavolozza dei colo¬ 
ri ora è personalizzabile: si possono 
scegliere tutti i colori che si vogliono e 
il sistema a cui essi fanno riferimento. 
Inoltre è possibile salvare differenti ta¬ 
volozze per poi richiamarle a seconda 
dei lavori che si stanno realizzando. 

Un sistema chiamato Color Harmo- 
nies consente di scegliere differenti 
tavolozze con i co¬ 
lori particolarmen¬ 
te equilibrati tra 
loro. 

Tenendo premu¬ 
to il tasto del 
mouse su uno dei 
colori della tavo¬ 
lozza dopo pochi 


Ceni Bara» 
SffgMnag. 


CMo? 


!*«> 


Un Wizard consente 
di trasformare il no¬ 
stro documento in 
una pagina Web m po¬ 
chi minuti 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


311 









































fcco il Palelle Editor 
che consente di creare 
i colori più equilibrati 
per il proprio lavoro 


secondi appare la 
gamma di colori a 
cui il colore selezio¬ 
nato appartiene ed 
è quindi possibile 
scegliere un colore 
identico all’originale 
ma più chiaro o più 
scuro, 

Come detto prima, la gestione delle 
immagini bitmap è stata migliorata ed 
è più semplice convertirle ed effettua¬ 
re delle correzioni di colore. 



Itati immagini <4 effetti 


Iniziamo domestiche ora possono essere leapù in te lessanti atti averso uno 
ferie di effetti 3D Ma questo è 
Isolo poca cosa nspetto alla rivoluzione che Corel Draw 8 porta m queste 


cam 

.- pò Per prima 
.-' cosa abbiamo la 
- ’ possibilità di trasformare con - 
un semplice clic dal mouse il testo a 
• paragrafointestograficoe viceversa Inoltre il 
testo a paragrafo ora è sensibile al contesto, cosi-' 
se passa sopra una figura e questa figura ha tra 
(e sue caratteristiche acche quella che il testo, 
debba girargli attorno, il nostro testo a 
paragrafo si adeguerà aggirando la 
figurastessa 


Migliorata infine la stampa che ora 
supporta il sistema Adobe PostScript 
3, con un notevole incremento di qua¬ 
lità nella riproduzione delle sfumature 
e con un decremen¬ 
to degli errori spes¬ 
so introdotti da og¬ 
getti complessi. 


Sempre pe r quanto riguarda il testo 
‘a paragrafo abbiamo la-' 


Il lesto pud essere in¬ 
serito sema problemi 
in un oggetto 


Oggetti, 
documenti 
e gestione 
file 

Ora è possibile 
eseguire delle im¬ 
portazioni multiple 
di oggetti e immagi¬ 
ni: inoltre è anche 
possibile indicare la 
posizione e le di¬ 
mensioni che que¬ 
sto oggetto impor¬ 
tato dovrà avere nel 


Ora il testo pud aggirare 
un oggetto se questo lo ri¬ 
chiede 


Tàd.lnumglhl «1 «fttti.: 

Incarno dai lou die in possoi» rarere rea pia mterrasanu 
antiverrò una rene di effetti 3D Ma quello à 
: roto poca cera nspeuo alla nvotuaone de Corei Draw S porla in 
queno canpo Per poma coti abbiamo la potutali!! di 
trarfermare con un temphee die del moure il tetto al 
paragrafo m tetto palco e vicevena Inoltre il tetto * 
paragrafo ora e tenabileal contetto, co» te patta: 
ropra una figura e girata figura ha Ha le tue 
caraaenstiche anche quella che il letta 
debba piargli attorno, il nonni tetto « 
paragrafo a adeguerà agprando la figura 
Betta 

Sempre per quanto nguarda il tetto ai 
paragrafo abbiamo la posatubi» di intendo in 
oggetti e fergfc assiro ere una detenni ras 
fon» Incise e posatile assetare al testo uri 
percono ‘miao’ peretempioapuOpartiredaun 
sempbce paragafo e il letto m esubero forici 
prò segure 1 ungo una curva o in un oggetto 



nostro documento. 

Come nelle passate edizioni, in bas¬ 
so troviamo il selezionatore delle pagi¬ 
ne che ci consente di passare da una 
all'altra: la novità sta nella possibilità 
di dare un nome specifico ad ogni pa¬ 
gina, in modo da rendere più facile la 
ricerca di pagine con contenuti speci¬ 
fici 

Un Object Manager consente ora di 
gestire al meglio gli oggetti presenti 
sul nostro documento andando a svol¬ 
gere direttamente operazioni come 
raggruppa, unisci, incolla, ecc, 

E’ possibile effettuare il salvataggio 
dei documenti in formati precedenti 
all’attuale fino a Corel Draw 5. 

Per la gestione dei font, altro spino¬ 
so argomento, ora Corel offre nelle 
sue applicazioni e suite Bitstream 
Font Navigator che consente una ge¬ 
stione ottimale dei caratteri, in modo 
da non appesantire troppo il sistema 
tenendoli sempre tutti in linea 


Conclusioni 

Senza dubbio con questa versione 
di Corel Draw si è fatto un grosso 
passo avanti nella direzione della faci¬ 
lità d’uso e semplificazione del lavoro, 
cosa che nelle precedenti versioni 
aveva lasciato qualche perplessità. 

Se siete ancora fermi a Corel Draw 
6 o 5, vi consigliamo di non lasciarvi 
allettare dal prezzo ora più contenuto 
del 7. ma di passare direttamente alla 
versione 8. I soldi spesi in più ritorne¬ 
ranno in breve tempo sotto forma di 
produttività. 

Altro punto molto interessante è 
Corel Tutor che consente di appren¬ 
dere velocemente tutti i trucchi fon¬ 
damentali per sfruttare meglio il pro¬ 
dotto. In Corel Draw 8 troviamo anche 
gli Hint che, sulla base di una specifi¬ 
ca funzione, consentono di attivare 
una sorta di mouse automatico che si 
posiziona da solo sugli strumenti ne¬ 
cessari per svolgere un determinato 
lavoro 

Sono proprio questi gli strumenti 
che vengono apprezzati ancor più che 
la potenza "bruta" immessa in un 
nuovo prodotto, perché aiutano ad es¬ 
sere produttivi in tempi ridotti, 

Per finire vogliamo solo ricordare 
che questa versione, dopo il salto del¬ 
la versione 7, sarà destinata anche 
agli utilizzatori di Macintosh: l'uscita è 
prevista entro la prima metà di que¬ 
st’anno. 


Kg 


312 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 








































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L'Europa dell'Hi-Fi Car 

cronache dall'estero 


f EUROPEAN 
f CAR 
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bCAD: dalla Russia con Java 


Sono tanti i motivi di interesse per questo nuovo prodotto CAD, 
della software house ProPro Group e distribuito in Italia (ed in 
italiano) dalla Atlantic di Teramo, che ospitiamo nella rubrica di 
grafica. Il primo è che ProPro Group è una software house russa 
(per la precisione la sua sede è Novosibirsk, e il suo sito Internet 
[www.propro.ru; in figura 1) ed è la prima volta che, in oltre quindici 
anni di attività, analizziamo un prodotto russo. 

di Francesco Petroni 





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Figura 1 - bCAD 3 5 dal¬ 
la ProPro - Il sito Internet 
della ProPro 

E la poma volta che pro¬ 
viamo uri prodotto rus¬ 
so bCAD è realizzato 
dalla ProPro Iwww.pro- 
prò rul. software house 
che opera addirittura a 
Novosibirsk, nome che 
ci evoca ricordi esotici, 
forse si raggiunge solo 
con la ferrovia Transibe¬ 
riana. oppure, più velo¬ 
cemente, con Internet 
Si tratta di un CAD tridi¬ 
mensionale evoluto, dal¬ 
ie buone caratteristiche 
e dal prezzo interessan¬ 
te E perfettamente alli¬ 
neato agli standard Win¬ 
dows 95 ed è stato 
scotto con Java 


I tecnici che nel 1992 hanno fondato 
la ProPro Group precedentemente la¬ 
voravano in importanti progetti gover¬ 
nativi, in Centri di Ricerca Aerospazia¬ 
le, in settori della Accademia delle 
Scienze, sempre nel campo del CAD e 
delle tecnologie di contorno. Costitui¬ 
scono quindi un significativo esempio 
del livello tecnologico raggiunto in que¬ 
sto mondo così distante, non solo fisi¬ 
camente, da noi. 

II secondo motivo di interesse è che 
bCAD è stato scritto in Java. Supponia¬ 
mo che sia stato realizzato con J+ + 
della Microsoft (figura 2). 

Questo fatto può essere solo una 
curiosità per il normale utilizzatore del 
prodotto, ma è un fatto importante per 
chi voglia sviluppare in proprio moduli 
aggiuntivi per personalizzare l'ambien¬ 
te, o per potenziare il prodotto stesso 
in questa o quella funzionalità. Da 
bCAD stesso sono infatti direttamente 
eseguibili le classi Java. 

Noi, in questo articolo, lo esaminere¬ 
mo soprattutto dal punto di vista CAD 
(siamo nella rubrica Grafica) mentre ci 
riserviamo, in un secondo articolo già 
in preparazione, di parlarne anche dal 
punto di vista Java. 


Collocazione di bCAD 

Il mondo del software CAD per PC è 
dominato dall'AutoDesk. casa america¬ 
na che offre ai suoi fedeli clienti una 
larga gamma di prodotti che vanno dal- 
l'AutoCAD LT fino alle versioni specia¬ 
lizzate per particolari attività CAD. 
bCAD nasce invece dalle esperienze 


i_ 

maturate nel mondo delle workstation 
Cosmos (russe). 

La prima impressione generale, sen¬ 
za ancora scendere nelle funzionalità 
operative vere e proprie, è che i nostri 
amici russi abbiano non solo sposato 
ma anche perfettamente assimilato le 
tecnologie occidentali: bCAD è total¬ 
mente allineato agli standard Windows 


314 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 



















95, è scritto con il linguaggio 
più 'alla moda’, sfrutta gli stan¬ 
dard Internet, per quanto ri¬ 
guarda la documentazione ed il 
materiale accessorio (figure 3 
e 4), 

Se poi entriamo nello specifi¬ 
co del prodotto CAD vediamo, 
e lo documentiamo con le nu¬ 
merose figure, che il prodotto 
è ottimamente dotato in termi¬ 
ni di funzionalità dì tracciamen¬ 
to, di editing degli oggetti, di 
aiuto al disegno, ecc. 

Riferendoci al mondo Auto¬ 
CAD, sicuramente più noto ai 
nostri lettori, possiamo colloca¬ 
re bCAD in posizione interme¬ 
dia tra AutoCAD versione LT e le ver¬ 
sioni professionali di AutoCAD stesso, 
per il fatto che bCAD è dotato di note¬ 
voli funzionalità 3D, ben superiori a 
quelle di AutoCAD LT. 

Insomma un ingresso, quello dei rus¬ 
si nel mondo del software distribuito in 
Italia, che suscita non solo simpatia, 


Figura 2 ■ OC AD 3.5 della ProPro - Il 
codice sorgente visto con MS J** 
1 . 1 . 

Nel CD di bCAD c'è anche parte del 
codice sorgente, in particolare tro¬ 
viamo le varie classi Java che costi¬ 
tuiscono il motore di calcolo e di di¬ 
segno del prodotto. Lo si può cari¬ 
care facilmente con J** della Mi¬ 
crosoft. Il fatto che il codice delle 
principali routine grafiche e di calco¬ 
lo sia stato scritto in Java e sia mes¬ 
so a disposizione dell'acquirente 
rende il bCAD facilmente persona¬ 
lizzabile, ovviamente da parte di chi 
conosca bene Java Pensiamo di 
approfondire questo particolare 
aspetto in un successivo articolo in¬ 
titolato: bCAD visto da Java. 


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pubi le dui Gaouity 

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PVactor d-pnt2 SubtracKpntl >. 
return d LangthO. 

pubUc doublé ScalProdtPVector el.PVector v2) 
re*uro (vi *»v 2 «avi y»v 2 y), 


doublé Diat»nc*(PV«ctor pnt PLine line) 

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i pnt y>) 


PLine Perpendicul«r(PVector pnt PIine line) 

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ma soprattutto interesse per l'elevato 
livello qualitativo raggiunto nello stes¬ 
so dai suoi sviluppatori. 


L'ambiente operativo è 


re ai primi di dicembre, prossimo per 
me che scrivo, passato per voi che leg¬ 
gete. 

Come prima cosa abbiamo detto che 


Figura 3 - bCAD 3.5 della ProPro - Materiale 
esplicativo in formato Internet 
Come detto, i russi, chiamiamoli cosi, dimostra¬ 
no, con questo bCAD. di saper lavorare ai più al¬ 
ti livelli nella realizzazione del software grafico 
Sono all'avanguardia anche per quanto riguarda 
Internet A parte il sito iwyr.v uiuwu ili che ab¬ 
biamo visto in una delle figure precedenti, mol¬ 
to del materiale accessorio al prodotto è fornito 
m formato HTML Qui vediamo una pagina 
esplicativa. 


caratterizzato 
dall'estrema facilità 
d'uso 

Quella che abbiamo provato è la ver¬ 
sione 3.5, versione quasi definitiva, nel 
senso che la definitiva dovrebbe usci- 


Figura 4 - bCAD 3.5 della ProPro - Una delle gal- 
lery. 

Come appena detto, l'esplorazione del materiale 
accessorio non testuale può essere fatta con un 
normalissimo browser . Nel CD troviamo ricche 
gallerie di texture. gallerie di immagini fotoreah- 
stiche ottenute sfruttando il motore di rendering 
del prodotto, ed infine una cinquantina di file con 
progetti veri e propri, nel formalo bCAD, che è il 
BDF Si tratta di progetti molto complessi, com¬ 
pletati in tutti gli aspetti, anche i materiali e le lu¬ 
ci, pronti quindi per essere ’renderizzati'. 




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5 Croata touf<<om«r h»p* bv daftnmg ma ( ornati in ma orda» »nown in pittura 2 

« Craala th#*a-corn«r r*p* Pr daflnmg ma cornar» m Ma ornar »ho*m rn pletora 3 

7 Cnooaa «»* [%] tool and «alaci all tour hip» Make aura inai no othar 3D «urtata* ara 
■atactad 

8 C hoo*« thè fjjj ftfor a« tool ftum Ih» 30 Corri>»i/c0orr toolbar to mahe Iha roo» a alngla obliti 

9 Appr» an appropriata tortura, ma a pia* tor ««ampia To gal tua mo»l raaiKVc imago at ma 
adga* appi» a tortura ualng pian* mapptnq Puf rotata toa map to 45 dagraa» «round ina r 
ni voucan*«a tua final «maga mflg 4 




S ampia modali 


Iglassi 


fj Owtlmy I Éitmq Mwimotl InlwimH 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


315 













































Figura 5 - bCAD 3.5 della ProPro - Anche il manuale cartaceo è su file. 

Il CD con il prodotto contiene anche il manuale, fin troppo stringato, in for¬ 
mato Common Ground, una sorta di Acrobat, ma meno sofisticato, che 
permette di scorrere le pagine anche a video, oltre che di stamparle II file 
È un unico EXE 'autoleggente' Common Ground non dispone perù di fun¬ 
zionalità di ricerca né delle pagine né degli argomenti 


Figura 6 - bCAD 3.5 della ProPro - Ambiente operativo. 

L ambiente operativo è caratterizzato dalla presenza di una dozzina di tooF 
bar, piene di pulsanti, ben organizzate e specializzate per famiglie di coman¬ 
di. Pur potendo essere visibili in modalità 'small'. se caricate tutte insieme, 
occupano una buona porzione della videata, che quindi è bene che sia setta¬ 
ta con risoluzione almeno di 800 per 600 Si può lavorare su più finestre 
MDI, definibili e visualizzabili seconbo le modalità tipiche di Windows 


bCAD rispetta in pieno gli standard 
Windows 95/NT. 

Utilizza la tecnologia MDI, grazie alla 
quale ogni vista del progetto può es¬ 


sere piazzata in una propria finestra, 
sfrutta per i comandi delle ricche tool- 
bar, specializzate per argomento, Le 
citiamo anche per descrivere per gros¬ 


se linee l'organizzazione del prodotto: 

Standard: operazioni sui file, opera¬ 
zioni di marcatura (selezione), esecu¬ 
zione classi Java, 


Figura 7 - bCAD 3.5 della ProPro - Alcune box relative alla preparazione al 
lavoro 

Quando si inizia un nuovo disegno occorre definirne i confini, nella propria 
unità di misura, e poi la scala Questo lavoro preparatorio rende possibile 
il successivo calcolo automatico delle misure. Si può decidere il sistema 
di coordinate e il tipo di unità di misura, a base decimale oppure di tipo 
anglosassone, e poi la dimensione della griglia Nell’ultima box vediamo 
un momento della digitazione, da tastiera, delle coordinate del centro di 
un cerchio, operazione che si può sempre eseguire in alternativa all'uso 
del mouse quando occorra impostare uno o più valori Icoordmate, misure 
lineari, angoli, ecc.l 



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Disegno 2D: primitive di disegno 
bidimensionale, polilinee e tratteggi 


Figura 8 ■ bCAD 3 5 della ProPro - Un campionario di primitive bidimensio¬ 
nali 

Come al solito, quando proviamo prodotti CAD, diamo un occhiata al suo 
campionario di primitive grafiche. Qui vediamo quelle bidimensionali, che 
sono al gran completo. Ogni primitiva può essere tracciata secondo vari 
metodi, ad esempio ce ne sono cinque per tracciare il cerchio, e sfruttando 
i vari strumenti di aiuto, come lo snap agli oggetti Tra le primitive sono pre¬ 
senti anche i tratteggi, all’interno dei quali è possibile anche praticare dei 
fori. 



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316 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 












































































































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Figura 9 - bCAD 3.5 della ProPro - Campionario 
di primitive tridimensionali. 

Queste invece sono le primitive tridimensionali 
Vanno dalle forme regolari, cubi, parallelepipedi, 
sfere, ecc„ alle maglie tracciate nello spazio par¬ 
tendo da quattro spigoli, dai solidi ottenuti dall'e¬ 
strusione di un contorno lungo un profilo, a quel¬ 
li ottenuti dalla rivoluzione attorno ad un asse Ci 
sono anche i testi e i Ioghi 3D, per i quali si pos¬ 
sono usare i font in dotazione oppure quelli in 
formato AutoCAD 


compresi, 

Trasformazione: editazione degli 
elementi bidimensionali, copia, replica, 
ecc, 

Proprietà: modifica delle proprietà 
dell'elemento selezionato, 

Acceleratore Info: elenco dei tasti 
funzione che viene mostrato nella bar¬ 
ra di stato. 

Editor polilinea: intervento sui sin¬ 
goli punti delle polilinee. 

Viewport: impostazione delle vi¬ 
sualizzazioni 3D. Viste predefinite e vi¬ 
ste variabili interattivamente. 

Costruzione 3D: processi costrutti¬ 
vi delle primitive tridimensionale, soli¬ 
di e superfici, 

Modellazione 3D: editazione sugli 
oggetti 3D, anche operazioni boolea- 
ne, 

Dimensioni: misure automatiche e 
semiautomatiche degli elementi del 
disegno. 

Studio: studio fotografico per la 
preparazione delle immagini realisti¬ 
che, 

Snap: aggancio degli oggetti duran¬ 
te la selezione- 

li menu in alto segue l'organizzazio¬ 
ne delle toolbar, ad esempio c'è la vo¬ 
ce Tools Menu che ripropone le stes¬ 


se funzionalità delle toolbar. Ad ogni 
comando importante è associata an¬ 
che una shortcut. 

Il generico comando si esegue cric¬ 
cando il suo pulsante. Poi. se si devo¬ 
no passare delle coordinate o delle mi¬ 
sure. si può agire con il mouse o con 
la tastiera, digitando i valori richiesti in 
una specifica box, che appare appena 
si tocca la tastiera (ad esempio, digita¬ 
re il raggio del cerchio). In questa fase 
ci si può aiutare con i vari comandi per 
selezionare gli oggetti, ad esempio per 
agganciare, con lo snap, i punti impor¬ 
tanti degli oggetti già presenti, ecc. 

L'ambiente comprende, oltre alle fi¬ 
nestre con il progetto, oltre alle barre 
del menu e alle toolbar, anche due ri¬ 
ghe di stato che mostrano, la prima, in 
alto, i valori numerici relativi all'opera¬ 


Figura 10 - bCAD 3.5 della ProPro - Operazioni 
booleane sui solidi 

Oltre alle funzionalità che servono a disegnare 
elementi, ce ne sono altre, dalle più semplici al¬ 
le più sofisticate, che servono ad editarli In 
questa figura vediamo come sia possibile ese¬ 
guire delle operazioni, anche operazioni di tipo 
booleano, sui solidi. Intersezioni, unioni, fusioni, 
sottrazioni, e anche piegature, torsioni, ecc In 
particolare qui abbiamo 'forato' e 'scavato' un 
parallelepipedo . 


zione in corso, tipicamente coordinate, 
e la seconda, in basso, cosa si sta fa¬ 
cendo. 

Il tutto è molto naturale e ben guida¬ 
bile. anche da chi non debba fare subi¬ 
to un disegno ma voglia solamente da¬ 
re un'occhiata all'ambiente. 

Ci sono altre funzionalità importanti, 
tipiche dei prodotti CAD evoluti. Ne ci¬ 
tiamo rapidamente alcune: 


Figura 11 - bCAD 3.5 
della ProPro ■ Quotatu¬ 
ra del disegno 
Anche le funzionalità 
per la quotatura del di¬ 
segno sono al gran 
completo Si tratta di 
funzionalità automati¬ 
che e semiautomati¬ 
che, in quanto la misu¬ 
ra viene calcolata da 
bCAD direttamente 
dal disegno e nportata 
sul disegno stesso, 
nella posizione deside¬ 
rata Si possono misu¬ 
rare lati di poligoni, 
diametri o raggi di cer¬ 
chio o di arco, ecc Si 
possono ottenere an¬ 
che misure angolan 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


317 





















































































la quotatura automatica e semiau¬ 
tomatica. 

i tratteggi, anche forabili, 
la possibilità di creare e di utilizza¬ 
re dei blocchi, che possono essere 
classi Java, 

i piani, che servono per separare 
logicamente gli elementi del disegno 
e quindi per lavorare in modo più ra¬ 
zionale, 

si possono caricare immagini Bit- 
Map, che fanno da sfondo al disegno 
e si possono ricalcare, 

si possono creare scritte e loghi 
3D, estrudendo le linee che costitui¬ 
scono i vari caratteri, 

sono disponibili svariate modalità 
di import/export da e verso i principali 
formati grafici. 



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Figura 13 - bCAD 3-5 
della ProPro - Il proces¬ 
so progettuale in tre 
tappe 

Qui possiamo seguire 
completamente il pro¬ 
cesso progettuale, che 
va dalla vista wirefra- 
me dei soggetto alia vi¬ 
sta finale ''otoreahsti- 
ca' In fase di produzio¬ 
ne della vista finale e 
possibile definire la di¬ 
mensione dell'immagi¬ 
ne bitmap prodotta, e 
soprattutto l algoritmo 
di calcolo, dalla sempli¬ 
ce vista Fiat, al metodo 
Phong, al Gouraud. fi¬ 
no ai piu raffinato e 
realistico Pay^racing, 
che calcola riflessi, tra¬ 
sparenze. atmosfere, 
ecc 


estrusi, con le quali si creano superba 
di rivoluzione, e tutte le altre. 

Importanti e facili da usare sono le 
funzionalità con le quali si eseguono le 
operazioni booleane sugli elementi del¬ 
la composizione, per creare oggetti 
complessi, ottenuti sommando o sot¬ 
traendo oggetti semplici 

La preparazione della vista realistica 
passa per la definizione delle caratteri¬ 
stiche delle superfici degli oggetti, 
operazione non banale, nel caso in cui 
la superficie abbia un disegno che de¬ 
ve essere orientato, duplicato, replica¬ 
to, ecc. 

Le luci e i punti di vista sono ele¬ 
menti che entrano fisicamente nella 
composizione (anche se è bene asse¬ 
gnarli a piani differenti), e ne vanno de- 


Al lavoro in 3D 


Come detto, le funzionalità con le 
quali si creano oggetti 3D sono molto 
sofisticate. Sono anche molto facili da 
usare. Nel caso in cui la composizione 
preveda l'assemblag¬ 


gio di elementi stan¬ 
dard occorre solo se¬ 
lezionare gli elementi 
dalle toolbar e trasci¬ 
narli nell'area di lavo¬ 
ro, controllandone la 
posizione nelle varie 
finestre con le varie 
viste. 

Facili da usare an¬ 
che le funzionalità con 
le quali si creano solidi 


Figura 14 - bCAD 3.5 della ProPro - La prepa¬ 
razione al rendering 

Parte integrante di bCAD sono Quindi le fun¬ 
zionalità di rendering, che oartono dalla defini¬ 
zione dei materiali e delie caratteristiche 
morfologiche delle superilo degli oggetti pre¬ 
senti nella scena Poi si definisce la geome¬ 
tria e le caratteristiche delle luci, sia Quelle 
d'ambiente che Quelle direzionate Anche in 
Questo caso il lavoro di impostazione viene 
facilitato dalla ricchezza ed accuratezza delle 
finestre di dialogo. Qui vediamo Quella in cui 
si scelgono, e si provano, i materah di cui so¬ 
no coperti gli oggetti 


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318 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 














































































finite tutte le caratteristiche. 

Altre informazioni le potete prendere 
dalle varie didascalie. 


Il materiale 

Il CD di bCAD contiene tantissime 
cose. Innanzitutto l'applicativo vero e 
proprio, che consiste in un solo EXE di 
dimensioni relativamente limitato (me¬ 
no di 2 mega) e che può essere addirit¬ 
tura lanciato direttamente dal CD. 

Connessi con l'eseguibile sono i file 
con i tutorial, i file con i font, quelli con 
i simboli, quelli con la manualistica, 
ecc. 

Poi c'è il materiale Java, le varie rou¬ 
tine nel formato sorgente C.java) ed in 
formato compilato (*.class). Dall'inter- 


Figura 15 - bCAD 3.5 
della ProPro - RayTra- 
cing. 

Qui possiamo notare il 
risultato dell'applicazio¬ 
ne. al nostro semplice 
modello, del render di 
tipo RayTracing. Le mo¬ 
dalità possibili di rende¬ 
ring, oltre al RayTra- 
cmg. sono Phong, Gou- 
raud e Fiat. Con la Ray¬ 
Tracing, la più accurata 
e conseguentemente la 
più lenta delle quattro, 
vengono calcolate an¬ 
che le ombre riportate 
da un oggetto sugli og¬ 
getti circostanti ed i ri¬ 
flessi sulle superileI de¬ 
finite come riflettenti 




Figura 16 - bCAD 3.5 
della ProPro ■ Naviga¬ 
zione con lo strumento 
Glimpse. 

Molto spettacolare è la 
funzionalità, si chiama 
Glimpse Un italiano vi¬ 
sualizzazione veloce 
3DI, che permette di 
navigare all'Interno deI 
progetto con dei sem¬ 
plici comandi di tastie¬ 
ra. In realtà è il sogget¬ 
to che viene fatto ruo¬ 
tare, spostare, muove¬ 
re interattivamente in 
tutte le direzioni. E an¬ 
che possibile fissare 
una traiettoria predefi¬ 
nita e percorrerla pas¬ 
so passo. 


no di bCAD è possibile eseguire diret¬ 
tamente le classi Java, tramite uno 
specifico comando (il pulsante relativo 
mostra una fumante tazzina di caffè). 

Il contenuto del CD può essere "na¬ 
vigato" con un browser perché è orga¬ 
nizzato in formato HTML. Ci sono i file 
con le texture, sono in formato JPG e 
sono 300, i file, in formato bitmap, sia 
GIF che JPG, ottenuti con il modulo di 
render, e soprattutto i file con gli 
esempi. 

Si tratta di circa 60 file nel formato 
BDF di bCAD, anche progetti tridimen¬ 
sionali complessissimi, che possono 
dare un'indicazione del tipo di progetti 
affrontabili con bCAD. 


Conclusioni 



bCAD ci è sembrato un prodotto fa¬ 
cile ed intuitivo da usare, alla portata 
anche di un neofita, che in tal maniera 
viene facilitato nel suo percorso di av¬ 
vicinamento al CAD, e ciò malgrado si 
tratti di un prodotto di classe profes¬ 
sionale. 

I disegni bCAD presenti nel CD dan¬ 
no la misura di quanto il bCAD possa 
essere spinto nella creazione di dise¬ 
gni complessi. Ce ne sono alcuni, di ti¬ 
po architettonico, composti da più di 
centomila primitive. 

In definitiva un prodotto che può su¬ 
scitare, per la sua completezza in ter¬ 
mini di funzionalità e la sua potenza 
anche su progetti complessi, l'interes¬ 
se degli addetti ai lavori e, per la sua 
facilità d'utilizzo, la curiosità di chi non 
lo è o non lo è ancora. 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


319 























































Alcune modalità di selezione dei dati 
sperimentate con MS YB5 

In termini musicali si chiamerebbero "variazioni sul tema". 

Quello che vogliamo fare è risolvere lo stesso problema di accesso ai dati, 
un problema molto facile, in tanti modi differenti, sfruttando al meglio i vari 
componenti che Visual Basic 5.0 mette a disposizione dei programmatori, 
da quelli più semplici, che fanno parte della dotazione di base di Visual 
Basic, a quelli più evoluti, ad esempio quelli che vengono usati anche 
nell'interfaccia Win 95. 


di 


Francesco Petroni 


Il nostro poblema e le 
sei soluzioni che 
sperimenteremo 

Abbiamo un Database, in formato MS 
Access, che si chiama DATI.MDB e che 
contiene una sola tabella che si chiama 
persone, I campi della tabella si chiama¬ 
no cod, cognome, nome, città, qualifica, 
data, importo, 

I due campi città e qualifica sono cam¬ 
pi di aggregazione e li utilizzeremo per 
eseguire le nostre selezioni. 

II problema, come detto, consiste non 
tanto nell'eseguire una selezione per 
città e/o per qualifica, quanto nel pre¬ 
sentare, in vari modi, i dati selezionati. 

Per eseguire la selezione sfrutteremo 
o il componente DataControl oppure la 
modalità DAO. In ambedue i casi, che in 
fondo si assomigliano tantissimo, occor¬ 
re comporre un'istruzione SQL, da pas¬ 
sare come RecordSource al DataControl 
o per definire il RecordSet di DAO. 

Ad esempio se vogliamo l'elenco 


delle persone di Roma in ordine alfabe¬ 
tico l'istruzione SQL è: 

SELECT * FROM PERSONE WHERE 
CITTA="ROMA' ORDER BY COGNO¬ 
ME 

Invece quando occorre assegnare ta¬ 
le stringa ad una variabile: 

S = "SELECT * FROM PERSONE 
WHERE CITTA='ROMA' ORDER BY 
COGNOME" 

Nasce la complicazione delle virgo- 
lette che servono sia per impostare la 
stringa che nella sintassi SQL. SQL ac¬ 
cetta per la definizione dei criteri di se¬ 
lezione anche la singola virgoletta. Se 
invece si devono assolutamente usare 
le virgolette (ad esempio nel caso in 
cui dovessimo selezionare solo le per¬ 
sone di L'Aquila) possiamo comporre 
la stringa usando i caratteri ASCII: 

S = "SELECT * FROM PERSONE 
WHERE CITTA* & CHRI34) & "ROMA" 


&CHRI34) 

in cui il carattere & (la cosiddetta "e" 
commerciale) serve per concatenare le 
stringhe ed il carattere ASCII 34, otte¬ 
nuto con la funzione CHR, sono proprio 
le virgolette. 

Nel caso infine in cui il nome della 
città fosse fornito da un controllo, ad 
esempio da una ComboBox, che si 
chiama CI, la stringa va cosi definita: 

S = “SELECT * FROM PERSONE 
WHERE CITTA*" & CHR(34) & CI & 
CHR(34) 

Se l'istruzione è troppo lunga la si 
può costruire "a pezzi", sommando via 
via i vari pezzetti della stringa. 

In questo caso è anche possibile in¬ 
serire varianti nella costruzione della 
stringa stessa. Ad esempio: 

S = "SELECT * FROM PERSONE 
WHERE CITTA*" & CHRI34) & TI & 
CHRI34) 

IFT2 <> "TUTTE" THEN 


320 


MCmicrocomputer n, 180 - gennaio 1998 


S = S & ■ AND QUALIFICA = ■ 
&CHR(34)&T2 &CHR(34) 

END IF 

IFT3 = "SI" THEN 

S = S & ■ ORDER BY COGNO¬ 
ME- 

END IF 

MSGBOX S 

La stringa risultante dipende dal valo¬ 
re delle due variabili T2 e T3. 

La prima contiene la qualifica, ma nel 
caso contenga la parola TUTTE", signifi¬ 
ca che si desiderano tutte le qualifiche. 
In questo caso non si aggiunge la parte 
■AND QUALIFICA ...". 

Se la variabile T3 è uguale a "SI" si 
vuole l'elenco ordinato per cognome ed 
in questo caso occorre aggiungere la 
parte 'ORDER BY...". 

Un'ultima avvertenza: controllate, an¬ 
che a vista con una message box che la 
visualizza, la correttezza dell'istruzione 
SQL, ovvero della stringa S. Attenzione, 
ad esempio, quando sommate i pezzet¬ 
ti, ad inserire i caratteri blank, necessari 
per separare i pezzetti, al punto giusto. 

Costruita correttamente la stringa 
SQL, la si può passare al DataControl, 
le cui proprietà fondamentali sono: 


Ch Ho*» tHM eretto PgiMo Jwn- Umo» [ 

tf-a-IKBXfcpn- ■ .n.NfftìWif 


■ -làlxl 



Controllo TreeView (visualizzazione struttura) ^ 


Figure 1 - Microsoft Vi¬ 
sual Basic 5.0 - Enter¬ 
prise Edltlon In Italiano. 

Coma al solito, anche la 
versione 5.0 del Visual 
Basic della Microsoft è 
stata tradotta In Italiano. 

Questo non modifica 
assolutamente II norma¬ 
le lavoro di programma¬ 
zione, In quanto la tra¬ 
duzione non altera la 
parte codice ma sola¬ 
mente gli elementi del¬ 
l'ambiente operativo, I 
menu, le finestre di dia¬ 
logo e la documentazio¬ 
ne, sla quella In linea 

che quella cartacea. La manualistica del Visual Basic é voluminosissima ed Importantissima, soprattutto 
per chi volesse "tirargli ' Il collo anche nelle funzionalità più evolute, come quelle che riguardano la pro¬ 
grammazione Client/Server. 



Un controllo TraaVlaw (vtaualizxaziont itfuttur») vuualizza 
un alanco gararchico di oggatti Noti# ognuno dai quali » 
coati!urto da unatichatta a da untomagmt Mmap facoltativa 
Un controllo TraaVlaw viana in ganara utilizzato par 
vtaualizzara i titoli di un documanto. la voci di un indica. • Ma a 
la diractory di un diaco, a più in gtnarala qualaiaat tipo di 
informazioni riconducibili a una forma di alanco gararchico 


'| Llf I!D ~ 





Abbiamo i dati. 

Ma dove li mettiamo? 

Sia che usiamo il DataControl sia che 
usiamo le tecniche DAO ci ritroviamo 
con un RecordSet, che corrisponde ad 
un insieme di dati, in pratica ad una ta¬ 
bella virtuale fatta di record e di campi. 
Per scorrere i dati si usano due routine 
standard. 


lonne, che rappresentano i campi, e le 
righe, che invece sono i record. 

Si possono usare sia la DBGrid che la 
nuova (c'è solo in VB5) FlexGrid. E' suf¬ 
ficiente definirne la proprietà DataSour- 
ce, si indica il nome del DataControl, 
per ottenere automaticamente i dati. 

Se invece si usano i controlli più tradi¬ 
zionali, come le Combo e le List (che 
però sono monocolonna), occorre cari¬ 
carle da programma, usando il metodo 
Addltem all'interno delle routine viste 


Connect: 

DatabaseName: 

RecordSetType: 

RecordSource: 


Access 

DATI.MDB 

SnapShot 

S 


è il valore dì default 

occorre passare anche la path 

perché non dobbiamo eseguire aggiornamenti 

la stringa appena costruita. 


prima. Ad esempio per caricare una 
Combo, che si chiama CI, con l'elenco 
delle città estratte dalla tabella persone: 


Ogni volta che si ridefinisce il Record¬ 
Source occorre anche eseguire il meto¬ 
do Refresh che serve per ’ricalcolare" i 
dati: 

Datai.Refresh 


Nel caso del DataControl, se lo si 
chiama DI: 

DI.RecordSet.MoveFirst 
Do While Not DI.RecordSet.Eof 


Cl.Clear 

S = "SELECT DISTINCT CITTA FROM 
PERSONE" 

Set RR = DD.OpenRecordSet(S,4) 

RR.MoveFirst 
Do While Not RR.Eof 

CI.Addltem RRICITTA 
RR. RecordSet. MoveNext 


Se invece si usano le tecniche DAO 
(Data Access Object) non serve il Data¬ 
Control: 

Dim DD As Database 
Dim RR As Recordset 
Set DD = OpenDatabaseCDATI.MDB") 
S = "SELECT * FROM PERSONE 
WHERE CITTA='ROMA' ORDER BY 
COGNOME" 

Set RR = DD.OpenRecordSet(S,4) 

Le istruzioni, come si vede, sono del 
tutto analoghe. 


DI .RecordSet.MoveNext 

Loop 

Invece con DAO, se il RecordSet RR 
è quello definito prima: 

RR.MoveFirst 

Do While Not RR .Eof 

RR. RecordSet.MoveNext 
Loop 

A questo punto dobbiamo scegliere 
dove e come vedere il risultato dell'in¬ 
terrogazione SQL. 

Trattandosi di un RecordSet, ovvero 
di una tabella virtuale, l'oggetto più 
adatto è una griglia, in cui ci sono le co¬ 


Loop 

CI.Listlndex = 0 

Le proprietà importanti della Combo 
sono: 

CI.Listlndex = X per settare o per 
leggere il numero dell'elemento 

CI.ListCount proprietà (sola lettura) 
che indica il numero di elementi della 
Combo. 

Oltre alle ListBox ed alle ComboBox, 
che vanno caricate da programma, ci 
sono anche le DBList e le DBCombo, 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


321 























>1p M..O.O» V.,ual B««>c (doEiqn) |t«—p.oU ICodc» 




. E tempio 1 Due OaldConlioli 




J32S 

- 

[mRT 

“E0 Q<0 

“HmI 


BARI 







FIRENZI 

rocNoni 

JCITTÀ 

QUALIFICAI DATA 

tHPODTOl OÌ 

GINOVA 


;àl«tti 

PARI 

DIRIGENTI 

.-4/06/72 

-'□ 

MILANO 

NAPOLI 

PALERMO 

POMA 

TORINO 

•IIG* BARI 

DJGLIBLMI BARI 

"DBALTO BARI 

GIULIANI BARI 

IMPIEGATO 

COMMESSO 

IMPIEGATO 

DIRIGENTE 

.1/05/80 

15/11/75 

4255000 

6J74000 

6402000 


MAPIA 

FRANZINI 

BAR! 

DIRIGENTE 

08/09/91 

K7S000 

JOSS 

SINASTIAN 1 

BLU 

BARI 

FUNZIONAR 

16/06/67 

5692000 


OLINDO 

CORRAI'! 

BARI 

IMPIEGATO 

04/10/71 

6453000 


AL IX 

BONETTI 

BARI 

COMMESSO 

30/04/76 

4791000 


FILIPPO 

GRANDI 

BARI 

OPERAIO I 

07/09/58 

S1S6000 

!iu 

CARLO 

EBANO 

BARI 

FUNZIONAR 

01/04/56 

*: 6000 

-U 


Figura 2 - MS VB5 - Due DataControl - Output. 

Abbiamo una tabella contenente dati relativi a persone, potrebbe trattarsi 
dell'elenco del personale di un'azienda che abbia sedi in varie città. Un al¬ 
tro campo che utilizzeremo per I nostri esercizi è quello con la quantica. 
Scopo dell'articolo è quello di realizzare sostanzialmente la stessa cosa, la 
selezione delle persone per città e per qualifica. In vari modi II database, 
che contiene solo la tabella persone, è In formato MDB, quello di Access, 
mentre gli esercizi sono scrìtti In Visual Basic S.O. 


*■" ewt ’a-m. 5«MJ fce I«* 

- S*B r- M 
1 '“™ 


=3Ì5f 


T 


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»UWi Sub Cl_CUck( ) 

s • -stlect • n 

S • 9 « "«MOT CrTTA-’" 4 CI * • 
D2.R«coE<lS<iurcc • S 
D:.l«ri«ah 

Cn4 Sub _ 

Su» Fon u«4M 
bl.r«cab«feB*M - "DATI.HM" 

S - -«UCT PISTIMCT CITTA n»OH 
Di.RccotdSouice • S 
Dl.furtcfth 

K Ville Mot Dl.MecotdMC.COr 

CI.Addite» M.9ecoEd*«t.Fleldx(0| 
M .BecotdMt.RoveMext 

loop 

Cl.Lietlndex • 0 

End Su» 






Figura 3 - MS VB5 - Due DataControl - Listato. 

Nel primo esercizio, di cui abbiamo visto nella figura precedente l'aspetto este¬ 
riore, utilizziamo due DataControl, una ComboBox (non una DBCombo) che si 
chiama Ci e che alimentiamo manovrando il RecordSet messo a disposizione 
dal secondo DataControl (D2) ed una DBGrìd, Il cui nome è Gl, e che è colle- 
gata al primo DataControl DI Se si realizza l'esercizio con Visual Basic 5.0 si 
può usare anche una FlexGrld. All'evento Form Load carichiamo la D2 con l'e¬ 
lenco delle città presenti nella tabella persone. La sincronizzazione tra città 
scelta nella Combo e dati visualizzati nella Grìd si ottiene gestendo l'evento 
Click sulla Combo. Come noto la DBGrìd viene collegata, tramite la sua pro¬ 
prietà DataSource, ai dati del DataControl per cui II programma deve manipola¬ 
re solo quest'ultimo. 


Etempio 2 - Due DBCombo - Uno DBGiid 






DIRIGENTE 


1 



!»i,'MI«n'l(.i|.'. 81» li » 'III l'MM'hMI ' i mlB 


1327 

BASSI 

ROHA 

DIRIGENTE 

13/04/72 

4891000 __ 


1928 


ROHA 

DIRIGENTE 

12/06/SS 

2336000 


2023 

BARIONI 

ROHA 

DIRIGENTE 

20/10/72 

S171000 


2024 

RUGGÌRI 

ROHA 

DIRIGENTE 

14/08/89 

2321000 


2031 

HAUTI 

ROHA 

DIRIGENTE 

07/09/72 

3464000 


2124 

DEL PIO 

ROHA 

DIRIGENTE 

23/01/55 

4379000 


2162 

ACCORSI 

ROHA 

DIRIGENTE 

15/03/72 

6275000 


2168 

CAPRA 

ROHA 

DIRIGENTE 

10/01/73 

5162000 


2440 

BLUETTE 

ROHA 

DIRIGENTE 

13/06/75 

7914000 

-li- 

3023 

J 

SALICI 

ROHA 

DIRIGENTE 

17/10/72 

4655000 * 

di 


Figura 4 - MS VB5 - Due 
DBCombo e una DBGrìd - 
Output. 

Piccola variazione sul tema. 
Questa volta selezioniamo 
la città dall'elenco delle 
città e la qualifica da quello 
delle qualifiche. I due elen¬ 
chi vengono mostrati in due 
DBCombo, che sono diret¬ 
tamente collegabili ai dati 
tramite un DataControl 
(mentre se si usano le 
Combo normali occorre ca¬ 
ricarle da programma), 
Scegliendo una coppia di 
valori nelle due DBCombo, 
o anche uno solo dei due, 
la DBGrìd viene immediata¬ 
mente aggiornata. 


più facili da agganciare ai dati, sempre 
attraverso un DataControl, ma oggetti 
aggiuntivi che... occupano memoria. Ri¬ 
capitoliamo comunque le proprietà più 
importanti di una DBCombo (o DBList, 
che funziona allo stesso modo). 

CI.RowSource nome del DataCon¬ 
trol che fornisce i dati 

CI .ListField campo da visualizzare 

Cl.Text (è il valore di default) valore 
visualizzato 

CI .BoundColumn campo che dà il va¬ 
lore a CI (non necessariamente il CI.Li¬ 
stField) 

Cl.BoundText valore vero del con¬ 
trollo Ci 

CI.DataSource nome del secondo 
DataControl da usare nel caso in cui CI 
serva ad aggiornare i dati 

CI .DataField campo da aggiornare. 

Insomma il buon programmatore de¬ 
ve conoscere bene tutti i controlli e de¬ 
ve scegliere, a seconda delle condizioni 
al contorno, quale utilizzare. 


I primi due esercizi 

Nel primo esercizio (figure 2 e 3) usia¬ 
mo due DataControl. 

Il primo (si chiama DI) viene caricato 
all'evento Form Load e serve ad alimen¬ 
tare una ComboBox (si chiama CD con 
un elenco di città. Lo facciamo scorren¬ 
do il RecordSet presentato da DI. 

Il secondo (D2) invece viene caricato all'e¬ 
vento Click sulla Combo e viene riempito con 
i soli dati della tabella persone relativi alla città 
scelta nella Combo stessa. Al secondo Data¬ 


Control è agganciata una DBGrìd (con la pro¬ 
prietà DataSource) che serve solo a visualiz¬ 
zare il RecordSet associato al DataControl. 

Si tratta di un automatismo semplice 
da capire e da realizzare. 

In pratica i due DataControl fanno da 
intermediari tra la nostra applicazione 
ed i dati, mentre Combo e griglia servo¬ 
no solo a vedere i dati agganciati. 

Il secondo esercizio (figure 3 e 4) è si¬ 
mile al primo, con due differenze. La 
prima è che usiamo oggetti DBCombo 
e la seconda e che ne usiamo due, per 
selezionare i nostri dati per città (la sele¬ 
zioniamo dalla prima DBCombo, che si 
chiama CD e per qualifica (dalla C2). 

Le due DBCombo prendono dati di¬ 
rettamente da due DataControl. Al pri¬ 
mo abbiamo assegnato, come Record- 
Source, direttamente un'espressione 
SQL (Select Distinct Citta from perso¬ 
ne) per avere un elenco di città senza ri¬ 


petizione, alla seconda la stessa cosa 
per avere l'elenco delle qualifiche 

Scelta un'accoppiata tra città e qualifi¬ 
ca costruiamo (gli eventi interessati so¬ 
no il Click su CI e il Click su C2) una 
nuova istruzione SQL per selezionare i 
dati per quella città e quella qualifica. 

La nuova SQL viene usata come Re- 
cordSource del terzo DataControl (D3) e 
che poi viene aggiornato con il metodo 
Refresh. D3 è il DataSource della DB- 
Grid.che visualizza in questa maniera i 
dati di quella città e qualifica al cambia¬ 
re di una delle due nelle due DBCombo. 

Uso brillante 
dalla TabStrip 

Il terzo esercizio si commenta da sé. 
Basta guardare la figura 6 (il codice re- 


322 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 






























































Esempio3p - TabSliip & Dati 


Figure 5 - MS VB5 - Due DBCombo e una DBGrld - Listato. 

La scelta tra DBCombo e Combo, in situazioni di questo genere, ossia 
quando occorra solo selezionare dei dati, dipende dalla situazione. La DB¬ 
Combo è più facile da alimentare ma, essendo un controllo aggiuntivo, im¬ 
pegna maggiormente la macchina. La Combo è un controllo fondamentale 
ma va caricato a mano,., pardon da programma, scorrendo il RecordSet e 
trasferendo II campo desiderato del RecordSet sulla Combo stessa, sfrut¬ 
tando Il suo metodo Addltem. 


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LO - LO • S.mtlSR'IHSOSIO. -I.IIO-l i - ■ « SHIDltl 

LI LUdltM LO; 

Loop 


Figura 7 - MS VB5 - 
Uso della TabStrip - Li¬ 
stato. 

Il controllo TabStrip 
contiene la Collection 
Tab, che può essere 
alimentata con II meto¬ 
do Add. Se ne può de¬ 
finire la proprietà Cap- 
tion, che corrisponde 
alla scritta mostrata 
sulla linguetta. Le lin¬ 
guette possono essere 
scorse sfruttando le 
prophetà Item e Count. 
Per individuare quale 
sia la linguetta cuccata 
si può usare la pro¬ 
prietà Selectedltem. E ' chiaro che questa soluzione, un po' più complessa delle precedenti, 6 pratica¬ 
bile solo quando le linguette siano poche. Ricordiamo che questi controlli aggiuntivi dispongono sem¬ 
pre di una finestra delle proprietà custom. Nel nostro caso Tabbiamo usata per Impostare "a mano" al 
valore True la proprietà MultiRow. 


Carica 


Itutth 


BARI FIRENZI 

NAPOLI | PALERMO | BORA 


GENOVA MILANO 

| TORINO TUTTI 


ABITI 

MILANO 

7.591.000 

13/10/91 d 

ACCORSI 

ROMA 

6.275.000 

15/03/72 

ADORNI 

FIRENZE 

7.218.000 

23/10/90 

AIILLO 

ROMA 

2.44S.000 

15/08/89 

ALBERTI 

TORINO 

3.862.000 

07/10/67 

ALFIERI 

PALERMO 

6.S29.000 

23/09/78 

ALFIERI 

PALERMO 

4.815.000 

08/01/70 

ALLEGRETTI 

NAPOLI 

2.9S9.000 

06/10/79 

ALLECRI 

TORINO 

2.059.000 

29/12/68 *1 


Figura 6 - MS VB5 - Uso della TabStrip - Output. 

Se le selezioni possibili sono poche e sono sempre le stesse, come nel ca¬ 
so delle nostre otto città, si possono prevedere soluzioni più spettacolari, 
che sfruttino uno dei numerosi controlli a disposizione in Visual Basic 5 e in 
Windows 95. Qui usiamo il controllo TabStrip. Lo chiamiamo TB e lo cari¬ 
chiamo da programma: otto linguette per le otto città, più una linguetta 
usata per poter selezionare tutte le città. Facendo click su una delle lin¬ 
guette viene alimentata la LIstBox LI che mostra quattro campi della tabel¬ 
la persone, riferiti ovviamente alle persone di quella data città. 


Ulteriore variante, 
finestre anziché pagine 

Una finestra, in un'applicazione VB, è 
un oggetto e come tale può essere du¬ 
plicabile a volontà, partendo da una fi¬ 
nestra modello, Le finestre possono es¬ 
sere del tipo MDI Child, contenute quin¬ 
di da una finestra MDI Form che fa da 
cornice. 

Nel nostro prossimo esercizio (figure 
dalla 8 alla 10) partiamo da una finestra 
MDI, nella quale abbiamo creato un me¬ 
nu di una sola voce, e da una finestra 
Child, contenente un DataControl e una 
DBGrid. 

All'evento Form Load dell'applicazio¬ 
ne viene generato un RecordSet con il 
solito elenco delle città. Poi, per ogni 


trostante è in figura 7). Il problema è 
sempre lo stesso, selezionare i dati per 
città, solo che in questo caso, essendo 
poche città, la selezione la deleghiamo 
ad otto linguette di una TabStrip. 

Vogliamo caricare automaticamente, 
con la solita Select Distinct, ed al verifi¬ 
carsi dell'evento Form Load, le linguette 
(il nome della TabStrip è TB) con i nomi 
delle otto città, mentre, a mano, impo¬ 
stiamo il nome dell'ottava linguetta con 
la parola TUTTE. Il metodo da usare è: 
TB.Tabs.Add 

mentre la scritta sulla l-sima linguetta 
si appone con l'istruzione 

TB.Tabs(l).Caption = TITOLO" 

Ora il problema è quello di individuare 
quale linguetta sia stata cliccata, per po¬ 


ter creare la nuova istruzione SQL con 
la quale caricare, con il metodo DAO, la 
nostra lista (il cui nome è LI). 

TB.Selectedltem 

è la proprietà della TabStrip che ci ri¬ 
porta la Caption della liguetta su cui è 
stato fatto click. 

Il resto del programma è del tutto 
analogo a quello degli esercìzi prece¬ 
denti in cui la città veniva scelta da una 
Combo o da una DBCombo. 

Da notare la routinetta che serve per 
caricare, simulando un incolonnamento, 
la lista LI, che sarebbe, per conto suo, 
monocolonna. Sì usa un carattere non 
proporzionale (il migliore è il CourierNew) 
e si inseriscono dei blank come separa¬ 
tori tra i vari campi da incolonnare. 


città, viene creata una nuova finestra, 
specifica della città, che contiene nella 
sua griglia i dati selezionati per quella 
città. 

Il menu della finestra MDI (la madre 
di tutte le finestre) serve per creare le 
classiche quattro viste: 
finestre sovrapposte 
finestre affiancate orizzontalmente 
finestre affiancate verticalmente 
icone allineate (questo nel caso che 
qualche finestra sia iconizzata e che le 
icone siano sparse). 

La figura 8 mostra il risultato con un 
po’ di finestre aperte e ben disposte. 
Quella successiva, la 9, mostra le due 
finestre di partenza, in alto la MDI ed in 
basso la MDI Child Notiamo anche (in 


MCmicrocomputer n, 180 - gennaio 1998 


323 


































































* l «OC «NOVA 
3 SE OC MAROU 
i SCOI PALERMO 
SSCOE ROMA 


24*6*2 7487000 

?4*)*5 61SCC00 

17*5/76 7630CÉO 

10/02/71 290)000' 

«*6*5 2066COO 

11/04/77 4600000 

26/11*6 2)25000 

15/11*8 1*7000’ 

20/01*2 4574000 

20/00*0 1472000 

11/04/7$ 2010000 

20/11*0 4CT0OOO 
7270000 


cmSTT 

GRIGIO 

BALQtNl 


12/11*4 

QVCft/OS 


1445 BONETTI 
1501 ROSSI 
1506 RUSOGNO 
1%7 IONAZB 
1552 SAiEMME 
itti CREDA 

1071 SABBIA 

1771 FERRARI 
ITO) BLACK 
1056 RiNALOi 
1546 LCN21NI 


BECCHI 


PERSICO 


15*1/7) 


20/03/71 


Balletti 

MAACHETTl 

CASACCI 


20*1/72 6221000 


S/Oill 6MXO0 
7t?ìQO0 


(HOMI 

»/0H? 


UJMJ0 

w«n 


Figura 8 - MS VB5 - Cascata di finestre - Output. 

Nell'esercizio precedente abbiamo usato II controllo TabStrlp ed abbiamo 
alimentato... linguette. Ora alimentiamo una serie di finestre di tipo MDI 
Chlld, figlie dì una finestra MDI, che fa da cornice. Ciascuna delle finestre 
Child contiene una griglia che viene alimentata con I dati di una singola 
città. L'aspetto interessante dell’esercizio è la creazione dinamica delle va¬ 
rie finestre partendo da una finestra Iniziale che fa da prototipo. 


alto a destra nella figura) la presenza 
del modulo BAS, che serve per la di¬ 
chiarazione delle variabili che vengono 
passate dalla finestra madre alle varie 
figlie, via via che vengono create. 

La figura 10 mostra i listati dell’appli¬ 
cazione. Ce ne sono tre gruppi, quello 
nel modulo BAS, di cui abbiamo appena 
parlato, quello della finestra MDI che 
crea le otto finestre, e quello della sin¬ 
gola MDI Child che serve per caricare il 
DataControl (DI) e quindi la DBGrid di 
ciascuna finestra. 

Dal listato e dalle figure dovreste es¬ 
sere in grado di ricostruire gli esercizi. 


Figura 9 - MS ZB5 - Cascata di finestre - Organizzazione del progetto. 

Qui vediamo le due finestre di partenza. Quella MDI, che conterrà le varie 
finestre figlie, e quella, di tipo MDI Chlld, con la griglia per I dati, che fa da 
prototipo per le successive copie. In alto a destra vediamo la finestra 
Project, che contiene anche un modulo che serve a contenere le vahablll 
necessarie per passare I dati tra le varie finestre. Abbiamo anche creato, 
nella finestra MDI, Il menu necessario per gestire la visualizzazione delle ot¬ 
to finestre. I comandi sono quelli classici del menu finestre e quindi so¬ 
vrapposte, finestre orizzontali e verticali, allinea Icone. 


Figura IO - MS VB5 - 
Cascata di finestre - Li¬ 
stati. 

Vediamo i vari listati ne¬ 
cessari al nostro pro¬ 
gramma suddivisi in tre 
finestre. In basso a de¬ 
stra le dichiarazioni inse¬ 
rite nel modulo. In alto a 
destra il codice relativo 
alla singola torm MDI 
Child nella quale, all'e¬ 
vento Load, viene cari¬ 
cata di dati la griglia. In 
alto a sinistra vediamo II 
programma che prepara 
le variabili e crea le otto 
finestre. Per creare una 
nuova finestra In pratica 
basta dichiararla con l'i¬ 
struzione Dim.. As New.. 


Ariane» 0 

«i.a «ut* 


dopodiché la nuova forni é già utilizzabile, pronta a ricevere i dati. 


Intervallo: uso in VB di 
una query di Access 

Si tratta di un esercizio fuori tema, lo 
facciamo per distrarci un po'... 

Stiamo usando un database in forma¬ 
to MDB e quindi in formato MS Ac¬ 
cess. Possiamo usare il prodotto Ac¬ 
cess come strumento di supporto per 
la nostra applicazione VB. 

Ad esempio possiamo creare una 
query con Access, sfruttando il formi¬ 
dabile aiuto prestato dal suo generatore 
di query. 

La query che desideriamo deve ese¬ 
guire un raggruppamento per città ed 
un conteggio per gruppo. Inoltre (lo ve¬ 
diamo bene nella figura 11) inseriamo 
un criterio di selezione sul campo quali¬ 
fica. 



® t* (*»*«• m*«iw flu»y ibvnm r w ... t 


seiTc™!stinctro^^ 
PERSONE.CITTA. -I 


PERSONE.CITTA. 
CountfPCRSONE.COGNO 
ME| AS NUMERO. 
Sum||lMPORTO|/IOOO| 
AS TOTALI 
FROM PERSONE 
WMERE 

IIIPERSONE.QUALIFICAI 
■"COMMESSOCI 
GROUP BY 
PERSONE.CITTA; 


eoo 

VX 

cocvx 

CITTA 

COOQUA 

QUALIFICA 

LOGICO 

DATA 

INPORTO 

PC*C 

CALCOLO 


FIRENZE 

OENOVA 

MILANO 

NAROU 

PALERMO 

ROMA 

TORINO 


Mmoinft Acini |SI AUSI ICA Qu—y di iwto/mw| 


Figura 11 - MS Access 
97 ■ Creazione di una 
query campi incrociati. 
Se si vogliono maneg¬ 
giare al meglio I dati 
messi a disposizione 
dal database occorre 
conoscere bene II lin¬ 
guaggio SQL con II 
quale si costruiscono I 
RecordSet. Se non si 
conosce bene SOL e si 
ha a disposizione MS 
Access é possibile 
creare I SQL sfruttando 
Il suo ambiente Interat¬ 
tivo facilitato QbE. Poi 
basta copiare II coman¬ 
do SOL corrispondente 
ed Incollarlo (ed adat¬ 
tarlo) come codice 
SQL dell'applicazione 
VB che si sta creando 


324 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 



























































































































Figura 12 - MS 1/85 - Uso della query campi In¬ 
crociati ■ Output e listato. 

Con MS Access Ilo abbiamo visto nella figura 
precedente) abbiamo creato una query conte¬ 
nente un criterio di selezione fisso 
(qualifica = 'COMMESSO'). Una volta Incollata l'I¬ 
struzione SQL, generata automaticamente, nel 
nostro listato VB, la modifichiamo per renderla 
variabile in funzione della qualifica scelta nella 
ListBox LI, che abbiamo caricato a mano con 
l'elenco di tutte le qualifiche. 


Figura 13 - MS VB5 - 
TreeVlew & UstVIew - 
Output. 

Questo 6 un esercizio un 
po’ più complesso, so¬ 
prattutto per il fatto che 

usa due controlli che vanno sincronizzati tra di loro. A sinistra una TreeVlew che mostra città e qualifiche. 
Scelta una qualifica di una città, oppure semplicemente una città, viene alimentata la UstView sulla destra 
con l'elenco delle persone di quella città e qualifica. Le Istnjzlonl con le quali cancan TreeVlew e UstView 
non sono molto intuitive per cui vanno imparate a memoha. Le Intestazioni delle colonne della UstView le 
abbiamo insente "a mano " nel foglio delle prophetà della UstView stessa. 


Copiamo il codice SQL creato in Ac¬ 
cess e lo incolliamo nella nostra applica¬ 
zione VB (lo vediamo in figura 12, figura 
che mostra anche il listato). Nella riga 
SQL sostituiamo il criterio secco, creato 
in Access, con il valore della qualifica 
preso da una lista. 

Ci sono poi un DataControl, DI, che 
non è necessario che sia visibile, ed 
una DBGrid che ospita i dati. 

Il risultato è interattivo, si sceglie la 
qualifica e la tabella risultato viene rical¬ 
colata. 

Creiamo 
un'applicazione 
Explorer like 

L'Explorer di Windows 95, in italiano 
si chiama gestore delle risorse, costitui¬ 
sce una modalità di visualizzazione di 
dati che si presta a molti utilizzi, oltre a 
quelli istituzionali e che mostrano cartel¬ 
le, sottocartelle e file. 

Una vista di tipo Explorer consta di 
due oggetti sincronizzati tra di loro: a si¬ 
nistra una TreeView ed a destra una Li- 
stView. Nel nostro caso sulla sinistra 
vediamo città e qualifiche e poi, scelta 


Dim DD Al Dicibili 
Dim RR Al Ricordile 

Priviti Sub Cl_Click() 

Bit DD - OpinDotobiii< "DATI.MDB") 

S ■ "SELECT DISTINCT CITTA,QUALIFICA FROM PERSONE" 

SIC RR • DD. OpinRicordllt {S, 4) 

Do Whill Not RR.EOF 
RI - RR.CITTA 

Slt Nodo ■ TV.Nodll.Addf, , XI, XI) 

Do Whill XI - RR.CITTA 
K2 - RR.QUALIFICA 

Sic Nodi - TV.Nodi!.Add(XI, tvwChild, , X2) 

RR.MoviNlXtI li RR.EOF Thin Exie Do 
Loop 
Loop 

Cl.Enablid - Filli 
End Sub 

Priviti Sub TV_NodoC 1 ick(ByVa 1 ND Al Nodi) 

T3 - ND.FullPoth 

T2 ■ TV.SlllCtldltimi TI • TV.SlllCtldltlm 
li InStr<T3, "\") >0 Thin 

TI - Lift(ND.FullPoth, InStr(ND.FullPoth, ”\") - 1) 
End li 
End Sub 

Priviti Sub TV_Click() 

S - "SELECT • FROM PERSONE " 

S - S * " WHERE CITTA - illi 

li TI <> T2 Thin S - S ♦ " AND QUALIFICA < '■ i T2 l 
T4 - Si Slt RR - DD.OpinRicordllt(S, 4) 

LL.Liitltimi.Clear 
Do Whill Not RR.EOF 

Slt IT - LL.Liltltima.AddO 
IT.Toxt - RRICod 
IT.Subltima(l) - RRIcognomi 
IT.Subitami(2) • RRIDita 
IT.Subitomi(3) - RRIIMPORTO 
RR.MovaNaxt 
Loop 

TS ■ RR.RocordCount 
End Sub 


Figura 14 - MS VB5 - TreeVlew & UstView - Listato 
stampato e commentato. 

Questo e il listato del nostro penultimo esercizio. 
La TreeView l'abbiamo chiamata TV, colleziona No- 
de e supporta gli eventi NodeCUck e Click. Il nome 
della UstView è LV e colleziona Items e Subltems. I 
suoi eventi sono II click sulla colonna e quello sulla 
riga. 


Privati Sub LL_ColumnClick(ByVol CH Ai ComctlLib.ColumnHiidir) 
LL.SortXoy * CH. Index - 1 
LL.Sortod - Trui 
End Sub 

Privati Sub LL_ItamClick(ByVil IT Ai ComctlLib.Liitltem) 

T6 - LL.Seloctadìtem.Tixt 

T7 - LL.Selictidltom.Subltems(1) 

End Sub 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


325 
















































MiopikII Ai im 


|detMjn| |t i — pi o 71 (Cottoli 


K-a«ar 

■ <* * 

f 

M >• •* 

© a- G) 

Engi | JrXUVO |FUNZI0NA*I0 |X140 


| FUCSIA 

fio 


* RAM 


Co*»». 


1 Qualifica 

| I«porco 

• FXR1N2I 

1014 

muli 

fi! LAVO 

FUNZIONARIO 

1241000 

* cnovA 

12*7 

2 

s 

RILAVO 

FUNZIONARIO 

4020000 

, H HI LARO 

1270 

SGARGI 

RILAVO 

FUNZIONARIO 

1*7*000 

cornuto 

zito 

FUC4IA 

RILAVO 

FUNZIONARIO 

1441000 

diriginti 

ino 

«JAlAVDI 

RILAVO 

FUNZIONA HO 

104*000 

FUNZIONARIO 

IMI 

FONTANA 

RILAVO 

FUNZIONARIO 

4140000 

IKFIIOATO I 

2174 

•AMA 

RILAVO 

FUNZIONARIO 

4444000 

FUMICATO XI 

2*17 

ROITOLIMX 

RILAVO 

FUNZIONARIO 

140*000 


1414 

VIK-I 

RILAVO 

FUNZIONARIO 

27*4000 

OMRAIO XI 

1014 

CARI*IVI 

RILAVO 

FUNZIONARIO 

172*000 

• VAIOLI 






• FALIRRC 






• FORA 






♦ TOIXVO 







Si 



1 

Ai 


Figura 15 - MS Access 97 - TreeView & ListView - Output con Access 97. 
Abbiamo realinato lo stesso esercizio di prima con MS Access 97, che, 
essendo programmabile In Visual Basic for Application, permette di cari¬ 
care controlli nelle torm e di utilizzare la programmazione DAO. Sla gli 
OCX, ovvero I controlli aggiuntivi, che le librerie DLL, sono richiamabili fa¬ 
cilmente da tutto l'ambiente VBA. 


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Do Nhila Nat RR IOF 
1 - RR"CITTA. LI.Addita* 1 
U In4tM(lI.UltCowK - il • t 
D» «Itti* 1 • U•CITTA 
V • Ut QUALIFICA: LI.Addico» • • « K 
li XndonciLi.UicCouM - A» • * 

Do Vhtlo 3 4 K • RII CITTA « R* 'QUALIFICA 
LI.Addico» • • i M'COCVOW 

LI. IndOM (LI. Lue Corate - I) • J 
RR.KovoVoic 

Il IR.IOF TK»n lite Do 
Loop 

li II.IOF Tho» lite Do 

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TX • 11: TX ■ il. InCanclLl.llKItKlail 

■ivi sul. 

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♦ 

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Scale* | 


Figura 16 - MS Access 97 ■ Attenzione c'à anche il controllo MS Outline. 
Nelle versioni 3.0 e 4.0 di Visual Basic c era un vecchio controllo, che si 
chiamava MS Outline, a cui ero molto affezionato. Nella versione 5.0 del 
VB ò sparito, penso per II fatto che viene ben sostituito dal più moderno 
TreeView. Fortunatamente, soprattutto per garantire la compatibilità con I 
programmi scritti con le versioni precedenti di VB, ne viene fornita (6 un 
po' nascosta nel CD del VB5) una versione compatibile con VB5. L'eserci¬ 
zio, che vediamo in un'unica figura, ne mostra l’efficacia In termini di visua¬ 
lizzazione dei dati. 


un'accoppiata città + qualifica, riempia¬ 
mo la lista sulla destra con l'elenco del¬ 
le persone di quella città e quella quali¬ 
fica. Se si seleziona solo la città devono 


vari componenti, 
possono essere 

usati anche da altre applicazioni. Il codi¬ 
ce, che non vi mostriamo, è assoluta- 


ni sviluppate con le versioni precedenti. 
E' ovvio che la vista Outline viene sosti- 


apparire tutte le persone della città indi¬ 
pendentemente dalla qualifica. 

Un’applicazione di tipo Explorer viene 
prodotta automaticamente anche dal 
Wizard di VB, solo che i due oggetti 
non vengono popolati 
Nel nostro esercizio, lo vediamo in fi¬ 
gura 13, creiamo una Form con una 
TreeView (nome TV) ed una ListView 
(LL), poi alcune TextBox (da TI a T7) 
che servono a mostrare alcuni valori, 
Per caricare i due oggetti occorre 
scrivere del codice, un po' lunghetto 
per la verità, che vi mostriamo integral¬ 
mente in figura 14, e che non com¬ 
mentiamo. 

Nella figura 15 vediamo la stessa 
identica applicazione realizzata con 
Access, a dimostrazione del fatto che 
la tecnologia Component, e quindi i 


Figura 17 - Microsoft Data Access Compo¬ 
nente. 

Molte tecnologie bollono nelle pentole della Mi¬ 
crosoft. Dopo DAO, RDO, ADO si profila all'o¬ 
rizzonte UDA. UniversaI Data Access, nuova 
strategia, che racchiude vecchi e nuovi compo¬ 
nenti (come questo In figura), che ha come am¬ 
bizioso obiettivo quello di unificare le modalità 
di accesso ai dati, rendendole indipendenti sia 
dall'applicativo Client che dal tipo di tonte dei 
dati. Altro obiettivo à l'allargamento delle tipo¬ 
logie di dati gestibili, non solo dati di tipo stoit- 
turato, ma anche dati di tutti gli altri tipi, testuali 
non strutturati, documenti di vario genere, ma¬ 
teriale multimediale, ecc. 


mente lo stesso. 

Per chiudere uno 
sguardo al passato 
ed uno al futuro 

In figura 16 vediamo un'applicazione 
che fa uso del vecchio Outline Control, 
che è stato lasciato nel VB5 solo per ga¬ 
rantirne la compatibilità delle applicazio- 


tuita dalla TreeView, che è più versatile, 
soprattutto in fase di caricamento, che 
si basa sulla codifica degli Item, 

I vari componenti... abbandonati si 
trovano comunque nel CD del Visual 
Basic 5.0, nella cartella Tools Controls. 

Per concludere vorrei semplicemente 
far notare come i vari esercizi proposti, 
anche se esteriormente producono ef¬ 
fetti molto differenti tra di loro, sono in¬ 
vece molto simili in termine di codice. 
Anche gli oggetti usati sono molto simili 
tra di loro, si tratta, è la mia opinione 
personale, di varianti del concetto gene¬ 
rico di lista, che è l'og¬ 
getto che ha il compito di 
mostrare insiemi di dati. 

In questo articolo ab¬ 
biamo visto accessi diret¬ 
ti, tramite DataControl, 
oppure accessi tramite 
codice DAO. Nel prossi¬ 
mo articolo parleremo più 
specificamente di moda¬ 
lità di accesso ai dati, an¬ 
cora DAO, ma anche 
RDO, ADO, UDA con tut¬ 
te le varianti. Voi intanto 
cominciate a scaricare da 
Internet (www.micro- 
soft.com/data) i nuovi 
componenti ed a speri¬ 
mentarli. 

Kg 



326 


MCmicrocomputer n, 180 - gennaio 1998 
























































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pentium’il I La prima catena europea dell'informatica 


OBIS 

MICROCOMPUTER 



























di Claudio Petroni e Luigi Sandulli 

MS SQL Server 6.5: il componente 
RDBMS di MS BackOffice 


Pensiamo di dedicare a MS SQL Server e alle problematiche di accesso ai 
database in formato SQL dai vari prodotti Client una serie di quattro articoli.il 
primo, questo, è introduttivo e tratta alcune problematiche relative 
all'Installazione, all'Amministrazione ed alla Gestione del sistema costituito da 
Windows NT Server e SQL Server. Nel prossimo numero di MC presenteremo 
altri due articoli. Il primo, nella rubrica WorkGroup, è il seguito di questo, e 
parlerà di MS SQL vedendolo però dal lato "dati" e quindi il database con i 
suoi oggetti: Tables, Views, Stored Procedures, ecc. Il secondo, pubblicato 
nell'ambito della rubrica Database, avrà un taglio decisamente pratico e 
mostrerà una dozzina di modi per far dialogare applicazioni Office ed 
applicazioni Visual Basic con database SQL, tramite una connessione 
ODBC.L'ultimo articolo, tra due mesi, sempre nella rubrica WorkGroup, 
approfondirà, anche da un punto di vista pratico, l'argomento Internet e MS 
SQL, tema che peraltro già anticipiamo in questo. 

prima parte 


Perché parlare di MS 
SQL Server 

I motivi per i quali MS SQL Server, con il 
passare delle versioni, si sta diffondendo 
sempre di più nel panorama dei RDBMS 
per Server sono tantissimi. 

II primo è che ormai la Microsoft spinge, 
anche da un punto di vista commerciale, 
la piattaforma BackOffice nel suo com¬ 
plesso, più che i suoi singoli componenti. 
Quindi Windows NT Server spesso si tra¬ 
scina dietro MS SQL Server, con il quale 
condivide una serie di funzionalità, ad 
esempio quelle di amministrazione degli 


utenti 

Inoltre Microsoft propone SQL Server co¬ 
me l'alternativa più conveniente (perfor- 
mante, economica, sicura, ecc.) quando 
occorra realizzare un sistema informativo 
aziendale, qualsiasi sia il suo grado di 
complessità. 

Questo anche nel caso in cui si pensi di 
fare un downsizing di applicazioni già pre¬ 
senti o progettate per girare su Mainfra¬ 
me, sia nel caso opposto, quando si deb¬ 
ba fare un upsizing di applicazioni che, 
nate su semplici PC in rete, debbano es¬ 
sere promosse a livello aziendale. 

Il secondo motivo è che. per mezzo dei 
driver ODBC, i database SQL sono ormai 


facilmente ed immediatamente "visibili" 
non solo da tutto il mondo Office, ma an¬ 
che da tutti i prodotti di sviluppo dalla Mi¬ 
crosoft stessa, come Visual Basic, Visual 
C++, e anche da tutti i prodotti di svilup¬ 
po per Internet, come InterDev o Visual 
J++. 

In altre parole nelle Aziende in cui i dati 
aziendali risiedano in database in forma¬ 
to SQL Server ed in cui gli utenti che 
accedono a questi dati hanno a disposi¬ 
zione MS Office sono praticabili decine 
di strade per un accesso diretto, veloce 
e sicuro. 

Strade che possono comportare il totale 
coinvolgimento dell'utente esperto, a cui 


328 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


possono essere forniti strumenti di 
Query con i quali riesce ad interagire pe¬ 
santemente con i dati, oppure, al contra¬ 
rio, che possono prevedere soluzioni 
chiuse, per gli utenti non esperti oppure 
per gli utenti a cui sono destinati periodi¬ 
camente gli stessi set di dati. 

In questo ultimo caso sarà il responsabile 
dei dati (Database Administrator) che co¬ 
struirà, ad uso e consumo dell'utente de¬ 
stinatario, una procedura scritta con il lin¬ 
guaggio specifico del server (Stored Pro¬ 
cedure) e che sarà eseguita direttamente 
dal server quando necessario. 

Altro fattore che favorisce l'adozione di 
SQL Server, come database per le ap¬ 
plicazioni aziendali strategiche, è la pos¬ 
sibilità di fare "gratuitamente" operazioni 
di UpSizing. 

In pratica si crea un'applicazione "proto¬ 
tipo", anche monoutente, su PC, con un 
database di prova in formato MS Ac¬ 
cess. La si testa e la si fa provare (e so¬ 
prattutto approvare) dall'utente. Se e 
quando si dovesse decidere di farla di¬ 
ventare un'applicazione aziendale la 
conversione, dal formato dati del proto¬ 
tipo (Access) al formato dati definitivo 
(MS SQL Server), sarà del tutto gratui¬ 
ta. Se ne occupa un semplice Wizard, 
lanciabile dal prodotto Access. 



Figura 1 - MS SQL Ser¬ 
ver 6.5 - Collage delle op¬ 
zioni di installazione 
In fase di installazione 
del prodotto SQL Server 
occorre effettuare una 
serie di scelte di grande 
impatto sul successivo 
funzionamento dei siste¬ 
ma, difficili da modificare 
in seguito, specialmente 
se il server e operativo. 
La scelta del Character 
Set. ad esempio, è una di 
queste E' in base a que¬ 
sta decisione che si sce¬ 
glie l'associazione tra i 
valori assunti dal byte e I 
caratteri corrispondenti 
E 1 possibile scegliere an¬ 
che il Sort Order Icriterio 
di ordinamentoI in base 
al quale viene ordinata 
una query o creato un in¬ 
dice. Per modificare que¬ 
ste specifiche occorre 
seguire una procedura 
lunga e, tutto sommato, 
anche pericolosa infatti 
tutti i database devono 
essere ricostruiti, ì dati 
devono essere ricaricati, 
gli indici ricompilati e cosi 

via. Come default, SOL Server propone l'installazione delle Net Library Named Pipes, ma può funziona¬ 
re anche con qualsiasi insieme di librerie aggiuntive si voglia aggregare in fase di installazione La scelta 
dei protocolli di rete impatta sulla quantità e sulla qualità delle modalità di connessione possibili. Ad 
esempio le connessioni criptate sono possibili solo con la libreria Multiprotocol. 




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Donuh/Norwayio/i dictionoiy oidar. coia-tniem upparcoia pi 


Icelondic dictioneuy otder cata-iniani. uppercase piai 

Conta 

Swadiih/Fimwih (Sid) dict o»dar caia-imam. upparcoie piai 
Swadiih/Finnnh (Phona) dici orda» caia-imam upparceia pi «J 

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MS SQL Server: 
collocazione 

Cosa serve ad un sistema che voglia 
essere all'altezza di un efficiente am¬ 
biente Client/Server, che voglia distri¬ 
buire i dati in ogni momento e dovun¬ 
que sulla rete, che voglia 
avere un elevato livello di 
integrazione con i sistemi 
di messaggistica e con In¬ 
ternet, che possa essere 
amministrato centralmen¬ 
te e monitorato corretta- 
mente? 

Ovviamente, per la Micro¬ 
soft, la risposta a questa 
domanda è MS SQL Ser¬ 
ver 6.5, l’ultima versione 
del suo sistema per la ge¬ 
stione di database relazio¬ 
nali client/server ad alte 
prestazioni. 

Tutti gli attuali sistemi 
RDBMS (Relational Data¬ 
base Management Sy¬ 
stem) sono progettati per 


partecipare alla realizzazione di sistemi 
che rispondano al sempre crescente bi¬ 
sogno di informazione ed elaborazione 
distribuita. Questa necessità può esse¬ 
re soddisfatta in maniera passiva o atti¬ 
va, su schemi centralizzati oppure distri¬ 
buiti, in ambienti di rete e su architettu¬ 
re diverse, dal PC al Mainframe. 

I criteri nella scelta delle architetture 


hardware, grazie alla possibilità di utiliz¬ 
zare PC Fault Tolerant con architettura 
SMP (Multi Processore Simmetrica) a 
prezzi sempre più bassi, si orientano 
sempre più spesso verso soluzioni ad 
architettura distribuita a scapito delle 
soluzioni ad architettura centralizzata. In 
altre parole reti di Server anziché Main- 


Figura 2 - MS SQL Server 6 5-1 servizi 
del . Service Manager. 

I servizi che possiamo lanciare dalI'SQL 
Service Manager sono tre MSDTC, SQ- 
LExecutive e MSSQLServer Non é quindi 
sufficiente installare il prodotto perche lo 
stesso funzioni, ma occorre lanciare i servi¬ 
zi correlati e. soprattutto, occorre regolare il 
sistema in modo tale che possa rispondere 
correttamente alle richieste dell'utente Ci 
è capitato moltissime volte di ricevere ri¬ 
chieste di aiuto da parte di persone che 
pretendevano di eseguire delle Query su 
banche dati SQL solo per il fatto che pote¬ 
vano raggiungerlo sulla rete Raggiungere il 
server da un Client e disporre di corrette re¬ 
golazioni dei driver ODBC sono ovviamente 
condizioni necessarie per lavorare, ma non 
sufficienti. Le impostazioni relative alla con¬ 
figurazione del database, delle risorse che 
esso utilizza, delle regolazioni della sicurez¬ 
za, ecc sono altrettanti elementi critici per 
il funzionamento del sistema. 


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MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


329 









































































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Figure 3,4-MS SOL Server 6.5 - Funzionalità di Replica 
La Replica 6 il meccanismo che permette l'allineamento dinamico, m tempo 
reale o temporizzato, di database disseminati sulla rete A Milano viene vendu¬ 
ta una macchina, nel database a Roma giungono i dati in replica da Milano II 
meccanismo della replica di SOL. che si nfà al modello Editore-Abbonamento, 
è molto articolato e prevede vane modalità ed architetture, a seconda dei si¬ 
stemi coinvolti nel meccanismo di distribuzione dei dati l server possono giocare ruoli diversi, suddivi¬ 
dendosi il carico di una attività che può essere estremamente onerosa, sia in termini di lavoro delle 
macchine, che in termini di costi di connessione l dati in replica sono organizzati m pubblicazioni e arti¬ 
coli luna pubblicazione, piu articoli) e sono sottoposti a meccanismi di sicurezza che ne rendono la diffu¬ 
sione controllabile e sicura 


al massimo sfruttamento ed integrazio¬ 
ne delle potenzialità dei sistemi basati 
su NT e delle tecnologie Internet/lntra- 
net. 


frame. 

Inoltre, in questo ultimo periodo, sono 
sempre più numerose le Aziende che si 
assicurano una presenza su Internet o 
si preparano ad averla, quindi che sco¬ 
prono le potenzialità, in termini di comu¬ 
nicazione e di avvicinamento delle infor¬ 
mazioni agli utenti aziendali e non, di 
una architettura Internet/lntranet. 

E ad oggi, come tutti sanno, Internet è 
solo una vaga anticipazione di quello 
che accadrà nel campo delle comunica¬ 
zioni World-Wide, 

E' un dato di fatto che questo fenome¬ 
no di globalizzazione delle reti sta rap¬ 


presentando un elemento di propulsio¬ 
ne ai cambiamenti ed all'innovazione 
dell'lnformation Technology, forse pari 
solo all'avvento del PC e dei fogli elet¬ 
tronici. 

In questa corsa all'avvicinamento degli 
utenti alle informazioni, MS SQL Server 
6.5 può giocare un ruolo fondamentale, 
per il semplice fatto che è già orientato 


Figura 5 - MS SQL Server 6 5 - Microsoft Distn- 
buted Transacvon Coordmator IMS DTC) 
Perfettamente integrato con SQL Server, il DTC 
IDistributed Transachon Coordinatori coordina e 
fornisce strumenti per 
la strutturazione dell'e¬ 
secuzione di transazioni 
suddivise m un insieme 
distribuito di compo¬ 
nenti software, sia su 
un singolo computer 
che su un sistema di 
computer m rete Con 
un sistema semplice e 
controllabile di chiama¬ 
te a Stored Procedure 
remote fa si che mani¬ 
polazioni di dah su ser¬ 
ver multipli vengano 
considerati come una 
singola unità di lavoro 
Attraverso l’interfaccia 
di SQL Enterprise Ma¬ 
nager è possibile con¬ 
trollare i esecuzione di 
una transazione e il suo 
stato, risolvere manual¬ 
mente eventuali proble¬ 
mi e. Quando necessa¬ 
rio, forzare l 'esecuzione 
delle transazioni 


Le caratteristiche di 
SQL Server 6.5 

Le caratteristiche di potente RDBMS di¬ 
segnato per un robusto e scalabile am¬ 
biente client/server sotto Windows NT, 
già presenti nel diffusissimo SQL Ser¬ 
ver 6.0, sono state potenziate e arricchi¬ 
te da tutte le funzionalità necessarie per 
la realizzazione di un sistema completo 
di Distributed Computing (Elaborazione 
Distribuita). Tra queste sono comprese 
naturalmente le funzionalità, che non 
solo Microsoft considera fondamentali, 
di Distributed Management Framework 
(ambiente per l'amministrazione centra¬ 
lizzata di architetture distribuite) e Dì- 
stnbuted Transaction Coordinator (coor¬ 
dinatore per le transazioni distribuite), di 
Replica dei Dati integrata e, cosa che 
non poteva assolutamente mancare, di 
integrazione delle attività di SQL 6.5 
con le tecnologie per il WEB. 

Queste nuove funzioni assicurano all'u- 
tilizzatore, attraverso interfacce grafi¬ 
che, un'amministrazione Enterprise-Wi- 
de semplificata, la gestione trasparente 
di transazioni distribuite, varie interfac¬ 
ce di programmazione, anche basate su 
OLE, ed una più ampia attenzione sia 
agli standard industriali di terze parti 
che ad Internet. 

Questo motore database, nella parte 
Server, include tra l'altro: MS Query, 
SQL Trace, Microsoft Distributed Tran¬ 
saction Coordinator (MS DTC), OLE Au- 



I 


330 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 






















































































Figure 6,7 - MS SQL Server 6 5 - Event, Task, Alert 

SQL Enterprise Manager e il servizio SQL Executive collaDorano nelle attività di 
definizione e di realizzazione del sistema degli Alert. La definizione di un alert 6 
finalizzata all'esecuzione automatica di un'operazione al verificarsi di un deter¬ 
minato Event Quando l'evento si verifica. SQL Executive risponde tempestiva¬ 
mente o eseguendo un compito Iprogramma , batch, Transact SQL. replicai, 
secondo quanto definito dall amministratore, oppure inviando un messaggio ad 
un operatore specifico in modo che questo possa intervenire. I Task possono 
essere definiti per l'esecuzione di operazioni di manutenzione routinaria. Un ta¬ 
sk può essere schedulato per l'esecuzione ad una data ora, per l'esecuzione ricorrente ad intervalli fissi, 
per l esecuzione originata dal verificarsi di un evento tlog pieno, dump!. L esecuzione di un task può es¬ 
sere forzata per l ’esecuzione immediata. 


tomation Stored Procedures, SQL Ser¬ 
ver WEB Assistane Simple Network 
Management Protocol Management 
Information Base (SNMP MIB) e l'agen¬ 
te SNMP. Inoltre, nel software per le 
postazioni Client, troviamo: MS Query, 
SQL Trace, MS DTC, SQL Server WEB 
Assistant e molti ODBC driver utilizzabi¬ 
li anche in operazioni di replica. 

In particolare le novità 
della versione 6.5 

Di seguito forniamo un elenco, il più 
possibile sintetico, delle novità presenti 
in MS SQL 6.5. 

Le piattaforme per SQL Server sono 
state estese al PowerPC, i set di carat¬ 
teri al Giapponese e Cinese, semplifica¬ 
to e tradizionale, ed al Coreano. 

Il set degli strumenti per l'amministra¬ 
zione è stato arricchito con numerose 
utility e componenti che riguardano 
molteplici attività. 

Per esempio SQL Server 6.5 permette 
di storicizzare i database backup e forni¬ 
sce la possibilità del recovery "point-in- 
time", cioè ad una data ed ora precisa. 
Con una serie di passi semplici e strin¬ 
gati, e grazie al Database Maintenance 
Pian Wizard, che può essere lanciato da 
SQL Enterprise Manager, con il coman¬ 
do SQLMAINT al prompt dei comandi, 
è possibile schedulare l’esecuzione au¬ 


tomatica di task routinari per la manu¬ 
tenzione del database (backup dei data¬ 
base e dei transaction log, controlli del¬ 
la consistenza dei database e aggiorna¬ 
mento delle statistiche). 

L’esito di queste attività può essere re¬ 
gistrato in Report che, a loro volta, pos¬ 
sono essere inviati via e-mail ad un de¬ 
terminato account. 

Non potevano mancare gli strumenti 
per la pubblicazione di dati via WEB 
Con SQL Server WEB Assistant, e gra¬ 
zie alla presenza di Stored Procedure 
specifiche (sp_makewebtask, 
sp_runwebtask, sp_dropwebtask), è 
possibile attivare processi dinamici per 
la formattazione dei dati in formato 
HTML. 

SQL Server WEB Assistant fornisce an¬ 
che un'interfaccia grafica per la creazio¬ 
ne di pagine HTML e per la creazione 
di siti WEB database-driven, con auto¬ 
mazione dell'information retrieval. 

SQL Trace è lo strumento per il moni¬ 
toraggio e il log dell'attività del Server 
SQL. Si va dalla possibilità di controlla¬ 
re l’attività di un utente, di un'applica¬ 
zione, di un Client, fino al controllo del¬ 
l'istruzione o della Stored Procedure in¬ 
viata da un qualsiasi SQL Server, 

Un aspetto molto importante è il Fall- 


back Support, che permette ad un Ser¬ 
ver SQL, designato come fallback ser¬ 
ver, di assumere la gestione di Databa¬ 
se e di Device di un altro Server SQL in 
caso di problemi hardware o di siste¬ 
ma. Uno di questi server "di scorta" può 
fornire supporto a tre diversi server 
contemporaneamente. 

Altre caratteristiche salienti si possono 
individuare nella compatibilità di SQL 
Server con l'Exchange Server, che si 
spinge, da un lato fino al punto di offri¬ 
re funzionalità proprie dell'Amministra¬ 
zione dell'Exchange Server attraverso 
SQL Enterprise Manager, dall'altro fino 
a simulare il funzionamento di SQL 
Mail nel contesto di sicurezza di un 
Client. 

Monitoraggio e 
Amministrazione 

Il Performance Monitor di SQL 6.5 si 
integra perfettamente con quello di NT. 
All'atto dell'installazione, nuovi oggetti, 
specifici di SQL Server, si aggiungono 
alla già lunga lista di oggetti NT monito¬ 
rabili. Numerosi contatori forniscono 
statistiche sulle attività e sulle presta- 


MCmlcrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


331 




























































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zioni del sistema. È possibile definire dei 
contatori personalizzati utilizzabili per mo¬ 
nitorare valori relativi ad una specifica ap¬ 
plicazione. 

Client SNMP (Simple Network Manage¬ 
ment Protocol) e SQL Server possono es¬ 
sere integrati per controllare lo status, le 
performance, i parametri di configurazio¬ 
ne, i parametri del sistema di Alerting del¬ 
le installazioni SQL Server. 

Da non dimenticare che in questo ambito 
è possibile utilizzare anche istruzioni Tran- 
sact-SQL e Stored Procedures per ottene¬ 
re informazioni da database remoti. 

SQL Enterprise Manager, per mezzo delle 
opzioni Remote Servers e Logins Mana¬ 
ger, permette una reale ed efficace cen¬ 
tralizzazione dell'amministrazione di diver¬ 
si server. 


server multipli vengano considerati come 
una singola unità di lavoro. Attraverso l'in¬ 
terfaccia di SQL Enterprise Manager è 
possibile controllare l'esecuzione di una 
transazione o il suo stato, risolvere ma¬ 
nualmente eventuali problemi o forzare 


Figura 8 - MS SQL Ser¬ 
ver 65 - Sicurezza 
II sislema deve gestire 
anche situazioni che 
presentano problemi di 
sicurezza in rete Sia 
MS SQL 6 5 che MS IIS 
3.0 tInternet Informa¬ 
tion ServerI si basano 
sul modello di protezio¬ 
ne di Windows NT Ser¬ 
ver per implementare il 
sistema di protezione 
degli accessi, siano essi 
anonimi, network o ho- 
si Questa totale inte¬ 
grazione tra sistema operativo, IIS Server e SOL 
Server, fa si che non ci sia bisogno di ulteriori 
servizi o server attivi per l'autenticazione e Tim¬ 
plementazione di un grado accettabile di sicu¬ 
rezza 


Inoltre, attraverso lo stesso SQL Enterpri¬ 
se Manager, è possibile regolare architet- 


l'esecuzione delle transazioni stesse. 


Grazie alla nuova architettura di blocco, 
Dynamic Locking Architecture, che al¬ 
tro non è che un miglioramento del 
Lock Manager per permettere la com¬ 
binazione dell’utilizzo del lock a livello 
di riga e del lock al livello di pagina, il 
linguaggio è migliorato anche nelle 
strategie dì locking dei dati in accesso. 
Per esempio ora abbiamo il locking a li¬ 
vello di riga durante le operazioni di In- 
sert (Insert Row-level Locking - IRLI uti¬ 
lissimo in aree hotspot (aree in cui un 
numero alto di utenti accede continua- 
mente). È solo il primo passo verso il 
bloccaggio a livello dì riga anche per le 
altre istruzioni di accesso ai dati, che, 
presumibilmente, sarà disponibile nelle 
prossime versioni. 

Le Round Connection permettono a 
due o più connessioni di condividere lo 
stesso ambito di transaction lock e la 
stessa transazione, permettendo alle 
connessioni stesse di lavorare sui dati 





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1 000 I/O PagaRMdi/Mc 
1000 I/O SncM P#o* Wrt«i 

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WPCNT90 

WP1NT90 



Dato 

mi imi. Sa. Fa SOLCtBS PMC 






Figura 9 - MS SQL Ser¬ 
ver 6.5 - Performance 
Monitor 

Il Performance Monitor 
di SQL 6.5 si integra 
perfettamente con 
quello di NT All atto 
dell'installazione, nuovi 
oggetti, specifici di SQL 
Server, si aggiungono 
alla già lunga lista di og¬ 
getti NT monitorabili 
Numerosi contatori for¬ 
niscono statistiche sulle 
attività e sulle prestazio¬ 
ni di sistema. È possibi¬ 
le inoltre definire dei 
contaron 'personalizzati ' 
per momtorare valori re¬ 
lativi ad una specifica 
applicazione utente 


tura, modalità e regole di un eventuale si¬ 
stema di replica dei dati. 

Una caratteristica che a volte non è abba¬ 
stanza enfatizzata è quella che permette a 
SQL Server 6.5 di effettuare Repliche, ol¬ 
tre che tra SQL Server, anche con abbo¬ 
nati ODBC MS Access, ORACLE, IBM 
DB2, SYBASE, ecc. Ed è possibile mette¬ 
re in replica anche datatype impegnativi 
come Text e Image. 

Perfettamente integrato con SQL Server, 
DTC (Distributed Transaction Coordinatori 
coordina e fornisce strumenti per la strut¬ 
turazione dell'esecuzione di transazioni 
suddivise in un insieme distribuito di com¬ 
ponenti software, sia su un singolo com¬ 
puter che su un sistema di computer in 
rete. Con un sistema semplice e control¬ 
labile di chiamate a Stored Procedure re¬ 
mote fa sì che manipolazioni di dati su 


MS SQL: il linguaggio 

Transact-SQL, il linguaggio SQL di Mi¬ 
crosoft, è stato via via arricchito in mo¬ 
do significativo e compatibile con gli 
standard ANSI SQL-92 e con quelli Fe¬ 
derai Information Processing (FIPS 
127-2). 

Ad esempio i nuovi operatori CUBE e 
ROLLUP sono orientati alla realizzazio¬ 
ne di sistemi di Data WareHousing e 
Decisìon Support. 

Transact-SQL è stato migliorato, rispet¬ 
to alle precedenti versioni, per quanto 
riguarda alcuni problemi riscontrati du¬ 
rante le operazioni di Replica (disabilita- 
zione temporanea dei constraint) e di 
Backup (dump e load della singola ta¬ 
bella) e per l'inserimento di istruzioni 
DDL (Data Definition Language). 


senza problemi di conflitto nelle lock. 
L'istruzione INSERT INTO è stata arric¬ 
chita con la clausola EXECute 
stored_procedure al posto di Insert va- 
riables o constants, con una semplifica¬ 
zione della gestione dei valori di ritorno 
dalle stored procedures e facendo si 
che l'insieme restituito dall'esecuzione 
di una stored procedure venga inserito 
in una tabella o in una variabile in modo 
conforme a quanto specificato nell'i¬ 
struzione INSERT 

Gli operatori CUBE e ROLLUP dell'istru¬ 
zione SELECT calcolano valori aggregati 
per le specifiche dell'istruzione GROUP 
BY. 

L’operatore CUBE calcola un data_set 
multidimensionale e risulta utilissimo 
per informazioni cross-referencing. CU¬ 
BE calcola tutte le combinazioni tra i 
raggruppamenti elencati nella clausola 


332 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 































































GROUP BY e calco¬ 
la i totali associati. 

L'operatore ROL- 
LUP calcola aggre¬ 
gazioni cumulative 
come somme o 
medie Differisce 
dall'operatore CU¬ 
BE per il fatto che 
considera i raggrup¬ 
pamenti proceden¬ 
do in una sola dire¬ 
zione, da destra a 
sinistra, lungo la lista di colonne dell'i¬ 
struzione GROUP BY. 

Quindi applica le funzioni di aggregazio¬ 
ne a tutte le colonne eccetto l’ultima a 
destra nella descrizione dei criteri di ag¬ 
gregazione dell'istruzione GROUP BY. 
Per quello che riguarda le caratteristi¬ 
che del linguaggio è forse utile ricorda¬ 
re che tutti questi prodotti hanno un 
problema: la compatibilità dei vari dia¬ 
letti SQL e la compatibilità dei prodotti 
stessi con le versioni precedenti. 

La sintassi SQL 6.5 deve necessaria¬ 
mente essere rispettata dai front-end ? 
Un cambiamento di versione del Server 
(ad esempio dalla 4.2 alla 6.0, alla 6.5, 
alla annunciata 7.0) comporta dei pro¬ 
blemi compatibilità ? 

Alla prima domanda rispondiamo che 
occorre distinguere tra i diversi tipi di 
dialogo tra front-end e back-end, men¬ 
tre alla seconda domanda rispondiamo 
di si. 

Il primo problema lo affronteremo in 
modo più specifico in un prossimo arti¬ 
colo. 

Il secondo deve essere affrontato e ri¬ 
solto sfruttando delle utility che vengo¬ 
no fornite insieme alle nuove versioni 
dei sistemi e che servono appunto ad 
individuare e segnalare quanto, in un si¬ 
stema sottoposto ad upgrade, deve es¬ 
sere per forza modificato. 

Un altro problema è costituito dalla pre¬ 
senza di istruzioni destinate, forse, alla 
sostituzione. In altre parole MS SQL 
Server 6.5 presenta una sene di nuove 
caratteristiche che si sovrappongono 
ad altre vecchie senza, per ora, elimi¬ 
narle. 

Per esempio il Device Mirroring, otteni¬ 
bile direttamente da SQL Server 6.5, è 
sconsigliato rispetto al mirroring dei di¬ 
schi attuabile a livello di sistema opera¬ 
tivo NT e rispetto ad un eventuale mir¬ 
roring Hardware Based. 

Oppure, parlando del linguaggio, la sin¬ 
tassi della Join prevede, per le Outer 
Join, sia gli operatori ■*=" e "=**, sia la 
sintassi ANSI-standard LEFT OUTER 


JOIN. RIGHT OUTER JOIN, e FULL 
OUTER JOIN. Ma non è detto che la 
prima versione sarà compatìbile all'infi¬ 
nito. Inoltre, sebbene il SELECT FOR 
BROWSE sia ancora supportato, la pre¬ 
senza delle istruzioni relative al CUR- 
SOR permettono implementazioni più 
efficienti e affidabili. 


Per i più esperti 

SQL Server 6.5 consente una regolazio¬ 
ne delle performance per i sistemi 
SMP, permettendo la configurazione 
dei timeout per le connessioni remote. 
È stato introdotto il concetto di Thread 
affinity per permettere una migliore ge¬ 
stione delle risorse in macchine SMP 
con quattro o più processori. 

La maschera dì configurazione lavora 
su un vettore di bit, nel quale ogni bit 
punta ad un processore. Ciò consente 
di specificare quale processore dovrà 
essere utilizzato da SQL Server. Poiché 
la mobilità delle strutture e dei dati rela¬ 
tivi ai thread tra i processori è minima, 
con questa funzionalità di esclusione 
delle CPU/Thread, è possibile l'esclu¬ 
sione delle CPU che gestiscono gli in- 
terrupt di rete, con il risultato di un au¬ 
mento di throughput nei picchi di carico 
del server. 

Le regole alla base del mantenimento 
delle connessioni remote con SQL Ser¬ 
ver sono state cambiate con l’inseri¬ 
mento di un timeout configurarle che 
sostituisce una gestione legata all'ef¬ 
fettivo completamento di ogni remote 
stored procedure cali. 

SQL Server 6.5 include Stored Proce¬ 
dure OLE Automation che permettono 
l'utilizzo di oggetti OLE Automation 
standard all'interno di un batch scritto 
in Transact-SQL. 

Poiché questi oggetti OLE risiedono e 
girano sulla macchina SQL Server, sì 
comportano come extended stored 
procedure OLE. E' possibile creare dei 
propri oggetti OLE Automation utiliz- 



Figura 10- MS SQL Server 6 5 - MS Query 
Si tratta dello stesso Microsoft Query disponibile 
nelle vane versioni di MS Office Uno strumento 
semplice e potente per interrogare database Uti¬ 
lizza un'interfaccia grafica di tipo QbE IQuery by 
Examplel In fase di installazione del Server viene 
Quindi installato anche IMS Query. che pub esse¬ 
re utilizzato anche dai Client a 32 bit 


zando MS Visual Basic a 32 bit, oppure 
utilizzando SQL-DMO (SQL Distributed 
Management Objects) versione 6.5. 
SQL-DMO è documentato in modo ab¬ 
bastanza completo in un file di help. 
Sono molte le caratteristiche aggiunte 
ai driver ODBC di SQL Server. 

Ne ricordiamo solo due: il supporto per 
l'utilizzo dì DTC, tramite l'introduzione 
di una nuova opzione di connessione 
che permette di mettere sotto log le 
prestazioni e le query a lunga esecuzio¬ 
ne, ed il supporto per la connessione 
con i FallBack Server. 

La DB-Library per il linguaggio C inclu¬ 
de due nuove funzioni, dbenlisttrans e 
dbenlistxatrans, sempre per il supporto 
di DTC. Il supporto per il Fallback è as¬ 
sicurato dalla funzione dbsetlfallback. 
Inoltre sono supportati identificatori tra 
apici tramite l'opzione dbquotedident. 
E' possibile il passaggio di variabili di 
programma come parametri di stored 
procedure in fase di apertura dei curso¬ 
ri chiamando le funzioni dbrpcinit e 
dbrpcparam. 

Una nuova DB-Library, ben accettata da 
molti, è quella che comprende una se¬ 
rie di OLE Custom Control a 32-bit per 
la creazione di una DB-Library per Vi¬ 
sual Basic. 

Questa DB-Library comprende gli stes¬ 
si aggiornamenti della DB-Library per C 
tranne che per il supporto DTC ed in¬ 
clusa la funzione SQLCursorRowStatus 
che restituisce lo status della row fetch 
per una riga nel buffer della fetch. 

L'aspetto 

Internet/lntranet 

Proviamo ora a fare un elenco: NT, In- 
tranetWare, BackOffice, Win32 e Ole, 
C, VB4, VB5, Java, FrontPage, Win95, 
Office. Tutti strumenti di ultima gene¬ 
razione, tutti utilizzabili per la realizza¬ 
zione di ambienti Client/Server e dì Ela¬ 
borazione Distribuita. 

E' solo un elenco di prodotti forniti da 
varie case produttrici di software, ma 
possiamo interpretarlo come un segno 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


333 




























che la direzione è ormai decisamente 
tracciata D'altra parte, anche sul ver¬ 
sante delle Aziende, si può constatare 
che molte hanno realizzato siti Internet 
e molte di più (si parla di un rapporto di 
1 a 101 hanno realizzato siti Intranet 
(tre anni fa non esisteva nessuna Intra¬ 
net), ed inoltre possiamo constatare 
che le Aziende più sensibili alle innova¬ 
zioni tecnologiche già adottano realiz¬ 
zazioni di Pagine Attive, il cui contenu¬ 
to è costruito dinamicamente sulla ba¬ 
se delle informazioni registrate in un 
database da un lato e delle richieste in¬ 
terattive di un utente dall'altro. 
Requisito fondamentale e cuore di un 
sistema di questo tipo è lo strumento 
di memorizzazione delle informazioni: il 
database, che deve essere ad alte pre¬ 
stazioni, sicuro, affidabile, scalabile ed 
integrabile al 100% con il resto del 
mondo, frontoffice. backoffice, reti e 
Client 

La maggior parte delle informazioni 
aziendali che si vogliono pubblicare su 
Internet/lntranet è infatti già in qualche 
modo gestita elettronicamente, ma re¬ 
sta il fatto che occorre rendere queste 
informazioni facilmente e tempestiva¬ 
mente raggiungibili dagli utenti. Inoltre, 
per le informazioni mostrate all'ester¬ 
no, è di vitale importanza la qualità del¬ 
la presentazione ed il livello di interatti¬ 
vità che si può offrire all'utente Le pa¬ 
gine dinamiche, magari personalizzate 
sulle necessità dell'utente, e la possi¬ 
bilità di raccolta delle informazioni dal¬ 
l'esterno, costituiscono una vera e pro¬ 
pria estensione dell'Azienda. 

In un sistema Intranet/lnternet abbia¬ 
mo sia utenti aziendali che utenti 
esterni, anonimi II sistema li deve ge¬ 
stire entrambi. Sia MS SQL 6.5 che 
MS IIS 3.0 (Internet Information Ser¬ 
ver) si basano su modello di protezione 
di NT Server per implementare il siste¬ 
ma di protezione degli accessi, che sia¬ 
no essi anonimi, network o host. Non 
c'è bisogno di ulteriori servizi o server 
attivi per l'autenticazione e l'imple- 
mentazione di un grado accettabile di 
sicurezza. 

Gli strumenti di MS Office sono stati 
integrati da funzioni che ne rendono 
l'uso funzionale alla creazione di mate¬ 
riale WEB Sono diffusissimi dei reader 
di formati Office, e di vari altri formati, 
che rendono possibile la lettura dei do¬ 
cumenti da rete anche se sulla macchi¬ 
na ricevente non sono presenti gli stru¬ 
menti con i quali i documenti stessi so¬ 
no stati creati. 

La modalità di realizzazione dei collega¬ 
menti tra le pagine HTML ed i dati in 


un database subiscono variazioni con 
un ritmo tanto più incalzante quanto 
più la tecnologia è calda ed appetibile. 
Siamo partiti dalle tradizionali CGI 
(Common Gateway Interface), che col¬ 
legavano, tramite la scrittura di righe di 
programma, in maniera statica, i singo¬ 
li campi da visualizzare con il foglio 
HTML. Ma le CGI erano onerose da 
definire e difficili da mantenere. 
Descriviamo ora due strumenti, tra i 
tanti che giorno per giorno nascono, 
per la connessione tra SQL Server e 
WEB: Internet Database Connector e 
SQL Server WEB Assistant. 

IDC permette ad un utente WEB di in¬ 
viare la sua query, dall'interno di una 
pagina HTML, sia per il reperimento 
che per l'aggiornamento dei dati in un 
database Si tratta di un'apolicazione 
che utilizza le API ODBC e che consen¬ 
te di creare collegamenti tra campi di 
pagine HTML e SQL Server senza la 
necessità di scrivere CGI. 

L'accesso al database lo compie Inter¬ 
net Information Server, che, tramite 
IDC, accede al driver ODBC per l'ese¬ 
cuzione della query. I file di servizio so¬ 
no due: *.IDC per le definizioni e 
* HTX per il modello HTML di output. 
SQL WEB Assistant permette la defini¬ 
zione di un sistema Query/Pagma 
HTML in base al quale il risultato di 
una query (o stored procedure) viene 
automaticamente associato ad una pa¬ 
gina HTML creata da WEB Assistant 
L'aggiornamento avrà una cadenza pia¬ 
nificata su base temporale o sull'effet¬ 


tiva modifica dei dati interessati 
L'ambito applicativo del WEB Assi- 
stant è quello della pubblicazione di da¬ 
ti che non vengono influenzati dalle ne¬ 
cessità dell'utente, ma che devono es¬ 
sere aggiornati in tempo reale sul con¬ 
tenuto reale del database di origine 
Ecco due possibili esempi di utilizzo di 
queste tecnologie. 

IDC possiamo utilizzarlo la dove vi è 
uno scambio di informazioni tra databa¬ 
se e utente. Immaginiamo una banca 
che voglia pubblicizzare i propri servizi, 
oggi sempre più diversificati e, almeno 
apparentemente, tagliati su misura II 
potenziale utente dovrà riempire un 
modulo che verrà inviato al sito WEB. 
Le informazioni verranno registrate e, 
dopo l'elaborazione, in tempo reale, 
verrà restituito un modulo di risposta 
con le caratteristiche dei servizi adatti 
all'utente in questione. 

Nel secondo caso, parliamo di SQL 
WEB Assistant, il problema è pubblica¬ 
re informazioni in continua variazione, 
caso tipico un listino dei prezzi dei ma¬ 
teriali hardware, quotazioni di borsa, 
giacenze di magazzino per il servizio 
vendite e così via. 

Questi non sono gli unici sistemi per la 
pubblicazione di dati su WEB, ma sono 
quelli che arrivano gratuitamente da 
Microsoft Gratuitamente, si intende, 
non solo perché compresi nel prezzo 
dei vari motori server, ma anche per¬ 
ché sono a costo zero come acquisizio¬ 
ne di know-how 

«e 


334 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 





















C’è un tempo 
per la 
passione... 


Meccanico, automatico, al quarzo, so¬ 
lare, atomico, subacqueo, da tasca, 
da polso, da tavolo, a ripetizione, a 
cucii, a carillon... Se nel vostro cuore 
c’é spazio per tutti questi orologi, o 
magari solo per uno di essi, sicura¬ 
mente c’ó spazio per OROLOGI, la ri¬ 
vista nata per chi vuole fare una 
scelta di valore. Nelle sue pagine 
forme, movimenti, storie, immagini. E 
ancora, articoli dei migliori esperti 
del settore, interviste, curiosità. Tutto 
il mondo degli orologi con passione, 



technimedia 

fmlT 


ogni mese in edicola e su Internet al¬ 
l’indirizzo http://www.orologi.lt. È un’ini¬ 
ziativa Technimedia. 



Orolo gi 

LE MISURE DEL TEMPO ^- “ 


s s i o n e 




w ai- 









a cura di Corrado Giustozzi 


Information Appliances 

Internet entra negli elettrodomestici che riproducono in piccolo 
dei personal computer. Quanto in piccolo non si sa: c’è che 
garantisce compatibilità con 1 KB di 
ROMm e 30 byte di RAM. Un miniclient? 

No, un miniserver. 


di Leo Sorge 


Una nuova tipologia di apparecchi 
elettronici si affaccia sul mercato di 
Internet. Negli Stati Uniti li chiamano 
genericamente appliances, ovvero 
elettrodomestici, magari aggiungendo 
la specificazione information, con chia¬ 
ro riferimento ad Internet. In termine 
tecnico si tratta di oggetti embedded, 
cioè specifici per una funzione. Ne 
fanno parte molte trovate, dal telefono 
cellulare al decoder per TV digitale o 
per Internet. Domani ne faranno parte 
anche i wallet PC e le smart card. Ma 
l'approccio progettuale può essere 
molto diverso: in questo articolo consi¬ 
deriamo gli antipodi. 

Venendo dal mondo dei personal 
computer siamo abituati ad avere sul 
tavolo dei programmi molto potenti 
quali Navigator, Explorer o Mosaic. Le 
loro dimensioni stanno crescendo 
sempre più, parallelamente sia all'au¬ 
mento delle potenzialità delle pagine 
Web (plugin ed applet di tutti i tipi) che 
al progressivo assorbimento di altre 
funzioni (ftp Client, mailer, editor), La 
storia è semplice, in quanto i browser 
d'oggi sono dei veri e propri sistemi 
operativi di rete che si disaccoppiano 
dall'hardware attraverso i servizi offerti 
loro dai sistemi operativi di base. 

Tutto ciò vale per noi che provenia¬ 
mo dal mondo dei computer. Chi nor¬ 
malmente se ne sta a casa e sente la 
musica o vede la televisione, però, ne 
sa poco. Potrebbe connettersi ad 
Internet se fosse semplice ed imme¬ 
diato come un videoregistratore o un 


Desktop 


Browser 

decoder per 
TV satellitare. 

D'altronde la 
stragrande 
maggioranza 
degli acquiren¬ 
ti d'una TV o 
videoregistra¬ 
tore d'oggi usa 
pochi tasti e nulla più, per cui la perver¬ 
sa logica degli upgrade hardware e 
software d'un PC gli è del tutto estra¬ 
nea. Sono quindi arrivati degli oggetti 
che connessi ad una TV e ad una linea 
telefonica rendono possibile la fruizio¬ 
ne di Internet in modo simile ad un 
televideo più ricco e con diversi tempi 
d'attesa. Domani gli stessi televisori 
potranno contenere il decoder integra¬ 
to TV digitale/lnternet, ma per ora biso¬ 
gna acquisire un decoder esterno. 
Oggi in Italia abbiamo svariati di questi 
oggetti già disponibili all’acquisto 
(vedere MCmicrocomputer n. 179), 
che funzionano con un procedimento 
semplificato ma analogo a quello dei 
personal. 



emWare 

Emoeooeo Devices 


Network 

Server 



Multi orop 



emGateway 


■«ULULAR ■ 


Etmermct 

ik Device 
Web Servers 


Skinny Client, 
fat server 

Le caratteristiche di questi oggetti 
sono del tutto simili a quelle dei perso¬ 
nal, rispetto ai quali sono più semplici e 
non richiedono aggiornamenti comples¬ 
si. L'unica incombenza periodica è una 
procedura che aggiorna il software in 
modo automatico ma che va iniziato 
dall'utente. 

Le componenti sono quelle tradizio¬ 
nali: un microprocessore, RAM, ROM, 
una scheda video, un modem standard. 
In generale comunicano tramite raggi 
infrarossi non solo con il telecomando 
ma anche con la tastiera. I protocolli di 
rete sono quelli 
standard: HTML, 
PPP, POP3, 
SMPT, tutte 



Tmin Client 


Fat Server 


Figura 2 - Il consue¬ 
to paradigma di 
rete: lai server, 
skinny lo thln) cileni 
IIonie: emWare). 


336 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 




















tifai, Cr.muuthir» 


PUBI 


HostCPU 




UART& 

Modem 


Interfaccia IDE 


Ricevitore a 
infrarossi 



Audio out 


L'architettura di un 
tipico decoder per 
Internet (tonte: 
Televisual). 


sigle note. 

Pur essendo com¬ 
patibile con tutti 
gli standard, il 
browser di queste 
macchine non ha nulla a che vedere 
con i suoi fratelli maggiori che operano 
sui personal. Si tratta d'un programma 
estremamente leggero, che a buon 
titolo può essere definito skinny Client. 
Il dialogo in rete avviene con i tradizio¬ 
nali web server, quindi da questo lato 
non troviamo nessuna sorpresa. 

Fat Client, 
skinny server 

La stampante che avete sul tavolo 
ha una potenza certamente maggiore 
dì quella che aveva un personal com¬ 
puter di alcuni anni fa. L'aumento di 
potenza porta con sé un proporzionale 
aumento della complessità del softwa¬ 
re richiesto per la connessione ad un 
server che offra servizi Internet. 

Dall'altro lato, quello del vostro per¬ 
sonal, si cerca di ridurre la comples¬ 
sità. Per dirla all'americana, questo 
modello prevede un fat server ed uno 
skinny Client. Ogni volta che c'è neces¬ 
sità di dati, il Client interroga un server 
complesso, che può impiegare tempo 
per fornirli. Inoltre il singolo pacchetto 
dì dati che viene tra¬ 
smesso non è otti¬ 
mizzato al singolo 
trasferimento. 

Proviamo a pen¬ 
sare cosa succede¬ 
rebbe se invertissi¬ 
mo la situazione, 
mettendo molta 
complessità sul 
Client e liberando il 


server. Meno 
software sul ser¬ 
ver, maggior 
velocità di comu- 
nicazione 
Questa semplice 
idea può essere 
sfruttata in 
molte occasioni, 
Siamo infatti 
portati a pensare 
che ciò che è 
piccolo dev'es¬ 
sere un Client, 
mentre ciò che è 
grande è un ser¬ 
ver. In realtà il 
paradigma di 
programmazione 
prevede che sia 
Client chi chiede, 
e server chi risponde. Orbene, interro¬ 
gando da un desktop un telefono cellu¬ 
lare o un qualsiasi altro oggetto al 
quale chiediamo informazioni, quali 
sono i ruoli? Il Client è chi chiede, quin¬ 
di il desktop; il server è chi risponde, 
quindi il telefonino. 

In effetti c'è chi già da tempo basa le 
sue fortune sul paradigma invertito 
skinny s erver fat Client. Si tratta di 
emWare Khttp://www.emware.com), Ifl 
cui proposta ribatta completamente le 
nostre abitudini. 

L'attuale tecnologia dei browser può 
essere infatti sfruttata in questo modo, 
implementando sui dispositivi embed- 
ded un microserver che lavora su pac¬ 
chetti di dati più agili di quelli tradizio¬ 
nali. Il risultato è di avere una soluzione 
funzionale su qualsiasi tipo di oggetto 
in rete. Giusto per dare dei punti di 
riferimento, possiamo dire che il micro 
web server di emWare entra in 1 KB di 
ROM (non scherziamo!) e lavora su 30 
byte di Ram (continuiamo a non scher¬ 
zare). Le risorse richieste sono davvero 
economiche. 

Per i lettori di questa rubrica la ricer¬ 
ca di nuove soluzioni per velocizzare il 
trasferimento in rete non è una novità, 
Già nel tempo abbiamo parlato di altri 
protocolli che raggiungono lo stesso 
obiettivo, l'Ica di Citrix (in ambiente 


L'Innovazione di 
emWare, che con 
una soluzione pro¬ 
prietaria In verte il rap¬ 
porto tra Client e ser¬ 
ver, accelerando le 
comunicazioni e al 
contempo riducendo 
al minimo le dimen¬ 
sioni del server 
(fonte: emWare). 



- -ElMLH 


IKTTTANCT 

PRIVATE 


iMmtttiììim 

- r 

Desktop 

Browser 


Windows NT) e Sco Aip (in ambiente 
Unix). In questo caso, però, si va più 
oltre: i pacchetti di dati compressi, 
detti MicroTag (tra l'altro un marchio 
registrato), sono espansi dinamica¬ 
mente ed inviati direttamente all'uten¬ 
te. L'unico prezzo da pagare sembra 
quello di avere una implementazione 
assolutamente fuori dagli standard. 

EMIT in pillole 

Il Client ospita il web browser, com¬ 
pletato dalla libreria di emObject e dal 
software emManager. Il protocollo di 
rete è l'emNet. Il dispositivo all'altro 
capo, ovvero l’embedded, ospita il ser¬ 
ver emMicro che invia i dati condensati 
nei MicroTag. Vediamo queste compo¬ 
nenti in un minimo dettaglio. 

Gli emObject sono delle funzioni pre¬ 
programmate sotto forma di immagini 
JPEG o GIF, oppure di applet Java, che 
compongono l’interfaccia utente. A 
questa libreria accede l'emManager, 
che effettua lo scambio 1 a 1 tra gli 
oggetti descritti nei pacchetti MicroTag 
e le componenti della libreria di 
emObject. 

Il protocollo specializzato, emNet, 
implementa la comunicazione seriale 
sulla maggior parte dei sistemi di tra¬ 
sporto e su svariati standard: point-to- 
point, Intranet ed Internet. Può essere 
trasmesso incapsulato (tunnelledl in 
altri protocolli. 

Il web server emMicro, benché 
come detto occupi 1 KB di ROM e giri 
con meno di 30 byte di RAM, è perfet¬ 
tamente compatibile con l'HTTP, che 
anzi estende ad una nuova gamma di 
elettronica. E’ lui che risponde alle 
richieste del Client, inviando i 
MicroTag, pacchetti compressi che 
occupano tra 10 byte e 2 KB di Rom. 
Ai controlli già pronti (cursori, interrut¬ 
tori, bottoni, led, grafici, etc.) è sempli¬ 
ce aggiungerne di nuovi grazie alla API 
sviluppata appositamente. 

Dal lato del Client oggi è supportato 
Netscape 3 su Windows 95, ma altre 
soluzioni erano annunciate per la pri¬ 
mavera del 1998. 



Gateway Micro 

Devio e 


MCmicrocomputer n, 180 - gennaio 1998 


337 














































Linux e ISDN 

Uno degli aspetti più interessanti di Linux consiste nei supporto 
assai completo delle funzionalità di networking. Fra queste, ovvia¬ 
mente, non potevano mancare i driver ed i protocolli necessari per 
eseguire collegamenti attraverso la rete telefonica digitale ISDN 
Esistono due diverse tipologie di collegamento ISDN ad un Internet 
Provider: mediante un terminal adapter oppure mediante una sche¬ 
da ISDN da inserire in uno slot nel bus del PC. Entrambe queste 
soluzioni sono supportate da Linux ed hanno propri vantaggi e svan¬ 
taggi. 

Nell'aspetto e nell'uso, un terminal adapter ISDN è un oggetto 
del tutto analogo ad un comune modem per linea analogica Viene 
spesso denominato "modem ISDN", impropriamente in quanto i 
dati viaggiano sulla linea telefonica in formato digitale e non sono 
perciò necessarie le operazioni di modulazione/demodulazione che 
formano il termine "modem". 

L'adattatore viene visto dai sistema operativo esattamente come 
un comune modem seriale, ed ha il vantaggio di poter usare, spes¬ 
so con modifiche minime o nulle nella configurazione, il PPP asin¬ 
crono che si usava con i modem. Tali adattatori supportano general¬ 
mente i protocolli V.110 o V120 e sono ancora abbastanza costosi, 
anche se hanno l'indubbio vantaggio che spesso funzionano anche 

da modem, con¬ 
sentendo di usare 
anche i protocolli 
per linea analogi¬ 
ca, Nel caso di 
uso di una scheda 
ISDN, se ci si 
vuole collegare a 
un provider che 
non supporta 
ISDN, o se si 
vogliono spedire 
o ricevere FAX, è 
invece necessario 
avere anche un 
modem. 

L'installazione 
delie schede 
ISDN non è poi 
cosi semplice, in 
quanto esse 
necessitano, al 
pari di qualunque 
altra scheda 
hardware aggiun¬ 
tiva. di un apposi¬ 
to driver che ne 
controlli il funzio¬ 
namento a basso livello e che dipende dal modello scelto. Inoltre è 
necessario aprire il computer e mappare la scheda in un IRQ ed in 
un indirizzo I/O liberi. Di serie con i sorgenti di Linux vengono fomiti 
i driver per le schede ISDN più diffuse (Teles, ELSA. AVM, Oeatix, 
ITK, Spellcaster, ICN. PCBIT, ..), mentre driver per altre schede 
sono disponibili in rete 

Il sistema completo, isdn4linux (ISDN for Linux), consiste, oltre 
che dei driver veri e propri, di tutti i programmi necessari per la loro 
corretta configurazione e per l'implementazione dei protocolli 
necessari al collegamento. Vengono inoltre fornite alcune utility per 
il monitoraggio del traffico ISDN e per il supporto delle funzioni di 
telefonia vocale. Tutte le parti del software che necessitano di fun¬ 
zionare nel kernel possono essere compilate sotto forma di moduli 
da caricare a run-time. Ovviamente isdnàlinux è distribuito secondo 
la stessa licenza GPL di Linux e perciò è disponibile in rete ed utiliz¬ 
zabile gratuitamente. 

Una volta installati i soli driver, le schede possono essere usate 
ad un livello minimo come dei terminal adapter, mediante un comu¬ 
ne programma di emulazione di terminale oppure mediante il classi¬ 
co PPP asincrono. Vengono infatti resi disponibili all'utente i device 
/dev/ttyl* che emulano i comandi AT tipici dei modem e permettono 
di effettuare collegamenti mediante i protocolli HDLC e X 75. 

Isdn4linux rende però anche possibile l'uso del protocollo PPP sin¬ 
crono, che attualmente è il più diffuso. Esso viene gestito da un 
apposito demone, ipppd, che si occupa, oltre che dell'mcapsulamen- 
to dei frame IP e del controllo della connessione, anche del dialing 
automatico ad un numero di telefono o ad una lista di numeri e de"a 


Embedded Internet Software 



.. —— 

Guest 





-M 1 *. TT 

Device 

NETWORK 

•mN«r 




V» |h mi 

Device 

cEmbeooeo' 






Figura 5 - L'architettura software delle soluzioni 
emoedded proposte da emWare Tutte le librerie 
sono facilmente estensibili, e il server segue lo stan¬ 
dard http (tonte: emWare) 


di Giuseppe Zanetti 


L'ango 
L 
I 

N 
U 
X 


disconnessione automatica dopo un tempo prefissato di non 
uso. 

Una caratteristica interessante di isdn4linux è infine quella 
di supportare applicazioni di telefonia audio, mediante I emu¬ 
lazione dei comandi voice di un modem. In questo modo è 
possibile usare la propria scheda ISDN per realizzare una 
segreteria telefonica completamente digitale, mediante il 
programma vbox fornito a corredo oppure mediante altri 
software analoghi reperibili in rete, 

Grazie alla quantità di documentazione fornita con i pro¬ 
grammi, l'installazione del software è abbastanza semplice. 
Tuttavia, m caso di non funzionamento è necessaria una 
certa esperienza per capire se ci si trova davanti ad un errore 
di configurazione o ad un uso non corretto della linea telefo¬ 
nica In generale è sempre bene evitare cavi troppo lunghi 
oppure non di ottima qualità. Per le prime prove si consiglia¬ 
no le forme più semplici di collegamento, ad esempio usan¬ 
do un emulatore di terminale per tentare una connessione 
HDLC o X.75 ad una delle BBS riportate nella FAQ del prodotto 
(documento da leggere sempre e comunquel 

Una caratteristica interessante di isdn4linux, e assolutamente 
indispensabile per i test di configurazione, è quella di rendere dispo¬ 
nibile all'utente un log abbastanza accurato delle informazioni scam¬ 
biate con la rete. Mediante tale log è possibile accedere alle segna¬ 
lazioni che generalmente compaiono sul display di un telefono 
ISDN, ad esempio il messaggio di numero chiamato occupato (vedi 
riquadro 1 , ovvero fig. 6) oppure ridentificativo del chiamante, che 
viene riportato anche nel log di sistema /var/log/messages (vedi 
riquadro 2. ovvero fig. 7). Può essere usato, mediante un apposito 
programma, per far compiere al calcolatore determinate operazioni 
in base al numero del telefono chiamante (ad esempio un callback 
oppure un reboot a distanza). L'identificativo del chiamante viene 
usato anche come forma di protezione, prima di un'eventuale 
autenticazione mediante CHAP/PAP. nel caso si volessero accettare 
chiamate dati in ingresso al proprio computer, 

Le prestazioni ottenibili mediante isdn4linux dipendono in gran 
parte da ciò che c'è 'dietro' al provider a cui ci si collega. Mentre il 
collegamento col provider funziona a 64 Kbit/s, non è detto che poi 
esso disponga della banda necessaria per supportare la massima 
velocità anche verso Internet. In questo caso può non esserci un 
reale vantaggio nell'usare ISDN per l'accesso alla rete 
Personalmente, usando due macchine con isdn4linux per collegare 
fra loro a 64 Kbit/s (1 solo B-channel. ma isdn4linux permette even¬ 
tualmente l'uso di MPPP per il bundlmg di più canali) riesco ad otte¬ 
nere velocità di trasferimento superiori a 7.5 Kbyte/s (mediante il pro¬ 
tocollo FTP) con un ritardo (round trip time) di esattamente 30 ms. 


tCX: 02 87 06 1E OB 01 81 4508 0300 8091 IE 02 82 88 28 18 4E 5540 45 52 4f 

20 43 4B 49 41 40 41 54 « 20 4F 43 43 55 5041 54 •* 

Q 931 tane netmock >iw «riti M 67 (noi tot us) 
ukd 1 catrd sbe 39 mrsugr Itp* DtSCONWCT 
Cause 


codlng 00 bcation 0000 
cause vakie 11 : Usn busi 

Plovess «sditale* 
ortrt 3 10000010 
oc IH 4 10001000 

Figura 6 ■ Le segnalazioni 
d'un telefono ISDN gesti- 

Dispiar 

■Nieo CHimmo ocojpx ter 

te da Isdn4tlnux. 


No* 711:2-1:57 (teddr kernel: Bchjty: cali liom 3481234567 -> 491234567 Ignoied 


Figura 7 - L'identificativo del chiamante mostrato nel log di sistema 
/var/log messages. 

I siti utili 

ftp://ftp.franken.de/pub/isdn4lmux/FAQ FAQ di isdn4linux 
ftp://ftp.franken.de/pub/isdn4linux sito ufficiale di isd n4linux 
http://www.muc.de/-hm/nnux/iinux-ison.ntmi ibUN for Linux 
/usr/src/iinux/Uocumentation/ison/' oocumeniazione inclusa inLinux 
it.tlc.teiefonia.isdn newsgroup su ISDN in italiano 
comp.dcom.isdn newsgroup internazionale su ISDN 
http://sunsite.unc.edu/mgw/inoex.ntmi Linu* Documentation 
T’FÓIiò 


338 


MCmicrocomputer n, 180 - gennaio 1998 

























Gestione Illimitata dello spaila assegnato 
(dlrectePK sottodlrectory e me). 




Possibilità di editing an ime dei Ilio pubblicati. 

Pubblicatone, gestione e consultatone di data base onlino. 

Statistiche dettagliate degli accessi: byte trasferiti, 
documenti richiesti, domini di proveniente etc. 


Assegnatone Illimitata e gestione di pas: 
per la consultatone del sito. 




Ullu 


rnyi'imTiiiìi 


questione di spazio 


Assegnatone di accenni FIP per il traslerlmontn 
di singoli (ile o interi sili compressi in formato Zip. 


Motore di ricerca personalizzato per ettelture 
ricerche sul sito pubblicato. 


Malllorm, imagemap e contatori d'accesso. 


Possibilità di utilizzare server NT 
con compatibilita Microsoft FrontPage. 


li anni di esperienza nel tenore cl hanno integnato che la qualità di uno 
apollo Web non è solo uno questione di MH: ciò che conia tono i servizi 
offerii al webmasler e la capacità di InlernctWorklng del provider. 
MC-link Web è un polente, semplice e affidabile sistema per la pubblicazione di 
spazi Web. ogni silo, anche il più piccolo, può ulilizzarne le sue esclusive fun¬ 
zioni e la sua visibilità sulla rete delle reti è garantita dall'interconnessione 
di MC link verso i maggiori provider nazionali e due 
disunii collegamenti internazionali ad alle velocita. 
Contattateci, vi daremo informazioni più 
dettagliate sul vostre prossimo spazio web. 



Technimedia - Via Carlo Perrier 9, 00157 Roma - tei. (06) 41892434 (r.a.) - http: VI w w w. mci i n k, 1 1 - E-Mail: kveOftfmclinh 1 













a cura di Corrado Giustozzi 


Aspettando WorkSpace 
On Demand 

Il 24 novembre scorso IBM ha annunciato il rilascio della prima 
versione di WorkSpace On Demand, il suo nuovo sistema operativo 
per architetture Intel progettato per il network computing e per PC 
Client "leggeri". In attesa di poterlo mettere alla prova "sul campo", 
iniziamo a vedere quali sono i principali punti di forza della nuova 
architettura e quali sono stati i motivi che hanno spinto Big Blue in 
questo nuovo progetto che eredita tutta l'affidabilità e 
la robustezza dell'ambiente OS/2 


di Giuseppe Cosarono 


L’industria dell'lnformation Tech¬ 
nology sta passando un periodo di 
grande trasformazione; gli annunci di 
nuove tecnologie e di nuovi prodotti si 
susseguono con ritmo incalzante men¬ 
tre le architetture di rete sono sempre 
più al centro dell'attenzione sia per 
quanto riguarda Internet sia per quanto 
riguarda le Intranet e le Extranet azien¬ 
dali, che connettono i diversi computer 
a livello mondiale. Ci stiamo veramen¬ 
te spostando verso un futuro guidato 
da un'economia in rete dove le infor¬ 
mazioni, le transazioni commerciali, la 
formazione e molte altre attività saran¬ 
no sempre più di tipo elettronico. 

Le principali compagnie, sulla base 
di questo nuovo scenario industriale, si 
sono subito rese conto che i costi di 
possesso di un personal computer 
connesso in rete sono cresciuti moltis¬ 
simo; le stime dei più autorevoli gruppi 
di ricerca parlano di un costo che va 
dai 6.000 fino ai 13.000 dollari per per¬ 
sonal computer per ogni anno. Tra que¬ 
ste stime esiste una grande differenza 
perché non sempre viene usato lo 
stesso modello per il TCO ( Total Cosi 
of Ownership) e le voci che contribui¬ 
scono al suo calcolo possono essere 
differenti. Nonostante queste discor¬ 
danze. praticamente tutti sono d'accor¬ 


do sul fatto che l'adozione di Network 
Computer o NetPC può ridurre il Total 
Cost of Ownership di quasi il 40%. 
Siamo ancora lontani da un mondo 
totalmente in rete ma il rapido emer¬ 
gere di periferiche concepite e realizza¬ 
te specificamente per il Network 
Computing ha galvanizzato anche i 
venditori che ruotano intorno al mondo 
"Windows" ed iniziative come "Wired 
for Manageability," e "Zero 
Administration" sono un'esplicita rispo¬ 
sta. Chiamiamoli Network Computer, 
Managed PC, NetPC, Windows Based 
Terminal o con qualunque altro nome 
sicuramente stiamo assistendo, alme¬ 
no in ambiente aziendale, ad una tra¬ 
sformazione dei personal computer in 
"device" per il network computing. Si 
ritiene che il costo di esercizio di un 
PC tradizionale sia cinque volta supe¬ 
riore al costo dell'investimento iniziale 
e una grande parte di questo costo 
deriva dal tempo speso dagli utenti 
finali nello svolgere attività non stretta- 
mente correlate al loro lavoro, ma rela¬ 
tive all’uso dei personal computer. 

Il PC tradizionale sicuramente non 
scomparirà a breve ed anzi, per alcune 
esigenze, non sarà del tutto sostituibi¬ 
le ma, come si può ben intuire, un 
risparmio di quasi il 40% è un qualcosa 


che le grandi aziende non possono 
farsi scappare. Fino ad adesso non 
c'era ancora sul mercato quasi nulla 
che permettesse di mettere in pratica 
questa nuova tecnologia ma IBM, con 
WorkSpace On Demand. ha elaborato 
un'offerta sia lato Client sia lato server 
completa ed aperta. 

Nuova Architettura? 

Nell'era del network computing IBM 
ha elaborato la sua proposta per client 
con microprocessore Intel basata su 
OS2. Questo modello architetturale 
prevede di effettuare solo la gestione 
dell'interfaccia grafica e poco altro al 
livello di workstation e di demandare la 
maggior parte della logica applicativa e 
probabilmente anche una parte di 
gestione dei dati a livello di Web ser¬ 
ver, mentre la componete maggiore, 
per quanto riguarda la manipolazione di 
dati aziendali può ancora risiedere su 
sistemi legacy o su specifiche macchi¬ 
ne con RDBMS [Relational Data Base 
Management System) magari di tipo 
Object Relational. 

Il Network Computing prevede di 
porre prevalentemente i controlli e la 
logica computazionale sul server in 


340 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 














maniera tale da ridurre significativa¬ 
mente i costi aggiuntivi associati alla 
gestione dei PC tradizionali. 
Chiaramente non tutte le tipologie di 
utenti possono essere soddisfatte dal¬ 
l'uso di un "thin Client", ma conviene 
ricordare che la maggioranza degli 
utenti sfruttano il loro personal per 
meno di un quinto delle sue possibilità 
e sono proprio questi quelli che posso¬ 
no trarre il maggior beneficio da una 
tale organizzazione. 

WorkSpace On Demand nasce non 
solo con una particolare attenzione 
posta nel preservare i precedenti inve¬ 
stimenti ma anche e principalmente 
per rispettare il requisito di vedere i 
computer come degli strumenti sem¬ 
plici e di facile apprendimento per 
utenti finali, per garantire la gestione e 
la manutenzione dei personal centraliz¬ 
zata in modo da abbattere i costi di 
gestione, per avere totale supporto alla 
nuove tecnologie nate con Internet, 
con particolare attenzione all'integra¬ 
zione con Java. 

La tecnologia alla base di 
WorkSpace Ori Demand permette 
anche di svincolare la nozione di Client 
come un'indivisibile combinazione di 
uno specifico hardware e software 
associato ad un utente finale. Il siste¬ 
ma operativo, le applicazioni e tutte le 
informazioni di configurazione infatti 
risiedono sul server centrale piuttosto 
che su un hard disk locale. 

Con questa architettura si elimina 
del tutto il problema della distribuzione 
del software, ogni aggiornamento di 
applicazioni, device driver o persino del 
sistema operativo stesso vengono 
effettuate una sola volta a livello di ser¬ 
ver per tutti i Client ad esso associati. 
Si riesce cosi ad eliminare l'associazio- 
ne personal computer/utente e chiun¬ 
que può utilizzare un qualsiasi compu¬ 
ter con la certezza di poter accedere al 
proprio desktop, con le proprie applica¬ 
zioni configurate come specificato nel 
suo profilo. La rottura di una postazio¬ 
ne di lavoro può essere risolta con la 
semplice sostituzione del computer, 
senza aver bisogno di ripristinare uno 
specifico sistema operativo e magari 
un backup dei dati vecchio di una setti¬ 
mana. 

In definitiva si ritorna ad un'architet¬ 
tura centralizzata senza perdere tutti i 
vantaggi di una postazione di lavoro 
che abbia capacità grafiche e di calcolo 
tali da garantire una produttività perso¬ 
nale adeguata 


HOST 


m- —4 

— 

——n 





WSoDIn* 

WSoD Appi fgf* SSL 


Figura I - Una tipica 
architettura nella 
quale usare Work¬ 
Space On Demand. 


La rete, elemento 
fondamentale 

In questa nuova architettura centra¬ 
lizzata è fondamentale il ruolo della 
rete. Bisogna progettare e strutturare 
quest'ultima nel migliore dei modi per 
garantire un'efficienza pari a quella 
ottenibile con dei personal computer 
con tutte le componenti installate 
localmente. E' importante anche la 
scelta della topologia e dei diversi 
componenti della rete poiché in questo 
ambiente diventa un elemento fonda- 
mentale senza il quale non è possibile 
operare. La presenza o meno della fun¬ 
zionalità di rete 
diventa un punto 
singolo di falli¬ 
mento dell'intero 
sistema e quind 
deve poter garan 
tire una disponibi 
lità di servizio pra 
ticamente conti 
nua, senza alcuna 
interruzione. 

Anche la capacità 
trasmissiva è par¬ 
ticolarmente im¬ 


portante, basti 
pensare che l'av¬ 
vio in remoto di 
un computer con 
WorkSpace On 
Demand richiede 
il trasferimento di 
circa 10 MByte di 
informazioni; 
cosa succede 
quindi la mattina 
quando tutti i vari utenti con una con¬ 
temporaneità più o meno casuale cer¬ 
cano di avviare la loro postazione di 
lavoro? Chiaramente le componenti da 
prendere in considerazione per un'ana¬ 
lisi di un simile scenario sono moltepli¬ 
ci ma, da studi già fatti, sembra che 
una corretta segmentazione dei diversi 
tratti di rete possa dare ottimi risultati. 
Inoltre con le ultime tecnologie switch 
degli "hub" le possibili soluzioni a que¬ 
sto tipo di problema possono veramen¬ 
te essere tante anche se quasi tutte 
sono basate o su moderni apparati o 
sull'aggiunta di nuove componenti 
Non bisogna però dimenticare che 
stiamo parlando di "Network 


Ed» ttt> 


:: □ 


Figura 2 - Il pannello 
di controllo con cui 
poter configurare uno 
specifico Client. Non 
avendo ancora a 
disposizione Work¬ 
Space On Demand 
tutte le immagini sono 
prese direttamente 
dalla documentazione 
ufficiale IBM. 


Network adepto/ add/eaa * OSOOS/fùMnd 
Machine cima * IBM360 

Machine clava ovati idea 

V Ovai lidi* network odaploi 

• IBM loken Ring Nolwoik 16/d Ai « 

V Ovai nda video mondo* 

• IBM I7P/1/XG Colui Mollimi 17 * 
/ Ovai lidi* vidon tcaolution 


Idontity 
Sveleni 
Ho/ dw ore 
Puntela 
IP Addi eia 
Geneiol 
Memi 


024 a 7611 * 266 «* 75H. 


r 


' 

" 


Cimile 


R—I | Concai | 


Video revolution for thè selected monitor 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


341 






































Computing' e la parola rete è una parte 
che compone il nome stesso di questa 
nuova architettura che sicuramente 
offre innumerevoli vantaggi da molti 
punti di vista ma che, altrettanto sicu¬ 
ramente, differisce dalle architetture 
centralizzate, basate su un host, e da 
quelle distribuite, basate su una visio¬ 
ne più recente client/server. Nel 
‘Network Computing' l'attenzione 
deve essere posta maggiormente sulle 
capacità della rete stessa e sulla distri¬ 
buzione delle diverse funzionalità sui 
server in essa presenti, la maggior 
parte delle applicazioni sono, e sempre 
più saranno, "Web Application' o appli¬ 
cazioni Java in client/server con un 
accesso alle informazioni e ai dati 
effettuato più a livello di server che 
non direttamente dal Client. Quindi 
soluzioni che prevedano diverse tipolo¬ 
gie di collegamento tra server e server 
e tra client e server possono essere 
sicuramente valide in molti casi per 
una più graduale migrazione verso tec¬ 
nologie di rete ad alta velocità per l'in¬ 
tera network. 

Alcuni vantaggi 

W/orkSpace On Demard è stato pen¬ 
sato specificamente per operare in un 
ambiente di Network Computing e 
quindi riesce a far suoi tutti i vantaggi 
di questo paradigma. Come abbiamo 


Avitlible Diik Spice 
Dn»cl Uitd Availabir Rcquucd 


c 

320M 

385M 

0 1M 

Di 

362M 

202M 

OM 

E- 

SM 

347M 

OM 

F: 

219M 

272M 

OM 


Figura 3 La configu¬ 
razione delle compo¬ 
nenti che devono 
essere rese disponibi¬ 
li. E' possibile selezio¬ 
nare o meno il suppor 
lo per diversi tipi di 
applicazioni scritte 
anche per sistemi ope¬ 
rativi differenti. 


SELECT SYSTEMS SUPPORT 

V Java Virtual Madrine Supporr 
4 DOS Supporr 
4 VIN-OSI Suppuri 

V REXX Supporr 
4 MuthMedia Suppoll 

- Optional Spiloa I)Olitivi 

SELECT NETWORK APPLICATIONS 

4 TCPIP Application, 

4 Pallonai Coaauucanom Lite 

- Netscape N«ng«tot (or OS /l 

~~ QO 

Jtltt f.—- P»iO 


già visto WorkSpace On Demand con¬ 
siste di due componenti principali: 
WorkSpace On Demand che rappre¬ 
senta la componente Client e 
WorkSpace On Demand Manager che 
rappresenta la componente eseguita 
sul server. Su quest'ultima risiedono 
tutti i dati necessari ai diversi Client per 
essere avviati e poter utilizzare specifi¬ 
che applicazioni a seconda dell'utente 
collegato. Con WorkSpace On 
Demand si riescono quindi ad avere 
tutti i vantaggi di un'architettura di 
Network Computing: il controllo è cen¬ 
tralizzato e, ad esempio, non c'è biso¬ 


gno di configurare 
ogni singola stazio¬ 
ne di lavoro; i dati 
sono memorizzati 
■ ■■ ■ — 1 " su server centraliz¬ 

zati e questo non 

--- Ul solo semplifica io 

gestione e la sin¬ 
cronizzazione dei 
dati stessi ma può anche essere utile 
per evitare perdite o danneggiamenti 
casuali o anche intenzionali di dati La 
possibilità di gestire dati, applicazioni 
ed anche le diverse configurazioni 
utente direttamente con WorkSpace 
On Demand Manager raggiunge anche 
l'obiettivo di svincolare l'utente da una 
specifica workstation e cosi rendere 
possibile non solo una sostituzione "al 
volo" di una macchina rotta, senza ulte¬ 
riori perdite di tempo per installazione 
e personalizzazione di prodotti, ma 
anche l'indipendenza fisica da uno spe¬ 
cifico posto di lavoro: ogni stazione 


Pronti , ai p osti... RIPL! 


I network personal computer larghi ogni volta uso un nome 
diverso) sono privi di un sistema operativo residente sulla macchi¬ 
na e al loro avvio sono costretti a caricarsi il sistema da un apposi¬ 
to server predisposto in rete Alla base di questo procedimento c'è 
una tecnologia chiamata RIPL I Remote Indiai Program Loadt chia¬ 
ramente disponibile con WorkSpace On Demand. 

I fattori che possono influenzare la maggiore o minore efficienza 
nell'avvio di un dispositivo di rete sono diversi, si va dalla velocità 
della rete di raggiungere il suo stato di intasamento, dal numero di 
PC collegati al numero di applicazioni che si voglio avviare alla par¬ 
tenza, e cosi via. 

Vediamo in breve di descrivere il funzionamento di un processo 
remoto di avvio di una stazione con WorkSpace On Demand Dopo 
aver alimentato il network personal computer il controllo viene 
preso dall'adattatore di rete che invia un messaggio contenente il 
suo indirizzo alla ricerca di un server abilitato al supporto di boot- 
strap in remoto. Se il server è attivo, riceve il messaggio inviato 
dal Client e controlla, mediante l'indirizzo della scheda di rete, se la 
specifica workstation fa parte di quelle configurate per essere 
avviate tramite i suoi servizi; una volta individuato il giusto server 
quest'ultimo invia un messaggio di risposta al Client specificando il 


suo indirizzo in maniera tale che il Client lo possa identificare La 
workstation riceve il messaggio di risposta e. a sua volta, invia un 
ultenore messaggio con la richiesta del programma di bootstrap 
Ricevuta la richiesta, il server invia al Client il programma di boot¬ 
strap configurato per lui. A questo punto il network personal com¬ 
puter riceve il programma di avvio, lo pone in memoria e trasferi¬ 
sce il controllo dal processo di RIPL al programma ricevuto che a 
sua volta passa il controllo al loader che, per quanto riguarda 
WorkSpace On Demand, è chiamato OS2LDR. Dopo aver caricato 
alcuni device driver ed un mini file System di appoggio vengono 
finalmente caricati il kernel di OS/2, i device driver base ed il redi- 
rector verso il file server che permette di continuare il boot come 
un client OS/2 standard. 

I tempi di avvio di un network personal computer dovrebbero 
essere di poco superiori a quelli della stessa macchina in confi¬ 
gurazione stand alone, almeno questo è quanto afferma IBM 
Appena avrò la possibilità di provare WorkSpace On Demand 
questa è sicuramente una delle funzionalità che proverò più a 
fondo anche perché è molto importante per un buon impatto e 
una buona fruibilità di questa architettura dal punto di vista dell'u¬ 
tente. 


342 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 
















che può raggiungere il server con le 
nostre informazioni è un valido posto 
di lavoro perfettamente configurato 
per le nostre esigenze. In questa 
maniera si facilita la rapida mobilità di 
personale da una sede a un'altra o, 
magari, il tele-lavoro svolto presso la 
propria abitazione senza dover preve¬ 
dere grandi investimenti iniziali in licen¬ 
ze software ed hardware. Con 
WorkSpace On Demand è inoltre pos¬ 
sibile semplificare la distribuzione del 
software che viene controllata dalla 
componente WorkSpace On Demand 
Manager. 

La lista dei vantaggi della tecnologia 
associata a WorkSpace On Demand 
potrebbe andare avanti ancora, ma è 
facile ripetersi considerato il fatto che 
praticamente coincidono con quelli del 
Network Computing, 

Perché non OS/2 
Light? 

Forse sto invecchiando ma, almeno 
questa volta, sono d'accordo con i 
"pensatori" del marketing IBM; 
WorkSpace On Demand è una natura¬ 
le evoluzione di OS/2, sia dal punto di 
vista del server sia da quello del Client 
ne sfrutta a pieno tutta la tecnologia e 
la maturità ma, in realtà, le novità dal 
punto di vista architetturale sono vera¬ 
mente tali e tante da non poter conti¬ 
nuare a chiamare il prodotto OS/2, 
neanche con un Network davanti per 
meglio delineare il tipo di funzionalità. 
WorkSpace On Demand non è un 
sistema operativo per personal com¬ 
puter "stand alone', ha bisogno di un 
server e di una rete dai quali trae pro¬ 
prio i maggiori benefici e la sua ragion 
d'essere, Inoltre, a 



Figura 4 - IBM 
spera che Work¬ 
Space On De¬ 
mand possa av¬ 
volgere e coin¬ 
volgere tulio II 
mondo. 


An index lo 
(cchniciil 


che si è fatto alla fine degli anni '80; 
allora sembrava che tutto potesse 
essere risolto con questi nuovi stru¬ 
menti ma, per mille e una ragione, il 
mercato non fu recettivo ed intorno 
all'intelligenza artificiale si è creato un 
alone di 'fallimento" difficile da dimen¬ 
ticare. Ciò non toglie che molti prodot¬ 
ti che attualmente usiamo fanno uso 
di motori inferenziali, di forward and 
backward chaining, ma i diversi pro¬ 
duttori si guardano bene dal nominare 
l'intelligenza artificiale anche se ne 
sfruttano tutta la tecnologia maturata 
negli anni. 

Credo che un discorso analogo sia 
stato fatto per WorkSpace On 
Demand, ormai OS/2 per la maggior 
parte della gente è relegato a sistema 
operativo di nicchia, che ha perso la 
battaglia con Windows come sistema 
d'eccellenza per i personal computer 
e, per quanto possa avere infiniti punti 
di vantaggio, ormai questa etichetta 
difficilmente potrà scrollarsela di 
dosso. E allora ben venga WorkSpace 
On Demand, reclamizzato più per la 
sua ottima Virtual Java Machine che 


non per la robustezza del suo kernel o 
l'efficienza del suo multithreading che 
però, per chi usa OS/2 ormai da anni, 
sono ben conosciute ed apprezzate. 


Conclusioni 

Come ho già detto i personal com¬ 
puter tradizionali non stanno per 
scomparire dall'oggi al domani ma 
sicuramente i nuovi dispositivi proget¬ 
tati per un uso in rete conquisteranno 
sempre più spazi di mercato in ragione 
del notevole risparmio che un'architet¬ 
tura di network computing "pura" può 
garantire alle grandi aziende. 

Le prime offerte di hardware sono 
già presenti sul mercato ed IBM, con 
WorkSpace On Demand ha anticipato 
tutti per quanto riguarda la compo¬ 
nente software di base e relativi stru¬ 
menti di gestione. Già altre volte 
abbiamo visto “sciupare" un vantaggio 
temporale da parte di IBM, forse se 
smettono di reclamizzare WorkSpace 
On Demand solo come un upgrade di 
OS/2 e portano la componente 
Manager anche su altri sistemi opera- 


proposito di un 
adeguato cambio 
di nome, mi viene 
in mente il grande 
parlare di Intel¬ 
ligenza Artificiale 


Figura 5 - Le tasi in 
cui si può suddividere 
l'avvio di un network 
personal computer 
con dei tempi appros¬ 
simativi di rilerimento. 


/■ Power On 


Il’l, Complete -, 

POSTS 

1,0AD O/S and DESKTOP 

1,0AD APPS 




► Memory lesi ► Lond OS 

► Hardware Tesi - Pile System 

- Driver* 

► l.ond Desktop 

► l.oad User 
Speci fied 
Applications 


Usure 1: [PL Sequcnce 


tivi come Windows NT o UNIX 
potrebbe essere veramente la volta 
buona, almeno per il kernel di OS/2, di 
poter conquistare un giusto spazio di 
mercato tra i sistemi operativi. Il 
motore di questa possibilità non lo 
intravedo tanto in IBM quanto nel 
fatto che, ad esempio, per un'azienda 
con migliaia di personal computer il 
risparmio con un’architettura di 
network computing si aggira in milioni 
di dollari e considerazioni di questo 
tipo a volte fanno avverare anche i 

s °g ni ' «e 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


343 


































■ PD-SOFTWARE coordinamento di Corrado Giustozzi 


Intranet e OS/2 

Si parla sempre più spesso di Intranet in contesti aziendali, ma pochi 
sanno che OS/2 è un ottimo candidato per essere utilizzato come 
server di una rete intranet: esso infatti unisce la flessibilità, l'efficienza 
e il basso costo di molte soluzioni Unix all'interfaccia grafica ed alla 
facilità di amministrazione proprie di OS/2. Perciò vi parleremo anche 
di programmi utili in quest'ambito, e cominciamo subito con un pro¬ 
gramma italiano, Internet Gate. Quindi vi presentiamo Archive Folder, 
un'utility per gestire archivi compressi, e Xit, un’altra potente 
estensione della WPS. 


a cura del Team OS/2 Italia 


Internet Gate vi .21 

• Genere: utility, shareware 

• File: igos2121 .zip (855 Kbyte) 

• Autore: Marco Maccaferri 
(rr |acca@arci02.bo.cnr.it| 

• Reperibilità Internet: 

Ihttp. www.maccasott.conl 


iMylyjÉtlnHHiWfrtftfciii 


• Autore recensione: Gian Luca 
Prosperini |(qian-luca(g>usa.net) 

Internet Gate (o 
semplicemente IGATE) è principal¬ 
mente un gate proxy multiplo ed un 
firewall. Ossia, una volta configurato 
esso permetterà agli utenti collegati in 
una rete locale e che non possiedono 
un accesso diretto ad Internet di colle¬ 
garsi ad essa sfruttando la connessio¬ 
ne di un computer presente sulla stes¬ 
sa rete. 

Per usare IGATE non bisogna esse¬ 


re dei ‘guru’ di Internet, perché è 
semplice da configurare e questo è 
uno dei punti di forza del programma: 
bastano pochi passi per renderlo fun¬ 
zionante. E', inoltre, una valida alterna¬ 
tiva al meccanismo di instradamento 
(routing) disponibile con il TCP/IP di 
OS/2 WARP, in particolar modo per i 
servizi aggiuntivi che esso offre, 

I servizi che rende raggiungibili 
sono: Email, World Wide Web, FTP, 
News, Telnet. IRC, DNS, Diai On 
Demand. Internet Gate permette così 
di risparmiare denaro necessario per 
attivare diversi account ed effettuare 
le necessarie chiamate telefoniche 
Tutti gli utenti, infatti, potranno simul¬ 
taneamente accedere ad Internet con¬ 
dividendo lo stesso modem, meglio 
se ISDN. 

Per installare il programma è neces¬ 
sario OS/2 WARP 3 o 4 (con il TCP/IP 
installato) ed almeno 16 MByte di 
RAM più un MByte di spazio disponi¬ 
bile sul disco rigido per i file ed, even¬ 
tualmente, lo spazio necessario per la 
cache delle pagine WWW (di default 
sono necessari 2 MByte). 

Anche per gli utenti che non hanno 
OS/2 esiste una versione per 


Windows 95 e NT, 

Internet Gate mette a disposizione i 
servizi di. un server SOCKS V4 (in 
modo da permettere a Netscape di 
funzionare integralmente), un proxy 
WWW (solo HTTP), un proxy FTP (per 
utilizzare un Client FTP), un proxy 
Telnet, un proxy SMTP (per la spedi¬ 
zione dei messaggi e-mai con qualsia¬ 
si programma per la gestione della 
posta elettronica), un proxy P0P3 (per 
la lettura dei messaggi di un server 
P0P3), un proxy NNTP (newsgroup), 
un proxy IRC (Internet Relay Chat), un 
proxy DNS (Domain Name Server, per 
la gestione degli indirizzi alfanumerici 
al posto degli indirizzi IP numerici). 

Insomma tutto quello che un utente 
Internet utilizza ed anche qualcosa di 
piùl 

La terza pagina ci permette di moni- 
torare, in qualsiasi momento, gli utenti 
che si stanno servendo del nostro 
gateway. 

IGATE eseguirà, inoltre, il maschera¬ 
mento degli indirizzi IP. Ovvero: ogni 
macchina ha un proprio indirizzo 
numerico e, per evitare confusioni, 
sarà necessario modificare tutte le 
richieste uscenti identificandole con lo 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 

















PD SOFTWARE ■ 



stesso indirizzo; quando arriva la 
risposta ad una richiesta IGATE si 
occupa di "smistarle" ai vari PC 

Per la configurazione del program¬ 
ma viene suggerito di utilizzare gli 
indirizzi del tipo 10.1.2,xxx (ne abbia¬ 
mo disponibili 253 ossia dal 10.1.2 1 
al 10.1.2.254); gli indirizzi 10.1.2.255 
e 10 12 0 sono considerati riservati, 

Possiamo, ad esempio, assegnare 
al computer principale (per intenderci 
quello che opererà il collegamento 
con Internet) l'indirizzo IP 10.1,2.1 e, 
agli altri computer, gli indirizzi che 
vanno dal 10.1.2.2 al 10.1.2.254. 

Quindi è bene testare il funziona¬ 
mento della rete, e per fare questo ci 
basterà lanciare il comando ping di 
OS/2 (es: ping 10.1.2.1, verificherà la 
connessione con il computer con l'in¬ 
dirizzo IP specificato). 

Infine dobbiamo collegare il compu¬ 
ter principale all'ISP (vostro provider 
Internet). Per fare questo dobbiamo 
utilizzare la quinta pagina del note¬ 
book di IGATE, in cui troveremo il 
nostro ISP (se avremo già configurato 
il dialer di WARP). 

Selezionando la casella di spunta 
"AUTO CONNECT TO" si farà in modo 
che il programma si colleghi, al suo 
avvio, al nostro provider automatica¬ 
mente. 

Sempre su questa pagina possiamo 
scegliere quante volte vogliamo riten¬ 
tare la connessione e se vogliamo 
disconnetterci automaticamente se è 
cessato il trasferimento dei dati. 

A collegamento stabilito possiamo 
verificare la connessione lanciando il 
comando "ping" con l'indirizzo IP di un 
qualsiasi computer su Internet. 

Con IGATE controlliamo (prima pagi¬ 
na del notebook) che i servizi di proxy 
siano attivati (nell'ultima colonna viene 
indicato lo stato del servizio). Sempre 
nella prima pagina dobbiamo inserire 
l'indirizzo del DNS del nostro ISP 

Ora mettiamoci a lavoro su uno dei 
computer Client collegati e facciamo 
partire il nostro browser (ad es 
Netscape). 

Se utilizziamo Netscape entriamo 
attraverso il menu Options in 
Network Preferences/Proxies, sele¬ 
zioniamo Manual Proxy Configuration 
e digitiamo quanto segue: 

HTTP Proxy: <indirizzo IP del ser¬ 


ver Port: 80 

SOCKS Host: cindirizzo IP del ser¬ 
ver Port: 1080 

usciamo dalla configurazione e pro¬ 
viamo il collegamento alla nostra pagi¬ 
na Web preferita. 

Per risparmiare denaro, è possibile 
chiudere una sessione automatica¬ 
mente dopo un lasso di tempo (a 
nostra scelta) in cui non ci sono atti¬ 
vità da e verso Internet. 

IGATE è shareware ed il prezzo 
varia a seconda del numero di Client 
attivi contemporaneamente. 

La registrazione del programma ci 
permetterà di gestire più Client con¬ 
temporaneamente (altrimenti è attivo 
solo un Client oltre al pc dove gira 
IGATE) e di ricevere il supporto del¬ 
l'autore, un italiano!, che aggiorna 
continuamente il programma (è anzi 
probabile che sarà uscita una nuova 
versione quando leggerete questo 
articolo). 

Particolare attenzione va prestata 
alla configurazione del nostro Client di 
posta elettronica. 


Infatti al posto del nome dell’host 
POP3, a cui ci colleghiamo per riceve¬ 
re la nostra posta, bisogna digitare: 
nomeutente<carattere_di_separazio- 
ne>nomehost. 

Il carattere_di_separazione (di 
default: "#") può essere modificato a 
seconda delle nostre esigenze dalla 
prima pagina del notebook del pro¬ 
gramma editando la riga POP3 Proxy, 

Per migliorare le performance pos¬ 
siamo attivare una cache (con dimen¬ 
sione personalizzabile) per le richieste 
inoltrate attraverso il server proxy 
HTTP di IGATE ed il DNS. 

La "pulizia" dei dati nella cache, 
quando necessaria, può avvenire 
anche manualmente utilizzando un 
apposito pulsante. Anche l'aggiorna¬ 
mento dei dati in essa contenuti può 
essere programmato, cosi da avere 
sempre aggiornati i dati a cui faccia¬ 
mo riferimento più spesso. 

Concludendo, se avete bisogno di 
un programma del genere e non 
avete molto tempo a disposizione 
allora date un’occhiata ad "IGATE" 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


345 















































■ PD SOFTWARE 


Archive Folder 0.32 

• Genere: utility, freeware 

• File: af0_32b.zip 270kB 

• Autore: Thomas Olsen 
( lolsen2@internet.dk1 

• Reperibilità Internet: 
http:-hobbes.nmsu.ecl il 

• Autore recensione: Jurgen 
Assfalg Kviqo@treenel.hut.fi | 

Da lungo tempo 
ormai la compressione dei dati è una 
problematica che accompagna l'utente 
di computer nel suo lavoro quotidiano. 
I vantaggi delle tecniche di compres¬ 
sione sono innegabili e sono in gran 
parte di natura economica: tutti sanno 
che il tempo è denaro, ma aggiungerei 
che anche lo spazio è denaro. Mentre 
il fattore temporale è determinante nel 
trasferimento dei file (visto che il 
tempo di connessione a BBS e 
Internet lo paghiamo), il fattore spazia¬ 
le incide sui costi per la memorizzazio¬ 
ne dei dati. 

Dobbiamo però riconoscere che la 


gestione degli archivi compressi può a 
volte risultare snervante non tutti 
usano lo stesso programma di com¬ 
pressione, né ha senso imporne uno 
come standard (giacché ciò limitereb¬ 
be la diffusione di nuovi e più efficaci 
algoritmi). A questo si aggiungano 
anche le differenze fra le interfacce 
dei vari programmi, che sovente si 
limitano a insalate di switch a riga di 
comando, e allora ci si rende conto 
che esiste anche il rovescio della 
medaglia! 

Archive Folder, l'oggetto di questa 
recensione, è una soluzione che vuole 
eliminare gli svantaggi, pur mantenen¬ 
do gli aspetti positivi della compressio¬ 
ne dati Due sono i fronti sui quali 
viene affrontato il problema: da un lato 
la semplicità d’uso, dall'altro la flessi¬ 
bilità. 

Per quanto riguarda il primo aspetto, 
sia subito detto che il concetto di base 
è quello di trattare i file compressi 
come delle semplici cartelle: con un 
doppio click si accede al contenuto e 
attraverso le consuete operazioni di 
drag & drop si possono aggiungere o 
estrarre file singoli oppure in gruppi. 
Gli oggetti nel folder sono altresì 
disponibili per un uso immediato: un 
ulteriore doppio click e l'applicazione 
predefinita per quel tipo di file viene 


aperta all'istante. 

L'analogia con i folder però non fini¬ 
sce qui: è possibile scegliere fra la 
visualizzazione ad icone oppure quella 
a dettagli e, per gli oggetti che dispon¬ 
gono di una particolare icona memoriz¬ 
zata negli attributi estesi, questa viene 
ovviamente visualizzata. Condizione 
necessaria per sfruttare questa carat¬ 
teristica è che il programma di com¬ 
pressione (ad esempio INFO ZIP) salvi 
gli attributi estesi nell'archivio, 

Il secondo problema e stato risolto 
offrendo all'utente la possibilità di 
definire un numero arbitrario di pro¬ 
grammi di compressione e decom¬ 
pressione, indicando per ciascuno di 
essi quali sono i parametri da utilizza¬ 
re per le singole operazioni. Per i pro¬ 
grammi più diffusi vengono già fornite 
delle impostazioni predefimte, ma per 
poter usare altri compressori, piu 
recenti o meno famosi (eventualmen¬ 
te fatti in casa), si può completare la 
lista modificando con un qualunque 
editor uno specifico file ASCII Poiché 
questo modo di operare è tutt'altro 
che intuitivo, l'alternativa consiste nel 
servirsi dell'opportuna utility acclusa 
nel pacchetto. Con questo strumento, 
se si ha la documentazione del pro¬ 
gramma di (s)compattazione alla 
mano, Archive Folder può essere con¬ 
figurato per il nuovo compressore in 
pochi attimi 

L'installazione è molto semplice ed 
al termine si trova sulla scrivania una 
cartella con i due programmi, Archive 
Folder e Archive Registry, ed una sot¬ 
tocartella con alcune maschere; que¬ 
ste ultime completano l'integrazione 
con la WorkPlaceShell di OS/2 anche 
un nuovo archivio vede la luce con un 
semplice drag & drop e quindi, apren¬ 
dolo con il solito doppio click, lo si 
riempie a piacimento. 

Un programma perfetto dunque? 
Sappiamo bene che questo e impossi¬ 
bile ma, nonostante certi difetti di gio¬ 
ventù, mi sento di consigliarlo viva¬ 
mente. Con l'uso ci si accorge di alcu¬ 
ni piccoli difetti quali, ad esempio, 
l'impossibilità di eliminare un file dal¬ 
l'archivio compresso trascinandolo 
sulla trinciatrice Sono tuttavia certo 
che, nell'attesa della prossima versio¬ 
ne, la maggior parte dei lettori sapra 
sopportare questi piccoli nei. La sem¬ 
plicità d'uso, inoltre, supplisce egre¬ 
giamente al fatto che la documenta¬ 
zione non abbia ancora raggiunto la 
piena maturità 



346 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 












































PD SOFTWARE ■ 



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Xit 

• Genere: Utility WPS, sha 
reware 

• FILE: XIT24.ZIP 620 kb 

• Autore: Codesmith Software 

• Reperibilità Internet: 
pttp://www.bmtmicro.com| 

catalog/xit/xit.html 

• Reperibilità BBS: Vatta!, Fido 
2:332/101 (055-584613) 

• Autore recensione: Marco 
Berlini |(Dertini(o?iname comi 

Xit è un'utility 
che migliora e rende più comoda l'in¬ 
terfaccia di OS/2, portando ad un solo 
click di "distanza" più di 30 operazioni, 
che normalmente o sono associate a 
vari menu contestuali della Workplace 
Shell, o, in alcuni casi, proprio non esi¬ 
stono 

Questo è fatto mediante l'aggiunta 
di bottoni sulla barra del nome delle 
finestre, di menu contestuali nuovi, e 
nell'aggiunta di combinazioni di tasti e 
pulsanti del mouse. 

La posizione e l'ordine dei nuovi pul¬ 
santi è ovviamente a scelta dell'utiliz- 
zatore, anzi volendo si possono anche 
cambiare i bitmap dei pulsanti. 

Nel caso si stia ancora utilizzando 
Warp 3 verranno fatte alcune aggiunte 
che rendono l'interfaccia più simile a 
Warp 4, come il pulsante per chiudere 
le finestre con un solo click. 

Vediamo alcune delle funzioni che 
vengono svolte dai pulsanti aggiuntivi; 
certe operazioni non sono sempre 
disponibili perché dipendenti dal conte¬ 
sto della finestra, per esempio le vane 
funzioni di ordinamento valgono solo 
per i folder, mentre altre sono valide 
per tutte le finestre 
Cominciamo quindi proprio con alcu¬ 
ne di queste ultime: 

- riduzione della finestra alla sola 
barra del nome: questa è una delle fun¬ 
zioni più utili, così infatti si riduce l'in¬ 
gombro delle finestre quando abbiamo 
molte applicazioni e folder aperti; 

- con il bottone di tasklist non é più 
necessario premere contemporanea¬ 
mente i due tasti su una zona vuota 
del desktop, o usare il Warpcenter. per 


vedere l'elenco dei task attivi; 

- è possibile creare pulsanti associati 
a programmi esterni a nostra scelta, 
facendoli eseguire sia in background 
che no; 

- con i bottoni di cut. copy e paste è 
possibile, con soli tre click e senza 
alcun movimento del mouse, effettua¬ 
re il cut e paste tra finestre PM e ses¬ 
sioni OS/2 e DOS: in alternativa queste 
funzioni possono essere assegnate a 
combinazioni di pulsanti del mouse, 
come vedremo dopo; 

- con i pulsanti di finestra preceden¬ 
te e successiva si cicla tra le finestre 
aperte, secondo il loro ordine di aper¬ 
tura; questa funzione viene aggiunta 
anche come combinazione di tasti. 

Altre funzioni che valgono solo per i 
folder sono invece: 

- ordinamento per nome. data, 
dimensione, data di accesso, creazio¬ 
ne e ultima scrittura; 

- apertura del folder padre, con even¬ 
tuale chiusura del folder attualmente 
aperto, sappiamo infatti che premendo 
lo shift. quando si apre un folder o un 
programma, viene chiuso il folder 
padre, con questo pulsante si può 
recuperare una chiusura di cui ci si era 
pentiti, senza dover rifare tutta la trafila 
per arrivare alla nostra cartella 

Tutte queste funzioni possono esse¬ 
re assegnate anche a combinazioni di 
tasti, tra cui quelli introdotti nelle 
tastiere per Windows 95, oppure a 
combinazioni di pulsanti del mouse 
(destro e centrale) e tasti; così nel 


caso si abbia un mouse a tre pulsanti è 
possibile assegnare le varie funzioni di 
Xit al pulsante centrale, altrimenti inuti¬ 
lizzato. 

Altra novità che viene introdotta nel¬ 
l'interfaccia è l'opzione per spostare 
automaticamente, dopo un tempo a 
discrezione dell'utente, il focus sulla 
finestra che sta sotto il puntatore del 
mouse, come accade nell'X-Windows 
di Unix; volendo è anche possibile por¬ 
tare in primo piano la finestra. 
Decisamente questo è un aiuto quan¬ 
do si ha a che fare con desktop parti¬ 
colarmente affollati, e personalmente 
la trovo una delle funzioni più utili. 

Per finire come bonus c'è la possibi¬ 
lità di mettere un orologio nella barra 
del titolo delle finestre. 

In conclusione Xit è un'utility che 
davvero può rendervi più comoda la 
già ottima interfaccia di OS/2; tra le 
oltre 30 funzioni che vengono aggiunte 
ce ne sono alcune veramente imperdi¬ 
bili, specie per chi ha una tastiera 
Windows 95 o un mouse a tre pulsan¬ 
ti; è molto configurabile, per cui si 
adatta facilmente alle necessità di 
ognuno, senza obbligare ad accettare 
funzioni non richieste: msomma. il con¬ 
siglio è di provarlo. Da questa release 
è inoltre disponibile la versione in lin¬ 
gua italiana che potete prelevare sem¬ 
pre al sito della BMT micro 
( ftp://ftp.bmtmicro.com/bmtmicro/xit- 

deua.zip) . 

fi® 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


347 










































coordinamento di Andrea de Prisco 


Final Draft 4.1 

di Raffaello De Masi 


Final Draft 4.1 




* 

M»')s 


All'età di dodici anni scrissi il mio pri¬ 
mo romanzo; narrava di una ragazza. 
Rosetta Oano, che, travolta dalla guer¬ 
ra fratricida che aveva portato a san¬ 
guinose battaglie tra due paesi della 
provincia di Avellino, rispettivamente 
di ottocento e mille abitanti, riesce a 
salvare la sua bicocca di campagna 
grazie anche all'aiuto di un tal Retto, 
avventuriero e trafficante in mobili usa¬ 
ti e biciclette di seconda mano. La po¬ 
verina, segretamente innamorata di 
Ascello, che aveva l'aspetto, piu che 
altro, di un baccalà semiaddormentato, 
solo alla fine si accorge, dopo aver bat¬ 
tuto la testa, che il suo grande amore 
è davvero Retto, ma costui ormai ne 
ha le tasche piene e, dopo che la cop¬ 


pia ha perso, tra l'altro, in circostanze 
tragiche, il gatto di casa, se ne va sbat¬ 
tendo la porta e gridando "domani è 
un'altra settimana”! 

Romanzo carico di lirica e di pathos, 
di ampio respiro (abbraccia un tormen¬ 
tato periodo della parte di storia più 
oscura della provincia di Avellino), vero 
e proprio racconto elegiaco della re¬ 
denzione di un popolo m marcia verso 
il suo avvenire, doveva rappresentare 
una pietra miliare nella letteratura ita¬ 
liana. senza per questo sovrapporsi a 
romanzi forse altrettanto validi, come 
"I promessi sposi", "Il nome della ro¬ 
sa", o "Una vita violenta" A questo 
punto, conscio del grande avvenire che 
mi si schiudeva davanti, decidevo di 


Produttore : 

Beniamm Cahan 
B.C. Software. Ine. 

11965, VemceBLVD #405 
Los Angeles. CA 90066 
Tel 310 636-4711 
Fax 310 636-4688 
e-maii in'nAi r-rsrtl.va'e '-nni 
pagina Web |,y,y,v usg'tiva’e 

prezzo : 259.95 US$ 


mettere giù una sceneggiatura per una 
probabile pellicola che, indefettibilmen¬ 
te, qualche sommo regista avrebbe vo¬ 
luto realizzare, appena avesse letto le 
prime pagine della mia Opera. Comin¬ 
ciai anche a metterci le mani, buttando 
giù la scaletta e approntandomi a riscri¬ 
vere tutti i dialoghi; ma devo ricono¬ 
scere (e questa è una grande ferita alla 
mia immodestia) che incontravo una 
certa difficoltà nel mestiere dello sce¬ 
neggiatore. A un certo punto sono si¬ 
curo che ci sia stata una fuga di noti¬ 
zie, e che una tal Margaret Mitchell si 
sia impadronita di un mio manoscritto 
e abbia propagandato per farina del 
suo sacco il mio duro lavoro. Mi direte 
che con le date c'è qualche piccola di¬ 
screpanza; come siete ingenui! Non 
immaginate, nel campo dei romanzieri, 
a che meschinità e imbrogli ci si sotto¬ 
metta per giungere allo scopo! E poi, 
che razza di titolo era il suo? Meglio il 
mio, "Cannonate su Atripalda", non vi 
pare? 

Oggi mi ritrovo a pensare che se non 
avessi perso tempo a scrivere quella 
sceneggiatura sarei famoso su tutta la 
terra e sulle nostre colonie di Giove. 
Ma non importa, io sono superiore a 
certe meschinità. Certo però che se 
avessi avuto a disposizione un pac¬ 
chetto come Final Draft oggi il piu 
grande capolavoro del cinema avrebbe 
anche la mia firma 

Nota di Andrea de Prisco, domatore di 


348 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 



























r * » HI# tdH leni Documenl torma» UUIMiet Ulinfloun || J 17:52 & Z J 


101 o—« .* i iim». ui mcK^>i«> i4ip»>»« ihuwhm. 


(lamaM (ami ir. 


__l 4 . 


i»fTTPr*D. urricio al buio, ir/nt 


da tavolo au una gerivamo attuata aulla sinistro et» 1 

a abr* di lattar* di protaaU dai lattorl dolio tlviata 
ciocoaputar Cloniro alla scrivania, au un* poltrona di 
palle iman*, aiada il DIPETTOK. con aria sconsolai# Intanto 
a ballar* au ina tastiera di un PC 

L’ufficio • alltneloao. tranne eh# par il suono di un passo 
felpato di una tigre dal bengala eh# Il Direttore uaa per 
sbranar* l redattori poco puntuali 


rtÀPIMACCI 

Non al avrai mi. Mladatto II sagrato 
della Techniaedla aorlra con »e 


• i#M 


Lo splash screen 

di final Orafi collaboratori esterni 

- per MCmicrocompu- 

ter‘ "Rafè. la prossi¬ 
ma volta che scrivi un romanzo, potresti 
narrare di Avellita Quarte, amata con¬ 
sorte del dittatore irpino del dopoguer¬ 
ra, tal Juan Domingo Morett, conclu¬ 
dendo magari la storia sulle dolci noti di 
"Don't cry for me Avellino.. 


biente della sceneggiatura; linee di se¬ 
parazione, azione, caratterizzazione, 
dialogo, numeri di scena e cambio di 
pagina-scena. 

Tutto questo è più o meno eseguito 
automaticamente dal programma man 


mano che la scrit¬ 
tura si dipana. 

Combinando intel¬ 
ligentemente il 
cambio pagina e l'inserzione automati¬ 
ca di fine foglio con la nota "Conti- 


Un esempio di una 
scena, con t vari ele¬ 
menti e le relative lor- 
mattaziom 


Gli elementi di un manoscritto 


Ma cosa è Final Draft 

FD è essenzialmente un eccellente 
pacchetto di word processing, disegna¬ 
to specificamente per scrivere sceneg¬ 
giature di film e telefilm, dialoghi, rac¬ 
conti sceneggiati. Esso combina tecni¬ 
che di videoscrittura potenti con le spe¬ 
cifiche richieste nel difficile mestiere di 
sceneggiatore; il suo scopo dichiarato è 
di focalizzare l'attenzione del professio¬ 
nista "cinematografaro" su quello che 
scrive, e non su come lo si scrive. Inol¬ 
tre è costruito in modo da essere sem¬ 
plice nell'uso, in modo da non costrin¬ 
gere l'utente a imparare complicate 
tecniche e criptiche combinazioni di 
azioni. 

A livello più basso, FD può essere in¬ 
teso come un wp completo, con tutte 
le possibilità che gli utenti Macintosh 
sono abituati a utilizzare: font multipli, 
stili, grandezza dei caratteri, testate di 
pagina e righelli a schermo, giusto per 
nominarne alcuni. Accanto a queste 
tecniche generali, FD conosce anche le 
regole di formattazione proprie dell'am- 


di scene gg iatura. 

Essenzialmente una sceneggiatura è formata da una serie di "pezzi" diversi, elementi che 
indicano parti e funzioni differenti nell'ambito dell'azione totale, o che consentono di de¬ 
scrivere ambienti, atmosfera, talora anche stati d'animo, o magari tipi di collegamento 
con altre scene e parti della sceneggiatura stessa I più importanti sono. 

Testata: sovente corrisponde al titolo della sceneggiatura stessa, anche se una di queste 
può contenere diverse di quelle. 

SlugLine: letteralmente linea obiettivo; si tratta di una specie di "titolo" della scena, e 
può essere numerata, automaticamente o no, In essa si descrive, sinteticamente, dove e 
quando la scena ha luogo. Sono scritte sempre in caratteri tutti maiuscoli. In FD tutte le 
slugline vengono automaticamente inserite in una lista 

Nome del personaggio: precede sempre il dialogo e indica la persona che sta parlando 
Anche qui FD crea, automaticamente, una lista dei nomi, abbinandoli a delle sequenze di 
tasti, veri e propri "nickname"; questo evita la necessità di ripetere continuamente la bat¬ 
titura dei nomi dei personaggi. 

Note parentetiche: sono, in termini correnti, le direzioni che precedono e seguono 
un'azione. Ad esempio: 

... guardando da un'altra parte 
... interrompendo la corsa. 

Dialogo: dall'ovvio significato, indica le frasi pronunciate nell'azione Sono sempre prece¬ 
duti dal nome del personaggio che pronuncerà le frasi 

Transizione; indica il tipo di taglio che collega le due scene. Le transizioni vengono sem¬ 
pre scritte in caratteri maiuscoli. Generalmente le transizioni più correnti vengono conser¬ 
vate in una lista per essere inserite rapidamente senza necessità di scrivere. 

Esempio: 

... in dissolvenza 

... la scena si chiude con un sipario a veneziana 
... nel frattempo. 


MCmicrocomputer n, 180 - gennaio 1998 


349 








































Kilt 



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nall onfcr# dai corndoi dalla TachmnadiaK^l 


Kurmocz 

Mon ai avrai ani a» ladano II aagrato 
dalla Tachnmadia noma con na 


l*n. rPATlTBK' 


I I 


nua...", è possibile realizzare la stampa 
della sceneggiatura esattamente come 
richiesta dai canoni professionali e 
d’uso. 

Facile da usare, FD è migliorato da 


numerosi short- 
key. comandi Tab 
e altre combinazio¬ 
ni di tasti Molte di 
queste combina¬ 
zioni riguardano, più che le classiche 
scorciatoie da wp, vie dirette a frasi, 
lessico e gergo degli sceneggiatori; 
inoltre il pacchetto è organizzato in 
modo da rendere quanto più semplice 


possibile l’inserimento dei nomi dei 
protagonisti e delle frasi di più comune 
utilizzo. 

Final Draft è disponibile sia per Mac 
che per Windows, gli script (che qui si¬ 
gnifica proprio scritti, non macroi rea¬ 
lizzati in una versione sono trasparenti 
all’altra, e questo permette scambi più 
facili e collage più agevoli da parte del¬ 
lo sceneggiatore capo. In aggiunta. Fi- 


Sergio Donati , o del bravo scene gg iatore... 


Donati, chi era costui? E’ un mio buon amico, e già questo dovreb¬ 
be bastare. Ma poiché siete incontentabili, vi parlerò di una persona 
che merita di essere conosciuta. 

"Caro Nessuno, 

morire, non è poi la cosa peggiore che possa capitare a un uomo 
Guarda me, sono morto da tre giorni, e finalmente ho trovato la pace 
Dicevi sempre che la mia vita era appesa a un filo; adesso anche la 
tua è appesa a un filo. E sono in molti a volerlo tagliare, quel filo. 
Ma a te piace rischiare, è il tuo modo di sentirti vivo Vedi, la diffe¬ 
renza tra te e me è questa; io. quando capivo che c'era un guaio in 
vista, se potevo, l'evitavo, tu, se il guaio non c'è, te lo inventi, e poi 
risolvi tutto lasciando il mento a un altro Cosi puoi continuare a es¬ 
sere nessuno. Non è mal pensata, sai? Ma stavolta hai giocato 
grosso, e sono già in troppi a sapere che sei qualcuno; cosi finirai 
per farti un nome, e allora vedrai che non avrai più tempo per gioca¬ 
re. e sarà sempre più dura, finche magari troverai anche tu uno che 
ti vorrà mettere nella stona: e per tornare a essere nessuno, si può 
solo morire. 

Ma una cosa la puoi ancora fare, conservare un po ' di quella illusio¬ 
ne che faceva muovere noialtri, quelli della vecchia generazione, E 
anche se continuerai a farlo col tuo solito tono da burla, te ne sare¬ 
mo grati lo stesso. Ho incontrato tanta gente nella mia vita: ladri, 
assassini, preti e preti spretati, ruffiani, ricattatori, perfino qualche 
uomo onesto, ma uomini soltanto, mai 1 

Ti auguro di incontrarne uno. uno di quelli che non si incontrano 
mai, o quasi mai, cosi potrete farvi compagnia Per me e difficile 
che il miracolo si ripeta, ma. come si dice, la lontananza fa più cara 
l'amicizia e l'assenza la fa più dolcel Adesso devo proprio lasciarti ; 
ma, a proposito, quando vai dal barbiere, controlla che dietro il 
grembiule ci sia sempre la faccia giusta " 

Non vi ricordano nulla queste parole? Ma si. sono quelle della lette¬ 


ra che Jack Beauregard sta scrivendo a bordo del Sundowner. la 
nave che sta salpando per l'Europa. Siamo alle scene finali del film 
"Il mio nome è nessuno!”, canto del cigno di quel genere di sogno 
che fu il buon western stile italiano, anche se quest’ultima pellicola, 
dopo il netto rifiuto di Leone, fu diretto da Tonino Valeri. E lo sce¬ 
neggiatore era tal Donati, che ha sceneggiato tutti i film del grande 
regista, tranne il capostipite "Per un pugno di dollari", 

Per la verità Donati ha messo su carta opere altrettanto pregevoli al 
di fuori dei western di Leone, ma il fatto che io abbia visto almeno 
una trentina di volte film come "Giù la testa" e. appunto, "Il mio 
nome è nessuno", opere che mi affascinano ad ogni passaggio e di 
cui conosco i ben più mimmi particolari, me lo identificano, suo mal¬ 
grado, con quelle opere e con quell'epopea di giovinezza, mia e 
sua, che allora studente mi portarono a vedere la prima opera di un 
regista pressoché sconosciuto; un regista che, precedentemente, 
aveva diretto un film mitologico, e che aveva fatto centro con 
un'opera che nessuno voleva finanziare. Sergio Donati e oggi un 
sceneggiatore famoso e impegnatissimo, che risponde a monosilla¬ 
bi alle mie e-mail. che lavora a tre o quattro cose contemporanea¬ 
mente, e che rifiuta costantemente i miei inviti a mettere qualche 
cosa sotto i denti in un buon ristorante. Ma è uomo di grande pa¬ 
zienza ed estro esemplare, tanto da aver messo su un suo sito, 
scritto con garbo e buon gusto, dove aneddotica, curiosità, com¬ 
menti e racconti della sua vita e dei suoi incontri si mescolano a for¬ 
mare uno zibaldone piacevole e divertente. Vi interessa sapere che 
carattere aveva Henry Fonda e perchè accettò di girare il secondo 
film western italiano? Immaginavate che Eli Vallach fosse un signo¬ 
re raffinato ed elegante. Lee Van Cleef un gentiluomo di altri tempi, 
che Charles Bronson non fosse poi uno specchio di buona creanza 
(scoprite come pittorescamente lo definisce Donati) e che Henry 
Fonda era una persona timida e schiva? Visitate il suo sito (è nelle 
pagine personali di mc-link) e, se vi piace il cinema e i suoi retrosce¬ 
na. potrete passare una serata in buona compagnia. 


350 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 

























































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24/12/9.7 
esura Finale 


(1ASIKACCI 

Non »l avrai aai Mlfduto II sagrato 
dalla Taehniaadia aorira con •« 


IUP DIACCI 

Non ai avrai nal naiedetto II segreto 
dalla Technlncdia noi ir* con a* 


i Dispone di pressoché tutti i 
i vocabolari delle lingue più 
I parlate, ma manca di quello 
i italiano. 

t 


Manlio alla scrivania tu ima pollrona di 

,--sieda il DIKTTCW con aria «consolala intanto 

a tettata au una uatlata di un fC 

L ufficio a silenzioso iranno che par il suono di un passo 
felpato di una loia dal bengala che 11 Mrettort uaa per 
sbranare 1 redattoti poco puntuali 


mi MIA-, 


nal Draft include un programma ausilia¬ 
rio, Final Draft Viewer, che ha un’utilis¬ 
sima funzione, Viewer, tanto per 
esemplificare, permette di inviare una 
copia di uno script a una persona che 


non possiede FD, consentendogli di 
leggere la sceneggiatura, pur senza 
consentirgli di editarla in scrittura (una 
sorta di Acrobat Reader o di Power 
Pomt Viewer, giusto per capirci). 


Uff MICCI 

Non ni avrai mi. aaladatto II sagrato 
dalla TachniNsdla aorir* con n* 


J«|ttnce<isi> 

un Ju*«tf| 

v 

SMf» 


V- 


□ nou» Pago 

(orninomi Key: |o ] 


i ■— 11 »— »■ i 


Alcune delle opzioni a 
disposizione del pro¬ 
gramma. sovente con¬ 
viene lasciare inalterati 
i setup proposti in de¬ 
fault . e consolidati 
dall'uso e dalla tradizio¬ 


ni- 


«IH .. m»i «•1111*1.1 fui Mini limili»- 


lllimluii’» 


1 Mal Ita. 

-1 

| Attlatv 



Uff DIACCI 

Non al avtai ni Mlodatto XI sagrato 
dalla Tachnlaadia aont» con na 


f Tool estremamente specializ- 
j zato, elegante, pratico per la 
j scrittura, secondo le regole, 

! di una sceneggiatura. 

; Ambiente dotato di tutte le 
! utility per permettere a un 
: utente di concentrarsi solo 
sul lavoro di scrittura, lasciando da parte ogni 
preoccupazione di formattazione. 

Manuale di ottima fattura e organizzazione. 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


351 

































































































































































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... - 

- raran-giwmngiw),., 




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L'ufficio « silancioso. nanna cha per 11 suono di un passo 
felpato di una ligia dal bengala eh» il Direttore uso por 
sbranata l redattori poco puntuali 


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a battere su una tastiere di un PC 

L ufficio a silaneioso. tranne che per U suono di un passo 
felpato di una tigre del bengala che il Direttore usa per 
sbranare 1 ridettoli poco puntuali 


ItABINACC! 

Non ai avrai aai Maledetto ZI sagrato 
dalla Tochniaedia eoi ira con aa 


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x 


Gli ottimi vocabolari, 
lessicale e dei sinonimi, 
olire tulio mollo veloci, 
peccalo non ne esista 
la versione italiana 


— 



con formattazioni ben precise; e Final 
Draft è fatto in modo da automatizzare 
la creazione di tutti i pezzi della scena 
stessa. 


Come funziona un 
programma come FD 

Consentitemi un commento; ne ho vi¬ 
sti, in vent’anni, di manuali d'istruzione, 
ma particolareggiato come quello che 
ho in questo momento in mano, non 
credo ce ne siano molti in giro. Sebbe¬ 
ne il pacchetto non sia molto comples¬ 
so da imparare, ogni procedura vi è de¬ 
scritta nei minimi particolari, Al lancio, 
l'installer crea una cartella contenente 
essenzialmente cinque elementi; il pro¬ 
gramma vero e proprio (pesante 500 
KB), un folder contenente tesoro e di¬ 
zionario (in inglese, purtroppo, quindi 
pressoché mutili), un updater, per gli 
script creati con versioni precedenti, 
una cartellina contenente una serie di 
"elementi", praticamente stili necessari 
agli addetti ai lavori che usano scrivere 
le pagine della sceneggiatura in forme 
diverse a seconda che si tratti di film, 
racconti sceneggiati, situation comedy 
e cosi via. L'ultimo elemento è il Viewer 
di cui abbiamo poco prima detto. 

Al primo lancio il programma chiede 
di inserire il disco originale, per consen¬ 
tire l'autorizzazione all'utilizzo. Si tratta 
di un sistema di protezione a dir poco 
balordo, perché facilmente aggirabile e 
che crea, all'utente inesperto, qualche 
problema. Visto che pacchetti ben più 
diffusi, generali e costosi di questo han¬ 
no, da tempo, abbandonato ogni forma 
di protezione, onestamente se ne pote¬ 
va fare a meno. 

Occorre precisare che Final Draft 4 è 
stato completamente riscritto e utilizza 
formati e standard diversi da quelli della 
versione precedente; questo il motivo 


per cui gli script realizzati In vecchio for¬ 
mato non possono essere aperti diretta¬ 
mente, ma abbisognano di essere "pas¬ 
sati" al filtro del convertitore Questo si¬ 
gnifica, più che altro, che chi usa 4 non 
potrà inviare file a chi ha ancora una 
vecchia versione. 

Ed eccoci all'apertura; doppio click 
sull'icona a forma di pellicola e ci ritro¬ 
viamo davanti a un foglio di wp old sty- 
le; si e no c'è un righello, qualche for¬ 
mato di giustificazione, un pulsammo 
per il colore e poco più. Ma alla base si 
intravedono tre finestrine, fatte proprio 
per gli addetti ai lavori. Il fatto è che gli 
sceneggiatori sono abituati a scrivere (e 
gli altri cinematografari a leggere) le 
sceneggiature secondo un formato par¬ 
ticolare, che ha poco a che vedere con 
le regole di wp. In altri termini ogni par¬ 
te della sceneggiatura (nome della sce¬ 
na, descrizione della scenografia, dialo¬ 
ghi, gli stessi nomi dei dialoganti, e cosi 
via) seguono certi formati particolari (es. 
tutto maiuscolo, tutto minuscolo, gras¬ 
setto, rientri, colore) che saltano imme¬ 
diatamente all'occhio a chi è abituato al¬ 
la loro chiave di lettura e permettono, 
ad esempio, a un regista di "centrare" 
la scena secondo come era stata pro¬ 
gettata. Ad esempio le Slug Lines, le li¬ 
nee d’avvio, sono testatine di scene 
che stabiliscono l'organizzazione gene¬ 
rale della scena che sta cominciando. 
Generalmente ogni scena è uno script 
che comincia con una linea di individua¬ 
zione, che continua poi con una descri¬ 
zione dell'ambiente e del momento in 
cui l’azione si svolge. Infine inizia la sce¬ 
na vera e propria, con un adeguato svi¬ 
luppo dei dialoghi. Ognuna di queste 
parti va scritta in maniera particolare, 


Un’occhiatina ai ferri 
del mestiere 

Facciamo un esempio, immaginiamo 
una torbida spy-story ambientata alla 
Technimedia e vediamo come, con Fi¬ 
nal Draft, si costruisce la sceneggiatu¬ 
ra. Lanciato il programma ci ritroviamo 
con una finestra di scrittura aperta. Il 
formato è già predisposto per battere la 
linea descrittiva della prima scena, la 
Slug Line. Battiamo: 

INTERNO, UFFICIO AL BUIO, NOT¬ 
TE 

Il testo sarà allineato a sinistra, senza 
rientri, ed è scritto tutto in maiuscolo, 
in carattere Courier 12. Questo formato 
di default è basato su certi standard 
che, provenienti dall'uso, si sono con¬ 
solidati e sono stati accettati universal¬ 
mente. Inserito il titolo della scena oc¬ 
correrà descriverne l'azione, Poiché 
questa è qualcosa di diverso da quella, 
uso e comodità vuole che il formato sia 
diverso Sceglieremo quindi l'opzione 
"Azione", cosa che si può fare in vario 
modo (FD è uno dei rarissimi e lodevoli 
casi in cui premendo il tasto di coman¬ 
do in un righello apposito vengono evi¬ 
denziati i tasti da premere in combina¬ 
zione per ottenere opzioni desiderate) 
Sovente, però, la cosa è ancora più 
semplice FD "intuisce" che dopo una 
riga Slug, generalmente brevissima, si 
passa a una sezione di azione, per cui 
cambia, con una semplice andata a ca¬ 
po, una parte dei formati utilizzati 

Il formato azione è non molto dissi- 


352 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 






























































mile da quello precedente, tranne per 
essere, questa volta, scritto con l'utiliz¬ 
zo di maiuscole e minuscole. Battere¬ 
mo: 

L’ufficio è deserto, all'oscuro, tranne 
che per una lampada da tavolo su una 
scrivania situata sulla sinistra, che è in¬ 
gombra di lettere di protesta di lettori 
della rivista MCmicrocomputer Dietro 
la scrivania, su una poltrona di pelle 
umana, siede il DIRETTORE, con 
un'aria distrutta, intento a battere su 
una tastiera di un PC 

L'ufficio è silenzioso, tranne per il 
suono di un passo felpato di una tigre 
che il DIRETTORE usa per sbranare i 
redattori poco puntuali. 

E' giunto il momento di creare i per¬ 
sonaggi; scegliamo lo shortcut Com- 
mand-3 (che corrisponde alla opzione 
New Character, nuovo personaggio) e a 
questo punto FD mostra di essere dav¬ 
vero un wp molto specifico e finalizza¬ 
to. 

Una delle cose più fastidiose durante 
la stesura di una sceneggiatura è scri¬ 
vere e riscrivere continuamente gli 
stessi nomi, con FD il mimmo che si 
può fare è automatizzare il tutto, legan¬ 
do ogni cosa ripetitiva e seccante alla 
battitura di pochi tasti ben scelti. Sele¬ 
zionando un'opportuna finestra si acce¬ 
de a un ambiente che accudisce alla bi¬ 
sogna. L'uso è del tutto intuitivo; basta 
battere la parola, il nome o la frase 
completa, con la relativa "shortword", 
se cosi si può dire, perché, ogni volta 
che serva, si possa ribattere il nome del 
personaggio senza grande fatica. 

In qualunque modo si sia agito, attra¬ 
verso shortword o direttamente chia¬ 
mando l'opzione del personaggio, SD 
porrà, centrato nella pagina, il nome del 
personaggio stesso; aggiungiamo una 
frase di dialogo, giusto per completare 
gli elementi della scena; vedremo che, 
automaticamente, subito dopo la crea¬ 
zione del nome del personaggio, si 
creerà una formattazione da dialogo, 
con un rientro verso destra; in altri ter¬ 
mini. sul monitor avremo: 

MARINACCI 

Non mi avrai mai! Il segreto morirà 
con me! 

Il risultato finale di tutto quanto finora 
messo a punto lo vedete nell'immagine. 

E' opportuno, a questo punto, fare al¬ 
cune piccole precisazioni. Tutto quanto 
si è riferito finora può essere ampia¬ 


La finestra di stampa, 
ben specializzata nelle 
particolari esigenze 
della clientela che 
userà Final Draft 



mente modificabile 
e customizzabile; 
caratteri, formati, 
rientri, giustìficatu- 
re. uso delle maiu¬ 
scole, colori posso¬ 
no essere organiz¬ 
zati e modificati se¬ 
condo ì desideri 
personali. Il pac¬ 
chetto utilizza i formati generalmente 
correnti, e usati in maniera abbastanza 
standard da chi esercita la professione 
di sceneggiatore. E. sinceramente, con¬ 
viene lasciarli cosi come sono, altrimen¬ 
ti si rischia di creare zibaldoni incom- 
prensibili. Per cui. se non volete essere 
cacciati via a pedate da Spielberg quan¬ 
do gli presenterete la sceneggiatura per 
la decima puntata di Jurassic Park, la¬ 
sciate perdere gli esperimenti; in fondo, 
siete in casa d'altri, non vi pare? 

Ritorniamo a noi; più che ovvio che si 
possano inserire testate al volume che 
stiamo preparando; la relativa finestra è 
di grande raffinatezza e. ancora una vol¬ 
ta, rispetta le regole dell'ambiente di la¬ 
voro cui FD è indirizzato. Le pagine pos¬ 
sono contenere, nella testata, anche le 
marcature di revisione, ma mi sembra 
davvero esagerato che si possa stabili¬ 
re. letteralmente al millimetro, dove i 
segni di marcatura verranno inseriti. 

Le scene, come prevedibile, vanno 
numerate. In altri termini, la linea di te¬ 
sta della scena viene generalmente ac¬ 
compagnata, avanti, da un numero pro¬ 
gressivo FD ha numerose opzioni in 
proposito; le scene possono, ad esem¬ 
pio, essere rinumerate, se, per caso, 
all'interno della sceneggiature, alcune, 
nuove, vengono tolte o aggiunte; si pos¬ 
sono scegliere, ancora, numerazioni par¬ 
ziali. Le revisioni vengono "ricordate" 
dal pacchetto, e la cosa è importante se 
si considera che. in fase di stampa, si 
spalanca una finestra in cui è possibile 
scegliere di stampare solo le pagine re¬ 
visionate, o magari stampare in colori di¬ 
versi gli originali già approvati e i testi 
revisionati. 

E non basta; le scene possono essere 


organizzate in vario modo e legate tra di 
loro secondo diverse tecniche; ecco 
quindi una serie di liste di frasi già pron¬ 
te, anche sotto l'ottica della formattazio¬ 
ne, che permettono di "legare" le scene 
tra di loro (frasi che vanno sotto il nome 
di "dissolvenza su...", "taglio su...”, 
"flash back", e cosi via). Insomma, oc¬ 
corre solo avere le idee ben chiare e la 
storia già organizzata in maniera giusta 
nel cervello; il resto lo fa Final Draft. 


Conclusioni 

La vera ricchezza di FD sta nella cu- 
stomizzabihtà avanzata del pacchetto, in 
un manuale di istruzioni eccellente e in 
una libreria di tool, precostruiti, che sod¬ 
disfano al meglio le esigenze della mag¬ 
gior parte degli utenti. Una volta chi 
scriveva una sceneggiatura doveva ave¬ 
re una padronanza della macchina da 
scrivere notevole, una manualità sulla 
stessa elevata, e una buona pratica (o 
una memoria di ferro) per ricordare tutti 
gli standard di impaginazione, formatta¬ 
zione. tabulazione, uso dei caratteri ne¬ 
cessari perché lo scritto rispondesse 
precisamente agli standard del settore 
Oggi FD libera da tutte queste preoccu¬ 
pazioni, e lo fa nella maniera più facile e 
trasparente. Non a caso le prove del 
pacchetto, su MacWorld e MacUser, 
sono concordi e raggiungono valutazioni 
di buon livello. Ovviamente di tratta di 
un pacchetto estremamente specifico, 
destinato a una nicchia di professionisti 
molto speciale. Ma una volta tanto vale¬ 
va la pena di uscire dalle prove "classi¬ 
che" per visitare un ambiente cosi affa¬ 
scinante. «g 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


353 



























USER MANUAL 


Markzware's 
Flight Check 3.1 

di Raffaello De Masi 


Quando si parte per il mare, a casa mia, 
è come se avessero dichiarato la mia abi¬ 
tazione immediatamente inagibile e pron¬ 
ta da demolire, Vale a dire che mia moglie 
organizza praticamente uno sfratto di casa 
in piena regola, caricando la macchina di 
qualunque cosa le passa per la testa e che 
ritiene, anche in un'ipotesi lontanissima, 
che ci possa servire Ci ritroviamo, quindi, 
a partire per il villaggio con in valigia un 
paio di bei maglioni pesanti, calzini di lana, 
un vestito da cerimonia, provviste per il 
viaggio (in genere vado sul Gargano, più o 
meno tre o quattro ore. andando piano!) 
che avrebbero fatto la felicità dei disperati 
di Stalingrado, e cosi via. Non vi dico poi 
della sezione medicinali: pillole, unguenti, 
gocce per ogni malattia più o meno nota, 
compresa la febbre gialla, la sindrome di 
Ebola, la rogna e la crosta lattea dei lattan¬ 
ti. Ovviamente il bagagliaio non basta per 
tutto questo, e quindi l'auto è invasa da 
pacchi, pacchetti, borse di plastica siste¬ 
mate dappertutto sfruttando il mimmo 
spazio, e che pare abbiano la capacità di 
camminare da soli e la virtù della genera¬ 
zione spontanea. Finalmente si parte, con 
la marmitta che tocca a terra e la macchi¬ 
na colma che pare quella di un extracomu- 
mtario che commercia ricambi per mezzi 
pesanti Ogni tanto do un'occhiata nello 
specchietto per controllare Anna, la bam¬ 
bina che, poverina, a causa delle masseri¬ 
zie infilate sotto i sedili, sta in posizione gi¬ 
necologica. 

Succede anche a voi? Non c'é da mera¬ 
vigliarsi, anche perché poi tocca a noi uo¬ 
mini scaricare all'arrivo; ma questo è nien¬ 
te. Il vero problema è al ritorno, quando si 
aggiungono anche gli inutili regali e regali- 
ni. le valigie decidono autonomamente di 
non chiudersi più, e Anna passa in posizio¬ 
ne fetale. Eppure ogni anno usiamo, si e 
no, il dieci per cento di quello che ci por¬ 
tiamo appresso. 

Come sarebbe bello, invece, prima di 
partire, poter verificare se abbiamo ap¬ 
presso solo quello che ci sarà necessario 
In altri termini, una specie di controllo pre¬ 
liminare, una raccolta di tutti gli elementi 
necessari al viaggio, un esame oculato 
delle nostre esigenze. Meno male che per 
Mac una cosa del genere esiste! 



Flight Check, una 
panacea per i problemi 
che stanno arrivando 

Il termine Flight Check, nel termine ac¬ 
ceso da Markz Software (a proposito, la 
software house è di proprietà di Vincent e 
Maria Gaia Marchesi, di origine umbra, da 
parte di nonni) può essere inteso come il 
processo di controllare un documento pri¬ 
ma di stamparlo, al fine di prevedere ed 
evitare potenziali problemi. FC non fa mol¬ 
tissimo, ma quello che fa lo fa proprio be¬ 
ne. vale a dire che cerca di prevedere 
ogni potenziale problema durante l'output 
del documento, essenzialmente nell'otti¬ 
ca di inviare lo stesso a una periferica di 
stampa. Inutile a dirsi, FC non può ripara¬ 
re, ma rimanda all'applicazione che ha ge¬ 
nerato il documento per eseguire le op¬ 
portune riparazioni 

Cerchiamo di intenderci con un esem¬ 
pio; abbiamo creato un documento in 
un'applicazione, che so, Photoshop. Free 
Hand o semplicemente Word Credo che 


Markzware’s Flight 
Check 3.1 


Prodotto: 

MarkzWare Software Ine 
1805. E DverRoad 
Santa Ana CA 92705 
Tel 714-756-5008 
Fax 714-756-5108 

WWW Hir, '-.•■v..v-. 0 -.e.va-ir ,-ur-l 

naii.q.rnarcnéséwfnafréwéT^onT 
Prezzo UVA I 99.95 USS 


sarà successo a tutti che, una volta stam¬ 
pato. i risultati non sono quelli corrispon¬ 
denti a come avevamo visto il documento 
a schermo Qualcosa del genere succede 
spesso, addirittura in senso contrario, con 
certe applicazioni Ad esempio, stampan¬ 
do su una laser, in formato ridotto, un do¬ 
cumento Word contenente immagini, so¬ 
vente l'applicazione ci avvisa che la stam¬ 
pa non può avvenire in quanto i bordi sono 
al di fuori dell'area stampabile. Si tratta in¬ 
vece di un bug di programma, tant'è che 
se si decide di ignorare il messaggio tutto 
fila liscio. Talvolta, invece, mandiamo in 
stampa documenti scritti con caratteri che 
costruiscono righe che poi non saranno ri¬ 
spettate dalla stampante stessa; o magari 
il salto delle pagine non sarà mantenuto. E 
allora ci troviamo con valanghe di carta mu¬ 
tili, tempo perso, code di stampa che non 
finiscono mai. E non e finita; immaginate 
di aver utilizzato, ad esempio, carta legale 
e capirete in che guaio ci siamo cacciati 

Per capire a fondo come funziona Flight 
Check è opportuno fare un riferimento al si¬ 
gnificato pieno della parola. Al momento 
della partenza di un aereo, alcuni tecnici, 
con taccuino e stampati, eseguono una se¬ 
ne di verifiche puntuali sul velivolo destina¬ 
to a partire. Man mano che le verifiche ven¬ 
gono eseguite, gli addetti spuntano i rispet¬ 
tivi controlli e alla fine, danno il via libera. 

Ovviamente il paragone è forzato, per¬ 
ché la vita di persone è senz'altro più im¬ 
portante della stampa di un documento 
D'altro canto non è da escludere che un 
giorno ci capiterà di stampare qualcosa di 
estremamente importante, e non potre¬ 
mo avere la possibilità di ripetere, col ri¬ 
schio che non tutto vada per il verso giu¬ 
sto Flight Check, quello software, serve 
proprio a questo, vale a dire che controlla 
la "stampabilità" del documento ese¬ 
guendo una serie di verifiche sul docu- 


354 


MCmicrocomputer n, 180 - gennaio 1998 





















--» *1 


Una sene di imma¬ 
gini, illustranti diver¬ 
se funzionalità del 
pacchetto 


f^j-T 


mento stesso, alla 
scoperta di problemi 
potenziali L'uso del 
pacchetto 6 a que¬ 
sto punto ovvio Im¬ 
maginiamo di essere 
fuori per lavoro, con appresso il nostro 
PowerBook, è poco probabile che in vali¬ 
gia abbiamo anche portato la stampante. 
Occorre consegnare per la serata la nostra 
relazione finale, integrata di appunti e note 
dell'ultimo momento; possiamo recarci 
con un dischetto in un negozio di servizi e 
chiedere di stampare il file; il titolare po¬ 
trebbe stampare il documento, ma, guar¬ 
da caso, questo non corrisponde a quello 
che avevamo previsto. FC esegue invece 
un'accurata scansione del documento, 
fornendo un report istantaneo degli even¬ 
tuali problemi, e chiedendo di sanarli. E, 
inoltre, poiché FC è una applicazione 
stand-alone, può essere usata per esami¬ 
nare un documento prodotto da un’appli¬ 
cazione non presente sulla macchina che 
stiamo usando. 

In maniera piu precisa possiamo quindi 
dire che Flight Check è un processo che 
inizia appena dopo la creazione di un do¬ 
cumento e appena prima l'inizio della 
stampa e si basa su tre passaggi distinti: 

- esame, vale a dire il processo di scan- 


@ 


o 

oc 

Q_ 



Pacchetto di genere profes¬ 
sionale, capace di ricavare, 
da un file soprattutto grafico, 
un numero di caratteristiche 
e di informazioni davvero no¬ 
tevole. 


Non sempre il significato dei 
parametri evidenziati appare 
immediatamente evidente; 
sarebbe stato utile un help in 
linea ben articolato e del tipo 
context sensitive 


sione del documen¬ 
to e di ispezione dei 
suoi elementi; 

- verifica; proces¬ 
so di test di ogni 
oggetto contenuto 

nel documento, comparandolo con un de¬ 
terminato set di regole; 

- attestazione, processo finale di certifi¬ 
cazione, appunto, che tutte le verifiche 
sono state effettuate e superate (alla NA¬ 
SA si usano i termini ''A-OK" e "Ready to 
blastoff" 


Come funziona 
Flight Check 

Una volta installato. FC verifica file gra¬ 
fici, soprattutto, sia attraverso la tecnica 
del drag&drop, sia aprendoli direttamente 
da applicazione Appena un documento 
viene aperto, si apre una finestra molto 
coreografica, che analizza il file in base a 
otto categorie principali; Application Info, 
Printer Type, File Info, Page Info, Print 
Info, Color List, Font List e Images List. 
La prima categoria consente di localizzare 
l'applicazione che ha creato il documento, 
eventualmente anche proponendo un'ap¬ 
plicazione sostitutiva (di seguito, compare 
il tipo di stampante che originariamente è 
stata scelta come periferica di default), 
"File Info" evidenzia alcuni parametri del 
documento come grandezza, "creator", 
data di prima realizzazione e di modifica, 
"Page Info", strettamente correlata con 
Printer Info e Printer Type, è l'ambiente di 
settaggio delle misure del foglio, della car¬ 
ta, degli zoom, ecc. E' interessante notare 
che da questo ambiente possono essere 
modificati altri valori e parametri, come, 
ad esempio, bordo per la cucitura e set¬ 
taggio di pagina destra e sinistra. Print 
Info, inoltre, permette di ridefimre funzioni 
e valori in base al nuovo ambiente di 
stampa, come risoluzione, tono dei grigi, 
qualità di stampa, sequenza delle pagine, 
separazioni, crocini di registro. Ovviamen¬ 
te non poteva mancare una finestra che li¬ 
sta la codifica dei colori, dei tipi di caratte¬ 



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Stesura Finale 


re. delle immagini con relativa codifica 
FC e interessante, indipendentemente 
dalle sue funzioni, perché permette di re¬ 
digere uno screening completo del docu¬ 
mento. L'esempio piu avanzato di utilizzo 
di questo pacchetto è quando lo si applica 
a un file multimediale, tipicamente una 
pagina HTML Di ogni particolare avremo 
la radiografia completa, con visualizzazio¬ 
ne delle caratteristiche di ogni singola par¬ 
te componente (escludendo, logicamen¬ 
te, parti non stampabili, come un compo¬ 
nente musicale) Ma il vero cuore di Flight 
Check e una potente finestra, chiamata 
"Ground Control", che pare tratta, pari pa¬ 
ri. da un quadro di strumentazione di un 
747 Ci sono circa un centinaio di controlli, 
raggruppati tutti in una schermata, ma 
non è il caso di preoccuparsi, sono per la 
maggior parte intuitivi e. comunque, logi¬ 
camente connessi. 


Conclusioni 


Descrivere Flight Check in dettaglio e 
fuori dalla portata di questo articolo Si im¬ 
magini che nella sessantina di pagine del 
manuale sono descritte un paio di centi¬ 
naia di regolazioni, settaggi, organizzazio¬ 
ni, comandi di stampa, verifiche di compa¬ 
tibilità, screening di possibili errori. Forse 
neppure un Concorde passa, in proporzio¬ 
ne, tanti controlli. Si tratta quindi di un 
pacchetto originalissimo, potente, raffina¬ 
to. vero strumento chirurgico utilizzabile 
anche da un comune utente Inoltre la 
Markzware, e in particolare Mary Gay 
Marchese, cui mi sono rivolto per chiari¬ 
menti. hanno anche il non sempre comu¬ 
ne pregio della cortesia e della pazienza E 
per aiutarmi a capire in tre giorni (il tempo 
che ho avuto per la prova) tutte le caratte¬ 
ristiche del pacchetto, Maria Gaia, di que- 
st'ultima virtù, ne ha davvero avuta tanta I 

«e 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


355 
















































■ PD-SOFTWARE 


coordinamento di Andrea de Prisco 


Immaginando 


Chi usa un Macintosh, inevitabilmente, si ritrova a manipolare immagini. 
Immagini per le pagine WWW, immagini per le relazioni dell’ufficio, 
immagini da impaginare, immagini da immagazzinare. Le foto delle 
vacanze, le foto del lavoro quotidiano. I filmati multimediali e il filmino del 
pupo... In un modo o nell’altro le immagini, spesso piacevoli, riempiono il 
disco rigido del vostro computer. Servono allora programmi per catalogarle 


e ritrovarle rapidamente, 
servono programmi per 
crearle e gestirle, servono 
programmi per poterle 
visualizzare. Perché non 
cercare anche nel mondo 
del PD qualcosa di utile? 


di Valter Di Dio 


iView 2.9.4 

• Genere: Catalogatore Imma¬ 
gini - Shareware (25 $) 

• Nome File: iview294.hqx 

• Autore: Hot Cakes 
<julian@sierra.net> 

• Reperibilità Internet: 
http://hyperarchive.lcs.mit. 
edu/HyperArchive.html 

A tutti sarà capita¬ 
to di dover cercare una certa immagine, 
di essere sicuri di averla, di essere 
quasi certi che sia in un certo posto 
eppure non c'è. Un pochino aiuta l'ico¬ 
na, che riproduce il contenuto dell'im¬ 
magine che, alcuni programmi, come 
ad esempio Photoshop, sono soliti met- 



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anche l'anteprima, 
solo che non tutti 
la mettono e non 
tutti i programmi la 
leggono. Non resta 
quindi che affidarsi 
ad un catalogatore 
"di professione". 
Questo iView per¬ 
mette di catalogare 
immagini di qual¬ 
siasi tipo e consen¬ 
te la visualizzazione 
sotto forma di rac¬ 
colta di thumbnail 
oppure di antepri¬ 
ma a grandezza 
naturale (ma con 
soli 16 colori). Il 
catalogo contiene 
tutte le immagini e 
può essere salvato 
nella stessa cartel¬ 
la delle immagini o 


356 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 









































0S 


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in un altro posto. 

Di ciascuna 
immagine vengo¬ 
no conservate 
tutte le informa¬ 
zioni principali 
come ad esem¬ 
pio il tipo, il pro¬ 
gramma che le 
ha create e le 
dimensioni II 
contenuto delle 
informazioni può 
anche essere 
esportato come 
testo con i sepa¬ 
ratori predisposti 
all'importazione 
m un data-base o 
in un foglio elet¬ 
tronico. 


File Info-. 


Info: 


Pr*vwv 


✓ General 

$1 

Captlon 

#2 

Keywords 

*3 

Categorles 

Credits 

864 

365 



Crtètor A<Joò* Photoshop^» 4 0 
Prtvfw Il 2x85, 8K 


Vtb Locèhor 


Cancel 


Save 


• Multimedia 
Designer vi.0 

• Genere: Memorandum 
Shareware (20 $) 

• Nome File: desìgner-IO.hqx 

• Autore: Richard White 
<whiterm@es.co.nz> 

• Reperibilità Internet: 

Ihttp: www.es.co.nz/-wFl iterm 
« |http:/-'hyperarchive.lcs| 
mit.edu/HyperArchive.html 


Creare documen¬ 
ti ipertestuali da distribuire è ormai una 
cosa semplice, soprattutto grazie al 
formato HTML. Resta però il problema 
del browser di lettura che deve essere 
già m possesso dell'utente o che 
comunque necessita di installazioni 
non sempre gradite (senza contare lo 
spazio occupato). Ecco un programma 
che, invece, permette di creare docu¬ 
menti ipertestuali stand-alone. 
Purtroppo non utilizza l'HTML come 
linguaggio, ma ha un editor di oggetti 
davvero molto potente ed abbastanza 
semplice da utilizzare, una volta che si 
sia presa la mano con il sistema di rife¬ 
rimento degli oggetti. Multimedia 


Designer permette 
di creare dei docu¬ 
menti con bottoni, 
filmati, foto, suoni 
e link in modo 
molto naturale. 

Si piazzano gli 
oggetti e poi si 
descrivono, in 
un'apposita fine¬ 
stra, le caratteristi¬ 
che e le opzioni 
degli oggetti. Una 
specie di mint-lin- 
guaggio permette 
anche le operazio¬ 
ni di IF, WAIT e 
LOOP che danno 
un piccolo vantag¬ 
gio a questo pro¬ 
gramma rispetto 
all'HTML senza 
Java II documento 
creato è un'appli¬ 
cazione autonoma 
che non richiede 
moduli di run-time 
né licenze d'uso. Il 
programma ha un 
costo limitato e il 
pagamento della 
quota elimina un 
simpatico sistema 
di ritardo iniziale, 
basato su un quiz 
matematico cui si 
deve rispondere di 
volta in volta. 




MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


357 





























































































































■ PD SOFTWARE 

AVI to 

QuickTime Kit 1.1 

• Genere: Utility grafica 
Freeware 

• Nome File: avi-to-qt-kit-11 hqx 

• Autore: Joel Klecker <sup 
port@esperance.com> 

• Reperibilità Internet: http:// 
|www esperance.com nackq 

• http://hyperarchive.lcs.mit.edu/ 
HyperArchive.html 


Pifinfw: 

ea«M to qt kit-.- 


oPD Soft 

liln lo Convoli: 


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una iijiei 


tonte! | | tonoorl 


Il contenuto dei file AVI, le animazio¬ 
ni di Windows, è molto simile, nella 
struttura, al formato QuickTime. Sono 
differenti i sistemi di compressio- 
ne/decompressione e l'header del file. 

E' allora possibile convertire i filmati 
da AVI a QuickTime anche solo crean¬ 
do un file di "reference" che poi punta 
al documento AVI originale. 


z 


Questo program¬ 
ma permette di 
convertire un 
video AVI sia in un 
file QuickTime indi¬ 
pendente. sia in un 
"puntatore" 
QuickTime al file 
AVI. Ovviamente il file "puntatore" è 
estremamente piccolo ma non può 
essere visto senza il file originale 
Questa opzione è però molto utile per 
chi realizza CD multipiattaforma per¬ 
ché permette di non dover duplicare lo 
spazio occupato dai filmati. I file sono 
tutti in AVI, mentre gli utenti 
Macintosh ci accedono attraverso il 
"reference" 


•TCalcl.0 

• Genere: SMPTE Utility 
Shareware (27 $) 

• Nome File: tcalc.hqx 

• Autore: Blue Rose <gcrice@ 
bleurose.com> 

• Reperibilità Internet: 

Ihttp:/ www.bleurose.con] 

• http://hyperarchive.lcs.mit. 
edu/HyperArchive.html 



Probabilmente non e il program¬ 
ma dell'anno; e non credo che 
capiti spesso, o a molti, di dover 
convertire codici SMPTE in foto¬ 
grammi Però è un'operazione 
indispensabile per chi si occupa, 
per lavoro, di sincronizzazione 
audio/video o di controllo luci 
Questa piccola utility converte 
da SMPTE a fotogrammi e vice¬ 
versa per i formati PAL ed NTSC 
Tutte e due le finestre PAL ed 
NTSC possono essere aperte con¬ 
temporaneamente per consentire, 
ad esempio, la sincronizzazione di 
un nastro PAL con uno NTSC. 




é Fly Through 1.1.2 

• Genere: QuickDraw 3D VR 
Viewer - Freeware 

• Nome File: fly-through-112.hqx 

• Autore: James Jennmgs 
<jennings@halcyon.com> 

• Reperibilità lntemet:ftp://ftp.halc 
yon.com/pub/users/jennings 

• http://hyperarchive.lcs.mit. 
edu/HyperArchive.html 


L'avvento dei 
PowerMac ha sca¬ 
tenato la fantasia 
dei realizzatori di 
mondi virtuali 
Grazie a QuickTime 
VR e QuickTime 
3D si è definito un 
nuovo standard 
nella rappresenta¬ 
zione di mondi 3D 
Mancava però un 
elemento di giun¬ 
zione tra il 
QuickTime 3D, che 
permette grazie al 
formato 3DMF di 



358 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 



















































































descrivere velocemente oggetti 3D, e 
QuickTime VR che consente di "navi- 

f are" in immagini piane Questo Fly 
hrough permette di "navigare" con 
gli stessi comandi del VR in un mondo 
descritto da 3DMF. Si può allora descri¬ 
vere un ambiente popolato da oggetti 
tridimensionali come se fosse una 


• 3D QT ViewMaster 

• Genere: Stack HyperCard 
Hireware 

• Nome File: three-d-qt-view 
master-131.hqx 

• Autore: Oliver Kenkel cOliver 
@magic-bbs.corp.apple.com> 

• Reperibilità Internet: 
http://hyperarchive.lcs.mit. 
edu/HyperArchive.html 

I piu grandicelli 
(più o meno come me) ricorderanno 
sicuramente con affetto il buon vecchio 
ViewMaster. Il primo oggetto ad aver 
acceso la fantasia dei bambini con 
immagini davvero 3D. La mia preferita 
era la serie dei cartoni animati della 
Walt Disney dove, grazie al View 


: 

*DBPresents1.0 

• Genere: Slide Show 
Shareware (25 $) 

• Nome File: dbp-10-cd.hqx 

• Autore: Lendal & Judy 
Derreberry <lwderre@ 
hi-net.or.jp> 

• Reperibilità Internet: 

Ihttp: . www.UrderNet.comt 

DBPresents/DBP.html 

• Ihttp: hyperarchive.lcs.mitl 

edu/HyperArchive.html 


realtà virtuale creata con QuickTime 
VR. In più. rispetto a VR, c'è la possibi¬ 
lità di entrare davvero in mezzo agli 
oggetti e di vederli da qualsiasi angola¬ 
zione e da qualsiasi distanza, senza 
che questi perdano di definizione Per 
funzionare necessita ovviamente di un 
Power Macintosh (con almeno 16 


Master, si poteva¬ 
no vedere i prota¬ 
gonisti di Fantasia, 
di Cenerentola e di 
Biancaneve in un 
fantastico coloratis¬ 
simo mondo tridi¬ 
mensionale. 

Ecco quindi che 
non potevo fare a 
meno di scaricare e 
provare questo 3D 
QT ViewMaster 
che consente, a 
partire da un filma¬ 
to QuickTime, rea¬ 
lizzato seguendo le 
raccomandazioni 
spiegate nelle istru¬ 
zioni, di creare dei 
panorami tridimensionali da vedere 
anche senza speciali occhialetti. Per 
ottenere questo effetto si utilizzano i 
fotogrammi del filmato distanziati di un 
certo passo (variabile da 3 a 9 fotogram¬ 
mi). I due fotogrammi selezionati ven¬ 


megabyte di RAM) e il QuickDraw 3D 
(scaricarle dal sito Apple). Oltre a que¬ 
sto servono degli ambienti 3D; ce ne 
sono alcuni già nella cartella demo del 
programma Fly Through, altri si posso¬ 
no scaricare dal sito Virtual Worlds 
Gallery: http://quickdraw3d.appiè 
com/Gallery/3DWorlds.HTML 


gono posti sul video ad una distanza 
tale che, incrociando gli occhi cosi 
come si fa per vedere gli stereogrammi, 
si ottiene una visione tridimensionale a 
colori di quella che era una normale 
ripresa panoramica. 



Ci sono in circolazio¬ 
ne decine di Slide 
Show, ma pochi di que¬ 
sti sono m grado di pas¬ 
sare indifferentemente 
da PICT a JPEG e a 
Movie di Quick 
Time. DB Present con¬ 
sente di ottimizzare la 
presentazione in fun¬ 
zione delle prestazioni 
della macchina. Viene 
distribuito in due ver¬ 
sioni CD e senza CD, a 
seconda che la mac¬ 
china disponga o 
meno di un CD della 
Apple, e possiede 
un'ampia gamma di 
personalizzazioni. 


t. m» mi < _ «m a 1 81 ' 



MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


359 













































coordinamento di Andrea Suatoni 


Amiga F/X 

Il montaggio video non-lineare 


Il sistema di montaggio video non-lineare VLAB-Motion della tedesca 
MacroSystems è senza dubbio il più diffuso su Amiga sia per il basso costo 
che per l'eccellente qualità del software di gestione, Movieshop, che supera 
per prestazioni e facilità d’uso la maggior parte dei sistemi concorrenti, non 
solo Amiga. Non a caso Movieshop è disponibile oltre che per Amiga anche per 
workstation Sun e per il clone di Amiga dedicato ai professionisti del video, 
DraCo, sempre della MacroSystems. Purtroppo molto spesso la manualistica 
fornita con la VLAB-Motion non è aggiornata alle ultime versioni del prodotto 
o, se lo è, è in tedesco. Per questo motivo alcune delle più avanzate 
caratteristiche della VLAB-Motion sono ignorate dai suoi utenti, e ancora oggi 



permane la convinzione che 
la VLAB-Motion abbia 
un'uscita di scarsa qualità o 
crei problemi nel riversaggio, 
quando si tratta di 
caratteristiche operative che 
sarebbe sufficiente 
conoscere per non incorrere 
in difficoltà. 


di Massimiliano Marras 


JPEG e motion JPEG 

Il JPEG è un formato ormai noto a 
tutti, e anche se solo pochi anni fa veni¬ 
va considerato una stranezza che non 
avrebbe mai preso piede, ha finalmente 
rimpiazzato di fatto l'orribile e antiquato 
GIF nell'uso comune Non tutti, però, 
sanno che JPEG non è in effetti un for¬ 
mato grafico, come GIF e TARGA, 
quanto un algoritmo di compressione 
che può essere implementato in molti 
modi diversi Le immagini che comune¬ 
mente vengono chiamate JPEG do¬ 


vrebbero in realtà chiamarsi JFIF/ 
JPEG, per indicare il formato JFIF e la 
compressione JPEG, Infatti, anche for¬ 
mati come il UFF, l'MPEG e il Motion- 
JPEG adoperano o possono adoperare 


tecniche di compressione JPEG, senza 
per questo essere leggibili come "for¬ 
mato jpg" Questa apparente confusio¬ 
ne è dovuta al fatto che il JPEG (che è 
l'acronimo di Joint Photographics 


360 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 







Experts Group) è un insieme di tecniche 
di compressione basate sulle caratteristi¬ 
che del sistema visivo umano di cui esi¬ 
stono numerose varianti, alcune delle 
quali anche coperte da brevetto (è il caso 
della codifica aritmetica, che non richiede 
codici di lunghezza intera come invece 
avviene per la codifica Huffman impiega¬ 
ta normalmente); inoltre, un file ''JPEG" 
può risultare illeggibile per un'applicazio- 
ne se adopera un'organizzazione dei 
campioni differente. Questo capita rara¬ 
mente, ma ne parliamo proprio perché la 
VLAB-Motion adopera un metodo di 
compressione che la rende incompatibile 
(apparentemente) con molto del softwa¬ 
re comunemente usato. 

Prima di parlare di quantizzazione, cer¬ 
chiamo di comprendere per grandi linee 
il principio operativo del JPEG, cosa che 
ci aiuterà notevolmente al momento di 
affrontare i problemi pratici del montag¬ 
gio video non lineare. Qualsiasi rappre¬ 
sentazione digitale di un'immagine ana¬ 
logica, sia essa la scansione di una foto¬ 
grafia, la digitalizzazione di un segnale 
video o anche il rendering di un’immagi¬ 
ne sintetica, implica un processo detto 
di campionamento. Questo vuol dire 
che, a fronte di un segnale analogico in 
ingresso (quindi continuo e infinito), è 
necessario prendere in esame un nume¬ 
ro finito di campioni, pari alla risoluzione 
dell'immagine. Pensiamo a un geologo 
che effettui dei rilevamenti sul terreno: 
ovviamente non potrà analizzare ogni 
millimetro quadrato dell’area a lui asse¬ 
gnata. ma si limiterà a prelevare un cam¬ 
pione ogni tanto, seguendo un certo cri¬ 
terio. e a ricostruire in una tabella o una 
mappa il ''segnale" originale. Se i cam¬ 
pioni fossero troppo pochi, il segnale 
ricostruito avrebbe una scarsa aderenza 
con quello originale dando origine a 
disturbi Questi disturbi, chiamati alias, 
sono particolarmente evidenti quando la 
frequenza di campionamento (ovvero, il 
numero dei campioni raccolti) è inferiore 
al doppio della massima frequenza pre¬ 
sente nel segnale originale. Per poter 
effettuare dei campionamenti precisi, 
perciò, sarebbe necessario sia conosce¬ 
re la massima frequenza presente nel 
segnale, sia disporre di abbastanza spa¬ 
zio per archiviare un numero doppio di 
campioni Questo è spesso impossibile, 
ma anche se lo fosse i requisiti di spazio 
necessari per archiviare minuti, se non 
ore, di immagini video sarebbero proibiti¬ 
vi, senza contare la complessità delle 
apparecchiature necessarie per la ripro¬ 
duzione di questo materiale. Il JPEG per¬ 
mette perciò di adottare delle strategie 
di semplificazione dell'immagine origina¬ 
le basate sulla conoscenza del sistema 
visuale umano: l’occhio umano infatti 


non percepisce le immagini linearmen¬ 
te, come le tratterebbe un computer, 
ma secondo una scala approssimativa¬ 
mente logaritmica. Inoltre, negli ultimi 
anni sono proliferati gli studi sulla perce¬ 
zione del colore partendo dalla ricerca di 
Land del 1977, che per primo dimostrò 
oggettivamente come la visione umana 
non sia dipendente (come tuttora molti 
credono) dall'oggettiva lunghezza d'on¬ 
da della luce, quanto da stimoli psicolo¬ 
gici; Land dimostrò inoltre come il leg¬ 
gendario "limite" dei sei milioni di colori 
distinguibili dall'occhio umano fosse in 
realtà una fantasia, perché anche tona¬ 
lità in miliardesimi possono essere 
distinte ad occhio nudo, 

Uno dei risultati è stata proprio la 
codifica psico-visiva del JPEG e 
dell'MPEG, che permettono di effettua¬ 
re la compressione delle immagini par¬ 
tendo da sotto-blocchi di ben 8x8 pixel, 
decisamente larghi ed evidenti, e di ren¬ 
derli il più delle volte invisibili all'osser¬ 
vatore. Questo è particolarmente vero 
nel caso delle sequenze in movimento 
trattate dal Motion-JPEG, cioè dalla 
rapida presentazione di immagini JPEG 
(caso del tutto diverso dall'MPEG, che 
adopera ben altre tecniche di compres¬ 
sione e che deve il nome al Motion 
Picture Experts Group). Nel JPEG, quin¬ 
di, l'immagine viene suddivisa in bloc¬ 
chi, avviene cioè un campionamento 
molto poco rigoroso, e questi blocchi 


vengono a loro 
volta compressi 
con una matrice 
DCT (Discrete 
Cosine Transform, 
un metodo per tra¬ 
sformare un 
segnale arbitrario in una somma di 
segnali stabili e ben comprimibili quale 
è la funzione coseno) "dimenticando" il 
materiale inutile, o meglio quello la cui 
assenza è meno probabile che venga 
percepita dall'occhio umano. In questo 
modo si ottengono rapporti di compres¬ 
sione elevatissimi, e questo rende pos¬ 
sibile, ad esempio, riassumere un 
secondo di video 720x576 in appena un 
megabyte, mantenendo una qualità 
d'immagine più che sufficiente per il 
video VHS. 

Con circa due megabyte al secondo, 
la VLAB-Motion permette di riversare 
video e audio con una qualità dell'ottan¬ 
ta percento, del tutto soddisfacente 
anche per applicazioni professionali. 
Eppure... eppure la maggior parte degli 
utenti VLAB lamenta di non riuscire a 
riprodurre le sequenze correttamente, 
ed imputa il problema alla scarsa velo¬ 
cità del proprio hard disk. Ebbene, è il 
caso di sfatare un mito: non è necessa¬ 
rio un hard disk con prestazioni da capo- 
giro per registrare e riprodurre video ad 
alta qualità con la VLAB-Motion, perché 
comunque il vecchio bus Zorroll limita a 


Figura I - Lo scher¬ 
mo di lavoro di 
MovieShop m versio¬ 
ne standard, con una 
TtmeLme RPN 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


361 
















































































circa 2.5 MB/s il 
flusso dei dati, piu 
che sufficiente per 
video all'80% e 
audio a 16 bit a 
44 100 kHz ripro¬ 
dotto dalla Toccata 
Quasi tutti gli hard 
disk SCSI di recen¬ 
te costruzione riescono a raggiungere 
un transfer-rate sostenuto di 3-5 MB/s 
e quindi sono piu che sufficienti per 
l'uso con la VLAB-Motion; anche usan¬ 
do un hard disk AV come il Seagate 
Barracuda, che offre trasferimenti di 
oltre 7 MB/s o i nuovi Capricorn UW 
della IBM sul controller UW delle 
CyberstormPPC e MKIII che superano 
gli 8 MB/s, non si ottengono migliora¬ 
menti (se non dovuti alla maggiore 
robustezza degli hard disk in questione). 
Il vero segreto sta quindi nel sapere 
come avviene la gestione dei dati all'in¬ 
terno della VLAB-Motion II software, 
MovieShop, controlla l'hard disk e legge 
piccoli blocchi di dati nella memoria del 
computer; questi dati vengono quindi 
smistati e trasferiti lungo il bus verso la 
VLAB-Motion e la Toccata Da ciò si 
evince che un 68060 con un veloce 
accesso alla RAM aiuta quindi assai piu 
di un hard disk ultraveloce, ma soprat¬ 
tutto è bene sapere che il chipset QL 
impiegato dalla VLAB-Motion ha dei 
precisi requisiti in termini di datarate. 


ovvero della quantità di informazioni 
che può trattare nell'unità di tempo, e 
che i dati tenuti in memoria dal compu¬ 
ter vengono poi temporaneamente 
custoditi in una piccola porzione del buf¬ 
fer interno alla scheda usato per gene¬ 
rare il segnale video. Questo è il buffer 
FIFO che viene spesso segnalato come 
colpevole delle interruzioni nella ripro¬ 
duzione se questo buffer si svuota 
troppo velocemente, il chipset di 
decompressione JPEG non è in grado 
di "anticipare" il processore e mante¬ 
nersi al passo con la trasmissione dei 
dati creando quindi la situazione d'erro¬ 
re. Questo può avvenire specialmente 
se i dati sono troppo pochi rispetto al 
flusso precedente! Per fare un esem¬ 
pio, se si monta un titolo su nero (con 
un datarate di poche decine di KB/s) 
immediatamente dopo ad una sequen¬ 
za complessa, e il datarate si riduce bru¬ 
scamente. è probabile che il playback 
risulti interrotto, nonostante la sempli¬ 
cità delle immagini che verrebbero nor¬ 
malmente riprodotte senza problemi 
Questo è il motivo per cui tanto spesso 
gli utenti VLAB-Motion (che non cono¬ 
scendo il tedesco non hanno potuto 
leggere il manuale...) si sentono frustra¬ 
ti: scene perfettamente riproducibili, 
una volta montate insieme iniziano a 
dare problemi di playback. La soluzione 
è fortunatamente delle più semplici: si 
tratta solamente di sapere quale è il 


problema per risolverlo' Se un titolo su 
nero risulta troppo brusco, pochi foto¬ 
grammi di dissolvenza o una composi¬ 
zione del titolo sulla scena precedente 
risolvono automaticamente e con ele¬ 
ganza qualsiasi problema 


Drag ‘n’ Drop 

MovieShop ha una filosofia operativa 
radicalmente differente da quella della 
maggior parte del software Amiga, gra¬ 
zie anche alle numerose librerie di 
estensione derivate dalla DraCo che lo 
accompagnano, quasi tutto e infatti 
gestito come sul Mac, tramite operazio¬ 
ni di drag and drop Questo ha lasciato 
perplessi non pochi utenti, che si sono 
trovati a non sapere come fare a trasfe¬ 
rire la colonna sonora di una scena 
acquisita dal videoregistratore nella 
sezione audio, o come creare una 
scena da salvare su disco partendo 
dalla TìmeLine del montaggio. La rispo¬ 
sta a queste domande la abbiamo in 
parte già data: è il drag and drop. 
Facendo click e trascinando una scena 
nella finestra dell'audio, la sua colonna 
sonora diventa manipolabile; selezio¬ 
nando e trascinando una timelme all'in¬ 
terno del pannello delle Scene questa 
diventa una scena, e del tutto istanta¬ 
neamente. Questo è merito dell'orga¬ 
nizzazione di MovieShop, che in realtà 
non copia mai i dati da una pane all'altra 
dell'hard disk (come invece fanno molti 
sistemi-giocattolo per altre piattaforme) 
e si limita a gestire tutto come indici 
nell'enorme partizione video (o in quella 
audio) In questo modo è possibile crea¬ 
re un intero filmato montato usando il 
solo spazio necessario a contenerne gli 
spezzoni, risparmiando anche sulle 
dimensioni dell'hard disk (anche se le 
più recenti versioni di MovieShop su 
DraCo ignorano AmigaOS e permetto¬ 
no di accedere direttamente a partizioni 
fino a 2 TeraByte, con dischi da 23 GB 
come norma) 

Anche l'RPN (Reverse Polish 
Notation, notazione polacca inversa) 
gioca la sua parte nel rendere particola¬ 
re il modo operativo di MovieShop Chi 
scrive ha per molto tempo cercato di 
capire cosa fosse l'UPN della versione 
2 0 di MovieShop, prima di comprende¬ 
re che la sigla non era stata tradotta dal 
tedesco e si trattava della familiare 
notazione matematica che i conoscitori 
delle prime calcolatrici programmabili 
degli anni '70 certo non hanno dimenti¬ 
cato In pratica nella notazione inversa 
si evita di dover usare parentesi per rag¬ 
gruppare gli operatori e gli operandi. 


Figura 2 - Lo scher¬ 
mo di lavoro di 
MovieShop con le 
migliorie grafiche 
della DraCo . è tulio 
Drag 'n ' Drop Si 
nota la BackTrack 
attiva 


362 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 
















































































perché questi vengono descritti in ordi¬ 
ne inverso (appunto) dal più interno al 
più esterno. Per cui 2+2 verrebbe scritto 
come 2 2 +, con l'operatore V che 
recupera dalla pila i due operandi di cui 
ha bisogno. Le timeline di MovieShop 
seguono questo stesso principio opera¬ 
tivo. per cui le sequenze video e gli ope¬ 
ratori (come composizione, dissolvenza, 
chroma-key...) si accatastano gli uni sugli 
altri, per un massimo di 999 sequenze 
animate in ogni fotogramma, decisa¬ 
mente più che sufficiente per qualsiasi 
applicazione. Vediamo subito un esem¬ 
pio di operazione RPN con la sequenza 
visibile in figura 1. Abbiamo due scene, 
indicate in giallo, e due operatori. Il 
primo, Twirl, avvita la sequenza con un 
interessante effetto "liquido" e richiede 
solo un operando. Il secondo, PageTurn, 
riproduce uno spettacolare effetto di 
Photoshop e dei sistemi AVID, sfoglian¬ 
do letteralmente un'intera scena e 
lasciando al suo posto il video sottostan¬ 
te. Ora, seguendo le indicazioni sovrae- 
sposte sull'RPN, è facile vedere come il 
primo operando occupi la prima posizio¬ 
ne della pila, mentre il secondo operan¬ 
do più il suo operatore Twirl siano in 
realtà il secondo operando del PageTurn, 
che ne richiede due. Ovvero, noi direm¬ 
mo: Scena PageTurn (Twirl Scena2), 
mentre l’RPN usando la pila elenca 
Scena Scena2 Twirl PageTurn Non è poi 
troppo difficile, una volta presa la mano. 
Proviamo quindi a porre un altro opera¬ 
tore al posto di Twirl, l'odioso errore 
"Wrong number of inputs" potrebbe 
riapparire se il nuovo operatore volesse 
due operandi perché allora prenderebbe 
le due scene come proprie e PageTurn 
si troverebbe senza la seconda scena 
con cui lavorare. La soluzione? 
Aggiungere un altro operando, ovvia¬ 
mente. Nella maggior parte dei casi un 
semplice operatore BackGround che for¬ 
nisce uno sfondo solido è tutto quello 
che serve per avere un fotogramma di 
riferimento in ogni momento. Però esi¬ 
stono operatori molto più complessi, 
come quelli di composizione e scalatura 
che richiedono una pianificazione più 
attenta della scena Per questo esiste la 
BackTrack, di cui parleremo tra poco, in 
occasione dell'audio. 


Colonne sonore 

MovieShop, unitamente alla scheda 
Toccata, è in grado di gestire anche l'au¬ 
dio dei progetti. Anche se l’audio richie¬ 
de appena 170Kb al secondo in qualità 
da CD, è bene che risieda su un hard 
disk separato rispetto a quello dedicato 



al video, ed anzi se si dispone di un dop¬ 
pio controller SCSI (come ad esempio 
su un A3000 accelerato) è preferibile 
montare l'hard disk audio su un bus 
SCSI diverso da quello usato per il 
video. Ovviamente i requisiti di velocità 
non sono più critici, e anche vecchi hard 
disk sono in grado di sostenere questo 
transfer rate, ma è sempre consigliabile 
usare la compressione in modo da non 
gravare sulla banda dello Zorroll inutil¬ 
mente. I metodi di compressione della 
Toccata, A-Law e -Law, derivano da tec¬ 
nologie usate nel campo della telefonia 
e producono risultati di tutto rispetto, 
sicuramente superiori alla sezione audio 
della maggior parte dei riproduttori VHS 
in commercio. Per acquisire l'audio esi¬ 
stono molti metodi MovieShop permet¬ 
te di digitalizzare e modificare i campio¬ 
ni, cosi come consente persino di regi¬ 
strare una colonna sonora mentre il 
video digitale viene riprodotto, ad esem¬ 
pio per permettere ad uno speaker di 
registrare il commento parlato sulle 
immagini mentre scorrono. Eppure, se 
si deve semplicemente montare una 
colonna sonora musicale, il modo più 
semplice resta senza dubbio quello di 
possedere un lettore di CD-ROM capa¬ 
ce di leggere dati audio e l'Asim CD-FS. 
Quest'ultimo, infatti, consente di vedere 
le tracce audio dì un comune CD come 
file AmigaOS in una varietà di formati, 
incluso il MAUD della Toccata. Questo 


significa che è suffi¬ 
ciente aprire il pan¬ 
nello Import Sound, 
selezionare il CD con 
il file requester ASL 
e caricare il campio¬ 
ne. In pratica questo non funziona corret¬ 
tamente nella maggior parte dei casi, ed 
è necessario effettuare una copia tempo¬ 
ranea del file su hard disk, prima di poter¬ 
lo importare in MovieShop. In ogni modo 
la qualità dell'audio importato in questo 
modo, senza conversioni analogiche, è 
assolutamente superba e compensa ogni 
scomodità. Permane però il problema 
della aggiunta dell'audio al video, proble¬ 
ma non da poco se si vuole ottenere un 
risultato in poco tempo. 

MovieShop effettua infatti il calcolo 
delle piste audio (che possono essere 
individualmente miscelate tra loro) esat¬ 
tamente come effettua quello degli ope¬ 
ratori video Questo significa che 
aggiungere una colonna sonora ad una 
scena richiede comunque qualche minu¬ 
to di calcolo della pista audio, anche se 
questa non subisce modifiche. Inoltre, 
ad ogni modifica o manipolazione della 
TimeLine è necessario ripetere il calcolo 
dell'audio, anche se in realtà questo non 
sarebbe cambiato. Decisamente una 
seccatura, che può essere però comple¬ 
tamente dimenticata imparando ad 
usare la BackTrack, ovvero lo strumento 
più comodo di cui MovieShop disponga. 


Figura 3 - Un esem¬ 
pio dell'immagine 
dopo la manipolazio¬ 
ne degli operatori di 
MovieShop. 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


363 










Imma g inando 1997 


Opere vincitrici (sezione a tema libero) 

Primo classificato: Oceanium di Alessandro Cangelosi 

Un plauso, infine, ai membri del circolo Bmary Digit, che 
senza alcun fine di lucro e mossi solo dalla passione 
verso questa nuova forma espressiva, anno dopo anno, 
permettono con continuo sforzo ed inesauribile pazienza 
che la manifestazione abbia luogo. 


| J al 19 al 26 ottobre si è tenuta a Grosseto 
“' la quarta edizione di Immaginando, la ras¬ 
segna di computer graphic organizzata dal circolo 
di cultura informatica Binary Digit. Come già nelle 
precedenti occasioni le opere sono state esposte 
per una settimana nell'evocativa cornice del 
Cassero Mediceo ed hanno attratto migliaia di 
visitatori da tutta Italia, Quest'anno il premio è 
stato caratterizzato da un'insolita e pregevole 
scelta, quella di proporre un tema fisso, "visioni 
digitali deH'Etruria", privilegiato rispetto alla sezio¬ 
ne a tema libero. Da un lato, questo ha portato ad 
un notevole innalzamento del livello qualitativo delle 
immagini presentate, forzando gli artisti, per così dire, a 
realizzare delle opere espressamente per la manifestazio¬ 
ne. Dall'altro, purtroppo, non si può non notare come tra 
le opere selezionate, circa un centinaio, una nutrita schie¬ 
ra fosse del tutto priva di re-invenzione dei soggetti sug¬ 
geriti, riducendosi a viete associazioni di immagini e con¬ 
cetti tagliate e cucite con spirito vignettistico (davvero più 
sartoria che arte). Significativa e positiva, invece, la parte¬ 
cipazione di artisti stranieri e l'intera sezione a tema libe¬ 
ro, ricca di energie creative, radicate si nei filoni popolari 
della computer graphic, ma forse proprio per questo più 
autentiche e democraticamente rappresentative del feno¬ 


meno dei computer artist. Le opere della sezione a tema 
sono state valutate da una giuria presieduta da Romolo 
Calciati, direttore artistico della manifestazione, e compo¬ 
sta da Maria Grazia Celuzza, direttore del museo archeo¬ 
logico di Grosseto, nonché da William Molducci, Antonio 
De Lorenzo e dall'umile estensore di queste righe in rap¬ 
presentanza della stampa specializzata. Le opere della 
sezione a tema libero sono invece state giudicate 
mediante il voto dal pubblico. 

Opere vincitrici (sezione a tema ristretto) 

Primo premio: Point of view, di Biagio Teseo 

'Per la novità deirimpianto, per l'aderenza al tema remter- 

pretato con sensibilità e per il rigore formale” 

Secondo premio: Origini, di Dino Marsan 
"Per l'impatto realistico pur in ambito fantascientifico. 
L'autore ha interpretato efficientemente ed in coerenza 
col proprio stile, il tema proposto' 

Terzo premio: Il retaggio, di Francesco Franceschi 
"Opera non priva di delicata atmosfera per l'equilibrio 
compositivo ed il paziente uso delle trasparenze come 
memorie evocative” 


La BackTrack, una volta attivata, aggiun¬ 
ge una pista 'B* alla TimeLine. In questa 
pista si può inserire tanto l'audio quanto 
il video e funziona come una base per¬ 
manente per le operazioni di editing. 
Quando viene a mancare l'audio o il 
video, quello presente nella BackTrack 
viene inserito automaticamente in fase 
di riproduzione, senza dover ricorrere al 
calcolo della TìmeLine. Probabilmente 
molti lettori si saranno appena adesso 


precipitati a provare questa meraviglia 
(chi conosce MovieShop sa quanto sia 
frustrante attendere per il completa¬ 
mento del calcolo dell'audio ad ogni 
modifica) rimanendo delusi nel vedere 
che la traccia audio della timeline si 
mantiene comunque rossa, non valida, 
anche con la BackTrack attiva e un cam¬ 
pione inserito in essa In realtà è suffi¬ 
ciente selezionare tutte le altre scene e 
fare doppio click su di esse, una ad una. 


Il doppio click apre il pannello della 
colonna sonora, dal quale si può sce¬ 
gliere il tasto Mute per silenziare la 
componente audio della traccia. 
Ebbene, una volta silenziate tutte le 
scene MovieShop non ha più motivo di 
dover calcolare l'audio ed ecco che, 
istantaneamente, la colonna sonora pre¬ 
sente nella BackTrack si riattiva e si può 
fare qualsiasi modifica senza alcuna 
attesa. cag 


364 


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pertanto il numero di 

Partita IVA: 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 


369 













































































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Technimedia srl - MCmicrocomputer 
Ufficio diffusione 
Via Carlo Perrier, 9 
00157 Roma 

Per ulteriori informazioni e chiarimenti: 
Tel. 06/41892477-Fax 41892504 


Elenco degù articoli disponibili: 


Descrizione 

codice 


prezzo 

Arretrato 

M 


Lit. 10.000, 16.000 Europa e Mediterraneo 
22.000 altri (via aerea) 

Computer People n. 1 

CDROMCP 

00 1 

Lit. 10.000 

Computer People n. 2 

CDROMCP 

002 

Lit. 10.000 

Computer People n. 3 

CDROMCP 

003 

Lit. 10.000 

MC software: 

Giocare On Line 

MCS 0 5 0 


Lit. 25.000 

Annuario software didattico 

MCS 0 5 1 


Lit. 29.000 

Monografia OOP 

MCM 0 0 1 


Lit. 24.500 

CD Audio Abend Musik '92 

CD'MCOOI 


Lit. 25.000 

CD Audio Abend Musik '93 

CD/MC002 


Lit. 25.000 

Catalogo Bit Movie '94 

BITM94 0 0 1 

Lit. 15.000 

Argomenti & Eventi - Sulla Luna 

ASE 


Lit. 29.000 


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MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 









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Matrox Kit 
Video & 
Grafica 


Comprende: 

Matrox Mystique 220 (4MB SGRAM) 

Matrox Rainbow Runner Studio 

Software, cavi, guida all'installazione 

I singoli prodotti possono essere 
acquistali separatamente 


Si può: 

Montare i propri film 

Video-comunicare su Internet 

Conquistare fantastica velocità 
20 Windows 

Giocare con i titoli 30 sulla TV o sul PC 

Catturare video e realizzare cartoline, 
calendari ed altro 

...e molto, molto di più! 


http://www.matr'ox.com/mga/italia 

Agenzia Italiana di Matrox Graphics Ine. 3G electronitìs s.r.l.- Via Boncompagnl, 3/b - 20139 Milano Tel. (02) 5253095 Fax (02) 57301343 email: 3gelectronics@treg.it 

Si riconoscono l marchi registrati ai legittimi proprietari. I prezzi suggeriti per la vendila sono IVA inclusa. 






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